[Nonviolenza] Coi piedi per terra. 810
- Subject: [Nonviolenza] Coi piedi per terra. 810
- From: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
- Date: Tue, 29 Mar 2016 12:25:09 +0200 (CEST)
- Reply-to: "nbawac at tin.it" <nbawac at tin.it>
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 810 del 29 marzo 2016
In questo numero:
1. Armando Forcassi: Er diciassett'aprile voto sine
2. Severino Vardacampi: La posta in gioco il 17 aprile
3. Il 2 aprile a Torino un seminario in omaggio a Renato Solmi
4. Al referendum del 17 aprile voteremo si'
5. Costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle"
6. No allo stravolgimento della Costituzione: al referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco
7. Il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale
8. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
9. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre
10. Hic et nunc, quid agendum
1. EDITORIALE. ARMANDO FORCASSI: ER DICIASSETT'APRILE VOTO SINE
[Dal nostro vecchio sodale Armando Forcassi riceviamo e diffondiamo]
Er diciassett'aprile voto sine.
Pe' pprimo, pe' ffa' rrabbia a le padrone
che s'arricchisceno co' le rapine
e ce tratteno sempre da cojone.
Seconno: pe' ffa' smetta 'ste rovine
e 'ste velene. E tterz'e 'n concrusione
m'hanno stuccato tutte 'ste manfrine
de 'sta banna de ladre e de zzozzone.
Quanno vo' ar mare vojo sta' nell'acqua
e nno nell'ojo che ppuzza de cacca.
Apposta er diciassette vo' a vota'.
E a cchi mme dice che nun cio' d'anna'
mo' vegghi se a quer posto ce lo manno
pe' quant'e' vvero che mme chiam'Armanno.
2. EDITORIALE. SEVERINO VARDACAMPI: LA POSTA IN GIOCO IL 17 APRILE
Il referendum del 17 aprile ha per oggetto non solo limitare i tempi delle concessioni alle imprese trivellatrici a breve distanza dalle coste del paese, ma questioni ben piu' generali: se debba continuare il dominio del profitto di pochi a danno dell'umanita' e della biosfera, o se invece debba prevalere il bene comune.
Se si ritiene che debba prevalere il bene comune, allora occorre votare, e votare "si'" al quesito referendario.
Come e' noto, affinche' il referendum sia valido occorre che votino la meta' piu' uno degli aventi diritto; e come e' gia' accaduto piu' volte in passato comitati d'affari e loro manutengoli (e lo stesso governo) stanno puntando ad invalidare il referendum invitando gli elettori a non votare, col risultato di lasciare ancora una volta le decisioni sul nostro comune presente e sul nostro comune futuro nelle mani dei rapinatori, degli inquinatori, dei devastatori, dei distruttori del mondo vivente.
Occorre quindi che le persone persuase del diritto e del dovere di decidere insieme di cio' che tutti riguarda (si chiama democrazia), del diritto e del dovere di difendere insieme il mondo vivente casa comune dell'umanita' (si chiama responsabilita'), del diritto e del dovere di garantire a tutti gli esseri umani e quindi anche alle generazioni future un mondo vivibile (si chiama solidarieta'), facciano ora la cosa giusta: andando a votare si' il 17 aprile, e di qui al 17 aprile informando e convincendo le altre persone che la loro voce raggiungere possa ad andare anch'esse a votare per il bene comune.
3. INCONTRI. IL 2 APRILE A TORINO UN SEMINARIO IN OMAGGIO A RENATO SOLMI
[Renato Solmi e' stato tra i pilastri della casa editrice Einaudi, ha introdotto in Italia opere fondamentali della scuola di Francoforte e del pensiero critico contemporaneo, e' uno dei maestri autentici e profondi di generazioni di persone impegnate per la democrazia e la dignita' umana, che attraverso i suoi scritti e le sue traduzioni hanno costruito tanta parte della propria strumentazione intellettuale; impegnato nel Movimento Nonviolento del Piemonte e della Valle d'Aosta, e' deceduto il 25 marzo 2015. Dal risvolto di copertina del recente volume in cui sono raccolti taluni dei frutti mggiori del suo magistero riprendiamo la seguente scheda: "Renato Solmi (Aosta 1927) ha studiato a Milano, dove si e' laureato in storia greca con una tesi su Platone in Sicilia. Dopo aver trascorso un anno a Napoli presso l'Istituto italiano per gli studi storici di Benedetto Croce, ha lavorato dal 1951 al 1963 nella redazione della casa editrice Einaudi. A meta' degli anni '50 ha passato un periodo di studio a Francoforte per seguire i corsi e l'insegnamento di Theodor W. Adorno, da lui per primo introdotto e tradotto in Italia. Dopo l'allontanamento dall'Einaudi, ha insegnato per circa trent'anni storia e filosofia nei licei di Torino e di Aosta. E' impegnato da tempo, sul piano teorico, e da un decennio anche su quello della militanza attiva, nei movimenti nonviolenti e pacifisti torinesi e nazionali. Ha collaborato a numerosi periodici culturali e politici ("Il pensiero critico", "Paideia", "Lo Spettatore italiano", "Il Mulino", "Notiziario Einaudi", "Nuovi Argomenti", "Passato e presente", "Quaderni rossi", "Quaderni piacentini", "Il manifesto", "L'Indice dei libri del mese" e altri). Fra le sue traduzioni - oltre a quelle di Adorno, Benjamin, Brecht (L'abici' della guerra, Einaudi, Torino 1975) e Marcuse (Il "romanzo dell'artista" nella letteratura tedesca, ivi, 1985), che sono in realta' edizioni di riferimento - si segnalano: Gyorgy Lukacs, Il significato attuale del realismo critico (ivi, 1957) e Il giovane Hegel e i problemi della societa' capitalistica (ivi, 1960); Guenther Anders, Essere o non essere (ivi, 1961) e La coscienza al bando (ivi, 1962); Max Horkheimer e Th. W. Adorno, Dialettica dell'illuminismo (ivi, 1966 e 1980); Seymour Melman, Capitalismo militare (ivi, 1972); Paul A. Baran, Saggi marxisti (ivi, 1976); Leo Spitzer, Lettere di prigionieri di guerra italiani 1915-1918 (Boringhieri, Torino 1976)". Opere di Renato Solmi: segnaliamo particolarmente la sua recente straordinaria Autobiografia documentaria. Scritti 1950-2004, Quodlibet, Macerata 2007]
Centro Studi Sereno Regis, Fondazione Luigi Micheletti e Centro Studi Piero Gobetti, in collaborazione con Cittacomune (Piacenza), Giulio Einaudi editore, "Indice dei libri del mese", Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, Quodlibet Edizioni (Macerata), rivista "Lo Straniero" (Roma), Unione Culturale Franco Antonicelli, presentano "Il vento della storia. Seminario in omaggio a Renato Solmi".
Sabato 2 aprile 2016, ore 15-18,30, sala Gabriella Poli, Centro Studi Sereno Regis, via Garibaldi 13, Torino.
Ingresso libero.
Programma
ore 15.00: Introduzione di Enzo Ferrara e Massimo Cappitti;
ore 15.15: saluto di Luca Baranelli;
ore 15.30: Tommaso Munari, Il lavoro editoriale;
ore 16.00: Simone Scala, Storia di una mediazione culturale;
ore 16.30: tavola rotonda con interventi di Francesco Ciafaloni, Giovanni Ramella, Cesare Pianciola, Enrico Peyretti;
ore 18.00: dibattito e interventi liberi;
ore 18.30: chiusura.
Renato Solmi (1927-2015) e' stato filosofo, militante politico, pacifista, consulente editoriale, insegnante di liceo attento alla laicita' della scuola e dello Stato, collaboratore di numerose riviste, curatore e traduttore di Minima Moralia di Theodor Adorno, Angelus Novus di Walter Benjamin ed Essere o non essere. Diario di Hiroshima e Nagasaki di Guenther Anders. La sua opera e' raccolta nella Autobiografia documentaria, Scritti 1950-2004 (Quodlibet 2007), interventi pubblicati nell'arco di oltre cinquant'anni, testimonianze di un impegno intellettuale che, dal lavoro con la scuola di Francoforte, ha attraversato gli anni del conflitto sociale, il Movimento studentesco, l'antipsichiatria, il pacifismo, l'ecologismo. Un percorso contrassegnato da profonde riflessioni su avvenimenti che hanno coinvolto piu' generazioni e da insegnamenti che restano validi e attuali, importanti per comprendere il presente e per tornare a immaginare il futuro senza farsi intimorire dagli sbalzi a volte si' improvvisi, ma non sempre imprevedibili, del vento della storia.
Per informazioni: Centro Studi Sereno Regis: 011532824, Enzo Ferrara: 3398555744 enzoferrara at serenoregis.org
4. REPETITA IUVANT. AL REFERENDUM DEL 17 APRILE VOTEREMO SI'
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
Per difendere le coste italiane dalle devastazioni, dal degrado e dai pericoli provocati dalle trivellazioni.
Per difendere dall'inquinamento l'ambiente marino e tutte le sue forme di vita.
Per difendere il diritto di tutte le persone alla salute e a un ambiente salubre.
Per difendere il diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.
Per difendere la bellezza della natura, un bene comune prezioso e insostituibile.
Per sostenere l'approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.
Per far cessare lo sfruttamento dissennato e distruttivo delle risorse naturali.
Per far prevalere la ragione, la responsabilita', il diritto, la solidarieta'.
Con la forza della verita', con la forza della democrazia, per il bene comune.
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
*
Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi, Peppe Sini
5. REPETITA IUVANT. COSTITUITO IL COMITATO NAZIONALE "VOTA SI' PER FERMARE LE TRIVELLE"
E' stato costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle".
Per informazioni cfr. il sito del "Coordinamento nazionale No Triv": www.notriv.com
Attenzione: al referendum del 17 aprile per votare contro le trivellazioni occorre votare si'.
6. REPETITA IUVANT. NO ALLO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE: AL REFERENDUM DI OTTOBRE VOTIAMO NO AL GOLPE BIANCO
In tutta Italia si stanno costituendo i comitati locali per la democrazia costituzionale in vista del referendum che si svolgera' in ottobre.
Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco, votiamo no allo stravolgimento della Costituzione, votiamo no alla deriva autoritaria; difendiamo la democrazia, difendiamo l'ordinamento repubblicano nato dalla resistenza antifascista.
7. REPETITA IUVANT. IL SITO DEL COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
No allo stravolgimento della Costituzione.
Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
8. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
9. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni uccisione e' un crimine.
Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.
Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.
A tutti i terrorismi occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.
Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.
Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.
A tutte le guerre occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.
La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.
Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.
Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.
Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La violenza assassina si contrasta salvando le vite.
La pace si costruisce abolendo la guerra.
La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.
La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cominci l'Italia.
Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.
Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.
Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.
Cominci l'Italia cessando di produrre armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.
Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.
Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.
Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.
Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Alla barbarie occorre opporre la civilta'.
Alla violenza occorre opporre il diritto.
Alla distruzione occorre opporre la convivenza.
Al male occorre opporre il bene.
Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.
Salvare le vite e' il primo dovere.
10. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
===================
COI PIEDI PER TERRA
===================
Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Numero 810 del 29 marzo 2016
Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe
Per non riceverlo piu':
nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe
In alternativa e' possibile andare sulla pagina web
http://web.peacelink.it/mailing_admin.html
quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).
L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:
http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com- Prev by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 2302
- Next by Date: [Nonviolenza] Telegrammi. 2303
- Previous by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 2302
- Next by thread: [Nonviolenza] Telegrammi. 2303
- Indice: