[Nonviolenza] Telegrammi. 1979



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1979 dell'8 maggio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ogni etica, ogni politica

2. Solidali con il Centro antiviolenza "Erinna"

3. "Erinna": Dati relativi alle accoglienze del 2014

4. Pochi giorni ancora per firmare la proposta di legge d'iniziativa popolare per la Difesa nonviolenta

5. Campagna "Un'altra difesa e' possibile": ultima chiamata

6. Il testo della proposta di legge di iniziativa popolare "Istituzione e modalita' di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta"

7. Per Joyce Lussu

8. "Societa' dei consumi e cultura di massa". Un incontro di riflessione a Viterbo

9. Segnalazioni librarie

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. OGNI ETICA, OGNI POLITICA

 

Ogni etica degna di questo nome, ogni politica degna di questo nome, deve porsi dal punto di vista dell'umanita'.

Ed il compito primo, il fine ultimo, di ogni etica, di ogni politica, deve essere: salvare le vite. Le vite di tutti gli esseri umani.

Alla luce di cio' valutiamo la politica dei governi dell'Unione Europea, e dell'Italia tra essi, rispetto alla strage in corso nel Mediterraneo.

C'e' un solo modo per adempiere adeguatamente al primo dovere di salvare le vite, tutte le vite: consentire a tutti gli esseri umani di giungere in modo legale e sicuro nel nostro continente, nel nostro paese.

 

2. REPETITA IUVANT. SOLIDALI CON IL CENTRO ANTIVIOLENZA "ERINNA"

[Nuovamente diffondiamo]

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" e' solidale con il Centro antiviolenza di Viterbo "Erinna"; sottoscrive ed invita a sottoscrivere un contributo finanziario a sostegno delle sue attivita'.

Sostenere i centri antiviolenza e' oggi piu' che mai necessario; sostenere l'attivita' delle donne che aiutano le donne vittime di violenza e' oggi piu' che mai necessario.

Il Centro antiviolenza "Erinna" e' una risorsa preziosa, un bene comune, un servizio semplicemente indispensabile; chiediamo ad ogni persona di volonta' buona, ad ogni associazione solidale e ad ogni istituzione democratica di sostenere "Erinna".

*

I contributi possono essere inviati attraverso bonifico bancario intestato ad Associazione Erinna, Banca Etica, codice IBAN: IT60D0501803200000000287042.

O anche attraverso vaglia postale a "Associazione Erinna - Centro antiviolenza", via del Bottalone 9, 01100 Viterbo.

Per contattare direttamente il Centro antiviolenza "Erinna": tel. 0761342056, e-mail: e.rinna at yahoo.it, onebillionrisingviterbo at gmail.com, sito: http://erinna.it

Per destinare al Centro antiviolenza "Erinna" il 5 per mille inserire nell'apposito riquadro del modello per la dichiarazione dei redditi il seguente codice fiscale: 90058120560.

 

3. ESPERIENZE. "ERINNA": DATI RELATIVI ALLE ACCOGLIENZE DEL 2014

[Dai materiali della cartella documentaria diffusa in occasione dell'incontro "Uomini contro la violenza alle donne" svoltosi il 30 aprile a Viterbo per iniziativa del Centro antiviolenza "Erinna" riprendiamo il seguente testo]

 

Dati relativi alle accoglienze del 2014

Negli anni si sono rivolte al Centro Antiviolenza Erinna oltre 460 donne, una media di 52 nuove accoglienze l'anno, con un picco di 102 nuove accoglienze nel 2013.

Nel corso del 2014 si sono avuti 1511 contatti, tra telefonici e colloqui diretti, con donne che hanno subito stupro, molestie gravi, stalking, violenza psicologica, fisica ed economica, il piu' delle volte accompagnate da minori vittime di violenza assistita. Le donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza provengono dalla provincia di Viterbo, la maggior parte sono italiane. Le donne sono state sostenute nel loro percorso di uscita dalla violenza con colloqui, sostegno legale, sostegno nei gruppi sia di auto-aiuto e sia con presenza della psicologa.

*

157 donne si sono rivolte al Centro Antiviolenza. In particolare:

Nuove accoglienze: 51 donne italiane e 29 donne migranti

Accoglienze degli anni scorsi: 52 donne italiane e 25 donne migranti (rivoltesi negli anni 2006, 2007, 2008, 2009, 2010, 2011, 2012, 2013).

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Numero per tipi di violenza subita

Fisica 104

Psicologica 126

Sessuale 48

Economica 91

Sfruttamento prostituzione 1

Stalking 26

Nella maggior parte dei casi le donne subiscono piu' di un tipo di violenza.

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Casa rifugio

Le donne ospitate hanno abitato la casa per complessivi 300 giorni.

 

4. INIZIATIVE. POCHI GIORNI ANCORA PER FIRMARE LA PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA POPOLARE PER LA DIFESA NONVIOLENTA

 

Si concludera' il 15 maggio la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la "Istituzione e modalita' di funzionamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta" promossa a livello nazionale da varie reti di associazioni pacifiste, nonviolente e di solidarieta'.

Invitiamo chi ci legge a contribuire allo sforzo finale.

Per informazioni e contatti: segreteria nazionale della campagna "Un'altra Difesa e' possibile", c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org

 

5. INIZIATIVE. CAMPAGNA "UN'ALTRA DIFESA E' POSSIBILE": ULTIMA CHIAMATA

[Dalla segreteria nazionale della campagna "Un'altra Difesa e' possibile" (c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org) riceviamo e diffondiamo]

 

Ai comitati regionali, ai comitati provinciali, ai gruppi locali promotori della Campagna "Un'altra difesa e' possibile"

Firme: ultima chiamata.

Care amiche e cari amici,

la raccolta delle firme e' in dirittura d'arrivo. Non c'e' un giorno da perdere. Dobbiamo consegnare le firme alla Camera dei Deputati nei giorni 22-23 maggio. L'attivismo degli ultimi giorni sta dando buoni risultati: l'obiettivo delle 50.000 firme necessarie sembra essere vicino, ma per esserne certi bisogna passare al conteggio effettivo delle firme valide.

Dunque dovete inviare immediatamente tutte le firme gia' raccolte a: Centro per la Nonviolenza, via Milano, 65, 25128 Brescia.

E' assolutamente necessario farlo subito altrimenti poi non c'e' piu' tempo.

La raccolta ulteriore delle firme (sui moduli nuovi che ancora vi rimangono) puo' procedere fino al 15 maggio (non oltre), in modo che le ultime firme (necessarie) raccolte da oggi in avanti giungano in tempo a Brescia (con certificazione) per la consegna a Roma.

*

Ultime istruzioni:

- I moduli devono arrivarci con allegate certificazioni (andate nei Comuni e ritiratele personalmente, oppure richiedetele e fate mandare la certificazione a voi, non direttamente a noi); vanno bene tutti i tipi di certificazione: singoli, multipli, fax, mail.

- Effettuate le spedizioni in una modalita' rintracciabile e sicura, consigliamo la spedizione con "raccomandata 1" (costa 6,05 fino a 250 grammi e 9,08 fino a 1000 grammi, la consegna e' il giorno successivo alla spedizione).

- Inviateci una e-mail quando effettuate la spedizione con indicato: data della spedizione e numero identificativo della spedizione, cosi' che in caso di problemi con le poste possiamo rintracciarli; ci sara' di aiuto se indicate nella mail quante firme definitive (cioe' certificate) ci state mandando.

- Moduli misti (cioe' con firme di piu' comuni): ricopiare i dati nel modello e fare richiesta con quello (in questo caso la parte finale del modulo - certificazione elettorale comune di... - rimane bianca, va bene lo stesso).

- Nel riquadro in alto a sinistra dove e' scritto "modulo n. ... comitato locale di ... Comune di ..." compilate a matita, numerate i moduli, indicate il comitato locale, e dove e' scritto "Comune di ..." mettete il comune a cui si riferisce il modulo se e' un comune unico, se invece e' un modulo misto mettete semplicemente la provincia.

Buon lavoro a tutti noi.

6 maggio 2015

 

6. DOCUMENTAZIONE. IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE "ISTITUZIONE E MODALITA' DI FINANZIAMENTO DEL DIPARTIMENTO DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA"

 

Art. 1 (Difesa civile non armata e nonviolenta)

1. In ottemperanza al principio costituzionale del ripudio della guerra, di cui all'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ed al fine di favorire l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale, di cui all'articolo 2 della Costituzione, e l'adempimento del dovere di difesa della Patria di cui all'articolo 52 della Costituzione, viene riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare denominata "Difesa civile non armata e nonviolenta", quale strumento di difesa che non comporti l'uso delle armi ed alternativo a quello militare.

2. Ai fini di cui al comma precedente, viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", dal quale dipendono:

a) i Corpi Civili di Pace, la cui sperimentazione e' inserita nella Legge 27 dicembre 2013, n. 147 che prevede l'istituzione di un contingente da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale;

b) l'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo, da istituirsi con apposita Legge successiva.

3. Per i fini di cui all'Articolo 1 Comma 1 della presente legge, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" deve prevedere forme di interazione e collaborazione con:

a) il Dipartimento della Protezione Civile come organo di riferimento del Servizio Nazionale di Protezione Civile regolato dalla Legge 12 luglio 2012, n. 100 e successive modifiche ed integrazioni;

b) il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile incardinato presso il Ministero dell'Interno;

c) il Dipartimento della Gioventu' e del Servizio Civile Nazionale regolato dal Dpcm 21 giugno 2012;

in particolare con l'istituzione di un "Consiglio Nazionale per la difesa civile, non armata e nonviolenta" fra i suddetti Dipartimenti con compiti paritetici di indirizzo e di confronto da normare con successivo Regolamento emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministero degli Interni.

4. Il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" ha i seguenti compiti:

a) difendere la Costituzione, affermando i diritti civili e sociali in essa enunciati, la Repubblica e l'indipendenza e la liberta' delle istituzioni democratiche del Paese;

b) predisporre piani per la difesa civile non armata e nonviolenta, coordinarne la loro attuazione, e curare ricerche e sperimentazioni, nonche' forme di attuazione della difesa civile non armata, ivi compresa la necessaria formazione e l'educazione della popolazione;

c) svolgere attivita' di ricerca per la pace, il disarmo, per la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa e la giusta e duratura risoluzione dei conflitti, e predisporre studi finalizzati alla graduale sostituzione della difesa armata con quella civile nonviolenta, provvedere alla formazione del personale appartenente alle sue strutture;

d) favorire la prevenzione dei conflitti armati, la riconciliazione, la mediazione, la promozione dei diritti umani, la solidarieta' internazionale, l'educazione alla pace nel mondo, il dialogo inter-religioso ed in particolare nelle aree a rischio di conflitto, in conflitto o post-conflitto;

e) organizzare e dirigere le strutture della Difesa civile non armata e nonviolenta e pianificare e coordinare l'impiego dei mezzi e del personale ad essa assegnati;

f) contrastare  le situazioni di degrado sociale, culturale ed ambientale e difendere l'integrita' della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni cagionati dalle calamita' naturali.

5. Le attivita', l'organizzazione ed il funzionamento del Dipartimento di cui al comma 2, e delle sue articolazioni, sono disciplinati con regolamento da emanarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della Legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, entro sei mesi dalla data di approvazione della presente legge.

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Art. 2 (Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta)

1. Per il funzionamento del Dipartimento di cui al precedente articolo 1, si provvede mediante costituzione presso la Presidenza del Consiglio, nell'ambito del relativo Programma della Missione "Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio", di un apposito Fondo denominato "Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta", con  una dotazione annua  iniziale pari a 100 milioni di  euro per l'anno 2015, di cui non oltre il 10% per le spese di funzionamento, ed alimentato, per  gli anni successivi, anche dalle risorse derivanti dalla disposizione di cui al successivo articolo 3.

2. Al fine di sostenere per l'anno in corso l'onere finanziario derivante dalla precedente disposizione le spese sostenute dal Ministero della Difesa relative all'acquisto di nuovi sistemi d'arma sono ridotte in misura tale da assicurare risparmi pari ad almeno 100 milioni di euro.

3. Le modalita' di gestione e di rendicontazione delle risorse del Fondo e delle spese di funzionamento del "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro  dell'economia e delle finanze.

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Art. 3 (Scelta di destinazione del sei per mille dell'Irpef)

1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 e' riconosciuta al contribuente la facolta' di destinare una quota pari al sei per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dovuta e liquidata dall'amministrazione finanziaria sulla base della dichiarazione annuale, all'incremento della copertura delle spese di funzionamento del Dipartimento per la Difesa civile non  armata e nonviolenta ed al finanziamento delle attivita' dei Corpi Civili di Pace e dell'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a) e b) della presente legge. A tal fine, per la destinazione delle relative somme e' necessario che il contribuente, con opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, scelga di sostenere le spese per la Difesa civile non armata e nonviolenta.

2. Il ministro dell'Economia e delle finanze e' delegato a stabilire, con proprio decreto, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modalita' di esercizio, in sede di dichiarazione annuale ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dell'opzione fiscale di cui al comma 1, anche prevedendo a tal fine le dovute modifiche alla modulistica.

3. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'economia e delle finanze presentano annualmente al Parlamento una dettagliata relazione sull'entita' e sulle modalita' di utilizzazione delle risorse rivenienti dalle opzioni fiscali di cui al precedente comma 1, e sullo stato di attuazione della presente legge.

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Art. 4 (Copertura finanziaria)

1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 l'ammontare delle risorse disposte ai sensi dell'articolo 3 e' compensato da corrispondenti risparmi derivanti dai meccanismi di revisione e di razionalizzazione della spesa pubblica di cui alla missione "Difesa e sicurezza del territorio" del bilancio statale secondo le procedure di cui alla legge 7 agosto 2012, n. 135 nonche' dai risparmi derivanti dalla dismissione di caserme e presidi di pertinenza del demanio militare.

2. Il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.

 

7. MAESTRE. PER JOYCE LUSSU

 

L'8 maggio ricorre l'anniversario della nascita di Joyce Lussu (Firenze, 8 maggio 1912 - Roma, 4 novembre 1998), intellettuale e militante, indimenticabile lottatrice per la liberazione dell'umanita'.

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" la ricorda con gratitudine

*

Joyce Lussu, nata da una famiglia di intellettuali antifascisti, esule fin dall'adolescenza, compagna di Emilio Lussu, impegnata nella lotta contro il fascismo, per i diritti dei popoli, nel movimento femminista ed in quello ambientalista. Scrittrice, traduttrice. Una straordinaria figura di militante e di intellettuale. E' scomparsa nel 1998. Opere di Joyce Lussu: segnaliamo particolarmente Fronti e Frontiere, Laterza, Bari 1967. Opere su Joyce Lussu: Silvia Ballestra, Joyce L., Baldini & Castoldi, Milano 1996. Dal sito www.joycelussu.org riprendiamo la seguente notizia biografica: "Joyce Lussu nasce come Gioconda Salvadori a Firenze, l'8 maggio 1912, da genitori marchigiani, entrambi con ascendenze inglesi. Il padre, Guglielmo Salvadori, docente universitario e primo traduttore del filosofo Herbert Spencer, malmenato e piu' volte minacciato dalle camicie nere, fu costretto all'esilio in Svizzera nel 1924, e con lui la moglie Giacinta, i due figli maggiori Max e Gladys, e la piccola Joyce. Joyce vivra' cosi' all'estero gli anni dell'adolescenza, in collegi ed ambienti cosmopoliti, maturando un'educazione non formale, ispirata agli interessi della famiglia per la cultura, l'impegno politico e la propensione alla curiosita', al dialogo, ai rapporti sociali. Con i fratelli, comunque, ufficializzera' questo originale percorso conoscitivo, ottenendo la licenza di liceo classico con esami da privatista nelle Marche, tra Macerata e Fermo. Ad Heidelberg, mentre segue le lezioni del filosofo Karl Jaspers, vede nascere, con allarmata e critica vigilanza, i primi sintomi del nazismo. Si sposta, quindi, in Francia e in Portogallo, e si licenzia in Lettere alla Sorbona di Parigi e in Filologia a Lisbona. Tra il 1933 e il 1938 e' in piu' zone dell'Africa; l'interesse partecipe per la natura e per lo sfruttamento colonialistico di genti e paesi, resteranno, da adesso in avanti, motivazioni fortemente legate alla sua scrittura ed alla sua vita in genere. I primi testi poetici significativi si possono collocare in questo periodo, e di Liriche (1939 ed. R. Ricciardi) sara' curatore eccellente Benedetto Croce, affascinato anche dalla carica vitale della giovanissima scrittrice. In una sua recensione su "La Critica" (fasc. II, 1939), ne evidenziera' la laica capacita' di rapportarsi con coraggio al dolore del vivere, e la forza dei paesaggi e delle scene che "si sono fatte interne, si sono fuse con la sua anima". Intanto il tempo della Storia incalza. Insieme al fratello Max, Joyce entra a far parte del movimento "Giustizia e Liberta'" e nel 1938 incontra Emilio Lussu - mister Mill, per gli organizzatori della Resistenza in esilio, compagno e marito da ora in poi fino alla sua morte - e con lui vive la drammatica e spericolata vicenda della clandestinita', nella lotta antifascista. La Francia occupata dai nazisti, la Spagna, il Portogallo, la Svizzera, l'Inghilterra, saranno il teatro di rischiose missioni, passaggi oltre confine, falsificazioni di documenti, corsi di guerriglia... Raggiunto, in questa militanza nelle formazioni di G. L., il grado di capitano, nel dopoguerra verra' decorata di medaglia d'argento al valor militare. In Fronti e Frontiere - 1946 - lei stessa raccontera', in forma autobiografica, le dure e al tempo stesso avventurose esperienze di questo periodo: sara' un libro di grande successo. A liberazione avvenuta, vive da protagonista i primi passi della Repubblica Italiana ed il percorso del Partito d'Azione, fino al suo scioglimento. Promotrice dellÌ'Unione Donne Italiane, milita per qualche tempo nel Psi e nel 1948 fa parte della direzione nazionale del partito; preferira', tuttavia, tornare ad occuparsi di attivita' culturali e politiche autonome, insofferente di vincoli e condizionamenti d'apparato. Dal 1958 al 1960, continuando a battersi nel segno del rinnovamento dei valori libertari dell'antifascismo, spostera' il suo orizzonte di riferimento nella direzione delle lotte contro l'imperialismo. Sono gli anni dei viaggi con organizzazioni internazionali della pace, con movimenti di liberazione anticolonialistici; e per conoscere le situazioni storico-culturali del "diverso", si occupera' della poesia lontana ed, in un certo senso, estranea all'antica cultura dell'Occidente, quella degli "altri", dalla quale era fortemente attratta perche' la sentiva strumento unico, rapido ed efficace di conoscenza. Traduce, quindi, da poeti viventi, alternativi, non letterati, spesso provenienti dalla cultura orale: albanesi, curdi, vietnamiti, dell'Angola, del Mozambico, afroamericani, eschimesi, aborigeni australiani... Fu una splendida avventura, umana e letteraria, in cui la comunicazione derivo' non dalla conoscenza filologica di grammatiche e sintassi, quasi sempre inesistenti, ma dal rapporto diretto poeta con poeta, dalle lingue di mediazione, dai gesti, dai suoni, dal dolore cupo di sofferenze antiche ed ingiuste. La sua traduzione delle poesie del turco Nazim Hikmet - a tutt'oggi tra le piu' lette in Italia - e' un esempio eccellente per tutte. Fu cosi' naturale partecipare attivamente alle mobilitazioni in favore di perseguitati politici, quali l'angolano Agostinho Neto ed Hikmet, appunto, tanto per fare alcuni nomi. Proprio attraverso quest'ultimo verra' a conoscenza del problema curdo, "un popolo costretto a vivere da straniero nel suo territorio", come scrivera' in Portrait (1988, Transeuropa). E in un viaggio epico, dopo essere passata spavaldamente indenne attraverso le pastoie della burocrazia irachena, ed aver ottenuto dal Presidente, generale Aref in persona, un lasciapassare, raggiunse il Kurdistan e conobbe il valoroso popolo che lo abitava e i suoi eroi di allora: Jalal Talabani con i mitici guerrieri peshmarga', ed il "Mollah Rosso" Mustafa' Barzani. Era la meta' degli anni Sessanta e da allora la causa del popolo curdo divenne la causa di Joyce, che la porto' nel mondo e, soprattutto, nelle scuole. Dall'esperienza terzomondista derivo', cosi', dagli anni Settanta in poi, l'impegno alla riscoperta e valorizzazione dell'"altra storia": quella delle sibille e delle streghe, dei movimenti pacifisti, delle tradizioni locali devastate dalla globalizzazione, dando vita a molti progetti frutto della sua visione critica del divenire e delle sue intuizioni profetiche, che il tempo e gli studi avrebbero verificato esatte ed eccezionalmente attuali. Dedichera' una parte fondamentale della sua straordinaria carica vitale al rapporto con i giovani, nell'ipotesi di un futuro di pace, da costruire con impegno sistematico e conoscenze adeguate del passato, degli errori, delle violenze e delle ingiustizie che non dovevano ripetersi. Se conservera', allora, una certa diffidenza nei confronti delle istituzioni e delle persone che le rappresentano, riporra' pero' massima fiducia ed apertura verso le nuove generazioni; per questo fino alla primavera del 1998 ha occupato una parte notevole del suo tempo in scuole di ogni ordine e grado, animando incontri che incrociavano percorsi di storia, poesia, autobiografia, progettualita' sociale. E' morta a Roma il 4 novembre 1998, all'eta' di 86 anni". Cfr. anche la voce nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 513.

*

Nel ricordo di Joyce Lussu proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Oppresse e oppressi di tutti i paesi unitevi nella lotta per la comune liberazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. INCONTRI. "SOCIETA' DEI CONSUMI E CULTURA DI MASSA". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto la sera di giovedi' 7 maggio 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Societa' dei consumi e cultura di massa: l'analisi della manipolazione pubblicitaria, dei meccanismi dell'alienazione e del consumismo, delle forme del controllo sociale e della funzione dei mass-media nella ricerca sociologica e nella riflessione filosofica europea ed americana novecentesca".

All'incontro ha preso parte Marco Graziotti.

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Marco Graziotti e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Paolo Arena ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Laureato in Scienze della comunicazione, e' autore di un apprezzato lavoro su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon"; recentemente ha realizzato una rilevante ricerca su "Riflessi nella letteratura e nel cinema della boxe come realta' complessa e specchio della societa' della solitudine di massa e della sopraffazione e mercificazione universale", interpretando con adeguate categorie desunte dalle scienze umane e filologiche numerose opere letterarie e cinematografiche; piu' recentemente ancora ha realizzato una ricerca sulle istituzioni e le politiche finanziarie europee facendo specifico riferimento alle analisi di Luciano Gallino e di Francuccio Gesualdi.

 

9. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- George Steiner, Le Antigoni, Garzanti, Milano 1990, 1995, pp. 358.

- Cesare Molinari, Storia di Antigone, De Donato, Bari 1977, pp. 344.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1979 dell'8 maggio 2015

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