[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 773
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- Date: Wed, 18 May 2016 16:17:59 +0200 (CEST)
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 773 del 18 maggio 2016
In questo numero:
1. Breve una lettera al Presidente del Senato
2. Il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"
1. APPELLI. BREVE UNA LETTERA AL PRESIDENTE DEL SENATO
Al Presidente del Senato della Repubblica
Oggetto: Affinche' si adoperi a persuadere il governo a recedere dalla insensata e sciagurata decisione di inviare cinquecento soldati italiani alla diga di Mosul
Egregio Presidente del Senato,
rivolgo questo appello a lei, che presiede uno dei due rami dell'organo legislativo ed e' la seconda carica rappresentativa della Repubblica.
Si adoperi affinche' il governo receda dalla insensata e sciagurata decisione di inviare cinquecento soldati italiani alla diga di Mosul facendo di essi il piu' facile dei bersagli per il terrorismo stragista dell'Isis che ha la sua principale roccaforte irachena proprio a Mosul, a pochi chilometri di distanza dalla diga.
La presenza cola' dei nostri soldati indurra' senza dubbio i terroristi onnicidi a progettare ed eseguire attentati contro i nostri connazionali e non solo, li' e non solo: infatti nella delirante propaganda totalitaria dell'organizzazione stragista quella presenza verra' presentata in guisa di "invasione coloniale" o anche di "occupazione crociata", termini assurdi secondo il nostro giudizio ma non secondo quello di gran parte dell'area di consenso e di reclutamento a cui quell'abominevole propaganda si rivolge. Cosicche' ogni attentato contro di noi - in Iraq come in Italia - sara' per l'organizzazione criminale dell'Isis un successo propagandistico, e quanti piu' innocenti sopprimera' tanto piu' sara' da loro ritenuto vantaggioso. Il pericolo e' quindi enorme: per i nostri militari che venissero li' dispiegati, per le maestranze civili impegnate nella ordinaria gestione come nelle opere straordinarie di messa in sicurezza della diga, per le popolazioni a valle della diga - che qualora venisse fatta crollare provocherebbe un'immane ecatombe -, e per la popolazione che vive nel nostro paese che diverrebbe ipso facto privilegiato obiettivo di azioni terroristiche.
L'invio di truppe italiane alla diga di Mosul non solo non e' di nessuna utilita' per contrastare il terrorismo, non solo non garantisce la sicurezza delle maestranze civili, ma al contrario mette vieppiu' in pericolo quel luogo e quanti vi si trovano - e con essi il nostro paese e l'intera nostra popolazione -, e di fatto quindi favoreggia l'Isis nella sua propaganda e nella sua azione stragista.
Si adoperi dunque, egregio Presidente del Senato, affinche' il governo italiano receda da quella insensata ed inammissibile decisione che con tutta evidenza puo' dare luogo alle conseguenze piu' funeste.
Confidando nel suo discernimento ed auspicando un suo autorevole intervento al fine di salvare innumerevoli vite innocenti che il governo sta mettendo gratuitamente, irresponsabilmente ed illecitamente nel piu' grave dei pericoli, la saluto augurandole ogni bene.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"
Viterbo, 18 maggio 2016
2. RIFERIMENTI. IL "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"
Si e' costituito il "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".
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Il comitato si prefigge di:
1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;
2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;
3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;
4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;
5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
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Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:
a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;
b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;
c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;
d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;
e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.
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Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.
Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.
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Per contatti: il Comitato ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: comitatononviolento at gmail.com; comitatononviolento at outlook.it; comitato_nonviolento at libero.it
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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 773 del 18 maggio 2016
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