[Nonviolenza] Telegrammi. 2586
- Subject: [Nonviolenza] Telegrammi. 2586
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- Date: Tue, 10 Jan 2017 23:10:11 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2586 dell'11 gennaio 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Carlo Gubitosa: Perche' aderisco all'appello "Una persona, un voto"
2. Quattro bozze di lettere: ai parlamentari, agli enti locali, ai mass-media, a movimenti e associazioni
3. Guerra e campi di concentramento
4. "Per la storia del termalismo". Un incontro di studio a Viterbo
5. L'associazione "Respirare" per l'attivazione della legge Bacchelli per l'illustre giornalista antimafia Riccardo Orioles
6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. CARLO GUBITOSA: PERCHE' ADERISCO ALL'APPELLO "UNA PERSONA, UN VOTO"
[Ringraziamo di cuore Carlo Gubitosa per questo intervento.
Su Carlo Gubitosa da Wikipedia riprendiamo la seguente notizia: "Carlo Gubitosa (Taranto, 6 aprile 1971) e' uno scrittore e giornalista italiano. La sua attivita' saggistica, iniziata nella meta' degli anni Novanta con i primi saggi sulla storia sociale della comunicazione elettronica, e' condotta in parallelo alla professione di ingegnere, e si caratterizza per la scelta di temi sociali e politici, come la guerra in Cecenia, le violenze collegate al G8 genovese del 2001. Attivita' giornalistica: Nel 1995 inizia come collaboratore della rivista Il Giornale Della Natura, curando una rubrica mensile di telematica sociale. A partire dal 1996 opera come volontario in Peacelink, di cui in seguito diviene presidente, e collabora come fotogiornalista freelance, scrivendo per i periodici italiani di informazione indipendente: Diario, Carta, Altreconomia, Vita, Adista, Nigrizia, Terre di Mezzo, Linus, Liberazione, Lo Straniero, Volontari per lo Sviluppo, Casablanca, La Rivista del Volontariato, Azione nonviolenta, Electronic Media TLC, Inter.net, Marcondiro, Missione Oggi, Mosaico di Pace, Olis. In rete ha scritto per Apogeonline, Punto Informatico, Unita' on line, Mytech.mondadori.com, Mediamente.rai.it, per l'agenzia di stampa Redattore sociale e per Vivimilano on-line, supplemento telematico del Corriere della Sera e saltuariamente con le emittenti satellitari indipendenti No War TV e Arcoiris TV. Nel 2002/2003 lavora nella redazione di Terre di Mezzo e come caposervizio della redazione di Milano dell'agenzia di stampa Redattore Sociale. Dal 2002 le sue immagini come fotogiornalista vengono pubblicate da Altreconomia, Nigrizia, Vita, Missione Oggi; nel 2003 vengono pubblicate dalle edizioni Intra Moenia nel libro Vite disobbedienti, a cura di Luciano Scateni. Dal giugno 2005 al gennaio 2009 e' titolare di una rubrica fissa sul giornalismo, la comunicazione sociale e le nuove tecnologie sul settimanale Carta. Dal 2009 al 2012 ha collaborato con editoriali, rubriche ed articoli con il quotidiano Liberazione, proseguendo la sua attivita' come giornalista freelance e saggista dopo la sua chiusura di quest'ultimo decisa dal Rifondazione Comunista. Dai manuali alla saggistica: Nel 1996, assieme ad Alessandro Marescotti ed Enrico Marcandalli, Carlo Gubitosa scrive Telematica per la Pace, un testo sulla telematica di base rivolto ad un pubblico di non addetti ai lavori che rompe i confini della manualistica per portare nel settore della saggistica la riflessione sulla comunicazione sociale realizzata attraverso le reti di BBS e Internet, e il suo impatto sul tessuto sociale. A Telematica per la Pace fa seguito nel 1997 Oltre Internet, con la prefazione di padre Alex Zanotelli dove si accosta l'utilizzo della comunicazione elettronica al consumo critico e alle pratiche del "commercio equo e solidale". In quel periodo la telematica e i circuiti commerciali alternativi basati su principi di giustizia sono ancora due ambienti per "addetti ai lavori", e questo libro introduce ad un pubblico piu' vasto due iniziative di nicchia che nella seconda metà degli anni '90 si trasformeranno in fenomeni di massa]. Nel 1999 il libro di Carlo Gubitosa Italian Crackdown, centrato sull'omonima operazione di polizia informatica, viene distribuito con una licenza d'uso realizzata dal suo stesso autore, che rende il libro disponibile in rete contemporaneamente alla sua uscita nelle librerie di tutta Italia, e ne permette l'utilizzo con condizioni simili a quelle delle licenze Creative Commons BY-NC-ND. Nell'estate del 2000, Carlo Gubitosa entra a Groznyj dopo i bombardamenti dell'inverno precedente, descrivendo cosi' la sua esperienza nel suo libro Viaggio in Cecenia, all'interno del quale mette sotto accusa gli interessi economici dell'Eni nell'area del Mar Caspio e gli accordi di cooperazione militare stipulati dall'Italia con la Russia del 1999, mentre erano in corso i crimini di guerra che sarebbero stati successivamente documentati e denunciati dalla Corte europea dei diritti dell'uomo. Nel 2005 nel saggio Elogio della pirateria affronta il tema della pirateria odierna, che si sviluppa in molteplici settori dell'agire umano nei quali si configurerebbe sempre di piu' come pratica sociale o meglio ribellione creativa (come suggerisce il sottotitolo del libro) messa in atto da un numero sempre crescente di individui in reazione a regole avvertite come ingiuste. In occasione del decennale dei fatti del G8 di Genova, pubblica in collaborazione con Altreconomia e Terre di Mezzo un libro inchiesta di 600 pagine, rilasciato con la licenza Creative Commons BY-NC-ND 3.0, Genova, nome per nome. Nel 2013 viene pubblicato dalle Edizioni BeccoGiallo un libro-inchiesta illustrato dal disegnatore Giuliano Cangiano, Kanjano, sulla storia dello stabilimento dell'Ilva di Taranto e il rapporto con la citta', Ilva. Comizi d'acciaio. Insegnamento: Dal 2003 al 2014 ha collaborato con la facolta' di Scienze della Comunicazione dell'Universita' di Bologna. Riconoscimenti: Ha vinto nel 1999 il premio giornalistico indetto dallo SMAU, l'ente promotore della fiera nazionale dell'elettronica, dell'informatica e delle telecomunicazioni che si svolge ogni anno a Milano Nel 2005 riceve dall'ordine dei giornalisti della Puglia il premio "Giornalista di Puglia - Michele Campione", nella sezione dedicata al giornalismo online e nel 2009 il Premio Satira Politica Forte dei Marmi. Iniziative: Nel settembre 2005 ha organizzato, unitamente all'associazione culturale telematica Metro Olografix e Peacelink l'evento Cyberfreedom a Pescara, dedicato all'analisi dei fenomeni di censura e alla difesa della libera espressione in rete. Nell'aprile 2008 lancia in rete la campagna "Informazione Pulita", per "restituire ai cittadini il controllo economico, politico e deontologico dell'informazione". Nel maggio 2008, assieme ai giornalisti Lorenzo Guadagnucci, Beatrice Montini e Zenone Sovilla, realizza il sito "Giornalisti contro il razzismo", dal quale partono due campagne di sensibilizzazione sul rapporto tra l'informazione e i migranti: "I media rispettino il Popolo Rom" e "Mettiamo al bando la parola Clandestino (e non solo quella)". Nel febbraio 2009, col vignettista Mauro Biani, ha fondato il portale www.mamma.am come punto di riferimento della satira italiana, da cui ha preso vita nel settembre 2009 Mamma! Se ci leggi e' giornalismo, se ci quereli e' satira, una rivista dedicata alla satira illustrata e al graphic journalism (giornalismo a fumetti). La rivista nasce all'interno dell'associazione culturale Altrinformazione, fondata da Gubitosa, Biani e altri giornalisti, scrittori e attivisti dell'informazione come iniziativa di microeditoria no-profit, tuttora in attivita' con una collana di saggistica a fumetti curata dallo stesso Gubitosa. Pubblicazioni: Telematica per la Pace. Cooperazione, diritti umani, ecologia... Apogeo, 1996; Oltre Internet: consigli pratici per una navigazione a misura d'uomo, Edizioni Missionarie Italiane - Federico Ceratti Editore, 1997; Italian Crackdown - BBS amatoriali, volontari telematici, censure e sequestri nell'Italia degli anni '90, Apogeo, 1999; Nuove tecnologie per nuove abilita'. La telematica al servizio dei disabili, cd-rom realizzato contestualmente alla vincita del premio giornalistico Smau, 1999; L'informazione alternativa. Dal sogno del villaggio globale al rischio del villaggio globalizzato, EMI, 2002; Genova, nome per nome. Le violenze, i responsabili, le ragioni. Inchiesta sui giorni e i fatti del G8, Altra Economia Edizioni/Terre di Mezzo, 2003; Viaggio in Cecenia. La "guerra sporca" della Russia e la tragedia di un popolo. Nuova Iniziativa Editoriale, 2004; Non usate il nostro nome: famiglie delle vittime dell'11 settembre per un domani di pace (trad. di September 11th Families For Peaceful Tomorrows: Turning our Grief into Action for Peace), Terre di Mezzo, 2004; Elogio della pirateria. Dal Corsaro Nero agli hacker, dieci storie di ribellioni creative, Terre di Mezzo, 2005; Carovane. Esperienze di strada contro le guerre e le mafie, EMI, 2006; Hacker, scienziati e pionieri. Storia sociale del ciberspazio e della comunicazione elettronica, Stampa Alternativa, 2007; Ricettario della pace. Consigli e ricette per mangiare bene senza appesantire il mondo, Meravigli, 2009; Propaganda d'autore. Guerra, razzismo, P2 e marchette: un atto d'accusa ai giornalisti VIP, Stampa Alternativa, 2011; Hacking Miracles, Jaico Publishing, 2011; Satira al telefono. Autointercettazioni su "Il Male di Vauro e Vincino", Quintadicopertina 2015 (ebook); Libri a fumetti: La mia terra la difendo. Un ragazzo, una protesta, una scelta di vita, Altrinformazione, 2012; con Giuliano Cangiano, Ilva. Comizi d'acciaio, Edizioni BeccoGiallo, 2013; con Alessio Spataro, Heil Beppe!1! Manuale libertario contro un partito autoritario, Altrinformazione, 2014"]
La mia voce conta poco, ma comunque sento il dovere storico e morale di metterla a disposizione della campagna "Una persona, un voto", se la mia testimonianza potra' essere utile...
Per quel che vale, anche io aderisco convintamente all'appello "Una persona, un voto". Sono un migrante economico fortunato, uno di quelli che ha potuto valicare le frontiere che separano le nazioni d'Europa con una liberta' totale di movimento garantita dal mio passaporto, uno dei tanti italiani all'estero che ha potuto fare con poche decine di euro un viaggio verso una vita migliore e un lavoro soddisfacente che altri pagano con la vita senza mai giungere a destinazione.
Riconoscere il privilegio che mi viene garantito solo per essere stato concepito da italiani e' il primo passo per guardare a chi viene spogliato del diritto a muoversi per cercare un futuro migliore, e a chi pur riuscendo a muoversi viene privato di fondamentali diritti civili come quello del voto.
Come cittadino europeo trapiantato all'estero, godo del pieno diritto di partecipare alle elezioni amministrative, e nel mio caso nessuno mi chiede in quanto europeo gli esami di lingua o di cultura locale che certa propaganda invoca come requisito indispensabile all'esercizio del diritto di voto.
Sarei contento se questo diritto, che mi viene riconosciuto dai principi del diritto europeo, fosse esteso anche alle elezioni politiche, e riconosciuto in base a principi di umanita' a tutti i residenti sul territorio europeo, indipendentemente dalla loro nazionalita' e cittadinanza, perche' le conseguenze dell'azione politica e amministrativa ricade su tutti quelli che vivono in un territorio, anche su quelli che oggi subiscono il voto altrui poiche' gli si vieta di esprimersi con il proprio.
Attorno a me vedo rigurgiti di nazionalismo, xenofobia e abbrutimento morale e culturale che speravamo sepolti per sempre dalle macerie del secolo scorso, e per arginare il dilagare di quello che io definisco "eurosfascismo" non si puo' che auspicare una estensione dell'accesso allo strumento nonviolento del voto democratico.
Con l'auspicio di riuscire ad affermare un rinnovato senso planetario di umanita', di affrontare con le tecniche della nonviolenza le sfide lanciate dall'immigrazione e di cercare soluzioni creative e costruttive per muoverci verso il bene comune, mi e' del tutto spontaneo aderire all'appello "Una persona, un voto", e chiedere che attraverso la nuova legge elettorale il Parlamento italiano garantisca il diritto di voto a tutte le persone che risiedono, vivono, lavorano, sognano e sperano nel territorio della nostra Repubblica.
Credo che nella nostra epoca storica le persone di buona volonta' siano chiamate a riconoscere il diritto al voto contro la risoluzione violenta dei conflitti sociali, a garantire il diritto alla vita e a passaggi sicuri contro le stragi del Mediterraneo, e ad accettare che anche attraverso le migrazioni si possa esercitare quel "diritto alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione" sancito a chiare lettere dall'articolo 23 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani.
Sono convinto che questi riconoscimenti siano passaggi obbligati per costruire il nostro futuro, quello dell'Europa e quello dei nuovi italiani ed europei, attraverso una estensione della sfera del diritto a cui corrisponde la simmetrica compressione della sfera della barbarie...
Bruxelles, 7 gennaio 2017
2. MATERIALI. QUATTRO BOZZE DI LETTERE: AI PARLAMENTARI, AGLI ENTI LOCALI, AI MASS-MEDIA, A MOVIMENTI E ASSOCIAZIONI
Care amiche e cari amici, gentili signore e signori,
vi segnaliamo l'iniziativa "Una persona, un voto" finalizzata a proporre al Parlamento italiano che nella prossima legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
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Hanno gia' espresso il loro sostegno a questa proposta innumerevoli persone, tra cui tra i primi padre Alex Zanotelli, la storica Anna Bravo, il filosofo Giuliano Pontara, il presidente onorario del Movimento Nonviolento Daniele Lugli, l'educatore ed editore Olivier Turquet, il presidente onorario dell'Ipri Alberto L'Abate, l'animatore del "Centro nuovo modello di sviluppo" Francuccio Gesualdi, la senatrice emerita Giancarla Codrignani, il magistrato e poeta Adriano Sansa, il filosofo Dario Borso, il saggista e mediattivista Carlo Gubitosa, il saggista e una delle maggiori figure della cultura della pace Enrico Peyretti, il docente universitario e uno dei fondatori dell'ecologia in Italia Giorgio Nebbia, la dottoressa Antonella Litta, lo storico, docente universitario e giornalista Gennaro Carotenuto, il giurista e docente universitario Andea Pubusa, il giurista Alessandro Presicce, l'attivista da sempre impegnato per la pace e la legalita' Franco Borghi, l'attivista in difesa della Costituzione Maria Rosa De Troia, il docente universitario Paolo Bosi, l'educatrice e attivista per i diritti umani e i beni comuni Amalia Navoni, il militante antifascista Eugenio Longoni, la biologa e ricercatrice Simonetta Astigiano, il direttore di "In dialogo" Antonio Vermigli, il medico impegnato da sempre nella solidarieta' internazionale Alessandro Murgia, il docente universitario Giorgio Demurtas, l'ecologista e rappresentante di Medicina Democratica di Alessandria Lino Balza, la docente, saggista e peace-researcher Angela Dogliotti...
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Anche alcuni parlamentari hanno gia' espresso la loro condivisione: ma naturalmente occorre ottenere il persuaso consenso e quindi il concreto impegno di almeno 161 senatori ed almeno 316 deputati, ovvero della maggioranza dei membri in entrambi i rami del Parlamento.
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Vi mettiamo a disposizione quattro bozze di lettere che potreste inviare rispettivamente: 1) alle ed ai parlamentari; 2) agli enti locali; 3) ai mass-media; 4) a movimenti e associazioni, con cui chiedere il loro impegno a tal fine.
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Vi segnaliamo che e' possibile contattare tutti i parlamentari attraverso i siti della Camera e del Senato; a nostro avviso sarebbe opportuno scrivere anche almeno ai seguenti indirizzi:
- on. Laura Boldrini, Presidente della Camera: laura.boldrini at camera.it
- on. Pietro Grasso, Presidente del Senato: pietro.grasso at senato.it
- e per opportuna conoscenza: on. Paolo Gentiloni, Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (quest'ultimo indirizzo e' "pec", ma riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate).
Sperando che condividiate questa proposta, grazie fin d'ora per quanto vorrete fare e un cordiale saluto dal
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 9 gennaio 2017
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1) Bozza di lettera alle ed ai parlamentari
Gentile parlamentare,
poiche' nelle prossime settimane il Parlamento sara' impegnato nella definizione della nuova legge elettorale le saremmo assai grati se volesse adoperarsi affinche' nel dibattito che portera' ad essa sia introdotto il tema del riconoscimento del diritto di voto ai milioni di persone presenti in Italia cui attualmente tale diritto non e' riconosciuto essendo nate altrove.
Come e' a tutti noto vivono stabilmente in Italia oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano.
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Come e' noto, esistono gia' significative esperienze di altri paesi cui far riferimento, e in Italia un prezioso dibattito in materia (con particolar riferimento ai profili non solo giuridici, ma anche politici ed etici) e' iniziato negli ultimi decenni del Novecento, ovvero da quando l'Italia da paese di emigrazione si e' progressivamente trasformata in paese di crescente immigrazione.
E' ben noto che il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Peraltro non sfugge a nessuno che il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il razzismo e lo schiavismo, due crimini da cui anche il nostro paese e' aggredito.
Last, but not least, il riconoscimento dei diritti politici e' il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente l'emarginazione e la disperazione di persone che private degli elementari diritti democratici divengono ipso facto vittime reali o potenziali di ogni sorta di abusi e umiliazioni; e quindi e' anche il modo migliore, la guarentigia indispensabile, per contrastare adeguatamente il conseguente montare dello smarrimento e del risentimento e con essi le possibili derive violente e criminali da parte di persone cosi' brutalmente sopraffatte e fin annichilite da perdere la cognizione del bene e del male e divenir preda di poteri mafiosi e terroristi, di farneticanti, sadici e necrofili criminali predicatori d'odio e seminatori di strage.
La barbarie si contrasta con il diritto, con la civilta', con l'umanita'.
Le saremmo assai grati se lei volesse impegnarsi a promuovere tra i suoi colleghi parlamentari la consapevolezza dell'esigenza del riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone che vivono con noi, lavorano con noi, sono i nostri vicini di casa, le persone con cui condividiamo la nostra quotidianita', e che tuttora sono paradossalmente e iniquamente prive del diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche qui nel luogo in cui concretamente si svolge la loro esistenza.
Ringraziandola per l'attenzione, auspicando un suo persuaso interessamento ed effettivo impegno, la salutiamo cordialmente
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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2) Bozza di lettera agli enti locali
Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"
Egregio Sindaco del Comune di ... / Egregio Presidente della Provincia di ... / Egregio Presidente della Regione ...,
vi proponiamo che l'ente locale da voi rappresentato esprima - attraverso un ordine del giorno, una mozione o un altro atto amministrativo che riterrete adeguato e opportuno - il vostro sostegno alla richiesta che il Parlamento nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli ed innumerevoli altre persone.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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3) Bozza di lettera ai mass-media
Oggetto: Un appello al Parlamento
Spettabile redazione / Egregia/o direttrice/direttore / Gentile giornalista,
sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vi saremmo assai grati se la vostra testata desse notizia dell'iniziativa e ancor piu' se volesse sostenerla.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
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4) Bozza di lettera a movimenti e associazioni
Oggetto: Proposta di sostegno all'appello "Una persona, un voto"
Cari amici, egregi signori,
come forse gia' saprete sempre piu' numerose persone stanno sottoscrivendo la richiesta che il Parlamento italiano nella nuova legge elettorale voglia finalmente riconoscere il diritto di voto a tutte le persone residenti nel nostro paese, essendovi in Italia "oltre cinque milioni di persone non native, che qui risiedono, qui lavorano, qui pagano le tasse, qui mandano a scuola i loro figli che crescono nella lingua e nella cultura del nostro paese; queste persone rispettano le nostre leggi, contribuiscono intensamente alla nostra economia, contribuiscono in misura determinante a sostenere il nostro sistema pensionistico, contribuiscono in modo decisivo ad impedire il declino demografico del nostro paese; sono insomma milioni di nostri effettivi conterranei che arrecano all'Italia ingenti benefici ma che tuttora sono privi del diritto di contribuire alle decisioni pubbliche che anche le loro vite riguardano".
L'occasione e' propizia perche' si pervenga finalmente a riconoscere loro il diritto di voto:
a) con legge ordinaria per quanto concerne le elezioni amministrative (nelle quali peraltro fin dal secolo scorso il diritto di voto e' gia' riconosciuto agli stranieri provenienti da altri paesi dell'Unione Europea);
b) con legge costituzionale per quanto concerne le elezioni politiche.
Hanno gia' espresso tra i primi il loro sostegno a questa proposta illustri personalita' impegnate in difesa dei diritti umani e per il bene comune come padre Alex Zanotelli.
Il fondamento della democrazia e' il principio "una persona, un voto"; l'Italia essendo una repubblica democratica non puo' continuare a negare il primo diritto democratico a milioni di persone che vivono stabilmente qui.
Vi saremmo assai grati se anche voi voleste condividere, sostenere e diffondere questa proposta.
Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, un cordiale saluto
Luogo, data, firma, indirizzo del mittente
3. SCORCIATOIE. GUERRA E CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Dispiace dover far rilevare a taluni ministri e a talune ministre che "l'Italia ripudia la guerra" e che "la Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo".
E' scritto nella Costituzione, che e' legge fondamentale dello stato che loro governano. Dovrebbero averla letta. Dovrebbero rispettarla.
4. INCONTRI. "PER LA STORIA DEL TERMALISMO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto la sera di martedi' 10 gennaio 2017 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Per la storia del termalismo a Viterbo, dagli etruschi a oggi".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it
5. REPETITA IUVANT. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" PER L'ATTIVAZIONE DELLA LEGGE BACCHELLI PER L'ILLUSTRE GIORNALISTA ANTIMAFIA RICCARDO ORIOLES
L'associazione "Respirare" aderisce alla proposta che sia attivata la legge Bacchelli per il giornalista antimafia Riccardo Orioles, uno dei maestri autentici e profondi dell'impegno civile che mira alla liberazione di ogni essere umano e di quella fondamentale virtu' che gli antichi chiamavano parresia.
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Invitiamo tutte le persone di volonta' buona, le organizzazioni della societa' civile, le istituzioni democratiche ad aderire alla proposta e quindi a comunicare il proprio sostegno ad essa:
- al Presidente del Consiglio dei Ministri: presidente at pec.governo.it (riceve anche da caselle di posta elettronica non certificate) - e' infatti il Presidente del Consiglio dei Ministri il soggetto istituzionale preposto all'attivazione della legge Bacchelli;
- e per opportuna conoscenza a Domenico Stimolo (uno dei giornalisti piu' impegnati nella promozione dell'iniziativa): dostimolo at tiscali.it
Si puo' aderire anche sottoscrivendo la petizione che si trova nel sito www.change.org
6. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Bruno Forte, Con Gesu' verso la Pasqua, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, Pellegrini nella speranza, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 78, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, I giorni della Sua carne, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, La Trinita' come grembo e come patria, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, Nel vento dello Spirito, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, La lotta e la resa, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, La Chiesa dell'amore, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
- Bruno Forte, In cammino con Maria, Edizioni San Paolo, Cinisello Balsamo (Mi) 2016, pp. 80, euro 2,90 (in supplemento al settimanale "Famiglia Cristiana").
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Riletture
- Benedetto Croce, Teoria e storia della storiografia, Laterza, Bari 1917, Adelphi, Milano 1989, 2001, pp. 438.
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Riedizioni
- Virgilio, Eneide, Rcs, Milano 2016, pp. 1168, euro 6,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2586 dell'11 gennaio 2017
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVIII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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