[Nonviolenza] Una persona, un voto. 7
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- Date: Thu, 19 Jan 2017 11:38:29 +0100 (CET)
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UNA PERSONA, UN VOTO
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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 7 del 19 gennaio 2017
In questo numero:
1. Severino Vardacampi: La neve e il terremoto. E della solidarieta'
2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
3. "Una persona, un voto". Un appello all'Italia civile
4. Quattro bozze di lettere: ai parlamentari, agli enti locali, ai mass-media, a movimenti e associazioni
5. Giobbe Santabarbara: No
1. EDITORIALE. SEVERINO VARDACAMPI: LA NEVE E IL TERREMOTO. E DELLA SOLIDARIETA'
La neve e il terremoto che ci richiamano alla nuda, alla cruda realta' della nostra fragilita', della nostra finitudine, del dolore e della paura.
Ed alla solidarieta' che e' l'unica barriera contro il nulla che tutto divora.
*
Ha scritto una volta Primo Levi in uno dei suoi libri forse meno letti e quindi piu' segreti - anche nel senso e nella tradizione del mono/dialogico Secretum di Agostino e Francesco -, ovvero che scava nell'intimo e lo fa attraverso il confronto con le altrui parole, e che ha per titolo e scopo La ricerca delle radici, nell'ultimo paragrafo introduttivo all'ultimo testo altrui - un articolo di astrofisica sui buchi neri -, parlando dell'umanita' (e si potrebbe aggiungere: all'umanita', a nome dell'umanita'): "Siamo soli. Se abbiamo interlocutori, essi sono cosi' lontani che, a meno di imprevedibili svolte, con loro non parleremo mai; tuttavia, qualche anno fa abbiamo mandato loro un patetico messaggio. Ogni anno che passa ci rende piu' soli: non soltanto l'uomo non e' il centro dell'universo, ma l'universo non e' fatto per l'uomo, e' ostile, violento, strano. Nel cielo non ci sono Campi Elisi, bensi' materia e luci distorte, compresse, dilatate, rarefatte in una misura che scavalca i nostri sensi e il nostro linguaggio. Ad ogni anno che passa, mentre le cose terrestri si aggrovigliano sempre piu', le cose del cielo inaspriscono la loro sfida: il cielo non e' semplice, ma neppure impermeabile alla nostra mente, ed attende di essere decifrato. La miseria dell'uomo ha un'altra faccia, che e' di nobilta'; forse esistiamo per caso, forse siamo la sola isola d'intelligenza nell'universo, certo siamo inconcepibilmente piccoli, deboli e soli, ma se la mente umana ha concepito i buchi neri, ed osa sillogizzare quanto e' avvenuto nei primi attimi della creazione, perche' non dovrebbe saper debellare la paura, il bisogno, il dolore?".
In questa linea di resistenza al male, alla violenza, alla paura, in questa linea di lotta nonviolenta contro tutte le menzogne e le oppressioni, in questa linea di suscitamento dell'umanita', di insurrezione per l'umanita' di cui sono espressione gli autori di Giobbe e di Qohelet, Lucrezio e Leopardi, Denis Diderot ed Emily Dickinson, Feuerbach e Marx, e che giunge fino ad Hannah Arendt, ad Ingeborg Bachmann e Franco Fortini, in questa linea che e' insieme tradizione e barricata, trincea e pergamo, tornio e coffa, Primo Levi, il testimone della Shoah e della resistenza alla Shoah, e' ancora il nostro primo maestro che incessantemente ci esorta all'umana solidarieta', alla lotta per contrastare ogni oppressione, per alleviare ogni sofferenza, per la liberazione dell'umanita' intera.
*
Sovviene un verso dantesco tante volte citato che quasi non se ne percepisce piu' la potenza, l'ampiezza e la profondita' di ragionamento e condensato e infinito ed ineludibile l'appello: "l'aiuola che ci fa tanto feroci": di questa ferocia, ridicola, assurda ferocia, dobbiamo con lotta diuturna - ed in primo luogo dentro noi stessi - liberarci. Ogni essere umano reca in se' in figura e in dovere, in timore e tremore, nel pondo grave e nella meridiana luce l'umanita' intera. Ogni essere umano e' un valore infinito, ed il suo compito primo e supremo e' recare aiuto agli altri esseri umani.
*
E sovvengono alcune dolenti e ferme meditazioni di Benedetto Croce, il maestro di noi tutti, che nei tardi suoi anni al termine di una vita integra e operosa interamente alacremente dedicata alla lotta contro la barbarie scriveva di come "non ci sono prima bestioni selvaggi, e poi uomini forniti di coscienza morale; ma uomini che sono l'uno e l'altro insieme" ed esortava ancora una volta all'impegno morale e civile, alla conoscenza che libera e conforta, all'azione solidale all'intera umanita' rivolta.
*
Siamo una sola umanita'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' in cammino.
2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
3. INIZIATIVE. "UNA PERSONA, UN VOTO". UN APPELLO ALL'ITALIA CIVILE
Un appello all'Italia civile: sia riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone che vivono in Italia.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
Una persona, un voto. Il momento e' ora.
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All'appello "Una persona, un voto" hanno gia' espresso il loro sostegno innumerevoli persone, tra cui tra le prime:
padre Alex Zanotelli
Lidia Menapace, partigiana, femminista e senatrice emerita
Simonetta Astigiano, biologa e ricercatrice
Lino Balza, ecologista
don Franco Barbero
Vittorio Bellavite, coordinatore nazionale di "Noi Siamo Chiesa"
Eleonora Bellini, bibliotecaria e scrittrice
Giuliana Beltrame, sociologa e attivista
don Gianni Bergamaschi
Ascanio Bernardeschi, saggista e militante
Massimiliano Bernini, deputato
Norma Bertullacelli, dell'"ora in silenzio per la pace" di Genova
Michele Boato, ecologista
Franco Borghi, attivista per la pace e la legalita'
Dario Borso, filosofo
Paolo Bosi, docente universitario
Silvio Bozzi, docente universitario
Anna Bravo, storica
Alberto Cacopardo, antropologo
Gennaro Carotenuto, storico
Maria Luigia Casieri, dirigente scolastica
Pilar Castel, autrice e attrice No War
Giancarla Codrignani, saggista e deputata emerita
Francesco Coletta, docente e coordinatore della Federazione Gilda-Unams di Viterbo
don Franco Corbo, parroco, presidente del gruppo di volontariato "Solidarieta'"
Giorgio Demurtas, docente universitario
Maria Rosa De Troia, attivista in difesa della Costituzione
Angela Dogliotti, peace-researcher
Massimo Duranti, giudice di pace emerito
Francuccio Gesualdi, animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo"
Agnese Ginocchio, cantautrice per la pace e la nonviolenza
Carlo Gubitosa, saggista e mediattivista
Paolo Hutter, giornalista
Francesca Koch, presidente della "Casa Internazionale delle Donne" di Roma
Alberto L'Abate, presidente onorario dell'Ipri
Antonella Litta, dell'Associazione italiana medici per l'ambiente
Anna Lodeserto, internazionalista ed esperta di politiche migratorie, cittadinanza e mobilita'
Eugenio Longoni, militante antifascista
Daniele Lugli, presidente onorario del Movimento Nonviolento
Monica Luisoni, attivista
Alessandra Mecozzi, presidente di "Cultura e' liberta'. Una campagna per la Palestina"
Pierangelo Monti, del Mir di Ivrea
Luisa Morgantini, gia' vicepresidente del Parlamento Europeo
Alessandro Murgia, medico impegnato nella solidarieta'
Amalia Navoni, educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni
Giorgio Nebbia, ecologista
Giovanna Niccoli, attivista
don Gianni Novelli, direttore emerito del Cipax
Enrico Peyretti, saggista e peace-researcher
Rocco Pompeo, presidente della "Fondazione Nesi"
Giuliano Pontara, filosofo
Franco Porcu, operaio
Alessandro Presicce, giurista
Andrea Pubusa, giurista
Laura Quagliuolo, redattrice e attivista del Coordinamento italiano di sostegno alle donne afghane
Roberto Rampi, deputato
Annamaria Rivera, antropologa
Giorgio Roversi, pensionato
Vincenzo Sanfilippo, sociologo, della Comunita' dell'Arca di Lanza del Vasto
Adriano Sansa, magistrato e poeta
don Alessandro Santoro, della comunita' delle Piagge
Giovanni Sarubbi, direttore de "Il dialogo"
Giovanni Battista Sgritta, sociologo e docente universitario
Pietro Soldini, responsabile immigrazione della Cgil
Olivier Turquet, educatore ed editore
Mao Valpiana, presidente del Movimento Nonviolento
Antonio Vermigli, direttore di "In dialogo"
Luciano Zambelli, della Lega per il disarmo unilaterale
Franco Zunino, ingegnere
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Per adesioni: centropacevt at gmail.com, crpviterbo at yahoo.it
Per dare notizia delle adesioni ai presidenti del Parlamento:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
4. MATERIALI. QUATTRO BOZZE DI LETTERE: AI PARLAMENTARI, AGLI ENTI LOCALI, AI MASS-MEDIA, A MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI
Vi mettiamo a disposizione quattro bozze di lettere che potreste inviare rispettivamente: 1) alle ed ai parlamentari; 2) agli enti locali; 3) ai mass-media; 4) a movimenti e associazioni, con cui chiedere il loro impegno.
Vi segnaliamo che e' possibile contattare tutti i parlamentari attraverso i siti della Camera e del Senato; a nostro avviso sarebbe opportuno scrivere anche almeno ai seguenti indirizzi:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
- e per opportuna conoscenza: on. Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (quest'ultimo indirizzo e' "pec", ma riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate).
Sperando che condividiate questa proposta, grazie fin d'ora per quanto vorrete fare.
*
1) Bozza di lettera alle ed ai parlamentari
Gentile parlamentare,
poiche' nelle prossime settimane il Parlamento sara' impegnato nella definizione della nuova legge elettorale le saremmo assai grati se volesse adoperarsi affinche' nel dibattito che portera' ad essa sia introdotto il tema del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone presenti in Italia cui attualmente tale diritto non e' riconosciuto essendo nate altrove.
Come e' a tutti noto vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Come e' noto, esistono gia' significative esperienze di altri paesi cui far riferimento, e in Italia un prezioso dibattito in materia (con particolar riferimento ai profili non solo giuridici, ma anche politici ed etici) e' iniziato negli ultimi decenni del Novecento, ovvero da quando l'Italia da paese di emigrazione si e' progressivamente trasformata in paese di crescente immigrazione.
E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Peraltro non sfugge a nessuno che il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il razzismo e lo schiavismo, due crimini da cui anche il nostro paese e' aggredito.
Last, but not least, il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente l'emarginazione e la disperazione di persone che private degli elementari diritti democratici divengono ipso facto vittime reali o potenziali di ogni sorta di abusi e umiliazioni; e quindi e' anche il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il conseguente montare dello smarrimento e del risentimento e con essi le possibili derive violente e criminali da parte di persone cosi' brutalmente sopraffatte e fin annichilite da perdere la cognizione del bene e del male e divenir preda di poteri mafiosi e terroristi, di farneticanti, sadici e necrofili criminali predicatori d'odio e seminatori di strage.
La barbarie si contrasta con il diritto, con la civilta', con l'umanita'.
Le saremmo assai grati se lei volesse impegnarsi a promuovere tra i suoi colleghi parlamentari la consapevolezza dell'esigenza del riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone che vivono con noi, lavorano con noi, sono i nostri vicini di casa, le persone con cui condividiamo la nostra quotidianita', e che tuttora sono paradossalmente e iniquamente prive del diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche qui nel luogo in cui concretamente si svolge la loro esistenza.
Ringraziandola per l'attenzione, auspicando un suo persuaso interessamento ed effettivo impegno, la salutiamo cordialmente
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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2) Bozza di lettera agli enti locali
Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"
Egregio Sindaco del Comune di ... / Egregio Presidente della Provincia di ... / Egregio Presidente della Regione ...,
vi proponiamo che l'ente locale da voi rappresentato esprima - attraverso un ordine del giorno, una mozione o un altro atto amministrativo che riterrete adeguato e opportuno - il vostro sostegno alla richiesta che il Parlamento nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli ed innumerevoli altre persone.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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3) Bozza di lettera ai mass-media
Oggetto: Un appello al Parlamento
Spettabile redazione / Egregia/o direttrice/direttore / Gentile giornalista,
sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vi saremmo assai grati se la vostra testata desse notizia dell'iniziativa e ancor piu' se volesse sostenerla.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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4) Bozza di lettera a movimenti e associazioni
Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"
Cari amici, egregi signori,
come forse gia' saprete sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vi saremmo assai grati se anche voi voleste condividere, sostenere e diffondere questa proposta.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
5. SCORCIATOIE. GIOBBE SANTABARBARA: NO
No, non i campi di concentramento ma il rispetto dei diritti umani.
No, non le deportazioni ma il rispetto dei diritti umani.
No, non i lavori forzati ma il rispetto dei diritti umani.
No, non l'apartheid ma il rispetto dei diritti umani.
Ogni essere umano e' un essere umano.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita'.
Una persona, un voto.
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UNA PERSONA, UN VOTO
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Per il riconoscimento del diritto di voto a tutte le persone che risiedono in Italia
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVIII)
Numero 7 del 19 gennaio 2017
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/- Prev by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 2594
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