[Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 33
- Subject: [Nonviolenza] Senza odio, senza violenza, senza paura. 33
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- Date: Tue, 8 Nov 2016 09:07:47 +0100 (CET)
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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA
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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 33 dell'8 novembre 2016
In questo numero:
1. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe
2. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre
3. Alcuni testi del mese di gennaio 2015 (parte seconda)
4. Contro tutte le uccisioni
5. Una lettera al Sindaco del Comune di Vicenza
6. Siamo tutti nigeriani
7. In memoria di Albert Schweitzer
8. Invito alla riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo del 21 gennaio 2015
9. Proposta di lettera al Sindaco del Comune di Vicenza
10. Quale risposta alle stragi?
11. Nel ricordo di Martin Luther King
12. In breve
13. In memoria di Etty Hillesum
14. In memoria di Patrice Lumumba
15. Si e' svolto a Orte un incontro sulla nonviolenza e in memoria delle vittime delle stragi
16. Per Franca Ongaro Basaglia
17. Nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato
18. In memoria di Jan Palach
19. Quattro note sull'impegno per la pace e i diritti umani
20. Un ricordo di don Beppe Socci
1. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
*
Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.
Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.
Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.
*
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
2. APPELLI. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE
Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
Ovunque si realizzino iniziative.
Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.
Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.
Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.
3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI GENNAIO 2015 (PARTE SECONDA)
Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di gennaio 2015.
4. CONTRO TUTTE LE UCCISIONI
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
5. UNA LETTERA AL SINDACO DEL COMUNE DI VICENZA
Al Sindaco del Comune di Vicenza
Oggetto: richiesta che sia al piu' presto restituita un'adeguata sede alla "Casa per la Pace" di Vicenza, prezioso bene comune della citta' e di ogni persona di volonta' buona
Egregio Sindaco,
apprendo che la "Casa per la Pace" di Vicenza, una delle esperienze piu' rilevanti di concreto e fecondo impegno per la pace nel nostro paese, tra i cui animatori vi e' il professor Matteo Soccio, che come e' noto e' una delle figure piu' autorevoli della nonviolenza in Italia, si troverebbe da alcuni giorni priva della sua sede a causa della vendita dell'immobile che ospitava gli uffici dell'Assessorato comunale presso cui la "Casa per la Pace" era ospitata.
Auspico che il Comune di Vicenza riesca al piu' presto a garantire una nuova e adeguata sede alla "Casa per la Pace", che costituisce un importante servizio, un punto di riferimento e un bene comune non solo per la vostra citta' ma per tutte le persone di volonta' buona e per tutte le persone operatrici di pace.
Sono certo che avra' gia' preso a cuore la questione e che si stara' gia' alacremente adoperando per recarla a buon fine nel migliore dei modi e con la massima tempestivita'.
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione, certo del suo impegno, e restando in attesa di notizie attestanti positivi e risolutivi sviluppi, voglia gradire un cordiale saluto di pace
6. SIAMO TUTTI NIGERIANI
Le stragi commesse in Nigeria dall'organizzazione terrorista "Boko Haram" convocano l'umanita' intera ad esprimere una concreta e adeguata solidarieta' alla popolazione vittima di tanta violenza, di tale orrore.
Cosi' come abbiamo espresso la doverosa solidarieta' alle vittime degli attentati di Parigi occorre esprimere altrettanta solidarieta' alle vittime dei massacri in Nigeria, che si consumano nell'effettuale indifferenza della comunita' internazionale, dell'opinione pubblica, della societa' civile globale.
La vita di ogni essere umano ha un valore infinito. Indipendentemente dal luogo in cui vivono o dalle loro caratteristiche individuali, tutti gli esseri umani sono eguali in diritti, tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Non sono ammissibili ambiguita' e reticenze, strabismi e ipocrisie; non e' ammissibile l'indifferenza nei confronti della guerra e del terrorismo, nei confronti del razzismo, nei confronti del maschilismo. Non e' ammissibile la perversione per cui alcune morti contano ed altre no, alcuni omicidi ci indignano ed altri no, alcune stragi suscitano il nostro orrore ed altre no. Non e' mai ammissibile la complicita' con le stragi e gli omicidi; indipendentemente da chi ne sia l'autore e dai pretesti con cui pretende ammantare i suoi atti scellerati, un omicidio e' sempre un crimine, una strage e' sempre un crimine, una guerra e' sempre un crimine. Nulla giustifica mai questo estremo atto antiumano: uccidere una persona.
Contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni, contro tutte le oppressioni bisogna impegnarsi, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con la solidarieta' che ogni essere umano riconosce e raggiunge.
Dinanzi all'orrore occorre provare empatia con le vittime, occorre sentire che una e' l'umanita'; ed occorre agire: con le straordinarie possenti risorse messe a disposizione dell'umanita' dalla nonviolenza.
La commozione deve tradursi in aiuto reale per salvare le vite: occorrono interventi umanitari, sostegno alle comunita' locali, dispiegamento di risorse in grado di garantire la vita e la sicurezza nelle citta' e nelle campagne. Ed occorre un impegno reale di pace e disarmo; di promozione della solidarieta' e della cultura della solidarieta'; del rispetto, del riconoscimento, della condivisione e dell'aiuto reciproco; un impegno in primo luogo di difesa delle bambine e dei bambini, e di promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, del diritto alla vita, allo studio, alla salute, all'assistenza, a un ambiente vivibile, alla casa, e a un lavoro degno per gli adulti.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Siamo tutti nigeriani.
7. IN MEMORIA DI ALBERT SCHWEITZER
Ricorrendo il 14 gennaio l'anniversario della nascita dell'illustre filantropo e premio Nobel per la pace Albert Schweitzer (1875-1965), il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda maestro di pace, di solidarieta' umana, di amore per l'intero mondo vivente, di nonviolenza alacremente operosa.
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Albert Schweitzer, nato a Kaysersberg il 14 gennaio 1875, insigne filantropo, e' stato filosofo e teologo, pastore evangelico, organista, illustre studioso di Bach, medico a Lambarene' nell'ospedale da lui stesso fondato nella foresta africana, promotore dell'impegno contro le armi atomiche; ha pubblicato opere di teologia, filosofia e musicologia; premio Nobel per la pace nel 1952; e' scomparso a Lambarene' il 4 settembre 1965.
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Nel ricordo e alla scuola di Albert Schweitzer prosegua l'impegno dell'umanita' contro tutte le uccisioni, contro tutte le violenze, per la pace e la solidarieta', per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Nel ricordo e alla scuola di Albert Schweitzer la nonviolenza e' in cammino.
8. INVITO ALLA RIUNIONE DEL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO DEL 21 GENNAIO 2015
[Riceviamo e diffondiamo. Abbiamo omesso tutti gli allegati]
Carissime e carissimi,
ricordo a tutte e tutti che tra una settimana, mercoledì 21 gennaio, si svolgerà a Viterbo la prossima riunione del "Tavolo per la pace", come sempre con inizio alle ore 17,15 presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni).
E ricordo anche che per ogni comunicazione il punto di riferimento del "Tavolo per la pace" di Viterbo è Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it
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L'incontro si tiene con molto ritardo: l'ultimo, se non vado errato, è stato del 5 novembre, e la nostra abituale periodicità era di due incontri al mese, ma come sapete ci sono stati ripetuti rinvii non dipendenti dalla cattiva volontà di alcuno.
In questo frattempo purtroppo mi sembra che non siamo riusciti a portare avanti adeguatamente le due iniziative in cui siamo impegnate ed impegnati come Tavolo (l'iniziativa per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione e quella per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa) e nel quadro internazionale sono accadute cose che peggiorano ulteriormente la situazione, e che richiedono quindi un nostro più energico e persuaso, concreto e coerente impegno nonviolento per la pace e i diritti di tutti gli esseri umani.
Mi permetto di chiedere ancora una volta a Fabrizio, a Paolo e a Christian di valorizzare questa settimana che precede la riunione per diffondere il testo della proposta della Consulta tra i consiglieri, gli assessori ed i dirigenti comunali al fine di addivenire il prima possibile agli opportuni incontri ed ai successivi passi amministrativi. Ricordo a tutte e tutti che il sindaco ha già espresso pieno sostegno ad entrambe le proposte nell'incontro che facemmo la scorsa estate, e che quindi si può e si deve procedere celermente.
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Di seguito riporto l'ordine del giorno della riunione del 21 gennaio, che andrà integrato con:
a) la proposta formulata da Chiara, che peraltro converge nella proposta dalla formulazione più generale di svolgere come Tavolo - ovvero come partecipanti al Tavolo - anche una funzione di "mutuo soccorso" (e, qualora occorra, di "rete d'intervento d'urgenza") laddove alcune persone o associazioni si trovassero in condizioni materiali di particolare difficoltà (ovviamente tra noi vi è già chi svolge questo compito, ma sarebbe meglio socializzarlo più ampiamente).
b) Una ovvia ma sempre opportuna presa di posizione nitida e intransigente contro tutte le uccisioni; per la gestione e risoluzione nonviolenza dei conflitti; per il diritto alla vita, alla dignità e alla solidarietà di tutti gli esseri umani.
c) La conferma dell'invito alla partecipazione, invito rivolto a tutte le persone, le associazioni e le istituzioni a Viterbo e nel viterbese interessate a cooperare per la pace e i diritti umani.
d) Naturalmente l'impegno a prendere parte alle (o a promuovere insieme, se i tempi ristretti lo consentono) iniziative per il Giorno della Memoria del 27 gennaio.
e) Ed altrettanto ovviamente l'impegno ad aderire e partecipare all'iniziativa "One Billion Rising" del 14 febbraio (che a Viterbo sarà sicuramente organizzata dall'associazione "Erinna" anche quest'anno); sottolineo che "One Billion Rising" è la più grande e partecipata - e necessaria e cruciale - azione nonviolenta in corso nel mondo.
Ed ecco i punti all'ordine del giorno già precedentemente previsti:
I. verifica e prosecuzione dell'iniziativa per la delibera per l'istituzione della Consulta per l'immigrazione;
II. verifica e prosecuzione dell'iniziativa per la delibera "per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa";
III. esame ed eventuale approvazione della proposta di documento programmatico ed organizzativo del Tavolo per la pace;
IV. sostegno al percorso amministrativo per la realizzazione dello sportello comunale di informazione ed assistenza per le persone immigrate;
V. sostegno alla proposta di promuovere incontri di conoscenza e condivisione, di riconoscimento della comune appartenenza alla città e quindi alla comunità viterbese di tutte le persone e le comunità culturali variamente aggregate che nel territorio vivono;
VI. sostegno al percorso tecnico ed amministrativo per la revoca degli atti amministrativi pregressi che configurino palesi violazioni dei diritti umani ovvero siano in contrasto con le guarentigie stabilite erga omnes nella Costituzione della Repubblica Italiana;
VII. prosecuzione della discussione degli altri temi su cui nei mesi scorsi è stata avviata la riflessione senza ancora essere giunti a conclusioni operative;
VIII. naturalmente l'incontro sarà anche occasione, come di consueto, per scambiarsi informazioni sulle iniziative realizzate, in corso e in programma da parte dei vari soggetti che partecipano al Tavolo;
IX. ed ovviamente sarà anche possibile trattare gli ulteriori argomenti su cui vi fosse la disponibilità dei partecipanti (e sono naturalmente molti: da un approfondimento del concetto di pace, all'impegno specifico contro la guerra, all'avvio di un percorso di formazione alla nonviolenza, al recupero di altri argomenti accennati in precedenti riunioni ma poi non sviluppati).
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Allego come promemoria:
a) il testo della proposta della Consulta comunale per l'immigrazione;
b) il testo della proposta di delibera per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa;
c) il testo della prima bozza del documento programmatico-organizzativo del Tavolo.
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Colgo l'occasione per allegare anche, in coda ed a fini esclusivamente documentari, alcuni testi che credo alcuni di noi abbiano già letto (e che, ovviamente, non sono in alcun modo rappresentativi delle posizioni del "Tavolo per la pace" ma solo di alcuni - o forse di uno solo - dei soggetti che partecipano ad esso) e che credo apportino qualche utile contributo di informazione o di riflessione.
d) Un carteggio tra il Presidente del Consiglio dei Ministri ed il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo;
e) Una lettera alla Commissione Europea.
Un abbraccio a tutte e tutti...
9. PROPOSTA DI LETTERA AL SINDACO DEL COMUNE DI VICENZA
Vorremmo proporvi di inviare una lettera del seguente tenore al Sindaco del Comune di Vicenza recante la richiesta che sia al piu' presto restituita un'adeguata sede alla "Casa per la Pace" di quella citta'.
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Al Sindaco del Comune di Vicenza
Oggetto: richiesta che sia al piu' presto restituita un'adeguata sede alla "Casa per la Pace" di Vicenza, prezioso bene comune della citta' e di ogni persona di volonta' buona
Egregio Sindaco,
apprendiamo che la "Casa per la Pace" di Vicenza, una delle esperienze piu' rilevanti di concreto e fecondo impegno per la pace nel nostro paese, tra i cui animatori vi e' il professor Matteo Soccio, che come e' noto e' una delle figure piu' autorevoli della nonviolenza in Italia, si troverebbe da alcuni giorni priva della sua sede a causa della vendita dell'immobile che ospitava gli uffici dell'Assessorato comunale presso cui la "Casa per la Pace" era ospitata.
Auspichiamo che il Comune di Vicenza riesca al piu' presto a garantire una nuova e adeguata sede alla "Casa per la Pace", che costituisce un importante servizio, un punto di riferimento e un bene comune non solo per la vostra citta' ma per tutte le persone di volonta' buona e per tutte le persone operatrici di pace.
Siamo certi che avra' gia' preso a cuore la questione e che si stara' gia' alacremente adoperando per recarla a buon fine nel migliore dei modi e con la massima tempestivita'.
Ringraziandola fin d'ora per l'attenzione, certi del suo impegno, e restando in attesa di notizie attestanti positivi e risolutivi sviluppi, voglia gradire un cordiale saluto di pace,
FIRMA O FIRME
LUOGO E DATA
MITTENTE O MITTENTI
...
10. QUALE RISPOSTA ALLE STRAGI?
Alle stragi occorre rispondere con adeguate ed esatte azioni nonviolente a protezione ed a promozione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Con concrete e coerenti iniziative nonviolente - istituzionali, sociali, culturali - che contrastino il razzismo, il pregiudizio e l'odio; che sostengano il riconoscimento di umanita', la partecipazione, la condivisione, l'estensione della democrazia, la solidarieta' responsabile che salva le vite ed invera i diritti.
Con concrete e coerenti iniziative nonviolente - istituzionali, sociali, culturali - di pace, disarmo, smilitarizzazione; di soccorso umanitario alle popolazioni che ne hanno estremo bisogno; di accoglienza ed assistenza per tutte le persone in pericolo.
Con concrete e coerenti iniziative nonviolente - istituzionali, sociali, culturali - contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Con la Difesa popolare nonviolenta, con i Corpi civili di pace, con i provvedimenti proposti nella "Carta di Lampedusa", con le iniziative previste nella "Convenzione di Istanbul" che e' gia' legge dello stato italiano.
Con le azioni adeguate suggerite recentemente dai Premi Nobel per la Pace, con le pertinenti e rigorose iniziative di pace, giustizia e riconciliazione proposte recentemente dal papa, dal dalai lama e da molte altre autorita' spirituali, morali e intellettuali di tutte le principali religioni e culture del mondo.
Con la politica della nonviolenza, della misericordia, della salvaguardia del mondo vivente, del rispetto per l'umanita' tanto nel suo essere un'unica famiglia e un'unica civilta', quanto nel suo incarnarsi in ogni singola persona; e quindi con azioni concrete e coerenti orientate alla giustizia globale ed al rispetto ovunque dei diritti umani di ognuno.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Solo il bene puo' sconfiggere il male.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
11. NEL RICORDO DI MARTIN LUTHER KING
Nell'anniversario della nascita, ad Atlanta il 15 gennaio 1929, il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda ed invita a ricordare Martin Luther King, fulgido esempio dell'impegno nonviolento per la pace e la dignita' umana.
*
Martin Luther King, nato ad Atlanta in Georgia nel 1929, laureatosi all'Universita' di Boston nel 1954 con una tesi sul teologo Paul Tillich, lo stesso anno si stabilisce, come pastore battista, a Montgomery nell'Alabama. Dal 1955 (e' il primo dicembre quando Rosa Parks da' inizio alla lotta contro la segregazione sui mezzi di trasporto) guida la lotta nonviolenta contro la discriminazione razziale, intervenendo in varie parti degli Usa. Premio Nobel per la pace nel 1964, piu' volte oggetto di attentati e repressione, muore assassinato nel 1968.
Opere di Martin Luther King: tra i testi piu' noti: La forza di amare, Sei, Torino 1967, 1994 (edizione italiana curata da Ernesto Balducci); Lettera dal carcere di Birmingham - Pellegrinaggio alla nonviolenza, Movimento Nonviolento, Verona 1993; L'"altro" Martin Luther King, Claudiana, Torino 1993 (antologia a cura di Paolo Naso); "I have a dream", Mondadori, Milano 2001; Il sogno della nonviolenza. Pensieri, Feltrinelli, Milano 2006; cfr. anche: Marcia verso la liberta', Ando', Palermo 1968; Lettera dal carcere, La Locusta, Vicenza 1968; Il fronte della coscienza, Sei, Torino 1968; Perche' non possiamo aspettare, Ando', Palermo 1970; Dove stiamo andando, verso il caos o la comunita'?, Sei, Torino 1970. Presso la University of California Press e' in via di pubblicazione l'intera raccolta degli scritti di Martin Luther King, a cura di Clayborne Carson (che lavora alla Stanford University). Sono usciti sinora sei volumi (di quattordici previsti): 1. Called to Serve (January 1929 - June 1951); 2. Rediscovering Precious Values (July 1951 - November 1955); 3. Birth of a New Age (December 1955 - December 1956); 4. Symbol of the Movement (January 1957 - December 1958); 5. Threshold of a New Decade (January 1959 - December 1960); 6. Advocate of the Social Gospel (September 1948 - March 1963); ulteriori informazioni nel sito: www.stanford.edu/group/King/
Tra le opere su Martin Luther King: Lerone Bennett, Martin Luther King. L'uomo di Atlanta, Claudiana, Torino 1969, 1998, Nuova iniziativa editoriale, Roma 2008; Gabriella Lavina, Serpente e colomba. La ricerca religiosa di Martin Luther King, Edizioni Citta' del Sole, Napoli 1994; Arnulf Zitelmann, Non mi piegherete. Vita di Martin Luther King, Feltrinelli, Milano 1996; Sandra Cavallucci, Martin Luther King, Mondadori, Milano 2004; Paolo Naso (a cura di), Il sogno e la storia. Il pensiero e l'attualita' di Martin Luther King (1929-1968), Claudiana, Torino 2008; cfr. anche Paolo Naso, Come una citta' sulla collina. La tradizione puritana e il movimento per i diritti civili negli Usa, Claudiana, Torino 2008. Esistono altri testi in italiano (ad esempio Hubert Gerbeau, Martin Luther King, Cittadella, Assisi 1973), ma quelli a nostra conoscenza sono perlopiu' di non particolare interesse. Una introduzione sintetica e' in "Azione nonviolenta" dell'aprile 1998 (alle pp. 3-9), con una bibliografia essenziale.
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Nel ricordo di Martin Luther King proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
12. IN BREVE
Salvare le vite e' il primo dovere.
Rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano.
Pace, disarmo, smilitarizzazione dei conflitti.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
13. IN MEMORIA DI ETTY HILLESUM
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ricorda Etty Hillesum nel centounesimo anniversario della nascita, avvenuta a Middelburg il 15 gennaio 1914. Etty Hillesum morira' ad Auschwitz il 30 novembre 1943, vittima della Shoah; come e' noto le sue lettere ed il suo diario costituiscono una delle grandi testimonianze della dignita' umana e della "Resistenza esistenziale" contro l'orrore della violenza nazista.
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Una breve notizia biobibliografica su Etty Hillesum
Etty Hillesum e' nata a Middelburg il 15 gennaio 1914 e deceduta ad Auschwitz il 30 novembre 1943, il suo diario e le sue lettere costituiscono documenti di altissimo valore e in questi ultimi anni sempre di piu' la sua figura e la sua meditazione diventano oggetto di studio e punto di riferimento per la riflessione. Opere di Etty Hillesum: Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996; Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001. Opere su Etty Hillesum: AA. VV., La resistenza esistenziale di Etty Hillesum, fascicolo di "Alfazeta", n. 60, novembre-dicembre 1996, Parma; Nadia Neri, Un'estrema compassione, Bruno Mondadori Editore, Milano 1999; Pascal Dreyer, Etty Hillesum. Una testimone del Novecento, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Sylvie Germain, Etty Hillesum. Una coscienza ispirata, Edizioni Lavoro, Roma 2000; Wanda Tommasi, Etty Hillesum. L'intelligenza del cuore, Edizioni Messaggero, Padova 2002; Maria Pia Mazziotti, Gerrit Van Oord (a cura di), Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo 'altro' e' possibile, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2002; Maria Giovanna Noccelli, Oltre la ragione, Apeiron, Sant'Oreste (Roma) 2004; Luciana Breggia, Parole con Etty, Claudiana, Torino 2011.
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Nel ricordo di Etty Hillesum proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
14. IN MEMORIA DI PATRICE LUMUMBA
Il 17 gennaio 1961 veniva assassinato Patrice Lumumba.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda come testimone della dignita' umana, costruttore di pace, maestro e compagno di quante e quanti lottano per la liberazione dell'umanita' da tutte le oppressioni e le violenze.
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Patrice Lumumba, leader anticolonialista e panafricanista, nato nel 1925, fu assassinato nel 1961. Opere di Patrice Lumumba: Le Congo, terre d'avenir, est-il menace'?, Bruxelles 1961; Liberta' per il Congo, Editori Riuniti, Roma 1961; vari scritti di Lumumba si trovano in J. van Lierde, La pensee politique de Patrice Lumumba, Bruxelles 1962. Opere su Patrice Lumumba: Alessandro Aruffo, Lumumba, Erre Emme, Roma 1991; S. Michel, Uhuru Lumumba, Paris 1962; Jean-Paul Sartre, Il pensiero politico di Patrice Lumumba, in Idem, Il filosofo e la politica, Editori Riuniti, Roma 1972.
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Nel ricordo di Patrice Lumumba proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
15. SI E' SVOLTO A ORTE UN INCONTRO SULLA NONVIOLENZA E IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLE STRAGI
Venerdi' 16 gennaio a Orte (Vt), presso la biblioteca della scuola media, si e' svolto un nuovo incontro sulla nonviolenza nell'ambito del corso su "Pace, diritti umani, nonviolenza, volontariato" promosso dall'Auser, con il patrocinio del Comune.
L'incontro e' stato coordinato dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.
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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in memoria delle vittime del terrorismo e della guerra.
Nella successiva ampia, approfondita e polifonica riflessione e' stato evidenziato come per un concreto e coerente impegno di pace sia necessaria la scelta della nonviolenza, e come essa si attui nell'opposizione nitida e intransigente alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.
Nel corso dell'incontro sono state lette alcune poesie della poetessa premio Nobel polacca Wislawa Szymborska.
Al termine dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di Primo Levi.
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In calce si allegano i testi letti e commentati nel corso dell'incontro...
16. PER FRANCA ONGARO BASAGLIA
Ricorreva pochi giorni fa l'anniversario della scomparsa - il 13 gennaio 2005 - di Franca Ongaro Basaglia, luminosa figura della dignita', della solidarieta', della liberazione dell'umanita'.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo l'ha ricordata ancora una volta con commozione e gratitudine inestinguibili con un incontro di studio nella mattinata di sabato 17 gennaio 2015.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi scritti.
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Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".
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Nel ricordo e alla scuola di Franca Ongaro Basaglia proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
17. NELLA GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO
Le migrazioni ci convocano alla nostra responsabilita'.
Ci convocano ad agire per salvare le vite.
Ci convocano ad opporci alle guerre, alle dittature, alle situazioni di sfruttamento delle persone e della natura cosi' feroci da costringere le vittime a una disperata fuga per salvare la propria vita.
Ci convocano ad accogliere e ad assistere tutte le vittime superstiti.
Ci convocano ad impegnarci per la pace e il disarmo, per la giustizia sociale e la solidarieta', per la difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani.
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La civilta' e' questo: riconoscere la nostra comune umanita'; riconoscere che ogni essere umano in quanto tale e' titolare di inalienabili diritti, il primo dei quali e' il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; riconoscere che il tuo diritto a ricevere aiuto - in ragione dei tuoi bisogni - in tanto e' fondato in quanto si rispecchia nel tuo dovere di recare aiuto agli altri - in ragione delle tue capacita' -.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.
La regola delle regole e' che tu devi agire verso le altre persone cosi' come vorresti che le altre persone agissero nei tuoi confronti.
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In un mondo umanizzato ogni essere umano sarebbe libero di recarsi ovunque voglia.
In un mondo umanizzato nessun essere umano sarebbe costretto ad abbandonare la propria casa.
In un mondo umanizzato sarebbero abolite le guerre, sarebbe abolita la fame, sarebbe realizzata la solidarieta' tra gli tutti esseri umani e sarebbe realizzata la responsabilita' di tutti gli esseri umani nei confronti dell'intero mondo vivente.
Realizzalo tu col tuo agire giorno per giorno quel mondo umanizzato.
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Nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato affermiamo ancora una volta che il primo dovere di ogni essere umano, ed a maggior ragione delle umane istituzioni, e' salvare le vite.
Nella Giornata mondiale del migrante e del rifugiato affermiamo ancora una volta che ogni essere umano, ed a maggior ragione ogni essere umano in fuga dall'orrore, va rispettato, soccorso, accolto.
Alla forza distruttiva della violenza si opponga una forza piu' potente, una forza risanatrice, una forza liberatrice, una forza umanizzatrice: la nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
18. IN MEMORIA DI JAN PALACH
"Liberta' va cercando, ch'e' si' cara,
come sa chi per lei vita rifiuta"
(Purg., I, 71-72)
Il 19 gennaio 1969 Jan Palach si toglieva la vita in un gesto estremo di testimonianza della dignita' umana e di resistenza al totalitarismo.
Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda con inestinguibile dolore per la tragica scelta, con inestinguibile amore per l'insopprimibile umanita'.
Nel ricordo di Jan Palach proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
19. QUATTRO NOTE SULL'IMPEGNO PER LA PACE E I DIRITTI UMANI
[Riproponiamo il seguente testo]
1. Impegno per la pace e i diritti umani
L'impegno per la pace e i diritti umani si estrinseca nell'ampiezza e nella pienezza dell'azione in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, nel riconoscimento che tutti gli esseri umani appartengono alla medesima umanita' e pertanto tutti sono eguali nel loro statuto di persone, e quindi nel loro inalienabile diritto al rispetto e alla solidarieta'.
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2. Opposizione alla guerra, al razzismo, al maschilismo
L'impegno per la pace e i diritti umani quindi si esprime nell'opposizione alla guerra ed a tutte le uccisioni, nell'opposizione al razzismo ed a tutte le persecuzioni, nell'opposizione alla violenza maschilista ed al femminicidio che ne e' l'esito piu' atroce.
Vi e' infatti un nesso tra guerra, razzismo e maschilismo: tutte e tre queste forme di oppressione e violenza negano la dignita' della persona umana, deumanizzano una parte dell'umanita' fino a giungere al suo criminale annientamento.
Infatti la guerra deumanizza gli esseri umani considerati "nemici"; il razzismo deumanizza gli esseri umani considerati "altri" rispetto ad una singola comunita'; il maschilismo deumanizza meta' del genere umano considerando le donne "inferiori" agli uomini (cosi' peraltro deumanizzando altresi' l'intero genere umano pretendendo di trasformare tutte le donne in vittime designate e tutti gli uomini in complici dell'oppressione esercitata in loro nome: ne consegue altresi' che il maschilismo nel corso della storia e' la prima radice di ogni altra forma di oppressione e violenza, e che non si puo' realizzare una societa' giusta e una civile convivenza se non si riconosce l'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani).
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3. Solidarieta' concreta, azione educativa, promozione della legalita', difesa della biosfera
L'impegno per la pace e i diritti umani peraltro si realizza anche nella solidarieta' concreta, nell'azione educativa, nella promozione della legalita', nella difesa della biosfera.
Nella solidarieta' concreta, ovvero nella condivisione dei beni, nell'ascolto reciproco, nell'aiuto donato da chi ne ha la possibilita' a chi ne ha bisogno, nell'accoglienza e nell'assistenza che rendono effettivo e quindi efficace nella prassi il dovere universale di soccorrere e sostenere chi e' nel dolore, nella paura, nell'oppressione; solidarieta' concreta che e' responsabilita' che agisce, umanita' che si riconosce.
Nell'azione educativa che tramanda la civilta' umana, consente la socializzazione, da' senso all'esistenza delle persone, appronta strumenti critici di comprensione ed interpretazione del mondo e di giudizio e condotta morale e civile nella societa' (e peraltro ogni azione buona, in quanto costituisce un esempio ed un'ispirazione per altri esseri umani, e' sempre anche intrinsecamente educativa, ovvero testimonianza esortativa al vero, al giusto, al bene).
Nella difesa e nella promozione della legalita', in quanto garanzia della civile convivenza ed in quanto protezione del debole dall'arbitrio del forte: solo nella legalita' e' possibile la democrazia, solo nella democrazia e' possibile l'autentica partecipazione di ogni persona al governo responsabile e adeguato della cosa pubblica ed alla condivisione del bene comune.
Nel rispetto e nella difesa della biosfera, che e' sia la casa comune dell'umanita' sia l'insieme del mondo vivente cui la stessa umanita' appartiene: se non si difende l'ambiente naturale dalle devastazioni e dalle distruzioni si mette in pericolo la stessa sopravvivenza dell'umanita': e' quindi palese il legame tra rispetto della natura e rispetto dell'umanita', tra ambiente e diritti umani, tra pace fra gli esseri umani e pace con la natura.
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4. Uscire dalla spirale della violenza con la scelta della nonviolenza
Infine, impegno per la pace e i diritti umani significa testimoniare la possibilita' e costruire la realta' di un movimento ad un tempo antropologico e storico, morale e civile, che consiste nell'uscire dalla spirale distruttiva della violenza con la scelta di amore per l'umanita' della nonviolenza.
Intendendo la nonviolenza nel senso forte ed autentico del termine: opposizione a tutte le violenze; responsabilita' per gli altri esseri umani e per il mondo vivente; azione buona, giusta e misericordiosa; inveramento pieno e limpido dei principi di liberta', uguaglianza, fratellanza e sorellanza enunciati in tutti i monumenti del costituzionalismo moderno tra cui la Costituzione della Repubblica Italiana.
20. UN RICORDO DI DON BEPPE SOCCI
Don Beppe Socci, prete operaio, costruttore di pace, amico della nonviolenza, presidente del Movimento Internazionale della Riconciliazione, animatore di tenaci e luminose esperienze di solidarieta' e di pace, e' scomparso il 19 gennaio 1998.
Nell'anniversario della scomparsa il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo lo ricorda vivo esempio dell'umanita' come dovrebbe essere, operatore di pace, testimone della nonviolenza in cammino.
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Nel ricordo di don Beppe Socci proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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SENZA ODIO, SENZA VIOLENZA, SENZA PAURA
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Al referendum votiamo No alla riforma costituzionale golpista
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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