[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 121
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- Date: Tue, 29 Sep 2015 13:12:39 +0200 (CEST)
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
Numero 121 del 29 settembre 2015
In questo numero:
1. La catena delle uccisioni
2. L'umana umanita'
3. Flavio Marcolini: Il 2 ottobre a Brescia
4. "Erinna": Il 2 ottobre in piazza a Viterbo
5. Verso la "Giornata internazionale della nonviolenza" il 2 ottobre
6. Bozza di lettera agli istituti scolastici
7. Bozza di lettera agli enti locali
8. Bozza di lettera alle associazioni democratiche
9. Bozza di lettera ai mezzi d'informazione
10. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
11. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" il 25 novembre
12. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
13. Alcuni versi di Pietro Ingrao da "Il dubbio dei vincitori" (1986)
1. EDITORIALE. LA CATENA DELLE UCCISIONI
Nessuna morte ne giustifica un'altra.
Ogni uccisione e' un lutto infinito.
Spezzare la catena delle uccisioni.
Opporsi alla morte. Salvare le vite.
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
2. REPETITA IUVANT. L'UMANA UMANITA'
[Riproponiamo ancora una volta]
Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.
Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.
Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.
Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.
Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.
Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.
Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.
In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.
In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.
In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.
L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.
L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
3. INIZIATIVE. FLAVIO MARCOLINI: IL 2 OTTOBRE A BRESCIA
[Riceviamo e diffondiamo]
Dopo qualche anno di chiusura per mancanza di personale, venerdi' 2 ottobre (genetliaco del Mahatma Gandhi proclamato dall'Onu Giornata internazionale della nonviolenza) riapre in via Milano 65 a Brescia la storica Biblioteca del Centro per la nonviolenza, un istituto specializzato tra i piu' forniti in tutta Italia sulle tematiche della pace, del disarmo, dell'ecologia.
Nato nel 1977 per iniziativa di un gruppo di obiettori di coscienza in servizio civile, il Centro "non solo raccoglie materiale bibliografico e documentario - come spiega Adriano Moratto, uno dei volontari - ma intende soprattutto costituire un gruppo di ricerca e divulgazione su questi temi".
"Grazie a una immensa mole di lavoro - osserva - oggi nella biblioteca e' consultabile un patrimonio di oltre 2.500 volumi (ma il numero si va continuamente arricchendo), con gran parte dei testi che hanno fatto la storia della nonviolenza e dell'antimilitarismo (fra cui l'edizione originale dell'opera omnia di Gandhi)".
"E' inoltre presente un archivio molto corposo che documenta (con opuscoli, carteggi, volantini, ma anche filmati, diapositive, materiale fotografico) tutte le attivita' del movimento nonviolento, i primi passi in Italia dell'ecologismo, le lotte nel nostro paese per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza al servizio militare (tra le curiosita' c'e' il testo dell'arringa che un allora sconosciuto avvocato Mino Martinazzoli pronuncio' nel 1972 in difesa del giovane obiettore rezzatese Claudio Bedussi), le iniziative contro le installazioni missilistiche (ricchissimo, ad esempio, e' il settore sulle manifestazioni a Comiso), l'industria bellica, la campagna per l'obiezione fiscale alle spese militari, gli sforzi per la pace nei Balcani, in Medio Oriente e nel Golfo Persico e tanto altro ancora".
Il Centro promuove anche corsi di studio e approfondimento, convegni e seminari su e con i piu' importanti teorici o divulgatori della nonviolenza, e anche di queste attivita' l'archivio conserva le tracce.
"Qui - spiega Moratto - e' possibile consultare facilmente una documentazione consistente su un periodo della storia (anche bresciana) che continua ancora oggi a far sentire la sua eco".
"Non bisogna poi dimenticare l'emeroteca - sottolinea - che conserva una quarantina di collane di riviste italiane e straniere tuttora in commercio e che risulta difficile trovare altrove, ma anche decine di testate che hanno fatto la storia dell'antimilitarismo europeo dagli anni '60 agli anni '80".
Venerdi' per l'inaugurazione ci sara' una conferenza di Giorgio Beretta (analista dell'Osservatorio permanente sulle armi leggere) sul tema "Armi, conflitti e migrazioni: le scelte politiche, economiche e militari alla base della continua emergenza rifugiati".
La biblioteca restera' poi aperta al pubblico il lunedi' e il mercoledi' dalle ore 15 alle 18.
Per informazioni si puo' telefonare al n. 0303229343 o inviare una e-mail a movimentononviolento.bs at alice.it
4. INIZIATIVE. "ERINNA": IL 2 OTTOBRE IN PIAZZA A VITERBO
[Dalle donne del Centro antiviolenza "Erinna" (per contatti: "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo, tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo]
In occasione del 2 ottobre - giornata internazionale della nonviolenza - a Viterbo, in piazza del comune dalle ore 17 alle 19, le donne di Erinna organizzano una manifestazione contro le guerre con la modalita' delle "donne in nero".
Le modalita' sono: vestite di nero e in silenzio, con cartelli tematici.
invitiamo chiunque - donne e uomini - consideri inaccettabile quello che ormai da troppo tempo sta accadendo ad unirsi a noi, rispettando le modalita' sopra indicate.
Vi aspettiamo,
Erinna
5. INIZIATIVE. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA" IL 2 OTTOBRE
Occorre fare del 2 ottobre una manifestazione mondiale contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.
La Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, e' infatti la migliore delle occasioni per far emergere nitida e forte la volonta' dell'umanita' cosciente che chiede pace, disarmo, smilitarizzazione, democrazia, giustizia, solidarieta', rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, tutela dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.
La nonviolenza ci convoca ad assumerci le nostre responsabilita'.
In ogni citta', in ogni paese, in ogni consesso civile, in ogni scuola, il 2 ottobre si celebri la Giornata internazionale della nonviolenza.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
6. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AGLI ISTITUTI SCOLASTICI
Egregio dirigente scolastico,
come gia' sapra' il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente la invitiamo a voler promuovere presso il suo istituto scolastico le iniziative di studio, di riflessione e di testimonianza che riterra' opportune.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
7. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AGLI ENTI LOCALI
Egregio Sindaco del Comune / Presidente della Provincia / Presidente della Regione,
come gia' sapra' il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente la invitiamo a voler promuovere le iniziative che riterra' opportune per celebrare l'evento.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
8. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA ALLE ASSOCIAZIONI DEMOCRATICHE
Cari amici, egregi signori,
come gia' saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente vi invitiamo a voler promuovere le iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e/o di mobilitazione che riterrete opportune.
Vogliate gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
9. MATERIALI. BOZZA DI LETTERA AI MEZZI D'INFORMAZIONE
Egregi signori,
come gia' saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente vi invitiamo a darne notizia ed a segnalare le iniziative che istituzioni, scuole, associazioni realizzeranno per l'occasione.
Vogliate gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
10. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
11. INIZIATIVE. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" IL 25 NOVEMBRE
Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".
Ovunque si realizzino iniziative.
Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.
Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.
Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.
12. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
13. POESIA E VERITA'. ALCUNI VERSI DI PIETRO INGRAO DA "IL DUBBIO DEI VINCITORI" (1986)
[Dal sito www.pietroingrao.it riprendiamo i seguenti versi estratti da Pietro Ingrao, Il dubbio dei vincitori, 1986]
I
Restera' Fondi, il cartello, il curvo
albero assalito dalla vigna confusa, il dolore, i colli
in scesa torpida verso
il ventre della pianura.
E' giudizio.
II
Enorme il filo ci raggomitola ora carne vicino a carne fino a stringere l'ultimo
metterci in cammino oltre l'Antartide
la' dove sporge
non sappiamo dove
nati in cieli ormai senza ombre
o precipitati senza cielo
com'e'.
III
II rumore degli assedi
e' lampo soffice.
Scalzo
chiusa la bocca
riposa tremando.
IV
L'accaduto sposto' luci, monumenti di crani, sino al rigo ebbro sottile.
Oh,
come semplice, improprio
sussurrare il tempo del passato.
Scattano
le lance nel reticolo. Siamo dentro.
V
Tuo cuore, macchina,
dove conduce,
stilla dopo stilla
stiamo scoprendo. Ne' ci basta
immaginazione
d'universo.
VI
Segna nel diario che la stella del Nord
non esiste.
Ne' sale
sembra si trovi, ne' pianto.
Tu solo, in frantumi, labbro, lago sepolto nel ghiaccio.
VII
Grido, sangue dell'amaranto
nella nera pianura dell'inverno.
VIII
Lento
pose il piede sul predellino.
Il padre
levo' il braccio.
Non spaventarti,
grido'. All'orizzonte
erano aperte pianure.
Quando ci ammanettarono
nessuno disse a noi di non tremare.
IX
Invitta fragilita' come lo gridi al mondo
fiore inzuppato di viola
come al vento tremando
dispieghi il tuo emblema.
X
Brucia la goccia di linfa.
Spaccata al sole, come t'insegue...
XI
E brughiere s'incantano,
s'alzano limpidi, fissi
corvi
da lune verdi sconfitte.
XII
Pensammo una torre.
Scavammo nella polvere.
XIII
Stringere
la barca che non si vede.
Uno si vede:
in alto
spalancate le braccia
ad altri,
un'eco scomparsa frastorna.
Non si puo' dire che fu in pace l'esito.
Possiamo
leggermente sorriderne,
sapendolo.
XIV
Fulvo squarcio
nei rami incerti del velo
strappi l'ala dal fianco.
XV
E muto ogni volta
tendo la mano.
Come se tu,
sventura,
fossi la vita.
XVI
Uno che scompare e' volo
che traspare da vetri.
Uno che scompare e' tutto.
XVII
Fame
grida nomi, terre.
Chiede
poteri.
E' fame d'abbraccio.
Sogna nozze. Mano che s'alza
distrutta sul ciglio.
XVIII
Croce
di pali sospesa nell'aria,
immoto progetto, imperioso
sussurri:
v'appartengo.
XIX
Vidi muti divelti
laceri nel nome
sterpi,
lampi sofferenti
del disordine.
Ti guardo,
lume,
dalle lande
degli incompiuti.
Dici
e tagli.
XX
Se non e' vero
che una trama si puo' tessere,
e un amore si puo' dire,
se non c'e' da imparare, e nulla e' da maledire,
e nulla ad altri
e' la mia e la tua storia,
dove
attingerti, torre.
XXI
Nessuno annota il vento,
la polvere,
la sterminata polvere che il piede
incontra e calpesta.
XXII
Perche' non sono pesce,
terra, erba, gabbiano, perche' la dolce pelle dell'albicocca
e' macchiata,
perche' non t'incontrai,
e mi guardi e ti allontani
perche' bianchi negri
se entreremo negli antri e gli antri saranno sepolcri.
XXIII
S'alza
il gorgo
vedi come assale.
Pugno d'incertezza,
canto, o fango, o mare.
XXIV
Da noi discendete. Da cio' che fummo.
La rosa non ci sarebbe.
Se ci cancelli, s'apre un abisso.
XXV
Forme sorsero
attorno, al di sopra.
Le nominammo Stato. Insieme
uniamo le mani.
Giuriamo.
Come se da sempre,
culla e prigione,
fuori di noi esista.
XXVI
Pasci anche tu
nelle mura: godi, modello
di numeri.
Distruggi il sottile seme...
Vile e intrepido
s'affonda
dentro lo scatenarsi del sogno
fra tunnel brani
di metropoli, forse nidi,
scolte.
Tremando li inseguo.
XXVII
Venite musiche.
Tra le fronde
sciogliendovi
senza nidi, senza rimpianti
senza timori,
libere e imperiose,
venite a dire
il calmo silenzio
grave.
Se voi venite
non possono uccidervi.
Voi siete
l'ultimo.
XXVIII
Non c'e' tenerezza
nel tempo
dove morendo
l'estate risorge.
Terra si scorge.
XXIX
L'indicibile dei vinti.
Il dubbio dei vincitori.
XXX
Salvo
un oscuro grido.
Non avverti il soffio? Negli abbracci,
nelle risa, nei silenzi
degli addii. Se sei in regola,
non cercare i gridi. Non li udresti.
Cerchiamo
solo cio' che puo' avvenire. Dillo
a chi fugge. Apprendi
le sillabe. L'altro
e' l'inno degli altri. Saperlo
e' rovesciarlo.
XXXI
La paura
di guardarti,
di morire, dell'immondo
desiderio. Cosi' dissero
nasconditi.
Dura alba, forse cominci.
XXXII
Cosi' lontano sul lago,
pallido velo
che fugge, astro,
simili a te
anche noi precipitiamo: pianure
e clivi, nidi
aggrappati alle montagne,
muti pensieri nell'aria;
astro che trema anche noi, sbiancato segno.
XXXIII
Riva, ordine della sponda;
e tu
inabissata selva:
fuga,
disordine,
sempre.
XXXIV
Alba.
Bianca visitatrice
ineluttabile
che di la' ci conduce.
XXXV
Piegata fanciulla
su braccia del cielo,
e chiuse cantine del mare, avvinta
la balena, il suo zampillo.
XXXVI
Come sembra impossibile
quest'allontanarsi.
Come fuggi da me.
Tu cosi' necessaria.
Ti allontani.
Tu: sete.
XXXVII
Ognuno
a mani strette
bruciate le labbra ad un sorso
si curva all'orizzonte:
camminando.
XXXVIII
Nel turbine della prodigiosa
fredda farandola
l'orda dei fatti frantumati. Tutto
c'e' offerto. Chi vuole
scambi il suo rorido baleno
con brandello di tramonto,
funghi
levati fino alle stelle.
XXXIX
Alle spalle,
soffio agro, il lento muoversi
degli uomini.
XL
Cauti
ci scrutiamo: teneramente.
Sto partendo, forse.
Lo sappiamo. Un istante ancora
sulla soglia.
E sto per dirti.
Ma non sembra,
non e' il caso,
non accade. Sulla soglia.
XLI
Disperazione
sull'acqua,
nel gorgo
da chiuse galassie
mondi accaduti fuggendo.
Ma c'e' vento morbido. Tendi le mani sulle colline.
Cosi' dice il libro.
Alle mute braccia che pendono.
XLII
La rozza mela d'inverno
i molti mondi serrati
nella rossa mela.
XLIII
Alberi di fiumi, gorgo
di dei tremanti,
inno
d'amore.
Voi che attendendo
sarete.
Voi che vedrete numeri
cadere sfioriti.
XLIV
Storia, rinserrato cerchio.
Stringermi non farlo
non si puo'.
XLV
Trema la nostra vita
percossa dal bisogno.
Si spacca nella sete.
Precipita
la vita nostra.
Senza appello.
Gridi, dubbio,
paura
abbracci: tutto
e' nel conto.
Ma trema,
domanda
la nostra vita.
Muore.
Morendo
domanda:
quale legge?
XLVI
Sonno,
appari allora
il nostro amore della vita
indomabile.
XLVII
Corpo. Dentro,
segreta nell'ordine suo,
colonna di sangue.
Muovo il labbro.
Comando e obbedisco.
XLVIII
Dono che non si sazia
tu
che non stai
nel mercato del tempo
domanda-amore
cercata sempre
nell'incerto gorgo,
da lontano
disperato ti guardo,
terra che non so afferrare
noi
sull'orlo
dubbio di passato e futuro,
nelle periferie controverse avvinti:
i solchi
le eclissi, i canti finiti in memoria.
Pesante,
ti ferisce il mio dubbio
come ingiusta pretesa di privilegio:
tu, obbligo semplice
di chi sta e combatte.
Cosi' so.
Inseguo il nome mio.
XLIX
Fiumi. Smalti di giardini
bruni fiumi
ove nuove costellazioni
alle cupole
inquiete
bruciando...
Voi
cosi' oscuri, sepolti giardini.
Spenti respiri mai spenti.
L
Mordi musica. Grida
il desiderio deriso: le fragili comunioni.
Leva in alto la sconfitta.
LI
Un gesto:
a me atterrito
l'insaziato fluire da cui sgorghi.
LII
Dissoluzioni, tronco abbuiarsi del sangue.
E la mano levarsi
breve
nell'irruzione.
E' tardi:
sfiorisci
risorgi nell'altro
tuo mio
e mille.
LIII
Avanza tu
grumo sul ciglio,
ansia sporgente
spargiti
giglio insicuro
fiume, urto,
grembo.
La glaciazione da seppellire calmi.
LIV
Al fluire si piegava del canto
femminile, verdescura
persiana schiusa sull'aria.
Fuggiva il canto. Immota
la verde dorsale: silente
il volto in avanti.
LV
II tuo assalto: gloria
e riso
sommersa l'esistenza.
LVI
Io nel fuggire
che me fuggo
inseguo la prigione altra
che essendo mi taglia
ala spenta del passero
che piega
piu' non fuggire nell'altro
e la tomba del nome
farsi vita
isola
repubblica.
LVII
Esulta, ridi, spanditi
volto
per me immortale,
brucia
lume di silenzio,
tu che di noi parli
e nessuno conosci
pienezza inconsumata
i soffi
gli spenti respiri
i franti
sconnessi
mondi.
LVIII
Lancia compatta,
ascendi
pugno levato
in velo di latte
come lenti
tagli
di falce.
LIX
Nicaragua, piccola isola
tra musicali lenti
flabelli
le fasce stellate all'austro
che primavera scaglia, alte
le fronti dell'ordine
e cupole, fiumi sull'inferno
civile,
tu
Nicaragua,
promontorio senza terra,
qui sillabando
lacerate membra
ai futuri.
LX
Uccelli da foresta, cosi' prima
incertezza
nell'istante, inchiodati
ora nel tempo,
inesorabile
pianto dell'accaduto
ma qui ora
cosi' solo possiamo.
LXI
Da lontano
ci mandiamo segni,
gesti.
Figli.
Questa parola.
LXII
Chi nel campo arde
fascine
mai sapra'
di che sete nel consumarsi
e' l'acre fumo
che fugge.
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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE
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