[Nonviolenza] Telegrammi. 2129
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- Date: Tue, 6 Oct 2015 23:48:27 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2129 del 7 ottobre 2015
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. La strage continua
2. Il golpe
3. Hic et nunc, quid agendum
4. Umberto Santino: Ripensare l'antimafia
5. Nuova campagna One Billion Rising Revolution 2016
6. "La letteratura contro la violenza: una riflessione muovendo dall'opera di Milan Kundera". Un incontro di studio a Viterbo
7. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
8. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre
9. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
10. In memoria di Natalia Ginzburg e di Ronald D. Laing
11. Segnalazioni librarie
12. La "Carta" del Movimento Nonviolento
13. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. LA STRAGE CONTINUA
Continua la strage nel Mediterraneo, continua la strage in Libia, continua la strage in Medio Oriente, continua la strage in Afghanistan.
Fermare la strage occorre.
Abolire la guerra occorre.
Soccorrere tutti i superstiti occorre.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
2. EDITORIALE. IL GOLPE
L'Italia non puo' partecipare alla guerra in Iraq e in Siria, poiche' glielo proibisce la sua Costituzione.
Che il governo dichiari che sta valutando l'ipotesi di effettuare bombardamenti stragisti significa che sta preparando non solo l'esecuzione di scellerati massacri ma anche l'esecuzione di un golpe (un nuovo golpe, dopo quello della partecipazione alla guerra afgana).
*
Chi sostiene che il governo possa anche solo valutare come ipotesi d'azione la partecipazione alla guerra e alle stragi ignora il dettato costituzionale, ed e' un complice dei golpisti e degli assassini.
Chi sostiene che il parlamento possa approvare la partecipazione alla guerra e alle stragi ignora il dettato costituzionale, ed e' un complice dei golpisti e degli assassini.
I ministri che in queste ore hanno fatto dichiarazioni sciagurate e deliranti, criminali e criminogene, in palese violazione della Costituzione, devono dimettersi immediatamente.
*
Il governo che decidesse la partecipazione alla guerra e la commissione di stragi e' ipso facto illegale e criminale.
Il parlamento che avallasse la partecipazione alla guerra e la commissione di stragi e' ipso facto illegale e criminale.
Al colpo di stato degli stragisti occorre resistere.
Resistere con la forza della verita', resistere con l'azione diretta nonviolenta, resistere in difesa della legalita' costituzionale, resistere in difesa delle vite umane.
3. REPETITA IUVANT. HIC ET NUNC, QUID AGENDUM
[Riproponiamo ancora una volta]
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
4. RIFLESSIONE. UMBERTO SANTINO: RIPENSARE L'ANTIMAFIA
[Ringraziamo di cuore Umberto Santino per averci messo a disposizione questo suo articolo apparso nella cronaca di Palermo del quotidiano "La Repubblica" del 6 ottobre 2015 con il titolo "Le certezze perdute dell'antimafia".
Umberto Santino e' con Anna Puglisi il fondamentale animatore del "Centro Impastato" di Palermo, che come tutti sanno e' la testa pensante e il cuore pulsante del movimento antimafia. Tra le opere di Umberto Santino: (a cura di), L'antimafia difficile, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1989; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, La violenza programmata. Omicidi e guerre di mafia a Palermo dagli anni '60 ad oggi, Franco Angeli, Milano 1989; Umberto Santino, Giovanni La Fiura, L'impresa mafiosa. Dall'Italia agli Stati Uniti, Franco Angeli, Milano 1990; Giorgio Chinnici, Umberto Santino, Giovanni La Fiura, Ugo Adragna, Gabbie vuote. Processi per omicidio a Palermo dal 1983 al maxiprocesso, Franco Angeli, Milano 1992 (seconda edizione); Umberto Santino e Giovanni La Fiura, Dietro la droga. Economie di sopravvivenza, imprese criminali, azioni di guerra, progetti di sviluppo, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1993; La borghesia mafiosa, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia come soggetto politico, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; Casa Europa. Contro le mafie, per l'ambiente, per lo sviluppo, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1994; La mafia interpretata. Dilemmi, stereotipi, paradigmi, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1995; Sicilia 102. Caduti nella lotta contro la mafia e per la democrazia dal 1893 al 1994, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1995; La democrazia bloccata. La strage di Portella della Ginestra e l'emarginazione delle sinistre, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Oltre la legalita'. Appunti per un programma di lavoro in terra di mafie, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 1997; L'alleanza e il compromesso. Mafia e politica dai tempi di Lima e Andreotti ai giorni nostri, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 1997; Storia del movimento antimafia, Editori Riuniti, Roma 2000, 2010; La cosa e il nome. Materiali per lo studio dei fenomeni premafiosi, Rubbettino, Soveria Mannelli 2000; Dalla mafia alle mafie, Rubbettino, Soveria Mannelli 2006; Mafie e globalizzazione, Di Girolamo Editore, Trapani 2007; (a cura di), Chi ha ucciso Peppino Impastato, Centro siciliano di documentazione "Giuseppe Impastato", Palermo 2008; Breve storia della mafia e dell'antimafia, Di Girolamo Editore, Trapani 2008; Le colombe sulla rocca, Di Girolamo Editore, Trapani 2010; L'altra Sicilia, Di Girolamo Editore, Trapani 2010; Don Vito a Gomorra, Editori Riuniti, Roma 2011; La mafia come soggetto politico, Di Girolamo Editore, Trapani 2013; Dalla parte di Pollicino, Di Girolamo Editore, Trapani 2015. Su Umberto Santino cfr. la bibliografia ragionata "Contro la mafia. Una breve rassegna di alcuni lavori di Umberto Santino" apparsa su "La nonviolenza e' in cammino", da ultimo nel supplemento "Coi piedi per terra" nei nn. 421-425 del novembre 2010. Il sito del Centro Impastato e' www.centroimpastato.com]
Dopo tutto quello che e' accaduto e continua ad accadere, la prima cosa da fare sarebbe aprire una riflessione su cos'e' stata e cos'e' l'antimafia, a livello istituzionale e della societa' civile. Lo si e' fatto anche su queste pagine ma non credo si sia riusciti a innescare una riflessione collettiva, anche perche' mancano gli spazi per un confronto adeguato. I coordinamenti antimafia, nati a ridosso delle mattanze dei primi anni '80 e '90, dovevano servire a questo, ma si sono arenati per il prevalere dello spirito e della cultura dell'appartenenza, che sbarra la strada alla elaborazione e sperimentazione di prassi condivise.
Quel che e' certo e' che gli eventi che si sono succeduti in un breve lasso di tempo non sono "disavventure" ma terremoti che scuotono dalle fondamenta le pratiche degli ultimi anni. Sono in gioco certezze che sembravano acquisite. Una di queste certezze e' la magistratura che ha pagato un altissimo prezzo di sangue con i suoi uomini migliori, isolati e diventati facili bersagli anche per il comportamento dei loro colleghi: un copione che si e' replicato da Costa a Chinnici, a Falcone. E anche oggi ci sono magistrati a rischio. Ma ora si scopre, ovviamente e' tutto da verificare, che alcuni magistrati che si occupavano della gestione dei beni confiscati, uno dei terreni decisivi di espropriazione dei mafiosi e di riappropriazione sociale, avrebbero alimentato clientele e interessi privati. A suo tempo l'ex prefetto Caruso aveva denunciato criticita' e storture, proposto riforme radicali del sistema di gestione dei beni, ma era stato isolato e attaccato. Ora fa bene a non gradire riconoscimenti tardivi.
Nel mondo dell'imprenditoria siciliana sembrava che si fosse prodotta una mutazione rispetto ai tempi dell'isolamento e della denigrazione di Libero Grassi, invece si sarebbe trattato di una riverniciatura dell'immagine. E negli ultimi giorni si e' arrivati ai ferri corti. Personaggi che erano considerati campioni della legalita' ora vengono etichettati come "impostori dell'antimafia". Ma prima un imprenditore, che passava per protagonista dell'antiracket, si era rivelato un estorsore.
Si dice: non bisogna buttare il bambino con l'acqua sporca, ma il bambino rischia di affogare perche' c'e' troppa acqua sporca. Si sono creati e sedimentati conformismi, appartenenze, tifoserie, primogeniture. Le liturgie in cui ci si ritrova per rassodare identita' rischiano di far passare per buone dichiarazioni d'occasione e di oscurare una realta': la lotta alle mafie non e' nell'agenda politica. Lo e' stata solo precariamente, sull'onda delle emergenze imposte dalla delittuosita' mafiosa, quando con i cosiddetti "delitti eccellenti" assumeva la forma di una sfida intollerabile. Per il resto continuavano a vigere patti, interazioni, trattative. Con un significato preciso: le mafie, in Italia, sono una componente della morfologia del potere.
Il presidente del Consiglio Renzi ha contestato affermazioni come: "le regioni meridionali sono in mano alle mafie". Nessuno pensa che tutti i meridionali sono mafiosi ma che le mafie hanno avuto un ruolo significativo nell'economia, nella politica, nel condizionamento della vita quotidiana del Mezzogiorno, questo e' un dato storico, non smentito, anzi avallato e rafforzato dall'attualita' che registra sfondamenti e clonazioni al Centro e al Nord.
Se si vuole guardare a quello che accade a Palermo, e in particolare a Ballaro', con l'incendio del pub confiscato a un capomafia, e a quello che e' accaduto dopo, non si puo' non apprezzare l'opera di don Enzo Volpe, che in continuita' con i suoi confratelli salesiani che si sono succeduti a Santa Chiara, da Rocco Rindone a Baldassare Meli, offre uno spazio di socializzazione ai ragazzi del quartiere, ospita i migranti, si prodiga per il rispetto della legalita'. Ma a Ballaro' e in altri quartieri di Palermo, come a Napoli, di mafia e di camorra si vive, l'illegalita' e' insieme cultura e risorsa, in mancanza di alternative concrete, mentre la legalita' e' un intralcio e una remora. I giovani sono attratti dall'illegalita', in tutte le sue forme, dal vandalismo allo scippo, alle pratiche delittuose individuali come tirocinio a quelle strutturate, perche' non conoscono altre strade. E la piu' facile da percorrere e' in continuita' con una storia che passa attraverso la famiglia e il vicinato.
Il Sud sprofonda, dice l'ultimo rapporto Svimez, perche' non c'e' un progetto per il Sud, per le metropoli e le periferie emarginate dalle dinamiche della globalizzazione. In questi anni invece di fare passi in avanti si e' ingranata la retromarcia. Anche a Palermo. Negli anni '80 Citta' per l'Uomo offriva una radiografia dei quartieri della citta', successivamente il centro Impastato proponeva di fare un'inchiesta sulla citta', che non si e' fatta per l'indisponibilita' di istituti universitari, fondazioni e centri studi, piu' o meno lautamente finanziati con denaro pubblico. Si e' perduta la dimensione della ricerca e dell'inchiesta (che a dire il vero non ha mai avuto molti cultori all'ombra di monte Pellegrino), premesse indispensabili per l'elaborazione di un progetto di mutamento. Senza un progetto si puo' solo vivere alla giornata, subendo un realta' sempre piu' difficile e invivibile, invece di governarla e cercare di cambiarla. E l'antimafia, senza questo retroterra, si riduce a predica o a spettacolo, alla testimonianza e alle buone pratiche di pochi, lasciando spazio a chi e' alla ricerca di legittimazioni e riciclaggi.
5. INIZIATIVE. NUOVA CAMPAGNA ONE BILLION RISING REVOLUTION 2016
[Da Nicoletta Corradini del cordinamento italiano della campagna One Billion Rising (per contatti: nico at onebillionrising.org) riceviamo e diffondiamo]
In questi anni abbiamo ballato contro la violenza sulle donne, abbiamo chiesto giustizia e cambiamenti.
Quest'anno vogliamo fare ancora di piu': ampliare la nostra rivoluzione, continuare a cambiare le mentalita', avere sempre piu' coraggio, creativita' e determinazione e abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti voi!
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In America e' partita la campagna One Billion Rising 2016 dedicata a tutte le donne e bambine che vivono una condizione di emarginazione.
http://www.onebillionrising.org/
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Presto annunceremo tutte le iniziative italiane, continuate a seguirci e aiutateci in questo necessario cambiamento!
https://www.facebook.com/obritalia
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Grazie!
Nicoletta Corradini
V-Day / One Billion Rising Revolution
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http://www.onebillionrising.org/
https://www.facebook.com/obritalia
http://www.onebillionrising.org/167/nico-corradini-italy/
twitter @OBRItalia #rise4revolution
+39 3475320420+39 3475320420
skype ni_nico
6. INCONTRI. "LA LETTERATURA CONTRO LA VIOLENZA: UNA RIFLESSIONE MUOVENDO DALL'OPERA DI MILAN KUNDERA". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO
Si e' svolto la sera di martedi' 6 ottobre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "La letteratura contro la violenza: una riflessione muovendo dall'opera di Milan Kundera".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.
7. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
8. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE
Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
Ovunque si realizzino iniziative.
Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.
Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.
Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.
9. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
10. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI NATALIA GINZBURG E DI RONALD D. LAING
Ricorre oggi, 7 ottobre, l'anniversario della scomparsa di Natalia Ginzburg (Palermo, 14 luglio 1916 - Roma, 7 ottobre 1991) e della nascita di Ronald D. Laing (Glasgow, 7 ottobre 1927 - Saint-Tropez, 23 agosto 1989).
*
Anche nel ricordo di Natalia Ginzburg e di Ronald D. Laing proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
11. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Ramon Alcoberro i Pericay, Platone, Rba, Milano 2015, pp. 160, s.i.p. (ma euro 2,99).
*
Riletture
- Gaston Bachelard, Il materialismo razionale, Dedalo, Bari 1975, pp. 288.
- Gaston Bachelard, La filosofia del non, Pellicanolibri, Catania 1978, pp. 140.
12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
13. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 2129 del 7 ottobre 2015
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