[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 624



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 624 del 17 novembre 2016

 

In questo numero:

1. L'appello "Non una di meno"

2. "Non una di meno": verso il 26 e 27 novembre

3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

4. Alcuni testi del mese di giugno 2015 (parte seconda)

5. In tempi remoti

6. In memoria di Anne Frank

7. Semplicemente

8. In memoria di Martin Buber nel cinquantenario della scomparsa

9. Aut aut

10. Che si vota al ballottaggio?

11. In memoria di Giacomo Leopardi

12. E' deceduto Mario Onofri

13. Il problema

14. Ricordando Salvatore Quasimodo

15. Per Mario Onofri

16. Il piano

17. La sola politica degna

18. In memoria di Marita Bonner

19. Che fare? La cosa giusta

20. L'Europa, la Grecia

21. In ricordo di Marc Bloch

22. Il riconoscimento

23. A cosa servono le istituzioni

24. Semplice una cosa da fare subito per contrastare razzismo, schiavismo, poteri mafiosi, partiti nazisti e regime di apartheid nel nostro paese: riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni comunali e regionali a tutti gli stranieri residenti

25. "Il primo dovere e' salvare le vite". Un incontro a Viterbo

26. Per la giornata del rifugiato

27. In memoria di Piero Gobetti

28. Una lettera alla Presidente della Camera dei Deputati: "Una persona, un voto"

29. Ricordando Jean Wahl

30. Ricordando Maria Verone

31. Noi clandestini. Parole dette in piazza a Viterbo la mattina del 20 giugno 2015

32. In memoria di Enrico Castelli

33. Ricordando Bertha von Suttner

34. Non c'e' bisogno di dirlo

35. Per Jean-Paul Sartre, a centodieci anni dalla nascita

36. Una postilla

37. "Il pensiero e l'azione di Renato Solmi per la pace e la nonviolenza". Un incontro di riflessione a Viterbo

 

1. HIC ET NUNC. L'APPELLO "NON UNA DI MENO"

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Non una di meno!

Tutte insieme contro la violenza maschile sulle donne

Verso una grande manifestazione: il 26 novembre tutte a Roma

*

Il 25 novembre e' la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne. Vogliamo che sabato 26 novembre Roma sia attraversata da un corteo che porti tutte noi a gridare la nostra rabbia e rivendicare la nostra voglia di autodeterminazione.

Non accettiamo piu' che la violenza condannata a parole venga piu' che tollerata nei fatti. Non c'e' nessuno stato d'eccezione o di emergenza: il femminicidio e' solo l'estrema conseguenza della cultura che lo alimenta e lo giustifica. E' una fenomenologia strutturale che come tale va affrontata.

La liberta' delle donne e' sempre piu' sotto attacco, qualsiasi scelta e' continuamente giudicata e ostacolata. All'aumento delle morti non corrisponde una presa di coscienza delle istituzioni e della societa' che anzi continua a colpevolizzarci.

I media continuano a veicolare un immaginario femminile stereotipato: vittimismo e spettacolo, neanche una narrazione coerente con le vite reali delle donne. La politica ci strumentalizza senza che ci sia una concreta volonta' di contrastare il problema: si riduce tutto a dibattiti spettacolari e trovate pubblicitarie. Non c'e' nessun piano programmatico adeguato. La formazione nelle scuole e nelle universita' sulle tematiche di genere e' ignorata o fortemente ostacolata, solo qualche brandello accidentale di formazione e' previsto per il personale socio-sanitario, le forze dell'ordine e la magistratura. Dai commissariati alle aule dei tribunali subiamo l'umiliazione di essere continuamente messe in discussione e di non essere credute, burocrazia e tempi d'attesa ci fanno pentire di aver denunciato, spesso ci uccidono.

Dal lavoro alle scelte procreative si impone ancora la retorica della moglie e madre che sacrifica la sua intera vita per la famiglia.

Di fronte a questo scenario tutte siamo consapevoli che gli strumenti a disposizione del piano straordinario contro la violenza del governo, da subito criticato dalle femministe e dalle attiviste dei centri antiviolenza, si sono rivelati alla prova dei fatti troppo spesso disattesi e inefficaci se non proprio nocivi. In piu' parti del paese e da diversi gruppi di donne emerge da tempo la necessita' di dar vita ad un cambiamento sostanziale di cui essere protagoniste e che si misuri sui diversi aspetti della violenza di genere per prevenirla e trovare vie d'uscita concrete.

E' giunto il momento di essere unite ed ambiziose e di mettere insieme tutte le nostre intelligenze e competenze.

A Roma da alcuni mesi abbiamo iniziato a confrontarci individuando alcune macro aree - il piano legislativo, i Cav e i percorsi di autonomia, l'educazione alle differenze, la liberta' di scelta e l'Ivg - sappiamo che molte altre come noi hanno avviato percorsi di discussione che stanno concretizzandosi in mobilitazioni e dibattiti pubblici.

Riteniamo necessario che tutta questa ricchezza trovi un momento di confronto nazionale che possa contribuire a darci i contenuti e le parole d'ordine per costruire una grande manifestazione nazionale il 26 novembre prossimo.

Proponiamo a tutte la data di sabato 8 ottobre per incontrarci in una assemblea nazionale a Roma, e quella del 26 novembre per la manifestazione.

Proponiamo anche che la giornata del 27 novembre sia dedicata all'approfondimento e alla definizione di un percorso comune che porti alla rapida revisione del Piano Straordinario Nazionale Anti Violenza.

Queste date quindi non sono l'obiettivo ma l'inizio di un percorso da fare tutte assieme.

Realta' promotrici: Rete IoDecido, D.i.Re - Donne in Rete Contro la violenza, UDI - Unione Donne in Italia

 

2. HIC ET NUNC. "NON UNA DI MENO": VERSO IL 26 E 27 NOVEMBRE

[Dal sito nonunadimeno.wordpress.com riprendiamo il seguente appello]

 

Verso la manifestazione nazionale del 26 novembre contro la violenza maschile sulle donne.

Per la costruzione dell'assemblea nazionale con tavoli tematici del 27 novembre.

*

Un terzo delle donne italiane, straniere e migranti, subisce violenza fisica, psicologica, sessuale, spesso fra le mura domestiche e davanti ai suoi figli. Dall'inizio dell'anno decine e decine di donne sono state uccise in Italia per mano maschile. La violenza maschile sulle donne non e' un fatto privato ne' un'emergenza ma un fenomeno strutturale e trasversale della nostra societa', un dato politico di prima grandezza che affonda le sue radici nella disparita' di potere fra i sessi. Le politiche di austerity e riforme come quelle del lavoro e della scuola, in continuita' con quanto accaduto negli ultimi dieci anni, non fanno altro che minare i percorsi di autonomia delle donne e approfondire le discriminazioni sociali, culturali e sessuali.

La violenza attraversa ogni aspetto dell'esistenza, controlla e addomestica i corpi e le vite delle donne: in famiglia, sui luoghi di lavoro, a scuola, all'universita', per strada, di notte, di giorno, negli ospedali, sui media, sul web.

La violenza maschile sulle donne puo' essere affrontata solo con un cambiamento culturale radicale, come ci hanno insegnato l'esperienza e la pratica del movimento delle donne e dei Centri Antiviolenza, che da trent'anni resistono a ogni tentativo delle istituzioni di trasformarli in servizi di accoglienza neutri, negando la loro natura politica e di cambiamento.

Adesso basta! e' il grido che si alza da piu' parti nel mondo.

In Polonia, in Argentina, in Spagna gli scioperi e le proteste delle donne che si ribellano alla violenza e al femminicidio e lottano per l'autodeterminazione femminile hanno paralizzato interi paesi. I corpi delle donne invadono le strade, costruiscono ponti e narrazioni comuni da una parte all'altra del mondo. La mobilitazione dilaga ben al di la' dei confini nazionali e porta alla ribalta la potenza politica delle donne.

Anche a Roma lo scorso 8 ottobre, dopo mesi di mobilitazione, un'assemblea affollata da centinaia di donne ha deciso di scendere in piazza, di riprendere parola di fronte alla strage di donne e alle tante forme di quotidiana violenza.

Questa lotta appartiene a tutte, cancella i confini e non conosce geografie. Va in tal senso rispedita al mittente qualsiasi strumentalizzazione razzista che tenti di ridurre la violenza a un problema di ordine pubblico. Con la stessa forza va denunciata ogni forma di violenza contro lesbiche e transessuali, tesa a imporre un modello eteronormato di societa' non rispondente ne' alla realta' ne' ai desideri delle persone. Se toccano una toccano tutte!

Per queste ragioni il prossimo 26 novembre, in corrispondenza con la giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, scenderemo in piazza a Roma da tutta Italia dietro lo striscione comune con lo slogan Non Una di Meno!, per una grande manifestazione delle donne aperta a tutt* coloro che riconoscono nella fine della violenza maschile una priorita' nel processo di trasformazione dell'esistente.

Il corteo partira' da piazza della Repubblica alle 14, attraversera' le vie del centro di Roma toccando alcuni luoghi simbolici, e terminera' in Piazza San Giovanni. Non saranno accettati all'interno del corteo bandiere, slogan, striscioni istituzionali di organizzazioni di partito e sindacali. L'obiettivo sara' al contrario di articolare, diffondere e comunicare, nel modo piu' efficace possibile, i contenuti e le parole d'ordine emersi nella costruzione condivisa a livello nazionale e territoriale della mobilitazione. A questo scopo, il blog https://nonunadimeno.wordpress.com/ si mette a disposizione come spazio di confronto e di condivisione di materiali comunicativi e contributi di approfondimento in vista del 26 novembre.

Consideriamo il 26 la prima tappa di un percorso capace di proporre un Piano Femminista contro la violenza  maschile e una grande mobilitazione che affermi e allarghi l'autodeterminazione femminile.

E' quindi convocata per il 27 novembre dalle 10, nella scuola elementare Federico Di Donato (via Nino Bixio 83), una nuova assemblea nazionale, articolata per tavoli tematici, definiti nel corso dell'assemblea dell'8 ottobre, e che si concludera' con una plenaria in cui discutere di come dare continuita' e respiro al percorso di elaborazione, di confronto e proposta.

#NonUnaDiMeno!

 

3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GIUGNO 2015 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di giugno 2015.

 

5. IN TEMPI REMOTI

 

Gli esseri umani sapevano di essere tutti, tutti, esposti alla fame e alla paura, alla violenza e al dolore, alla malattia e alla morte.

Crearono questo istituto: l'ospitalita'.

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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

6. IN MEMORIA DI ANNE FRANK

 

Ricorreva ieri, 12 giugno, l'anniversario della nascita di Anne Frank, il cui Diario convoca l'umanita' intera al dovere morale di opporsi al male, di agire per salvare le vite.

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Annelies Marie Frank nacque il 12 giugno 1929 a Francoforte; emigro' con la famiglia in Olanda nel 1933. Dal 1942 al 1944 visse segregata nell'alloggio segreto per sfuggire ai  nazisti. A seguito della segnalazione di una spia tutti i rifugiati nell'alloggio furono arrestati; deportata ad Auschwitz, poi trasferita a Bergen Belsen, vi mori' nel marzo 1945 (poche settimane dopo le truppe inglesi liberavano i sopravvissuti del campo). Opere di Anne Frank: il Diario (in italiano edito da Einaudi e negli Oscar Mondadori; ovviamente l'edizione di riferimento e' adesso la nuova edizione integrale, Einaudi, Torino 1993, 2003; edizione critica: Diari, Einaudi, Torino 2002) fu trovato nell'alloggio segreto e consegnato dopo la guerra al padre, unico sopravvissuto della famiglia; fu pubblicato nel 1947. Cfr. anche i Racconti, Cappelli, 1966, poi Racconti dell'alloggio segreto, Einaudi, Torino 1983. Tra le opere su Anne Frank: Melissa Mueller, Anne Frank. Una biografia, Einaudi, Torino 2000; C. Ann Lee, Storia di Anne Frank, Rizzoli, Milano 1998; segnaliamo anche il lavoro di Willy Lindwer, Gli ultimi sette mesi di Anna Frank, Newton Compton, Roma 1989, 1995; e la testimonianza di Miep Gies, Si chiamava Anne Frank, Mondadori, Milano 1988.

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Nel ricordo di Anne Frank proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo salvare l'umanita'.

 

7. SEMPLICEMENTE

 

Semplicemente, occorre accogliere nel mondo ogni nuovo essere umano che nasce.

Semplicemente, occorre recare soccorso ad ogni essere umano che soffre.

Semplicemente, occorre salvare le vite.

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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Abbiamo il dovere di soccorrere, accogliere, assistere ogni essere umano.

E' tutto qui. Semplicemente.

 

8. IN MEMORIA DI MARTIN BUBER NEL CINQUANTENARIO DELLA SCOMPARSA

 

Ricorre oggi, 13 giugno, il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Martin Buber.

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Martin Buber, filosofo, educatore, scrittore e straordinario uomo di pace, e' nato a Vienna l'8 febbraio 1878 ed e' deceduto a Gerusalemme il 13 giugno 1965. Per almeno tre ragioni Martin Buber e' uno dei nostri maestri piu' grandi: per essere il grande filosofo del principio dialogico, che pone alla base del nostro esserci la relazione io-tu; per essere il grande uomo di pace che sempre oppose la civilta' e la comprensione alla violenza e alla chiusura; per essere il grande amorevole ricercatore delle tradizioni e delle memorie dei pii, degli umili e dei dimenticati. Opere di Martin Buber: tra le sue opere segnaliamo Il principio dialogico, Comunita', Milano 1958, San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo (Milano) 1993 (contiene anche il saggio Ich und Du); Il problema dell'uomo, Patron, Bologna 1972, Ldc, Leumann (Torino) 1983, Marietti, Genova 2004; Sentieri in utopia, Comunita', Milano 1967; Immagini del bene e del male, Comunita', Milano 1965, Gribaudi, Torino 2006; L'eclissi di Dio, Comunita', Milano 1965, Mondadori, Milano 1990, Passigli, Firenze 2001; Sette discorsi sull'ebraismo, Israel, Firenze 1923, Carucci, Assisi-Roma 1976; Israele. Un popolo e un paese, Garzanti, Milano 1964; Gog e Magog, Bompiani, Milano 1964; La leggenda del Baal-Schem, Israel, Firenze 1925, Gribaudi, Torino 1995; I racconti dei chassidim, Longanesi, Milano 1962, 1978, Garzanti, Milano 1979; La regalita' di Dio, Marietti, Casale Monferrato 1989; La fede dei profeti, Marietti, Casale Monferrato 1985; Mose', Marietti, Casale Monferrato 1983; Confessioni estatiche, Adelphi, 1987; Sion, storia di un'idea, Marietti, 1987; Il cammino dell'uomo secondo l'insegnamento chassidico, Qiqajon, 1990; Profezia e politica. Sette saggi, Citta' Nuova, 1996; Discorsi sull'ebraismo, Gribaudi, Torino 1996; Incontro. Frammenti autobiografici, Citta' Nuova, 1998; (con Elie Wiesel), Elia, Gribaudi, Torino 1998; Le storie di Rabbi Nachman, Tea, 1999, Guanda, 2004; Due tipi di fede. Fede ebraica e fede cristiana, San Paolo Edizioni, Cinisello Balsamo (Milano) 1999; La modernita' della parola. Lettere scelte (1918-1938), La Giuntina, Firenze 2000; Racconti di angeli e demoni, Gribaudi, Torino 2000; Beato l'uomo che ha trovato la saggezza. Meditazioni per ogni giorno, Gribaudi, Torino 2001; Il cammino del giusto. Riflessioni su alcuni salmi, Gribaudi, Torino 2002; L'uomo tra il bene e il male, Gribaudi, Torino 2003; Daniel. Cinque dialoghi estatici, La Giuntina, Firenze 2003; La passione credente dell'ebreo, Morcelliana, Brescia 2007; Cfr. anche, con Franz Rosenzweig, Prigioniero di Dio, Studium, Roma 1989; e il dibattito con Gandhi, in M. K. Gandhi, M. Buber, J. L. Magnes, Devono gli Ebrei farsi massacrare?, in "MicroMega" n. 2 del 1991 (pp. 137-184). Opere su Martin Buber: per un'introduzione cfr. Clara Levi Coen, Martin Buber, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Firenze) 1991.

*

Nel ricordo e alla scuola di Martin Buber proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. AUT AUT

 

O con gli oppressi, o con gli oppressori.

O con le vittime, o con i carnefici.

O con i fuggiaschi, o con i persecutori.

O con l'umanita', o con i poteri che uccidono.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

*

Soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone che hanno bisogno di aiuto.

Agisci verso ogni altra persona cosi' come vorresti che ogni altra persona agisse verso di te.

*

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. CHE SI VOTA AL BALLOTTAGGIO?

 

Si vota la persona e la coalizione antifascista.

 

11. IN MEMORIA DI GIACOMO LEOPARDI

 

Ricorre oggi, 14 giugno, l'anniversario della morte di Giacomo Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 - Napoli, 14 giugno 1837), poeta immenso e strenuo combattente per la liberazione dell'umanita'.

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Nel ricordo e alla scuola di Giacomo Leopardi proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. E' DECEDUTO MARIO ONOFRI

 

E' deceduto Mario Onofri, che per molte e molti di noi e' stato un amico prezioso e un generoso compagno di lotte per la pace, per i diritti di tutti gli esseri umani, per la difesa dell'intero mondo vivente.

I familiari, le amiche e gli amici, le compagne e i compagni hanno diffuso ieri il comunicato che di seguito alleghiamo.

I funerali si svolgeranno oggi, lunedi' 15 giugno, alle ore 17, al cimitero di Viterbo.

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Viterbo piange il grande artista, fotografo e visionario Mario Onofri

Viterbo piange la prematura scomparsa, dopo una inesorabile malattia, del grande fotografo e artista Mario Onofri.

Dagli anni '60-'70 Mario ci ha donato luminose visioni di persone e luoghi con i suoi scatti - di grande perizia tecnica - intrisi di bellezza e malinconia, dolcezza e saggezza, espressione di un cuore e di un occhio sapientemente sensibili e sempre alla ricerca di quei caratteri e paesaggi autentici ed evocativi che sapeva cogliere esprimendo la profonda essenza della vita, dell'umanita', della storia e della natura.

Grande viaggiatore, profondo conoscitore dell'India, Mario Onofri lascia un grande patrimonio artistico e documentario, storico ed umano, che - dal bianco e nero al colore - ci permettera' di rivedere, senza mai banalita', la metamorfosi socio-culturale e paesaggistica di Viterbo impressa in cinquant'anni di fotografie.

Oltre all'altra sua grande passione, quella dell'India, di questo meraviglioso paese di cui era innamorato e del quale ha magistralmente colto e restituito la poesia, i colori e la magia.

Lunedi' 15 giugno, alle ore 17, presso la chiesa di San Lazzaro al cimitero di Viterbo si terra' una cerimonia laica in suo ricordo.

I familiari, le amiche e gli amici, le compagne e i compagni

 

13. IL PROBLEMA

 

I signori prominenti - ed i loro portavoce e reggicoda - gonfiano il petto, dischiudono le labbra ed emettono la fatidica locuzione: "il problema dell'immigrazione", e giu' una cascata di parole deliranti e scellerate, necrofile e insensate.

*

A quei signori prominenti, ed ai loro portavoce e reggicoda, vorremmo dire poche franche parole.

Il problema non e' l'immigrazione, il problema - l'atroce insieme di questioni che occorre affrontare al piu' presto per impedire il disastro dell'umanita' - sono le cause che costringono innumerevoli esseri umani a una disperata fuga per scampare alla morte: la fame, le guerre, le persecuzioni, le uccisioni, un "ordine internazionale" economico e politico iniquo e brutale, criminale e desertificatore, che costringe la stragrande maggioranza dell'umanita' alla miseria e alla schiavitu', all'oppressione e alla desolazione piu' estreme.

Il problema e' il razzismo, e' la guerra, e' il maschilismo, e' la distruzione della biosfera, e' lo sfruttamento onnicida, e' la violenza dei potenti e dei loro scherani che sta massacrando l'umanita' e il mondo.

*

La soluzione e' nel contrastare e abolire il razzismo, la soluzione e' nel contrastare e abolire la guerra, la soluzione e' nel contrastare e abolire il maschilismo, la soluzione e' nel contrastare e abolire la distruzione della biosfera, la soluzione e' nel contrastare e abolire lo sfruttamento onnicida, la soluzione e' nel contrastare e abolire la violenza dei potenti e dei loro scherani che sta massacrando l'umanita' e il mondo.

La soluzione e' nella giustizia, nella solidarieta', nella misericordia.

La soluzione e' nella lotta delle oppresse e degli oppressi per la dignita' umana e la liberazione dell'umanita'.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

*

Le vittime della violenza vanno soccorse sempre. Punto.

Alla violenza occorre opporsi sempre. Punto.

Le persone in difficolta', le persone in pericolo, vanno aiutate sempre. Punto.

L'omissione di soccorso e' anch'essa una forma di violenza, e' anch'essa un crimine, sempre. Punto.

Il fondamento della civilta' e' recare aiuto a chi soffre, a chi e' in pericolo, a chi ha subito violenza.

Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni civile istituto e' salvare le vite.

E quindi tutte le persone migranti vanno soccorse, accolte e assistite.

Poiche' tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Poiche' vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

*

Il problema non e' l'immigrazione: il problema e' il fascismo.

Questo sappiamo che occorre sempre fare: contrastare il male col bene, vincere il male col bene.

Agisci nei confronti delle altre persone bisognose di aiuto come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti se di aiuto avessi bisogno tu.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione.

La nonviolenza e' in cammino.

 

14. RICORDANDO SALVATORE QUASIMODO

 

Ricorrendo l'anniversario della scomparsa di Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901 - Napoli, 14 giugno 1968) lo ricordiamo con gratitudine per la sua opera di poeta, di testimone e di lottatore per la dignita' umana e la liberazione di tutte le oppresse e tutti gli oppressi.

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Nel ricordo di Salvatore Quasimodo proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

15. PER MARIO ONOFRI

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si unisce al lutto per la scomparsa di Mario Onofri, amico fraterno e valoroso compagno nelle necessarie lotte contro ogni violenza, nel necessario impegno di universale solidarieta'.

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Anche nel ricordo di Mario proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. IL PIANO

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in modo legale e sicuro in Italia e in Europa.

Garantire soccorso, accoglienza e assistenza a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle persecuzioni e dagli orrori, dalla violenza e dalla morte.

Cessare di sperperare scelleratamente ogni giorno 72 milioni di euro del popolo italiano per le armi, gli armigeri e la guerra, ed utilizzare invece questi ingentissimi fondi pubblici per salvare innumerevoli vite.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

17. LA SOLA POLITICA DEGNA

 

Salvare le vite.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona.

Riconoscere che una e' l'umanita'.

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Abbandonare alla morte, riconsegnare ai carnefici, respingere nell'orrore, ridurre in schiavitu': tutto cio' non e' una politica, e' un crimine, e' la barbarie, e' il fascismo.

La sola politica degna e' quella che salva le vite.

La sola politica degna e' quella che reca aiuto ad ogni persona bisognosa, ad ogni persona perseguitata, ad ogni persona oppressa, ad ogni persona sofferente.

La sola politica degna e' la nonviolenza, che ad ogni violenza si oppone, che in difesa di tutti gli esseri umani interviene.

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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni civile istituto e' salvare le vite.

 

18. IN MEMORIA DI MARITA BONNER

 

Ricorre oggi, 16 giugno, l'anniversario della nascita di Marita Bonner (Boston, 16 giugno 1899 - Chicago, 6 dicembre 1971), illustre scrittrice e drammaturga afroamericana, una delle figure piu' rilevanti della "Harlem Renaissance", fortemente impegnata contro il razzismo e il maschilismo.

*

Anche nel ricordo di Marita Bonner proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

19. CHE FARE? LA COSA GIUSTA

 

Soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in pericolo, tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.

Rispettare il diritto di ogni essere umano di spostarsi sul pianeta per salvare e migliorare la propria vita; e quindi consentire a tutti gli esseri umani l'ingresso legale e sicuro in Italia e in Europa.

Riconoscere il diritto di voto per le elezioni amministrative a tutte le persone maggiorenni qui residenti.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; opporsi alla schiavitu', opporsi alla distruzione della biosfera, opporsi al fascismo.

Cessare di sperperare scelleratamente 72 milioni di euro al giorno del bilancio dello stato italiano per le spese militari.

Rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Salvare le vite.

Salvare le vite.

Le vite, salvarle.

*

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

20. L'EUROPA, LA GRECIA

 

Se esiste l'Europa, e' grazie alla Grecia.

Se esiste la civilta', e' grazie alla Grecia.

Se esiste l'umanita', e' grazie alla Grecia.

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Non e' la Grecia ad essere in debito con altri.

E' il mondo intero ad essere in debito con la Grecia.

 

21. IN RICORDO DI MARC BLOCH

 

Ricorreva ieri, 16 giugno, l'anniversario della morte di Marc Bloch, l'illustre storico ed eroe della Resistenza assassinato dai nazisti il 16 giugno 1944.

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Marc Bloch, iIlustre storico, nato a Lione nel 1886, docente universitario a Strasburgo e alla Sorbona, fondatore con Lucien Febvre delle "Annales d'histoire economique et sociale" che hanno cosi' potentemente contribuito al rinnovamento della storiografia. Impegnato nella Resistenza, fu assassinato dai nazisti nel 1944. Opere di Marc Bloch: tra i suoi lavori segnaliamo almeno I re taumaturghi, La societa' feudale, Apologia della storia, tutti editi da Einaudi. Opere su Marc Bloch: per un avvio cfr. Massimo Mastrogregori, Introduzione a Bloch, Laterza, Roma-Bari 2001.

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Nel ricordo e alla scuola di Marc Bloch proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

22. IL RICONOSCIMENTO

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita.

Riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalla morte il diritto ad essere soccorsi, accolti, assistiti nel nostro paese, come recita la Costituzione.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Italia e in Europa.

*

Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Aboliamo lo scellerato regime di apartheid su scala planetaria.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

23. A COSA SERVONO LE ISTITUZIONI

 

Le istituzioni che l'umanita' ha creato a questo servono: a salvare le vite, a proteggere e sostenere gli esseri umani, a promuovere e garantire il vivere assieme, la civile convivenza.

*

Quei Comuni, quelle Regioni e quegli Stati che per decisione necrofila e insensata di chi li governa rifiutano di soccorrere, accogliere e assistere esseri umani in pericolo, esseri umani bisognosi di aiuto, esseri umani sofferenti, esseri umani perseguitati e minacciati, esseri umani abbandonati alla fame e alla morte, ebbene, quelle istituzioni tradiscono il loro mandato, la loro ragion d'essere, la loro legittimita'; quelle istituzioni denegano il diritto, ripudiano l'umanita'.

*

Il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite.

A maggior ragione e' il primo dovere di ogni umana istituzione.

*

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso, e' il diritto ad essere soccorso e sostenuto.

A questo servono le istituzioni legittime, le istituzioni civili, le istituzioni autentiche: ad opporsi alla violenza e alla barbarie; a soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani; a salvare le vite.

 

24. SEMPLICE UNA COSA DA FARE SUBITO PER CONTRASTARE RAZZISMO, SCHIAVISMO, POTERI MAFIOSI, PARTITI NAZISTI E REGIME DI APARTHEID NEL NOSTRO PAESE: RICONOSCERE IMMEDIATAMENTE IL DIRITTO DI VOTO NELLE ELEZIONI COMUNALI E REGIONALI A TUTTI GLI STRANIERI RESIDENTI

 

Semplice una cosa da fare subito per contrastare razzismo, schiavismo, poteri mafiosi, partiti nazisti e regime di apartheid nel nostro paese: riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni comunali e regionali a tutti gli stranieri residenti.

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Cinque milioni di persone regolarmente residenti in Italia sono tuttora privati del diritto di partecipare alle decisioni che li riguardano.

Una persona, un voto.

Opponiamoci al razzismo, alla mafia, al regime della corruzione e della sopraffazione con la forza della democrazia.

Una persona, un voto.

Riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni comunali e regionali a tutti gli stranieri residenti.

Una persona, un voto.

*

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Una persona, un voto.

 

25. "IL PRIMO DOVERE E' SALVARE LE VITE". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto mercoledi' 17 giugno 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e di testimonianza sul tema: "Il primo dovere e' salvare le vite".

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha ancora una volta chiesto che i governi europei, e innanzitutto il governo italiano, riconoscano a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro, e cosi' facciano cessare immediatamente la strage nel Mediterraneo.

E' dovere morale, civile, giuridico, soccorrere ogni persona in pericolo.

E' dovere morale, civile, giuridico, accogliere ed assistere ogni persona bisognosa, minacciata, perseguitata.

Cessi lo scellerato ed assurdo sperpero di 72 milioni di euro al giorno del bilancio dello stato italiano per le spese militari (ovvero per le armi e gli armigeri che servono a fare la guerra, guerra che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani); si utilizzino invece queste ingentissime risorse finanziarie del popolo italiano per aiutare le persone a vivere una vita degna: e' possibile con queste risorse salvare ed assistere milioni e milioni di persone.

E cessi la violenza razzista e schiavista nel nostro paese: siano abolite le perverse, incostituzionali, criminali e criminogene misure razziste; sia finalmente rispettata la legalita' che salva le vite, la democrazia che ogni essere umano riconosce ed include, la civile convivenza, l'umana solidarieta'.

Si riconosca subito il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone straniere residenti in Italia: cinque milioni di persone che attualmente subiscono un criminale regime di apartheid. Una persona, un voto: e' il fondamento della democrazia.

Si rispetti finalmente la Costituzione della Repubblica Italiana che difende i diritti umani, riconosce il diritto d'asilo, ripudia la guerra.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Abolire le guerre, gli eserciti, le armi; alla politica della folle violenza assassina sostituire la razionale e coerente politica della nonviolenza che riconosce e salva le persone e che fonda la civile, umana convivenza.

Soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in pericolo.

Riconoscere concretamente a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Un solo mondo, una sola umanita'.

Una sola umanita': civile, responsabile, solidale.

Pace, giustizia, solidarieta'.

E' l'ora della nonviolenza.

La nonviolenza e' in cammino.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

26. PER LA GIORNATA DEL RIFUGIATO

 

Ricorre il 20 giugno la Giornata internazionale del rifugiato.

E sara' opportuno ricordare che la Costituzione della Repubblica Italiana - fondamento del nostro ordinamento giuridico - stabilisce all'art. 10 che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone in fuga dalla fame e dalle guerre, dai disastri e dalle persecuzioni, e' quindi non solo un ovvio dovere morale, non solo un evidente dovere giuridico (l'omissione di soccorso essendo un reato), ma e' anche un principio fondamentale del nostro Paese in quanto stato di diritto, in quanto democrazia.

Non soccorrere le persone bisognose di aiuto e' immorale e criminale. E' ripugnante che vi siano governanti, parlamentari ed amministratori pubblici italiani ed europei che tra l'umanita' e Hitler si schierano dalla parte di Hitler.

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Nella Giornata internazionale del rifugiato ripetiamo quindi alcune verita' di per se' evidenti:

- tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta';

- il primo dovere di ogni essere umano come di ogni civile istituto e' salvare le vite.

*

E pertanto:

- occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese e in Europa (con cio' cesserebbero immediatamente sia le stragi nel Mediterraneo, sia il mercato illegale del traffico di esseri umani che arricchisce i poteri criminali);

- occorre soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone che hanno bisogno di aiuto;

- occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative agli oltre cinque milioni di persone straniere residenti in Italia;

- occorre farla finita con lo scellerato sperpero di 72 milioni di euro al giorno del bilancio dello stato italiano per le spese militari e per il riarmo (e le armi sono sempre assassine), ed utilizzare invece questi soldi pubblici per salvare le vite ed aiutare le persone in condizioni di bisogno.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

 

27. IN MEMORIA DI PIERO GOBETTI

 

Ricorre oggi, 19 giugno, l'anniversario della nascita di Piero Gobetti.

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Piero Gobetti, nato a Torino il 19 giugno 1901 e deceduto in esilio a Parigi il 15 febbraio 1926, editore, scrittore, organizzatore, e' stato una delle coscienze piu' lucide ed alte dell'antifascismo. Opere di Piero Gobetti: le Opere complete sono edite da Einaudi (Scritti politici, Einaudi, Torino 1960; Scritti storici, letterari e filosofici, Einaudi, Torino 1969; Scritti di critica teatrale, Einaudi, Torino 1974); l'edizione anastatica de "La Rivoluzione Liberale" e' stata pubblicata da Guanda, Parma 1967; la ristampa anastatica de "Il Baretti" dalla Bottega d'Erasmo, Torino 1977; una edizione economica e commentata del fondamentale saggio gobettiano La rivoluzione liberale e' stata pubblicata dalla Newton Compton, Roma 1998. Opere su Piero Gobetti: si vedano almeno - tra molti altri - i volumi di Paolo Bagnoli, Norberto Bobbio, Saverio Festa, Umberto Morra di Lavriano, Claudio Pogliano, Paolo Spriano, e naturalmente di Ada Gobetti. Di fondamentale utilita' il sito del Centro studi Piero Gobetti: www.centrogobetti.it

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Anche nel ricordo e alla scuola di Piero Gobetti proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

28. UNA LETTERA ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI: "UNA PERSONA, UN VOTO"

 

Alla Presidente della Camera dei Deputati

Oggetto: "Una persona, un voto". Per il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti

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Gentilissima Presidente della Camera dei Deputati,

lei sa che risiedono regolarmente in Italia oltre cinque milioni di persone straniere, che qui vivono, lavorano, pagano le tasse, educano i loro figli, sono di reale e cospicuo beneficio per il nostro paese; persone a cui dovrebbe andare la sincera gratitudine di tutto il popolo italiano.

Ma queste persone, in quanto non hanno la formale cittadinanza italiana, sono private del fondamentale diritto di partecipare alle decisioni politiche ed amministrative che riguardano le vite di tutti coloro che in Italia vivono, quindi anche le loro stesse vite.

Fondamentale principio della democrazia e' "Una persona, un voto".

Nulla, in termini di logica giuridica e coerenza ordinamentale, si oppone al riconoscimento immediato del diritto di voto (elettorato attivo e passivo) di tutte le persone residenti nelle elezioni amministrative degli enti locali e delle Regioni.

Cosicche' mentre per il riconoscimento dell'esercizio del diritto di voto in occasione delle elezioni politiche sarebbe verosimilmente necessaria una specifica modifica costituzionale, per il riconoscimento dell'esercizio del diritto di voto nelle elezioni amministrative si puo' senz'altro provvedere con legge ordinaria: e lei ricordera' che questa era gia' vent'anni fa l'autorevole opinione dell'on. Nilde Jotti, anch'ella Presidente della Camera dei Deputati.

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Gentilissima Presidente della Camera dei Deputati,

mi permetto di scriverle per sollecitare una volta ancora che il parlamento italiano legiferi al piu' presto il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti.

E' una questione di giustizia.

E sarebbe un grande bene per il nostro Paese.

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Voglia gradire distinti saluti ed auguri di buon lavoro

 

29. RICORDANDO JEAN WAHL

 

Ricorreva ieri, 19 giugno, l'anniversario della scomparsa di Jean Wahl (Marsiglia, 25 maggio 1888 - Parigi, 19 giugno 1974), il grande filosofo e storico della filosofia docente alla Sorbona e promotore di fondamentali iniziative culturali; perseguitato dai nazisti riusci' a sfuggire alla morte evadendo dal campo di concentramento di Drancy e trovo' rifugio in esilio in America, da cui torno' alla fine della guerra; e' stato uno dei piu' influenti suscitatori delle ricerche, del dibattito e dell'impegno filosofico nella Francia del Novecento.

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Anche nel ricordo di Jean Wahl proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

30. RICORDANDO MARIA VERONE

 

Ricorre oggi, 20 giugno, l'anniversario della nascita di Maria Verone (Parigi, 20 giugno 1874 - 24 maggio 1938), educatrice e avvocatessa, giornalista e saggista, intellettuale e militante femminista, socialista, per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

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Nel ricordo di Maria Verone proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

31. NOI CLANDESTINI. PAROLE DETTE IN PIAZZA A VITERBO LA MATTINA DEL 20 GIUGNO 2015

 

1. Tutti gli esseri umani

Tutti gli esseri umani sono esseri umani.

Solo i nazisti distinguono tra esseri umani "regolari" ed esseri umani "irregolari".

Chi stigmatizza degli esseri umani innocenti con la parola "clandestini" ha gia' costruito i Lager, ha gia' dato il consenso alle stragi, coopera gia' all'orrore.

Finche' una sola persona innocente e' dichiarata "clandestina" e per questo subisce minacce e violenze, l'intera umanita' subisce minacce e violenze.

E tutti noi esseri umani, in quanto non disumani, siamo "clandestini" per la barbarie nazista.

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2. Noi clandestini, o dell'umanita'

Noi clandestini siamo nati nudi, ed anche senza documenti siamo nati esseri umani, e in quanto tali titolari di tutti i diritti umani.

Noi clandestini siamo nati su questo pianeta che chiamiamo Terra, ed anche senza documenti essa e' la nostra casa e la casa di tutti gli esseri viventi che in essa sono nati.

Noi clandestini sappiamo che tutti gli esseri umani sono un'unica famiglia, ed anche senza documenti sappiamo riconoscere tutte le nostre sorelle, tutti i nostri fratelli.

Noi clandestini sappiamo che tutti gli esseri umani sono esposti al dolore e alla morte, ed anche senza documenti sappiamo riconoscere che il primo nostro dovere e' recare soccorso, salvare le vite.

Noi clandestini ricordiamo tutte le vittime di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni, di tutte le stragi e di tutte le devastazioni, ed anche senza documenti ci battiamo perche' non ci siano piu' vittime.

Noi clandestini presagiamo le generazioni future, ed anche senza documenti ci battiamo perche' possano vivere in armonia e condivisione in una societa' solidale, in un mondo abitabile.

Noi clandestini, noi viandanti, noi nativi: ogni persona diversa da ogni altra, ogni persona uguale ad ogni altra in diritti e dignita'.

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3. Oggi, nella Giornata internazionale delle rifugiate e dei rifugiati

Oggi, nella Giornata internazionale delle rifugiate e dei rifugiati, ancora una volta affermiamo che vi e' una sola umanita'; che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; che il primo dovere e' salvare le vite; che ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessi il massacro nel Mediterraneo: e' sufficiente che l'Unione Europea, o almeno l'Italia, riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo paese, in questo continente.

Cessino le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani: e per far cessare le guerre occorre abolire le armi e gli eserciti.

Cessi la distruzione della natura: distrutto il mondo vivente, l'umanita' si estingue.

Cessi l'antipolitica della rapina, della sopraffazione, della violenza: cominci la politica dell'umanita', la politica della nonviolenza.

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4. Al governo e al parlamento italiano chiediamo

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; chiediamo di legiferare affinche' ogni essere umano possa vivere nel nostro paese una vita degna; chiediamo di impegnarsi altresi' affinche' in modo altrettanto legale e sicuro dall'Italia tutti possano recarsi liberamente altrove.

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di soccorrere, accogliere ed assistere tutte le persone nel bisogno e in pericolo; e di allestire un servizio di trasporto pubblico e gratuito per salvare chi e' in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle devastazioni.

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di cessare di partecipare alle guerre, di far cessare la produzione e il commercio di armi assassine, di abolire le scellerate e insensate spese militari in cui attualmente lo stato italiano sperpera 72 milioni di euro al giorno, denari che potrebbero essere utilizzati per salvare ed assistere innumerevoli persone.

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi di abolire tutte le criminali e criminogene misure razziste che favoreggiano le mafie e la schiavitu', che denegano alla radice i fondamentali diritti umani.

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi il riconoscimento del diritto di voto nel nostro paese per tutte le persone che risiedono nel nostro paese: "una persona, un voto".

Al governo e al parlamento italiano chiediamo quindi una politica internazionale di pace e di cooperazione, di giustizia e di solidarieta', di autentico aiuto umanitario nelle aree di crisi, una politica concretamente coerente con la Costituzione della Repubblica Italiana, con la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea, con la Dichiarazione universale dei diritti umani.

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5. Oggi siamo in piazza

Oggi siamo in piazza contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, per la difesa del mondo vivente, per il bene comune dell'umanita' intera.

Oggi siamo in piazza per la pace, la giustizia, la solidarieta', la condivisione.

Oggi siamo in piazza contro tutti i poteri assassini.

Non piu' spade, ma aratri. Non piu' arsenali, ma granai.

Non occorrono documenti per sapere quale e' il tuo dovere.

Non occorrono documenti per fare il bene.

Non occorrono documenti per riconoscersi esseri umani.

Chi aiuta una persona, aiuta l'umanita'.

Chi salva una vita, salva il mondo.

 

32. IN MEMORIA DI ENRICO CASTELLI

 

Ricorreva ieri, 20 giugno, l'anniversario della nascita del filosofo Enrico Castelli Gattinara di Zubiena (Torino, 20 giugno 1900 - Roma, 10 marzo 1977).

Ricordiamo ancora una volta "la sua opera, il suo insegnamento, la sua azione di fondatore e direttore dell''Archivio di filosofia' e di promotore ed animatore dei memorabili Colloqui cui presero parte illustri pensatori di tutto il mondo. Enrico Castelli, anche attraverso l'edizione postuma del monumentale suo Diario, e la prosecuzione da parte dei suoi amici, collaboratori e discepoli - e discepoli dei discepoli - delle iniziative da lui intraprese, ancora svolge una profonda azione filosofica di chiarificazione intellettuale ed illimpidimento morale, di impulso alla ricerca ed alla riflessione, di invito all'ascolto, alla comprensione e al dialogo".

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Nel ricordo e alla scuola di Enrico Castelli proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

33. RICORDANDO BERTHA VON SUTTNER

 

Ricorre oggi, 21 giugno, l'anniversario della scomparsa di Bertha von Suttner, che all'impegno per la pace dedico' l'intera sua vita.

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Bertha von Suttner (Praga, 9 giugno 1843 - Vienna, 21 giugno 1914), scrittrice, straordinaria militante pacifista, ricevette il premio Nobel per la pace nel 1905. Opere di Bertha von Suttner: Giu' le armi, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1989; Abbasso le armi! Storia di una vita, Centro stampa Cavallermaggiore (Torino) 1996; Alfred Nobel, Bertha von Suttner. Un'amicizia disvelata - Carteggio 1883-1896, Moretti & Vitali, Bergamo 2013. Opere su Bertha von Suttner: Nicola Sinopoli, Una donna per la pace, Fratelli Palombi, Roma 1986. Su Bertha von Suttner segnaliamo anche i testi di Marta Galli (comprensivo di un'utile sitografia) e di Rosangela Pesenti apparsi rispettivamente nei nn. 850 e 845 de "La nonviolenza e' in cammino", l'ampio saggio di Verdiana Grossi ripubblicato in "Voci e volti della nonviolenza" n. 483 (che di seguito nuovamente riproduciamo), la voce di Giancarla Codrignani nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 514, l'articolo di Isabella Bresci in "Voci e volti della nonviolenza" n. 708, l'articolo di Annapaola Laldi nei "Telegrammi" n. 2012.

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Nel ricordo di Bertha von Suttner proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

34. NON C'E' BISOGNO DI DIRLO

 

Che le persone non vanno uccise ma aiutate, non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

Che il razzismo e' un crimine contro l'umanita', non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

Che la guerra sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani, non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

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L'Italia rispetti le sue leggi: e quindi soccorra, accolga ed assista tutte le persone in fuga dalla fame e dalla guerra, dalle persecuzioni e dalle devastazioni.

L'Italia rispetti le sue leggi: e quindi cessi di sperperare 72 milioni di euro al giorno del pubblico erario per la guerra, per gli strumenti della guerra, per la preparazione della guerra; ed utilizzi invece queste ingenti risorse finanziarie per salvare le vite, per assistere le persone bisognose di aiuto, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la giustizia, la difesa e la promozione dei diritti umani, la protezione della biosfera.

L'Italia rispetti le sue leggi: e quindi adempia agli impegni giurati nella Costituzione della Repubblica Italiana: pace e diritti umani, rispetto della vita e della dignita', giustizia e solidarieta'.

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Al Parlamento italiano ancora una volta chiediamo:

a) riconoscimento a tutti gli esseri umani del diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro;

b) abolizione delle anticostituzionali, scellerate, criminali e criminogene misure che nel nostro paese hanno imposto e favoreggiano il razzismo, l'apartheid, la schiavitu';

c) riconoscimento immediato del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti: "una persona, un voto";

d) concreto e coerente impegno a salvare le vite anziche' sopprimerle: e quindi provvedimenti per soccorrere, accogliere ed assistere le persone bisognose di aiuto; e quindi cessazione della partecipazione alle guerre, cessazione della produzione e del commercio di armi assassine, progressivo smantellamento dell'apparato militare sostituendolo con la Difesa popolare nonviolenta e con i Corpi civili di pace.

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Che al male ci si possa opporre solo con il bene, non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

Che per contrastare ed estinguere la violenza occorre la nonviolenza, non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

Che vi e' una sola umanita', e che tutti gli esseri umani ne fanno parte, non c'e' bisogno di dirlo (e invece c'e' bisogno).

 

35. PER JEAN-PAUL SARTRE, A CENTODIECI ANNI DALLA NASCITA

 

Ricorreva ieri, 21 giugno, l'anniversario della nascita di Jean-Paul Sartre.

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Nato a Parigi il 21 giugno 1905, a Parigi scomparso il 15 aprile 1980, filosofo, scrittore, simbolo dell'intellettuale impegnato. Nel 1964 rifiuto' il Nobel per la letteratura. Tra le opere di Jean-Paul Sartre: dal punto di vita che qui piu' ci interessa segnaliamo almeno: tra i testi filosofici L'essere e il nulla, L'esistenzialismo e' un umanismo, Critica della ragion dialettica; tra i testi narrativi: La nausea, Il muro, L'eta' della ragione, Il rinvio, La morte nell'anima; tra i testi drammaturgici: Le mosche, Porta chiusa, Morti senza tomba, La sgualdrina timorata, Le mani sporche, Il diavolo e il buon Dio, Nekrassov; tra i testi critici e politici: L'antisemitismo, Che cos'e' la letteratura, Difesa dell'intellettuale; tra i testi autobiografici: Le parole. Tra le opere su Jean-Paul Sartre: per la biografia cfr. Annie Cohen-Solal, Sartre, Il Saggiatore, Milano 1986; ovviamente si veda anche la vasta opera memorialistica di Simone de Beauvoir; per un'introduzione al pensiero filosofico cfr. Sergio Moravia, Introduzione a Sartre, Laterza, Bari 1973; cfr. anche Ornella Pompeo Faracovi, Sartre. Una battaglia politica; Sansoni, Firenze 1974.

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Anche nel ricordo di Jean-Paul Sartre proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione da tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

36. UNA POSTILLA

 

I lettori affezionati avranno notato che nelle scorse settimane abbiamo pubblicato su questo foglio alcune parti di un notevole lavoro di Simone Scala, realizzato come tesi di dottorato alcuni anni fa.

Non conosco l'autore, ma spero che abbia perseverato in questo campo di studi.

Il testo della tesi e' integralmente disponibile nel sito http://eprint.uniss.it, e vivamente suggerisco di leggerlo tutto: le parti qui non riprodotte sono non meno interessanti.

Ignoro se vi siano altri lavori universitari del medesimo impegno dedicati alla figura e all'opera di Renato Solmi, credo che la sua riflessione e la sua azione costituiscano un percorso di ricerca da esplorare e studiare approfonditamente; in particolare riterrei di estrema utilita', ad esempio, un analogo lavoro di scavo sul rapporto tra Solmi e Guenther Anders. Ma soprattutto riterrei indispensabile un lavoro sul contributo (a mio avviso rilevantissimo) dato da Solmi alla teoria e alla pratica della nonviolenza (ed a questo riguardo penso che gli amici torinesi del Centro studi "Sereno Regis" con cui Solmi ha lungamente collaborato potrebbero promuovere o direttamente realizzare ricerche e studi di consistenza e valore adeguati).

Renato Solmi e' deceduto tre mesi fa. Lascia un grande vuoto, e una grande eredita' di pensiero e di azione. Vale per lui cio' che Michelet scrisse di Diderot.

 

37. "IL PENSIERO E L'AZIONE DI RENATO SOLMI PER LA PACE E LA NONVIOLENZA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto lunedi' 22 giugno 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Il pensiero e l'azione di Renato Solmi per la pace e la nonviolenza".

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Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; e' stato impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta. E' deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del recente volume in cui sono raccolti taluni dei frutti maggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: "Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e' laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l'Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta' degli anni '50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l'insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l'allontanamento dall'Einaudi, ha insegnato per circa trent'anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E' impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici ("Il pensiero critico", "Paideia", "Lo Spettatore italiano", "Il Mulino", "Notiziario Einaudi", "Nuovi Argomenti", "Passato e presente", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini", "Il manifesto", "L'Indice dei libri del mese" e altri). Fra le sue traduzioni - oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il "romanzo dell'artista" nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta' edizioni di riferimento - si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa' capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Theodor W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)". Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua recente straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Numero 624 del 17 novembre 2016

 

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