[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 394



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 394 del 23 ottobre 2016

 

In questo numero:

1. Il 27 ottobre la XV giornata del dialogo cristiano-islamico

2. A Firenze il 29 ottobre la prima "Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo"

3. 4 novembre 2016: non festa, ma lutto. A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta". Ogni vittima ha il volto di Abele

4. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

5. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

6. Angela Dogliotti Marasso ricorda Nanni Salio

7. Fredo Olivero ricorda Nanni Salio

8. Paolo Macina: Un profilo di Nanni Salio

9. Elena Camino: Donne che fomentano disordini... o forti donne nonviolente?

10. Paolo Candelari presenta "Guerra e pace. Storia e teoria di un'esperienza filosofica e politica" a cura di Carlo Altini

 

1. INCONTRI. IL 27 OTTOBRE LA XV GIORNATA DEL DIALOGO CRISTIANO-ISLAMICO

 

Si svolgera' il 27 ottobre la XV giornata del dialogo cristiano-islamico.

Ovunque possibile si promuovano iniziative d'incontro, di pace, di nonviolenza; di riconoscimento, difesa e promozione della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; di difesa del mondo vivente casa comune dell'umanita'.

 

2. INCONTRI. A FIRENZE IL 29 OTTOBRE LA PRIMA "GIORNATA NAZIONALE DI STUDIO SUGLI EFFETTI SANITARI E AMBIENTALI DEL TRASPORTO AEREO"

[Dall'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde Italia riceviamo e diffondiamo]

 

Prima Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo (Firenze, sabato 29 ottobre 2016)

L'Associazione Italiana Medici per l'Ambiente - Isde Italia promuove per sabato 29 ottobre 2016 a Firenze la prima Giornata nazionale di studio sugli effetti sanitari e ambientali del trasporto aereo.

La giornata di studio sara' occasione anche per individuare e consolidare  strategie  comuni di azione finalizzate ad impedire l'apertura di nuove strutture aeroportuali, ad impedire l'ampliamento di quelle gia' esistenti e per la riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo.

Responsabile dell'iniziativa e' la dottoressa Antonella Litta, referente nazionale e coordinatrice del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde.

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Di seguito il programma della giornata di studio:

Ore 9.30: Iscrizione e registrazione

Ore 9.45: Saluti e introduzione ai lavori - Dr. Roberto Romizi, Presidente ISDE Italia

Ore 10.00: "Inquinamento ambientale, attivita' umane e cambiamento climatico: le responsabilita' anche del settore aereo" - Prof. Gianni Tamino, Isde Italia

Ore 10.45: "Inquinamento ambientale e salute in eta' prenatale e pediatrica" - Dr. Massimo Generoso, Presidente Isde Firenze

Ore 11.15: Coffe-break

Ore 11.30: "Danno a salute e ambiente da trasporto aereo, le evidenze scientifiche a sostegno delle istanze dei cittadini e dei comitati in Italia e in  Europa" - Dr. Antonella Litta, Isde Italia

Ore 12.15: "Le emissioni degli aeromobili: composizione, quantitativi e misurazione degli inquinanti prodotti" - Ing. Giuseppina Ranalli

Ore 13.00: Pausa pranzo

Ore 14.00: Esperienze  territoriali  a confronto tra i rappresentanti dei comitati italiani

Ore 14.45: "Citta' sempre piu' rumorose: misurazioni dell'inquinamento acustico e normativa vigente" - Prof. ing. Sergio Luzzi

Ore 15.15: "Strumenti legali ed azioni nelle vertenze di opposizione alla costruzione di nuove strutture aeroportuali e all'ampliamento di quelle gia' esistenti nel quadro generale dello strapotere della finanza internazionale" - Prof. Paolo Maddalena, magistrato, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale

Ore 16.00: Domande e interventi di approfondimento

Ore 16.30: Approvazione  del documento da inviare alle Istituzioni italiane a sostegno della richiesta di riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo in Italia

Ore 17.00: Chiusura dei lavori e rilascio attestati

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L'iniziativa si svolgera' a Campi Bisenzio (Firenze) presso l'Hotel 500, via Tomerello n.1 (www.hotel500firenze.com), ove per chi ne avesse necessita' sara' possibile anche pernottare.

Per le adesioni ed iscrizioni si prega contattare Nadia Conti, responsabile della segreteria organizzativa: tel. 3358162370, e-mail:  n.conti at hotmail.it

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Associazione Medici per l'Ambiente - Isde Italia, ia della Fioraia 17/19, 52100 Arezzo, Tel. 0575-222560575-22256, Fax 0575-28676, Web www.isde.it, E-mail mailto:isde at ats.it, Facebook https://www.facebook.com/isdeitalia, Twitter @ISDEItalia

 

3. APPELLI. 4 NOVEMBRE 2016: NON FESTA, MA LUTTO. A TRENTO GLI "STATI GENERALI DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA". OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

 

4 novembre 2016: non festa, ma lutto

Cento anni dopo: basta guerre

Un'altra difesa e' possibile

A Trento gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta"

Il Movimento Nonviolento, PeaceLink, il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo e l'Associazione Antimafie Rita Atria lanciano per il 4 novembre l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", affinche' in ogni citta' si svolgano commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre.

Ogni vittima ha il volto di Abele

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze. Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Oltre cento anni dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, mentre e' tragicamente in corso la "terza guerra mondiale a pezzi", e' ora di dire basta.

Per questo sosteniamo la campagna "Un'altra difesa e' possibile" che ha depositato in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione e il finanziamento del Dipartimento per la difesa civile, non armata e nonviolenta.

Obiettivo della campagna e' quello di organizzare la difesa civile, non armata e nonviolenta - ossia la difesa della Costituzione e dei diritti civili e sociali che in essa sono affermati; la preparazione di mezzi e strumenti non armati di intervento nelle controversie internazionali; la difesa dell'integrita' della vita, dei beni e dell'ambiente dai danni che derivano dalle calamita' naturali, dal consumo di territorio e dalla cattiva gestione dei beni comuni - anziche' finanziare cacciabombardieri, sommergibili, portaerei e missioni di guerra, che lasciano il Paese indifeso dalle vere minacce che lo colpiscono e lo rendono invece minaccioso agli occhi del mondo. La Campagna vuole aprire un confronto pubblico per ridefinire i concetti di difesa, sicurezza, minaccia, dando centralita' alla Costituzione che "ripudia la guerra" (art. 11), afferma la difesa dei diritti di cittadinanza ed affida ad ogni cittadino il "sacro dovere della difesa della patria" (art. 52).

Il 4 e 5 novembre a Trento i promotori della campagna "Un'altra difesa e' possibile" e il Forum Trentino per la Pace e i diritti umani hanno convocato gli "Stati generali della Difesa civile non armata e nonviolenta", un primo passo per coordinare e creare un confronto tra i diversi soggetti che gia' ora agiscono nel settore della difesa civile: le istituzioni preposte alla Difesa, alla Protezione civile, al Servizio Civile Nazionale, la ricerca sulla risoluzione nonviolenta dei conflitti, il Terzo Settore e le organizzazioni non governative che lavorano per la pace e il disarmo.

Tutti coloro che non potranno essere con noi fisicamente a Trento, si uniscano idealmente in una sorta di staffetta civile tra commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, ribadendo che il 4 novembre e' giorno di lutto e non di festa per la partecipazione all'inutile strage della prima guerra mondiale. Ovunque sia possibile, in ogni piazza d'Italia. Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

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Per informazioni sulla campagna "Un'altra difesa e' possibile"

vai al sito www.difesacivilenonviolenta.org

Segreteria della Campagna c/o il Movimento Nonviolento

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A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa. Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni. Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Movimento Nonviolento

per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax 0458009803

e-mail:an at nonviolenti.org, siti: www.nonviolenti.org e www.azionenonviolenta.it

PeaceLink

per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo

per contatti: e-mail: nbawac at tin.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Associazione Antimafie Rita Atria

per contatti: e-mail: abruzzo at ritaatria.it, sito: www.ritaatria.it

 

4. APPELLI. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

5. REPETITA IUVANT. UN APPELLO NONVIOLENTO PER Il 4 DICEMBRE: UN PARLAMENTO ELETTO DAL POPOLO, UNO STATO DI DIRITTO, UNA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE. AL REFERENDUM VOTIAMO NO AL GOLPE

 

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

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Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

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Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

6. MAESTRI E COMPAGNI. ANGELA DOGLIOTTI MARASSO RICORDA NANNI SALIO

[Dal sito del Centro studi "Sereno Regis" riprendiamo le parole dette da Angela Dogliotti Marasso in occasione dell'incontro su "Il cammino del dialogo tra verita' e nonviolenza" nei Giardini Cavour di Torino il 17 ottobre 2016]

 

E' con una certa commozione che assistiamo oggi alla realizzazione di un desiderio: che in questa citta', in questi storici giardini Cavour, vicino alla statua del Mahatma Gandhi, sia piantato un albero in memoria di Nanni Salio.

E' un'idea che il gruppo interreligioso Insieme per la Pace, ospite da anni al Centro Studi Sereno Regis, ci ha proposto per celebrare i 20 anni di incontri e che abbiamo subito accolto con gratitudine, insieme ai due movimenti fondatori del Centro: il Movimento Nonviolento e il Movimento Internazionale per la Riconciliazione.

Un sogno che l'Amministrazione comunale ha esaudito, attivandosi per realizzarlo in tempi miracolosamente rapidi e di questo le siamo molto grati.

Perche' piantare un albero? Un albero e' un potente simbolo di vita: ci e' sembrato il simbolo piu' adatto per ricordare una persona che non e' piu' tra noi, ma che e' stata un albero fecondo di frutti per questa citta'.

Fin dagli anni Sessanta, infatti, Nanni si e' impegnato nella lotta per il riconoscimento giuridico dell'obiezione di coscienza al servizio militare; e' stato attivo, come fisico, contro la guerra e gli armamenti, insieme agli altri scienziati per il disarmo, ha contribuito a creare un centro a livello accademico , il Cisp, Centro Iinterdipartimentale di Studi per la Pace. Con la sua costante presenza nei movimenti di base, ha intessuto una fitta rete di relazioni in Italia e all'estero, per far conoscere la cultura della nonviolenza e promuoverne la realizzazione pratica.

Con gli anni, si e' sempre piu' convinto che fosse necessario costruire una struttura stabile, una presenza visibile sul territorio, una sorta di "Casa per la nonviolenza", perche', come la guerra ha un imponente apparato finalizzato alla sua preparazione, anche la pace deve essere preparata, insegnata, organizzata quotidianamente, e non solo con proteste occasionali e sporadiche nell'imminenza di una nuova guerra.

Cosi' e' nato il Centro Studi, che poi ha preso il nome di un altro torinese attivo nei movimenti di base per la partecipazione e la nonviolenza, Domenico Sereno Regis. Un centro studi particolare: non solo dotato di una grande biblioteca e di una emeroteca specializzate su questi temi e di un archivio di valenza storica riconosciuta, ma fortemente caratterizzato dall'apertura al territorio e alla societa'. Per questo, fin da subito, si sono costituiti gruppi di lavoro di Educazione alla Pace, e' nato un Ecoistituto per conoscere e affrontare le questioni ambientali, si sono realizzati progetti di ricerca-educazione-azione rivolti ai giovani in servizio civile, alle scuole, alla cittadinanza tutta, all'insegna della nonviolenza.

Piantare un albero per Nanni significa percio' riconoscere pubblicamente i frutti che il suo impegno ha fatto nascere in questa citta'.

Nel 2012, in occasione della celebrazione del trentennale della nascita del Centro, scriveva: "Il Centro Sereno Regis si configura come un 'bene comune' a disposizione della cittadinanza, dei movimenti di base e di chiunque voglia impegnarsi nel diffondere la nonviolenza intesa come capacita' di trasformazione creativa e costruttiva dei conflitti dal micro al macro e come continua tensione di ricerca, aperta al dialogo e alla creativita'... La vita di ciascuno di noi e' sfuggente e breve. Siamo esseri impermanenti e gia' molti dei nostri amici e delle nostre amiche ci hanno lasciato. Hanno seminato e noi continuiamo nel sentiero tracciato, nella compresenza capitiniana 'dei morti e dei viventi'".

Anche noi vogliamo continuare sul sentiero tracciato da Nanni e vogliamo che questo albero sia, insieme, memoria e simbolo della vita che continua.

 

7. MAESTRI E COMPAGNI. FREDO OLIVERO RICORDA NANNI SALIO

[Dal sito del Centro studi "Sereno Regis" riprendiamo le parole dette da Fredo Olivero in occasione dell'incontro su "Il cammino del dialogo tra verita' e nonviolenza" nei Giardini Cavour di Torino il 17 ottobre 2016]

 

E' sempre difficile dire cose non banali, in modo corretto.

Sono uomo di chiesa, ma "laico" in senso positivo.

Se vogliamo vivere in pace dobbiamo avere il coraggio di esaminare a fondo quanto oggi viviamo direttamente e quanto ci viene raccontato come vero.

In un mondo che vive di guerra, che la esporta (non se la fa in casa finche' puo'), gli informatori sono aggregati a questo carro e l'informazione di massa e' superficiale, non ci aiuta a leggere in profondita' gli avvenimenti.

Quali informatori oggi hanno il coraggio di dire che le nostre missioni di pace in Iraq, in Libia, in Afganistan, in Yemen sono sostegno camuffato alla guerra? Che i paesi produttori di armi, Italia compresa, triplicano i guadagni?

Per dire che hanno il cuore tenero ci parlano di "bambini che muoiono" e la pubblicita' a curarli e' quasi la prima pubblicita': ci dicono anche quanto ci costa al mese!

Nanni ci diceva che ci sono due aspetti della pace: negativo (ridurre le sofferenze e la distruzione ambientale) e positivo (per aumentare il benessere degli esseri umani e dell'ambiente).

Nostro compito rafforzare gli aspetti positivi per tutti, anche per chi fugge dalle nostre guerre, dalle nostre armi. Accoglienza e pace, talora, si equivalgono, dare notizia anche a chi non ha voce e' importante.

E qui vorrei aggiungere una riflessione sulle religioni, partendo dalla mia.

Finche' continueremo a dirci che "solo la mia religione e' vera non potremo difendere parita' di diritti.

Solo quando diremo che "tutte le religioni sono vere" potremo convivere in pace.

Facciamo attenzione: non solo l'Isis e' integralista, anche molti nostri atteggiamenti.

Dio e' grande, non si lascia afferrare da un solo popolo, perche' non puo' percorrere tutte le strade, non puo' comprenderlo totalmente.

Quando partiamo dalle nostre diversita', le ricchezze dei nostri popoli, delle nostre fedi, allora insieme (solo insieme) conosceremo Dio che e' nome comune a tutti, ma diverso. Se ce ne appropriamo dicendo che solo la mia religione e' vera, diventa poca cosa.

Per questo vi sono molti popoli in una razza umana sola.

Ora vi e' un passo avanti da fare: andare oltre le religioni del libro verso la spiritualita' globale, mondiale. Questo e' il messaggio che Nanni ci lascia: siamo laici e umani.

Il cammino insieme esprime questa volonta' condivisa: andiamo insieme in pace, costruendola, cercandola, comunicandola.

 

8. MAESTRI E COMPAGNI. PAOLO MACINA: UN PROFILO DI NANNI SALIO

[Riproponiamo la seguente voce dall'edizione italiana di Wikipedia]

 

Giovanni Salio (Torino, 24 dicembre 1943 - primo febbraio 2016) e' stato un attivista, ambientalista e pacifista italiano. Si e' occupato di ricerca, educazione e azione per la pace, ed e' stato tra le voci piu' autorevoli della cultura nonviolenta in Italia.

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L'attivismo politico

Giovanni Salio si e' appassionato fin da giovane all'antimilitarismo, aderendo a 19 anni al Movimento Antimilitarista Italiano.

Negli anni '70 ha partecipato con altri attivisti del Movimento Internazionale di Riconciliazione e del Movimento nonviolento alle lotte per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare; in seguito ad alcune manifestazioni per le vie del centro di Torino con cartelli che recavano scritte in favore degli obiettori, fu denunciato insieme ai pacifisti Domenico Sereno Regis, Vito Bologna, Giovanni Pellissier, Piercarlo Racca, Alberto Perino, Giuseppe Marasso, Gian Antonio Bottino ed Enrico Vanesia e arrestato il 4 novembre 1971 al termine di una manifestazione di protesta durante l'alzabandiera in Piazza Castello. Il processo nei loro confronti, per vilipendio alle Forze Armate e alla bandiera nazionale, ed istigazione dei militari a disobbedire alle leggi inizio' il 17 ottobre 1972 e riscosse una discreta eco perche' in Parlamento si stava discutendo la legge che regolamentera' l'obiezione di coscienza. Gli imputati furono difesi dagli avvocati torinesi Giampaolo Zancan e Maria Magnani Noya, cui si aggiunse in seguito Bianca Guidetti Serra con il sostegno del magistrato Rodolfo Venditti. Nonostante la promulgazione della legge 772/72 che riconosceva l'obiezione di coscienza al servizio militare, la Corte d'Assise di Torino nel settembre 1975 condanno', con pene dai sei ai nove mesi di carcere, sette dei nove pacifisti (Salio fu scagionato per insufficienza di prove), cui segui' la piena assoluzione per tutti in Corte d'Assise d'appello.

Laureatosi in Fisica, divento' ricercatore nella facolta' dell'Universita' di Torino (per la quale fu docente dal 1980 al 2000) e cerco' di coniugare i suoi studi all'impegno politico: erano infatti gli anni della guerra fredda e del pericolo dell'olocausto nucleare. Nel 1982 aderi', insieme al altri 800 scienziati tra cui l'amico Antonino Drago, alla nascita dell'Unione Scienziati Per Il Disarmo (Uspid), che aveva l'obiettivo di fornire informazione e analisi sul controllo degli armamenti e il disarmo. Con Drago pubblico' nel 1983 un libro (Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare) destinato a diventare il pamphlet di riferimento degli scienziati contro la bomba atomica.

Nel 1982 aderi' anche alla Campagna di obiezione alle spese militari di cui divento' promotore e per la quale subi' un pignoramento.

Nel maggio 1985 si candido' per le Liste Verdi al consiglio comunale di Torino. Primo dei non eletti, fece parte del consiglio dopo la rinuncia di Franca Rame e lascio' il posto al secondo dei non eletti un anno dopo, secondo la regola di rotazione concordata all'interno del partito.

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Il Centro Studi Domenico Sereno Regis

Nel 1982 Salio fondo' a Torino, insieme a Domenico Sereno Regis, Franco Sgroi e Piercarlo Racca, un centro studi e documentazione per l'analisi delle azioni dirette nonviolente. Dopo la morte di Sereno Regis, nel gennaio 1984, il centro venne a lui dedicato e Salio ne divento' presidente, carica che ricopri' fino alla morte. Il Centro studi "Domenico Sereno Regis", diventato punto di riferimento per il mondo pacifista torinese, e' dotato di biblioteca ed emeroteca specializzate su pace, ambiente e sviluppo e nel 2014 ha ottenuto il riconoscimento dalla Soprintendenza per i beni archivistici del Piemonte e Valle d'Aosta, di "Archivio di interesse storico particolarmente importante".

Tra le varie attivita', il centro ha sperimentato, dal 1998 al 2008 in collaborazione con il Comune di Torino e l'associazione Telefono Rosa, un servizio di controllo non armato del territorio con l'utilizzo di obiettori di coscienza in servizio civile, chiamato presenza amica, nei luoghi in cui (parco del Valentino e dintorni di Piazza Vittorio Veneto) si erano manifestati casi di aggressione alle donne.

Nel 2012 il Centro Studi Sereno Regis ha acquistato e rimesso in funzione i locali che ospitarono, dal 1907, la prima sala cinematografica di Torino. E' nato cosi' Irenea, un luogo in cui il centro propone attivita' inerenti il rapporto tra cinema e pace. Nel corso delle ristrutturazioni sono emersi i resti di una chiesa risalente all'anno Mille, poi chiusa nel XV secolo, dedicata ai santi Simone e Giuda, la cui abside e' visibile dal pavimento vetrato di uno dei locali del cinema. Legato a Irenea e' il Premio cinematografico "Gli occhiali di Gandhi", assegnato dal 2011 al regista che nel corso del Torino Film Festival presenti il miglior film con contenuti culturali nonviolenti.

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L'attivita' di peace research

In seguito al consolidamento delle attivita' del Centro Studi Sereno Regis e all'acquisto dei locali presso cui viene adibita la nuova sede, Salio approfondi' a livello teorico le attivita' di peace research. Inizio' una collaborazione con la casa editrice del Gruppo Abele per la quale fu membro di redazione e per cui curo' la sezione dedicata all'educazione alla pace dal 1982 al 2012. Grazie a questa collaborazione vennero tradotti in Italia alcuni teorici del pacifismo e dell'ecologismo come Johan Galtung, Theodor Ebert, Gene Sharp e Arne Naess.

Salio conobbe Johan Galtung, sociologo e matematico norvegese padre della Peace Research, nel 1982; ne condivise gli approcci tanto da diventare segretario, dal 1991, del Peace Research Institute (Ipri), fondato nel 1977 da Mario Borrelli, Antonino Drago e Giuliana Martirani e affiliato all'Ipra e lo porto' a pubblicare per la Ega le sue opere piu' importanti. Quando Galtung fondo' nel 1996 la rete Transcend per la trasformazione nonviolenta dei conflitti, Salio ne entro' a far parte come membro esperto, mettendo il Centro Studi Sereno Regis a disposizione per le attivita' italiane delle rete.

Salio guido' anche la facolta' di scienze politiche dell'Universita' di Torino a conferire al sociologo, nel gennaio 1998, una laurea honoris causa per le sue battaglie in nome della pace.

A partire dal quell'incontro, le iniziative sulla peace research cui Salio partecipo' si moltiplicarono: nel 1988 entro' a far parte della segreteria scientifica del "Progetto nazionale di ricerca sulla difesa popolare nonviolenta"; nel 2001 fece aderire il centro Sereno Regis alla creazione del Centro Interateneo di Studi per la Pace (Cisp) fondato dall'Universita' di Torino, dall'Universita' del Piemonte Orientale e dal Politecnico di Torino con la finalita' di promuovere, coordinare e svolgere studi e ricerche sui temi della pace e della guerra; venne chiamato come docente, dal 2006 al 2007, al master internazionale di peacekeeping promosso dall'Onu e attivato dalla facolta' di Scienze Politiche dell'Universita' di Torino; venne inoltre eletto, in qualita' di membro esperto, dal 2008 al 2009, nel Comitato di consulenza per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito dal Ministero della Solidarieta' Sociale. Varie istituzioni che si occupano della formazione degli obiettori di coscienza al servizio militare (Scuola di pace di Boves, Scuola di pace "Ernesto Balducci" di Torino, Universita' Internazionale delle Istituzioni dei Popoli per la Pace di Rovereto, Scuola di Formazione alla Protezione Civile della Regione Piemonte, Coordinamento Comasco per la Pace) lo coinvolsero nelle attivita' di docenza.

Nel corso degli anni ha collaborato continuativamente con riviste quali "Azione nonviolenta", "Satyagraha" ed "Ecole".

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Opere

- Giovanni Salio, Difesa armata o difesa popolare nonviolenta?, ed. Movimento Nonviolento, Perugia 1983.

- Ipri (a cura di Giovanni Salio), Se vuoi la pace educa alla pace, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1983.

- Giovanni Salio, Antonino Drago, Scienza e guerra: i fisici contro la guerra nucleare, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.

- Giovanni Salio, Le centrali nucleari e la bomba: un legame pericoloso, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1984.

- Giovanni Salio, Progetto di educazione alla pace (10 fascicoli), Edizioni Gruppo Abele, Torino 1985-1991.

- Ipri (introduzione e cura di Giovanni Salio), I movimenti per la pace: vol. I. Le ragioni e il futuro, vol. II. Gli attori principali, vol. III. Una prospettiva mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1986-1989.

- Fritjof Capra, Il Tao della fisica, Adelphi, Milano, 1989 (Traduzione di Giovanni Salio).

- Giovanni Salio, Le guerre del Golfo e le ragioni della nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1991.

- Giovanni Salio (con altri), Domenico Sereno Regis, ed. Satyagraha, Torino 1994.

- Giovanni Salio, Il potere della nonviolenza: dal crollo del muro di Berlino al nuovo disordine mondiale, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1995.

- Giovanni Salio, Gandhi. Economia gandhiana e sviluppo sostenibile. Catalogo della mostra (a cura di), Seb27, Torino 2000.

- Giovanni Salio, Elementi di economia nonviolenta, ed. Movimento Nonviolento, Verona 2001.

- G. Salio, D. Filippone, G. Martignetti, S. Procopio, Internet per l'ambiente, Utet, Torino 2001.

- Giovanni Salio, Gianfranco Bologna, Il futuro di noi tutti, saggio introduttivo a Scenari del XXI secolo, Grande Dizionario Enciclopedico Utet, Torino, 2005, e di Sara' il secolo della nonviolenza?, ibidem.

- Giovanni Salio, Carla Toscana, Gandhi: pensieri sulla civilta' moderna, la religione, la nonviolenza, Red, Milano, 2008.

- Autore delle voci: Guerra e ambiente e Proliferazione nucleare in Giuseppe Gamba e Giuliano Martinetti, Dizionario dell'ambiente, Isedi, Torino, 1995.

- Autore della voce: Il futuro dell'ambiente per l'Enciclopedia del XXI secolo, Utet, Torino 1999.

 

9. TESTIMONIANZE. ELENA CAMINO: DONNE CHE FOMENTANO DISORDINI... O FORTI DONNE NONVIOLENTE?

[Dal sito del Centro studi "Sereno Regis" riprendiamo il seguente articolo]

 

Ashish Kithari e' uno scrittore indiano, fondatore e membro di Kalpavriksh, una organizzazione no-profit impegnata su tematiche ambientali. Un suo recente libro, "Churning the Earth: The Making of Global India" scritto insieme a Aseem Shrivastava (2012) illustra con una ricchissima documentazione il drammatico degrado socio-ambientale dell'India che consegue ai programmi neoliberisti del governo in carica.

Attualmente Ashish e' impegnato, insieme a una rete globale di persone, a riflettere sulla "Democrazia Ecologica Radicale" (Radical Ecological Democracy: Red) come alternativa alla globalizzazione economica.

Mi sono iscritta di recente alla rete Red, e ricevo quasi quotidianamente notizie di iniziative, eventi, proteste, successi, sconfitte che riguardano le nostre relazioni con gli "eco-socio-sistemi" - in altre parole, con le terre, le foreste, i fiumi, i mari dai quali le comunita' umane traggono di che vivere, e che sempre piu' sono sottratti alle popolazioni per fare spazio a miniere, dighe, impianti petroliferi, autostrade ecc.

Qualche giorno fa ha attirato la mia attenzione il commento con cui Ashish accompagnava una notizia che stava segnalando alla rete Red: "Il ridicolo di cui si copre il potere consolidato e' dappertutto... e come potete leggere qui sotto, ci offre una bella opportunita' di dimostrare la sua stupidita', e di stabilire, o ristabilire, liberta' di parola e diritto al dissenso, com'e' successo nel caso di Greenpeace India (che il governo indiano ha cercato di far chiudere, ma di cui la Corte ha riaffermato il diritto al dissenso)".

Ashish si stava riferendo alla denuncia del procuratore di Stato del Nord Dakota contro la giornalista Amy Goodman. Ma - come leggerete - non si tratta solo di Amy: anche di Deia, di Sharleine...

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Amy Goodman

Ecco la notizia riferita da Ashish: il Procuratore del Nord Dakota ha cercato di denunciare la pluripremiata giornalista Amy Goodman (1) di partecipazione a una rivolta, per aver filmato un attacco compiuto ai danni di un gruppo di dimostranti guidati da Nativi Americani che protestavano contro la posa dell'oleodotto Dakota Access. Il 3 settembre la troupe di Democracy Now! aveva filmato le guardie di sicurezza che lavorano per la compagnia mentre attaccavano i dimostranti. Il filmato faceva vedere le guardie che incitavano i cani e usavano spray al pepe, e riprendeva persone con segni di morsi, e un cane con del sangue che colava dalla bocca e dal naso.

Amy Goodman ha ricevuto una denuncia penale e contro di lei e' stato emesso un mandato di arresto con l'accusa di violazione di domicilio. L'accusa e' stata poi modificata, e la giornalista e' stata denunciata per aver provocato disordini. Il sito di "Democracy now" presenta foto e video dell'evento.

La giornalista nega di aver superato i confini della proprieta' della Compagnia, e nega di aver fomentato disordini: "stavo solo facendo il mio mestiere di giornalista, e documentavo un violento attacco contro un gruppo di Nativi Americani che protestavano".

Il Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj) ha preso le sue difese: "Questa minaccia di arresto e' un chiaro tentativo di intimidazione nei confronti dei giornalisti, allo scopo di dissuaderli dal documentare proteste di significativo pubblico interesse. Le Autorita' del Nord Dakota dovrebbero smettere di mettersi in situazioni imbarazzanti, e dovrebbero lasciar cadere le accuse contro Amy Goodman, e assicurare che tutti i giornalisti siano liberi di svolgere il loro lavoro". Cosi' si e' espresso Carlos Lauria, coordinatore per le Americhe del Cpj (12 settembre 2016).

Il 17 ottobre la denuncia e' stata ritirata per mancanza di prove. Il progetto di oleodotto da mesi e' oggetto di proteste da parte della tribu' Sioux di Standing Rock, e membri di piu' di altre 100 tribu' sono confluiti qui dal Canada, dagli Usa e dall'America Latina per appoggiare la protesta.

Le denunce portate contro la Goodman hanno accresciuto la consapevolezza del pubblico sulla questione dell'oleodotto Dakota Access e sulle proteste in atto.

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Deia Schlosberg

La documentarista e giornalista Deia Schlosberg (2) e' stata arrestata e accusata di reati che comportano una pena massima enorme: fino a 45 anni di carcere! Si tratta di un brutto segno di prepotenza nei suoi confronti: Deia aveva semplicemente documentato le proteste in atto da parte di popolazioni indigene contro delle infrastrutture di combustibili fossili. Dela Schlosberg e' stata arrestata a Walhalla, nel Nord Dakota, mentre filmava degli attivisti che protestavano contro un oleodotto destinato a trasportare il petrolio grezzo estratto dalle sabbie bituminose. I dimostranti fanno parte di una azione di solidarieta' nazionale organizzata dai Gruppi contrari all'Oleodotto Dakota Access Pipeline.

Alla documentarista e' stato negato di poter chiamare un avvocato per 48 ore, come ha riferito il suo collega Josh Fox in un articolo su Nation, e le scene che ha ripreso sono state sequestrate dalla polizia.

La Schlosberg e' stata poi denunciata per tre reati, come segnala l'Huffington Post: cospirazione volta a furto di proprieta', cospirazione per furto di servizi e cospirazione con l'intento di manomettere o danneggiare un servizio pubblico. I tre reati insieme prevedono un massimo di 45 anni di carcere.

Il suo collega Fox ha dichiarato all'Huffington Post che a suo parere il Dipartimento dello sceriffo della Contea di Pembina ha violato il Primo Emendamento: "e' un fatto terribilmente inquietante, ma Deia non e' sola" ha osservato Fox con un commento su Nation. "L'arresto di giornalisti, film-makers, e altri che riferiscono e testimoniano le proteste dei cittadini contro le infrastrutture destinate ai combustibili fossili, proprio mentre il dibattito sul cambiamento climatico e' in atto, fa parte di un processo crescente e preoccupante".

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Shailene Woodley

Nel frattempo - nei giorni scorsi - e' stata arrestata Shailene Woodley (3) mentre stava partecipando in live-streaming a una preghiera collettiva presso l'area di scavo del nuovo oleodotto Dakota Access. E' stata isolata perche' - cosi' le ha detto la polizia - essendo molto conosciuta era in quel momento seguita da 40.000 persone sulla sua pagina Facebook. (E' stata poi rilasciata in serata).

Secondo Fox, il giornalismo non e' un crimine, ma una responsabilita'. E le azioni compiute dalla Forza di Polizia del Nord Nakota non sono solo una violazione del trattato sul clima, ma anche della Costituzione.

I sostenitori dell'attrice hanno fatto circolare una petizione rivolta alle autorita' dello Stato del Nord Dakota perche' vengano ritirate le accuse rivolte a Schlosberg, Goodman, e ad altri giornalisti arrestati mentre documentavano le proteste contro l'oleodotto Dakota Access.

Neil Young, Mark Ruffalo, Daryl Hannah, e altre celebrita' hanno firmato una lettera aperta indirizzata al Presidente Barack Obama e al Governatore del Nord Dakota, chiedendo loro di intervenire.

"Queste accuse sono sleali, ingiuste e illegali" - si legge nella lettera. E Fox ricorda che giornalisti sono stati di recente arrestati non solo per questioni che riguardano il cambiamento climatico, ma anche se scrivevano sul movimento Black Lives Matter, o se documentavano azioni del movimento per i diritti dei Nativi, o se informavano il pubblico di molte altre situazioni che i media allineati non segnalano. "Sono a rischio il Primo Emendamento e la Costituzione: cosi' rischiamo di perdere l'America" (4).

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E in Italia?

Qualcuno potrebbe citare situazioni analoghe a casa nostra, e fare il nome di donne che - a seconda dei punti di vista - fomentano disordini oppure oppongono una tranquilla forza nonviolenta... Delle nostre parti mi vengono in mente figure di donne meno famose delle giornaliste e delle attrici americane, ma almeno altrettanto decise. E simili sono le imputazioni in relazione alle azioni commesse, e le loro implicazioni sociali.

E' questa somiglianza che mi ha attirata, come dicevo all'inizio, quando ho letto il commento di Ashish, che qui ripeto: Il ridicolo di cui si copre il potere consolidato e' dappertutto... e ... ci offre una bella opportunita' di dimostrare la sua stupidita', e di stabilire, o ristabilire, liberta' di parola e diritto al dissenso.

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Note

1. La Goodman ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Right Livelihood Award nel 2008 e, nel 2012, il Gandhi Peace Award per "il significativo contributo alla promozione di una pace duratura".

2. Deia Schlosberg e' una produttrice e realizzatrice di film in Usa. Ha ricevuto due riconoscimenti Student Emmys.

3. Una giovane attrice statunitense, nota principalmente per il ruolo di Amy Juergens nella serie tv "La vita segreta di una teenager americana" (2008-2013).

4. Il Primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzieta' della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonche' la liberta' di parola e stampa; il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti.

 

10. LIBRI. PAOLO CANDELARI PRESENTA "GUERRA E PACE. STORIA E TEORIA DI UN'ESPERIENZA FILOSOFICA E POLITICA" A CURA DI CARLO ALTINI

[Dal sito del Centro studi "Sereno Regis" riprendiamo la seguente recensione]

 

Carlo Altini (a cura di), Guerra e pace. Storia e teoria di un'esperienza filosofica e politica, il Mulino, Bologna 2015, pp. 334, euro 26.

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Il volume e' una raccolta di saggi curata da Carlo Altini, con lo scopo di approfondire la riflessione sul rapporto tra guerra e pace, concentrandosi principalmente sui modi in cui sono stati considerati nelle diverse epoche.

Guerra e pace sono condizioni esistenziali dell'uomo e coinvolgono non solo la politica ma anche l'antropologia, la religione e la filosofia. Nel loro studio esse ci rimandano, in ultima analisi, alla questione filosofica del male, come limitarlo, alla sua ineluttabilita' o meno, e ci riportano alla relazione contraddittoria tra potere, questione del "male", guerra e pace. Il potere serve per frenare la violenza o per incrementarla? La pace deve essere garantita "dall'alto" (cioe' dal potere) o deve svilupparsi "dal basso" (cioe' in una prospettiva anarchica)? La natura umana e' in se' socievole o aggressiva? Date le condizioni storiche delle societa' umane, organizzate gerarchicamente, una condizione generale e permanente di pace e' da considerarsi possibile o utopistica?

Trattandosi di una raccolta di saggi di autori diversi ognuno approfondisce un tema particolare in un determinato contesto storico: si parte dall'antichita' classica, da una analisi critica degli scritti di Tucidide, si affronta il rapporto tra potere politico e religione nell'impero romano, dove la religione veniva vista come accompagnamento delle guerre, piu' in senso strumentale che come loro giustificazione, e poi via via nel Medioevo e nel Rinascimento dove si sottolinea il sorgere del "monopolio della violenza" da parte dei nascenti Stati sovrani; la guerra a questo punto diventa un "affare di Stato", e la ricerca della pace e' ricerca di un equilibrio tra Stati. Da un punto di vista della storia della pace e' interessante il saggio di Maria Laura Lanzillo Progettare la pace, sui progetti di pace perpetua elaborati nel Settecento, dal Dessein di Sully a quello piu' famoso di Kant. Benche' ognuno di questi classici contributi meriti di essere rimeditato, e' pero' evidente che molte delle soluzioni avanzate nel passato sono inadeguate dinanzi alla realta' odierna.

Si arriva infine ai giorni nostri, con alcuni saggi che affrontano il rapporto tra concetto della guerra, progetti di pace e le scienze. Chiude il saggio di Elisabetta Borghi, dal titolo significativo, La globalizzazione del risentimento. Avendo letto questo saggio mentre mi giungevano le cronache drammatiche degli attentati di questa terribile estate (Nizza, Kabul, Dacca) l'ho trovato di una tremenda attualita'. Ma l'aspetto piu' interessante e' che la guerra non e' piu' un aspetto delle relazioni tra Stati; gli attori delle guerre odierne sono spesso organizzazioni informali, reti a volte evanescenti: stiamo assistendo a un processo del tutto inedito di "individualizzazione" e di "informalizzazione" della violenza: esempio eclatante e' il terrorismo. E forse proprio per questo torna di nuovo al centro la vecchia domanda sulla "natura umana" e sulle radici antropologiche della violenza. Quella stessa domanda che la modernita' aveva potuto dimenticare, quando aveva fatto della guerra un "affare di Stato".

Nel corso dei secoli il pensiero occidentale si e' interrogato a lungo sui legami che avvicinano la politica alla guerra e sulle modalita' che consentono di "imbrigliare" la conflittualita' all'interno di vincoli giuridici. Oggi i termini di quella vecchia riflessione si ripropongono ancora una volta, ma in forma nuova rispetto al passato. La "terza guerra mondiale combattuta 'a pezzi', con crimini, massacri distruzioni", di cui ha parlato piu' volte Papa Francesco, segna una svolta perche' sembra dissolversi il presupposto del monopolio della forza fisica da parte degli Stati. Non basta piu' dunque l'equilibrio diplomatico tra Stati, mentre va superato il diritto internazionale come regolatore dei rapporti tra Stati.

Il "progetto di pace perpetua" del secolo XXI deve partire da un ripensamento di tutta la politica internazionale ma va accompagnato da un nuovo concetto di giustizia.

Questa ci sembra la sfida che sorge dalla lettura di questo libro. Sapranno i nonviolenti rispondere ad essa?

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Carlo Altini e' direttore scientifico della Fondazione San Carlo di Modena. Tra le sue pubblicazioni recenti: Introduzione a Leo Strauss (Laterza, 2009), Democrazia (a cura di, Il Mulino, 2011), Potenza come potere (ETS, 2012), Utopia (a cura di, Il Mulino, 2013), Potenza/atto (Il Mulino, 2014).

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 394 del 23 ottobre 2016

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