[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 158



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 158 del 5 gennaio 2016

 

In questo numero:

1. Costituito un "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul"

2. Una proposta (con un modello di lettera e alcuni indirizzi utilizzabili)

3. Due petizioni su Change e su Avaaz

4. Dieci semplici ragioni per impedire una criminale follia

5. Una iniziativa di sostegno a distanza per gli orfani di Kobane

 

1. INIZIATIVE. COSTITUITO UN "COMITATO NONVIOLENTO PER LA REVOCA DELLA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE CENTINAIA DI SOLDATI ITALIANI ALLA DIGA DI MOSUL"

 

Si e' costituito a Viterbo un "Comitato nonviolento per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul".

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Il comitato si prefigge di:

1. opporsi all'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, e quindi interloquire con il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica affinche' la decisione annunciata dal Presidente del Consiglio dei Ministri sia revocata dallo stesso governo, ovvero respinta dal parlamento, ovvero non ratificata e quindi vietata dal capo dello stato;

2. esprimere questa opposizione con l'unico scopo di salvare vite umane;

3. agire unicamente in forme e con metodi rigorosamente nonviolenti, assolutamente rispettosi della dignita' e dell'incolumita' di tutte le persone;

4. riaffermare l'opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni;

5. riaffermare l'impegno a difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

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Alle persone ed alle associazioni che vogliono impegnarsi in questa iniziativa per la revoca della decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul, il comitato propone:

a) di scrivere al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri, ai Parlamentari, al Presidente della Repubblica per chiedere che il governo receda da quella decisione;

b) di invitare altre istituzioni, associazioni, persone, mezzi d'informazione ad impegnarsi al medesimo fine;

c) di promuovere incontri ed iniziative di informazione e coscientizzazione al medesimo fine;

d) di esprimersi e di agire in modi esclusivamente nonviolenti, nel rispetto della verita' e della dignita' umana di tutti gli interlocutori;

d) di essere sempre assolutamente chiari nell'opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le violazioni dei diritti umani.

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Il comitato non prevede formali adesioni e si configura come mero movimento d'opinione inteso allo scopo di far revocare l'irragionevole, illegittima e pericolosissima decisione governativa di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul.

Il comitato auspica che in ogni provincia d'Italia si costituiscano altri comitati nonviolenti per lo stesso fine e con le stesse modalita' di azione.

 

2. INIZIATIVE. UNA PROPOSTA (CON UN MODELLO DI LETTERA E ALCUNI INDIRIZZI UTILIZZABILI)

 

Facciamo sentire la nostra voce a tutti i ministri ed ai loro principali collaboratori; invitiamoli a recedere da una decisione inammissibile.

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Un modello di lettera:

Egregi ministri,

receda il governo dalla decisione di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul. Receda il governo da una decisione insensata e illegale che puo' avere conseguenze catastrofiche. Receda il governo dal commettere un tragico errore che puo' costare innumerevoli vite umane.

Ascoltate la voce della vostra stessa coscienza. Salvare le vite e' il primo dovere.

Distinti saluti.

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Alcuni indirizzi di posta elettronica cui scrivere:

Presidenza del Consiglio dei Ministri: matteo at governo.it; segreteria.presidente.renzi at governo.it; centromessaggi at governo.it; cerimonialedistato at governo.it; segrcd at governo.it; ufficio_stampa at governo.it; segreteriadelportavoce at governo.it; uscm at palazzochigi.it; ucm at palazzochigi.it; urpdfp at funzionepubblica.it; segreteriacd at protezionecivile.it; ddg at governo.it; info at gioventu.it; urp at serviziocivile.it; info at politicheeuropee.it; riformeistituzionali at palazzochigi.it; segreteria.pariop at governo.it; segreteriacapodipartimento.affariregionali at governo.it; rapportiparlamento at governo.it; diset at palazzochigi.it; dipe.segreteriacd at governo.it; segrgen at governo.it; uci at governo.it;

Ministro per gli affari regionali: segreteria.ministrolanzetta at palazzochigi.it; segreteria.fiorentino at governo.it; legislativo.dar at governo.it; ufficiostampa.affariregionali at governo.it;

Dipartimento per i rapporti con il Parlamento: p.aquilanti at governo.it; a.sabbatella at governo.it; rapportiparlamentodipartimento at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio1 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio2 at governo.it; rapportiparlamentodipartimentoufficio3 at governo.it;

Semplificazione e  pubblica amministrazione: gabinetto at governo.it; legislativo at governo.it; s.laudisa at governo.it; segreteriasottosegretariorughetti at governo.it; a.damato at governo.it; g.petrelli at governo.it;

Affari Esteri: gabinetto at esteri.it; SGUDC at esteri.it; uap at esteri.it; unita.crisi at esteri.it; ufficio.statistica at esteri.it;

Interno: gabinetto.ministro at interno.it; caposegreteria.ministro at interno.it; segreteriatecnica.ministro at interno.it; segreteriaufficiostampa at interno.it; ufficiocomunicazione at interno.it; responsabile.pubblicazione at interno.it;

Giustizia: callcenter at giustizia.it; redazione at giustizia.it; webmaster at giustizia.it; matteo.bianchi01 at giustizia.it; centrocifra.gabinetto at giustizia.it; responsabiletrasparenza.gabinetto at giustizia.it;

Difesa: spi at gabmin.difesa.it; udc at gabmin.difesa.it;

Economia e Finanze: segreteria.capogabinetto at tesoro.it; alessandro.tonetti at tesoro.it; edoardo.valente at tesoro.it; fabrizio.pagani at tesoro.it; caposegreteria.ministro at tesoro.it; portavoce at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it; segreteria.ucd at tesoro.it; segreteria.aiutantedicampo at tesoro.it; segreteria.direttoregabinetto at tesoro.it; segreteria.sica at tesoro.it; legislativo at tesoro.it; legislativo.finanze at tesoro.it; ufficio.stampa at tesoro.it;

Sviluppo economico: segreteria.ministro at mise.gov.it; segreteria.capogabinetto at mise.gov.it; segrpanzironi.vcgab at mise.gov.it; barbara.luisi at mise.gov.it; direttore.oiv at mise.gov.it; segreteriatecnica.ministro at mise.gov.it; ufficio.legislativo at mise.gov.it; cons.dip at mise.gov.it; gerardo.orsini at mise.gov.it;

Politiche agricole: ministro at mpaaf.gov.it; capogabinetto.segr at mpaaf.gov.it; vicecapodigabinetto1 at mpaaf.gov.it; vicecapogabinetto.lasalvia at mpaaf.gov.it; ministro.caposegreteria at mpaaf.gov.it; ministro.segreteria at mpaaf.gov.it; gabinetto.segreteriatecnica at mpaaf.gov.it; segreteria.ufficiostampa at mpaaf.gov.it; ufficiostampa at mpaaf.gov.it;

Ambiente: segreteria.capogab at minambiente.it; segreteria.vicecapogab at minambiente.it; cruciani.loredana at minamabiente.it; nardi.franca at minambiente.it; durso.roberto at minambiente.it; calabresi.oriana at minambiente.it; sepe.vittorio at minambiente.it; sciomer.carolina at minambiente.it; segreteria.tecnica at minambiente.it; segr.ufficiostampa at minambiente.it; ufficiostampa at minambiente.it;

Infrastrutture e trasporti: segreteria.ministro at mit.gov.it; ivano.russo at mit.gov.it; giada.fazzalari at mit.gov.it; segreteria.decaro at mit.gov.it; cosimo.durante at mit.gov.it; emmanuele.forlani at mit.gov.it; marcello.dicaterina at mit.gov.it; nicola.bonaduce at mit.gov.it; fpaola.anelli at mit.gov.it; mteresa.dimatteo at mit.gov.it; piero.dalessio at mit.gov.it; raffaele.ditrani at mit.gov.it; lucia.falsini at mit.gov.it; ufficio.stampa at mit.gov.it; enrico.seta at mit.gov.it; legislativo.segr at mit.gov.it; antonella.nicotra at mit.gov.it; pietro.gallo at mit.gov.it; oiv at mit.gov.it; cosimo.caliendo at mit.gov.it; alessandro.molinaro at mit.gov.it; giuseppina.zarra at mit.gov.it; aff.internazionali at mit.gov.it;

Lavoro e politiche sociali: segrgabinetto at lavoro.gov.it; Patrocini at lavoro.gov.it; ufficioconvegniministro at lavoro.gov.it; segreteriatecnica at lavoro.gov.it; ufficiolegis at lavoro.gov.it; ufficiostampa at lavoro.gov.it; cons.dipl.lavoro at lavoro.gov.it;

Salute: segr.capogabinetto at sanita.it; a.camera at sanita.it; segreteriaministro at sanita.it; segr.tecnicaministro at sanita.it; segr.legislativo at sanita.it; ra.dragonetti at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it; ufficiostampa at sanita.it;

Miur: segreteria.cdg at istruzione.it; segreteria.montesarchio at istruzione.it; segreteria.gargano at istruzione.it; uffstampa at istruzione.it; uffleg.capo at istruzione.it; paolo.sciascia at istruzione.it; e.borelli at istruzione.it; segr.dip.istruzione at istruzione.it; marco.mancini at miur.it; dipprog.segreteria at istruzione.it; segreteria.donghia at istruzione.it; segreteria.reggi at istruzione.it; segreteria.toccafondi at istruzione.it;

Beni culturali: gabinetto at beniculturali.it; ufficiolegislativo at beniculturali.it; ministro.segreteria at beniculturali.it; consiglierediplomatico.segreteria at beniculturali.it; ufficiostampa at beniculturali.it;

E per opportuna conoscenza: pietro.grasso at senato.it; laura.boldrini at camera.it

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Grazie dell'aiuto.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

3. INIZIATIVE. INIZIATIVE. DUE PETIZIONI SU CHANGE E SU AVAAZ

 

Carissime e carissimi,

e' anche possibile sottoscrivere sui siti di Change.org e di Avaaz.org delle petizioni affinche' il governo receda dall'invio di centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul; ed ovviamente e' possibile altresi' condividerle e ridiffonderle ulteriormente.

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I relativi link sono:

https://www.change.org/p/alla-ministra-della-difesa-roberta-pinotti-gentile-ministra-della-difesa-ripensateci?recruiter=40719206&utm_source=share_petition&utm_medium=facebook&utm_campaign=share_for_starters_page&utm_term=des-lg-no_src-no_msg&fb_ref=Default

https://secure.avaaz.org/it/petition/Al_Presidente_del_Consiglio_dei_Ministri_della_Repubblica_Italiana_Il_governo_receda_dalla_decisione_di_inviare_soldati_/?launch

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Grazie per quanto vorrete e potrete fare per persuadere il governo a recedere da una decisione insensata, illegale e funesta.

 

4. REPETITA IUVANT. DIECI SEMPLICI RAGIONI PER IMPEDIRE UNA CRIMINALE FOLLIA

 

La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

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1. La diga di Mosul e' a pochi chilometri dalla citta' che e' sotto il controllo dell'Isis: sara' facilissimo per l'Isis organizzare un attentato stragista.

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2. La presenza di soldati italiani alla diga di Mosul verra' percepita come occupazione militare straniera da parte di uno dei paesi che presero parte alla prima guerra del Golfo (nel corso della quale anche l'Italia partecipo' ai bombardamenti stragisti), e che gia' occuparono il paese dopo la seconda guerra del Golfo (occupazione nel corso della quale le truppe di altri paesi della coalizione di cui anche l'Italia faceva parte commisero mostruosi crimini contro l'umanita'); cosicche' presso un vastissimo uditorio trovera' ascolto la propaganda dell'Isis che definira' la presenza dei soldati italiani come "invasione crociata" e fara' di quei soldati e dell'Italia primari bersagli di attentati stragisti.

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3. E' quindi evidente che lungi dal proteggere l'impianto e le maestranze, la presenza dei soldati italiani alla diga di Mosul esporra' l'uno e le altre agli attentati stragisti; ed esporra' ad attentati anche la popolazione italiana tutta indifferenziatamente; cosi' come esporra' a conseguenze letali le popolazioni abitanti nei dintorni della diga ed a valle di essa (un folle attentato che sciaguratamente provocasse la distruzione della diga avrebbe come esito un immane massacro, una catastrofe indicibile).

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4. Dalla presenza dei soldati italiani e dalla concreta ed agevole possibilita' di colpirli con attentati stragisti l'Isis ricavera' anche un enorme vantaggio propagandistico, e da questo vantaggio deriveranno per l'organizzazione terrorista ulteriore consenso, ulteriore espansione, ulteriori reclutamenti; cosicche' e' del tutto evidente che quella improvvida e insensata presenza militare italiana raggiungera' il solo risultato di favoreggiare l'organizzazione terrorista, e tanto sangue di innocenti sara' sparso assurdamente per questo esito scellerato.

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5. Tutti sanno che il terrorismo va contrastato con un'operazione di polizia internazionale, che ha come indispensabile prerequisito la cessazione delle guerre in corso e quindi degli interventi militari europei ed americani che l'Isis hanno fatto nascere e crescere fino alle attuali dimensioni.

L'invio di soldati italiani a Mosul e' del tutto controproducente: poiche' di fatto contribuira' a far morire altri innocenti e con cio' rafforzera' ed estendera' il potere dell'Isis e prolunghera' la schiavitu' delle persone che vivono nelle zone sottoposte alla sua infame e bestiale dittatura mafiosa e nazista.

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6. Occorre inoltre dire che dispiegare soldati come "security" di imprese private e' un uso inammissibile, un uso inammissibile che ha gia' provocato delle vittime, come i pescatori indiani uccisi perche' ritenuti pirati (ed un conseguente gravissimo contenzioso internazionale che tuttora perdura, nel quale sono anche state intrappolate le esistenze di due persone che potrebbero essere del tutto innocenti - e tali vanno comunque considerate fino all'emissione di una sentenza definitiva - e che da anni stanno subendo una condizione di sofferenza assolutamente ingiusta in assenza di un regolare giudizio).

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7. Ne' si puo' tacere che mentre vari paesi, dagli Stati Uniti d'America alla Russia, alla Francia, a molti altri, stanno eseguendo in Iraq e in Siria una campagna di bombardamenti aerei che hanno provocato molte vittime civili - vittime due volte: della sanguinaria dittatura dell'Isis e dei bombardamenti stragisti -, inviare sul terreno soldati italiani che di alcuni di quei paesi che bombardano si presentano come alleati li espone vieppiu' ad essere vittime non solo degli attentati dell'Isis ma anche della vendetta di disperati sopravvissuti ai bombardamenti dei nostri alleati.

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8. Il disegno dei terroristi e' persuaderci ad assecondare i loro piani sanguinari: a rispondere ai loro attentati con atti di guerra contribuendo cosi' ad una spirale distruttiva e onnicida, ad una escalation apocalittica che e' il perno della loro retorica nichilista e della loro disumanata ideologia. Ogni intervento militare, ogni azione bellica, e' un atto di folle complicita' con la criminale follia dell'Isis.

In Italia abbiamo conosciuto tremende stagioni di violenza terroristica - fascista, nichilista, mafiosa - e sappiamo che il terrorismo si puo' e si deve contrastare con la legalita' che salva le vite, con la democrazia che rispetta e promuove i diritti umani, e non con la guerra e la dittatura: la guerra e la dittatura - di cui il militarismo e' elemento strutturale - sono gia' terrorismo, sono l'oscena vittoria del terrorismo.

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9. L'Isis e' stato creato dalle nostre guerre; proseguire sulla strada dell'intervento militare euroamericano avra' come risultato di rafforzarlo, e di far morire o ridurre in schiavitu' tanti altri innocenti.

Tutti gli studiosi, gli osservatori, gli operatori istituzionali onesti lo sanno e lo dicono da tempo, e chiunque puo' averne piena contezza se solo leggesse gli studi e i documenti degli esperti che sono ampiamente disponibili.

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10. Gia' anni fa un altro governo mando' al massacro altri soldati italiani in Iraq, le vittime della strage di Nassiriya. Il governo attuale non ripeta quel tragico errore.

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La decisione annunciata dal governo di inviare centinaia di soldati italiani alla diga di Mosul e' una criminale follia.

Occorre persuadere il governo a revocarla immediatamente.

 

5. INIZIATIVE. UNA INIZIATIVA DI SOSTEGNO A DISTANZA PER GLI ORFANI DI KOBANE

 

Tre associazioni curde lanciano un progetto di sostegno a distanza dei 174 bambini rimasti orfani durante l'assedio di Kobane. 30 euro al mese per garantire loro una vita dignitosa e una possibilita' di futuro. Tutte le informazioni su: www.bimbidikobane.com

Kobane non e' solo una citta'. Kobane e' un simbolo di liberta' e determinazione. Kobane e' la speranza concreta che in un Medio Oriente stretto tra Isis e guerra sia possibile costruire un futuro di pace, convivenza e uguaglianza.

Nel luglio 2014 i miliziani del cosiddetto Stato Islamico hanno attaccato Kobane con l'obiettivo di conquistare e sottomettere la citta'. Morte e distruzione hanno invaso le case, i campi e le costruzioni del Rojava, la regione autonoma del Nord della Siria dove da tre anni si sperimenta un progetto di democrazia radicale. Dopo lunghi mesi di assedio, pero', le Unita' di Autodifesa del Popolo femminili (Ypj) e maschili (Ypg) hanno respinto l'attacco jiahdista, mettendo in fuga le truppe dell'Isis. Il 26 gennaio 2015 Kobane e' stata finalmente liberata.

L'assedio di Kobane si e' lasciato dietro una scia di oltre 2.000 morti e di piu' di 400.000 sfollati. Di questi, oltre 250.000 sono gia' rientrati. Il territorio di Kobane, pero', e' ancora devastato.

Oggi, la nuova grande sfida e' la ricostruzione della citta'. Dei suoi edifici, ma anche dei rapporti sociali che la animavano, di condizioni di vita dignitose e delle possibilita' di avere un futuro.

A Kobane, 174 bambini hanno perso i genitori, morti in prima linea combattendo l'Isis. La comunita' locale sta gia' progettando la costruzione di un centro polifunzionale dove accogliere e accudire in forma collettiva questi orfani, garantendo loro un tetto, la possibilita' di studiare e le cure mediche necessarie. Questo progetto, pero', ha costi alti e tempi molto lunghi.

Nel frattempo, questi bambini hanno bisogno dell'aiuto di tutti noi. Il sostegno a distanza e' uno strumento per aiutare concretamente chi ha sofferto la guerra e la perdita dei genitori. Ed e' anche un modo per esprimere una solidarieta' attiva alla resistenza di Kobane e al progetto di autonomia democratica che i suoi cittadini stanno mettendo in pratica.

Il sostegno a distanza ha l'obiettivo di garantire una vita degna ai bimbi di Kobane e di dare loro la speranza di un futuro sereno, entrando nelle case come amici e costruttori di pace, per superare le barriere dell'indifferenza e gettare le basi di una nuova societa' solidale.

L'impegno richiesto e' il versamento di 30 euro mensili per ciascun bambino.

Le associazioni promotrici - dall'Italia: Uiki Onlus (Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia); dal Rojava: Sara: Associazione Contro la Violenza sulle Donne; da Kobane: Associazione dei Familiari dei Martiri - si rendono garanti del progetto, favorendo i contatti diretti tra chi aiuta e chi e' aiutato.

"Bimbi di Kobane" si inserisce nell'ambito dei progetti per la ricostruzione della citta' definiti dal Kobane Reconstruct Board (more info: www.helpkobane.com).

Per maggiori informazioni: www.bimbidikobane.com

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVII)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 158 del 5 gennaio 2016