[Nonviolenza] Telegrammi. 2108



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2108 del 16 settembre 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Fermare la strage nel Mediterraneo, fermare la guerra, fermare il razzismo in Europa. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'

2. In memoria di Alfio Pannega, approssimandosi il novantesimo anniversario della nascita

3. "Cultura popolare, ricerca sociale, testimonianze e memoria". Un incontro di riflessione a Viterbo

4. Verso la "Giornata internazionale della nonviolenza" del 2 ottobre

5. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

6. Verso la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne" del 25 novembre

7. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"

8. In memoria di Umberto Cassuto, di Ken Coates, di Mauro De Mauro, di Ricardo Flores Magon, di Karen Horney, di Livio Maitan, di Jean Piaget, di Giovanni Raboni

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. FERMARE LA STRAGE NEL MEDITERRANEO, FERMARE LA GUERRA, FERMARE IL RAZZISMO IN EUROPA. OGNI ESSERE UMANO HA DIRITTO ALLA VITA, ALLA DIGNITA', ALLA SOLIDARIETA'

 

Invece di tanto vaniloquio, questo deve immediatamente legiferare il parlamento italiano: riconoscere subito a tutti gli esseri umani il diritto di entrare in Italia in modo legale e sicuro; cessare subito di partecipare alle guerre, di armare gli uccisori, di partecipare ad alleanze stragiste, di sostenere regimi e gruppi criminali; abolire subito i campi di concentramento, le deportazioni e tutte le altre scellerate misure razziste attualmente imposte in Italia; tornare subito al rispetto della Costituzione della Repubblica italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani; soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in pericolo.

*

Riproponiamo ancora una volta un minimo necessario programma nonviolento.

Occorre soccorrere, accogliere, assistere tutti gli esseri umani in fuga dalla fame e dalle guerre.

Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in modo legale e sicuro nel nostro paese.

Occorre andare a soccorrere e prelevare con mezzi di trasporto pubblici e gratuiti tutti i migranti lungo gli itinerari della fuga, sottraendoli agli artigli dei trafficanti.

Occorre un immediato ponte aereo di soccorso internazionale che prelevi i profughi direttamente nei loro paesi d'origine e nei campi collocati nei paesi limitrofi e li porti in salvo qui in Europa.

Occorre cessare di fare, fomentare, favoreggiare, finanziare le guerre che sempre e solo consistono nell'uccisione di esseri umani.

Occorre proibire la produzione e il commercio delle armi.

Occorre promuovere la pace con mezzi di pace.

Occorre cessare di rapinare interi popoli, interi continenti.

In Italia occorre abolire i campi di concentramento, le deportazioni, e le altre misure e pratiche razziste e schiaviste, criminali e criminogene, che flagrantemente confliggono con la Costituzione, con lo stato di diritto, con la democrazia, con la civilta'.

In Italia occorre riconoscere immediatamente il diritto di voto nelle elezioni amministrative a tutte le persone residenti.

In Italia occorre contrastare i poteri criminali, razzisti, schiavisti e assassini.

L'Italia realizzi una politica della pace e dei diritti umani, del disarmo e della smilitarizzazione, della legalita' che salva le vite, della democrazia che salva le vite, della civilta' che salva le vite.

L'Italia avvii una politica nonviolenta: contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

2. AMICIZIE. IN MEMORIA DI ALFIO PANNEGA, APPROSSIMANDOSI IL NOVANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Ricorre il 21 settembre il novantesimo anniversario della nascita di Alfio Pannega, che ci ha lasciato cinque anni fa. Nacque infatti a Viterbo il 21 settembre 1925 ed a Viterbo e' deceduto il 30 aprile 2010.

Di Viterbo e' stato uno dei simboli: conosciuto da tutti, con tutti benevolo, generoso e gentile sempre. Ed insieme fieramente indignato e impegnato contro tutte le ingiustizie e le vilta'; nitido e intransigente militante politico del movimento delle oppresse e degli oppressi per la liberazione dell'umanita' e la difesa della biosfera, comunista libertario, amico della nonviolenza.

La sua testimonianza di antifascista concreto e coerente illumina ancora le esistenze di quanti hanno avuto la fortuna di essergli stati amici e compagni di lotte.

Il suo amore per l'umanita', per tutti gli animali, per la natura vivente, si fondava su un vasto, profondo, prezioso sapere: un sapere pratico, frutto dell'esperienza di una vita di lavoro operaio ed agricolo, ed un sapere teorico - umanistico e scientifico -, frutto degli studi scolastici, poi da autodidatta fino all'ultima ora, con la forte coscienza del militante del movimento operaio che sa che la liberazione comune comincia dal sapere, con la viva tensione dell'uomo moralmente e civilmente impegnato che sa che lo studio e' tanta parte della lotta per affermare la dignita' di tutti. Cosi' ti sapeva dire tutto della coltivazione di ogni frutta ed ogni verdura come dell'allevamento di ogni animale, sapeva fare tutti i lavori e riparare ogni cosa con mezzi di fortuna, e ti sapeva recitare con prodigiosa memoria - le lacrime agli occhi - interi canti della Divina commedia, ed improvvisare perfette ottave di endecasillabi.

Per molti anni - dopo la scomparsa della madre amatissima - abito' in solitudine, poi intorno a lui nacque e fiori' l'esperienza del centro sociale occupato autogestito di Viterbo e tra il 1993 e il 2010 decine, centinaia di ragazze e ragazzi ebbero modo di condividere con lui le opere e i giorni, di vivere con lui esperienze fondamentali di solidarieta' e di liberazione, di pensiero e di azione.

Mai permise che la cognizione del dolore, l'esperienza del dolore, soffocasse la sorgiva sua capacita' di sentire e donare gioia; mai permise che i torti subiti offuscassero la luminosa bellezza della sua anima; sempre lotto' per il bene comune, i diritti di tutti, la dignita' e la liberazione dell'umanita' intera, la bellezza del mondo vivente, l'esistenza di un mondo vivibile.

Volle e seppe essere un uomo come ogni uomo dovrebbe essere, come l'umanita' tutta dovrebbe essere: sollecito sempre della dignita' propria ed altrui, pronto sempre a recare soccorso - con il braccio e con il cuore - all'oppresso, al sofferente, all'indifeso; responsabile e riconoscente, coraggioso e gentile, capace di discernere il bene dal male e di scegliere il bene senza esitare.

Molte sofferenze certo conobbe, e la felicita' di essere una persona buona.

Ricordarne la testimonianza e' continuarne la lotta.

*

Una breve notizia su Alfio Pannega

Alfio Pannega nacque a Viterbo il 21 settembre 1925, figlio della Caterina (ma il vero nome era Giovanna), epica figura di popolana di cui ancor oggi in citta' si narrano i  motti e le vicende trasfigurate ormai in leggende omeriche, deceduta a ottantaquattro anni nel 1974. E dopo gli anni di studi in collegio, con la madre visse fino alla sua scomparsa, per molti anni abitando in una grotta nella Valle di Faul, un tratto di campagna entro la cinta muraria cittadina. A scuola da bambino aveva incontrato Dante e l'Ariosto, ma fu lavorando "in mezzo ai butteri della Tolfa" che si appassiono' vieppiu' di poesia e fiori' come poeta a braccio, arguto e solenne declamatore di impeccabili e sorprendenti ottave di endecasillabi. Una vita travagliata fu la sua, di duro lavoro fin dalla primissima giovinezza. La raccontava lui stesso nell'intervista che costituisce la prima parte del libro che raccoglie le sue poesie che i suoi amici e compagni sono riusciti a pubblicare pochi mesi prima dell'improvvisa scomparsa (Alfio Pannega, Allora ero giovane pure io, Davide Ghaleb Editore, Vetralla 2010): tra innumerevoli altri umili e indispensabili lavori manuali in campagna e in citta', per decine di anni ha anche raccolto gli imballi e gli scarti delle attivita' artigiane e commerciali, recuperando il recuperabile e riciclandolo: consapevole maestro di ecologia pratica, quando la parola ecologia ancora non si usava. Nel 1993 la nascita del centro sociale occupato autogestito nell'ex gazometro abbandonato: ne diventa immediatamente protagonista, e lo sara' fino alla fine della vita. Sapeva di essere un monumento vivente della Viterbo popolare, della Viterbo migliore, e il popolo di Viterbo lo amava visceralmente. E' deceduto il 30 aprile 2010, non risvegliandosi dal sonno dei giusti.

Alcuni testi commemorativi sono stati piu' volte pubblicati sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino", ad esempio negli "Archivi della nonviolenza in cammino" nn. 56, 57, 58, 60; cfr. anche il fascicolo monografico dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 265 ed ancora i "Telegrammi della nonviolenza in cammino" nn. 907-909, 1172, 1260, 1261, 1272, 1401, 1622, 1623, 1624, 1763, 1971, i fascicoli di "Coi piedi per terra" n. 546 e 548-552, e "Voci e volti della nonviolenza" n. 687-691 (tutti disponibili dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ).

 

3. INCONTRI. "CULTURA POPOLARE, RICERCA SOCIALE, TESTIMONIANZE E MEMORIA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di martedi' 15 settembre 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Cultura popolare, ricerca sociale, testimonianze e memoria. Esperienze e proposte di conservazione della memoria comunitaria e di difesa e promozione della dignita' umana. Osservazione partecipante ed engagement civile".

All'incontro ha preso parte Paolo Arena.

*

Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.

 

4. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA NONVIOLENZA" DEL 2 OTTOBRE

 

Occorre fare del 2 ottobre una manifestazione mondiale contro tutte le guerre e contro tutte le uccisioni.

La Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Gandhi, e' infatti la migliore delle occasioni per far emergere nitida e forte la volonta' dell'umanita' cosciente che chiede pace, disarmo, smilitarizzazione, democrazia, giustizia, solidarieta', rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, tutela dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita'.

La nonviolenza ci convoca ad assumerci le nostre responsabilita'.

In ogni citta', in ogni paese, in ogni consesso civile, in ogni scuola, il 2 ottobre si celebri la Giornata internazionale della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. REPETITA IUVANT. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

6. REPETITA IUVANT. VERSO LA "GIORNATA INTERNAZIONALE PER L'ELIMINAZIONE DELLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE" DEL 25 NOVEMBRE

 

Si svolge il 25 novembre la "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

Ovunque si realizzino iniziative.

Ovunque si contrasti la violenza maschilista e patriarcale.

Ovunque si sostengano i centri antiviolenza delle donne.

Ovunque si educhi e si lotti per sconfiggere la violenza maschilista e patriarcale, prima radice di tutte le altre violenze.

 

7. REPETITA IUVANT. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

 

Per sostenere il centro antiviolenza delle donne di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

8. ANNIVERSARI. IN MEMORIA DI UMBERTO CASSUTO, DI KEN COATES, DI MAURO DE MAURO, DI RICARDO FLORES MAGON, DI KAREN HORNEY, DI LIVIO MAITAN, DI JEAN PIAGET, DI GIOVANNI RABONI

 

Ricorre oggi, 16 settembre, l'anniversario della nascita di Umberto Cassuto (Firenze, 16 settembre 1883 - Gerusalemme, 18 dicembre 1951), della nascita di Ken Coates (Leek, 16 settembre 1930 - Matlock, 27 giugno 2010), della sparizione di Mauro De Mauro (Foggia, 6 settembre 1921 - Palermo, 16 settembre 1970), della nascita di Ricardo Flores Magon (San Antonio Eloxochitlan, 16 settembre 1874 - Fort Leavenworth, 21 novembre 1922), della nascita di Karen Horney (Amburgo, 16 settembre 1885 - New York, 4 dicembre 1952), della scomparsa di Livio Maitan (Venezia, primo aprile 1923 - Roma, 16 settembre 2004), della scomparsa di Jean Piaget (Neuchatel, 9 agosto 1896 - Ginevra, 16 settembre 1980), della scomparsa di Giovanni Raboni (Milano, 22 gennaio 1932 - Fontanellato, 16 settembre 2004).

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Anche nel ricordo di Umberto Cassuto, di Ken Coates, di Mauro De Mauro, di Ricardo Flores Magon, di Karen Horney, di Livio Maitan, di Jean Piaget, di Giovanni Raboni, proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' e la biosfera.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Mario Alcaro, Bertrand Russell, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1990, pp. 160.

- Alfred J. Ayer, Russell, Mondadori, Milano 1992, pp. 176.

- Michele Di Francesco, Introduzione a Russell, Laterza, Roma-Bari 1990, pp. VIII + 200.

- Alberto Granese, Che cosa ha veramente detto Russell, Ubaldini, Roma 1971, pp. 200.

- Luigi Perissinotto (a cura di), Russell, Rcs, Milano 2015, pp. 168.

*

Riedizioni

- Manuel Vazquez Montalban, Storie di politica sospetta, Il sole 24 ore, Milano 2015, pp. 96, euro 0,50 (in supplemento al quotidiano "Il sole 24 ore").

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 2108 del 16 settembre 2015

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