[Nonviolenza] La nonviolenza contro il razzismo. 77



 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 77 del 16 dicembre 2016

 

In questo numero:

1. Oggi a Viterbo

2. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

3. Nella Giornata dei diritti umani un appello al Parlamento per il riconoscimento del diritto di voto a milioni di persone oggi vittime di razzismo

4. "Con gli occhi aperti, con vigile cuore". Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

5. Un vivo ringraziamento

6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. INCONTRI. OGGI A VITERBO

 

Venerdi' 16 dicembre 2016 a Viterbo presso la sede della comunita' nigeriana in via Assisi 3 (traversa di via Matteotti) con inizio alle ore 17,30 si svolgera' un incontro di presentazione dello "sportello immigrazione" dell'Usb di Viterbo.

Interverranno all'incontro: Aboubakar Soumahoro, Anna Maria Sambuci, Peppe Sini, Olindo Cicchetti, Geoffrey Nwani, Ada Tomasello, Ilaria Latini.

 

2. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

3. REPETITA IUVANT. NELLA GIORNATA DEI DIRITTI UMANI UN APPELLO AL PARLAMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DI VOTO A MILIONI DI PERSONE OGGI VITTIME DI RAZZISMO

 

Gentili senatrici, gentili senatori,

gentili deputate e deputati,

nella ricorrenza della Giornata internazionale dei diritti umani istituita dalle Nazioni Unite nel giorno anniversario della proclamazione da parte dell'Assemblea generale dell'Onu della Dichiarazione universale dei diritti umani il 10 dicembre 1948, rinnoviamo la richiesta che sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

Attualmente il diritto di voto, diritto politico fondamentale, e' negato in Italia a milioni di persone che - pur non essendo native del paese - qui vivono, lavorano, pagano le tasse, mandano a scuola i figli, contribuiscono al bene comune della comunita' locale di residenza ed alla ricchezza dell'intero paese.

Questa negazione del diritto di voto a milioni di esseri umani nel nostro paese costituisce una discriminazione non piu' ammissibile e favoreggia di fatto razzismo e schiavismo, violenze e persecuzioni.

Chiediamo al Parlamento di voler legiferare finalmente il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni sia politiche che amministrative per tutte le persone residenti in Italia.

Chiediamo al Parlamento di far cessare un regime di effettuale apartheid nel nostro paese.

Crediamo che possa esservi fin d'ora in Parlamento una maggioranza qualificata adeguata ad approvare una legge di rilevanza costituzionale che riconosca il diritto di voto a tutte le persone residenti per le elezioni politiche. Ma anche qualora questa maggioranza qualificata non vi fosse, vi dovrebbe pur essere una maggioranza semplice sufficiente ad approvare almeno una legge ordinaria che riconosca fin d'ora il diritto di voto nelle elezioni amministrative, regionali e comunali.

Una persona, un voto: fate cessare il regime di segregazione razzista in Italia.

Una persona, un voto: solo con il riconoscimento del diritto di voto si puo' sconfiggere razzismo e schiavismo.

Una persona, un voto: adempiamo pienamente, finalmente, il senso e i fini dei principi fondamentali, dei supremi valori della Costituzione repubblicana e antifascista.

Una persona, un voto: e' il principio stesso della democrazia.

Possa la vostra coscienza di esseri umani illuminarvi nella vostra attivita' di legislatori.

Un cordiale saluto,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 10 dicembre 2016

 

4. REPETITA IUVANT. "CON GLI OCCHI APERTI, CON VIGILE CUORE". UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Oggetto: La nuova legge elettorale riconosca finalmente il diritto di voto a milioni di persone residenti in Italia cui attualmente e' negato questo fondamentale diritto democratico

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

il suo Governo accompagnera' il Parlamento in questi mesi in cui le Camere saranno chiamate ad elaborare la nuova legge elettorale.

Credo non sfugga a nessuno che nel nostro paese vivono e lavorano milioni di persone alle quali, per essere nate altrove, non e' attualmente riconosciuto il diritto di voto. Ma la grandissima parte di queste persone, per scelta o per costrizione, vivranno qui per gran parte o per tutto il resto della loro vita; e fin d'ora e' qui che pagano le tasse, e' qui che mandano a scuola i loro figli, rispettano le leggi del nostro paese, contribuiscono alla ricchezza del nostro paese, sono parte dell'Italia cosi' come lo sono i nativi.

Il fatto che sia loro negato il diritto di voto significa che si impedisce che possano prendere parte alle decisioni pubbliche che riguardano anche le loro esistenze.

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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei ricordera' il motto che diede inizio alla rivoluzione americana: "No taxation without representation"; in Italia oggi ci sono milioni di persone che pagano le tasse ma non hanno diritto di rappresentanza nelle istituzioni pubbliche.

Lei ricordera' anche il principio stesso della democrazia: "Una persona, un voto"; in Italia oggi ci sono milioni di persone cui e' negato il primo, essenziale, fondamentale diritto democratico.

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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

il mondo e' certo profondamente cambiato in questi ultimi decenni: in passato in Italia le persone nate altrove erano poche, ma adesso sono milioni; e per una grandissima parte di questi milioni di esseri umani l'Italia non e' un luogo di transito in cui fermarsi per breve tempo, ma il paese in cui vive da anni, e vivra' per molti anni ancora: sono milioni di esseri umani che dobbiamo riconoscere non solo come nostri fratelli e sorelle, ma come nostri reali concittadini, come nostri autentici compaesani.

Se la loro piena dignita' umana non e' riconosciuta qui, non lo sara' mai in nessun altro luogo; se i loro diritti politici non sono riconosciuti qui, non lo saranno mai in nessun altro luogo. Di questo stiamo parlando: del riconoscimento della piena dignita' umana di milioni di esseri umani che vivono qui, che vivono con noi, che sono i nostri colleghi di lavoro, i nostri vicini di casa, i nostri conoscenti, i nostri amici, che condividono con noi la vita quotidiana.

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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei sa anche che finche' non si riconoscera' a questi milioni di persone nostri effettivi compaesani il diritto di voto, essi saranno tenuti in una condizione di soggezione, saranno esposti alla violenza razzista e schiavista, poiche' lo stesso stato italiano ancor oggi non riconosce loro pieni diritti.

Lei sa che per sconfiggere nel nostro paese razzismo e schiavismo occorre innanzitutto far cessare il regime di effettuale segregazione politica in cui sono tenute milioni di persone cui e' ancora assurdamente negato il diritto di voto.

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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

lei ricordera' come me quel dibattito che ebbe luogo sul finire del secolo scorso e mise capo alla legge 40/1998 (la cosiddetta legge Turco-Napolitano), e ricordera' quindi anche che all'epoca vi era gia' un ampio consenso sulla necessita' di riconoscere il diritto di voto almeno nelle elezioni amministrative a tutti gli stranieri residenti in Italia.

Ricordera' anche che gia' da anni vi sono stranieri che votano in Italia nelle elezioni amministrative (oltre che in quelle per il Parlamento europeo): sono le persone straniere residenti in Italia provenienti da paesi membri dell'Unione Europea.

E ricordera' anche che in altri paesi europei trascorso un lasso di tempo talvolta dell'ordine di pochi mesi il diritto di voto - particolarmente per le elezioni amministrative - e' riconosciuto a tutti i residenti anche non nativi.

Orbene, sembra essere opinione prevalente che per l'attribuzione del diritto di voto nelle elezioni politiche a tutti gli stranieri residenti in Italia sia necessaria una modifica costituzionale; mentre per le elezioni amministrative e' sufficiente una legge ordinaria.

Ignoro se il Parlamento nella sua composizione attuale possa raggiungere un persuaso consenso nel legiferare il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni politiche a tutti i residenti in Italia; ma almeno il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutti i residenti in Italia con legge ordinaria non dovrebbe incontrare obiezioni.

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Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

guardiamo la realta' ad occhi aperti, con non offuscata ragione, con cuore vigile: se in un paese si nega il diritto di voto a milioni di persone che in quel paese vivono, ebbene, in quel paese non vi e' piu' una vera democrazia.

L'Italia repubblicana, democratica, antifascista non puo' essere un regime razzista; l'Italia repubblicana, democratica, antifascista non puo' piu' negare il diritto di voto a milioni di persone che vivono qui.

Augurandole ogni bene,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 14 dicembre 2016

 

5. I COMPITI DELL'ORA. UN VIVO RINGRAZIAMENTO

 

Ringraziamo di cuore la Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, per aver trasmesso alla competente Commissione parlamentare la nostra richiesta che nella nuova legge elettorale sia finalmente riconosciuto il diritto di voto a tutte le persone residenti in Italia.

Rinnoviamo ancora una volta l'invito a tutti parlamentari a legiferare in tal senso al piu' presto.

Cessi lo scandalo dell'assurda negazione del primo diritto democratico a milioni di persone che vivono, lavorano, pagano le tasse in Italia.

Una persona, un voto.

 

6. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

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LA NONVIOLENZA CONTRO IL RAZZISMO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 77 del 16 dicembre 2016

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/