[Nonviolenza] Coi piedi per terra. 802
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- Date: Sat, 19 Mar 2016 14:27:17 +0100 (CET)
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Numero 802 del 19 marzo 2016
In questo numero:
1. Cinque semplici idee per sconfiggere l'Isis (e non solo)
2. Al referendum del 17 aprile voteremo si'
3. Costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle"
4. Centro Gandhi di Pisa: Aldo Capitini e Teresa Mattei voterebbero no al referendum di ottobre sullo stravolgimento della Costituzione repubblicana
5. Il sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale
6. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
7. Un incontro con Sergio Paronetto oggi a Viterbo
8. Il 21 marzo a Roma
1. EDITORIALE. CINQUE SEMPLICI IDEE PER SCONFIGGERE L'ISIS (E NON SOLO)
I. Il pieno riconoscimento dei diritti umani delle donne.
E' il maschilismo il fondamento ideologico e pratico di tutte le organizzazioni che praticano la violenza. Solo abolendo la violenza maschile contro meta' del genere umano si possono abolire anche tutte le altre violenze di cui la violenza maschile e' il primo modello e la prima radice.
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II. Abolire razzismo e schiavismo, colonialismo e imperialismo.
Tutte le mafie, tutti i gruppi terroristici, riproducono al livello alla loro portata la medesima violenza dei poteri dominanti che sfruttano e opprimono e devastano e distruggono esseri umani e biosfera. Solo abolendo quella violenza dei poteri dominanti si puo' riuscire ad abolire anche quella da essa discendente, da essa alimentata e ad essa sostanzialmente speculare poiche' da essa plasmata e ad essa ispirata.
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III. Il disarmo e la smilitarizzazione.
Il militarismo e' il perno di ogni ideologia e di ogni istituzione gerarchica e assassina, totalitaria e irrazionalista. Gli eserciti negano il pensiero autonomo e l'intrinseca dignita' delle persone; ed hanno per fine istituzionale la soppressione degli esseri umani. Le armi sono nemiche dell'umanita'. Cessare di uccidere e di legittimare l'uccidere occorre.
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IV. Uscire dall'economia fondata sulle energie fossili e muovere verso la civilta' dell'energia solare.
Un medesimo destino hanno l'umanita' e l'intero mondo vivente. Distruggendo la natura si distrugge l'umanita'. Non l'appropriazione distruttiva, ma la scelta del riconoscimento e della riconoscenza, del rispetto e della condivisione. Non la rottura dei limiti, ma una vita piu' lenta, piu' profonda, piu' dolce.
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V. La democrazia, ovvero la condivisione della felicita' possibile.
Il riconoscimento dell'eguaglianza di diritti, la condivisione dei beni e dei pesi, la solidarieta' che ogni persona e l'intero mondo vivente riconosce e rispetta e sostiene. Una sola umanita', in unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'. Il primo dovere e' salvare le vite.
2. REPETITA IUVANT. AL REFERENDUM DEL 17 APRILE VOTEREMO SI'
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
Per difendere le coste italiane dalle devastazioni, dal degrado e dai pericoli provocati dalle trivellazioni.
Per difendere dall'inquinamento l'ambiente marino e tutte le sue forme di vita.
Per difendere il diritto di tutte le persone alla salute e a un ambiente salubre.
Per difendere il diritto delle generazioni future a un mondo vivibile.
Per difendere la bellezza della natura, un bene comune prezioso e insostituibile.
Per sostenere l'approvvigionamento energetico da fonti pulite e rinnovabili.
Per far cessare lo sfruttamento dissennato e distruttivo delle risorse naturali.
Per far prevalere la ragione, la responsabilita', il diritto, la solidarieta'.
Con la forza della verita', con la forza della democrazia, per il bene comune.
Al referendum del 17 aprile voteremo si'.
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Osvaldo Ercoli, Antonella Litta, Emanuele Petriglia, Alessandro Pizzi, Peppe Sini
3. REPETITA IUVANT. COSTITUITO IL COMITATO NAZIONALE "VOTA SI' PER FERMARE LE TRIVELLE"
E' stato costituito il Comitato nazionale "Vota si' per fermare le trivelle".
Per informazioni cfr. il sito del "Coordinamento nazionale No Triv": www.notriv.com
Attenzione: al referendum del 17 aprile per votare contro le trivellazioni occorre votare si'.
4. APPELLI. CENTRO GANDHI DI PISA: ALDO CAPITINI E TERESA MATTEI VOTEREBBERO NO AL REFERENDUM DI OTTOBRE SULLO STRAVOLGIMENTO DELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
[Dal dal Centro Gandhi di Pisa (via Santa Cecilia 30, 56127 Pisa, e-mail: centro at gandhiedizioni.com, sito: www.gandhiedizioni.com) riceviamo e diffondiamo]
Aldo Capitini (antifascista, fondatore del movimento liberalsocialista, ideatore della prima marcia per la Pace e la fratellanza tra i popoli del 1961, fondatore del movimento nonviolento per la pace), fautore della nonviolenza gia' durante il fascismo, alla caduta della dittatura si distinse per il suo impegno a dare alla nuova Repubblica istituzioni il piu' possibile aperte all'idea di omnicrazia (il potere di tutti) e promosse la nascita dei Cos (Centri di Orientamento Sociale) in ogni quartiere e villaggio, dove tutti i cittadini potevano discutere dalle questioni locali a quelle internazionali. Cerco' inutilmente di convincere i membri della Costituente ad inserire nella Costituzione il riconoscimento dei Cos come forme dal basso di democrazia diretta.
Capitini pensava a una democrazia fondata sui Cos e non sui partiti, sulla partecipazione popolare e non sui professionisti della politica.
Successivamente avverso' tutti i tentativi di instaurare il presidenzalismo, si oppose a ogni legge elettorale di tipo maggioritario e denuncio' come in nome della governabilita' si voleva in realta' ritornare a un sistema autocratico, dove pochi potevano decidere della guerra e della pace.
Chiedeva, invece, di introdurre nella democrazia rappresentativa meccanismi di controllo e di revoca degli eletti da parte degli elettori.
Teresa Mattei (staffetta partigiana, la piu' giovane eletta all'Assemblea Costituente, scelse la mimosa come fiore delle donne, fondo' la Lega per il diritto dei bambini alla comunicazione), da parte sua, fino agli ultimi anni della sua vita, si oppose con fermezza ai tentativi di stravolgimento della Costituzione, che aveva contribuito a scrivere, e con chiarezza spiego' come fosse importante per la salvaguardia della democrazia ripristinare un sistema elettorale proporzionale, perche' i sistemi maggioritari falsificano la rappresentanza, trasformando delle minoranze in maggioranze assolute prevaricatrici, col potere di distruggere anche la legge fondamentale (si ascolti il suo intervento in occasione del LX anniversario della Liberazione il 5 maggio 2005 all'Universita' di Firenze https://youtu.be/47UgtFeaXUo).
Le attuali riforme (un senato non piu' elettivo, un numero maggiore di firme - 800.000 - per chiedere un referendum abrogativo, un numero maggiore di firme - 150.000 - per proporre una legge di iniziativa popolare, vanno nella direzione dell'accentramento dei poteri a vantaggio dei professionisti della politica e delle elite dominanti.
Il referendum che si svolgera' in ottobre non sara' meno importante di quello istituzionale del 1946 in cui si scelse tra monarchia e Repubblica.
Nel referendum non sara' in gioco la sorte di un governo, ma l'intero sistema democratico, con conseguenze che non saranno di breve termine, ma che si rifletteranno drammaticamente sulla vita delle future generazioni.
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Appello promosso dal Centro Gandhi (via Santa Cecilia 30, 56127 Pisa, e-mail: centro at gandhiedizioni.com, sito: www.gandhiedizioni.com) il 30 gennaio 2016, anniversario del martirio del Mahatma Gandhi
5. REPETITA IUVANT. IL SITO DEL COORDINAMENTO PER LA DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE
No allo stravolgimento della Costituzione.
Informazioni e materiali utili per il referendum di ottobre per impedire lo stravolgimento della Costituzione sono nel sito del Coordinamento per la democrazia costituzionale: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net
6. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
[L'associazione e centro antiviolenza "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto). Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza. E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole. Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia. Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne. Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne. Il centro mette a disposizione: segreteria attiva 24 ore su 24; colloqui; consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio; attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione. La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate. L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza]
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
7. INCONTRI. UN INCONTRO CON SERGIO PARONETTO OGGI A VITERBO
[Sergio Paronetto insegna presso l'Istituto Tecnico "Luigi Einaudi" di Verona dove coordina alcune attivita' di educazione alla pace e ai diritti umani. Tra il 1971 e il 1973 e' in Ecuador a svolgere il servizio civile alternativo del militare con un gruppo di volontari di Cooperazione internazionale (Coopi). L'obiezione di coscienza al servizio militare gli viene suggerita dalla testimonianza di Primo Mazzolari, di Lorenzo Milani e di Martin Luther King. In Ecuador opera prima nella selva amazzonica presso gli indigeni shuar e poi sulla Cordigliera assieme al vescovo degli idios (quechua) Leonidas Proano con cui collabora in programmi di alfabetizzazione secondo il metodo del pedagogista Paulo Freire. Negli anni '80 e' consigliere comunale a Verona, agisce nel Comitato veronese per la pace e il disarmo e in gruppi promotori delle assemblee in Arena suscitate dall'Appello dei Beati i costruttori di pace. In esse incontra o reincontra Alessandro Zanotelli, Tonino Bello, Ernesto Balducci, David Maria Turoldo, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Perez Esquivel, Beyers Naude' e tanti testimoni di pace. Negli anni '90 aderisce a Pax Christi (che aveva gia' conosciuto negli anni Sessanta) del cui Consiglio nazionale e del cui Centro studi fa parte e di cui attualmente e' vicepresidente nazionale. E' membro del Gruppo per il pluralismo e il dialogo e del Sinodo diocesano di Verona. Opere di Sergio Paronetto: La nonviolenza dei volti. Forza di liberazione, Editrice Monti, Saronno (Va) 2004; Tonino Bello maestro di nonviolenza, Paoline, Cinisello Balsamo (Mi) 2012; Pace nuovo umanesimo, Cittadella, Assisi 2015; Amare il mondo. Creare la pace, La Meridiana, Molfetta 2015. Una intervista a Sergio Paronetto e' nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 433]
Si svolgera' sabato 19 marzo, con inizio alle ore 16, presso la Sala Alessandro IV (Palazzo dei Papi, in piazza S. Lorenzo) a Viterbo, un incontro con il vicepresidente di Pax Christi Sergio Paronetto sul tema "Misericordia e' nonviolenza".
L'incontro e' promosso nell'ambito delle iniziative per l'anno del Giubileo della misericordia. Coordina il professor Alessandro Ercoli.
8. INCONTRI. IL 21 MARZO A ROMA
[Da Raniero La Valle riceviamo e diffondiamo]
In vista del referendum per decidere se sostituire la Costituzione del 1948 con la nuova Costituzione scritta dal governo, il 21 marzo alle ore 16,30 presso la Federazione Nazionale della Stampa in Corso Vittorio Emanuele 349 Anna Falcone, Alex Zanotelli, Domenico Gallo, l'agenzia di stampa "Adista" e Raniero La Valle illustreranno le ragioni dei "Cattolici del No" e i motivi che legittimano i cittadini a lottare per la coerenza tra i loro valori piu' alti e la Costituzione repubblicana.
Il professor Luigi Ferrajoli chiarira' il rapporto tra la seconda e la prima parte, ordinamento e principi, di una Costituzione indivisibile.
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Il testo dell'appello "No alla democrazia dimezzata"
La posta in gioco tra il Si' e il No nel prossimo referendum costituzionale non e' il Senato ma e' l'abbandono della Costituzione vigente e la sua sostituzione con un sistema di democrazia dimezzata in cui i valori e i diritti riconosciuti nella prima parte della Carta, da cui dipendono la vita, la salute e la possibile felicita' del cittadini, sarebbero isolati e neutralizzati per lasciare libero campo al potere del denaro e delle sue istituzioni nazionali e sovranazionali. Questo, col supporto di una legge elettorale congegnata per dare tutto il potere a un solo partito, e' il disegno delle riforme istituzionali oggi sottoposte al popolo come nuove, ma concepite da vecchi politici, nostalgici dei modi spicciativi di governo di un lontano passato.
Mettendo mano alla Costituzione questi politici vogliono riaprire vecchie questioni di democrazia risolte da tempo e da cui non si puo' tornare indietro: divisione dei poteri, sovranita' popolare, fiducia parlamentare ai governi senza vincolo di disciplina di partito, liberta' e diritti sottratti all'arbitrio dei poteri, anche se espressi dalle maggioranze. Si sarebbero dovute fare al contrario riforme rivolte al futuro, a partire dalla domanda sul perche' i diritti al lavoro e a condizioni economiche e sociali che non impediscano il pieno sviluppo della persona umana, pur sanciti in Costituzione, non si sono mai realizzati, e non certo per colpa solo del Senato. E' questa domanda, non quella sul numero dei senatori, che avrebbe risvegliato la coscienza pubblica, a cominciare dai giovani oggi cosi' disperati, e curato la piaga sociale dell'assenteismo e dell'indifferenza.
La Costituzione e' un bene comune e, pur provenendo ciascuno da parti diverse, comune deve essere la battaglia di uomini e donne per la sua cura e la sua difesa, ognuno lottando pero' con i suoi colori e con le sue bandiere. I cristiani gia' altre volte, in momenti cruciali della storia della Repubblica, sono stati determinanti con le loro scelte nei referendum per un avanzamento della democrazia e della laicita' e per tenere aperta la via di vere riforme. Oggi come cattolici ci sentiamo di nuovo chiamati a votare No alle spinte restauratrici, e cosi' ci saranno dei "Cattolici del No" in questo referendum. Allo stesso modo speriamo nell'impegno di molti altri cristiani di ogni denominazione e confessione. Ugualmente voteranno No moltissimi che cristiani o credenti non sono, magari anche piu' motivati e determinati di noi. Ma noi, che pur non siamo soliti nominare la fede nella lotta politica, questa volta diciamo No proprio come cattolici, rispettando in ogni caso quanti saranno spinti da motivazioni diverse.
Prima di tutto votiamo No per una questione di giustizia. Se, nel suo significato piu' elementare, la giustizia e' "la correttezza di una pesata eguale", lo scambio che ci viene proposto, di dar via meta' della Costituzione per avere in cambio ancora Renzi al potere, non e' giusto. Renzi e la Costituzione non hanno lo stesso peso, e mentre il primo non ci e' costato niente (non lo abbiamo nemmeno eletto) la Costituzione ci e' costata molto, in pensiero e martiri anche nostri. Percio', come voto di scambio, Renzi contro la Costituzione e' uno scambio ineguale. Di conseguenza se in questo gioco d'azzardo con la Costituzione Renzi, perdendo, vorra' lasciare il potere, ce ne faremo una ragione. Ma avremo salvato l'idea che ci vuole un minimo d'equita' anche in un baratto.
In secondo luogo votiamo No per una questione di verita'. Non e' vero che la Costituzione vigente e' vecchia, tant'e' che da vent'anni si cerca di cambiarla. Vero e' che da vent'anni essa resiste, anche grazie a imponenti voti popolari. Vecchia e' invece la proposta Costituzione nuova, che da' piu' potere al potere e meno potere ai cittadini, in cio' tornando allo Statuto albertino concesso dal re e finito in Mussolini. Ma e' un'illusione che dia piu' potere a Renzi e alla Boschi, che gia' conosciamo; in realta' dara' piu' potere e forza esecutiva a uno di quei mangiapopoli arruffoni e razzisti che oggi circolano in Europa e che facilmente, col marketing delle agenzie pubblicitarie e dei telefonini scambiati per modernita', potra' insediarsi a palazzo Chigi e nei 340 seggi di replicanti assegnatigli per legge nella Camera residua, con tutti i poteri compreso il diritto di guerra. Non e' vero che con la nuova Costituzione si ridurranno i costi della politica. I deputati restano 630, le spese delle province ricadranno su altri enti, il Senato rimane a gravare sul bilancio pubblico col suo palazzo e tutto il suo apparato, anche se viene ridotto ad un club nobiliare per consiglieri regionali e sindaci che passeranno a Roma uno o due giorni alla settimana (sicche' il Senato sara' il primo Ufficio Pubblico a brillare per l'assenteismo del suo personale).
In terzo luogo votiamo No per una questione di patriottismo costituzionale. Consideriamo la Costituzione la nostra Patria, sia come cittadini che come cattolici. Come cittadini temiamo che il crollo dell'architettura della Repubblica causato dalla ristrutturazione in corso travolga anche i diritti e i valori fondamentali. Come cattolici ci sentiamo figli della Costituzione perche', benche' inattuata, mette al di sopra di tutto la persona umana e perche' fa del lavoro, che una volta era considerato il compito abbrutente del servo, il fondamento stesso della Repubblica e il diritto col quale sta o cade la dignita' del cittadino.
Infine votiamo No per coerenza storica. Per secoli si e' chiesto alla Chiesa di riconoscere la sovranita' del diritto e la divisione dei poteri, e sarebbe assurdo che proprio ora che il papa le ha solennemente proclamate all'Onu, i cattolici italiani ne abbandonassero la difesa per tornare a quella vecchia, decrepita, infausta cosa che e' l'uomo solo al comando e tutti gli altri a dire di si'.
Ma coerenza storica ci impone di votare No anche perche' i cattolici in Italia hanno messo il meglio di se' nella Costituzione repubblicana. E' la cosa migliore che hanno fatto nel Novecento. Dopo la scelta antiunitaria e revanscista della questione romana, dopo la sconfitta del Partito popolare, dopo l'acquiescenza al fascismo, e grazie alla partecipazione alla Resistenza, la Costituzione e' stato il dono più alto che i cattolici, certo non da soli, hanno fatto all'Italia. Ora si dovrebbe cambiarla per portarla su posizioni piu' avanzate (piu' diritti, piu' sicurezza sociale, lavoro, cultura, piu' garanzie contro la cattiva "governabilita'" e l'arroganza della politica), non certo sfasciarla.
Queste sono le ragioni, laiche e sacrosante, del nostro No alla rottamazione costituzionale.
Fatto a Roma il 21 gennaio 2016, dopo l'approvazione in seconda lettura della nuova Costituzione da parte del Senato, senza i due terzi dei voti...
Anna Falcone, avvocata, Domenico Gallo, magistrato, Raniero La Valle, giornalista, Alex Zanotelli, missionario comboniano, Raffaele Nogaro, vescovo emerito di Caserta, Lorenza Carlassare, costituzionalista, Paolo Maddalena, vicepresidente emerito della Corte Costituzionale, Boris Ulianich, storico del cristianesimo, Enrico Peyretti, "operaio del leggere e scrivere", Torino, Adista, settimanale di informazione politica e documentazione, avv. Francesco Di Matteo, presidente del Comitato per il No di Bologna, Giovanni Avena, giornalista, Roma, Eletta Cucuzza, Roma, Angelo Cifatte, funzionario comunale, Genova, Marcello Vigli, Lidia Menapace, partigiana gia' senatrice, "Koinonia", mensile, Convento San Domenico, Pistoia, Alberto Simoni, domenicano, Vittorio Bellavite, "Noi siamo Chiesa", Lorenzo Acquarone, docente universitario, gia' parlamentare, Genova, Suore orsoline di Casa Rut, Caserta, Raffaele Luise, presidente del Cenacolo degli amici di papa Francesco, Maurizio Chierici, giornalista, Waldemaro Flick, avvocato, Genova, Francesco De Notaris, senatore nella XII legislatura, Napoli, Giuseppe Campione, docente di Geografia politica, presidente della Regione Sicilia dopo le stragi del '92, avv. Nanni Russo, gia' parlamentare, Savona, Sergio Tanzarella, professore di Storia della Chiesa, Facolta' teologica dell'Italia Meridionale, Pasquale Colella, docente di diritto canonico, Napoli, I redattori de "Il tetto", Napoli, Giuseppe Florio, Presidente di "Progetto Continenti", Roma, Lanfranco Peyretti, Marco Romani, "Pane Pace Lavoro", Reggio Emilia, Gilberto Squizzato, giornalista, Busto Arsizio, Marina Sartorio, insegnante, Genova, Maria Pia Porta, insegnante, Genova, Paolo Farinella, prete, Genova, Paolo Lucchesi, sindacalista, Barberino Val D'Elsa (Fi), Antonino Cinquemani, Palermo, Maria Luisa Paroni, Sabbioneta (Mantova), Giovanni Bianco, giurista, Nicola Colaianni, professore di diritto ecclesiastico, Bari, Franco Ferrara, Presidente Centro Studi Erasmo, Gioia del Colle, Carlo Cautillo, prete passionista, Claudio Michelotti, Parma, Michele Celona, architetto, Mantova, Maria Luisa Maioli, pensionata, Mantova, Gaetano Briganti, insegnante, Mercogliano (Av), Fiorella Ferrarini, vicepresidente Anpi provinciale di Reggio Emilia, Valeria Indirli, catechista, Roncoferraro (Mantova), Rosa Pappalardo, San Fratello (Messina), Corrada Salemi, Dina Rosa, Agoiolo (Cr) per Salviamo il paesaggio (sezione casalasca), prof.ssa Marzia Benazzi, Mantova, Bianca Mussini, maestra, Bozzolo (Mn), Eliana Strona, Torino, Carla Zauli, Bologna, Stefano Ventura, ricercatore Cnr, capo scout, Bologna, Giovanni Nespoli, Renata Rossi, insegnante, Giorgio Azzoni, diacono, Carla Pellacini, Gianni Gennari, teologo e giornalista, Annamaria Fiengo, insegnante di filosofia, Marco Badiali, Salesiano Cooperatore, Bologna, Luigi Bottazzi, presidente del Circolo G. Toniolo di Reggio Emilia, Fabio Ragaini, Francesco Capizzi, chirurgo, Bologna, Giuseppe Acocella, ordinario di Teoria generale del diritto, Universita' Federico II, Napoli, Maria Teresa Cacciari, Bologna, Roberto Mancini, docente di filosofia, Universita' di Macerata, Aldo Antonelli, prete, Avezzano (Aq), Carmine Miccoli, prete, Lanciano (Ch), Pio Russo Krauss, Comunita' cristiana di Via Caldieri, Napoli, Antonio Vermigli, direttore della rivista "In dialogo", Quarrata (Pt), Giancarlo Poddine, Savona, Antonio Mammi, Comitati Dossetti di Casalgrande, Reggio Emilia, Angela Mancuso, Firenze, Nicola Tranfaglia, Universita' di Torino, Grazia Tuzi, eredi via Chiesa Nuova 14, (Comunita' del porcellino), Emanuele Chiodini, San Martino Siccomano, (Pv), Aristide Romani, Flavio Pajer, Biblioteca per le scienze religiose (To), Saverio Paolicelli, Margherita Lazzati, fotografa, Milano, Marina Lazzati, pedagogista, Fausto Pellegrini, giornalista, Carlo Cefaloni, Franca Maria Bagnoli, insegnante, Ivano Pioli, Ilario Maiolo, avvocato, Roma, Piera Capitelli, gia' Sindaco di Pavia, Totu Paladini, Fulvio Mastropaolo, ordinario di diritto civile a Roma tre, Anna Sforza, educatrice penitenziario di Bologna, Eli Colombo, Augusto Cacopardo, Firenze, Agata Cancelliere, insegnante, Roma, Nino Cascino, ricercatore sociale, Roma, Giorgio Nebbia, professore, ambientalista, Roma, Maria Ricciardi, Felice Scalia S.J., gesuita, Messina, Luciano Benini, Comitato per la Costituzione, Fano, Marco Bernabei, psicologo, Mauro Magini, chimico, Roma, Marta Lucia Ghezzi, Pavia, Mauro Armanino, missionario e antropologo, Niamey (Niger), Andrea Rocca, Paolo Candelari, Miriam Gagliardi, Vladimir Sabillon, grafico, Francesco Riva, cooperante, Jessica Veronica Padilla, bancaria, Donatella Gregori, dipendente pubblico, Pietro Vecchi, studente di architettura, Donatella Caruso, insegnante, Loris Lanzoni, imprenditore, Ilaria Barbieri, maestra, Umberto Musumeci, Montebelluna (TV), Antonio Caputo, Giustizia e Liberta', Maria Rosa Filippone, bibliotecaria, Genova, Mario Epifani, avvocato, Genova, Raffaele Porta, professore di liceo, Andrea Trucchi, avvocato, Genova, Daniele Ferrarin, Vicenza, Mauro Bortolani, Reggio Emilia, Renzo Dutto e la Comunita' di Mambre, (Cuneo), Franco Camandona, medico, Genova, Giuliano Minelli, Maurizio Mazzetto, prete, Vicenza, Luca Pratesi, neurologo, Roma, Giandomenico Magalotti, Francesco Grespan, Maria Paola Patuelli, Luigi Antonio Faraco, Marzabotto, Giacomo Grappiolo, insegnante, Genova, Paolo Palma, presidente dell'associazione Dossetti "Per una nuova etica pubblica", gia' deputato dell'Ulivo, Irene e Francesco Palma, Cosenza, Irene Scarnati, insegnante di lettere, Cosenza, Giovanni Serra, imprenditore sociale, gia' assessore al Welfare, Cosenza, Franca Sita', Gianni Russotto, pensionato, Genova, Giovanni Colombo, avvocato, Milano, Giuseppe Deiana, presidente dell'Associazione C. C. Puecher di Milano, Mauro Castagnaro, giornalista, Francesco Piersante, Luigi Mariano Guzzo, Universita' Magna Graecia, Catanzaro, Gian Luigi Montorsi, imprenditore, Reggio Emilia, Andriotto Pietro, Costanza Boccardi, casting director, Napoli, Velia Galati, volontaria emerita della Croce Rossa Italia, Genova, Mario Corinaldesi, soccorritore ambulanza ed autista taxi sociale, Agugliano (An), Alessandro Bongarzone, giornalista, Angelo Bertucci, Monica Pendlebury, Jacopo Bertucci, Yasmin Bertucci, Giampietro Filippi, geologo, Savona, Giuseppe Claudio Godani, docente di Filosofia. Genova, Alberto Pane, Andrea Rocca, insegnante, Milano, Dino Biggio, Cagliari, Giovanni Battista Baggi, Cassino (Fr).
Possono firmare questo appello sia persone singole che riviste, gruppi, circoli, associazioni.
La sede del Comitato dei cattolici del No e' in via Acciaioli 7, 00186, Roma tel. 066868692, fax: 066865898, mail: cattolicidelno at gmail.com, e in ogni computer o cellulare che fungera' da campana per avvertire del pericolo.
Il Comitato aderisce al Comitato per il No nel referendum e al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale.
Chi, pur senza firmare questo appello, vuole partecipare alla battaglia per il No, puo' aderire al Comitato per il No nel referendum costituzionale a questo link: http://coordinamentodemocraziacostituzionale.net, oppure http://www.iovotono.it, o scrivere a: segreteria.comitatoperilno at gmail.com
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COI PIEDI PER TERRA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Numero 802 del 19 marzo 2016
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