[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 813



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Numero 813 del 4 luglio 2016

 

In questo numero:

1. L'ora della nonviolenza

2. Al Sindaco di Viterbo, ancora una reiterazione della proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

3. Due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu' in Italia

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

 

1. LE ULTIME COSE. L'ORA DELLA NONVIOLENZA

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

C'e' un solo modo per fermare la barbarie onnicida: contrastare la violenza con la nonviolenza.

Contrastare le uccisioni salvando le vite.

Opporre alle armi assassine il disarmo integrale.

Estinguere la guerra con la pace e la solidarieta'.

Estinguere gli eserciti con i corpi civili di pace e la difesa popolare nonviolenta.

Riconoscere l'umanita' di tutti gli esseri umani.

Soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.

Cessare di uccidere.

C'e' un solo modo per fermare la barbarie onnicida: contrastare la violenza con la nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

2. LETTERE. AL SINDACO DI VITERBO, ANCORA UNA REITERAZIONE DELLA PROPOSTA DI ISTITUZIONE DEI CONSIGLIERI COMUNALI STRANIERI AGGIUNTI

 

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: ancora una reiterazione della proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

Signor Sindaco,

mentre il Parlamento italiano continua assurdamente e sciaguratamente a procrastinare una legge che riconosca finalmente il diritto di voto a tutte le persone che vivono, lavorano e contribuiscono al bene comune nel nostro paese, e' sempre piu' evidente che gli enti locali potrebbero e dovrebbero impegnarsi affinche' nel pieno rispetto della legislazione vigente siano realizzate forme per quanto possibile adeguate di partecipazione politica e istituzionale alla gestione della cosa pubblica da parte di tutti gli esseri umani che effettualmente sono presenti nel nostro paese.

Da un lato pertanto occorre che anche gli enti locali premano sul Parlamento per una nuova legge che riconosca ed inveri il principio-cardine della democrazia: "una persona, un voto"; dall'altro occorre che gli enti locali istituiscano tutte le possibili, efficaci, positive forme di partecipazione anche in ambito amministrativo alla comunita' locale di tutte le persone che di essa comunita' locale fanno parte indipendentemente dal luogo di provenienza.

A tal fine nuovamente reitero la proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti, gia' formulata nelle lettere - che allego in calce - del 4 luglio 2015 e prima ancora del primo giugno 2014 (ma e' proposta che gia' formulai fin dagli anni '90 del secolo scorso).

Reitero altresi' la richiesta che si dia finalmente seguito e positiva conclusione all'impegno assunto dal Comune di Viterbo per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione, affinche' - in attesa dell'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti - sia almeno resa possibile una sia pur parziale ma diretta partecipazione (e sia pure solo in funzione consultiva) all'attivita' dell'amministrazione comunale da parte di rappresentanti designati dalle numerose persone che pur vivendo e lavorando a Viterbo - e in molti casi da molti anni - ancora sono prive del diritto di voto.

Distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 4 luglio 2016

*

Allegato primo: Una lettera del 4 luglio 2015

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Reiterazione della proposta di istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti

Signor Sindaco,

a Viterbo vivono e lavorano molte persone straniere, che contribuiscono con la loro presenza, il loro lavoro ed i loro tributi al bene comune della citta'; ma queste persone non avendo la cittadinanza italiana non vedono riconosciuto il loro diritto a prendere parte alle decisioni pubbliche che tutte le persone riguardano;

mentre prosegue la pluridecennale iniziativa affinche' il Parlamento italiano finalmente renda effettivo il fondamentale diritto democratico "una persona, un voto" con una legge ordinaria che riconosca l'elettorato attivo e passivo agli oltre cinque milioni di immigrati regolarmente residenti in Italia perlomeno per quanto riguarda le elezioni amministrative comunali e regionali (per le elezioni politiche occorrerebbe invece una modifica costituzionale), in vari Comuni d'Italia gia' da alcuni decenni e' stata istituita la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", proprio per consentire a rappresentanti dei residenti stranieri - eletti dagli stessi stranieri residenti nel territorio comunale - di partecipare ai lavori dei consigli comunali e delle commissioni consiliari con pieno diritto di parola, quand'anche senza diritto di voto deliberativo.

Mentre siamo ancora in attesa che il Consiglio comunale di Viterbo deliberi l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione (ricordera' che in un incontro con il "Tavolo per la pace" di un anno fa lei espresse il suo persuaso sostegno alla proposta, ricordera' anche che gia' da un anno il Consiglio comunale ha incluso detta consulta nel novero delle consulte comunali, e ricordera' altresi' che una dettagliata proposta di regolamento ad hoc e' stata formalmente presentata da diversi mesi ma ancora non e' giunta al definitivo voto del Consiglio comunale), e questo ritardo va colmato al piu' presto, propongo altresi' - come gia' piu' volte in passato - che il Comune di Viterbo istituisca anche (oltre alla Consulta, che ha caratteristiche diverse) la figura del "consigliere comunale straniero aggiunto", prendendo a modello una o piu' delle deliberazioni a tal fine assunte gia' da molti anni da vari Comuni d'Italia (tra cui il Comune di Roma).

Allego in calce una lettera che le indirizzai un anno fa nella quale formulavo gia' la medesima proposta.

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, ed in attesa di un sollecito riscontro, voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 4 luglio 2015

*

Allegato secondo: Una lettera del primo giugno 2014

Al Sindaco del Comune di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Istituire al piu' presto la Consulta comunale per l'immigrazione ed i consiglieri comunali stranieri aggiunti.

Signor Sindaco,

credo che lei si renda conto di quanto numerosa ed importante sia la presenza a Viterbo di persone qui residenti nate in altri paesi e non cittadine italiane.

Esse svolgono lavori indispensabili particolarmente nei settori produttivi agricolo ed artigiano, cosi' come nell'assistenza alle persone in condizioni di difficolta'.

Costituiscono una preziosa risorsa per l'economia locale e svolgono una essenziale funzione di solidarieta' sociale. Ma sovente subiscono condizioni di sfruttamento assai gravi, che violano i piu' fondamentali diritti umani.

Quanti di questi lavoratori dispongono di regolari contratti contribuiscono altresi' al sistema previdenziale a vantaggio della popolazione italiana.

Non pochi di loro hanno ricongiunto o stanno ricongiungendo qui le loro famiglie scegliendo di essere concittadini viterbesi a tutti gli effetti per il presente e per l'avvenire. E vi sono famiglie i cui figli sono nati a Viterbo e quindi a maggior ragione sono nostri concittadini in primis et ante omnia.

Ebbene, occorre che queste persone, che a Viterbo sono migliaia in un comune di sessantamila abitanti, abbiano finalmente voce in capitolo nelle politiche locali, abbiano modo di partecipare alla vita pubblica locale, siano messe in condizione di prendere parte ai processi decisionali dell'amministrazione comunale.

Sono pertanto a proporre nuovamente che:

1. sia al piu' presto istituita a Viterbo la Consulta comunale per l'immigrazione, che sia primo strumento di promozione della partecipazione alla vita pubblica ed all'amministrazione locale;

2. sia al piu' presto istituita una rappresentanza di consiglieri comunali stranieri aggiunti, adottando una delle forme gia' ampiamente sperimentate in vari Comuni d'Italia, da Nonantola (che diede avvio all'esperienza nel secolo scorso) fino a Roma.

Personalmente ritengo che il Parlamento debba procedere celermente con legge ordinaria al riconoscimento del diritto di voto amministrativo per tutti i residenti; e che debba altresi' procedere celermente con legge di rilevanza costituzionale al riconoscimento del diritto di voto politico per tutti i residenti trascorso un ragionevole lasso di tempo (vi sono esperienze europee significative: un tempo adeguato potrebbe essere di sei mesi di residenza effettiva); cosi' come in merito alla cittadinanza il Parlamento debba anche legiferare il passaggio dal criterio dello ius sanguinis al criterio dello ius soli; ma in attesa che il Parlamento assuma questi provvedimenti di civilta' necessari in un mondo sempre piu' interconnesso, credo sia bene che fin d'ora a livello locale e nell'ambito delle leggi vigenti si sperimentino buone pratiche di partecipazione democratica: la Consulta comunale per l'immigrazione e l'istituzione dei consiglieri comunali stranieri aggiunti sono appunto due buone pratiche da avviare al piu' presto.

Restando a disposizione per ogni opportuno approfondimento, distinti saluti

Peppe Sini, responsabile del Centro di ricerca per la pace e i diritti umani

Viterbo, primo giugno 2014

 

3. REPETITA IUVANT. DUE PROVVEDIMENTI INDISPENSABILI PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E LA SCHIAVITU' IN ITALIA

 

Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese.

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 813 del 4 luglio 2016

 

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