[Nonviolenza] Alla Presidente della Camera dei Deputati, affinche' si opponga alla sciagurata decisione governativa di inviare soldati a Mosul



 

ALLA PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI

 

AFFINCHE' SI OPPONGA ALLA SCIAGURATA DECISIONE GOVERNATIVA DI INVIARE SOLDATI A MOSUL

 

Egregia Presidente della Camera dei Deputati,

ritengo pericolosissima, assolutamente irrazionale e patentemente illegittima la decisione annunciata dal governo di inviare 450 soldati italiani alla diga di Mosul.

E vorrei pregare lei, terza carica istituzionale dello stato, presidente di uno dei rami del parlamento, autorevole figura dell'impegno umanitario, di invitare il governo a recedere da essa.

Quella inopinata ed irresponsabile decisione infatti e' gravida di conseguenze funeste: espone quei soldati al massacro; ed espone al massacro con essi anche i lavoratori della diga e le popolazioni che vivono nei pressi ed a valle di essa; ed espone al massacro altresi' chi vive in Italia e che a seguito di questa decisione diverra' parimenti bersaglio privilegiato di prevedibilissimi attentati.

Non dubito che lei abbia piena contezza del fatto che Mosul e' in mano all'Isis, che i soldati italiani in Iraq sono gia' stati vittima della strage di Nassiriya, che la loro presenza li' offrirebbe ai terroristi l'occasione di commettere agevolmente una strage e di trarre da questo efferato crimine (che presenterebbero al loro uditorio come un atto di guerra contro "truppe di occupazione crociate") anche un vantaggio propagandistico che incrementera' il loro consenso, il loro reclutamento, la loro espansione.

Sic stantibus rebus, quella stoltissima decisione del governo italiano si configura come un atto mortifero e costituira' paradossalmente un effettuale favoreggiamento dell'Isis; quella decisione e' quindi palesemente illegale, immorale, insensata.

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Egregia Presidente della Camera dei Deputati,

so bene che il suo ruolo istituzionale richiede da lei prudenza e saggezza, ma proprio a un atto di prudenza e di saggezza la esorto: la esorto a richiamare il governo alla ragione, la esorto a impedire che un crimine sia commesso (poiche' quella decisione del governo crea appunto le condizioni che consentiranno una strage altrimenti evitabile).

Si adoperi per salvare delle vite.

Si adoperi affinche' il governo non esponga - gratuitamente, assurdamente, atrocemente - degli esseri umani alla morte.

Confidando in un suo esplicito, tempestivo, energico intervento, voglia gradire cordiali saluti.

 

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

 

Viterbo, 31 dicembre 2015

 

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