[Nonviolenza] Telegrammi. 2485



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2485 del 28 settembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Cinque appelli

2. "Difendere la Costituzione, la democrazia, lo stato di diritto". Un incontro di riflessione a Viterbo

3. Alcuni testi del mese di agosto 2015 (parte prima)

4. Commemorato Primo Levi a Viterbo nell'anniversario della nascita

5. Ancora un rogo

6. Due morti ancora

7. Associazione "Respirare": Ricorrendo l'anniversario della strage di Bologna

8. Altri cinque migranti morti. Il governo italiano puo' e deve far cessare la strage

9. Il mare che trabocca di sangue

10. Opporsi alla guerra, al razzismo, al maschilismo

11. L'uomo nella valigia. Una lettera aperta al Presidente della Commissione Europea

12. Alcune parole da una commemorazione delle vittime di Hiroshima

13. Oltre duemila morti

14. Al Presidente della Repubblica: dinanzi a duemila vittime

15. In memoria di Friedrich Engels

16. Ancora una strage nel Mediterraneo

17. Ogni persona ragionevole e onesta sa

18. Parlare chiaro occorre

19. Un atto di guerra contro l'umanita'

20. Questo e solo questo

21. La visione della ginestra. Opporsi alle stragi, alla schiavitu', all'apartheid. Poche parole ai parlamentari e ai ministri di questo paese

22. Per le vittime di Nagasaki

23. Per le vittime del Mediterraneo

24. Intorno al fuoco

25. Una lettera aperta alla Corte Costituzionale

26. La strage continua

27. Cessi la scellerata guerra ai migranti, si rispetti la vita umana

28. L'associazione "Respirare" contro il razzismo e la guerra

29. Opporsi al nazismo, salvare le vite

30. Nessun finga

31. La domanda

32. Gianfranco Maris

33. 2.300 vittime

34. "Viterbo oltre il muro" scrive ai presidenti del Senato e della Camera

35. Ancora decine di morti nel Mediterraneo

36. Segnalazioni librarie

37. La "Carta" del Movimento Nonviolento

38. Per saperne di piu'

 

1. CINQUE APPELLI

 

I. Sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

*

II. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

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III. Preparare la Giornata internazionale della nonviolenza e la marcia Perugia-Assisi

Come ogni anno ricorre il 2 ottobre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi.

E quest'anno il 9 ottobre si svolgera' la marcia della pace Perugia-Assisi, la piu' importante iniziativa di pace nel nostro paese ideata da Aldo Capitini, l'apostolo della nonviolenza in Italia.

Occorre che le istituzioni, le associazioni, i movimenti, le persone che vogliono contribuire a fermare l'orrore della "terza guerra mondiale a pezzi" in corso, che vogliono salvare le vite, che vogliono costruire la pace, si adoperino fin d'ora a preparare la partecipazione piu' ampia e piu' consapevole possibile a queste due iniziative.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo rinnova l'invito a tutte le persone di volonta' buona, a tutti i movimenti democratici, a tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione repubblicana che ripudia la guerra, ad un impegno immediato e comune contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Facciamo del 2 e del 9 ottobre occasioni corali e persuase d'impegno comune per la salvezza dell'umanita'.

E fin d'ora adoperiamoci ovunque, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione; per soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Sii tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

*

IV. Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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V. Un appello nonviolento per il 4 dicembre: Un parlamento eletto dal popolo, uno stato di diritto, una democrazia costituzionale. Al referendum votiamo No al golpe

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

Il Parlamento, l'istituzione democratica che fa le leggi, deve essere eletto dal popolo, e deve rappresentare tutti i cittadini con criterio proporzionale.

Ma con la sua riforma costituzionale il governo vorrebbe ridurre il senato a una comitiva in gita aziendale, e con la sua legge elettorale (il cosiddetto Italicum) vorrebbe consentire a un solo partito di prendersi la maggioranza assoluta dei membri della camera dei deputati anche se ha il consenso di una risibile minoranza degli elettori, e con il "combinato disposto" della riforma costituzionale e della legge elettorale il governo, che e' gia' detentore del potere esecutivo, vorrebbe appropriarsi di fatto anche del potere legislativo, rompendo cosi' quella separazione e quell'equilibrio dei poteri che e' la base dello stato di diritto.

Se prevalessero le riforme volute dal governo sarebbe massacrata la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza antifascista, sarebbe rovesciata la democrazia, sarebbe negata la separazione dei poteri e quindi lo stato di diritto.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

No al golpe, no al fascismo, no alla barbarie.

Al referendum sulla riforma costituzionale voluta dal governo votiamo No.

Senza odio, senza violenza, senza paura.

 

2. INCONTRI. "DIFENDERE LA COSTITUZIONE, LA DEMOCRAZIA, LO STATO DI DIRITTO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 27 settembre 2016 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Difendere la Costituzione, la democrazia, lo stato di diritto".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

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Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Cura il sito www.letterestrane.it

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2015 (PARTE PRIMA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2015.

 

4. COMMEMORATO PRIMO LEVI A VITERBO NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Venerdi' 31 luglio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" si e' tenuta una commemorazione di Primo Levi, ricorrendo l'anniversario della nascita.

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Primo Levi e' nato a Torino il 31 luglio 1919, e qui e' tragicamente deceduto l'11 aprile 1987. Chimico, partigiano, deportato nel lager di Auschwitz, sopravvissuto, fu per il resto della sua vita uno dei piu' grandi testimoni della dignita' umana ed un costante ammonitore a non dimenticare l'orrore dei campi di sterminio. Le sue opere e la sua lezione costituiscono uno dei punti piu' alti dell'impegno civile in difesa dell'umanita'.

Opere di Primo Levi: fondamentali sono Se questo e' un uomo, La tregua, Il sistema periodico, La ricerca delle radici, L'altrui mestiere, I sommersi e i salvati, tutti presso Einaudi; presso Garzanti sono state pubblicate le poesie di Ad ora incerta; sempre presso Einaudi nel 1997 e' apparso un volume di Conversazioni e interviste. Altri libri: Storie naturali, Vizio di forma, La chiave a stella, Lilit, Se non ora, quando?, tutti presso Einaudi; ed Il fabbricante di specchi, edito da "La Stampa". Ora l'intera opera di Primo Levi (e una vastissima selezione di pagine sparse) e' raccolta nei due volumi delle Opere, Einaudi, Torino 1997, a cura di Marco Belpoliti.

Tra le opere su Primo Levi: AA. VV., Primo Levi: il presente del passato, Angeli, Milano 1991; AA. VV., Primo Levi: la dignita' dell'uomo, Cittadella, Assisi 1994; Marco Belpoliti, Primo Levi, Bruno Mondadori, Milano 1998; Anna Bravo, Raccontare per la storia, Einaudi, Torino 2014; Massimo Dini, Stefano Jesurum, Primo Levi: le opere e i giorni, Rizzoli, Milano 1992; Ernesto Ferrero (a cura di), Primo Levi: un'antologia della critica, Einaudi, Torino 1997; Ernesto Ferrero, Primo Levi. La vita, le opere, Einaudi, Torino 2007; Giuseppe Grassano, Primo Levi, La Nuova Italia, Firenze 1981; Gabriella Poli, Giorgio Calcagno, Echi di una voce perduta, Mursia, Milano 1992; Claudio Toscani, Come leggere "Se questo e' un uomo" di Primo Levi, Mursia, Milano 1990; Fiora Vincenti, Invito alla lettura di Primo Levi, Mursia, Milano 1976. Cfr. anche il sito del Centro Internazionale di Studi Primo Levi (www.primolevi.it).

*

La commemorazione e' stata occasione per un rinnovato appello all'impegno contro il razzismo e lo schiavismo, ed in particolare affinche' il parlamento italiano legiferi su quattro argomenti fondamentali:

1. il riconoscimento del diritto di voto nelle elezioni amministrative per tutte le persone residenti in Italia;

2. l'abolizione dei Cie - i "Centri di identificazione ed espulsione", veri e propri campi di concentramento - e di tutte le forme di detenzione di persone che non hanno commesso reati;

3. l'abrogazione di tutte le misure palesemente razziste ed incostituzionali presenti nell'ordinamento;

4. il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro in Italia.

*

Nel ricordo di Primo Levi - e' stata la conclusione dell'incontro viterbese - proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

*

L'incontro si e' aperto con la lettura di un testo di Primo Levi - la poesia Shema' che apre Se questo e' un uomo -, lettura cui e' seguito un minuto di silenzio.

Di seguito il testo della poesia:

 

Voi che vivete sicuri

Nelle vostre tiepide case,

Voi che trovate tornando a sera

Il cibo caldo e visi amici:

 

Considerate se questo e' un uomo,

Che lavora nel fango

Che non conosce pace

Che lotta per mezzo pane

Che muore per un si' o per un no.

Considerate se questa e' una donna,

Senza capelli e senza nome

Senza piu' forza di ricordare

Vuoti gli occhi e freddo il grembo

Come una rana d'inverno.

 

Meditate che questo e' stato:

Vi comando queste parole.

Scolpitele nel vostro cuore

Stando in casa andando per via,

Coricandovi alzandovi:

Ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,

La malattia vi impedisca,

I vostri nati torcano il viso da voi.

 

10 gennaio 1946

 

*

L'incontro si e' concluso con la lettura del testo scritto da Primo Levi per il Memoriale in onore degli italiani caduti nei campi di sterminio nazisti. Testo che di seguito riproduciamo:

"La storia della Deportazione e dei campi di sterminio, la storia di questo luogo, non puo' essere separata dalla storia delle tirannidi fasciste in Europa: dai primi incendi delle Camere del Lavoro nell'Italia del 1921, ai roghi di libri sulle piazze della Germania del 1933, alla fiamma nefanda dei crematori di Birkenau, corre un nesso non interrotto. E' vecchia sapienza, e gia' cosi' aveva ammonito Heine, ebreo e tedesco: chi brucia libri finisce col bruciare uomini, la violenza e' un seme che non si estingue.

E' triste ma doveroso rammentarlo, agli altri ed a noi stessi: il primo esperimento europeo di soffocazione del movimento operaio e di sabotaggio della democrazia e' nato in Italia. E' il fascismo, scatenato dalla crisi del primo dopoguerra, dal mito della "vittoria mutilata", ed alimentato da antiche miserie e colpe; e dal fascismo nasce un delirio che si estendera', il culto dell'uomo provvidenziale, l'entusiasmo organizzato ed imposto, ogni decisione affidata all'arbitrio di un solo.

Ma non tutti gli italiani sono stati fascisti: lo testimoniamo noi, gli italiani che siamo morti qui. Accanto al fascismo, altro filo mai interrotto, e' nato in Italia, prima che altrove, l'antifascismo. Insieme con noi testimoniano tutti coloro che contro il fascismo hanno combattuto e che a causa del fascismo hanno sofferto, i martiri operai di Torino del 1923, i carcerati, i confinati, gli esuli, ed i nostri fratelli di tutte le fedi politiche che sono morti per resistere al fascismo restaurato dall'invasore nazionalsocialista.

E testimoniano insieme a noi altri italiani ancora, quelli che sono caduti su tutti i fronti della II Guerra Mondiale, combattendo malvolentieri e disperatamente contro un nemico che non era il loro nemico, ed accorgendosi troppo tardi dell'inganno. Sono anche loro vittime del fascismo: vittime inconsapevoli.

Noi non siamo stati inconsapevoli. Alcuni fra noi erano partigiani; combattenti politici; sono stati catturati e deportati negli ultimi mesi di guerra, e sono morti qui, mentre il Terzo Reich crollava, straziati dal pensiero della liberazione cosi' vicina.

La maggior parte fra noi erano ebrei: ebrei provenienti da tutte le citta' italiane, ed anche ebrei stranieri, polacchi, ungheresi, jugoslavi, cechi, tedeschi, che nell'Italia fascista, costretta all'antisemitismo dalle leggi di Mussolini, avevano incontrato la benevolenza e la civile ospitalita' del popolo italiano. Erano ricchi e poveri, uomini e donne, sani e malati.

C'erano bambini fra noi, molti, e c'erano vecchi alle soglie della morte, ma tutti siamo stati caricati come merci sui vagoni, e la nostra sorte, la sorte di chi varcava i cancelli di Auschwitz, e' stata la stessa per tutti. Non era mai successo, neppure nei secoli piu' oscuri, che si sterminassero esseri umani a milioni, come insetti dannosi: che si mandassero a morte i bambini e i moribondi. Noi, figli di cristiani ed ebrei (ma non amiamo queste distinzioni) di un paese che e' stato civile, e che civile e' ritornato dopo la notte del fascismo, qui lo testimoniamo.

In questo luogo, dove noi innocenti siamo stati uccisi, si e' toccato il fondo delle barbarie. Visitatore, osserva le vestigia di questo campo e medita: da qualunque paese tu venga, tu non sei un estraneo. Fa che il tuo viaggio non sia stato inutile, che non sia stata inutile la nostra morte. Per te e per i tuoi figli, le ceneri di Auschwitz valgano di ammonimento: fa che il frutto orrendo dell'odio, di cui hai visto qui le tracce, non dia nuovo seme, ne' domani ne' mai".

*

Ai partecipanti all'incontro sono state messe a disposizione una breve raccolta di testi di Primo Levi curata 25 anni fa dalla struttura nonviolenta viterbese col titolo "Per un accostamento alle opere e alla testimonianza di Primo Levi", ed una copia della "Carta di Lampedusa" del 2014 che e' rilevante punto di riferimento dell'impegno antirazzista in Italia.

 

5. ANCORA UN ROGO

 

Il bambino palestinese arso nel rogo della sua casa.

Questo indicibile orrore l'intera umanita' convoca: alla pace, alla giustizia, al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

 

6. DUE MORTI ANCORA

 

Due morti ancora. Continua la strage nel Mediterraneo.

Per farla cessare occorre che il parlamento italiano deliberi finalmente il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a muoversi liberamente sul pianeta casa comune di tutti; il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese; il riconoscimento del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta': come vuole la Dichiarazione universale dei diritti umani, come vuole la Costituzione della Repubblica italiana.

Questo chiediamo: che l'Italia faccia cessare la strage nel Mediterraneo semplicemente inverando gli impegni che legittimano il nostro ordinamento giuridico, gli impegni che tutti sappiamo essere il primo dovere di ogni persona, di ogni istituto: rispettare e salvare le vite.

Questo chiediamo: che l'Italia faccia cessare la strage nel Mediterraneo semplicemente legiferando l'attuazione di quanto e' scritto nell'articolo 10 della sua legge fondamentale.

Questo chiediamo: che l'Italia faccia cessare la strage nel Mediterraneo con un semplice atto legislativo di civilta', di umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Si riconosca il diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo.

 

7. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": RICORRENDO L'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI BOLOGNA

 

Ricorre il 2 agosto l'anniversario della strage alla stazione di Bologna del 1980.

Il ricordo delle vittime sia monito perenne al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; appello ineludibile a far cessare tutte le stragi, tutte le uccisioni; impegno comune alla verita' e alla giustizia, al bene comune, alla civile convivenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano e' un valore infinito.

Il primo diritto e' il diritto alla vita.

Il primo dovere e' salvare le vite.

 

8. ALTRI CINQUE MIGRANTI MORTI. IL GOVERNO ITALIANO PUO' E DEVE FAR CESSARE LA STRAGE

 

Non passa giorno senza nuove morti di migranti nel Mediterraneo.

Nelle ultime ventiquattr'ore altre cinque persone sono morte, vittime della scellerata decisione dei governi europei di impedire l'ingresso nel continente in modo legale e sicuro a chi e' in fuga dalla fame e dalla guerra, a chi ha pieno diritto di salvare la propria vita.

Se i governi europei, e tra essi il governo italiano, non impedissero l'ingresso in modo legale e sicuro a tante vittime innocenti in fuga dall'orrore, le mafie dei trafficanti non avrebbero piu' vittime da sfruttare, poiche' ogni persona preferirebbe giungere in salvo con mezzi legali e sicuri piuttosto che affidarsi a criminali schiavisti e assassini.

I governi europei essendo i primi responsabili della strage nel Mediterraneo hanno il potere di farla cessare immediatamente: basterebbe che un solo governo finalmente decidesse di rispettare la vita, la dignita' e i fondamentali diritti di ogni essere umano e riconoscesse quindi a tutti i profughi il pieno diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

Basterebbe che il governo italiano lo decidesse, ed innumerevoli esseri umani sarebbero salvi, e le mafie dei trafficanti non avrebbero piu' il loro infame lucroso vampiresco mercato.

Chiediamo quindi ancora una volta al governo e al parlamento italiani di legiferare la concreta attuazione dell'articolo 10 della Costituzione della Repubblica italiana che riconosce il diritto d'asilo: la concreta attuazione che richiede di riconoscere finalmente il diritto di ogni persona di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro e salvare cosi' la propria vita.

Questo occorre.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Facciamo cessare la strage nel Mediterraneo.

Un governo che provoca stragi non e' un governo democratico, non e' un governo legittimo.

L'Italia torni alla democrazia, torni alla legalita', salvi le vite: subito sia legiferato il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

9. IL MARE CHE TRABOCCA DI SANGUE

 

Caro amico,

la strage degli innocenti nel Mediterraneo turbera' certo la sua come la mia coscienza.

Questo mare e' ormai un immenso cimitero, ed ogni giorno altre vittime si aggiungono.

Occorre far cessare questa strage.

E per far cessare questa strage vi e' un solo provvedimento adeguato: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro.

Questo deve legiferare il Parlamento italiano: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro.

In questo modo, e solo in questo modo, la strage cessera' immediatamente. E cessera' immediatamente lo scellerato mercato mafioso e schiavista. E si tornera' alla legalita', alla democrazia, alla civilta', all'umanita'.

Questo occorre: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

10. OPPORSI ALLA GUERRA, AL RAZZISMO, AL MASCHILISMO

 

Questo e' il primo dovere: salvare le vite.

Rispettare e difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani, dell'intero mondo vivente.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e l'intero mondo vivente.

 

11. L'UOMO NELLA VALIGIA. UNA LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

 

Egregio Presidente della Commissione Europea,

i migranti che muoiono nel tentativo di entrare in Europa, muoiono perche' chi governa l'Europa impedisce loro di entrarvi in modo legale e sicuro.

Fosse riconosciuto a tutti gli esseri umani il diritto alla vita e alla dignita', diritto che tutte le Costituzioni europee e tutti i trattati internazionali proclamano come fondamentale ed irrinunciabile, nessun migrante morirebbe soffocato in una valigia o affogato nel Mediterraneo.

Siano quindi immediatamente abolite le scellerate antinorme razziste tuttora in vigore nell'Unione Europea che provocano questa infinita strage di innocenti.

Riconosca l'Unione Europea, e riconoscano gli stati di essa membri, che ogni essere umano ha diritto di spostarsi sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera, che ogni essere umano ha diritto di difendere e migliorare la propria esistenza; riconoscano quindi a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in questo continente per sfuggire alla fame e alla guerra, alla miseria e alle devastazioni, all'orrore delle dittature.

E riconoscano altresi' che quella fame e quelle guerre, quella miseria e quelle devastazioni, quell'orrore e quelle dittature, sono l'esito della dominazione coloniale e neocoloniale, imperialista e razzista delle potenze politiche ed economiche dominanti sul Sud del mondo, rapinato e schiavizzato.

La storia presenta all'Europa il suo conto, e come sovente accade si aprono due alternative: una di pace, di solidarieta', di giustizia, di civile convivenza, di progresso spirituale e materiale per l'umanita' intera; l'altra di barbarie onnicida. Si scelga la via del bene.

E scegliendo la via del bene si inizi subito a farlo: salvando le vite di tutti i migranti, riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

Voglia gradire distinti saluti

 

12. ALCUNE PAROLE DA UNA COMMEMORAZIONE DELLE VITTIME DI HIROSHIMA

[Riproponiamo le seguenti riflessioni]

 

... il ricordo delle vittime di Hiroshima deve aprire gli occhi all'umanita': le armi, gli eserciti e la guerra stanno minacciando l'esistenza stessa della civilta' umana: il primo e piu' urgente compito dell'umanita' intera e' abolire la guerra, gli eserciti e le armi.

Vi e' uno solo modo dignitoso e adeguato, fraterno e sororale, autenticamente civile e profondamente morale di ricordare le vittime di Hiroshima: impegnarsi con tutte le proprie forze affinche' orrori come quello non possano ripetersi mai piu'. Impegnarsi con tutte le proprie forze contro tutte le uccisioni e le persecuzioni. Impegnarsi con tutte le proprie forze contro la guerra e il razzismo, contro la schiavitu' e le devastazioni, contro ogni dispotismo ed ogni barbarie, contro il maschilismo. Impegnarsi con tutte le proprie forze in difesa dell'umanita'.

Pace, smilitarizzazione, disarmo.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. OLTRE DUEMILA MORTI

 

Nel corso del 2015 gia' oltre duemila persone sono morte nel Mediterraneo nel tentativo di giungere in Europa.

Uccise dai governi europei che hanno impedito loro di giungere qui in modo legale e sicuro.

Cessi immediatamente la strage: l'Italia riconosca a ogni essere umano il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

14. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA: DINANZI A DUEMILA VITTIME

 

Egregio Presidente della Repubblica,

l'Organizzazione internazionale per le migrazioni ha diffuso ieri il dato atroce delle persone morte in questi mesi del 2015 nel tentativo di attraversare il Mediterraneo per giungere nel nostro paese e trovarvi rifugio: oltre duemila vittime; e sono solo quelle accertate, poiche' e' purtroppo probabile che siano molte di piu'.

Oltre duemila persone morte. Morte per responsabilita' diretta degli stati europei che impediscono loro di giungere nel nostro continente in modo legale e sicuro; e tra gli stati europei responsabili della strage c'e' anche quello italiano.

Sappiamo tutti che per far cessare questa strage, e lo scellerato mercato mafioso e schiavista che trae ingenti profitti dal traffico di esseri umani, vi e' un solo provvedimento adeguato: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

*

Scrivo a lei, primo magistrato della repubblica, capo dello stato e rappresentante dell'unita' della nazione, cui l'articolo 87 della Costituzione da' il potere di inviare messaggi alle Camere, affinche' un suo autorevole monito persuada coloro che siedono negli organi legislativo ed esecutivo del nostro ordinamento giuridico ad operare affinche' la strage cessi: riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro.

Sia voce del sentire comune di tutte le persone di volonta' buona e di retto discernimento: dica la parola vera, la parola giusta, la parola buona che occorre dire: che il primo dovere e' salvare le vite, che l'Italia puo' e quindi deve far cessare la strage nel Mediterraneo, e che a tal fine e' necessario e sufficiente che si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Voglia gradire distinti saluti

 

15. IN MEMORIA DI FRIEDRICH ENGELS

 

Ricorre oggi, 5 agosto, l'anniversario della scomparsa di Friedrich Engels (Barmen, 28 novembre 1820 - Londra, 5 agosto 1895), il migliore degli amici, il migliore degli studiosi, il migliore dei combattenti per la liberazione dell'umanita'.

*

Nel ricordo e alla scuola di Friedrich Engels proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

16. ANCORA UNA STRAGE NEL MEDITERRANEO

 

Ancora una strage nel Mediterraneo: sono stati gia' recuperati 25 corpi, ma le vittime potrebbero essere molte di piu'.

Cessi questo orrore.

L'Italia riconosca immediatamente il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro: questa semplice civile deliberazione e' sufficiente a far cessare immediatamente la strage.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

17. OGNI PERSONA RAGIONEVOLE E ONESTA SA

 

Ogni persona ragionevole e onesta sa che la responsabilita' primaria della strage dei migranti nel Mediterraneo e' dei governi europei.

Se i governi europei consentissero alle persone in fuga dalla fame e dalle guerre di giungere in Europa in modo legale e sicuro, nessuna persona affiderebbe la sua vita alle mafie dei trafficanti, nessuna rischierebbe di morire nel breve braccio di mare che separa come sola o ultima barriera i paesi del benessere dai paesi che hanno subito - ed in forme diverse continuano a subire - la loro secolare e perdurante feroce rapina e devastante violenza.

Pertanto invece di versare lacrime di coccodrillo gli stati europei dovrebbero decidersi a far cessare la strage, la strage di cui essi sono doppiamente responsabili.

E per far cessare la strage vi e' un solo modo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Possa il Parlamento italiano finalmente legiferare cio' che e' giusto, cio' che e' necessario, cio' che e' urgente: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia in modo legale e sicuro. E cosi' salvare innumerevoli vite innocenti.

Questo e' cio' che occorre. Non farlo, significa perseverare nella strage.

 

18. PARLARE CHIARO OCCORRE

 

Parlare chiaro occorre.

E' responsabilita' dei governi europei la strage degli innocenti nel Mediterraneo; e' responsabilita' dei governi europei l'esistenza della mafia dei trafficanti di carne umana; e' responsabilita' dei governi europei la riduzione in schiavitu' della forza-lavoro immigrata; e' responsabilita' dei governi europei il ritorno dei campi di concentramento in Europa; e' responsabilita' dei governi europei il dilagare del razzismo e dello schiavismo; e' responsabilita' dei governi europei il dilagare dei poteri criminali che si arricchiscono grazie al regime dell'apartheid.

Parlare chiaro occorre.

Tutt gli orrori che abbamo elencato possono essere annullati con un solo semplice, necessario, doveroso, urgente provvedimento legislativo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

Parlare chiaro occorre.

Lo faccia l'Italia: riconosca subito a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Parlare chiaro occorre.

Riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, immediatamente cesserebbe la strage degli innocenti nel Mediterraneo; nessuno sarebbe piu' vittima della mafia dei trafficanti di carne umana; si comincerebbe a contrastare efficacemente la riduzione in schiavitu' dei lavoratori immigrati; diverrebbe a tutti immediatamente evidente che occorre smantellare gli infami e scellerati campi di concentramento; si comincerebbe a contrastare efficacemente i criminali nazisti e i criminali mafiosi. Si tornerebbe alla democrazia. Si tornerebbe alla civilta'. Si tornerebbe all'umanita'.

Parlare chiaro occorre.

Salvare le vite e' il primo dovere. Vi e' una sola umanita'. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Ogni vittima ha il volto di Abele.

Parlare chiaro occorre.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa: questo deve legiferare il Parlamento italiano; se non lo fa, continua ad essere corresponsabile della strage, ad essere corresponsabile dell'orrore.

Parlare chiaro occorre.

Questo e' indispensabile fare: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Europa.

 

19. UN ATTO DI GUERRA CONTRO L'UMANITA'

 

Ha detto bene papa Bergoglio: chi respinge i profughi compie un atto di guerra. Un atto di guerra contro l'umanita'. E nel Mediterraneo a questo stiamo assistendo: alla guerra dei governi dell'Unione Europea contro l'umanita'; alla strage dei profughi fatti morire dai governi dell'Unione Europea.

*

C'e' un modo, un solo modo, per porre fine a questo orrore: riconoscere finalmente a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

Lo chiediamo ancora una volta al Parlamento italiano: legiferi finalmente il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

L'Italia puo' e deve far cessare la strage. La faccia cessare immediatamente: con il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

 

20. QUESTO E SOLO QUESTO

 

Per far cessare la strage dei migranti, per annientare lo scellerato business dei trafficanti torturatori e assassini, per annientare l'economia schiavista in Italia, per abolire i campi di concentramento nel nostro paese, per abolire il regime dell'apartheid nel nostro paese, per tornare ad essere un paese civile, un ordinamento giuridico democratico, uno stato di diritto fondato sulla Costituzione repubblicana, occorre fare una cosa, semplice e indispensabile: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

*

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Questo e' il nostro dovere.

Solo cosi' si possono salvare innumerevoli vite innocenti.

Se non si fa questo la strage continuera'.

Se non si fa questo le mafie schiaviste saranno sempre piu' ricche e piu' forti e piu' violente.

Se non si fa questo il nazismo genocida trionfa.

Se non si fa questo muore la repubblica democratica, muore la civilta', muore l'umanita'.

*

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese: questo e solo questo puo' fermare la strage.

Vi e' una sola umanita'.

Il primo dovere e' salvare le vite.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

21. LA VISIONE DELLA GINESTRA. OPPORSI ALLE STRAGI, ALLA SCHIAVITU', ALL'APARTHEID. POCHE PAROLE AI PARLAMENTARI E AI MINISTRI DI QUESTO PAESE

 

Gentili deputate e gentili deputati,

gentili senatori e gentili senatrici,

gentili ministre e gentili ministri,

questa lettera si compendia in un semplice appello: salvate le vite che oggi lo stato italiano sta contribuendo ad estinguere. Deliberate il semplice provvedimento che solo puo' salvare innumerevoli innocenti: riconoscete il diritto di tutti gli esseri umani a salvare la propria vita, riconoscete il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro.

*

La strage nel Mediterraneo e' diretta conseguenza della sciagurata decisione dei governi europei di impedire alle vittime innocenti della fame e delle guerre di giungere in Europa in modo legale e sicuro.

E' questa sciagurata decisione che ha creato lo scellerato mercato di carne umana nelle mani - negli artigli - delle mafie dei trafficanti seviziatori e assassini.

Se i governi dell'Unione Europea, o anche uno solo di essi, decidesse di riconoscere il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Europa in modo legale e sicuro, ebbene scomparirebbe questo scellerato mercato criminale e omicida, e nessuno piu' morirebbe lungo la rotta che dall'inferno del sud del mondo porta alla salvezza nel nord del benessere (benessere peraltro frutto della plurisecolare e tuttora perdurante rapina coloniale e neocoloniale delle risorse di quello stesso devastato sud del mondo, ridotto a inferno proprio dalla plurisecolare rapina razzista, schiavista, imperialista).

L'Europa ha un debito immenso con i popoli del sud del mondo: cominci a restituire cio' che ha rapinato, e cominci salvando le vite degli innocenti in fuga dall'orrore e dalla morte.

*

Riconoscere il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro significherebbe anche far cessare nel nostro paese l'infame e mostruosa riduzione in schiavitu' di tanti uomini e di tante donne innocenti, consegnati nelle grinfie delle mafie: l'abominevole schiavitu' presente oggi con accecante visibilita' nelle campagne come nelle periferie e nel cuore delle citta', come sui margini delle strade d'Italia; l'abominevole schiavitu' che uno stato di diritto, che un ordinamento democratico, che un paese civile non puo' tollerare.

*

Riconoscere il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro significherebbe anche abolire i campi di concentramento e le deportazioni; fa orrore gia' solo dirle queste parole: "campi di concentramento", "deportazioni"; ma questo orrore che ci sconvolge al solo nominarlo e' effettuale realta' nel nostro paese.

L'infezione nazista e' gia' qui. Il razzismo e' gia' divenuto prassi istituzionale, misura amministrativa.

Ogni persona decente capisce che i campi di concentramento vanno aboliti; ogni persona decente capisce che le deportazioni vanno abolite; ogni persona decente capisce che un essere umano e' un essere umano.

Non esistono "clandestini": e' la politica razzista dei governi dell'Unione Europea che cosi' denomina - per poterle piu' agevolmente opprimere, sfruttare e perseguitare - persone innocenti che cercano solo di salvare e migliorare la propria vita: su questo pianeta siamo tutti cittadine e cittadini, nella famiglia umana siamo tutti fratelli e sorelle, nella vicenda dell'esistere siamo tutti compagne e compagni di vita, di un medesimo cammino la cui legge primaria e ineludibile e' il mutuo soccorso, il reciproco aiuto.

*

Riconosciamo il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro: e' l'unico modo per salvare innumerevoli vite, e' l'unico modo per restare - o tornare ad essere - umani noi stessi.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Il primo dovere di ogni persona, ed a maggior ragione di ogni istituto civile, e' salvare le vite.

Avete il potere di fare le leggi: rompere la complicita' con la strage, fate l'azione giusta: riconoscete il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro.

Un fraterno saluto, auspicando un impegno legislativo doveroso, necessario, urgente.

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 8 agosto 2015

*

Post scriptum: chi scrive queste righe in anni lontani coordino' per l'Italia una campagna di solidarieta' con Nelson Mandela allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano; capirete con quanta amarezza, con quale orrore, deve constatare che il regime razzista sconfitto in Sudafrica e' oggi al potere nei paesi dell'Unione Europea.

E sempre chi scrive queste righe in anni lontani promosse il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi all'indomani nella scomparsa del grande testimone della dignita' umana; capirete con quanta amarezza, con quale orrore, deve constatare che nei paesi dell'Unione Europea oggi tornano e s'insediano ideologie e prassi naziste.

Dinanzi a crimini cosi' gravi, che per essere strutturali e per essere avallati ovvero commessi dalle istituzioni non cessano di essere crimini, divengono solo crimini piu' grandi, piu' gravi, piu' atroci, il dovere di ogni cittadino, il dovere di ogni persona, e' di opporsi con tutte le forze; negando il consenso al male, al male opponendosi con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, operando per il bene comune, operando per salvare le vite, tutte le vite.

La vostra coscienza vi illumini.

 

22. PER LE VITTIME DI NAGASAKI

 

Abolire la guerra.

Abolire gli eserciti.

Abolire le armi.

Cessare di uccidere.

*

Salvare le vite: il primo dovere.

 

23. PER LE VITTIME DEL MEDITERRANEO

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

24. INTORNO AL FUOCO

 

Presto sara' colmo di cadaveri questo mare

e allora verranno a piedi camminando sulle acque

i superstiti delle nostre guerre, delle nostre rapine.

 

Non verranno allora da vittime, ma da giudici.

 

Della nostra ferocia ci chiederanno conto

della nostra cecita', del nostro autismo.

 

Saranno un'umanita' migliore

del dolore patito serberanno memoria

volendo il bene il bene faranno, al male

si opporranno.

 

Intorno ai fuochi la notte racconteranno

di quando gli uomini erano lupi

come leggende di un tempo impossibile

ai bambini non metteranno paura

per assicurarsene l'obbedienza

ma la verita' diranno, che e' un altro nome dell'amore.

Un'umanita' migliore saranno.

 

Della nostra scomparsa non riesco a dolermi:

la fine dell'Europa fascista

non sara' la fine, ma l'inizio del mondo.

 

25. UNA LETTERA APERTA ALLA CORTE COSTITUZIONALE

 

Si e' svolto lunedi' 10 agosto 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione al termine del quale e' stata approvata la seguente lettera aperta alla Corte Costituzionale che viene inviata per conoscenza anche a tutti i ministri ed i parlamentari italiani ed ai mezzi di comunicazione.

*

Ai magistrati della Corte Costituzionale della Repubblica italiana

Egregi magistrati,

vi esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la flagrante violazione della Costituzione della Repubblica italiana costituita dall'insieme di decisioni politiche, di misure amministrative, di omissioni di atti dovuti, che stanno configurando nel nostro paese - in assoluto contrasto con il suo ordinamento giuridico democratico e con la sua tradizione civile e solidale - condizioni tipiche di un regime razzista, schiavista, violatore di fondamentali diritti umani.

*

Logiche e pratiche razziste da parte di fondamentali poteri dello stato stanno dispiegando i loro efferati e fin letali effetti:

a) nel campo dei diritti: con esiti di persecuzione e di segregazione di innocenti; e con la strage nel Mediterraneo di persone cui la Costituzione riconosce invece diritto di asilo nel nostro paese;

b) nel campo dell'economia: con esiti schiavisti e di effettuale favoreggiamento dei poteri criminali che l'economia schiavista governano;

c) nel campo della cultura e della societa': con esiti di crescita incontrastata di organizzazioni razziste che svolgono impunemente una propaganda criminale e sovente commettono esplicite aggressioni e promuovono ed attuano autentiche persecuzioni.

*

Abbiamo piu' volte chiesto al Governo e al Parlamento provvedimenti urgenti per tornare alla legalita' costituzionale, per far cessare la strage e le persecuzioni. Ed in particolare abbiamo chiesto:

1. di salvare le vite dei profughi: riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia in modo legale e sicuro; cosi' annientando il mercato gestito dalle mafie dei trafficanti;

2. di abolire tutte le criminali e criminogene misure, pratiche e strutture razziste, e tra esse innanzitutto i campi di concentramento e le deportazioni;

3. di contrastare lo schiavismo riconoscendo pienezza di diritti e pari tutela a tutte le persone presenti in Italia;

4. di riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti in Italia.

*

Egregi magistrati,

poiche' ci sembra che si stia configurando un vero e proprio precipitare verso un regime di apartheid, in cui le guarentigie costituzionali vengono sempre piu' infrante e annichilite, in cui la democrazia viene abolita e sostituita da un sistema razzista e schiavista, in cui allo stato di diritto sottentra una mistura di anomia e oligarchia dagli esiti filomafiosi e neofascisti, con questa lettera chiediamo - a voi e non solo a voi, ma a tutte le istituzioni ed in primo luogo al Governo e al Parlamento - adeguata vigilanza ed impegno concreto in difesa ad un tempo della legalita' costituzionale e dei diritti umani.

Le persone partecipanti all'incontro di Viterbo del 10 agosto 2015

 

26. LA STRAGE CONTINUA

 

La strage nel Mediterraneo continua.

Tutti sanno che c'e' un solo modo per farla cessare: riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro.

*

La strage nel Mediteraneo continua, perche' i governi e i parlamenti europei continuano a rifiutarsi di riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre il diritto di entrare in Europa in modo legale e sicuro e trovarvi l'asilo che pure le leggi prevedono.

*

Continua, la strage nel Mediterraneo, perche' gli scellerati poteri politici ed economici dominanti sul mondo continuano a sfruttare e devastare interi continenti, continuano ad opprimere e fin schiavizzare interi popoli, continuano a fare e fomentare guerre e creare e sostenere dittature, ed alle loro vittime intendono precludere ogni via di scampo; e le loro vittime, in ultima analisi, siamo tutti noi, e' l'umanita' intera, e' l'intero mondo vivente: poiche' e' proprio del potere totalitario pretendere di tutto annientare.

*

Continua la strage nel Mediterraneo, e per farla cessare basterebbe riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre il diritto di entrare in Italia, di entrare in Europa, in modo legale e sicuro.

Battiamoci almeno per questo.

Con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza.

Battiamoci per salvare le vite.

E' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

 

27. CESSI LA SCELLERATA GUERRA AI MIGRANTI, SI RISPETTI LA VITA UMANA

 

Come gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" sentiamo il dovere di denunciare ancora una volta la scellerata guerra che l'Italia e l'Europa stanno barbaramente, criminalmente conducendo contro i migranti, vittime innocenti di una duplice persecuzione, da parte dei poteri rapinatori, schiavisti, assassini che li costringono ad abbandonare le loro case, le loro famiglie, i loro paesi, e da parte dei governi europei che negano loro soccorso, asilo, salvezza.

Rifiutare soccorso a chi e' perseguitato, a chi e' in fuga dalla fame e dalle stragi, a chi e' in pericolo di morte, configura un vero e proprio atto di guerra, come ha giustamente affermato il pontefice cattolico.

E' una guerra che getta innumerevoli persone inermi tra gli artigli delle mafie dei trafficanti e degli schiavisti.

E' una guerra che ha gia' provocato la morte di innumerevoli innocenti lungo le rotte della disperazione e della speranza.

E' una guerra non dichiarata ma effettualmente, realmente condotta dai governi europei con la complicita' di parlamenti e magistrature che non hanno saputo o voluto difendere la vita di esseri umani innocenti, che non hanno saputo o voluto contrastare decisioni, azioni e omissioni che costituiscono flagranti crimini di massa, flagranti crimini di guerra, flagranti crimini contro l'umanita'.

E mentre i governi europei conducono questa guerra stragista, le popolazioni europee non si ribellano a questo immane crimine, non si sollevano in difesa della vita, della dignita' e dei diritti degli esseri umani che questa guerra perseguita, sevizia, massacra.

*

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Il primo dovere di ogni istituzione legittima e democratica e' rispettare e salvare le vite umane.

Occorre immediatamente garantire l'ingresso legale e sicuro in Italia alle persone in fuga dall'orrore; occorre immediatamente garantire soccorso, accoglienza e assistenza alle vittime dell'orrore; occorre far cessare il massacro, la riduzione in schiavitu', la persecuzione razzista.

*

Al governo e al parlamento italiani chiediamo di abrogare immediatamente tutte le misure razziste ed incostituzionali, criminali e criminogene, a causa delle quali tante persone innocenti subiscono schiavitu', persecuzione, morte; chiediamo di tornare al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana che difende i diritti umani e prevede il diritto d'asilo; chiediamo di riconoscere il diritto di tutti gli esseri umani a giungere in Italia in modo legale e sicuro per salvare la propria vita.

Alle competenti magistrature italiane chiediamo di far rispettare le leggi che tutelano la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Al popolo italiano chiediamo di opporsi al razzismo e allo schiavismo, di opporsi ai mafiosi e ai nazisti, di opporsi alla strage di innumerevoli innocenti; chiediamo di difendere - con la forza della verita', con la solidarieta' concreta, con l'azione diretta nonviolenta - l'esistenza e i diritti di tutti gli esseri umani.

 

28. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" CONTRO IL RAZZISMO E LA GUERRA

 

L'associazione "Respirare" ancora una volta chiede che l'Italia riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

L'associazione "Respirare" ancora una volta chiede che l'Italia abroghi tutte le scellerate misure razziste che violano la Costituzione della repubblica.

L'associazione "Respirare" ancora una volta chiede che l'Italia cessi di partecipare a guerre, rapine, devastazioni della biosfera, e cessi di essere complice di regimi dittatoriali e poteri criminali.

L'associazione "Respirare" ancora una volta chiede che l'Italia torni al rispetto dei diritti umani: ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

 

29. OPPORSI AL NAZISMO, SALVARE LE VITE

 

Opporsi al nazismo.

Salvare le vite.

*

Riconoscere a tutti gli esseri umani in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle dittature il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

*

Opporsi al nazismo.

Salvare le vite.

 

30. NESSUN FINGA

 

Nessuno finga di non capire cosa sta accadendo nel nostro paese.

Il governo italiano al pari degli altri governi dell'Unione Europea e' responsabile della strage nel Mediterraneo, che avviene perche' agli innocenti in fuga dalla fame e dalle guerre e' impedito di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, in questo continente.

Quanto ai politicanti neonazisti che vomitano deliri criminali ed organizzano squadrismo e persecuzioni, in un paese civile dovrebbero rispondere in tribunale della loro infame istigazione a delinquere, sarebbero loro interdetti in perpetuo i pubblici uffici, il pubblico biasimo li ridurrebbe al silenzio, le loro organizzazioni politiche sarebbero sciolte per ricostituzione del partito fascista.

*

La strage nel Mediterraneo.

La persecuzione dei migranti con mille abominevoli vessazioni.

La riduzione in schiavitu' nelle campagne come nelle citta'.

I campi di concentramento e le deportazioni.

Nessuno finga di non capire cosa sta accadendo nel nostro paese.

*

Chi non si impegna per salvare le vite e' complice degli assassini.

Chi non si oppone al nazismo ne e' complice.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita'.

 

31. LA DOMANDA

 

Cosa stiamo facendo contro la guerra e tutte le uccisioni?

Cosa stiamo facendo contro il razzismo e tutte le persecuzioni?

Cosa stiamo facendo contro il maschilismo e tutte le oppressioni?

Cosa stiamo facendo in difesa dell'umanita' e della biosfera?

Ogni giorno poniamoci questa domanda.

 

32. GIANFRANCO MARIS

 

E' deceduto il compagno Gianfranco Maris.

Resistente, deportato, senatore, membro del Csm, presidente dell'Aned.

Lo ricordiamo con gratitudine che non si estingue.

 

33. 2.300 VITTIME

 

L'Organizzazione internazionale per le migrazioni comunica che dall'inizio dell'anno oltre 2.300 persone sono morte nel Mediterraneo nel tentativo di giungere in Europa.

2.300 vittime innocenti che i governi europei hanno fatto morire.

2.300 esseri umani che potevano essere salvi se solo i governi europei, o almeno quello italiano, avesse riconosciuto loro il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

2.300 fratelli e sorelle della cui morte noi europei, noi italiani, siamo responsabili.

Cessi la strage.

Si salvino tutte le vite.

Si riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

34. "VITERBO OLTRE IL MURO" SCRIVE AI PRESIDENTI DEL SENATO E DELLA CAMERA

 

Egregio Presidente del Senato,

egregia Presidente della Camera,

il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" chiede che il Parlamento italiano ponga fine alla strage dei migranti nel Mediterraneo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Solo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro si annientera' l'abominevole lucrosissimo mercato dei trafficanti mafiosi, schiavisti e assassini.

Solo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro si dara' concreta attuazione alla norma costituzionale che prevede il diritto d'asilo.

Solo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro si tornera' al rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro si affermera' la legalita' che salva le vite e garantisce la civile convivenza.

*

Egregio Presidente del Senato,

egregia Presidente della Camera,

il Parlamento italiano non puo' nascondersi questa dolorosa verita': che la strage degli innocenti in corso nel Mediterraneo e' causata dalla decisione dei governi europei di impedire a chi e' costretto ad abbandonare la propria casa, la propria famiglia, il proprio paese, in fuga dalla fame, dalle guerre e dalle dittature, di salvare la propria vita giungendo nel nostro continente.

Tutte le vite che attualmente vengono distrutte nel Mediterraneo possono essere salvate: semplicemente riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Questo voi lo sapete bene.

Vi preghiamo pertanto di farvi promotori di un'iniziativa legislativa che pervenga a questo atto di moralita', di legalita', di civilta', di umanita': riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Grazie per l'attenzione ed auguri di buon lavoro

 

35. ANCORA DECINE DI MORTI NEL MEDITERRANEO

 

Continua la strage.

Ieri ancora decine di morti nella stiva di un barcone.

Occorre che questo orrore cessi.

Vi e' un solo modo: riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro in Italia e in Europa.

Questo deve fare il governo italiano: salvare le vite.

Questo deve fare il parlamento italiano: salvare le vite.

Questo deve fare il popolo italiano: salvare le vite.

*

Salvare le vite.

Soccorrere, accogliere, assistere tutti.

Ed opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni.

Ed opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni.

Ed opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Democrazia, giustizia, solidarieta'.

Difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Difesa della biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

36. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Marco Scardigli (a cura di), Guerre d'Indipendenza in Italia, Rcs, Milano 2016, pp. 168, euro 5,90 (in supplemento al "Corriere della sera").

*

Riletture

- Galvano della Volpe, Rousseau e Marx, Editori Riuniti, Roma 1956, 1974, pp. 232.

*

Strumenti

- Carnelutti studio legale associato, Codice civile e leggi fondamentali dell'ordinamento italiano, ItaliaOggi, Milano 2016, pp. 1360, euro 11,90.

 

37. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

38. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2485 del 28 settembre 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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