[Nonviolenza] Telegrammi. 2295
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- Date: Mon, 21 Mar 2016 23:14:02 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2295 del 22 marzo 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Una iniziativa a Viterbo contro il razzismo e contro le mafie
2. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
3. Al referendum del 17 aprile voteremo si'
4. Costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle"
5. No allo stravolgimento della Costituzione: al referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco
6. Il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale
7. Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre
8. Hic et nunc, quid agendum
9. Antonio Gnoli intervista Angela Davis
10. Segnalazioni librarie
11. La "Carta" del Movimento Nonviolento
12. Per saperne di piu'
1. RICORRENZE. UNA INIZIATIVA A VITERBO CONTRO IL RAZZISMO E CONTRO LE MAFIE
Ricorreva il 21 marzo sia la Giornata internazionale per l'eliminazione della discriminazione razziale che la Giornata della memoria delle vittime della mafia, e le due iniziative convergono nella denuncia dei poteri criminali razzisti e mafiosi, e convocano alla lotta contro il razzismo, la mafia, ogni potere totalitario, terrorista e schiavista.
In questa giornata il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo ha promosso un incontro di riflessione e di testimonianza cui ha preso parte il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, che ha ricostruito le esperienze di lotta antirazzista ed antimafiosa nell'Alto Lazio dagli anni Settanta del secolo scorso, esperienze di cui e' stato uno dei principali animatori.
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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio in memoria delle vittime delle guerre, del razzismo, dei poteri criminali, dei disastri ambientali; ma anche delle vittime dell'incidente automobilistico in cui domenica in Spagna hanno perso la vita tredici giovani studentesse.
Concludendo il suo intervento il responsabile della struttura pacifista ha riassunto "i compiti dell'ora" in alcuni principali ambiti di impegno.
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Il primo impegno, in memoria di tutte le vittime del razzismo, e' soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone migranti.
Lo ripetiamo ancora una volta: occorre aprire le frontiere; occorre organizzare un servizio di trasporto pubblico e gratuito per far entrare in Italia e in Europa in modo legale e sicuro tutte le persone in fuga dalle guerre, dai disastri, dagli orrori che anche l'Europa ha provocato ed armato; occorre salvare le vite di tutte le persone in pericolo. Ed insieme occorre cessare di armare gli assassini, cessare di fare e fomentare le guerre, cessare di sostenere le dittature, cessare di rapinare interi continenti, cessare di ridurre in miseria e in schiavitu' innumerevoli esseri umani. Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Il primo dovere e' salvare le vite.
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Il secondo impegno e' contrastare i poteri criminali, il regime della corruzione loro primario complice, l'ideologia totalitaria del potere assoluto, il modello di societa' fondato sulla rapina e la devastazione delle risorse, sullo sfruttamento schiavista, sull'appropriazione privata e la massimizzazione del profitto ad esso sacrificando la vita, la dignita' e i diritti degli esseri umani.
Ed in relazione a questo impegno e' necessario anche vincere il referendum di ottobre in difesa della Costituzione della Repubblica italiana, democratica ed antifascista. Le scandalose modifiche volute dal governo, combinate con altre sciagurate leggi che il medesimo governo ha imposto, costituiscono una svolta autoritaria scellerata e inammissibile, che viola fondamentali diritti e favoreggia abusi e oppressioni. Al referendum di ottobre occorre che prevalga il "no" al golpe bianco.
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Il terzo impegno e' opporsi alla guerra, che sempre e solo consiste dell'uccisione di esseri umani. La guerra e' nemica dell'umanita'; abolire la guerra e' il primo dovere e il primo bisogno dell'umanita' intera nell'epoca aperta dagli orrori assoluti di Auschwitz e di Hiroshima.
Per opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni occorre abolire gli eserciti e le armi; occorre promuovere ed organizzare subito la difesa popolare nonviolenta e i corpi civili di pace.
Tutti i poteri assassini, terroristi, totalitari, si reggono sul militarismo; solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.
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Il quarto impegno e' difendere la biosfera, casa comune dell'umanita', distruggendo la quale anche l'umanita' perisce.
Ed in relazione a questo impegno e' necessario anche vincere il referendum del 17 aprile in difesa dell'ambiente, della salute, dei diritti umani dell'umanita' presente e delle generazioni future: un referendum che ha lo stesso valore di quelli che abbiamo gia' vinto in anni lontani e recenti contro la follia nucleare e contro la totale mercificazione dell'acqua. Ma se in quei referendum una forte sensibilizzazione venne agli elettori dalle tragedie di Cernobyl e di Fukushima, oggi si rischia la disattenzione, e quindi una vasta astensione dal voto che il referendum invaliderebbe, come gia' e' avvenuto in passato su temi anch'essi di grande importanza. Ed i messeri al governo con sordidi stratagemmi e squallide menzogne stanno cercando di indurre la popolazione a rinunciare a far valere la volonta' democratica, a rinunciare a difendere il bene comune. Occorre dunque un impegno immediato di ogni persona di volonta' buona per spiegare a tutti i cittadini le ragioni del "si'" al referendum del 17 aprile. Il tempo e' poco, la situazione grave.
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Il quinto impegno, ma in realta' e' quello fondamentale da cui tutti gli altri dipendono, e' la lotta contro il femminicidio, contro la violenza di genere, contro l'oppressione maschilista e patriarcale che spezza in due l'umanita' ed impone ovunque i piu' feroci e pervasivi rapporti di dominio, di sfruttamento, di asservimento, di negazione di eguaglianza di diritti e di annichilimento della dignita' umana.
Il maschilismo e' la prima radice e il primo modello di tutte le altre violenze, e di esso sono vittima sia le donne che esso pretende disumanizzare e ridurre a oggetto e possesso, sia gli uomini stessi che nella violenza che condividono ed esercitano perdono la loro medesima umanita' e si rendono belve e di belve complici, facitori di male ed al male consenzienti. Contrastare e sconfiggere il maschilismo e' l'impegno immediato cui ogni essere umano di retto sentire e di volonta' buona e' chiamato in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, per la liberazione dell'umanita' intera da tutte le oppressioni e le menzogne, per proteggere la sua stessa identita' di umana persona, di essere senziente, pensante ed agente che sa e puo' scegliere tra il male e il bene, che sa che solo il bene rende felici, solo nella solidarieta' e nella condivisione si e' umani, solo nella lotta contro la violenza si costruisce la liberta', la giustizia e pace - la liberta', la giustizia e la pace cui ogni essere morale aspira.
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Nel ricordo delle vittime, con l'azione buona che e' anche testimonianza del bene ed esempio che educa, noi riaffermiamo la dignita' di tutti gli esseri umani, noi riaffermiamo il diritto alla vita di tutti gli esseri umani, noi riaffermiamo la persuasione che la civilta' umana puo' prevalere sulla violenza che disumanizza e distrugge, noi riaffermiamo la scelta della nonviolenza che e' la lotta la piu' nitida e la piu' intransigente contro tutte le violenze.
Oppresse e oppressi di tutti i paesi, unitevi nella lotta per la comune liberazione dell'umanita' intera.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
2. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
3. REPETITA IUVANT. AL REFERENDUM DEL 17 APRILE VOTEREMO SI'
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
Per difendere le coste italiane dalle devastazioni, dal degrado e dai pericoli provocati dalle trivellazioni.
Per difendere dall'inquinamento l'ambiente marino e tutte le sue forme di vita.
Per difendere il diritto di tutte le persone alla salute e a un ambiente salubre.
Per difendere il diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.
Per difendere la bellezza della natura, un bene comune prezioso e insostituibile.
Per sostenere l'approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.
Per far cessare lo sfruttamento dissennato e distruttivo delle risorse naturali.
Per far prevalere la ragione, la responsabilita', il diritto, la solidarieta'.
Con la forza della verita', con la forza della democrazia, per il bene comune.
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
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Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi, Peppe Sini
4. REPETITA IUVANT. COSTITUITO IL COMITATO NAZIONALE "VOTA SI' PER FERMARE LE TRIVELLE"
E' stato costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle".
Per informazioni cfr. il sito del "Coordinamento nazionale No Triv": www.notriv.com
Attenzione: al referendum del 17 aprile per votare contro le trivellazioni occorre votare si'.
5. REPETITA IUVANT. NO ALLO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE: AL REFERENDUM DI OTTOBRE VOTIAMO NO AL GOLPE BIANCO
In tutta Italia si stanno costituendo i comitati locali per la democrazia costituzionale in vista del referendum che si svolgera' in ottobre.
Nel referendum di ottobre votiamo no al golpe bianco, votiamo no allo stravolgimento della Costituzione, votiamo no alla deriva autoritaria; difendiamo la democrazia, difendiamo l'ordinamento repubblicano nato dalla resistenza antifascista.
6. REPETITA IUVANT. IL SITO DEL COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
No allo stravolgimento della Costituzione.
Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
7. REPETITA IUVANT. CONTRO TUTTI I TERRORISMI, CONTRO TUTTE LE GUERRE
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni uccisione e' un crimine.
Non si puo' contrastare una strage commettendo un'altra strage.
Non si puo' contrastare il terrorismo con atti di terrorismo.
A tutti i terrorismi occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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La guerra e' il terrorismo portato all'estremo.
Ogni guerra consiste di innumerevoli uccisioni.
La guerra e' un crimine contro l'umanita'.
Con la guerra gli stati divengono organizzazioni terroriste.
Con la guerra gli stati fanno nascere e crescere le organizzazioni terroriste.
A tutte le guerre occorre opporsi.
Salvare le vite e' il primo dovere.
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Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Un'organizzazione criminale va contrastata con un'azione di polizia da parte di ordinamenti giuridici legittimi.
La guerra impedisce l'azione di polizia necessaria.
Occorre dunque avviare un immediato processo di pace nel Vicino e nel Medio Oriente che consenta la realizzazione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali, democratici, rispettosi dei diritti umani.
Occorre dunque che l'Europa dismetta ogni politica di guerra, di imperialismo, di colonialismo, di rapina, di razzismo, di negazione della dignita' umana di innumerevoli persone e di interi popoli.
Occorre dunque una politica europea di soccorso umanitario, di pace con mezzi di pace: la politica della nonviolenza che sola riconosce e promuove e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
La violenza assassina si contrasta salvando le vite.
La pace si costruisce abolendo la guerra.
La politica della nonviolenza richiede il disarmo e la smilitarizzazione.
La politica nonviolenta richiede la difesa civile non armata e nonviolenta, i corpi civili di pace, l'azione umanitaria, la cooperazione internazionale.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Si coalizzino tutti gli stati democratici contro il terrorismo proprio ed altrui, contro il terrorismo delle organizzazioni criminali e degli stati.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione dei conflitti.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per l'indispensabile aiuto umanitario a tutte le persone ed i popoli che ne hanno urgente bisogno.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per contrastare le organizzazioni criminali con azioni di polizia adeguate, mirate a salvare le vite e alla sicurezza comune.
Si coalizzino tutti gli stati democratici per la civile convivenza di tutti i popoli e di tutti gli esseri umani.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Cominci l'Italia.
Cominci l'Italia soccorrendo, accogliendo e assistendo tutte le persone in fuga dalla fame e dall'orrore, dalle dittature e dalla guerra.
Cominci l'Italia cessando di partecipare alle guerre.
Cominci l'Italia uscendo da alleanze militari terroriste e stragiste come la Nato.
Cominci l'Italia cessando di produrre armi e di rifornirne regimi e poteri dittatoriali e belligeranti.
Cominci l'Italia abrogando tutte le infami misure razziste ancora vigenti nel nostro paese.
Cominci l'Italia con un'azione diplomatica, politica ed economica, e con aiuti umanitari adeguati a promuovere la costruzione di ordinamenti giuridici legittimi, costituzionali e democratici dalla Libia alla Siria.
Cominci l'Italia destinando a interventi di pace con mezzi di pace, ad azioni umanitarie nonviolente, i 72 milioni di euro del bilancio dello stato che attualmente ogni giorno sciaguratamente, scelleratamente destina all'apparato militare, alle armi, alla guerra.
Cominci l'Italia a promuovere una politica della sicurezza comune e del bene comune centrata sulla difesa popolare nonviolenta, sui corpi civili di pace, sulla legalita' che salva le vite.
Salvare le vite e' il primo dovere.
*
Ogni vittima ha il voto di Abele.
Alla barbarie occorre opporre la civilta'.
Alla violenza occorre opporre il diritto.
Alla distruzione occorre opporre la convivenza.
Al male occorre opporre il bene.
Contro tutti i terrorismi, contro tutte le guerre.
Salvare le vite e' il primo dovere.
8. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
9. MAESTRE. ANTONIO GNOLI INTERVISTA ANGELA DAVIS
[Dal sito www.repubblica.it riprendiamo la seguente intervista del 14 marzo 2016 dal titolo "Angela Davis: Ho fatto un sogno, cambiare il mondo" e il sommario "I pregiudizi, il carcere, la lotta per la difesa dei diritti civili dei neri e delle donne. Parla l'intellettuale americana, che arriva a Roma.
Antonio Gnoli e' giornalista della pagina culturale del quotidiano "La Repubblica" e saggista; ha anche curato l'edizione italiana di testi di Alexandre Kojeve per Adelphi e di Carl Jacob Burckhardt per Bompiani. Opere di Antonio Gnoli: (con Franco Volpi), I prossimi titani. Conversazioni con Ernst Juenger, Adelphi, Milano 1997; (con Bruce Chatwin), La nostalgia dello spazio, Bompiani, Milano 2000; (con Franco Volpi), Il dio degli acidi. Conversazioni con Albert Hofmann, Bompiani, Milano 2003; (con Franco Volpi), L'ultimo sciamano, Bompiani, Milano 2006; (con Gianfranco Ferroni), La luce dell'ateo, Bompiani, Milano 2009; (con Franco Volpi), I filosofi e la vita, Bompiani, Milano 2010; (con Gennaro Sasso), I corrotti e gli inetti. Conversazioni su Machiavelli, Bompiani, Milano 2013.
Angela Davis (Birmingham, Alabama, 1944), pensatrice, militante, docente universitaria, saggista, insegna attualmente "Storia della coscienza" all'Universita' della California di Santa Cruz, e vi dirige il Women Institute. Ha studiato filosofia con Marcuse e con Adorno, in varie universita' americane, a Parigi, a Francoforte. Attivista e teorica marxista, femminista, antirazzista, e' stata duramente perseguitata; continua tuttora la sua lotta e la sua attivita' di insegnamento, di studiosa, di militante. Tra le opere di Angela Davis: a) in italiano: Autobiografia di una rivoluzionaria, Garzanti 1975, Minimum fax, 2007; Bianche e nere, Editori Riuniti, 1985; Lady day, lady night, Greco & Greco, 2004; b) in inglese: Angela Davis: An Autobiography, 1974, 1989; Women, Race and Class, 1981; Women, Culture and Politics, 1989; The Prison Industrial Complex, 2000; Are Prisons Obsolete?, 2003. Cfr. anche i materiali nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" nn. 446-448, e la voce nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 520.]
E' stata una delle leggende politiche degli anni Sessanta e Settanta. Una figura di spicco del movimento americano per la difesa dei diritti civili, in particolare dei neri e della donne. Angela Davis e' oggi a Roma invitata dall'Universita' degli studi di Roma Tre. Terra' stamane una lezione cui seguira' una discussione sui temi legati al femminismo nero nell'ambito della "Women's Liberation". La sua maestosa e inconfondibile capigliatura e' diventata brizzolata. E' la sola cosa che e' cambiata in una donna che continua a conservare la passione e la sicurezza dei suoi giudizi morali. La sua vita e' costellata da episodi durissimi e a volte drammatici. Un'infanzia trascorsa nella segregazione di uno stato del Sud, l'Alabama. I pregiudizi e le ingiustizie subite a opera dei bianchi. Gli anni del carcere, con l'accusa di terrorismo. L'isolamento, ma anche i movimenti di opinione sorti in suo favore nel mondo. L'impegno politico e culturale. L'incontro con un maestro come Herbert Marcuse. Gli anni passati in Europa, tra la Francia e la Germania. L'insegnamento all'universita'.
Angela Davis ha attinto alle contraddizioni della storia americana sposando sempre la causa dei deboli. Oggi che l'America e' impegnata in un'aspra campagna per le presidenziali le chiedo per prima cosa un giudizio su quanto sta accadendo nelle primarie. E' indignata per i toni. "E' sicuramente la campagna per le primarie piu' sconcertante che abbia mai visto. Non e' concepibile che un candidato alla presidenza possa associarsi a delle parole pronunciate da Mussolini e giustificarsi poi, commentando che era una buona citazione. Donald Trump fa leva sui settori piu' razzisti e politicamente piu' arretrati della popolazione. E' un pericolo contro cui bisognera' lavorare per assicurarci che in futuro non nuoccia piu' al paese".
- Antonio Gnoli: Ritiene sia diversa l'attuale situazione dagli anni '70, quando scrisse "Autobiografia di una rivoluzionaria"?
- Angela Davis: E' cambiato il quadro internazionale, con l'affacciarsi di nuove potenze e conflitti. Ma il razzismo non e' stato sconfitto.
- Antonio Gnoli: Perche' decise di scrivere un'autobiografia? Era giovane, con delle esperienze tutt'altro che compiute.
- Angela Davis: E' un problema che allora mi posi. Per un po' fui incerta se parlare della mia vita. Fu Toni Morrison, nel suo ruolo di editor alla Random House, a convincermi che sarebbe stato possibile scrivere un libro al cui centro ci fosse una storia collettiva di movimenti e di lotte, piu' che il racconto privato di una donna, allora trentenne.
- Antonio Gnoli: Per quasi due anni lei e' stata rinchiusa in una prigione, con l'accusa di terrorismo. Segui' il processo e la piena assoluzione. Con che sentimenti ha vissuto quel periodo: paura, noia, disperazione?
- Angela Davis: Le emozioni che lei elenca le ho provate durante tutta la prigionia. Ma nello stesso tempo sentivo crescere la speranza. Molta gente si mobilito', ritenendo un'ingiustizia la mia detenzione. La cosa piu' dura che mi tocco' allora subire fu l'isolamento nel quale venni tenuta per la gran parte del tempo.
- Antonio Gnoli: Oggi come ripensa a quell'esperienza?
- Angela Davis: Oggi ritengo sia stato importante conoscere la realta' carceraria. Tanto piu' perche' mi ha consentito di lavorare contro l'istituzione delle carceri. E' stata un'esperienza che tra l'altro mi ha messo in contatto con le donne detenute e doppiamente discriminate: sia nella vita che nelle prigioni.
- Antonio Gnoli: L'ha sorpresa che anche fuori dai confini americani ci fosse un movimento per la liberazione di Angela Davis?
- Angela Davis: In un certo senso direi di si'. Seguivo con molto coinvolgimento le manifestazioni a mio favore. Ho visto foto di manifestanti in Europa, particolarmente Francia, Italia, Germania e Regno Unito; ma anche in Asia, in Africa, in America latina e in Australia.
- Antonio Gnoli: E' stata, in fondo, la prima globalizzazione in difesa dei diritti di una persona.
- Angela Davis: E la cosa mi fa pensare che c'e' molta piu' gente contro il razzismo che a favore.
- Antonio Gnoli: Lei ha vissuto in Europa?
- Angela Davis: Si', arrivai la prima volta in Francia nel 1962. Ricordo che stava finendo la guerra contro l'Algeria. Ero cosciente che un razzismo, diverso da quello americano, veniva praticato sotto la forma del colonialismo. Il memoriale La question di Henri Alleg, che denunciava le torture contro i resistenti algerini, mi apri' gli occhi. Fu allora che conobbi anche lo straordinario lavoro di Frantz Fanon I dannati della terra.
- Antonio Gnoli: Ha conosciuto Sartre e Camus?
- Angela Davis: Purtroppo no. Camus mori' nel 1960. Mi sarebbe piaciuto incontrarlo. Ricordo che nell'estate del 1961 lessi il suo libro L'homme revolte'. Il mio viaggio a Parigi era funzionale alla decisione di laurearmi in letteratura francese. Mentre leggevo i classici Corneille, Moliere, Racine, scoprii la forza di seduzione di Sartre e Merleau-Ponty. Anche se non ho mai incontrato Sartre, sono orgogliosa per la sua adesione alla campagna in mia difesa. I suoi libri mi hanno aiutato a spostare i miei interessi dalla letteratura alla filosofia. Ma la persona che in questo campo e' stata decisiva fu Herbert Marcuse.
- Antonio Gnoli: Come lo ha conosciuto?
- Angela Davis: Durante una lezione alla Sorbona e poi in America, dove ha insegnato a lungo. Marcuse mi ha convinto a prendere molto sul serio la filosofia continentale. Trovavo affascinante il modo in cui parlava del primo Marx. La sua tesi era che non si poteva capire l'economia politica senza aver affrontato la parte filosofica di Marx. Ho avuto il privilegio, nel corso del mio ultimo anno di studi universitari, di lavorare fianco a fianco con lui. Fu Marcuse a consigliarmi di continuare a studiare a Francoforte con Adorno, Horkheimer, Habermas e Negt.
- Antonio Gnoli: E il consiglio lo ha seguito?
- Angela Davis: Sono stata per due anni a Francoforte. Durante quel periodo partecipavo allo Sds, un movimento studentesco di estrazione socialista, che lottava contro la guerra in Vietnam, contro lo Scia' in Iran e contro i rigurgiti neonazisti tedeschi.
- Antonio Gnoli: Adorno non era molto contento della contestazione.
- Angela Davis: Adorno non amava la figura dell'intellettuale impegnato ed era molto critico verso ogni forma di attivismo politico. D'altro canto Marcuse era la personificazione di tutto cio' che Adorno detestava. Il suo impegno intellettuale era per tutti noi il modello culturale in cui credevamo.
- Antonio Gnoli: In cosa credeva?
- Angela Davis: Che il nostro compito, in quanto studiosi, fosse di cambiare il mondo sociale nel quale vivevamo.
- Antonio Gnoli: Ammettera' che le cose piu' interessanti sul piano dell'interpretazione arrivarono proprio da Adorno.
- Angela Davis: La sua acutezza come pensatore e' indiscutibile. Continuo a leggere e a insegnare ai miei studenti la sua opera. In particolare La dialettica negativa e la Teoria estetica . Come studentessa, seguii le sue lezioni, partecipai ai suoi seminari e parlai con lui per discutere il lavoro della tesi. Fu in quel momento che mi resi conto che avrei dovuto operare una scelta.
- Antonio Gnoli: Quale?
- Angela Davis: Tra il desiderio di usare la mia formazione filosofica per cambiare il mondo e quella solo di interpretarlo. Decisi allora di interrompere la collaborazione con lui e di tornare in America.
- Antonio Gnoli: Ritiene che la sua Teoria critica abbia ancora validita'?
- Angela Davis: Assolutamente si'! Nella versione che ne diede Marcuse si capisce che gli approfondimenti della filosofia riguardo alla liberta', l'uguaglianza e la giustizia, spesso ci obbligano a lasciare l'arena filosofica. L'eredita' della "teoria critica" e' di averci fatto abbracciare uno sguardo interdisciplinare.
- Antonio Gnoli: Che cosa pensa del postmoderno?
- Angela Davis: E' un concetto ormai talmente largo che e' difficile sappia fornire risposte convincenti su cio' che accade. Detto questo, credo che le teorie di Derrida e Foucault, sebbene i due abbiano poco in comune, siano di estremo interesse. Ma sono davvero dei postmoderni?
- Antonio Gnoli: Preferisce ancora Marx?
- Angela Davis: Come si fa a buttarlo a mare? E' ancora di grande aiuto consultarne i libri per capire i limiti dell'attuale neoliberismo. A questo proposito anche l'opera di Antonio Gramsci riveste un'importanza particolare in questo momento.
- Antonio Gnoli: Gli anni della protesta contro il razzismo sono stati accompagnati da un clima culturale straordinario. Intellettuali come James Baldwin, scrittori della Beat generation, artisti come Bob Dylan hanno secondo lei interpretato lo spirito di quel tempo?
- Angela Davis: I movimenti di massa che reclamano un cambiamento influenzano sempre il mondo culturale. Baldwin seppe dare una direzione al movimento e continua a essere per i giovani una spinta verso l'impegno. Quanto alla musica di Dylan, era il barometro che segno' il cambio di temperatura nel movimento culturale. Ha saputo indirizzare la coscienza popolare nella direzione progressista.
- Antonio Gnoli: A proposito di musica, John Lennon e Yoko Ono le dedicarono una canzone. Che cosa ha provato?
- Angela Davis: Ho un grande rispetto per Lennon e per la sua opera. E un rispetto ancora piu' vivo per Yoko Ono. Sono grata per avermi dedicato una canzone e per il fatto che hanno scelto di onorare la memoria di George Jackson.
- Antonio Gnoli: Jackson fu un importante esponente delle Pantere nere. Venne ucciso nel carcere di Saint Quentin.
- Angela Davis: Era il 1971. Fu ucciso per le idee in cui credeva e per le quali lottava.
- Antonio Gnoli: Che ricordo ha di Angela Davis bambina?
- Angela Davis: Non credo che la mia infanzia sia stata molto diversa da quella di altri bambini neri cresciuti nel sud segregazionista. Ma sono grata ai miei genitori per avermi aiutato ad avere una visione del mondo infinitamente piu' vasta del chiuso universo del Sud di "Jim Crow". Ancora oggi ho molti contatti con gli amici della mia infanzia e ritorno spesso a Birmingham, in Alabama, dove molti di loro vivono tuttora.
- Antonio Gnoli: Chi e' oggi Angela Davis?
- Angela Davis: Una persona che crede che il mondo nel quale viviamo possa diventare un posto migliore per tutti. L'ho sempre pensato e ho sempre lottato per questo.
10. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Umberto Eco, I limiti dell'interpretazione, Bompiani, Milano 1990, 1995, pp. 384.
*
Riedizioni
- La storia de I Promessi Sposi raccontata da Umberto Eco, Scuola Holden - Gruppo Editoriale L'Espresso, Torino-Roma 2010, 2016, pp. 96, euro 9,90 (in supplemento a "La Repubblica" e a "L'Espresso").
- Umberto Eco, [Tre interventi] e due dialoghi con Luciano Berio e Gianni Vattimo, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2016, pp. 96 (in supplemento a "MicroMega" n. 2/2016).
11. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
12. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2295 del 22 marzo 2016
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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