[Nonviolenza] Archivi. 221



 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 221 del 25 novembre 2016

 

In questo numero:

1. Alcuni testi del mese di maggio 2015 (parte terza)

2. Una lettera aperta all'Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione Europea

3. In memoria di Bertrand Russell

4. Due Europe

5. L'avvoltoio gentiluomo

6. Per Walter Sisulu

7. In memoria di Malcolm X

8. "Una sola umanita'". A Viterbo un incontro di testimonianza contro il razzismo

9. Nell'anniversario della scomparsa di Franco Fornari e di Paul Ricoeur

10. "La giusta via per la salvezza comune". Una lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri

11. Un ricordo di Andre' Leo

12. In memoria di Jane Addams

13. In poche parole, una volta ancora

14. Non solo, occorre anche denunciare la Nato per crimini di guerra e crimini contro l'umanita', e ottenerne la condanna e lo scioglimento

15. In memoria di Giacomo Matteotti

16. La nostra bandiera (quasi un comizio)

17. Cento anni di stragi, l'umanita' al bivio

18. Quasi una dichiarazione di voto

19. La cavatina del sottosegretario

20. Nell'anniversario della strage di Capaci

21. Il primo diritto, il primo dovere

22. Cento anni di guerra, ora basta

23. Un incontro a Viterbo di commemorazione di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

24. Gutta cavat lapidem

25. In memoria di Maria Verone

26. Vite umane

27. Laura Conti, ventidue anni dopo

28. In memoria di Nathalie Lemel

29. Elezioni regionali e comunali

30. Questo foglio (se vale la pena di parlarne)

31. In memoria di Louise Weiss

32. Opporsi alle uccisioni

33. In memoria di Lorenzo Milani

 

1. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI MAGGIO 2015 (PARTE TERZA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di maggio 2015.

 

2. UNA LETTERA APERTA ALL'ALTA RAPPRESENTANTE PER GLI AFFARI ESTERI E LA POLITICA DI SICUREZZA DELL'UNIONE EUROPEA

 

Gentilissima Alta rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione Europea,

da settimane pensavo di scriverle questa lettera, che spero vorrà leggere come un fraterno invito.

*

Credo che lei, come me e come chiunque, si renda perfettamente conto di due cose assolutamente evidenti.

La prima: che l'esistenza di una rete illegale di trafficanti di esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre è diretta conseguenza della politica dei governi europei che impediscono a quelle vittime innocenti di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Per annientare la mafia dei trafficanti basterebbe una semplice decisione dei governi europei: consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Europa in modo legale e sicuro. Questo è il provvedimento necessario ed urgente che l'Unione Europea deve indicare a tutti i governi dei Paesi membri.

La seconda: che interventi bellici, comunque mascherati, provocheranno altre morti, altri orrori, ulteriore barbarie. Lei vede bene quali sono gli esiti delle guerre condotte e fomentate negli scorsi anni e tuttora in corso in un crescendo di orrore: certo, in quei paesi dominavano regimi criminali, ma cosa è venuto dopo? Una barbarie di gran lunga peggiore.

E quindi: due cose l'Unione Europea sarebbe bene facesse, nell'interesse proprio e dell'umanità intera: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro; cessare di fare le guerre e di armare gli assassini.

*

So che alcuni governanti obiettano che i loro paesi non hanno le risorse necessarie per accogliere ed assistere le innumerevoli persone in fuga dalla violenza; ma quei governanti destinano ingenti quote dei bilanci dei loro stati alle spese militari e a sostegno dell'industria armiera che rifornisce anche regimi e gruppi criminali: ebbene, convertano quelle risorse - oggi destinate a strutture, strumenti ed azioni atte a procurare la morte - in opere buone; esse basteranno.

So anche che alcuni governanti obiettano che i loro paesi non hanno la "capacità di carico" necessaria per accogliere ed assistere le innumerevoli persone in fuga dalla violenza; ma se attuassero una politica della solidarietà internazionale ed intergenerazionale, dell'autentica promozione globale dei diritti umani e dell'autentica difesa della biosfera, della pace con mezzi di pace, in una parola: della nonviolenza, ebbene, col tempo le condizioni di esistenza migliorerebbero ovunque e nessuno lascerebbe la sua casa e il suo paese se nel luogo in cui è nato potesse vivere una vita degna.

*

Ma finché innumerevoli innocenti nei loro luoghi natali non possono vivere perché vittime delle devastazioni, delle dittature, delle guerre e della fame, le migrazioni continueranno, e quindi occorre predisporre adeguati interventi di soccorso, accoglienza ed assistenza.

Lei sa, tutti sappiamo, che ogni essere umano in quanto tale ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà.

Lei sa, tutti sappiamo, che quel diritto si invera soltanto se tutti gli altri esseri umani, le loro aggregazioni, ed a maggior ragione gli ordinamenti giuridici democratici, adempiono al dovere di salvare le vite, di recare aiuto.

*

Questa lettera è già troppo lunga. L'essenziale mi sembra sia detto, lo ripeto un'ultima volta: riconoscano i governi dell'Unione Europea a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro; e cessino i governi dell'Unione Europea di fare le guerre e di armare gli assassini.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Distinti saluti

 

3. IN MEMORIA DI BERTRAND RUSSELL

 

Ricorre il 18 maggio l'anniversario della nascita di Bertrand Russell, grande pensatore ed attivista strenuamente impegnato per la pace, il disarmo, i diritti delle persone e dei popoli, "maestro generoso e cordiale, ironico e garbato; sereno e fermo oppositore di ogni potere oppressivo e di ogni vile menzogna; coraggioso combattente per la giustizia e la liberta', forte della nonviolenza dei forti nella lotta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani".

*

Bertrand Russell e' una figura pressoche' leggendaria, nato nel 1872 da Lord e Lady Amberley e deceduto quasi un secolo dopo nel 1970 dopo una vita straordinariamente intensa, civilmente impegnata e intellettualmente feconda. Filosofo, scrittore, ha subito la prigione per il suo impegno pacifista ed ha avuto il Premio Nobel per la letteratura; ha promosso iniziative contro la guerra e per il disarmo, per i diritti civili e il progresso sociale; tra tante altre iniziative: quelle per l'obiezione di coscienza, la dichiarazione Einstein-Russell, la lettera "ai potenti della terra", la fondazione del movimento Pugwash, la campagna per il disarmo nucleare, la costituzione del Tribunale internazionale per i crimini di guerra nel Vietnam. Opere di Bertrand Russell: la bibliografia di Russell e' sconfinata, per i temi che maggiormente ci interessano sono particolarmente utili la monumentale Autobiografia, edita da Longanesi, ed i numerosissimi saggi di argomento pacifista, politico ed etico. Una utile antologia essenziale con specifici riferimenti bibliografici e' nel volume di Mario Alcaro, Bertrand Russell, che citiamo di seguito. Opere su Bertrand Russell: specifico su Russell pacifista e impegnato per i diritti umani e' il libro di Mario Alcaro, Bertrand Russell, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1990; piu' centrati sugli aspetti filosofici sono i libri di Alfred J. Ayer, Russell, Mondadori, Milano 1992; Michele Di Francesco, Introduzione a Russell, Laterza, Roma-Bari 1990; Alberto Granese, Che cosa ha veramente detto Russell, Ubaldini, Roma 1971; Luigi Perissinotto (a cura di), Russell, Rcs, Milano 2015.

*

Nel ricordo e all'ascolto di Bertrand Russell proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. DUE EUROPE

 

L'Europa della barbarie dei governi che, non sazi del sangue versato, adesso intendono avviare un'azione militare per far morire in Africa le persone in fuga dall'orrore.

E l'Europa della solidarieta' dei popoli che sanno che e' possibile salvare tutti i migranti semplicemente consentendo loro di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

La prima e' l'Europa della violenza.

La seconda e' l'Europa della nonviolenza.

La prima e' l'Europa delle armi, degli eserciti, delle guerre, del militarismo, del colonialismo, dell'imperialismo, del razzismo, del fascismo.

La seconda e' l'Europa dei diritti umani, della civilta' umana, della dignita' umana.

La prima e' l'Europa dei potenti.

La seconda e' l'Europa dei senza potere.

*

E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, in difesa del diritto alla vita di tutti gli esseri umani.

E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, per il rispetto delle leggi che affermano il dovere di salvare le vite.

E' necessario, e' urgente, che l'Europa dei senza potere, dei diritti umani, della nonviolenza, insorga e prevalga sull'Europa degli assassini, per affermare la civilta' e la responsabilita', per realizzare la giustizia e la liberazione comune.

*

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera, un mondo le cui risorse bastano ai bisogni di tutti gli esseri umani e da tutti gli esseri umani devono essere condivise.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. L'AVVOLTOIO GENTILUOMO

 

L'Europa non resta insensibile al grido di dolore.

Come il marchese de Sade.

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Riferiscono le agenzie che la Nato ha gia' dato all'Unione Europea la sua disponibilita' ad intervenire.

E chi ne dubitava.

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Gli eccellentissimi ministri delle colonie e della guerra si sono riuniti ed hanno deliberato.

Sanno ben loro quel che occorre fare.

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Per risolvere il dramma dell'immigrazione: affondare i barconi.

Per risolvere il dramma della mafia: bombe atomiche su Milano, Roma, Palermo...

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Altra versione del motto precedente.

La soluzione per la pediculosi: tagliare le teste.

*

Antropologia in pillole.

Sui barconi i barbari. Sui bombardieri i civilizzatori.

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Corsi e ricorsi.

Argomenta il colto statista: tra le vittime in fuga si possono infiltrare i terroristi; ergo: sterminateli tutti, Dio riconoscera' i suoi.

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Elezioni.

Al ballottaggio la Nsdap e il Ku Klux Klan.

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Ai confini della realta'.

Ricordo una legge in cui era scritto "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo"; in cui era scritto "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica"; in cui era scritto "L'Italia ripudia la guerra". Me la ricordo solo io?

*

Chi e' senza documenti e' un clandestino.

Ogni essere umano che nasce, nasce clandestino.

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Noi gentiluomini usiamo i guanti.

Meglio non farli vedere gli artigli.

 

6. PER WALTER SISULU

 

Ricorreva ieri, 18 maggio, l'anniversario della nascita di Walter Sisulu (1912-2003), indimenticabile animatore della lotta contro l'apartheid insieme a Nelson Mandela e tante e tanti altri che in Sudafrica sconfissero il regime razzista con la forza della verita', con la forza della giustizia, con la forza della dignita', con la forza della nonviolenza.

La memoria di Sisulu, di Mandela, delle loro compagne e dei loro compagni ci sia di esempio e di sostegno nella lotta che ancora oggi e' da condurre contro tutte le violenze, in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.

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Anche nel ricordo di Walter Sisulu proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. IN MEMORIA DI MALCOLM X

 

Ricorre il 19 maggio l'anniversario della nascita di Malcolm X (Omaha, 19 maggio 1925 - New York, 21 febbraio 1965), una delle figure piu' vive della lotta contro il razzismo.

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Riproponiamo qui di seguito una volta ancora un breve scritto del responsabile della struttura nonviolenta viterbese a Malcolm X dedicato.

Ai miei giovani studenti racconto spesso che nel mio accostamento alla nonviolenza ben poco - o affatto - ha contato la pubblicistica accademica e quella predicatoria e molto invece hanno contato le vicende, le riflessioni e le opere di Ernesto Guevara, Frantz Fanon, Malcolm X; e' stato anche studiando le loro storie e i loro scritti, prendendo sul serio i problemi che si posero e ci pongono, cogliendone le aperture e le aporie, le ragioni e le contraddizioni, le verita' e gli errori, le scommesse e la tragedia, e soprattutto non eludendo la questione delle questioni: se la violenza possa essere uno strumento di lotta per la liberazione dell'umanita', che sono giunto alla nonviolenza. Cosicche' Guevara, Fanon e Malcolm X mi sono stati quindi fondamentali maestri di nonviolenza (non solo loro, naturalmente; ma anche loro), poiche' per me la nonviolenza e' innanzitutto una teoria-prassi di lotta per la liberazione dell'umanita', per la difesa della biosfera, per un civile, dignitoso, responsabile e solidale condursi, comprendersi e convivere; ed e', dopo i gulag ed i lager, dopo Auschwitz ed Hiroshima, l'unica via per dare una speranza di futuro decente all'umanita'; essendo in riferimento ai compiti dell'ora - dell'ora presente, del Novecento e del secolo attuale - cio' che il socialismo scientifico era stato per il movimento operaio ottocentesco e primonovecentesco, quanto di vero e di forte nel socialismo scientifico c'e' ereditando ed inverando, ed insieme criticando e dialetticamente integrando nella verifica ad esempio con la condizione contadina, con la questione ecologica, con la cruciale riflessione femminista.

Non mi sono mai nascosto cio' che di Malcolm X e' scandaloso; cio' che e' talvolta grottesco e sovente patetico; ma in quel tragitto esistenziale e religioso e militante ho colto una metanoia e una sincerita' il cui esito ultimo (ultimo perche' la sua vita fu stroncata dalle pallottole, ma ultimo anche perche' era ormai acquisizione teoretica e finanche radicalmente antropologica ed intimamente sentita e vissuta, e quindi pratica - scilicet: morale, ed essendo morale, politica - definitiva ed irreversibile) sostanzialmente null'altro era che l'indicazione della necessita' per la nostra comune lotta della scelta della nonviolenza, della nonviolenza in cammino.

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Anche nel ricordo di Malcolm X proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. "UNA SOLA UMANITA'". A VITERBO UN INCONTRO DI TESTIMONIANZA CONTRO IL RAZZISMO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di martedi' 19 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di testimonianza sul tema: "Una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera".

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati brevi testi di Hannah Arendt, di Shirin Ebadi, di Martin Luther King, di Primo Levi, di Nelson Mandela, di Franca Ongaro Basaglia, di Vandana Shiva, di Virginia Woolf.

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Al termine dell'incontro e' stato espressa ancora una volta la necessita' di un impegno corale e persuaso di tutti i movimenti democratici per ottenere che i governi europei aboliscano le infami misure razziste ancora in vigore; riconoscano il diritto di ogni essere umano ad entrare in Europa in modo legale e sicuro; rispettino finalmente il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; cessino di fare e fomentare guerre e massacri; ed attuino finalmente politiche di pace, smilitarizzazione, disarmo, nonviolenza.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI FRANCO FORNARI E DI PAUL RICOEUR

 

Ricorre oggi, 20 maggio, l'anniversario della scomparsa di Franco Fornari (1921-1985) e di Paul Ricoeur (1913-2005), due illustri studiosi impegnati per la pace e i diritti umani.

Li ricordiamo con gratitudine che non si estingue.

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Franco Fornari (Rivergaro (Pc) 1921 - Milano 1985), medico psichiatra e psicoanalista, allievo di Musatti, docente di psicologia, direttore dell'Istituto di Psicologia e professore ordinario di psicologia all'Universita' degli Studi di Milano, presidente dal 1973 al 1978 della Societa' italiana di psicoanalisi; "ha lasciato con la sua opera di pubblicista e di organizzatore culturale un segno profondo nella cultura italiana degli ultimi decenni, spaziando e promuovendo ricerche su svariati temi, quali l'eta' evolutiva, la musica, la letteratura, la medicina, la politica, la guerra. A partire dagli anni Sessanta elaboro' una sua teoria psicoanalitica del linguaggio, l'analisi coinemica, che si distacca dalla teoria freudiana pur mediandone molti concetti". Tra le opere di Franco Fornari: segnaliamo particolarmente Psicanalisi della guerra atomica, Comunita', 1964; (a cura di), Dissacrazione della guerra, Feltrinelli, Milano 1969; Psicanalisi della guerra, Feltrinelli, Milano 1970; Psicanalisi della situazione atomica, Rizzoli, Milano 1970; Psicoanalisi e cultura di pace, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole 1992. Segnaliamo inoltre almeno La vita affettiva originaria del bambino, Feltrinelli, Milano 1963; Nuovi orientamenti nella psicoanalisi, Feltrinelli, Milano 1963; Psicoanalisi e ricerche letterarie, Principato, Milano 1975; Simbolo e codice, Feltrinelli, Milano 1976, 1981; (a cura di), Fantasmi, gioco e societa', Il Saggiatore, Milano 1976; Il minotauro. psicoanalisi dell'ideologia, Rizzoli, Milano 1977; Coinema e icona, Il Saggiatore, Milano 1979; Genitalita' e cultura, Feltrinelli, Milano 1979; I fondamenti di una teoria psicoanalitica del linguaggio, Boringhieri, Torino 1979; Il codice vivente, Boringhieri, Torino 1981; La malattia d'Europa, Feltrinelli, Milano 1981; La lezione freudiana, Feltrinelli, Milano 1983; La riscoperta dell'anima, Laterza, Roma-Bari 1984; Per una psicoanalisi della musica, Longanesi, Milano 1984; Carmen adorata, Longanesi, Milano 1985; Psicoanalisi in ospedale, Cortina, Milano 1985; Seminari di Copernico, Borla, Roma 1987. Cfr. anche le "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 168.

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Paul Ricoeur, filosofo francese, nato nel 1913 e deceduto nel maggio 2005; amico di Mounier, collaboratore di "Esprit", docente universitario, uno dei pensatori piu' influenti del Novecento, persona buona. Dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche riprendiamo questa breve scheda: "Paul Ricoeur nasce a Valence (Drome) il 27 febbraio 1913. Compie i suoi studi di filosofia prima all'Universita' di Rennes, poi alla Sorbonne, dove nel 1935, passa l'agregation. Mobilitato nel 1939, viene fatto prigioniero e nel campo comincia a tradurre con Mikel Dufrenne Ideen I di Husserl. Dal 1945 al 1948 insegna al College Cevenol di Chambon-sur-Lignon, e successivamente Filosofia morale all'Universita' di Strasburgo, sulla cattedra che era stata di Jean Hyppolite, e dal 1956 Storia della filosofia alla Sorbona. Amico di Emmanuel Mounier, collabora alla rivista "Esprit". Dal 1966 al 1970 insegna nella nuova Universita' di Nanterre, di cui e' rettore tra il marzo 1969 e il marzo 1970, con il proposito di realizzare le riforme necessarie a fronteggiare la contestazione studentesca e, contemporaneamente, presso la Divinity School dell'Universita' di Chicago. Nel 1978 ha realizzato per conto dell'Unesco una grande inchiesta sulla filosofia nel mondo. Nel giugno 1985 ha ricevuto il premio "Hegel" a Stoccarda. Attualmente [quando questa scheda fu redatta, Ricoeur e' poi scomparso nel 2005 - ndr] e' direttore del Centro di ricerche fenomenologiche ed ermeneutiche". Opere di Paul Ricoeur: segnaliamo i suoi libri Karl Jaspers et la philosophie de l'existence (con Mikel Dufrenne), Seuil; Gabriel Marcel et Karl Jaspers, Le temps present; Filosofia della volonta' I. Il volontario e l'involontario, Marietti; Storia e verita', Marco; Finitudine e colpa I. L'uomo fallibile, Il Mulino; Finitudine e colpa II. La simbolica del male, Il Mulino; Della interpretazione. Saggio su Freud, Jaca Book, poi Il Melangolo; Entretiens Paul Ricoeur - Gabriel Marcel, Aubier; Il conflitto delle interpretazioni, Jaca Book; La metafora viva, Jaca Book; Tempo e racconto I, Jaca Book; Tempo e racconto II. La configurazione nel racconto di finzione, Jaca Book; Tempo e racconto III. Il tempo raccontato, Jaca Book; Dal testo all'azione. Saggi di ermeneutica II, Jaca Book; Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia, Morcelliana; A l'ecole de la fenomenologie, Vrin; Se' come un altro, Jaca Book; Lectures 1. Autour du politique, Seuil; Lectures 2. La contree des philosophes, Seuil; Lectures 3. Aux frontieres de la philosophie, Seuil; Le juste, Esprit; Reflexion faite. Autobiographie intellectuelle, Esprit; La critica e la convinzione (colloqui con Francois Azouvi e Marc de Launay), Jaca Book. Segnaliamo inoltre: Kierkegaard. La filosofia e l'"eccezione", Morcelliana; Tradizione o alternativa, Morcelliana, e l'antologia Persona, comunita' e istituzioni, Edizioni cultura della pace. Opere su Paul Ricoeur: segnaliamo particolarmente alcune recenti monografie: Francesca Brezzi, Ricoeur. Interpretare la fede, Edizioni Messaggero Padova, 1999; Domenico Jervolino, Introduzione a Ricoeur, Morcelliana, Brescia 2003; Francesca Brezzi, Introduzione a Ricoeur, Laterza, Roma-Bari 2006.

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Nel ricordo e alla scuola di Franco Fornari e di Paul Ricoeur proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. "LA GIUSTA VIA PER LA SALVEZZA COMUNE". UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,

ovviamente ignoro se il giovane arrestato nel milanese sia responsabile della strage di decine di innocenti che gli viene imputata; sara' la magistratura a stabilirlo.

Ma so che i governi europei sono responsabili della strage di migliaia e migliaia di innocenti morti nel Mediterraneo, e morti perche' i governi europei impediscono loro di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

La strage nel Mediterraneo puo' essere fermata: e' sufficiente che i governi europei riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita'; e' sufficiente che i governi europei riconoscano a tutti gli esseri umani - e particolarmente a quelli in fuga dalla fame e dalle guerre, dalle dittature e dal terrorismo, dalla desertificazione e dalle devastazioni - il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Occorre contrastare tutte le stragi, occorre opporsi a tutte le uccisioni, occorre difendere ogni vita umana.

Cominciamo col far cessare le stragi di cui sono responsabili i governi europei.

L'Italia dia l'esempio necessario: riconosca il diritto di ogni essere umano a salvare la propria vita; riconosca il diritto di ogni essere umano ad entrare in modo legale e sicuro in Italia e in Europa; riconosca il diritto di ogni innocente perseguitato, di ogni innocente in pericolo, a trovare qui accoglienza, assistenza, rispetto e solidarieta'. Facendo questo, l'Italia salvera' innumerevoli vite; facendo questo, l'Italia fara' cessare il massacro nel Mediterraneo; facendo questo, l'Italia indichera' all'umanita' intera la giusta via per la salvezza comune.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di ogni essere umano - e quindi anche il primo dovere di ogni umano istituto - e' salvare le vite.

Vi e' una sola umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Distinti saluti

 

11. UN RICORDO DI ANDRE' LEO

 

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di Andre' Leo (pseudonimo di Leodile Bera, Lusignan, 18 agosto 1824 - Parigi, 20 maggio 1900) ricordiamo con gratitudine la grande combattente per i diritti delle donne, la pubblicista e la narratrice di straordinario impegno morale e civile, la perseguitata da tutti i regimi oppressori, l'internazionalista e la comunarda generosa e impavida che lascia all'umanita' una integra testimonianza, un messaggio di liberazione, un appello a proseguire la lotta finche' ogni essere umano riceva l'aiuto di tutti gli altri esseri umani, finche' ogni essere umano a tutti gli altri esseri umani doni il suo aiuto.

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Nel ricordo di Andre' Leo proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. IN MEMORIA DI JANE ADDAMS

 

Ricorre oggi, 21 maggio, l'ottantesimo anniversario della scomparsa di Jane Addams (Cedarville, 6 settembre 1860 - Chicago, 21 maggio 1935), fondatrice nel 1915 della Lega internazionale delle donne per la pace e la liberta' (Wilpf), Premio Nobel per la Pace nel 1931.

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Nel ricordo e alla scuola di Jane Addams proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. IN POCHE PAROLE, UNA VOLTA ANCORA

 

Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' necessario.

Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' possibile.

Far cessare le stragi nel Mediterraneo: e' semplice.

Il modo, l'unico modo, e' che i governi europei - o almeno il governo italiano - finalmente riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

Questo devono decidere i governi europei - o almeno il governo italiano - per far cessare la strage di cui essi stessi sono i primi responsabili: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

Questa e' la cosa semplice e giusta, necessaria ed urgente, legittima e doverosa che i governi europei - o almeno il governo italiano - devono fare: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

14. NON SOLO, OCCORRE ANCHE DENUNCIARE LA NATO PER CRIMINI DI GUERRA E CRIMINI CONTRO L'UMANITA', E OTTENERNE LA CONDANNA E LO SCIOGLIMENTO

 

Condivido da sempre la richiesta che l'Italia esca dalla Nato, e chi legge questo foglio non lo ignora.

Non solo: occorre anche denunciare la Nato per crimini di guerra e crimini contro l'umanita', e ottenerne la condanna e lo scioglimento.

Una campagna di verita' sulla Nato, una campagna di informazione, di documentazione, di coscientizzazione, di mobilitazione contro la Nato, mi sembra assolutamente doverosa, e deve essere uno dei principali obiettivi su cui cercare di ricomporre il movimento per la pace in Italia: ma proprio per questo essa va condotta con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, ovvero su posizioni non ambigue, non superficiali, non subalterne a ideologie, prassi e poteri anch'essi militaristi quindi assassini.

Una campagna non solo per portare l'Italia fuori dalla Nato e cacciare la Nato fuori dall'Italia, ma anche per far processare in tribunale la Nato per i suoi crimini e in definitiva per abolirla, ebbene, deve essere nitida e intransigente nei suoi presupposti, ovvero nella scelta di operare per la pace con mezzi di pace, nella scelta di agire sempre per salvare le vite, nella scelta della nonviolenza come metodo, come processo, come progetto, come concreta coerenza tra i mezzi e i fini.

Per dirla in breve: un movimento di massa che voglia battersi contro la Nato deve scegliere l'azione nonviolenta, e deve battersi al contempo per la pace e per i diritti umani di tutti gli esseri umani, ponendo come primi obiettivi il disarmo e la smilitarizzazione; deve inoltre reggersi su tre pilastri che costituiscono altresi' tre fini inscindibili ovvero un unico, medesimo impegno: l'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, l'opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, l'opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Opporsi alla Nato e' necessario e urgente.

Ricostituire un movimento per la pace nel nostro paese e' necessario e urgente.

Perche' questo sia possibile occorre la scelta della nonviolenza.

 

15. IN MEMORIA DI GIACOMO MATTEOTTI

 

Ricorre oggi, 22 maggio, l'anniversario della nascita di Giacomo Matteotti.

*

Giacomo Matteotti, nato a Fratta Polesine il 22 maggio 1885, laureato in giurisprudenza, militante socialista, pubblico amministratore, organizzatore dei lavoratori, parlamentare, oppositore fierissimo del fascismo, il 10 giugno 1924 a Roma venne sequestrato ed assassinato dai sicari fascisti. Tra le riflessioni e testimonianze in sua memoria particolarmente commovente il saggio commemorativo pubblicato da Piero Gobetti nello stesso 1924, dapprima su "La rivoluzione liberale" poi in opuscolo. In esso leggiamo anche la seguente lapidaria definizione di Matteotti: "Egli rimane come l'uomo che sapeva dare l'esempio".

*

Nel ricordo di Giacomo Matteotti proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. LA NOSTRA BANDIERA (QUASI UN COMIZIO)

 

Siamo il partito dei morti di fame

abbiamo giurato con l'ultimo respiro:

mai piu' nessuno muoia di fame.

Compagni che restate, non ci dimenticate

compagni che restate, vendicateci

compagni che restate, abolite la fame.

 

Siamo il partito degli annegati

con l'acqua nei polmoni abbiamo giurato:

mai piu' nessuno muoia annegato.

Compagni che restate, non ci dimenticate

compagni che restate, vendicateci

compagni che restate, salvate le vite.

 

Siamo il partito dei fucilati

dei bombardati, degli sgozzati

abbiamo giurato soffiando sangue e anima:

mai piu' nessuno muoia assassinato.

Compagni che restate, non ci dimenticate

compagni che restate, vendicateci

compagni che restate, abolite la guerra

abolite gli eserciti, abolite le armi.

 

Siamo il partito delle schiave e degli schiavi

strozzati dalle catene abbiamo giurato:

mai piu' nessuno sia messo in catene.

Compagni che restate, non ci dimenticate

compagni che restate, vendicateci

compagni che restate, abolite il fascismo.

 

E siamo il partito delle donne uccise

delle donne violate, pestate, spezzate

delle donne fatte merce, e rotte, e annientate

e con l'ultimo respiro abbiamo giurato:

mai piu' nessuna donna subisca violenza

cessi l'orrore del patriarcato

cessi la strage voluta dai maschi

degli orchi il regime sia estinto per sempre.

Compagne e compagni, non ci dimenticate

compagne e compagni, vendicateci

compagne e compagni, abolite il fascismo.

 

Compagne e compagni, abolite il fascismo.

Compagne e compagni, salvate le vite.

 

17. CENTO ANNI DI STRAGI, L'UMANITA' AL BIVIO

 

Cento anni fa, il 24 maggio 1915, l'Italia entrava nella prima guerra mondiale.

Alla fine di quella carneficina il fascismo, e la seconda guerra mondiale, ed Auschwitz ed Hiroshima, ed innumerevoli altre guerre, dittature, stragi, orrori, e la consapevolezza che l'umanita' intera puo' essere annientata.

Non dobbiamo permettere che l'umanita' sia annientata.

Per impedirlo occorre la pace; la difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; il rispetto profondo e l'attiva tutela della biosfera.

Per realizzare tutto cio' (e tutto cio' e' indispensabile, indispensabile, per la salvezza dell'umanita') occorrono la smilitarizzazione e il disarmo, occorrono scelte di giustizia e di solidarieta', consapevoli che vi e' una sola umanita' in un unico pianeta vivente casa comune dell'umanita' intera; occorre la consapevolezza che siamo un'unica famiglia con un medesimo destino di vita o di morte.

Per la salvezza dell'umanita' occorre un fondamentale progresso civile: decidere di non uccidere piu', decidere di salvare tutte le vite, decidere di rispettare tutte le persone, decidere di sostenere chiunque e' nel bisogno, decidere di condividere i beni, il bene.

Chiamiamo questo ineludibile compito, questo necessario impegno, col nome semplice e chiaro di nonviolenza.

La nonviolenza e' l'opposizione nitida e intransigente a tutte le violenze; la nonviolenza e' recare soccorso ovunque occorra; la nonviolenza e' l'umanita' come dovrebbe essere.

Ha detto una volta per sempre Mohandas Gandhi: "Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

18. QUASI UNA DICHIARAZIONE DI VOTO

 

L'unica politica decente e' quella che salva le vite.

L'unica politica decente e' quella che non fa le guerre, che sempre e solo consistono dell'uccisione di esseri umani.

L'unica politica decente e' quella che soccorre, accoglie ed assiste tutti gli esseri umani perseguitati e in pericolo.

*

Il candidato a qualunque elezione che non si impegna per questi fondamentali doveri, non puo' essere ne' un pubblico amministratore ne' un legislatore, e' solo un complice degli assassini.

 

19. LA CAVATINA DEL SOTTOSEGRETARIO

 

Se io avessi la parola

che salvar sapesse vite

canterei a squarciagola

per sanare le ferite.

 

Ah, se avessi questa sola

facolta' soave e mite

che risveglia e che consola

fermerei l'eterna lite.

 

Se potessi, per la pace

farei tutto, come no,

che' beneficar mi piace.

 

Ma siccome non si puo'

io che sono perspicace

me ne frego anzicheno'.

 

20. NELL'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI CAPACI

 

Il 23 maggio 1992 Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo ed Antonio Montinaro morivano uccisi in un agguato mafioso.

Non basta celebrarne il ricordo. Occorre proseguirne la lotta.

 

21. IL PRIMO DIRITTO, IL PRIMO DOVERE

 

Il primo diritto, non essere uccisi.

Il primo dovere, salvare le vite.

 

22. CENTO ANNI DI GUERRA, ORA BASTA

 

Cento anni di guerra, ora basta.

Pace.

Smilitarizzazione.

Disarmo.

Nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto a non essere ucciso.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

23. UN INCONTRO A VITERBO DI COMMEMORAZIONE DI GIOVANNI FALCONE E PAOLO BORSELLINO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 23 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in cui sono stati commemorati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

*

Nel ricordo di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della violenza mafiosa proseguiamo nella lotta contro i poteri criminali, per la legalita' che salva le vite, per l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.

Nel ricordo di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della violenza mafiosa proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Nel ricordo di Giovanni Falcone, di Paolo Borsellino e di tutte le vittime della violenza mafiosa proseguiamo nell'azione nonviolenta in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; contro tutte le violenze, contro tutte le menzogne, contro tutte le ingiustizie.

 

24. GUTTA CAVAT LAPIDEM

 

Sono i governi europei i primi responsabili delle stragi di migranti nel Mediterraneo.

Salvare tutte le vite dei migranti che oggi muoiono nelle traversate sui barconi e' la cosa piu' facile del mondo: basta riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Questo devono fare i governi europei, o almeno quello italiano; questo devono fare i parlamenti dei paesi dell'Unione Europea, o almeno quello italiano: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo.

Salvare le vite e' il primo dovere.

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Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: le politiche razziste dei governi europei hanno esiti stragisti.

Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: e'dovere dei popoli europei imporre ai governi europei di rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: chi non si oppone a un crimine ne e' complice.

Non scordarti di ripeterlo ogni giorno: occorre riconoscere subito a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

 

25. IN MEMORIA DI MARIA VERONE

 

Ricorreva ieri, 24 maggio, l'anniversario della scomparsa di Maria Verone (Parigi, 20 giugno 1874 - 24 maggio 1938), educatrice e avvocatessa, giornalista e saggista, intellettuale e militante femminista, socialista, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Nel ricordo di Maria Verone proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

26. VITE UMANE

 

E' sufficiente che i governi europei, o almeno quello italiano, riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente, e innumerevoli vite umane sarebbero salvate.

Sono le politiche razziste, imperiali, guerriere dei governi europei, e di quello italiano, le prime responsabili della strage di innumerevoli innocenti nel Mediterraneo.

E' sufficiente che i governi europei, o almeno quello italiano, riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente, e innumerevoli vite umane sarebbero salvate.

 

27. LAURA CONTI, VENTIDUE ANNI DOPO

 

Il 25 maggio ricorreva l'anniversario della scomparsa di Laura Conti, "che fu partigiana, medico, scienziata, pubblica amministratrice e parlamentare, strenuamente impegnata in difesa della salute delle persone e della biosfera casa comune dell'umanita', una delle figure piu' luminose della cultura e della vita civile del Novecento. Esempio di rigore intellettuale, morale, politico. Maestra e compagna di tutte le persone che lottano per la giustizia e per la liberta', per la verita' e per la solidarieta'".

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Laura Conti, nata a Udine nel 1921, partigiana, deportata e sopravvissuta al lager. Medico, parlamentare, rappresentante autorevole dell'ambientalismo scientifico e del movimento ecologista. E' scomparsa nel 1993. Opere di Laura Conti: Assistenza e previdenza sociale, Feltrinelli, Milano 1958; Cecilia e le streghe, Einaudi, Torino 1963; La condizione sperimentale, Mondadori, Milano 1965; Sesso e educazione, Editori Riuniti, Roma 1975; Visto da Seveso, Feltrinelli, Milano 1978; Una lepre con la faccia di bambina, Editori Riuniti, Roma 1978; Che cos'e' l'ecologia, Mazzotta, Milano 1977, 1981; Il tormento e lo scudo, Mazzotta, Milano 1981; Ambiente terra, Mondadori, Milano 1988. Opere su Laura Conti: un breve profilo e' nel libro di Andrea Poggio, Ambientalismo, Bibliografica, Milano 1996. Presso l'Ecoistituto del Veneto e' istituito un Premio ecologia "Laura Conti" a persone autrici di tesi di laurea impegnate concretamente per un futuro sostenibile.

*

L'associazione "Respirare" di Viterbo la ricorda con gratitudine che non estingue.

 

28. IN MEMORIA DI NATHALIE LEMEL

 

Ricorreva ieri, 25 maggio, l'anniversario della scomparsa di Nathalie Lemel (Brest, 26 agosto 1827 - Ivry-sur-Seine, 25 maggio 1921), militante socialista e femminista, internazionalista e anticolonialista, che prese parte alla Comune di Parigi e dedico' l'intera sua vita alla lotta per la liberazione delle oppresse e degli oppressi.

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Nel ricordo di Nathalie Lemel proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

29. ELEZIONI REGIONALI E COMUNALI

 

Per chi votiamo?

Per chi si oppone alla guerra e a tutte le uccisioni.

Per chi si oppone al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Per chi si oppone al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Per chi si oppone alla devastazione della biosfera, casa comune dell'umanita'.

*

- Quidam: Ma sono elezioni amministrative...

- Ipse: Appunto.

- Quidam: Occorre occuparsi di problemi locali, quotidiani...

- Ipse: Appunto.

- Quidam: Che vi credete, che la politica possa essere nonviolenta?

- Ipse: Esattamente.

- Quidam: Hanno ragione quelli, a dire che siete sempre i soliti.

- Ipse: Esattamente.

*

Per chi votiamo?

Per chi si oppone alla guerra e a tutte le uccisioni.

Per chi si oppone al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Per chi si oppone al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Per chi si oppone alla devastazione della biosfera, casa comune dell'umanita'.

 

30. QUESTO FOGLIO (SE VALE LA PENA DI PARLARNE)

 

Se non ci sono imprevisti tra un paio di giorni sono duemila i numeri dei "Telegrammi". Che si aggiungono ai 1487 della prima serie de "La nonviolenza e' in cammino", ai 978 numeri delle "Minime", e a una congerie di supplementi tra i quali "Coi piedi per terra" (790 numeri), "Voci e volti della nonviolenza" (698 numeri), "Nonviolenza. Femminile plurale" (577 numeri), "La domenica della nonviolenza" (320 numeri) ed altri ancora numericamente meno consistenti.

All'inizio ci furono i 27 numeri di "In cammino verso Assisi" nell'agosto-settembre del 2000, con cui intendevamo accompagnare e sostenere giorno per giorno la preparazione della marcia Perugia-Assisi di quell'anno, specifica per la nonviolenza; svoltasi la marcia pensammo di continuare per un po' per pubblicare gli interventi li' tenuti e qualche commento alla marcia, e qualche altro materiale ancora: ed iniziammo "La nonviolenza e' in cammino". E adesso e' il 2015.

I lievi cambiamenti della testata (il passaggio alle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" e poi agli attuali "Telegrammi della nonviolenza in cammino"), come alcuni periodi di silenzio, dipesero talvolta da guasti ed incidenti (e un paio furono disastrosi, con ingenti perdite di materiale d'archivio sia cartaceo che elettronico), ma forse soprattutto attestano il dubbio se valesse la pena di continuare, dubbio che chi imbastisce queste righe deve superare ogni giorno.

Redigere questo foglio e' stata una fatica, e come tutte le fatiche una fatica in gran parte sprecata. Ma forse ne e' valsa comunque la pena; chi puo' dirlo?

In ogni caso, a chi ha avuto la bonta' di leggerlo, scriverci, collaborarvi, utilizzare in qualche modo questo notiziario, grazie ancora. Dal profondo del cuore.

La nonviolenza e' in cammino.

 

31. IN MEMORIA DI LOUISE WEISS

 

Ricorreva ieri, 26 maggio, l'anniversario della scomparsa di Louise Weiss (Arras, 25 gennaio 1893 - Parigi, 26 maggio 1983), giornalista, scrittrice, parlamentare europea, militante pacifista ed europeista, resistente antifascista, femminista.

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Anche nel ricordo di Louise Weiss proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

32. OPPORSI ALLE UCCISIONI

 

Dovrebbe essere ovvio: nessuno vorrebbe essere ucciso, e perche' questo non accada occorre che tutti ci si impegni a non uccidere, ed anzi a salvare le vite.

Dovrebbe essere ovvio: invece si continua a produrre armi, che servono a uccidere.

Dovrebbe essere ovvio: invece si continua ad organizzare gruppi armati di ogni dimensione, il cui scopo e' sempre uccidere.

Dovrebbe essere ovvio: invece si continua a far morire i migranti nel Mediterraeo, che potrebbero essere tutti salvati semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Dovrebbe essere ovvio: invece si persevera in un modo di produzione, in un "modello di sviluppo", fondato sulla crescita illimitata e sulla massimizzazione del profitto, ovvero palesemente incompatibile con i limiti della natura e con i diritti umani, ovunque sfruttando ferocemente esseri umani e beni ambientali, ovunque provocando disastri e morti.

Dovrebbe essere ovvio: nessuno vorrebbe essere ucciso, e perche' questo non accada occorre che tutti ci si impegni a non uccidere, ed anzi a salvare le vite.

 

33. IN MEMORIA DI LORENZO MILANI

 

Ricorre il 27 maggio l'anniversario della nascita di don Lorenzo Milani, l'indimenticabile priore di Barbiana.

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Lorenzo Milani nacque a Firenze il 27 maggio 1923, in una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia il 26 giugno 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi e documenti ha pubblicato ancora la Lef (Il catechismo di don Lorenzo; Una lezione alla scuola di Barbiana; La parola fa eguali). Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. E ancora: Gerlando Lentini, Don Lorenzo Milani servo di Dio e di nessun altro, Gribaudi, Torino 1973; Giampiero Bruni, Lorenzo Milani profeta cristiano, Lef, Firenze 1974; Renato Francesconi, L'esperienza didattica e socio-culturale di don Lorenzo Milani, Cpe, Modena 1976; Piero Lazzarin, Don Milani, Edizioni Messaggero Padova, Padova 1984; Francesco Milanese, Don Milani. Quel priore seppellito a Barbiana, Lef, Firenze 1987; Giuseppe Guzzo, Don Lorenzo Milani. Un itinerario pedagogico, Rubbettino, Soveria Mannelli 1988; Giovanni Catti (a cura di), Don Milani e la pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1988, 1990; Francuccio Gesualdi, Jose' Luis Corzo Toral, Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992.Tra i testi apparsi di recente: Domenico Simeone, Verso la scuola di Barbiana, Il segno dei Gabrielli, Negarine 1996; Michele Ranchetti, Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Mario Lancisi, Alex Zanotelli, Fa' strada ai poveri senza farti strada, Emi, Bologna 2003; Mario Lancisi, No alla guerra!, Piemme, Casale Monferrato 2005; Sergio Tanzarella, Gli anni difficili, Il pozzo di Giacobbe, Trapani 2007, 2008; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008; Frediano Sessi, Il segreto di Barbiana, Marsilio, Venezia 2008; Sandra Gesualdi e Pamela Giorgi (a cura di), Barbiana e la sua scuola. Immagini dall'archivio della Fondazione Don Lorenzo Milani, Inprogress-Aska - Fondazione Don Lorenzo Milani, Firenze 2014.

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Nel ricordo di don Milani proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

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ARCHIVI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 221 del 25 novembre 2016

 

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