[Nonviolenza] La domenica della nonviolenza. 356



 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 356 del 31 gennaio 2016

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: La civilta' dell'amore

2. Sei minime considerazioni sulle unioni civili

3. Verso il 14 febbraio: come aderire alla campagna One Billion Rising 2016

4. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

5. Saffo

6. Saffo tradotta da Salvatore Quasimodo

7. Saffo tradotta da Manara Valgimigli

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: LA CIVILTA' DELL'AMORE

 

La sera di sabato 30 gennaio 2016 in piazza della Repubblica a Viterbo su invito di "Uni Pride", de "L'altro circolo" e di "Solidarieta' cittadina", molte persone si sono riunite per rendere visibile il loro sostegno all'approvazione di una legge civile per il riconoscimento delle unioni civili.

Io che scrivo queste righe ero tra loro, e sono assai grato a chi quell'occasione di incontro, di riflessione, di testimonianza  e di amicizia ha promosso: perche' con cuore sincero e generoso e chiara intelligenza e comprensione ha dato voce all'impegno di ogni persona di volonta' buona affinche' ad ogni persona sia riconosciuta e garantita l'inalienabile pienezza dei suoi diritti e della sua dignita' di essere umano.

Nelle testimonianze gentili e luminose delle persone che hanno preso la parola, e che ho ascoltato con le lacrime agli occhi, ho colto lo splendore delle ragioni della verita' e della solidarieta', le ragioni dell'amore che si oppone alla violenza e alla menzogna. L'amore di Socrate di Atene, l'amore di Gesu' di Nazareth, l'amore di Rosa Luxemburg, l'amore di Virginia Woolf. Ho colto lo stesso impegno, la stessa empatia, la stessa scaturigine e la stessa finalita' che animano ogni lotta nonviolenta contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni, in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, in difesa del mondo vivente.

*

E mi ha commosso che questa mattina il pontefice cattolico, nel linguaggio suo proprio, abbia espresso lo stesso pensiero con nitide e ferme parole: "che nessuna condizione umana puo' costituire motivo di esclusione - nessuna condizione umana puo' essere motivo di esclusione! - dal cuore del Padre, e che l'unico privilegio agli occhi di Dio e' quello di non avere privilegi".

*

Siano riconosciuti tutti i diritti umani a tutti gli esseri umani.

Solo il bene puo' sconfiggere il male.

Solo la forza dell'amore puo' sconfiggere la violenza.

Solo la civilta' si oppone alla barbarie.

*

Il parlamento italiano approvi finalmente una legge civile sulle unioni civili.

 

2. REPETITA IUVANT. SEI MINIME CONSIDERAZIONI SULLE UNIONI CIVILI

 

Preferisco le unioni civili ai barbari conflitti.

Preferisco le unioni civili alle brutali persecuzioni.

Preferisco le unioni civili alle incivili divisioni.

*

Mi perdoni chi crede che tra le istituzioni umane ve ne siano di "naturali" anziche' culturali: tutte le ideologie naturalistiche (che in quanto ideologie sono esse stesse quanto di meno "naturale" possa esserci) denegano alla radice il senso e il fine degli umani istituti.

Mi perdoni chi crede che la famiglia patriarcale sia il luogo del bene assoluto: e' invece sempre il luogo dell'oppressione e dell'umiliazione, e sovente della schiavitu' e dell'orrore.

Mi perdoni chi crede che la famiglia nucleare sia la forma storica principe della convivenza e della solidarieta': e' invece la meno consistente nella storia della cultura umana.

*

Non mi appassiona ricordare cose ovvie, ma le relazioni d'amore sono un fiore cosi' delicato che ogni cura deve essere posta affinche' non subiscano offesa.

Non mi appassiona ricordare cose ovvie, ma so bene che una legge, anche se non puo' garantire la felicita', puo' almeno proteggere da molte violenze.

Non mi appassiona ricordare cose ovvie, ma trovo oscena e abominevole la pretesa che alcune relazioni d'amore valgano meno di altre, che alcune persone abbiano meno diritto di altre ad amare e ad essere amate.

*

Dal modesto mio punto di vista una legge civile sulle unioni civili che renda meno precarie e piu' serene le vite di tante persone, e' una cosa buona.

Dal modesto mio punto di vista ogni riconoscimento di diritti e di doveri che promuove rispetto e solidarieta' e garantisce dignita' e sicurezza per tutte le persone e' una cosa giusta.

Dal modesto mio punto di vista la protezione giuridica della vita, delle dignita' e dei diritti di tutte le persone e' veramente cosa buona e giusta.

*

Tutto mi ha insegnato il femminismo, ed in primo luogo ad oppormi alla violenza che e' in me.

Tutto mi ha insegnato il femminismo, ed in primo luogo ad oppormi alla violenza che e' intorno a me.

Tutto mi ha insegnato il femminismo, ed in primo luogo a rispettare gli esseri umani in quanto esseri umani; a riconoscere che tutte le persone sono allo stesso tempo diverse l'una dall'altra ed eguali in dignita' e diritti; a cogliere nelle ideologie e nelle pratiche del maschilismo e del patriarcato la prima radice di ogni altra violenza; a sapere quindi che occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato ed a tutte le oppressioni, cosi' come occorre opporsi al razzismo e ai totalitarismi ed a tutte le persecuzioni, cosi' come occorre opporsi alla guerra e al terrorismo ed a tutte le uccisioni.

*

E per concludere: trovo speciosi e intrinsecamente contraddittori gli argomenti di chi vuole impedire una legge civile sulle unioni civili, e sento che in taluni atteggiamenti sprezzanti e in taluni apodittici proclami vi e' in ultima analisi una volonta' punitiva nei confronti di chi non si conforma a norme e strutture e condotte violente lungamente dominanti che tanto dolore hanno imposto a innumerevoli innocenti.

E per concludere: a chi cita a sproposito l'articolo 29 della Costituzione della Repubblica suggerirei di leggere con la dovuta attenzione quell'articolo come anche i due successivi, come anche gli articoli 2 e 3 della Carta: nulla vi e' in essi che si opponga a una legge civile sulle unioni civili, ed anzi un'adeguata comprensione di quegli articoli a una legge civile sulle unioni civili persuade ed esorta.

E per concludere: mi associo pertanto anch'io all'invito da piu' parti rivolto al Parlamento ad approvare al piu' presto una legge civile che le unioni civili riconosca e tuteli: piu' diritti e doveri, meno abusi e umiliazioni; piu' rispetto e protezione, meno violenza e solitudine; piu' amore e solidarieta', meno odio e persecuzioni; piu' civilta', meno barbarie.

 

3. INIZIATIVE. VERSO IL 14 FEBBRAIO: COME ADERIRE ALLA CAMPAGNA ONE BILLION RISING 2016

[Da Nicoletta Billi e Nicoletta Corradini del Coordinamento One Bilion Rising Italia (per contatti: nico at onebillionrising.org, nicolettabilli at gmail.com) riceviamo e diffondiamo]

 

La danza di One Billion Rising Italia e' cominciata!

In attesa dell'evento del 14 febbraio 2016 in cui tutti insieme nel mondo diremo il nostro no alla violenza, si mette in moto l'organizzazione vera e propria degli eventi che porteranno alla chiamata globale del 14.

Per questo chiediamo alle associazioni e a tutti coloro che vogliono organizzare un evento di seguire alcune semplici indicazioni, per uniformarci tutti e far si' che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio sia veramente un "evento comune":

- Iscriviti al sito (link sotto) per organizzare un evento

http://www.onebillionrising.org/sign-up/thank-you-for-signing-up-with-1-billion-rising/

e inoltra queste informazioni ad associazioni in tema con il nostro, singoli cittadini, amministrazioni, ecc, piu' siamo, meglio e'!

- Diffondi  i nostri riferimenti, seguici sui social, condividi i contenuti che troverai e invita i tuoi contatti a fare lo stesso, cosi' da diffondere anche li' il nostro messaggio:

Sito ufficiale: http://www.onebillionrising.org/

Facebook: https://www.facebook.com/obritalia

Tumblr: http://onebillionrisingitalia.tumblr.com/

Twitter: @OBRItalia e usa sempre gli hashtag #Rise4Revolution #1billionrising

- Cambia la tua immagine del profilo e la foto di copertina su Facebook, Twitter, Youtube e utilizza i loghi ufficiali che puoi scaricare cliccando sul link qui sotto

https://www.dropbox.com/s/ghjy8uqaaausctq/OBR_ITA.zip?dl=0

- Crea una pagina o un gruppo facebook One Billion Rising della tua citta' per aggiornare, condividere informazioni e notizie con altri gruppi One Billion Rising e con tutte le persone interessate.

- Organizza un flash mob "Break the Chain" durante l'evento del 14 febbraio, seguendo il tutorial ufficiale http://youtu.be/_U5CZfPydVA o creando una nuova coreografia e ricorda che l'evento One Billion Rising puo' essere caratterizzato da performance artistiche o momenti di lettura. Qualsiasi atto e' rivoluzione!

Per le letture, qui di seguito troverai alcuni suggerimenti:

Alcuni testi della fondatrice di One Billion Rising, Eve Ensler:

"L'Ufficio della schiavitu' sessuale"

https://www.facebook.com/notes/726985350769036/

"L'insurrezione"

https://www.facebook.com/notes/420568794744028/

"La mia rivoluzione"

https://www.facebook.com/notes/614106738723565/

"Preghiera di un uomo"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/preghiera-di-un-uomo/420567628077478

"Fino a quando"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/un-miliardo-di-persone-si-solleveranno-contro-lingiustizia-_-eve-ensler/420562104744697

"E poi saltavamo"

https://www.facebook.com/notes/one-billion-rising-italia/e-poi-saltavamo/420564564744451

Traduzione di "Break the chain" credits Tena Clar- Musiche Tena Clark/Tim Heintz, di M. G. Di Rienzo

https://www.facebook.com/notes/420570218077219/

Se vuoi qui puoi trovare altre idee:

http://www.onebillionrising.org/resources/toolkit/

Attenzione: Essendo il 14 febbraio una domenica, l'evento si puo' organizzare anche nei giorni precedenti 12-13 febbraio, per esempio il sabato nelle scuole e la domenica nelle piazze cittadine.

Per dichiarare l'adesione o ricevere maggiori informazioni puoi inviare un messaggio al seguente indirizzo: nico at onebillionrising.org

Saremo molto contenti di fornirti tutte le indicazioni necessarie.

Grazie!

Ascolta! Agisci! Partecipa! 14 febbraio 2016

Coordinamento Italia One Billion Rising

Nicoletta Billi, Nicoletta Corradini

#1billionrising #rise4revolution

 

4. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it, facebook: associazioneerinna1998

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

5. MAESTRE. SAFFO

[Riproponiamo ancora una volta la seguente nota e i seguenti testi di Saffo nella traduzione di Salvatore Quasimodo e di Manara Valgimigli]

 

"Con Saffo nasce, nella poesia del mondo, l'interiorita'" (cosi' Enzo Mandruzzato, Lirici greci dell'eta' arcaica, Rizzoli, Milano 1994, 2001, p. 169). "Saffo e' tra i piu' grandi creatori di linguaggio" (cosi' Filippo Maria Pontani nella prefazione a Saffo, Alceo, Anacreonte, Liriche e frammenti, Einaudi, Torino 1965, 1997, p. 6).

Con Saffo per la prima volta nella coscienza e nella storia umana, cosi' come noi le conosciamo, affiora e prende forma l'idea e la prassi della nonviolenza.

*

Saffo e' fiorita nell'isola di Lesbo, ove visse quasi sempre a Mitilene, tra il VII e il VI secolo a. C.

Salvatore Quasimodo, tra i maggiori poeti del Novecento, nacque nel 1901 e scomparve nel 1968. Manara Valgimigli, grecista insigne, nacque nel 1876 e scomparve nel 1965.

Alcune altre traduzioni: quelle di Gennaro Perrotta ora si possono leggere in Lirici greci, a cura di Umberto Albini, traduzione di Gennaro Perrotta, Le Monnier, Firenze 1972, Garzanti, Milano 1976, 1980; quelle di Enzo Mandruzzato in Id. (a cura di), Lirici greci dell'eta' arcaica, Rizzoli, Milano 1994, 2001; quelle di Filippo Maria Pontani in Id. (a cura di), Saffo, Alceo, Anacreonte, Liriche e frammenti, Einaudi, Torino 1965, 1997.

Tra le edizioni economiche recenti segnaliamo particolarmente: Saffo, Poesie, traduzione e note di Fanco Ferrari, con ampia ed impegnata introduzione di Vincenzo Di Benedetto, Rizzoli, Milano 1987. E ancora: Saffo, Poesie, a cura di Ilaria Dagnini, Newton Compton, Roma 1982, 1991; e naturalmente: Lirici greci. Saffo, Alceo, Anacreonte, Ibico, a cura di Giulio Guidorizzi, Mondadori, Milano 1993. Tutte con testo a fronte.

L'edizione critica oggi di riferimento e' quella curata da Eva-Maria Voigt, Sappho et Alcaeus. Fragmenta, Amsterdam 1971.

Tra innumerevoli altri trascegliendo, tre libri ancora almeno mettera' forse conto segnalare: Gennaro Perrotta, Bruno Gentili, Polinnia. Poesia greca arcaica, D'Anna, Messina-Firenze 1948 e piu' volte ristampata (e' un'antologia ad uso dei licei, ma la raccomanderemmo ad ogni lettore e lettrice); Salvatore Nicosia, Tradizione testuale diretta e indiretta dei poeti di Lesbo, Edizioni dell'ateneo, Roma 1976 (utile per farsi un'idea di alcune questioni filologiche ed esegetiche); Bruno Gentili, Poesia e pubblico nella Grecia antica, Laterza, Roma-Bari 1984.

Ovviamente chi volesse accostare la letteratura greca nel suo ampio respiro troverebbe un amico e un compagno di viaggio buono e fedele in Albin Lesky, Storia della letteratura greca, 3 voll., Il Saggiatore, Milano 1962, 1996.

 

6. MAESTRE. SAFFO TRADOTTA DA SALVATORE QUASIMODO

[Da Salvatore Quasimodo, Lirici greci, Edizioni di "Corrente", Milano 1940, poi piu' volte ristampato presso Mondadori; noi qui abbiamo utilizzato l'edizione Mondadori, Milano 1979]

 

Ad Afrodite

 

O mia Afrodite dal simulacro

colmo di fiori, tu che non hai morte,

figlia di Zeus, tu che intrecci inganni,

o dominatrice, ti supplico,

non forzare l'anima mia

con affanni ne' con dolore,

 

ma qui vieni. Altra volta la mia voce

udendo di lontano la preghiera

ascoltasti, e lasciata la casa del padre

sul carro d'oro venisti.

 

Leggiadri veloci uccelli

sulla nera terra ti portarono,

dense agitando le ali per l'aria celeste.

 

E subito giunsero. E tu, o beata,

sorridendo nell'immortale volto

chiedesti del mio nuovo patire,

e che cosa un'altra volta invocavo,

 

e che piu' desideravo

nell'inquieta anima mia.

"Chi vuoi che Peito spinga al tuo amore,

o Saffo? Chi ti offende?

 

Chi ora ti fugge, presto t'inseguira',

chi non accetta doni, ne offrira',

chi non ti ama, pure contro voglia,

presto ti amera'".

 

Vieni a me anche ora;

liberami dai tormenti,

avvenga cio' che l'anima mia vuole:

aiutami, Afrodite.

 

*

 

A me pare uguale agli dei

 

A me pare uguale agli dei

chi a te vicino cosi' dolce

suono ascolta mentre tu parli

 

e ridi amorosamente. Subito a me

il cuore si agita nel petto

solo che appena ti veda, e la voce

 

si perde sulla lingua inerte.

Un fuoco sottile affiora rapido alla pelle,

e ho buio negli occhi e il rombo

del sangue alle orecchie.

 

E tutta in sudore e tremante

come erba patita scoloro:

e morte non pare lontana

a me rapita di mente.

 

*

 

Invito all'Erano

 

Venite al tempio sacro delle vergini

dove piu' grato e' il bosco e sulle are

fuma l'incenso.

 

Qui fresca l'acqua mormora tra i rami

dei meli: il luogo e' all'ombra di roseti,

dallo stormire delle foglie nasce

profonda quiete.

 

Qui il prato ove meriggiano i cavalli

e' tutto fiori della primavera,

e gli aneti vi odorano soavi.

 

E qui con impeto, dominatrice,

versa Afrodite nelle tazze d'oro

chiaro vino celeste con la gioia.

 

*

 

Plenilunio

 

Gli astri d'intorno alla leggiadra luna

nascondono l'immagine lucente,

quando piena piu' risplende, bianca

sopra la terra.

 

*

 

A Gongila

 

O mia Gongila, ti prego:

metti la tunica bianchissima

e vieni a me davanti: intorno a te

vola desiderio d'amore.

 

Cosi' adorna, fai tremare chi guarda;

e io ne godo, perche' la tua bellezza

rimprovera Afrodite.

 

*

 

Tramontata e' la luna

 

Tramontata e' la luna

e le Pleiadi a mezzo della notte;

anche giovinezza gia' dilegua,

e ora nel mio letto resto sola.

 

Scuote l'anima mia Eros,

come vento sul monte

che irrompe entro le querce;

e scioglie le membra e le agita,

dolce amara indomabile belva.

 

Ma a me non ape, non miele;

e soffro e desidero.

 

*

 

E di te nel tempo

 

Tu morta, finirai li'. Ne' mai di te

si avra' memoria; e di te nel tempo

mai ad alcuno nascera' amore,

poi che non curi le rose della Pieria.

 

E sconosciuta anche nella casa dell'Ade,

andrai qua e la' fra oscuri

morti, svolazzando.

 

*

 

Sulle belle chiome metti ghirlande

 

Tu, o Dice, sulle belle chiome metti ghirlande,

dalle tenere mani intrecciate con steli di aneto,

perche' le Cariti felici accolgono

chi si orna di fiori: fuggono chi e' senza ghirlande.

 

*

 

Ho parlato in sogno

 

Ho parlato in sogno con te, Afrodite.

 

*

 

Sulla tenera erba appena nata

 

Piena splendeva la luna

quando presso l'altare si fermarono:

 

e le Cretesi con armonia

sui piedi leggeri cominciarono spensierate a girare intorno all'ara

sulla tenera erba appena nata.

 

*

 

Vorrei veramente essere morta

 

Vorrei veramente essere morta.

Essa lasciandomi piangendo forte,

 

mi disse: "Quanto ci e' dato soffrire,

o Saffo: contro mia voglia

io devo abbandonarti".

 

"Allontanati felice" risposi

"ma ricorda che fui di te

sempre amorosa.

 

Ma se tu dimenticherai

(e tu dimentichi) io voglio ricordare

i nostri celesti patimenti:

 

le molte ghirlande di viole e rose

che a me vicina, sul grembo

intrecciasti col timo;

 

i vezzi di leggiadre corolle

che mi chiudesti intorno

al delicato collo;

 

e l'olio da re, forte di fiori,

che la tua mano lisciava

sulla lucida pelle;

 

e i molli letti

dove alle tenere fanciulle joniche

nasceva amore della tua bellezza.

 

Non un canto di coro,

ne' sacro, ne' inno nuziale

si levava senza le nostre voci;

 

E non il bosco dove a primavera

il suono..."

 

*

 

A Ermes

 

Ermes, io lungamente ti ho invocato.

In me e' solitudine: tu aiutami,

despota, che' morte da se' non viene;

nulla m'allieta tanto che consoli.

 

Io voglio morire:

voglio vedere la riva d'Acheronte

fiorita di loto fresca di rugiada.

 

*

 

Ad Attide ricordando l'amica lontana

 

Forse in Sardi

spesso con la memoria qui ritorna

 

nel tempo che fu nostro: quando

eri Afrodite per lei e al tuo canto

moltissimo godeva.

 

Ora fra le donne Lidie spicca

come, calato il sole,

la luna dai raggi rosa

 

vince tutti gli astri, e la sua luce

modula sull'acque del mare

e i campi presi d'erba:

 

e la rugiada illumina la rosa,

posa sul gracile timo e il trifoglio

simile a fiore.

 

Solitaria vagando, esita

a volte se pensa ad Attide:

di desiderio l'anima trasale,

il cuore e' aspro.

E d'improvviso: "Venite!" urla;

 

e questa voce non ignota

a noi per sillabe risuona

scorrendo sopra il mare.

 

*

 

Muore il tenero Adone

 

"Muore il tenero Adone, o Citerea:

e noi che faremo?"

"A lungo battetevi il petto, fanciulle,

e laceratevi le vesti".

 

*

 

Quale dolce mela

 

Quale dolce mela che su alto

ramo rosseggia, alta sul piu'

alto, la dimenticarono i coglitori;

no, non fu dimenticata: invano

tentarono di raggiungerla...

 

*

 

Come il giacinto

 

Come il giacinto che i pastori pestano

per i monti, e a terra il fiore purpureo

sanguina.

 

*

 

Quanto disperse la lucente Aurora

 

E'spero, tutto riporti

quanto disperse la lucente Aurora:

riporti la pecora,

riporti la capra,

ma non riporti la figlia alla madre.

 

*

 

Fanciullezza

 

"Fanciullezza, fanciullezza, mi lasci, dove vai?"

"Non tornero' piu' da te, mai piu' ritornero'".

 

*

 

Ho una bella fanciulla

 

Ho una bella fanciulla

simile nell'aspetto ai fiori d'oro,

la mia Cleide diletta.

Io non la darei ne' per tutta la Lidia

ne' per l'amata...

 

7. MAESTRE. SAFFO TRADOTTA DA MANARA VALGIMIGLI

[Da Manara Valgimigli, Saffo, Archiloco e altri lirici greci, Le Lettere, Firenze 1989; la prima edizione delle traduzioni da Saffo di Valgimigli era apparsa col titolo Saffo e altri lirici greci, Edizioni del Pellicano, Vicenza 1942; il testo che utilizziamo riproduce fedelmente l'edizione Mondadori, Milano 1968]

 

Lira divina

 

Orsu', lira divina,

tu parla,

sii tu la mia voce.

 

Per la gioia delle mie compagne

questi canti

con bella voce io voglio ora cantare.

 

*

 

Amore

 

Scuote amore il mio cuore

come vento nei monti

si abbatte su querce.

 

Dolce madre,

non posso piu' tessere la tela:

desiderio di un fanciullo mi ha vinta,

e la molle Afrodite.

 

Fermati, caro, rimani

davanti a me; distendi

la grazia che e' nel tuo sguardo.

 

*

 

Preghiera ad Afrodite

 

Afrodite dal trono dipinto,

Afrodite immortale, figlia di Zeus,

tessitrice d'inganni, ti prego,

non domare con pene e con ansie d'amore,

o Regina, il mio cuore.

 

E qui vieni. Altra volta venisti;

pur di lontano udisti la mia voce,

e del padre lasciasti la reggia

su l'aureo cocchio aggiogato.

 

Te conducevano leggiadri passeri snelli

sopra la nera terra

fitte agitando giu' dal cielo le ali

per gli eterei spazi.

 

Rapidamente giunsero. E tu, o Beata,

sorridendo dal tuo volto immortale,

mi chiedevi che pena ancora pativo,

che cosa ancora invocavo,

 

e chi nel mio cuore in delirio

follemente desideravo - "Chi cerchi

che ancora Peito riporti al tuo amore?

chi ti fa male, o Saffo?

 

Oh, ma se ora ti fugge, presto t'inseguira',

se doni rifiuta, presto doni fara',

se gia' non ti ama, presto ti amera',

anche contro sua voglia".

 

Vieni a me anche ora: da cosi' triste

pena di amore mi sciogli; quanto

brama il mio cuore si compia, tu compi;

tu stessa mi assisti.

 

*

 

Gioia di amore

 

Beato e', come un dio,

chi davanti ti siede e ti ode,

e dolci parole tu dici e dolce-

mente sorridi.

 

Subito mi sobbalza, appena

ti guardo, dentro nel petto il cuore,

e voce piu' non mi viene,

e mi si spezza

 

la lingua, e una fiamma sottile

mi corre sotto la pelle,

con gli occhi piu' niente vedo,

romba mi fanno

 

gli orecchi, sudore mi bagna,

tremore tutta mi prende,

piu' verde dell'erba divento

e quasi mi sento,

 

o Agallide, vicina a morire.

...

 

*

 

La tua veste mi fa tremare...

 

Vieni, ti prego, Gongila, nel tuo

mantello di latte;

ancora a te dattorno volano

e Poto e Peito,

tanto sei bella.

Questa stessa tua veste

solo a guardarla

mi fa tremare; di gioia

rabbrividisco.

 

*

 

Gelosia

 

Ecco che Amore ancora

mi da' tormento:

Amore che scioglie le membra,

amore dolce e amaro,

fiera sottile e invincibile.

 

Attide, di volermi bene

ti venne fastidio

e corri da Andromeda.

 

Di me ti prese

dimenticanza

ed altri tu ami piu' di me.

 

*

 

Lontana

 

...

Lontana, in Sardi, ella e',

ma qui abita sempre il suo cuore.

 

Quando eravamo insieme

tu eri una dea per lei,

e il tuo cantare

la sua gioia piu' grande.

 

Ora, tra le donne di Lidia,

brilla di bellezza quale,

caduto il sole,

splende la luna dalle dita di rosa

 

tutte le stelle vincendo;

e la sua luce posa

sul salso mare

e sopra le campagne fiorite,

 

e la fresca rugiada discende,

e si aprono le rose

e i teneri timi

e il meliloto in fiore.

 

E sempre, lontana, la cara

Attide rammentando,

di desiderio si strugge

e tristezza le pesa sul cuore.

 

E alto grida che andiamo cola',

e il suo grido, attraverso il mare,

ce lo ridice

la notte dalle molte orecchie.

 

*

 

Distacco

 

...

"Morire vorrei, veramente".

In grande pianto ella mi lasciava.

 

E anche questo mi disse:

"Ahime' quale pena, Saffo, io patisco,

con quanto dolore ti lascio".

 

E a lei io rispondevo:

"Va', sii lieta z ricorda

quante cose dolci e belle godemmo insieme.

 

Molte corone di viole

e di rose e di intrecciati crochi

intorno al capo vicina a me tu cingevi,

 

e ghirlandette molte

al tenero collo annodavi

di fiori di primavera;

 

e di molto e lucido unguento

stillato da fiori e di regale

nardo la morbida chioma ti ungevi..."

...

 

*

 

Malinconia

 

Tramontata e' la luna;

tramontate sono le Pleiadi;

a mezzo e' la notte; l'ora

passa; io sono qui, sola.

 

*

 

La riviera di Acheronte

 

Gioia di vivere non ho piu':

voglia di morire mi prende

e di vedere i loti freschi di rugiada

su la riviera di Acheronte.

 

*

 

Cariti e muse

 

O pure Cariti dalle braccia di rosa,

a me venite, vergini figlie di Zeus...

 

Cariti delicate, Muse di belle chiome...

 

E me gloriosa fecero

col dono di loro canti le Muse.

 

*

 

Non e' lecito il pianto

 

Non e' lecito il pianto

nella casa di chi serve alle Muse:

piangere a noi non si addice.

 

*

 

A donna incolta

 

Mentre tu giacerai,

ne' piu' memoria sara' di te

ne' piu' rimpianto, che' non cogliesti

le rose della Pieria;

e ombra ignota anche nell'Ade

ti aggirerai

tra buie ombre di morti

via volando sperduta.

 

*

 

Collera

 

Quando la collera gonfia il tuo cuore

tieni in freno la lingua

che abbaia parole vane.

 

*

 

Donna rozza

 

E come puo' molcerti il cuore

cosi' rustica donna e goffa

che nemmeno sa alzarsi la gonna

sulle caviglie?

 

*

 

Quanta spocchia!

 

Sciocca,

quante arie ti dai per un anello!

 

*

 

Verginita'

 

Verginita', verginita',

perche' mi lasci, dove vai?

Non piu' verro' da te

non piu' verro'.

 

Come la dolce mela rosseggia

in alto sul ramo,

alta sul ramo piu' alto.

Se ne scordarono i coglitori;

no, non se ne scordarono,

ma non la poterono giungere.

 

Quale sui monti fiore di giacinto,

lo pestano coi piedi i pastori,

e a terra

il fiore purpureo giace.

 

*

 

Tu sei piu' bianca...

 

Tu sei piu' bianca del latte,

sei piu' sottile dell'acqua,

nella voce hai piu' canto della pectide,

se scuoti il capo

piu' baldanza hai di un polledro,

e piu' tenera sei di una rosa

e piu' morbida che una calda veste:

tu sei piu' oro dell'oro.

 

*

 

Fanciulle

 

Come figlio alla madre

io volo a te con le ali distese.

 

Fanciulla io vidi

leggera sul prato

cogliere fiori.

 

Ti volli bene, Attide, un tempo:

piccola bimba tu eri,

non anche tocca da grazia di amore.

 

*

 

Voglio una cosa dirti

 

"Voglio una cosa dirti,

ma mi trattiene pudore".

 

"Se di cose nobili e belle

desiderio tu avessi,

se cose brutte a dire

la tua lingua non agitasse,

non velerebbe pudore i tuoi occhi

e cio' ch'e' onesto dire diresti".

 

*

 

Eleganze e mollezze

 

Stanca sei:

su morbidi cuscini

lascia ch'io ti distenda.

 

Veli per il capo

che avevano

soffi e bagliori di porpora

le mando' da Focea

Mnaside, doni preziosi.

 

E intorno di dense e soffici lane

bene stretta si avvolse.

 

Ai piedi,

lucenti di vario colore,

calzaretti bellissimi di Lidia.

 

Quando tu dormi sul cuore

di una tua dolce compagna.

 

*

 

Nel giardino di Afrodite

 

Un boschetto di giovani meli,

sopra gli altari

fumano incensi.

Mormora fresca l'acqua tra i rami

soavemente: tutto il luogo e' ombrato

di rose.

 

Stormiscono le fronde e ne discende

molle sopore.

E di fiori di spigo come a festa

fiorito e' il prato, esalano gli aneti

fragranza di miele.

 

Questa e' la tua dimora, Cipride,

qui tu recingi

le infule sacre e in auree coppe versi,

copiosamente,

nettare e gioia.

 

*

 

Fiori e colori

 

Tutta incoronata di fiori e' la terra,

di fiori di ogni colore.

 

Ceci di oro crescevano

lungo la spiaggia del mare.

 

*

 

Vespero

 

Di tutte le stelle tu sei la piu' bella,

stella del vespero.

 

Tutto riporti

quanto disperse la lucente aurora,

riporti l'agnello,

riporti la capra,

riporti il figlio alla madre...

 

*

 

Quale nei plenilunii sereni...

 

Le stelle intorno alla bella luna

velano il volto lucente

quando piena, al suo colmo,

argentea,

splende su tutta la terra.

 

*

 

Mnasidica

 

E tu di ghirlande recingi

le belle tue chiome, o Dica,

ramoscelli di aneto intrecciando

con delicate mani;

perche' solo a fanciulle incoronate

di fiori

volgono l'occhio le Cariti beate,

dalle altre torcono il volto.

 

*

 

Eros purpureo

 

Ecco, scende dal cielo Eros,

avvolto in una clamide di porpora.

 

*

 

Danze notturne

 

Piena sorgeva la luna

e intorno all'are le fanciulle stettero.

...

Intorno all'amabile ara

fanciulle cretesi, in cadenza,

con molli piedi danzavano,

leggermente sul tenero fiore

dell'erba movendo.

 

*

 

Peito

 

Ha il fulgore dell'oro Peito,

l'ancella di Afrodite.

 

*

 

Colombelle

 

Un gelo si apprese al loro cuore,

e lasciarono cadere le ali.

 

*

 

Il rosignolo

 

Messaggero di primavera,

verde usignolo dal canto soave.

 

*

 

Canti nuziali

 

Coro di vergini, allo sposo:

 

Sposo felice, le nozze

che tu bramavi

sono compiute; la vergine

che tu bramavi

ora e' con te.

 

Coro di giovani, alla sposa:

 

Di grazia il tuo aspetto,

di miele i tuoi occhi,

spande amore il tuo volto soave;

a te sopra tutte le altre

diede suoi doni Afrodite.

 

Coro di vergini, allo sposo:

 

A chi, dolce sposo,

ti posso paragonare?

A ramoscello snello

ti posso paragonare.

 

Giovani e vergini insieme:

 

Salve a te, sposa,

e a te,

sposo gentile,

piu' volte salve.

 

*

 

Hymenaon

 

In alto l'architrave,

Imeneo!

Su in alto levatelo, amici,

Imeneo!

 

E' qui lo sposo simile ad Ares,

Imeneo!

Di un uomo grande piu' grande,

Imeneo!

 

*

 

Veglia nuziale

 

E noi, fanciulle,

tutta la notte cantiamo il tuo amore

e della sposa dal seno di viola.

 

*

 

Il guardiano della porta nuziale

 

Piedi di sette spanne

ha il portiere;

cinque pelli ci vollero di bovi

per le sue scarpe,

dieci calzolai

ci lavorarono.

 

*

 

Nozze in Olimpo

 

Quivi di ambrosia gia' colmo

era il cratere.

Prese Ermes il ciato

e verso' bere agli dei.

E tutti gli dei tenevano in mano

le larghe coppe e libavano

augurando allo sposo

felicita'.

 

*

 

Le nozze di Ettore e Andromaca

 

Venne l'araldo correndo,

Idao messaggero veloce,

e disse:

"Ettore e i suoi compagni,

su navi e navi per il salso mare,

da Tebe sacra e dalle irrigue fonti

della Placia perenni,

la dolce Andromaca scortano

dagli occhi splendenti.

E molte recano armille d'oro,

e molte

trascoloranti vesti di porpora,

e molti

di vario lume gioielli

e tazze di argento e di avorio

innumerevoli".

 

Cosi' disse l'araldo. Prontamente

si levo' il padre. La novella corse

per le ampie vie della citta', giunse

agli amici.

Or ecco le donne di Ilio

a carri di agili ruote

aggiogano i muli. Vi salgono in folla

e madri e vergini di snelle caviglie.

Avanzano anche a lor volta,

su carri distinti,

le figlie del re.

E ai cocchi ricurvi di guerra

sospingono i loro cavalli

giovani in arme.

 

Ora con grande corteggio muovono insieme

verso la sacra Ilio. Si odono cetre

e flauti di dolce suono e strepito

di crotali; con acute voci le vergini

cantano un puro canto: eco di giubilo

ineffabile sale fino al cielo.

E ovunque per le vie sono crateri

e fiale; e bruciano e si mescono profumi

di mirra di casia di olibano, e tutti,

uomini e donne, levano grida e inni.

E alto su tutti squilla il peana ad Apollo,

ad Apollo arciere, ad Apollo dalla bella lira:

e tutti cantano in coro Ettore e Andromaca,

Ettore e Andromaca simili agli dei.

 

*

 

Preghiera per il fratello Carasso

 

O dea di Cipro, e voi Nereidi, fate

che incolume ritorni

qui mio fratello,

e che quanto nel cuore e' a lui piu' caro

tutto si compia. Fate

che quanti nel passato

commise errori tutti li disperda,

e sia di gioia a chi l'ama, e a chi non l'ama

perturbamento;

ne' piu' ci siano nemici tra di noi.

E alla sorella voglia degli onori

suoi fare parte, le doglianze amare

dimenticando ed i rimbrotti

che lui stesso facevano soffrire

e me con lui.

 

*

 

La cosa piu' bella

 

Chi dice un esercito

di cavalieri, e chi di fanti,

e chi di navi schierate

presso la terra nera:

io dico chi uno ama.

...

...

E vedere vorrei di Anactoria

l'amabile passo

e il raggiante splendore del volto.

 

*

 

La figlia di Saffo

 

Una figlietta bella io ho:

pare nel volto un fiorellino d'oro

la mia Cleide.

Per lei

tutta darei la Lidia

e anche l'amata Lesbo.

 

*

 

Alla figlia Cleide

 

Mi diceva mia madre che al suo tempo

se taluna si fosse

con un nodo di porpora legati

giovinetta, i capelli,

gia' questo era per lei grande ornamento;

 

e cosi' di tal altra se al suo capo,

di un color biondo acceso come fiamma,

avesse sovrapposto una ghirlanda

di fiori appena colti.

 

Ma tu vuoi che da Sardi un diadema,

o Cleide, io ti procuri,

un lavorato diadema quali

ci venivano allora

delle citta' della Meonia.

...

 

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LA DOMENICA DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento domenicale de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 356 del 31 gennaio 2016

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