[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 187
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- Date: Wed, 2 Nov 2016 15:41:08 +0100 (CET)
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 187 del 2 novembre 2016
In questo numero:
1. "Nostra sorella Antigone". Alcune parole dette a Viterbo il 2 novembre 2016
2. 4 novembre 2016: non festa, ma lutto. A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta". Ogni vittima ha il volto di Abele
3. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
4. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia
5. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre
6. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe
7. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari
1. INIZIATIVE. "NOSTRA SORELLA ANTIGONE". ALCUNE PAROLE DETTE A VITERBO IL 2 NOVEMBRE 2016
Mercoledi' 2 novembre 2016 una delegazione del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo si e' recata in alcuni luoghi della citta' che ricordano le vittime delle guerre e del fascismo ed ha reso omaggio in commosso silenzio alle persone li' ricordate.
L'iniziativa ha aperto a Viterbo le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre che da quindici anni si realizzano il 4 novembre e nei giorni immediatamente precedenti e successivi con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele".
La delegazione della struttura nonviolenta viterbese ha sostato in silenzioso raccoglimento dinanzi alle tombe.
Successivamente si e' tenuto nel quartiere di Santa Barbara un incontro di riflessione, nel corso del quale il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha proposto alcune meditazioni "dalla parte di Antigone".
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Una sintesi del discorso tenuto dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Siamo qui per testimoniare due verita' e due impegni.
Che ogni vittima ha il volto di Abele.
Che Antigone e' la nostra prima maestra.
Che occorre opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
Che per opporsi alla guerra e alla violenza occorre scegliere la nonviolenza; occorre soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto; occorre lottare con la forza della verita' per abolire le guerre, gli eserciti e le armi; occorre lottare con la forza della verita' per abolire le strutture, le prassi e le ideologie della sopraffazione e dello sfruttamento, dell'asservimento e della dissipazione, della rapina e della devastazione; occorre agire in modo concreto e coerente per realizzare una societa' libera, giusta, solidale, una societa' sobria, responsabile, accudente, che ogni persona riconosca, accolga, sostenga, che rispetti gli esseri viventi e la biosfera, che inveri la coscienza che il primo dovere e' salvare le vite.
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Non solo le vittime di tutte le guerre noi ricordiamo.
Il nostro pensiero va anche in questo momento alle vittime ed ai superstiti della serie di terremoti che ha colpito il nostro paese in questi ultimi mesi, tante vittime e tante devastazioni provocando.
E proprio dinanzi alla tragica realta' del terremoto sovvengono quelle mirabili parole di verita' di Giacomo Leopardi nella "Ginestra" in cui ricordando quanto fragile sia il nostro statuto biologico e come basti un lieve sommovimento sotterraneo per distruggere intere citta' e regioni e vite innumerevoli esortava l'umanita' ad unirsi in un impegno comune in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano; e sovvengono altresi' le altrettanto mirabili parole di Primo Levi ne "La bambina di Pompei" in cui allineando le mute testimonianze delle bambine vittime dell'eruzione del Vesuvio, della Shoah, della bomba di Hiroshima convocava l'umanita' intera a cessare per sempre di fare le guerre.
E quindi una e una stessa solidarieta' noi oggi esprimiamo alle vittime del terremoto e alle vittime delle guerre, ed affermiamo quindi il dovere di recare aiuto ai superstiti dell'una come dell'altra tragedia, il dovere di soccorrere, accogliere, assistere sia le vittime superstiti del sisma, sia le vittime superstiti della guerra e della fame, delle dittature e del terrorismo, vittime innocenti che tutto hanno perso e che hanno bisogno del nostro aiuto per salvare le loro vite. Ogni essere umano ha diritto alla vita, ogni essere umano ha il dovere di salvare le vite.
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Affermare che ogni vittima ha il volto di Abele significa riconoscere che vi e' una sola umanita', che tutti gli esseri umani ne fanno parte, che un unico destino tutti ci unisce.
E significa anche riconoscere che deve cessare lo scandalo di esseri umani che uccidono altri esseri umani, che deve cessare la violenza e l'indifferenza, che il nostro agire deve ispirarsi a quel "principio responsabilita'" che non resta inerte dinanzi al dolore dell'altro, al volto dell'altro che soffre, alla muta sua richiesta di aiuto, ma sente e sa che aiuto deve recargli con tutte le sue forze.
Siamo una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Ci sta a cuore la vita degli esseri umani e del mondo. E ci sta a cuore perche' noi stessi siamo esseri umani, senzienti e pensanti, e sentiamo e sappiamo che la regola aurea dell'umana condotta e' agire nei confronti degli altri cosi' come vorremmo che gli altri agissero verso di noi.
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Affermare che Antigone e' la nostra prima maestra significa riconoscere l'empatia che tutti ci lega, e la responsabilita' dinanzi al dolore degli altri, e il dovere a fare il bene perche' e' bene.
Significa affermare la pieta' verso i vivi e verso i morti, e altresi' verso i venturi, ponendosi come esempio del giusto condursi nelle tragiche distrette.
Significa affermare che tutti i fratelli sono fratelli, tutte le sorelle sorelle, e tutti e tutte - a cominciare dai piu' deboli, dai piu' indifesi - meritano la nostra pieta', il nostro aiuto.
Significa affermare che se la legge positiva della citta' e' empia, tu devi comunque fare la cosa giusta, esercitare la bonta', inverare l'umanita', difendere la civilta', fossi pure tu l'unica persona che lo fa (come diceva Gandhi: sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo).
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Concreto e coerente deve essere questo nostro impegno dalla parte delle vittime, questo nostro disporci all'ascolto delle vittime, questo nostro scegliere la nonviolenza come lotta nitida e intransigente contro tutte le violenze, contro tutte le menzogne, contro tutte le oppressioni, contro tutte le vilta' complici del male.
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Qui ed ora dobbiamo lottare contro la guerra e tutte le uccisioni, per l'abolizione degli eserciti e delle armi che servono a uccidere gli esseri umani; e proprio questo 4 novembre a Trento si svolgeranno gli "Stati generali della difesa civile non armata e nonviolenta" promossi dalla campagna "Un'altra difesa e' possibile", e proprio l'iniziativa di Trento quest'anno costituisce il fulcro delle nostre commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, indicando la reale, necessaria, urgente alternativa alla cosiddetta "difesa" armata che non difende ma uccide; l'alternativa finalmente coerente col dettato della Costituzione della Repubblica italiana che "ripudia la guerra": la difesa popolare nonviolenta e i corpi civili di pace.
Occorre l'immediata cessazione della illegale e criminale partecipazione italiana alle guerre in corso.
Occorre un'immediata drastica riduzione delle spese militari dello stato italiano e un immediato ingente trasferimento di risorse per avviare la difesa civile non armata e nonviolenta.
Occorre denunciare la Nato come organizzazione terrorista e stragista ed operare per il suo immediato scioglimento ed affinche' i suoi responsabili siano tratti in giudizio dinanzi a una corte di giustizia internazionale per i reati commessi, promossi ed avallati.
Occorre far cessare la produzione di armi e far rispettare la legge che proibisce di fornire armi ad assassini, ad organizzazioni criminali, a stati in guerra ed a regimi che violano i diritti umani.
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Qui ed ora dobbiamo lottare contro le stragi nel Mediterraneo, contro il vero e proprio regime di apartheid che si sta realizzando in Italia ai danni di milioni di persone, contro le condizioni di schiavitu' in cui innumerevoli persone sono costrette nel nostro paese.
Occorre ottenere subito due provvedimenti legislativi indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro; riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
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Qui ed ora dobbiamo lottare contro il maschilismo che e' la prima radice e il primo paradigma di ogni violenza.
Dobbiamo ottenere la piena applicazione della Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.
Dobbiamo sostenere i centri antiviolenza promossi dal movimento delle donne.
Dobbiamo sostenere la campagna internazionale "One billion rising".
Ed a Viterbo in particolare dobbiamo sostenere l'esperienza del centro antiviolenza "Erinna".
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Qui ed ora dobbiamo lottare in difesa dell'ambiente e del diritto alla salute, ed opporci quindi ad ogni opera nociva, ad ogni devastazione e ad ogni inquinamento, nella consapevolezza che devastare la biosfera e' sia un crimine in se', sia un crimine contro l'umanita'.
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Qui ed ora dobbiamo lottare in difesa della legalita' che salva le vite e protegge il debole dall'abuso del forte, dobbiamo difendere la Costituzione della Repubblica italiana, la Costituzione democratica ed antifascista.
E dobbiamo difenderla nel referendum del 4 dicembre con il No al golpe, con il No al fascismo, con il No alla barbarie.
Dobbiamo difendere la Costituzione il 4 dicembre votando No alla scellerata riforma che mira a mutilare e asservire il parlamento eletto dal popolo; votando No alla scellerata riforma che mira ad annichilire lo stato di diritto nel suo stesso fondamento: la separazione e il controllo dei poteri; votando No alla scellerata riforma che mira a cancellare la democrazia costituzionale frutto prezioso ed irrinunciabile della Resistenza antifascista.
Dobbiamo votare No, senza odio, senza violenza, senza paura, e sconfiggere il golpe degli apprendisti stregoni cosi' come il popolo cileno sconfisse e abbatte' la dittatura di Pinochet votando No nel referendum nel 1988.
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Siamo esseri umani, fragili e perituri; e siamo esseri viventi sociali che sanno che solo nella solidarieta', nella condivisione, nella convivenza e' possibile condurre una vita degna.
Siamo esseri umani, e sappiamo che il primo dovere morale, giuridico, politico, e' rispettare, sostenere, difendere, salvare le vite altrui.
Siamo esseri umani e sappiamo che dobbiamo opporci alla disumanita', alla barbarie, alle guerre e alle stragi.
La nonviolenza e' la scelta necessaria ed urgente per difendere la civilta' umana e con essa le nostre stesse vite dalla catastrofe.
Alla scuola di Rosa Luxemburg e di Virginia Woolf, di Lelio Basso e di Albert Camus, di Simone Weil e di Hannah Arendt, di Mohandas Gandhi e di Martin Luther King, di Simone de Beauvoir e di Ginetta Sagan, di Primo Levi e di Germaine Tillion, di Franca Ongaro Basaglia e di Laura Conti, di Aldo Capitini e di Danilo Dolci, di Bianca Guidetti Serra e di Tina Anselmi, di Nelson Mandela e delle madri di Plaza de Mayo, di Wangari Maathai e di Luce Fabbri, delle immumerevoli persone che si sono battute e si battono per l'umanita' contro ogni violenza.
Nel ricordo e all'ascolto delle vittime di tutte le guerre noi riaffermiamo il dovere di opporci a tutte le uccisioni.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la liberazione dell'umanita', per una societa' di persone libere, solidali, eguali in diritti.
La nonviolenza e' in cammino.
2. APPELLI. 4 NOVEMBRE 2016: NON FESTA, MA LUTTO. A TRENTO GLI "STATI GENERALI DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA". OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
4 novembre 2016: non festa, ma lutto
Cento anni dopo: basta guerre
Un'altra difesa e' possibile
A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta"
Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.
Ogni vittima ha il volto di Abele
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre e' tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e' ora di dire basta.
Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.
Obiettivo della campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "sacro dovere della difesa della patria" (art. 52).
Il 4 e 5 novembre a Trento i promotori della campagna "Un'altra difesa e' possibile" e il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani hanno convocato gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta", un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che gia' ora agiscono nel settore della difesa civile: le istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.
Tutti coloro che non potranno essere con noi fisicamente a Trento, si uniscano idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre e' giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all'inutile strage della prima guerra mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d'Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
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Per informazioni sulla campagna "Un'altra difesa e' possibile"
vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org
Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento
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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
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Movimento Nonviolento
per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803
e-mail:an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it
PeaceLink
per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo
per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Associazione Antimafie Rita Atria
per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it
3. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
4. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.
5. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE
Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
Ovunque si realizzino iniziative.
Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.
Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.
Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.
6. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
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Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.
Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.
Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.
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Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.
Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.
Senza odio, senza violenza, senza paura.
7. REPETITA IUVANT. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI
Al/alla parlamentare ...
Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine
Gentile parlamentare ...,
le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.
Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.
Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.
Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.
Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.
Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.
Distinti saluti,
Firma, luogo e data, recapito del mittente
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
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