[Nonviolenza] Telegrammi. 2364
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- Date: Sun, 29 May 2016 22:37:29 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2364 del 30 maggio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Al Presidente della Repubblica, affinche' persuada il Governo e il Parlamento a non far piu' morire tanti innocenti
2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
3. C'e' un semplice modo
4. Questo
5. E' possibile
6. Nessuno morirebbe nel Mediterraneo
7. Se fossi tu il fuggiasco
8. Esseri umani in pericolo
9. Chiunque capisce
10. Il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"
11. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre
12. Hic et nunc, quid agendum
13. Segnalazioni librarie
14. La "Carta" del Movimento Nonviolento
15. Per saperne di piu'
1. LETTERE. AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, AFFINCHE' PERSUADA IL GOVERNO E IL PARLAMENTO A NON FAR PIU' MORIRE TANTI INNOCENTI
Al Presidente della Repubblica
Oggetto: al Presidente della Repubblica affinche' persuada il Governo e il Parlamento a non far piu' morire tanti innocenti
*
Egregio Presidente della Repubblica,
nel discorso che ha tenuto oggi a Sarajevo lei ha detto una fondamentale verita' sul "fenomeno epocale" delle migrazioni: ovvero che "questi bambini, queste donne e questi uomini, fuggono da guerre, carestie, oppressione. Cercano, semplicemente, una vita migliore, come farebbe chiunque di noi nelle stesse condizioni".
Si', "questi bambini, queste donne e questi uomini" hanno diritto a salvare le loro vite.
*
A questa fondamentale verita' un'altra occorre aggiungerne: che quanti di loro muoiono lungo il viaggio, muoiono perche' i governi europei impediscono loro di giungere qui in modo legale e sicuro. Se i governi europei non impedissero loro di giungere qui in modo legale e sicuro, nessuno sarebbe costretto alla disperata decisione di affidare la propria vita negli artigli delle mafie dei trafficanti, e nessuno morirebbe durante il viaggio.
Sono gli stati europei i colpevoli della strage in corso nel Mediterraneo. Si decidesse finalmente di rispettare il dovere stabilito in tutti i codici giuridici di salvare le vite, si consentisse quindi a tutte le persone in fuga dalla morte di porsi in salvo giungendo qui in modo legale e sicuro, immediatamente cesserebbe la strage nel Mediterraneo; immediatamente scomparirebbe il lucroso sanguinario mercato illegale gestito dalle mafie dei trafficanti; immediatamente innumerevoli vite sarebbero salvate.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
lo stato italiano e' corresponsabile del massacro da anni in corso nel Mediterraneo.
Il fatto che lo stato italiano salvi alcune tra le innumerevoli persone che anche per sua responsabilita' sono state costrette ad esporsi alla morte non attenua quella responsabilita', la rende ancor piu' flagrante.
Se vuole cessare di commettere un crimine contro l'umanita', se vuole cessare di far morire tanti innocenti, lo stato italiano deve riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro, ed in questa estrema emergenza deve approntare un immediato servizio di trasporto pubblico e gratuito - un ponte aereo - che raggiunga i fuggiaschi ovunque si trovino e li ponga in salvo nel nostro paese.
*
Egregio Presidente della Repubblica,
persuada il governo e il parlamento a non far piu' morire tanti innocenti: incontri il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente del Senato, la Presidente della Camera, e chieda loro di adoperarsi affinche' cessi la strage nel Mediterraneo.
Basta una semplice legge, che riconosca che ogni essere umano ha diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, e innumerevoli vite saranno salvate.
Faccia cessare questo indicibile orrore.
Augurandole ogni bene,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 29 maggio 2016
2. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
3. REPETITA IUVANT. C'E' UN SEMPLICE MODO
C'e' un semplice modo per far cessare immediatamente e del tutto le morti dei migranti nel Mediterraneo: ed e' riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi liberamente su questo pianeta casa comune dell'umanita', e quindi riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Europa in modo legale e sicuro.
Finche' i governi europei non riconoscono questo elementare diritto essi sono corresponsabili delle sofferenze e della morte di tutte le persone che in fuga dalla fame e dalle guerre, dalle dittature e dalla devastazioni, subiscono inenarrabili violenze e perdono la vita nel tragitto verso l'Europa.
Basterebbe riconoscere loro il medesimo diritto alla mobilita' con mezzi legali e sicuri che noi gia' abbiamo, ed innumerevoli vite sarebbero salve, innumerevoli violenze evitate, il sanguinario mercato gestito dalle mafie dei trafficanti annientato.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone bisognose di aiuto.
4. REPETITA IUVANT. QUESTO
Questo tengo per fermo.
Che vi e' una sola umanita'.
Che tutti gli esseri umani sono eguali in diritti.
Che ogni essere umano ha diritto a fare quanto in suo potere per salvare la propria vita.
Che ogni essere umano ha il dovere di fare quanto in suo potere per salvare le vite altrui.
*
Soccorrere, accogliere, assistere tutti.
Cessare di uccidere.
Salvare le vite.
5. REPETITA IUVANT. E' POSSIBILE
E' possibile evitare le stragi nel Mediteraneo; e' possibile evitare le immani sofferenze patite dai migranti lungo la via della fuga dalla fame e dalla guerra, dalle devastazioni e dagli orrori.
E' sufficiente riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto a muoversi liberamente su quest'unico pianeta casa comune dell'umanita'.
E' sufficiente riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto a viaggiare in modo legale e sicuro, a recarsi in modo legale e sicuro nei luoghi in cui sia possibile vivere una vita serena.
*
E' chi governa l'Italia e l'Europa che nega questo diritto.
E' chi governa l'Italia e l'Europa che favoreggia le mafie dei trafficanti.
E' chi governa l'Italia e l'Europa che fa subire sofferenze indicibili ai migranti in fuga dalla morte.
E' chi governa l'Italia e l'Europa il primo responsabile delle stragi nel Mediterraneo.
*
Si consenta finalmente ad ogni persona di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente: innumerevoli vite sarebbero salvate.
Si consenta finalmente ad ogni persona di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente: la mafia dei trafficanti sarebbe annientata.
Si consenta finalmente ad ogni persona di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese, nel nostro continente: i governi europei sarebbero finalmente costretti a mutare le loro scellerate politiche verso il sud del mondo.
*
Quando le attuali innumerevoli vittime delle politiche rapinatrici, militariste e neocoloniali europee nel sud del mondo giungessero massivamente qui, a milioni e milioni, e potessero finalmente far valere i loro diritti umani, allora i governi europei sarebbero finalmente costretti a cessare di fare le guerre; sarebbero finalmente costretti a cessare di armare mafie, terroristi e dittature; sarebbero finalmente costretti a cessare di rapinare quei paesi provocandovi miseria e violenza, devastazione e desertificazione; sarebbero finalmente costretti a capire che vi e' una sola umanita', e che tutti gli esseri umani hanno il medesimo diritto alla vita, alla dignita' e alla solidarieta'; sarebbero finalmente costretti a capire che e' vantaggioso per l'umanita' intera fare in modo che in ogni luogo del mondo si possa vivere liberi e sicuri, e che occorre quindi bandire la guerra e le armi, che occorre cessare di devastare il pianeta, che occorre abbandonare l'economia della schiavitu' e della rapina per scegliere invece l'economia della condivisione dei beni, della responsabilita' e del dono, dell'aiuto reciproco.
E laddove i governi capire non lo volessero, sarebbe allora il voto unanime dei popoli a sostituirli con chi questa improrogabile necessita' intenda.
*
Una sola umanita'.
Salvare le vite.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
La nonviolenza e' in cammino.
6. REPETITA IUVANT. NESSUNO MORIREBBE NEL MEDITERRANEO
Le stragi nel Mediterraneo avvengono per decisione dei governi europei.
Se un qualunque governo europeo finalmente consentisse ad ogni essere umano di poter giungere qui in modo legale e sicuro, la strage cesserebbe.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
*
Se non fornissimo le armi ai dittatori, ai terroristi, alle organizzazioni mafiose.
Se non rapinassimo i popoli del sud del mondo, se non devastassimo e desertificassimo i loro paesi.
Se non riducessimo miliardi di esseri umani alla fame e alla disperazione, alla schiavitu' e all'inedia, al terrore e all'orrore.
Se riconoscessimo che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Se riconoscessimo che salvare le vite e' il primo dovere.
Se consentissimo ad ogni essere umano di muoversi liberamente su questo unico pianeta casa comune dell'umanita'.
Se permettessimo ad ogni essere umano di viaggiare in modo legale e sicuro e di scegliere dove vivere in sicurezza e serenita'.
Se ammettessimo che e' giusto che tutti gli esseri umani godano degli stessi diritti di noi europei.
Se prendessimo sul serio la Dichiarazione universale dei diritti umani; la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea; la Costituzione della Repubblica Italiana.
Se rompessimo ogni complicita' con i dittatori, i terroristi, le organizzazioni mafiose, i poteri schiavisti ed ecocidi.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
*
Se a tutte le persone in fuga dalla morte e dall'orrore consentissimo di porsi in salvo viaggiando in modo legale e sicuro.
Se soccorressimo, accogliessimo, assistessimo le persone che chiedono il nostro aiuto, che hanno diritto al nostro aiuto, che e' nostro dovere aiutare.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
*
Se il nostro governo non li facesse morire negando loro il diritto di giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro, costringendo cosi' innumerevoli innocenti in fuga dalla fame e dalle guerre, dall'orrore e dalla morte, a gettarsi tra gli artigli delle mafie dei trafficanti per tentar di salvare le proprie vite.
Se i paesi europei non li facessero morire perseverando in una politica colonialista e razzista, militarista e maschilista, schiavista ed ecocida, di rapinatori e vampiri.
Se le istituzioni europee decidessero finalmente di prendere sul serio e rispettare i propri codici penali che condannano l'omicidio e l'omissione di soccorso.
Se il popolo italiano, i popoli europei, si battessero per ottenere subito il riconoscimento del diritto di ogni essere umano a giungere qui in modo legale e sicuro.
Se i nostri governi cessassero di fare ed alimentare le guerre, cessassero di essere complici e sicari dei poteri che rapinano interi continenti, cessassero di favoreggiare le mafie schiaviste.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
*
Sia riconosciuto subito il diritto di tutti gli esseri umani a giungere nel nostro paese in modo legale e sicuro.
E per tutte le persone in pericolo di vita si appronti subito un servizio di trasporto pubblico e gratuito.
Ed in tutti i luoghi ove occorre, siano recati subito aiuti umanitari.
Si adotti finalmente la politica dell'umanita'.
Si adotti finalmente la politica della nonviolenza.
Si adotti finalmente la politica esatta dai grandi documenti giuridici dell'umanita'.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
*
Le stragi nel Mediterraneo avvengono per decisione dei governi europei.
Se un qualunque governo europeo finalmente consentisse ad ogni essere umano di poter giungere qui in modo legale e sicuro, la strage cesserebbe.
Nessuno morirebbe nel Mediterraneo.
7. REPETITA IUVANT. SE FOSSI TU IL FUGGIASCO
Soccorrere, accogliere, assistere tutti?
Si'. Soccorrere, accogliere, assistere tutti.
*
Una sola umanita'.
Salvare le vite, il primo dovere.
8. REPETITA IUVANT. ESSERI UMANI IN PERICOLO
Dice il vero con esatte parole papa Bergoglio: i migranti non sono un pericolo, sono esseri umani in pericolo.
E quando degli esseri umani sono in pericolo, il primo dovere dell'umanita' intera e' salvarne le vite, e' recare soccorso.
Poiche' siamo una sola umanita'. In un unico mondo casa comune dell'umanita' intera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Ogni essere umano, ogni umano istituto, ha il dovere di soccorrere, accogliere, assistere ogni persona bisognosa di aiuto.
Cessare di uccidere. Salvare le vite.
Non esistono "nemici", non esistono "stranieri", non esistono "clandestini": esistono solo esseri umani, esistono solo fratelli e sorelle.
Salvare le vite: il primo dovere.
9. REPETITA IUVANT. CHIUNQUE CAPISCE
Chiunque capisce che le grandi migrazioni in corso sono la conseguenza delle ingiustizie globali, della violenza globale dei poteri politici ed economici dominanti che hanno rapinato e tuttora rapinano interi continenti, che hanno inquinato e tuttora inquinano aree vastassime, che hanno imposto e tuttora impongono la fame e le guerre, le dittature e la desertificazione su tanta parte del pianeta, che hanno ridotto miliardi di esseri umani all'alternativa tra la morte certa e una disperata fuga. Questa e' la radice della tragedia in corso.
*
Cosa occorre fare?
In primo luogo soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in pericolo.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi su tutto il pianeta in modo legale e sicuro.
Riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di salvare e migliorare la propria vita.
Consentire quindi a tutti gli esseri umani in fuga dalla miseria e dagli orrori di giungere qui e trovare qui una vita degna.
Questo occorre: che i governi europei - e cominci l'Italia - finalmente riconoscano a tutte le persone il diritto di ingresso in modo legale e sicuro.
Questo occorre: che i governi europei - e cominci l'Italia - finalmente realizzino un ponte aereo che vada a soccorrere e salvare quanti si sono gia' messi in viaggio e rischiano di morire sotto le violenze dei trafficanti mafiosi e schiavisti e razzisti come nell'attraversamento avventuroso dei deserti e dei mari.
Questo occorre: che i governi europei - e cominci l'Italia - finalmente realizzino un piano globale di aiuti umanitari che rechi soccorsi adeguati ovunque occorra, ovunque occorra.
Questo occorre: riconoscere che vi e' una sola umanita' e che tutti gli esseri umani ne sono parte; riconoscere che ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'; riconoscere che il primo dovere e' salvare le vite.
Questo occorre innanzitutto fare: salvare le vite, tutte le vite in pericolo.
Una sola umanita', in un unico mondo casa comune.
*
Ed in secondo luogo, e decisivamente, occorre far cessare la rapina e l'inquinamento, la fame e le guerre, le dittature e la desertificazione. E per fare questo occorre una politica radicalmente alternativa all'attuale ordine onnicida; una politica dell'umanita', della condivisione, della nonviolenza.
Il programma di Socrate e di Gesu'.
Il programma della prima Internazionale.
Il programma del movimento delle donne.
Il programma dell'ambientalismo scientifico e sociale.
Il programma di Rosa Luxemburg, di Simone Weil, di Hannah Arendt.
Il programma di Luce Fabbri, di Franca Ongaro Basaglia, di Bianca Guidetti Serra.
Il programma di Laura Conti, di Wangari Maathai, di Carla Ravaioli.
Il programma di Rigoberta Menchu', di Aung San Suu Kyi, di Vandana Shiva.
Il programma di Eve Ensler e dell'One Billion Rising.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi.
10. RIFERIMENTI. IL "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"
Si e' costituito il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".
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Il comitato si prefigge di:
1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;
2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;
3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;
4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;
5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
*
Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:
a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;
b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;
c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;
d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;
e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.
*
Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.
Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.
*
Per contatti: il Comitato ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: comitatononviolento at gmail.com; comitatononviolento at outlook.it; comitato_nonviolento at libero.it
11. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni uccisione e' un crimine.
Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.
Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.
A tutti i terrorismi occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.
Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.
Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.
A tutte le guerre occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.
La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.
Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.
Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.
Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La violenza assassina si contrasta salvando le vite.
La pace si costruisce abolendo la guerra.
La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.
La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cominci l'Italia.
Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.
Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.
Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.
Cominci l'Italia cessando di produrre armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.
Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.
Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.
Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.
Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Alla barbarie occorre opporre la civilta'.
Alla violenza occorre opporre il diritto.
Alla distruzione occorre opporre la convivenza.
Al male occorre opporre il bene.
Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.
Salvare le vite e' il primo dovere.
12. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
13. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Davide Sisto, Schelling. Tra natura e malinconia, Hachette, MIlano 2016, pp. 144, euro 9,99.
*
Riletture
- Adriano Bausola, Friedrich W. J. Schelling, La Nuova Italia, Firenze 1975, pp. IV + 140.
- Mariagrazia Portera (a cura di), Schelling, Rcs, Milano 2015, pp. 168.
- Giuseppe Semerari, Introduzione a Schelling, Laterza, Bari 1971, pp. 272.
*
Riedizioni
- Daniel Pennac, Kamo, Edizioni EL, San Dorligo della Valle (Trieste) 2014, Centauria, Milano 2016, pp. 216, euro 6,99.
14. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
15. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2364 del 30 maggio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
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