[Nonviolenza] Telegrammi. 2229



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2229 del 16 gennaio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Peppe Sini: Un appello a chi manifestera' per la pace il 16 gennaio

2. Alcuni articoli della prima settimana di gennaio

3. Venticinque anni dopo

4. Dieci semplici ragioni per impedire una criminale follia

5. Possiamo riuscirci

6. Ogni giorno

7. L'opposizione alla guerra e alle stragi non sia ne' generica e astratta, ne' ambigua e subalterna, ma sia concreta e coerente: sia quindi nonviolenta

8. "Opporsi a tutte le uccisioni". Un incontro a Viterbo

9. Due petizioni su Change e su Avaaz

10. Costituito un "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"

11. Se ne e' accorto

12. Un modello di mozione da proporre ai consigli comunali, provinciali e regionali

13. Un obiettivo concreto e realistico

14. Segnalazioni librarie

15. La "Carta" del Movimento Nonviolento

16. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN APPELLO A CHI MANIFESTERA' PER LA PACE IL 16 GENNAIO

 

Tre criteri ispirino le persone che il 16 gennaio parteciperanno alle iniziativa che in tutta Italia ricorderanno l'inizio della prima guerra del Golfo e le vittime tutte di questi venticinque anni di ininterrotta strage: l'opposizione a tutte le uccisioni; l'impegno a salvare tutte le vite; la scelta di opporsi alla violenza con la nonviolenza.

*

Ed una richiesta concreta e immediata sia fatta da tutte le iniziative del 16 gennaio: che il governo italiano receda dalla decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul; una decisione insensata, immorale, illegale, il cui prevedibilissimo esito sarebbe di far morire innumerevoli innocenti e di effettualmente favoreggiare l'organizzazione criminale stragista e schiavista dell'Isis.

*

Da tutte le piazze il 16 gennaio si esprima la volonta' del popolo italiano di opporsi a tutte le guerre, a tutte le stragi, a tutte le uccisioni; si esprima la volonta' del popolo italiano di opporsi a tutti i poteri criminali; si esprima la volonta' del popolo italiano di salvare le vite degli esseri umani.

Il primo passo da compiere e' questo: ottenere che il governo receda dalla decisione di inviare centinaia di soldati italiani incontro alla morte alla diga di Mosul; il primo passo sulla via della pace e del riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. MATERIALI. ALCUNI ARTICOLI DELLA PRIMA SETTIMANA DI GENNAIO

 

Riproponiamo di seguito alcuni degli articoli dei giorni scorsi dedicati alla richiesta che il governo receda dalla decisione insensata, illegale e funesta di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

 

3. REPETITA IUVANT. VENTICINQUE ANNI DOPO

 

Sono una delle persone che venticinque anni fa si opposero alla guerra del Golfo che avvio' la catastrofe che tuttora perdura e si estende (ne ricavai un processo da cui uscii assolto - credo anche grazie alle innumerevoli dichiarazioni di solidarieta' che ricevetti, tra le quali quelle di maestri ed amici ormai scomparsi ma indimenticabili come Ernesto Balducci, Norberto Bobbio, Franco Fortini, Bianca Guidetti Serra, Alexander Langer, Davide Melodia, Tullio Vinay...).

Sapendo che si preparano nei prossimi giorni in vari luoghi iniziative in memoria di quella funesta vicenda e delle innumerevoli sue vittime, e sperando che la memoria e la meditazione servano all'impegno attuale, mi permetto di chiedere a chi queste iniziative promuove ed a chi ad esse si appresta a partecipare di proseguire nell'impegno contro le guerre e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni; in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in difesa dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

E mi permetto di aggiungere che questo necessario ed urgente impegno di pace deve essere promosso, espresso e realizzato unicamente in forme e con mezzi ad esso coerenti, concreti e adeguati: deve essere un impegno nonviolento, rigorosamente nonviolento, esclusivamente nonviolento.

Solo la nonviolenza si oppone in modo nitido e intransigente a tutte le violenze e le menzogne.

Solo la nonviolenza invera l'impegno fondamentale dell'umana civilta': salvare le vite.

*

Propongo infine che queste iniziative in Italia sostengano innanzitutto un primario concreto obiettivo: che il governo receda immediatamente dall'annunciata decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, una decisione insensata e illegale che puo' avere conseguenze catastrofiche.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Contro tutte le uccisioni.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona decente, di ogni umana associazione, di ogni civile istituto.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. REPETITA IUVANT. DIECI SEMPLICI RAGIONI PER IMPEDIRE UNA CRIMINALE FOLLIA

 

La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

*

1. La diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista.

*

2. La presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti stragisti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero mostruosi crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti.

*

3. E' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile).

*

4. Dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato.

*

5. Tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni.

L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista.

*

6. Occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio).

*

7. Ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti stragisti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati.

*

8. Il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis.

In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura - di cui il militarismo e' elemento strutturale - sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo.

*

9. L'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti.

Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili.

*

10. Gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore.

*

La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

 

5. REPETITA IUVANT. POSSIAMO RIUSCIRCI

 

Possiamo riuscirci a far recedere il governo dalla folle e illegale decisione di inviare centinaia di soldati a morire assurdamente a Mosul.

Possiamo riuscirci a far recedere il governo da una folle e illegale decisione il cui prevedibilissimo risultato sara' di esporre alla morte tanti esseri umani innocenti e di rafforzare vieppiu' l'organizzazione mafiosa e nazista, schiavista e terrorista, totalitaria e onnicida dell'Isis.

Possiamo riuscirci a far recedere il governo dal commettere un atto irresponsabile, un atto illecito, un atto insensato, un atto funesto.

Possiamo riuscirci: con la forza della verita', con la forza della legalita', con la forza della ragione, con la forza della bonta'.

Possiamo riuscirci.

Dobbiamo solo deciderci tutti insieme a farlo.

Facciamo sentire al governo la nostra voce.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

6. REPETITA IUVANT. OGNI GIORNO

 

Ogni giorno un nuovo orrore s'aggiunge.

A maggior ragione dobbiamo fare quanto in nostro potere per contrastare la barbarie, per fermare la guerra, per salvare le vite.

Cominciamo da questo: facciamo immediatamente recedere il governo italiano dall'invio di centinaia di soldati alla diga di Mosul.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto.

Opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni, opporsi al razzismo e a tutte le persecuzioni, opporsi al maschilismo e a tutte le oppressioni.

Difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; difendere l'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. REPETITA IUVANT. L'OPPOSIZIONE ALLA GUERRA E ALLE STRAGI NON SIA NE' GENERICA E ASTRATTA, NE' AMBIGUA E SUBALTERNA, MA SIA CONCRETA E COERENTE: SIA QUINDI NONVIOLENTA

 

L'opposizione alla guerra e alle stragi non sia ne' generica e astratta, ne' ambigua e subalterna, ma sia concreta e coerente: sia quindi nonviolenta.

Si ponga l'obiettivo concreto di fermare subito l'escalation della "guerra mondiale a pezzi".

Si ponga il fondamento concreto dell'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni, al razzismo e a tutte le persecuzioni, al maschilismo e a tutte le oppressioni; di soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani bisognosi di aiuto; di difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; di difendere l'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera; di realizzare subito e ovunque passi di disarmo e smilitarizzazione dei conflitti, scelte di responsabilita' e di condivisione, azioni di solidarieta' e di liberazione di tutte le oppresse e tutti gli oppressi.

*

Proponiamo un banco di prova preciso, un impegno immediato, uno scopo verificabile: far recedere il governo del nostro paese dalla decisione insensata e illegale di inviare centinaia di soldati italiani a Mosul. Un'assurda, scellerata decisione che di fatto espone gratuitamente alla morte innumerevoli innocenti; un'assurda, scellerata decisione che di fatto favoreggia la violenza stragista dell'Isis.

Il governo deve recedere immediatamente dal commettere un crimine e una follia.

Chiediamo a tutte le persone, le associazioni, le organizzazioni e le istituzioni impegnate per la pace e i diritti umani di convergere su questa iniziativa, per questo fine: che il governo revochi quella folle, illecita, mortifera decisione; che il parlamento respinga quella folle, illecita, mortifera decisione; che il presidente della repubblica opponga il suo veto a quella folle, illecita, mortifera decisione.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Il terrorismo si contrasta con la pace, la democrazia, l'aiuto umanitario, la cooperazione e la solidarieta' internazionale, la legalita' che salva le vite, la difesa e la promozione dei diritti di tutte e di tutti.

La guerra e' gia' terrorismo. La guerra e' nemica dell'umanita'.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Corpi civili di pace, difesa popolare nonviolenta, inveramento dell'uguaglianza di diritti.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

*

Il terrorismo non si contrasta con la guerra, la guerra e' il trionfo del terrorismo.

Le stragi non si contrastano con la guerra, la guerra consiste di stragi.

Le armi non difendono gli esseri umani, le armi uccidono gli esseri umani.

Gli eserciti non salvano le vite, gli eserciti sopprimono le vite.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

8. REPETITA IUVANT. "OPPORSI A TUTTE LE UCCISIONI". UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di domenica 3 gennaio 2016 presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo un incontro di riflessione sul tema "Opporsi a tutte le uccisioni: la scelta della nonviolenza".

*

I partecipanti all'incontro hanno ancora una volta condiviso la richiesta al Presidente del Consiglio dei Ministri che il governo receda dalla insensata e illegale decisione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

La richiesta di recedere da quella sciagurata decisione e' stata argomentata con i seguenti dieci motivi:

I. La diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista.

II. La presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti stragisti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero mostruosi crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti.

III. E' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile).

IV. Dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato.

V. Tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni. L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista.

VI. Occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio).

VII. Ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti stragisti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati.

VIII. Il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis. In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura - di cui il militarismo e' elemento strutturale - sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo.

IX. L'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti. Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili.

X. Gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore.

*

I partecipanti all'incontro invitano tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche, tutte le istituzioni fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana a scrivere alla presidenza del Consiglio dei Ministri (agli indirizzi di posta elettronica: matteo at governo.it; segreteria.presidente.renzi at governo.it; centromessaggi at governo.it; cerimonialedistato at governo.it; segrcd at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segreteriadelportavoce at governo.it; uscm at palazzochigi.it; ucm at palazzochigi.it; urpdfp at funzionepubblica.it; segreteriacd at protezionecivile.it; ddg at governo.it; info at gioventu.it; urp at serviziocivile.it; info at politicheeuropee.it; riformeistituzionali at palazzochigi.it; segreteria.pariop at governo.it; segreteriacapodipartimento.affariregionali at governo.it; rapportiparlamento at governo.it; diset at palazzochigi.it; dipe.segreteriacd at governo.it; segrgen at governo.it; uci at governo.it) e per opportuna conoscenza ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati (agli indirizzi di posta elettronica: pietro.grasso at senato.it; laura.boldrini at camera.it) lettere che rechino la seguente richiesta: "Receda il governo dalla decisione di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul. Receda il governo da una decisione insensata e illegale che puo' avere conseguenze catastrofiche. Receda il governo dal commettere un tragico errore che puo' costare innumerevoli vite umane.

Ascoltate la voce della vostra stessa coscienza. Salvare le vite e' il primo dovere".

 

9. REPETITA IUVANT. DUE PETIZIONI SU CHANGE E SU AVAAZ

 

Carissime e carissimi,

e' anche possibile sottoscrivere sui siti di Change.org e di Avaaz.org delle petizioni affinche' il governo receda dall'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul; ed ovviamente e' possibile altresi' condividerle e ridiffonderle ulteriormente.

*

I relativi link sono:

https://www.change.org/p/alla-ministra-della-difesa-roberta-pinotti-gentile-ministra-della-difesa-ripensateci?recruiter=40719206&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_term=des-lg-no_src-no_msg&fb_ref=Default

https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_Presidente_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Italiana_Il_governo_receda_dalla_decisione_di_inviare_soldati_/?launch

*

Grazie per quanto vorrete e potrete fare per persuadere il governo a recedere da una decisione insensata, illegale e funesta.

 

10. REPETITA IUVANT. COSTITUITO UN "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"

 

Si e' costituito a Viterbo un "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".

*

Il comitato si prefigge di:

1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;

2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;

3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;

4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;

5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

*

Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:

a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;

b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;

c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;

d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;

e) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.

*

Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.

 

11. REPETITA IUVANT. SE NE E' ACCORTO

 

Se ne e' accorto anche il presidente dell'America che le armi uccidono gli esseri umani.

Occorre abolire le guerre.

Occorre abolire le armi.

Occorre abolire gli eserciti, le milizie, tutte le organizzazioni armate.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

*

Salvare le vite e' il primo dovere.

Cominciamo noi, cominciamo adesso.

Cominciamo con la revoca dell'insensata ed illegale decisione del governo italiano di inviare centinaia di soldati italiani incontro alla morte alla diga di Mosul.

Cominciamo noi, cominciamo adesso.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. REPETITA IUVANT. UN MODELLO DI MOZIONE DA PROPORRE AI CONSIGLI COMUNALI, PROVINCIALI E REGIONALI

 

Oggetto: richiesta che il Governo receda dall'annunciata intenzione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul in Iraq

Il Consiglio Comunale/Provinciale/Regionale di...

premesso che

la decisione annunciata dal Governo italiano di inviare centinaia di soldati alla diga di Mosul, in Iraq, si configura come un atto non adeguatamente meditato che puo' avere conseguenze tragiche;

*

rilevato particolarmente che

I. la diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista;

II. la presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti;

III. e' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile);

IV. dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato;

V. tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni. L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista;

VI. occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio);

VII. ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati;

VIII. il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis. In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo;

IX. l'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti. Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili;

X. gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore;

*

con la presente mozione

1. chiede che il Governo receda dall'annunciata intenzione di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul;

2. da' mandato al Presidente del Consiglio ed al Presidente della Giunta Comunale/Provinciale/Regionale di...

- di trasmettere la presente mozione al Governo nella persona del Presidente del Consiglio dei Ministri, e per opportuna conoscenza al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, alla Presidente della Camera dei Deputati;

- di renderla pubblica attraverso le consuete forme di comunicazione istituzionale dell'ente (affissione all'albo, pubblicazione nel sito istituzionale, invio ai mezzi d'informazione locali e nazionali, invio ai dirigenti e agli uffici dell'ente per affissione al pubblico, invio agli altri enti pubblici del territorio, etc.);

- di promuovere l'informazione, la sensibilizzazione e l'impegno della popolazione del territorio amministrato per la pace e la difesa dei diritti umani.

*

Modello di mozione da proporre ai Consigli Comunali, Provinciali e Regionali predisposto dal "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".

Viterbo, 6 gennaio 2016

Per ulteriori informazioni: "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul", presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: comitatononviolento at gmail.com; comitatononviolento at outlook.it; comitato_nonviolento at libero.it

 

13. REPETITA IUVANT. UN OBIETTIVO CONCRETO E REALISTICO

 

Far recedere il governo italiano dalla folle e illegale decisione di inviare centinaia di soldati incontro alla morte alla diga di Mosul.

Far recedere il governo italiano da quella folle, illegale, funesta decisione significa salvare innumerevoli vite.

Far recedere il governo italiano dal suo piu' grave errore ed orrore e' cosa buona e giusta, necessaria e urgente.

E' un obiettivo concreto e realistico su cui costruire una mobilitazione che puo' far rinascere in Italia un movimento per la pace, di cui vi e' estremo bisogno.

E' un obiettivo concreto e realistico che puo' fermare nel nostro paese la deriva bellicista ed avviare una politica di pace, di cui vi e' estremo bisogno.

E' un obiettivo concreto e realistico che puo' salvare innumerevoli vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Salvare le vite e' il primo dovere.

A ciascuno di fare qualcosa.

Facciamo recedere il governo italiano dalla folle e illegale decisione di inviare centinaia di soldati incontro alla morte alla diga di Mosul.

 

14. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Toni Llacer, Nietzsche. Il superuomo e la volonta' di potenza, Hachette, Milano 2016, pp. 144, euro 1,99.

- Joan Sole', Kant. La rivoluzione copernicana nella filosofia, Hachette, Milano 2015, pp. 144, euro 9,99.

*

Riedizioni

- James Joyce, Gente di Dublino. Racconti scelti, Il sole 24 ore, Milano 2016, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

- Luigi Pirandello, La casa del Granella e altri racconti, Il sole 24 ore, Milano 2015, pp. 80, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

 

15. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

16. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2229 del 16 gennaio 2016

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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