[Nonviolenza] Telegrammi. 2343
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- Date: Sun, 8 May 2016 21:42:13 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2343 del 9 maggio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Proseguono a Cinisi le iniziative per il XXXVIII anniversario dell'uccisione di Peppino Impastato
2. Al Sindaco di Viterbo: approssimandosi il primo anniversario della scomparsa, il Comune di Viterbo realizzi una mostra delle opere di Mario Onofri
3. Nel convegno di Orio al Serio (Bergamo) su "Traffico aereo e rischi per la salute" ribadite le ragioni scientifiche, sanitari e morali per una drastica riduzione e razionalizzazione del trasporto aereo
4. Una bozza di lettera da inviare ai parlamentari
5. Una bozza di lettera da inviare al governo
6. Una bozza di lettera da inviare ai Comuni
7. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre
8. Hic et nunc, quid agendum
9. Goffredo Fofi presenta "Resistenti" di Tzvetan Todorov sul quotidiano "Il sole 24 ore"
10. Goffredo Fofi presenta "Resistenti" di Tzvetan Todorov sul quotidiano "Avvenire"
11. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
12. Segnalazioni librarie
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'
1. INIZIATIVE. PROSEGUONO A CINISI LE INIZIATIVE PER IL XXXVIII ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE DI PEPPINO IMPASTATO
[Riceviamo e diffondiamo.
Giuseppe Impastato, nato nel 1948, militante della nuova sinistra di Cinisi (Pa), straordinaria figura della lotta contro la mafia, di quel nitido e rigoroso impegno antimafia che Umberto Santino defini' "l'antimafia difficile"; fu assassinato dalla mafia il 9 maggio 1978. Tra le raccolte di scritti di Peppino Impastato: Lunga e' la notte. Poesie, scritti, documenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2002, 2008. Tra le opere su Peppino Impastato: Umberto Santino (a cura di), L'assassinio e il depistaggio, Centro Impastato, Palermo 1998; Salvo Vitale, Nel cuore dei coralli, Rubbettino, Soveria Mannelli 1995; Felicia Bartolotta Impastato, La mafia in casa mia, La Luna, Palermo 1986; Claudio Fava, Cinque delitti imperfetti, Mondadori, Milano 1994; AA. VV., Peppino Impastato: anatomia di un depistaggio, Editori Riuniti, Roma 2001, 2006 (pubblicazione della relazione della commissione parlamentare antimafia presentata da Giovanni Russo Spena; con contributi di Giuseppe Lumia, Nichi Vendola, Michele Figurelli, Gianfranco Donadio, Enzo Ciconte, Antonio Maruccia, Umberto Santino); Marco Tullio Giordana, Claudio Fava, Monica Zapelli, I cento passi, Feltrinelli, Milano 2001 (sceneggiatura del film omonimo); Umberto Santino (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato. Le sentenze di condanna dei mandanti del delitto Vito Palazzolo e Gaetano Badalamenti, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2008; Giovanni Impastato e Franco Vassia, Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato, Stampa Alternativa, Viterbo 2009.
Felicia Bartolotta Impastato e' la madre di Giuseppe Impastato che lo ha sostenuto nella sua lotta, lotta che ha proseguito dopo l'uccisione del figlio; e' deceduta nel dicembre 2004. Opere di Felicia Bartolotta Impastato: La mafia in casa mia, intervista di Anna Puglisi e Umberto Santino, La Luna, Palermo 1987. Tra le opere su Felicia Bartolotta Impastato: Anna Puglisi e Umberto Santino (a cura di), Cara Felicia. A Felicia Bartolotta Impastato, Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato, Palermo 2005; cfr. anche il profilo scritto da Anna Puglisi per l'Enciclopedia delle donne e ripubblicato anche in "Nonviolenza. Femminile plurale" n. 311 e successivamente ne "La domenica della nonviolenza" n. 315]
Lunedi' 9 maggio
Ore 10,30, presso il casolare in via Sandro Pertini, vicolo 9 Maggio 1978, presidio di protesta per l'esproprio del casolare dove fu assassinato Peppino Impastato. Interventi da parte delle associazione che sostengono la nostra causa e performance con interventi teatrali e musicali degli attori del teatro Proskenion di Reggio Calabria.
Ore 17,00, Corteo storico del 9 maggio da Radio Aut di Terrasini a Casa Memoria Cinisi. Interventi a conclusione del corteo.
Ore 21.00, presso l'Atrio comunale del Comune di Cinisi, VI edizione del premio "Musica e Cultura". Saranno presenti la Comunita' San Benedetto al Porto di Genova fondata da don Andrea Gallo e il vignettista Vauro ai quali verra' assegnato il premio che ritireranno nella stessa serata.
La serata si concludera' con una performance dell'artista Annalisa Insarda'.
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Martedi' 10 maggio
Ore 21,00, su Rai1 verra' trasmesso il film "Felicia Impastato" di Gianfranco Albano, con Lunetta Savino che interpreta Felicia.
Siamo contenti di comunicare che la Rai ha accettato la nostra proposta di trasmettere in prima visione nazionale il film su mamma Felicia in questo giorno, in continuita' con le iniziative del "9 maggio in memoria di Peppino Impastato".
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Eventi sportivi
Tanti anche gli eventi sportivi tra i quali, la biciclettata organizzata dalla cooperativa Libera-Mente, che gestisce il bene confiscato "Fiori di Campo" a Marina di Cinisi e dall'Associazione Margi Biker, e il campionato di calcio per i bambini II Memorial Peppino Impastato, Torneo di Calcio organizzato dalla scuola calcio Acd Citta' di Cinisi.
Mostre che saranno aperte al pubblico dal 6 al 15 Maggio 2016:
Il filo rosso della memoria - Racconto artistico dedicato a Felicia e Peppino Impastato. Mostra pittorica di Pino Manzella. La mostra itinerante organizzata da Cgil Ravenna, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Cgil Forli', Coordinamento Libera Ravenna, Presidio Giuseppe Letizia Libera Forlimpopoli, Presidio Libera Forli' e Anpi Bagnacavallo, dopo aver percorso l'Emilia Romagna arriva a Cinisi, presso sala Civica Comunale.
"Ciao Guido - I viaggi", fotografie di Guido Orlando. L'Ass. AsaDin, l'Ass. Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, l'Ass. Peppino Impastato e La famiglia Orlando presentano una interessante esposizione di scatti fotografici di Guido Orlando, fotografo professionista, compagno di Peppino e cofondatore di Casa Memoria, scomparso qualche anno fa, che raccontano l'anima, la quotidianita', la storia dei luoghi visitati, le emozioni, i sorrisi, la gente.
"Life in the Slum" Through our eyes, testimonianze dalle ingiustizie del mondo di oggi. Life in the slum e' il frutto del percorso di studio e di lavoro di ragazze e ragazzi che vivono negli slum (baraccopoli) di Nairobi. AfrikaSi' Onlus ha accolto la richiesta di alcuni giovani che, incuriositi dalla macchina fotografica, hanno espresso la volonta' di avvicinarsi al mondo della fotografia.
"Io non ritratto" - Peppino Impastato una storia collettiva. Compagne, compagni, amici e familiari di Peppino ritratti oggi dai fotografi dall'Associazione AsaDin. Presso Sala Civica Comune di Cinisi.
Dal 6 al 9 maggio il Camper di Radio 100 Passi sostera' di fronte l'ex casa Badalamenti, intervistera' alla radio gli ospiti presenti per le iniziative e trasmettera' in diretta web il discorso conclusivo del corteo e i concerti con una postazione in piazza Vittorio Emanuele Orlando di Cinisi.
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Segreteria: Associazione Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus, Corso Umberto I 220, 90045, Cinisi, per contatti: cell. 3341689181, tel. 0918666233, sito internet: www.casamemoria.it
2. PROPOSTE. AL SINDACO DI VITERBO: APPROSSIMANDOSI IL PRIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA, IL COMUNE DI VITERBO REALIZZI UNA MOSTRA DELLE OPERE DI MARIO ONOFRI
Al Sindaco del Comune di Viterbo
e per opportuna conoscenza: ai consiglieri comunali di Viterbo, ai mezzi d'informazione
Oggetto: Approssimandosi il primo anniversario della scomparsa, il Comune di Viterbo realizzi una mostra delle opere di Mario Onofri
Egregio Sindaco,
fra un mese circa, il 13 giugno, ricorre il primo anniversario della scomparsa di Mario Onofri, che e' stato un grande fotografo viterbese e una persona mite e generosa di forte impegno culturale, morale, civile.
L'opera fotografica di Mario Onofri costituisce un lascito artistico e documentario di enorme valore, e sarebbe bene che il Comune di Viterbo si adoperasse affinche' fosse messa a disposizione di tutti i viterbesi - oltre che della comunita' degli studiosi - la conoscenza almeno della sezione relativa alla citta', ai suoi paesaggi, alla sua popolazione, ai mutamenti antropologici ed ecologici che Mario Onofri ha registrato con i suoi scatti fin dagli anni Sessanta del secolo scorso.
Credo che i familiari e gli amici dell'artista sarebbero lieti di contribuire - mettendo a disposizione le sue opere - all'allestimento di una mostra retrospettiva dell'opera di Mario Onofri qualora il Comune di Viterbo volesse impegnarsi a realizzarla, ed a tal fine mi permetto di formulare questa proposta.
Un cordiale saluto,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 8 maggio 2016
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Una breve notizia su Mario Onofri
Mario Onofri e' deceduto a Viterbo, la sua citta', il 13 giugno 2015, aveva 64 anni. Era un uomo dolce e mite, sapiente e generoso. Fotografo, artista, viandante e ricercatore, studioso e testimone, militante per i diritti umani, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto alle persone sofferenti, alle persone oppresse. E' stato uno dei migliori compagni di lotte di quanti a Viterbo si sono battuti e ogni giorno si battono contro i poteri criminali e contro il regime della corruzione, contro la devastazione della natura e della cultura, contro la guerra e contro la violenza, contro il razzismo e contro il maschilismo, contro lo sfruttamento e l'oppressione; per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; per la liberazione dell'umanita' intera; in difesa di quest'unico mondo vivente. Anche grazie all'azione di Mario Onofri la nonviolenza e' in cammino. All'indomani della sua scomparsa scrissero di lui alcuni degli amici e compagni di lotte che piu' gli furono vicini: "Grande artista, fotografo e visionario, dagli anni '60-'70 Mario ci ha donato luminose visioni di persone e luoghi con i suoi scatti - di grande perizia tecnica - intrisi di bellezza e malinconia, dolcezza e saggezza, espressione di un cuore e di un occhio sapientemente sensibili e sempre alla ricerca di quei caratteri e paesaggi autentici ed evocativi che sapeva cogliere esprimendo la profonda essenza della vita, dell'umanita', della storia e della natura. Grande viaggiatore, profondo conoscitore dell'India, Mario Onofri lascia un grande patrimonio artistico e documentario, storico ed umano, che - dal bianco e nero al colore - ci permettera' di rivedere, senza mai banalita', la metamorfosi socio-culturale e paesaggistica di Viterbo impressa in cinquant'anni di fotografie. Oltre all'altra sua grande passione, quella dell'India, di questo meraviglioso paese di cui era innamorato e del quale ha magistralmente colto e restituito la poesia, i colori e la magia".
3. INCONTRI. NEL CONVEGNO DI ORIO AL SERIO (BERGAMO) SU "TRAFFICO AEREO E RISCHI PER LA SALUTE" RIBADITE LE RAGIONI SCIENTIFICHE, SANITARIE E MORALI PER UNA DRASTICA RIDUZIONE E RAZIONALIZZAZIONE DEL TRASPORTO AEREO
[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment) riceviamo e diffondiamo.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" nonche' referente nazionale per le problematiche ambientali e sanitarie derivanti dall'inquinamento delle acque ad uso umano. E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero"]
Si e' svolto venerdi' 6 maggio 2016 ad Orio al Serio (Bergamo) un convegno sul tema: "Traffico aereo e rischi per la salute".
Il convegno organizzato dal Coordinamento dei comitati aeroportuali di Bergamo, Seriate, Orio al Serio, Grassobbio e Bagnatica, patrocinato dal Tavolo dei sindaci dei Comuni piu' direttamente esposti all'impatto delle attivita' dell'aeroporto di Orio al Serio (in rappresentanza di oltre 120.000 residenti), ha avuto come relatrice principale la dottoressa Antonella Litta, coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute" per l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), presente ai lavori anche il dottor Sergio Perini della sezione Isde di Brescia che e' successivamente intervenuto sulla specifica situazione dell'aeroporto di Montichiari.
I lavori del convegno, che hanno registrato una partecipazione numerosa e attenta di cittadini, studenti, insegnanti, medici, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni, sono stati introdotti dal dottor Mario Carsana per il Coordinamento dei comitati aeroportuali.
Nella sua introduzione il dottor Carsana ha delineato la drammatica situazione generata dalle attivita' dell'aeroporto di Orio al Serio, che a causa dell'enorme numero di movimenti aerei - che tra l'altro si vorrebbe continuare ad incrementare - determina ormai da anni una forte compromissione della qualita' della vita, sia perche' ulteriore e rilevante fonte d'inquinamento dell'aria e sia per il continuo rombo degli aerei, che soprattutto nelle fasi di decollo ed atterraggio generano notevole fastidio e impediscono - con i voli notturni che invece dovrebbero essere sospesi in tutti gli aeroporti almeno dalle 23 alle 6 - il riposo notturno determinando di fatto una situazione di grande stress psico-fisico che rappresenta una grave e documentata situazione di rischio per la salute umana.
Nella sua esposizione medica la dottoressa Antonella Litta ha evidenziato quanto ormai riconosciuto scientificamente e comprovato in modo incontrovertibile da decenni di studi e ricerche: ovvero che il trasporto aereo provoca inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico.
La dottoressa Litta ha mostrato come il trasporto aereo, incrementato dai voli low-cost, per lo piu' al servizio del cosiddetto "turismo mordi e fuggi", provochi gravissimi danni al clima (per i gas serra e le polveri generate dai combustibili utilizzati per la propulsione degli aerei, in particolare il kerosene), e come il surriscaldamento climatico e le sue conseguenze (alluvioni, desertificazioni, cicloni sempre piu' violenti, recrudescenze di particolari malattie infettive, riduzione della disponibilita' di acqua potabile, etc.) abbiano ricadute drammatiche sull'intera umanita' ed in particolare sulle popolazioni piu' povere del pianeta, quelle che per la stragrande parte non usufruiscono e non possono usufruire del trasporto aereo ma ne subiscono le nocive conseguenze e che vengono spesso costrette a forzate migrazioni sanitarie.
Le popolazioni che vivono in prossimita' di aeroporti pagano pertanto in termini di riduzione della qualita' della vita, di malattie e cause di morte correlate anche a questa particolare forma d'inquinamento il prezzo piu' alto di scelte che hanno spesso messo al primo posto solo il profitto di pochi invece che la salute dei cittadini e in particolare quella dei bambini.
Negli studi italiani ed internazionali piu' recenti, richiamati durante la relazione, sono stati riportati molti degli effetti sanitari gia' noti e generati dal trasporto aereo, ovvero: malattie cardiovascolari, respiratorie, neoplastiche, disturbi della sfera neuro-comportamentale, disturbi dell'apprendimento e dell'attenzione nei bambini, e una netta riduzione della qualita' della vita per compromissione del riposo notturno a causa delle operazioni aeroportuali svolte anche durante la notte.
La dottoressa Litta ha anche ricordato i costanti appelli dell'Organizzazione Mondiale della Sanita' e dell'Agenzia Europea per l'Ambiente affinche' le istituzioni mettano in atto tutti gli interventi possibili per la protezione della salute dai danni provocati dal trasporto aereo e in particolare per la protezione dell'infanzia, e tra queste raccomandazioni c'e' il contenimento e la riduzione del traffico aereo e delle sue strutture - che devono essere ubicate lontano da asili-nido e scuole.
Nel corso dell'esposizione la referente dell'Isde ha proposto ai sindaci anche l'istituzione di un Registro epidemiologico comunale che permetterebbe di conoscere e monitorare direttamente, in modo semplice ed economico, lo stato di salute dei propri cittadini attraverso il rilevamento di specifici dati di mortalita' e ha sottolineato poi anche l'importanza di acquisire dalla Asl di Bergamo e dalla Regione Lombardia i dati relativi al tasso dei nati con malformazioni, al tasso relativo agli aborti spontanei, al tasso dei nati sottopeso e al tasso di nati pre-termine, al tasso di bambini e ragazzi affetti da malattie dello spettro autistico, in quanto simili situazioni patologiche sono sempre piu' associate anche all'esposizione cronica durante la gravidanza e l'infanzia ad inquinanti ambientali.
Nelle considerazioni finali della dottoressa Litta la richiesta che il traffico aereo in Italia come nel mondo sia ridotto e razionalizzato in quanto estremamente inquinante; l'indicazione della necessita', visto l'esorbitante numero degli aeroporti gia' presenti sul territorio italiano, sia di non consentire la realizzazione di nuovi aeroporti, sia di bloccare i progetti di ampliamento di quelli gia' esistenti, e tra questi occorre bloccare anche il progetto di incrementare ulteriormente il numero di movimenti aerei sull'aeroporto di Orio al Serio, gia' ora quarto scalo italiano per numero di movimenti e passeggeri; infine la richiesta che si predisponga quanto prima un piano della mobilita' in Italia che abbia la tutela dell'ambiente e della salute come elementi cardine.
La dottoressa Antonella Litta ha poi annunciato che l'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde intende promuovere per sabato 29 ottobre 2016 a Firenze una giornata nazionale di studio e confronto sugli effetti sanitari ed ambientali del trasporto aereo alla quale hanno gia' dato la loro adesione molti dei comitati che in Italia si oppongono all'apertura di nuove strutture aeroportuali e all'ampliamento di quelle esistenti.
Un interessante scambio di interventi, riflessioni ed esperienze tra i presenti ha poi arricchito la seconda parte del convegno.
Il dottor Carsana a conclusione dei lavori ha chiesto quindi a tutti i rappresentanti istituzionali, e in particolare ai sindaci presenti, un piu' forte ed incisivo impegno affinche' sia posto un forte limite alle attuali attivita' aeroportuali sia diurne che notturne dell'aeroporto bergamasco.
A questo appello ha risposto positivamente, anche a nome dei sindaci afferenti al Tavolo, il coordinatore e sindaco di Orio al Serio, Alessandro Coletta.
4. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI PARLAMENTARI
Al/alla parlamentare ...
Oggetto: proposta di un impegno suo personale affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine
Gentile parlamentare ...,
le scriviamo per formularle la richiesta di un suo personale impegno affinche' al piu' presto si addivenga alla discussione nelle competenti Commissioni parlamentari dei vari disegni di legge per la formazione alla nonviolenza delle forze dell'ordine.
Come gia' sapra', dal 2014 sono state presentati sia al Senato che alla Camera vari disegni di legge che propongono la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza. Al Senato il disegno di legge n. 1515 recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" presentato in data 10 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 258 del 10 giugno 2014; il disegno di legge n. 1526 recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle forze di polizia" presentato in data 16 giugno 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 263 del 17 giugno 2014; il disegno di legge n. 1565 recante "Norme per l'inclusione della nonviolenza nei percorsi formativi del personale delle forze di polizia" presentato in data 14 luglio 2014 ed annunciato nella seduta pomeridiana n. 279 del 15 luglio 2014; disegni di legge sottoscritti da numerosi senatori di varie forze politiche: Loredana De Petris, Luigi Manconi, Rita Ghedini, Valeria Fedeli, Paolo Corsini, Silvana Amati, Sergio Lo Giudice, Daniela Valentini, Rosa Maria Di Giorgi, Miguel Gotor, Elena Ferrara, Marco Scibona, Adele Gambaro, Marino Germano Mastrangeli, Daniele Gaetano Borioli, Maria Spilabotte, Erica D'Adda, Monica Cirinna', Manuela Serra, Francesca Puglisi, Pasquale Sollo, Francesco Giacobbe. Ed alla Camera il disegno di legge recante "Norme per l'inclusione della conoscenza e dell'addestramento all'uso delle risorse della nonviolenza nell'ambito dei percorsi didattici per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2698) presentato il 4 novembre 2014; e il disegno di legge recante "Norme di principio e di indirizzo per l'istruzione, la formazione e l'aggiornamento del personale delle Forze di polizia" (atto Camera 2706) presentato il 5 novembre 2014; disegni di legge sottoscritti da deputati di varie forze politiche: Arturo Scotto, Celeste Costantino, Donatella Duranti, Giulio Marcon, Michele Piras, Stefano Quaranta, Massimiliano Bernini.
Ricordera' anche che gia' nel 2001 fu presentato al medesimo fine di istituire la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza un disegno di legge sottoscritto da decine di senatori di tutte le forze politiche (ed in particolare i senatori Occhetto, Acciarini, Baratella, Battafarano, Battaglia, Bonfietti, Boco, Calvi, Chiusoli, Cortiana, Coviello, Crema, Dalla Chiesa, D'Ambrosio, Dato, De Paoli, De Petris, De Zulueta, Donati, Falomi, Fassone, Filippini, Formisano, Liguori, Longhi, Malabarba, Marini, Martone, Murineddu, Pascarella, Petruccioli, Ripamonti, Salvi, Tessitore, Turroni, Veraldi, Vicini, Viserta, Zancan), sostenuto anche dall'attenzione e dall'apprezzamento di deputati e parlamentari europei (tra cui i deputati: Bandoli, Bimbi, Bolognesi, Cento, Cima, Deiana, De Simone, Grandi, Grillini, Luca', Lucidi, Panattoni, Pecoraro Scanio, Pinotti, Pisapia, Preda, Realacci, Rognoni, Russo Spena, Ruzzante, Siniscalchi, Tolotti, Valpiana, Violante; tra i parlamentari europei: Imbeni, Di Lello, Fava, Morgantini e Pittella); ma allora quel disegno di legge non giunse ad essere esaminato nelle competenti Commissioni parlamentari.
Le segnaliamo anche che vari altri senatori e deputati hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa legislativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza; e che, sempre nel 2014, la stessa Presidente della Camera dei Deputati, on. Laura Boldrini, trasmise alla competente Commissione Parlamentare, "affinche' i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione", la documentazione a tal fine predisposta dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" che dal 2000 ha proposto al Parlamento di legiferare in tal senso.
Non vi e' bisogno di ripetere ancora una volta quanto sia opportuno che nel proprio percorso formativo e conseguentemente nella propria operativita' gli appartenenti alle forze dell'ordine possano disporre anche delle straordinarie risorse che la nonviolenza mette a disposizione di tutti gli attori sociali impegnati in situazione critiche per la sicurezza comune e la difesa dei diritti di tutti.
Con questa lettera vorremmo sollecitare il suo personale impegno affinche' quei disegni di legge giungano al piu' presto all'esame delle competenti Commissioni parlamentari e possano avere esito in un disegno di legge unificato ampiamente meditato e condiviso che possa divenire nel piu' breve tempo possibile legge dello stato.
Distinti saluti,
FIRMA
LUOGO, DATA
INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE
5. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AL GOVERNO
Al/alla Ministro/a ...
Oggetto: proposta di un impegno suo personale, ovvero collegiale nell'ambito del Consiglio dei Ministri di cui fa parte, per la promozione e l'adozione di un atto normativo che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza
Gentile ministro/a ...,
le scriviamo per formularle la richiesta di un atto legislativo ovvero regolamentare che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.
Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.
Distinti saluti,
FIRMA
LUOGO, DATA
INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE
6. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA DA INVIARE AI COMUNI
Al Sindaco del Comune di ...
e per opportuna conoscenza:
a tutti gli assessori della Giunta Comunale
a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale
alla Segretaria generale del Comune
Oggetto: Proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.
Gentile sindaco,
forse sapra' gia' che in varie realta' territoriali, da Milano a Palermo, da diversi anni si svolgono attivita' di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per gli operatori dei vari Corpi di Polizia.
La nonviolenza appronta infatti strumenti di grande utilita', anche dal punto di vista comunicativo e relazionale, per gli operatori pubblici che nello svolgimento delle loro delicate funzioni possono trovarsi a dover fronteggiare situazioni complesse e critiche.
Con la presente lettera si avanza la proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.
Distinti saluti
FIRMA
LUOGO, DATA
INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE
7. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni uccisione e' un crimine.
Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.
Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.
A tutti i terrorismi occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.
Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.
Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.
A tutte le guerre occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.
La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.
Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.
Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.
Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La violenza assassina si contrasta salvando le vite.
La pace si costruisce abolendo la guerra.
La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.
La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cominci l'Italia.
Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.
Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.
Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.
Cominci l'Italia cessando di produrre armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.
Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.
Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.
Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.
Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Alla barbarie occorre opporre la civilta'.
Alla violenza occorre opporre il diritto.
Alla distruzione occorre opporre la convivenza.
Al male occorre opporre il bene.
Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
9. LIBRI. GOFFREDO FOFI PRESENTA "RESISTENTI" DI TZVETAN TODOROV SUL QUOTIDIANO "IL SOLE 24 ORE"
[Dal sito de "Il sole 24 ore".
Goffredo Fofi, nato a Gubbio nel 1937, ha lavorato in campo pedagogico e sociale collaborando a rilevanti esperienze. Si e' occupato anche di critica letteraria e cinematografica. Tra le sue intraprese anche riviste come "Linea d'ombra", "La terra vista dalla luna", "Lo straniero", "GLi asini". Per sua iniziativa o ispirazione le Edizioni Linea d'ombra, la collana Piccola Biblioteca Morale delle Edizioni e/o, L'ancora del Mediterraneo, le Edizioni dell'Asino, hanno rimesso in circolazione testi fondamentali della riflessione morale e della ricerca e testimonianza nonviolenta purtroppo sepolti dall'editoria - diciamo cosi' - maggiore. Opere di Goffredo Fofi: tra i molti suoi volumi segnaliamo particolarmente almeno L'immigrazione meridionale a Torino (1964), e Pasqua di maggio (1989). Tra le pubblicazioni degli ultimi decenni segnaliamo ad esempio: (con Tony Thomas), Marlon Brando, Gremese, 1982; (con Franca Faldini), Toto', Pironti, Napoli 1987; Pasqua di maggio. Un diario pessimista, Marietti, Casale Monferrato 1988; (con P. Polito), L'utopia concreta di Aldo Capitini, Lacaita, Manduria 1988; Prima il pane, e/o, Roma 1990; Storie di treno, L'Obliquo, 1990; Benche' giovani. Crescere alla fine del secolo, e/o, Roma 1993; Strana gente. 1960: un diario tra Sud e Nord, Donzelli, Roma 1993; La vera storia di Peter Pan e altre storie per film (1968-1977), e/o, Roma 1994; Piu' stelle che in cielo. Il libro degli attori e delle attrici, e/o, Roma 1995; Come in uno specchio. I grandi registi del cinema, Donzelli, Roma 1995; Strade maestre. Ritratti di scrittori italiani, Donzelli, Roma 1996; (con Gad Lerner e Michele Serra), Maledetti giornalisti, e/o, Roma 1997; Sotto l'Ulivo. Politica e cultura negli anni '90, Minimum Fax, 1998; Un secolo con Toto', Dante & Descartes, Napoli 1998; Le nozze coi fichi secchi, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 1999; (con Gianni Volpi), Vittorio De Seta. Il mondo perduto, Lindau, 1999; (con Stefano Benni), Leggere, scrivere, disobbedire. Conversazione, Minimum Fax, 1999; (con Franca Faldini), Toto'. L'uomo e la maschera, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2000; (con Stefano Cardone), Intoccabili, Silvana, 2003; Paolo Benvenuti, Falsopiano, 2003; Alberto Sordi, Mondadori, Milano 2004; con Giovanni Da Campo e Claudio G. Fava, Simenon, l'uomo nudo, L'ancora del Mediterraneo, Napoli 2004; (con Franca Faldini), Toto'. Storia di un buffone serissimo, Mondadori, Milano 2004; Circo equestre za-bum. Dizionario di stranezze, Cargo, 2005; La traversata. Dal fascismo all'antifascismo, in Roma 1944-45: una stagione di speranze. L'Annale Irsifar, Angeli, Milano 2005; Da pochi a pochi. Appunti di sopravvivenza, Milano, Eleuthera, 2006; (raccontati da), Gli anni d'oro del diario Vitt, Stampa alternativa - Nuovi equilibri, Viterbo 2006; Federico Fellini, L'arte della visione. Conversazioni con Goffredo Fofi e Gianni Volpi, Donzelli, Roma 2009; (a cura di), Per amore del mio popolo. Don Peppino Diana, vittima della camorra, Edizioni dell'Asino, Roma 2010; Mario Monicelli, Con il cinema non si scherza. Conversazione con Goffredo Fofi, con DVD, Cineteca di Bologna, Bologna 2011; (a cura di, con Adriano Sofri), Festa per Elsa, Sellerio, Palermo 2011; Zone grigie. Conformismo e vilta' nell'Italia d'oggi, Donzelli, Roma 2011; (con Salvatore Mannuzzu), Beati i puri di cuore, perche' vedranno Dio, Lindau, Torino 2012; Salvare gli innocenti. Una pedagogia per i tempi di crisi, La meridiana, Molfetta 2012; (a cura di e con Vittorio Giacopini), Stranieri. Albert Camus e il nostro tempo, Contrasto, Roma 2012; (a cura di), Scrittori. Grandi autori visti da grandi fotografi, Contrasto, Roma 2013; Presenze di Gesu' nel cinema del Novecento, in I volti moderni di Gesu'. Arte filosofia storia, Quodlibet, Macerata 2013; Marlon Brando. Una tragedia americana, Castelvecchi, Roma 2014; Elogio della disobbedienza civile, Nottetempo, Roma 2015; (a cura di), Il racconto onesto. 60 scrittori, 60 risposte, Contrasto, Roma 2015. Opere su Goffredo Fofi: Oreste Pivetta (a cura di), La vocazione minoritaria. Intervista sulle minoranze, Laterza, Roma-Bari 2009; si veda anche almeno il ritratto che ne ha fatto Grazia Cherchi, ora alle pp. 252-255 di Eadem, Scompartimento per lettori e taciturni, Feltrinelli).
Tzvetan Todorov, nato a Sofia nel 1939, a Parigi dal 1963. Muovendo da studi linguistici e letterari e' andato sempre piu' lavorando su temi antropologici e di storia della cultura e su decisive questioni morali. Riportiamo anche il seguente brano dalla scheda dedicata a Todorov nell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche: "Dopo i primi lavori di critica letteraria dedicati alla poetica dei formalisti russi, l'interesse di Todorov si allarga alla filosofia del linguaggio, disciplina che egli concepisce come parte della semiotica o scienza del segno in generale. In questo contesto Todorov cerca di cogliere la peculiarita' del 'simbolo' che va interpretato facendo ricorso, accanto al senso materiale dell'enunciazione, ad un secondo senso che si colloca nell'atto interpretativo. Ne deriva l'inscindibile unita' di simbolismo ed ermeneutica. Con La conquista dell'America, Todorov ha intrapreso una ricerca sulla categoria dell'"alterita'" e sul rapporto tra individui appartenenti a culture e gruppi sociali diversi. Questo tema, che ha la sua lontana origine psicologica nella situazione di emigrato che Todorov si trova a vivere in Francia, trova la sua compiuta espressione in un ideale umanistico di razionalita', moderazione e tolleranza". Tra le opere di Tzvetan Todorov: (a cura di), I formalisti russi. Teoria della letteratura e del metodo critico, Einaudi, Torino 1968, 1977; (a cura di, con Oswald Ducrot), Dizionario enciclopedico delle scienze del linguaggio, Isedi, Milano 1972; La letteratura fantastica, Garzanti, Milano 1977, 1981; Teorie del simbolo, Garzanti, Milano 1984; La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1984, 1992; Critica della critica, Einaudi, Torino 1986; Simbolismo e interpretazione, Guida, Napoli 1986; Una fragile felicita'. Saggio su Rousseau, Il Mulino, Bologna 1987, Se, Milano 2002; (con Georges Baudot), Racconti aztechi della conquista, Einaudi, Torino 1988; Poetica della prosa, Theoria, Roma-Napoli 1989, Bompiani, Milano 1995; Michail Bachtin. Il principio dialogico, Einaudi, Torino 1990; La deviazione dei lumi, Tempi moderni, Napoli 1990; Noi e gli altri. La riflessione francese sulla diversita' umana, Einaudi, Torino 1991; Di fronte all'estremo, Garzanti, Milano 1992 (ma cfr. la seconda edizione francese, Seuil, Paris 1994); I generi del discorso, La Nuova Italia, Scandicci (Firenze) 1993; Una tragedia vissuta. Scene di guerra civile, Garzanti, Milano 1995; Le morali della storia, Einaudi, Torino 1995; Gli abusi della memoria, Ipermedium, Napoli 1996; L'uomo spaesato. I percorsi dell'appartenenza, Donzelli, Roma 1997; La vita comune, Pratiche, Milano 1998; Le jardin imparfait, Grasset, 1998; Elogio del quotidiano. Saggio sulla pittura olandese del Seicento, Apeiron, 2000; Elogio dell'individuo. Saggio sulla pittura fiamminga del Rinascimento, Apeiron, 2001; Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001; Il nuovo disordine mondiale, Garzanti, Milano 2003; Benjamin Constant. La passione democratica, Donzelli, Roma 2003; Lo spirito dell'illuminismo, Garzanti, Milano 2007; La letteratura in pericolo, Garzanti, Milano 2008, 2011; La paura dei barbari, Garzanti, Milano 2009; La bellezza salvera' il mondo, Garzanti, Milano 2010; Una vita da passatore, Sellerio, Palermo 2010; Gli altri vivono in noi, e noi viviamo in loro. Saggi 1983-2008, Garzanti, Milano 2011; L'arte o la vita! Il caso Rembrandt, Donzelli, Roma 2011; I nemici intimi della democrazia, Garzanti, Milano 2012; Goya, Garzanti, Milano 2013; La pittura dei Lumi, Garzanti, Milano 2014; Resistenti, Garzanti, Milano 2016 (tra esse segnaliamo particolarmente Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001: un'opera che ci sembra fondamentale)]
"Dire no e' un'affermazione", ha scritto quella gran donna che e' stata Germaine Tillion, una delle protagoniste della raccolta di scritti che Tzvetan Todorov ha riunito per esaltare lo spirito di resistenza di individui portati ad esempio di fronte al peso nefasto della storia, o meglio di non-sottomissione e in definitiva di non-violenza o di riduzione della violenza solo alle situazioni davvero estreme. "Dire no all'omicidio, alla crudelta', alla pena di morte" e' un fatto eminentemente positivo, e' dire si' alla vita, alla solidarieta' tra gli umani, alla comprensione dell'altro anche quando diverso da noi e nostro nemico, nella convinzione che c'e' in lui, sempre, qualcosa che appartiene anche a noi e su cui puo' essere possibile fare leva in un'opera di confronto e di convinzione.
I personaggi storici, della storia del Novecento ma anche del nostro secolo, che Todorov ha scelto di mettere insieme in Resistenti, sono tra loro, in partenza, molto diversi. Anche quando sono partiti da opinioni e sentimenti non conciliabili con quelli dei loro nemici e hanno rivendicato le ragioni di una giusta resistenza al nazismo e allo stalinismo, per esempio, o al razzismo, al pregiudizio, alla negazione dell'altro, il loro punto d'arrivo e' quello della compassione (che il papa attuale chiamerebbe misericordia). Questo e' accaduto perfino a chi, come Malcolm X, era partito da idee ben diverse che ha cambiato nel corso della lotta grazie - e non e' un paradosso - all'influenza della religione musulmana (e ha pagato questa trasformazione con la vita, ucciso non dalla polizia ma, come era successo allo stesso Gandhi, da uno della sua parte deluso dalle sue nuove posizioni, di dialogo, di confronto e di compromesso con la parte avversa, i bianchi).
Ma chi sono i "resistenti" di cui parla Todorov, affrontandoli, curiosamente, a coppie? Sono Etty Hillesum e Germaine Tillion, Boris Pasternak e Aleksandr Solzenicyn, Nelson Mandela e Malcolm X e alla fine, nel capitolo piu' breve, due resistenti contemporanei non altrettanto noti, David Shulman, un israeliano ostinato nell'ascoltare le ragioni dei palestinesi e nella fiducia nel dialogo, e Edward Snowden, un mite statunitense che ha rivelato i segreti del sistema di spionaggio ipermoderno su tutti e su tutto portato avanti dal governo del suo Paese contro ogni sua stessa norma costituzionale. A unirli - e ovviamente Todorov avrebbe potuto portare molti altri esempi cosi' come ha fatto di recente una nostra storica, Anna Bravo, e molti di noi potrebbero ancora fare - e' lo sforzo di riportare nella politica la dimensione della morale, dell'etica. Lo sguardo di Todorov e' giustamente impietoso nei confronti della degenerazione della politica nel nostro tempo, ma da questo consegue che, a maggior ragione, si tratta oggi di ripartire da quell'esigenza e dunque anche dagli esempi di chi ha provato a discutere e cambiare la politica perfino nelle situazioni piu' difficili, perfino impossibili. In modi diversi, la Hillesum e la Tillion di fronte al regime concentrazionario e la seconda, piu' tardi, di fronte al conflitto coloniale tra Francia e Algeria, Pasternak e Solzenicyn di fronte al regime stalinista (ed e' significativo che il capitolo che riguarda il secondo finisca mettendo a confronto le scelte pubbliche e private dell'autore di Arcipelago Gulag con quelle dell'autore del Dottor Zivago: mettendo il lettore in grado di scegliere tra due posizioni ugualmente significative), Mandela e Malcolm X di fronte a un regime di apartheid - e si', la figura di Mandela giganteggia in questo libro per la sua lungimiranza politica e perche', in definitiva, e' quello che piu' dal di dentro, e negli anni della sua liberazione dal centro del potere politico, ha cercato di "portare l'etica nella politica" accettando e praticando il compromesso. (A questo proposito torna alla mente quanto ha scritto sulla giusta considerazione del termine compromesso uno scrittore coraggioso come Amos Oz).
Sono tantissimi gli spunti che Resistenti offre al lettore angosciato dalla deriva della politica, dall'irresponsabilita' dei potenti di fronte al presente e al futuro del pianeta e del genere umano in un'epoca di mutazioni incessanti, malamente manovrate nell'interesse di pochi, e di prevaricazioni che producono nuovi scontri e nuova barbarie invece che nuove speranze. Ma anche di fronte all'acquiescenza delle masse, frastornate da pubblicita' e ideologismi, dagli aspetti piu' antichi e piu' nuovi del fanatismo, quello consumista come quello religioso.
Su ciascuno dei percorsi seguiti dai personaggi con i quali Todorov ci propone il confronto si potrebbe discutere a lungo, vedendo i modi in cui le loro convinzioni si sono formate, le loro scelte si sono esplicate. Aggiungendo altri nomi, altri esempi (anche per l'Italia, tanti, ma di ieri piuttosto che di oggi: da Gobetti e Salvemini a Capitini e Olivetti, da don Mazzolari ad Alex Langer...), anche se gli esempi portati da Todorov sono di individui che hanno dovuto incontrare "un male vissuto come estremo" da cui e' conseguita la radicalità delle loro scelte, perche' e' da un dolore estremo che e' nata in loro "la piena liberazione" e "dalla paura totale" e' nato "il coraggio totale". Non per questo il loro esempio e' inimitabile, ed e' anche dal male che si vede fare agli altri e non solo da quello che si subisce direttamente che nasce l'impulso della "resistenza", della non-accettazione.
Ad accomunare i protagonisti di Todorov a tanti altri sono la perseveranza nelle scelte di fondo, prima che politiche ma riportate alla e nella politica, il rifiuto di odiare i nemici e l'aiuto portato alle vittime, il dovere della testimonianza diretta, la distinzione tra il "peccato" e il "peccatore", l'amore per la giustizia e la verita' e, in definitiva, il ripudio del narcisismo consolatorio e ipocrita che miete oggi milioni di vittime nel mondo occidentale e non solo in quello e di una cultura che spinge alla mistificazione e all'addormentamento delle coscienze invece che al loro risveglio. In definitiva, il richiamo che le vite narrate con tanta passione da Todorov ci propongono e' a quella virtu' che tanti hanno messo e ancora provano a mettere al di sopra di ogni altra scelta: l'amore del prossimo che, diceva don Milani alla fine della sua Lettera, resta in definitiva la cosa piu' importante e definitiva di tutte. "Io sono gli altri" scrisse un nostro giovane poeta, Rocco Scotellaro.
10. LIBRI. GOFFREDO FOFI PRESENTA "RESISTENTI" DI TZVETAN TODOROV SUL QUOTIDIANO "AVVENIRE"
[Dal sito dell'"Avvenire"]
Resistenti di Tzvetan Todorov (Garzanti), nell'originale Insoumis, e' un libro importante, anzi molto importante per tutti coloro che cercano esempi ai quali rifarsi, nella quotidiana fatica di "resistere" e di "ben fare". E' da diffondere tra amici e allievi, tra i membri benintenzionati delle nuove generazioni.
Resistere non significa farsi i fatti propri, mimetizzarsi, accettare; resistere significa (proprio nel senso della traduzione italiana, che rimanda, volontariamente o no, alla nozione, non solo italiana, di "partigiani") non accettare le cose come stanno, il mondo com'e', ma agire per modificarlo, per cambiarlo in meglio. Anche quando si sapesse che quest'impresa puo' facilmente fallire. In termini biblici si potrebbe dire che i personaggi di cui Todorov racconta nel libro le esperienze e la qualita' sono dei "giusti", quelli senza i quali il mondo, l'esistenza umana, perderebbero di senso.
Todorov ha raggruppato scritti di diversi momenti e occasioni, e ha cercato di chiarire a se stesso le ragioni che lo hanno spinto a occuparsi di queste figure, alle quali se ne potrebbero aggiungere tante e tante altre, note e no, e per fortuna anche a noi e' capitato di incontrarne nella vita, sui libri, nei racconti che ce ne sono stati fatti da chi li ha conosciuti da vicino. Si tratta di credenti (di fedi diverse) e di non-credenti, ma che hanno comunque creduto nei valori della verita' e della giustizia. Quindi anche della solidarieta' con gli oppressi. S'intitola non a caso Alla ricerca del giusto e del vero (trad it. Medusa) la raccolta di saggi e interviste, con la luminosa figura di Germaine Tillion - tra Resistenza, lager, Algeria - curata proprio da Todorov, la cui prefazione e' il saggio piu' lungo di Resistenti. Ma ci sono anche Etty Hillesum, Pasternak e Solzenicyn, due leader politici come Mandela e Malcolm X (messi a confronto tra loro, e sulle loro scelte di mezzi violenti o nonviolenti), e due resistenti contemporanei, l'israeliano Shulman che lotta per i diritti dei palestinesi, l'americano Snowden che denuncia le infrazioni dei governi degli Usa alla loro costituzione.
Hanno in comune, dice Todorov, il "far leva sulle proprie qualita' individuali per intervenire nella sfera pubblica", di puntare in politica sulla forza della morale. "I loro comportamenti appartengono a due grandi forme d'amore: l'amore per gli esseri umani e quello per la verita' (che talvolta coincidono)"; di piu', e qui sta la loro radicale grandezza: si preoccupano delle vittime, ma si rifiutano di odiare i loro nemici (esemplari in questo senso le stupende figure femminili, Hillesum e Tillion).
11. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
12. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Indagine sulle periferie, "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 4, aprile 2016, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2016, pp. 264 (+ 8 tavole fuori testo e una mappa allegata), euro 14.
*
Riletture
- G. D. H. Cole, Storia del pensiero socialista, Laterza, Roma-Bari 1967, 1976, 5 voll. in 7 tomi (I. I precursori 1789-1850; II. Marxismo e anarchismo 1850-1914; III. La Seconda Internazionale 1889-1914 (in due tomi); IV. Comunismo e socialdemocrazia 1914-1931 (in due tomi); V. Socialismo e fascismo 1931-1939).
13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
14. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2343 del 9 maggio 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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