[Nonviolenza] Il 12 marzo contro la guerra



 

IL 12 MARZO CONTRO LA GUERRA

 

Il 12 marzo si svolgeranno in varie citta' d'Italia iniziative contro la guerra. E questo e' piu' che un bene, e' una urgente necessita'.

Ed anche il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" ovviamente vi partecipa e contribuisce con una sua iniziativa a Viterbo.

Ma vi partecipa e contribuisce aggiungendo due elementi purtroppo assenti in molti degli appelli che sono circolati nelle scorse settimane ed ancora in questi ultimi giorni; due elementi decisivi.

Il primo e' il dovere della verita'.

Il secondo e' la scelta della nonviolenza.

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Dovere della verita' significa ad esempio riconoscere che la guerra, che sempre e solo consiste nell'uccisione di esseri umani, si fa con le armi e con gli eserciti. E che quindi per abolire la guerra occorre abolire gli eserciti e le armi.

Scelta della nonviolenza significa adoperarsi per salvare tutte le vite, contrastare tutte le oppressioni; e opporsi quindi alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; difendendo insieme i diritti di tutti gli esseri umani e la biosfera, coscienti che vi e' una sola umanita' composta di persone ciascuna diversa da tutte le altre e insieme portatrice di eguali diritti, una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Il dovere della verita' e la scelta della nonviolenza sono in realta' una cosa sola: "nonviolenza" e' infatti la parola italiana coniata da Aldo Capitini con cui sono tradotte unificandole le due espressioni gandhiane che la teoria e la prassi della nonviolenza ambedue parimenti definiscono, ovvero "satyagraha" ed "ahimsa", che designano appunto l'una l'adesione al vero, e quindi al giusto e al bene, e l'altra l'opposizione ad ogni violenza.

La nonviolenza e' quindi opposizione ad ogni menzogna e ad ogni oppressione; e' la lotta concreta del movimento di liberazione delle oppresse e degli oppressi pervenuto all'autocoscienza ed alla scelta quindi nella sua riflessione ed azione della coerenza tra mezzi e fini, tra diritti e doveri, tra giustizia e liberta', tra riconoscimento e condivisione.

Un movimento per la pace che non faccia la scelta intellettuale, morale e politica della nonviolenza, non e' un movimento per la pace adeguato alla distretta presente.

Una proposta politica che non sia nonviolenta non e' piu' neppure una politica, ma solo barbarie che genera ulteriore barbarie e coopera alla catastrofe dell'umanita'.

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Pertanto il 12 marzo la nostra giornata contro la guerra e' contro tutte le guerre, tutti i terrorismi, tutte le dittature, tutte le schiavitu'. Contro tutti gli eserciti e tutte le armi. Contro il razzismo; per soccorrere, accogliere e assistere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto. Contro il maschilismo, che e' il primo modello e la prima radice di tutte le altre violenze. Per la pace che salva le vite; per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano e dell'intero mondo vivente.

E sara' ancora una volta occasione per proporre a tutte le oppresse e gli oppressi di unirsi nella lotta per la liberazione comune; sara' ancora una volta proposta che la nonviolenza divenga il criterio e il fondamento della politica necessaria.

Nel ricordo e alla scuola di Rosa Luxemburg, di Virginia Woolf, di Simone Weil, di Hannah Arendt, di Luce Fabbri, di Franca Ongaro Basaglia, di Wangari Maathai, di Berta Caceres.

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

 

Viterbo, 11 marzo 2016

 

Mittente: "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, centropaceviterbo at outlook.it, crpviterbo at yahoo.it, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/