[Nonviolenza] Per la difesa nonviolenta. 12
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- Date: Thu, 14 May 2015 08:09:35 +0200 (CEST)
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PER LA DIFESA NONVIOLENTA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Numero 12 del 14 maggio 2015
In questo numero:
1. Se vuoi la pace, scegli la nonviolenza
2. Due giorni ancora per firmare la proposta di legge d'iniziativa popolare per la Difesa nonviolenta
3. Il testo della proposta di legge di iniziativa popolare "Istituzione e modalita' di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta"
4. Campagna "Un'altra difesa e' possibile": ultima chiamata
5. Per sostenere il centro antiviolenza "Erinna"
6. "Erinna" si racconta
7. Tre pilastri per l'impegno di pace
8. Dieci criteri utilizzabili per l'impegno per la pace e i diritti umani
1. EDITORIALE. SE VUOI LA PACE, SCEGLI LA NONVIOLENZA
Cessare di fare la guerra, cessare di uccidere occorre.
Per questo occorre il disarmo, per questo occorre la smilitarizzazione, per questo occorre la solidarieta' nei confronti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, per questo occorre la nonviolenza.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Salvare le vite e' il primo dovere.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INIZIATIVE. DUE GIORNI ANCORA PER FIRMARE LA PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE PER LA DIFESA NONVIOLENTA
Si concludera' il 15 maggio la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalita' di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta" promossa a livello nazionale da varie reti di associazioni pacifiste, nonviolente e di solidarieta'.
Invitiamo chi ci legge a contribuire allo sforzo finale.
Per informazioni e contatti: segreteria nazionale della campagna "Un'altra Difesa e' possibile", c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org
3. DOCUMENTAZIONE. IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE "ISTITUZIONE E MODALITA' DI FINANZIAMENTO DEL DIPARTIMENTO DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA"
Art. 1 (Difesa civile non armata e nonviolenta)
1. In ottemperanza al principio costituzionale del ripudio della guerra, di cui all'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ed al fine di favorire l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale, di cui all'articolo 2 della Costituzione, e l'adempimento del dovere di difesa della Patria di cui all'articolo 52 della Costituzione, viene riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare denominata "Difesa civile non armata e nonviolenta", quale strumento di difesa che non comporti l'uso delle armi ed alternativo a quello militare.
2. Ai fini di cui al comma precedente, viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", dal quale dipendono:
a) i Corpi Civili di Pace, la cui sperimentazione e' inserita nella Legge 27 dicembre 2013, n. 147 che prevede l'istituzione di un contingente da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale;
b) l'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo, da istituirsi con apposita Legge successiva.
3. Per i fini di cui all'Articolo 1 Comma 1 della presente legge, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" deve prevedere forme di interazione e collaborazione con:
a) il Dipartimento della Protezione Civile come organo di riferimento del Servizio Nazionale di Protezione Civile regolato dalla Legge 12 luglio 2012, n. 100 e successive modifiche ed integrazioni;
b) il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile incardinato presso il Ministero dell'Interno;
c) il Dipartimento della Gioventu' e del Servizio Civile Nazionale regolato dal Dpcm 21 giugno 2012;
in particolare con l'istituzione di un "Consiglio Nazionale per la difesa civile, non armata e nonviolenta" fra i suddetti Dipartimenti con compiti paritetici di indirizzo e di confronto da normare con successivo Regolamento emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministero degli Interni.
4. Il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" ha i seguenti compiti:
a) difendere la Costituzione, affermando i diritti civili e sociali in essa enunciati, la Repubblica e l'indipendenza e la liberta' delle istituzioni democratiche del Paese;
b) predisporre piani per la difesa civile non armata e nonviolenta, coordinarne la loro attuazione, e curare ricerche e sperimentazioni, nonche' forme di attuazione della difesa civile non armata, ivi compresa la necessaria formazione e l'educazione della popolazione;
c) svolgere attivita' di ricerca per la pace, il disarmo, per la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa e la giusta e duratura risoluzione dei conflitti, e predisporre studi finalizzati alla graduale sostituzione della difesa armata con quella civile nonviolenta, provvedere alla formazione del personale appartenente alle sue strutture;
d) favorire la prevenzione dei conflitti armati, la riconciliazione, la mediazione, la promozione dei diritti umani, la solidarieta' internazionale, l'educazione alla pace nel mondo, il dialogo inter-religioso ed in particolare nelle aree a rischio di conflitto, in conflitto o post-conflitto;
e) organizzare e dirigere le strutture della Difesa civile non armata e nonviolenta e pianificare e coordinare l'impiego dei mezzi e del personale ad essa assegnati;
f) contrastare le situazioni di degrado sociale, culturale ed ambientale e difendere l'integrita' della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni cagionati dalle calamita' naturali.
5. Le attivita', l'organizzazione ed il funzionamento del Dipartimento di cui al comma 2, e delle sue articolazioni, sono disciplinati con regolamento da emanarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della Legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, entro sei mesi dalla data di approvazione della presente legge.
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Art. 2 (Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta)
1. Per il funzionamento del Dipartimento di cui al precedente articolo 1, si provvede mediante costituzione presso la Presidenza del Consiglio, nell'ambito del relativo Programma della Missione "Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio", di un apposito Fondo denominato "Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta", con una dotazione annua iniziale pari a 100 milioni di euro per l'anno 2015, di cui non oltre il 10% per le spese di funzionamento, ed alimentato, per gli anni successivi, anche dalle risorse derivanti dalla disposizione di cui al successivo articolo 3.
2. Al fine di sostenere per l'anno in corso l'onere finanziario derivante dalla precedente disposizione le spese sostenute dal Ministero della Difesa relative all'acquisto di nuovi sistemi d'arma sono ridotte in misura tale da assicurare risparmi pari ad almeno 100 milioni di euro.
3. Le modalita' di gestione e di rendicontazione delle risorse del Fondo e delle spese di funzionamento del "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
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Art. 3 (Scelta di destinazione del sei per mille dell'Irpef)
1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 e' riconosciuta al contribuente la facolta' di destinare una quota pari al sei per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dovuta e liquidata dall'amministrazione finanziaria sulla base della dichiarazione annuale, all'incremento della copertura delle spese di funzionamento del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta ed al finanziamento delle attivita' dei Corpi Civili di Pace e dell'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a) e b) della presente legge. A tal fine, per la destinazione delle relative somme e' necessario che il contribuente, con opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, scelga di sostenere le spese per la Difesa civile non armata e nonviolenta.
2. Il ministro dell'Economia e delle finanze e' delegato a stabilire, con proprio decreto, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modalita' di esercizio, in sede di dichiarazione annuale ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dell'opzione fiscale di cui al comma 1, anche prevedendo a tal fine le dovute modifiche alla modulistica.
3. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'economia e delle finanze presentano annualmente al Parlamento una dettagliata relazione sull'entita' e sulle modalita' di utilizzazione delle risorse rivenienti dalle opzioni fiscali di cui al precedente comma 1, e sullo stato di attuazione della presente legge.
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Art. 4 (Copertura finanziaria)
1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 l'ammontare delle risorse disposte ai sensi dell'articolo 3 e' compensato da corrispondenti risparmi derivanti dai meccanismi di revisione e di razionalizzazione della spesa pubblica di cui alla missione "Difesa e sicurezza del territorio" del bilancio statale secondo le procedure di cui alla legge 7 agosto 2012, n. 135 nonche' dai risparmi derivanti dalla dismissione di caserme e presidi di pertinenza del demanio militare.
2. Il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.
4. REPETITA IUVANT. CAMPAGNA "UN'ALTRA DIFESA E' POSSIBILE": ULTIMA CHIAMATA
[Riproponiamo questo appello del 6 maggio della segreteria nazionale della campagna "Un'altra Difesa e' possibile" (c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org)]
Ai comitati regionali, ai comitati provinciali, ai gruppi locali promotori della Campagna "Un'altra difesa e' possibile"
Firme: ultima chiamata.
Care amiche e cari amici,
la raccolta delle firme e' in dirittura d'arrivo. Non c'e' un giorno da perdere. Dobbiamo consegnare le firme alla Camera dei Deputati nei giorni 22-23 maggio. L'attivismo degli ultimi giorni sta dando buoni risultati: l'obiettivo delle 50.000 firme necessarie sembra essere vicino, ma per esserne certi bisogna passare al conteggio effettivo delle firme valide.
Dunque dovete inviare immediatamente tutte le firme gia' raccolte a: Centro per la Nonviolenza, via Milano, 65, 25128 Brescia.
E' assolutamente necessario farlo subito altrimenti poi non c'e' piu' tempo.
La raccolta ulteriore delle firme (sui moduli nuovi che ancora vi rimangono) puo' procedere fino al 15 maggio (non oltre), in modo che le ultime firme (necessarie) raccolte da oggi in avanti giungano in tempo a Brescia (con certificazione) per la consegna a Roma.
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Ultime istruzioni:
- I moduli devono arrivarci con allegate certificazioni (andate nei Comuni e ritiratele personalmente, oppure richiedetele e fate mandare la certificazione a voi, non direttamente a noi); vanno bene tutti i tipi di certificazione: singoli, multipli, fax, mail.
- Effettuate le spedizioni in una modalita' rintracciabile e sicura, consigliamo la spedizione con "raccomandata 1" (costa 6,05 fino a 250 grammi e 9,08 fino a 1000 grammi, la consegna e' il giorno successivo alla spedizione).
- Inviateci una e-mail quando effettuate la spedizione con indicato: data della spedizione e numero identificativo della spedizione, cosi' che in caso di problemi con le poste possiamo rintracciarli; ci sara' di aiuto se indicate nella mail quante firme definitive (cioe' certificate) ci state mandando.
- Moduli misti (cioe' con firme di piu' comuni): ricopiare i dati nel modello e fare richiesta con quello (in questo caso la parte finale del modulo - certificazione elettorale comune di... - rimane bianca, va bene lo stesso).
- Nel riquadro in alto a sinistra dove e' scritto "modulo n. ... comitato locale di ... Comune di ..." compilate a matita, numerate i moduli, indicate il comitato locale, e dove e' scritto "Comune di ..." mettete il comune a cui si riferisce il modulo se e' un comune unico, se invece e' un modulo misto mettete semplicemente la provincia.
Buon lavoro a tutti noi.
6 maggio 2015
5. BUONE AZIONI. PER SOSTENERE IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"
Per sostenere il centro antiviolenza di Viterbo "Erinna" i contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.
O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.
Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it
Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.
6. REPETITA IUVANT. "ERINNA" SI RACCONTA
[Dai materiali della cartella documentaria diffusa in occasione dell'incontro "Uomini contro la violenza alle donne" svoltosi il 30 aprile a Viterbo per iniziativa del Centro antiviolenza "Erinna" riproponiamo il seguente testo]
Erinna e' nata nel 2000 da un comitato di donne impegnato dal 1997 nel contrasto alla violenza di genere e, in campo internazionale, nel sostegno alle donne afghane.
Alcuni obiettivi fondanti di Erinna: mettere al centro la questione politica della discriminazione di genere, rendere visibile il fenomeno della violenza attraverso elaborazioni culturali, costruire spazi di liberta' per le donne in difficolta', dare valore alle relazioni tra donne per consentire loro maggiore possibilita' di scelte autonome.
Erinna e' iscritta all'Albo del Volontariato della Regione Lazio, all'albo dell'Assessorato alla Cultura della Provincia di Viterbo e del Comune di Viterbo, e' socia fondatrice di D.i.Re - donne in rete contro la violenza - Associazione Nazionale dei Centri antiviolenza - di cui, nei primi anni, e' stata rappresentante dei Centri del Lazio nel Consiglio Nazionale; e' stata consulente per l'elaborazione del piano "per il contrasto alla violenza" e per la formulazione della legge regionale sulla violenza di genere per la Regione Lazio; rappresenta D.i.Re. al "tavolo tecnico educazione" all'interno della Task Force interministeriale; e' referente per la Prefettura di Viterbo per il piano di contrasto alla violenza alle donne.
Solo nel 2006 si e' manifestata l'attenzione istituzionale, Erinna ha stipulato una convenzione triennale con l'Amministrazione provinciale ed ha aperto il Centro Antiviolenza a Viterbo. Nel 2012 la Provincia ha unilateralmente interrotto la convenzione mettendo Erinna a rischio di chiusura; l'intervento della Regione Lazio ha permesso di ottenere un finanziamento pregresso, che non era stato richiesto dalla Provincia, consentendoci di resistere fino all'approvazione del progetto "Tana Libera Tutte" al Ministero per le Pari Opportunita'.
Dalla nascita dell'associazione ad oggi le socie e le volontarie hanno svolto un lavoro complesso sul piano culturale, oltre a quello del costante impegno nelle accoglienze e nel sostegno alle donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza. Da anni sono docenti di corsi di formazione a nuove volontarie, di percorsi formativi nelle scuole, di corsi di "studi di genere" presso la sede di Erinna - gia' presso l'Upte di Viterbo; organizzano incontri e seminari di sensibilizzazione rivolti alla cittadinanza.
Hanno elaborato, e ne sono state docenti, il progetto "Lei Noi Loro", finanziato dal Ministero per le Pari Opportunita', in partenariato con la Provincia di Viterbo, per la formazione sulla metodologia di accoglienza a donne in difficolta' rivolta a Forze dell'Ordine, personale della Asl, dei distretti socio-sanitari, delle associazioni e degli enti locali che si occupano di migranti (2009/2010).
Con il progetto "Tana Libera Tutte", finanziato dal Dipartimento per le Pari Opportunita' (2011), di cui "L'Albero di Antonia" di Orvieto e' partner, Erinna ha vinto il bando per l'apertura di una casa rifugio e il mantenimento del Centro antiviolenza di Viterbo.
Erinna ha pubblicato il libro "Al Centro le Donne" (2010) ed e' prossima la pubblicazione di un lavoro, durato tre anni, con il gruppo "piccole donne".
Il 15 aprile 2015 e' terminato il progetto "Tana Libera Tutte" e il problema della sopravvivenza e' diventato triste realta'.
Tuttavia Erinna ha ricevuto un grande dono: una donna di rara sensibilita' ha lasciato la sua casa a Erinna, questa e' diventata la sede di Erinna, la casa delle donne dove si creano spazi di liberta' per coloro che si rivolgono al Centro antiviolenza.
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L'attivita' culturale
Vivace e qualificata. L'intervento politico sul fenomeno e' lo strumento per poter prevenire la violenza e poter cambiare la cultura maschilista che ancora ci pervade: la registriamo nelle manifestazioni, piu' o meno palesi, a cui ogni giorno ci capita di assistere (battute scurrili, motteggi a sfondo sessuale, apprezzamenti imbarazzanti, molestie sessuali, violenza sessuale, violenza in famiglia - psicologica, fisica, economica -, molestie sul lavoro, mobbing, ricatto sessuale, persecuzione, ecc.). Manifestazioni e atteggiamenti, legittimati e tollerati dalla societa', purtroppo avallati anche dalle donne, che "senza ostacoli" trascendono in espressioni violente. Ecco perche' le volontarie si considerano anche volontarie di se stesse, perche' nessuna donna e' preservata dall'imbattersi in un rapporto violento.
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Il Centro Antiviolenza
Si trova a Viterbo in via del Bottalone n. 9, le operatrici sono volontarie, si accolgono solo donne in difficolta' dovuta alla violenza subita, tutto il sostegno e' gratuito. Accogliere una donna che subisce abusi, maltrattamenti fisici, psicologici, economici, persecuzioni vuol dire fare leva sui suoi punti di forza per restituirle un'immagine di se' positiva, sfatando l'immagine culturalmente accettata che le vittime di abuso siano donne deboli, senza capacita', energie, iniziative.
I turni per l'accoglienza variano secondo la disponibilita' delle volontarie, per questo e' preferibile fissare un appuntamento. Le operatrici, nei limiti del possibile, sono sempre a fianco della donna in tribunale, in questura per sostenerla nella fase della denuncia-querela, al pronto soccorso e, se la donna lo richiede, nei colloqui con le assistenti sociali.
La segreteria telefonica informa sempre su orari, giorni di accoglienza ed eventuali variazioni, dovuti a impegni di lavoro, familiari e di attivita' formativa che possono costringere le operatrici a chiudere un turno o a modificarne il giorno di apertura.
Il Centro offre: segreteria telefonica 24 H; ascolto telefonico; ascolto diretto; pianificazione con la donna del progetto per uscire dalla violenza; informazione e assistenza paralegale, consulenza legale; sostegno legale in gratuito patrocinio, se di diritto; sostegno nell'approccio con i distretti socio-sanitari, i servizi di salute mentale e neuropsichiatria infantile della Asl; possibilita' di costituire gruppi di sostegno seguiti da una psicoterapeuta; possibilita' di costituire gruppi per il rafforzamento della capacita' genitoriale; possibilita' di costituire gruppi di auto-aiuto; gruppi di attivita' ludica finalizzati alla riflessione del proprio vissuto; disponibilita' nella mediazione con i figli e le figlie; spazio all'elaborazione di genere per giovani donne; corsi di studi di genere per il rafforzamento di se'. Il collegamento con la Rete Nazionale dei Centri antiviolenza da' la possibilita' di trovare ospitalita' in casa rifugio distante dalla propria residenza.
Il Centro garantisce alla donna la privacy e il sostegno in ogni fase del percorso che lei decide di affrontare (servizi socio-sanitari, pronto soccorso, denuncia, iter giudiziario penale, civile o minorile, inserimento lavorativo ecc.); l'associazione Erinna si puo' costituire Parte Civile nei processi.
Il Centro organizza:
- Corsi di formazione interna per volontarie;
- Visione condivisa di film e video, letture formative;
- Corsi di studi di genere su richiesta;
- Interventi nelle scuole di ogni grado per la prevenzione alla violenza;
- Progettazione per interventi culturali e formativi;
- Raccolta dati per far emergere il fenomeno della violenza di genere e per disporre di un osservatorio permanente sui reati di violenza, maltrattamenti e stalking.
Il Centro e' un luogo di ricerca e di studio.
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La casa rifugio
Con il progetto "Tana libera Tutte" si apre la Casa rifugio: e' una tana che puo' liberare dalla violenza le donne e i/le loro bambini/e. E' un luogo al riparo dalla violenza, dall'ansia e dalla paura, un luogo di respiro in cui la ricostruzione di se' passa attraverso la relazione positiva con le operatrici. Un luogo dove cibo, vestiario, pannolini, giocattoli, coccole, ma anche momenti per se', libri, momenti di confronto e di messa in discussione di se' sono necessari per credere che un'altra vita e' possibile.
E' stata completamente arredata in modo da garantire spazi adeguati per attivita' individuali e comuni, si trova in una bella zona, servita e piena di verde.
La Casa si trova in un paese della provincia di Viterbo, il suo indirizzo e' protetto ed e' a conoscenza delle Forze dell'Ordine. E' una Casa che puo' accogliere fino a quattro donne con bambine/i.
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Associazione Erinna - Centro antiviolenza, Via del Bottalone n. 9, 01100 Viterbo, telefono: 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it
7. MATERIALI. TRE PILASTRI PER L'IMPEGNO DI PACE
[Riproponiamo il seguente testo]
L'impegno di pace si concretizza e si articola in iniziative di pensiero ed azione sui tre pilastri:
- l'opposizione alla guerra e a tutte le uccisioni e le devastazioni;
- l'opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni e le segregazioni;
- l'opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni e le violenze (il maschilismo essendo effettualmente la prima radice antropologica di tutte le altre violenze storiche).
Da questi tre pilastri consegue l'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani e l'impegno per la salvaguardia della biosfera.
Questo impegno invera coerentemente i principi della Costituzione della Repubblica Italiana e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
8. DIECI CRITERI UTILIZZABILI PER L'IMPEGNO PER LA PACE E I DIRITTI UMANI
[Riproponiamo il seguente testo]
1. Pace e' opposizione alla guerra e alle violenze, alle uccisioni e alle persecuzioni, alle devastazioni ed alle deprivazioni, alla riduzione in schiavitu' e all'abbandono nella solitudine, nella miseria e nella disperazione.
2. Pace e' responsabilita' per l'altro: riconoscimento, rispetto e difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani; in primo luogo dei piu' fragili, dei piu' sofferenti, dei piu' bisognosi.
3. Pace e' condivisione dei beni e dei diritti, impegno per il bene comune; e quindi opposizione ad ogni potere che sottrae ad altri quel che occorre per vivere una vita degna, sobria, solidale; pace e' convivenza e dono.
4. Pace e' difesa della biosfera, casa comune dell'umanita' e mondo vivente di cui l'umanita' stessa e' parte; e quindi e' custodia dell'ecosistema nel rispetto della pluralita' e della diversita' delle vite, del diritto all'esistenza non solo degli esseri umani ma anche degli altri esseri viventi; e' prendersi cura del mondo.
5. Pace e' opposizione alla menzogna, che nega la dignita' umana in cio' che le e' piu' peculiare: la capacita' di comprendere; e' quindi anche empatia, capacita' di comprensione non solo concettuale ma anche affettiva, riconoscimento e rispetto dell'altro, atteggiamento costantemente dialogico.
6. Pace e' lotta contro l'ingiustizia, poiche' l'ingiustizia nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; pace e' riconoscimento ad un tempo dell'eguaglianza di diritti e della peculiare diversita' di ogni persona, e pertanto essa afferma ad un tempo la giustizia e la liberta' connesse in un sinolo indissolubile; e' la compassione che mai nega ascolto ed aiuto.
7. Pace e' anche educare alla pace: si educa comunicando sapere e saggezza; nutrendo la consapevolezza, l'autonomia e la responsabilita'; dando l'esempio; compiendo l'azione buona.
8. Pace e' comunicazione e cooperazione, ascolto reciproco ed agire comune riconoscendo e valorizzando il contributo di ciascuno: da ciascuno ricevendo secondo le sue capacita', a ciascuno donando secondo i suoi bisogni.
9. Pace e' innanzitutto e fondamentalmente opposizione alla dominazione maschilista, che e' la radice di tutte le altre violenze.
10. Per tutto quanto precede pace e' dunque innocenza che agisce, ricerca e adesione alla verita', operare per salvare le vite, costruzione del bene comune, etica e politica della solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge, sostiene. Racchiudendo tutti questi significati in un solo concetto, in una parola sola, in un unico impegno, diremo dunque che - nella sua concretezza, nella sua irradiazione, nella sua dinamica, nella sua pienezza - pace e' nonviolenza.
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PER LA DIFESA NONVIOLENTA
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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it
Numero 12 del 14 maggio 2015
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