[Nonviolenza] Telegrammi. 1944
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- Date: Thu, 2 Apr 2015 22:22:39 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1944 del 3 aprile 2015
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. In memoria di Jean Goss
2. Associazione "Respirare": Il Consiglio comunale di Viterbo esamini al piu' presto due proposte di delibera
3. "Rispettare e promuovere la dignita' e i diritti delle persone". Un incontro con Vito Ferrante
4. L'11 aprile a Viterbo una "Giornata per la Pace nell'anniversario della Pacem in Terris" in onore di don Dante Bernini
5. Il testo della proposta di legge di iniziativa popolare "Istituzione e modalita' di finanziamento del Dipartimento della Difesa Civile non armata e nonviolenta"
6. Cos'e' la difesa civile? La difesa civile e'... Le domande dei perplessi e le risposte dei persuasi
7. Segnalazioni librarie
8. La "Carta" del Movimento Nonviolento
9. Per saperne di piu'
1. MAESTRI. IN MEMORIA DI JEAN GOSS
Ricorre il 3 aprile l'anniversario della scomparsa, avvenuta a Parigi il 3 aprile 1991, di Jean Goss, una delle figure piu' grandi della nonviolenza.
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Jean Goss, insieme alla moglie Hildegard Mayr, e' stato segretario itinerante del Movimento Internazionale della Riconciliazione (in sigla: Mir) e partecipe e suscitatore di numerose esperienze di azione liberatrice nonviolenta in varie parti del mondo.
Jean Goss e' nato a Lione nel 1912 ed e' scomparso a Parigi nel 1991; Hildegard Mayr e' nata a Vienna nel 1930 ed e' tuttora vivente (il padre, Kaspar Mayr, e' stato uno dei fondatori del Movimento Internazionale della Riconciliazione).
Tra le opere di Jean Goss e Hildegard Goss-Mayr: Une autre revolution, Cerf, Paris 1969; La nonviolenza evangelica, Edizioni La Meridiana, Molfetta (Bari) 1991; in francese cfr. anche (con Jean Lasserre), Une revolution pour tous les hommes, Centre d'Information pour l'ouverture au tiers-monde, Tolosa 1969; Evangile et luttes pour la paix, Les Bergers et les Mages, Parigi 1989; tra le opere di Jean Goss: Fede e nonviolenza, L'Epos, 2006; tra le opere di Hildegard Goss-Mayr: Come i nemici diventano amici, Emi, Bologna 1997.
Tra le opere su Jean Goss e Hildegard Goss-Mayr: si veda il libro-intervista curato da Gerard Houver, Jean e Hildegard Goss. La nonviolenza e' la vita, Cittadella, Assisi 1984, nuova edizione accresciuta, Edizioni Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 1994.
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Nel ricordo di Jean Goss proseguiamo nell'azione nonviolenta per la pace e i diritti umani; per il disarmo e la smilitarizzazione; contro la guerra e tutte le uccisioni, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INIZIATIVE. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": IL CONSIGLIO COMUNALE DI VITERBO ESAMINI AL PIU' PRESTO DUE PROPOSTE DI DELIBERA
[Riceviamo e diffondiamo]
L'associazione "Respirare" ancora una volta si associa alla richiesta che il Consiglio comunale di Viterbo esamini al più presto le due proposte di delibera elaborate e promosse fin dallo scorso anno dal "Tavolo per la pace" viterbese:
1. "per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione";
2. "per la cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa".
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Sottolineiamo che:
a) queste due proposte sono frutto della riflessione del "Tavolo per la pace" promosso dal Comune di Viterbo ed al quale prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti di varie associazioni ed istituzioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza; il "Tavolo per la pace" le ha elaborate collegialmente e le ha approvate all'unanimità, ed auspica che all'unanimità il Consiglio comunale voglia accoglierle e farle proprie;
b) il Sindaco di Viterbo in un incontro svoltosi il 23 luglio 2014 ha espresso il suo persuaso sostegno alle due proposte di delibera;
c) relativamente alla prima proposta lo stesso Consiglio comunale di Viterbo già un anno fa ha deliberato l'inclusione della "Consulta per l'immigrazione" nel novero delle Consulte comunali: sarebbe quindi tempo che deliberasse l'atto necessariamente conseguente, ovvero l'istituzione vera e propria della Consulta;
d) relativamente alla seconda proposta centinaia di Comuni in tutta Italia (da Roma a Milano, da Venezia a Palermo) hanno già approvato delibere analoghe;
e) si tratta, conclusivamente, di due proposte di delibera che promuovono la democrazia e la legalità, contribuiscono ad inverare fondamentali diritti umani, a realizzare la civile convivenza, e - last, but not least - a difendere e promuovere i diritti delle bambine e dei bambini.
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Pertanto ci uniamo alla richiesta alla Presidente del Consiglio comunale di inserire al più presto le due proposte di delibera all'ordine del giorno di una prossima seduta consiliare; chiediamo a tutti i consiglieri comunali di voler esprimere un meditato e sincero sostegno a queste due proposte; chiediamo al Sindaco e alla Giunta di volersi impegnare a tal fine.
3. INCONTRI. "RISPETTARE E PROMUOVERE LA DIGNITA' E I DIRITTI DELLE PERSONE". UN INCONTRO CON VITO FERRANTE
Si e' svolto giovedi' 2 aprile 2015 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sul tema: "Rispettare e promuovere la dignita' e i diritti delle persone: nella relazione di cura, nelle buone pratiche di assistenza e sostegno, nella solidarieta' concreta e coerente".
All'incontro ha preso parte Vito Ferrante.
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Vito Ferrante, persona di straordinario rigore morale e di sconfinata generosita', e' il presidente e l'anima dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), una fondamentale esperienza di solidarieta', di partecipazione, di democrazia, di difesa nitida e intransigente dei diritti umani. Gia' consigliere comunale di Viterbo, apprezzatissimo scultore, presidente della Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo, Vito Ferrante e' una delle personalita' piu' stimate nell'ambito del volontariato e dell'impegno sociale e civile, promotore di innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta, diuturnamente impegnato nel recare aiuto a chi piu' ne ha bisogno; e' a Viterbo un luminoso punto di riferimento per la societa' civile, per le esperienze di solidarieta' e di liberazione, per i movimenti democratici, per i servizi pubblici impegnati nell'assistenza rispettosa e promotrice della dignita' e dei diritti umani.
4. INIZIATIVE. L'11 APRILE A VITERBO UNA "GIORNATA PER LA PACE NELL'ANNIVERSARIO DELLA PACEM IN TERRIS" IN ONORE DI DON DANTE BERNINI
[Riceviamo e diffondiamo]
Sabato 11 aprile 2015 si svolgerà a Viterbo la prima parte della "Giornata per la Pace nell'anniversario della Pacem in Terris e nel centenario della prima guerra mondiale".
L'iniziativa, con il patrocinio del Comune e della Provincia di Viterbo, è promossa dal "Tavolo per la Pace" e da "Nonni e Nipoti" emanazione della Caritas Diocesana di Viterbo, con l'adesione e la partecipazione di numerose associazioni impegnate per la pace, la solidarietà, i diritti umani e la nonviolenza.
Presso l'Auditorium S. Leonardo, in via Cavour, dalle ore 10 alle ore 12,15, si svolgerà un incontro sul tema: "Canti di guerra e semi di pace". Ai saluti delle autorità seguirà una riflessione di Monsignor Dante Bernini.
Alle ore 11 il Coroanaroma (Coro dell'Associazione Nazionale Alpini di Roma) darà seguito al Concerto diretto dal Maestro Andrea D'Aloise. Si tratta di un viaggio nella prima guerra mondiale attraverso la memoria dei canti nati durante il conflitto o scritti in ricordo di esso, affinché il ricordo della guerra sia di monito alle giovani generazioni e di stimolo a far germogliare semi di pace.
La mattinata si concluderà con un momento simbolico e il messaggio di papa Giovanni XXIII sulla Pacem in Terris.
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Una breve nota su monsignor Dante Bernini
"Vescovo emerito della diocesi di Albano, già presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e già membro della "Comecé" (Commission des Episcopats de la Communauté Européenne), una delle figure più illustri dell'impegno di pace, solidarietà, nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilità un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno" (Dalla motivazione del riconoscimento attribuitogli il 2 ottobre 2014 dalla Città di Viterbo con una solenne cerimonia nella Sala Regia di Palazzo dei Priori).
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La segreteria organizzativa è curata da "Tavolo per la pace" e "Nonni e Nipoti" Caritas Diocesana di Viterbo, per contatti: Pigi Moncelsi, tel. 0761348590, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it
5. INIZIATIVE. IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE "ISTITUZIONE E MODALITA' DI FINANZIAMENTO DEL DIPARTIMENTO DELLA DIFESA CIVILE NON ARMATA E NONVIOLENTA"
[Diffondiamo ancora una volta il testo della proposta di legge della campagna "Un'altra difesa e' possibile" su cui si stanno raccogliendo da mesi le firme. Per contattare la segreteria nazionale della campagna: c/o Movimento Nonviolento, via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009804, e-mail: info at difesacivilenonviolenta.org, sito: www.difesacivilenonviolenta.org]
Art. 1 (Difesa civile non armata e nonviolenta)
1. In ottemperanza al principio costituzionale del ripudio della guerra, di cui all'articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana, ed al fine di favorire l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale, di cui all'articolo 2 della Costituzione, e l'adempimento del dovere di difesa della Patria di cui all'articolo 52 della Costituzione, viene riconosciuta a livello istituzionale una forma di difesa alternativa a quella militare denominata "Difesa civile non armata e nonviolenta", quale strumento di difesa che non comporti l'uso delle armi ed alternativo a quello militare.
2. Ai fini di cui al comma precedente, viene istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", dal quale dipendono:
a) i Corpi Civili di Pace, la cui sperimentazione e' inserita nella Legge 27 dicembre 2013, n. 147 che prevede l'istituzione di un contingente da impegnare in azioni di pace non governative nelle aree di conflitto o a rischio di conflitto o nelle aree di emergenza ambientale;
b) l'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo, da istituirsi con apposita Legge successiva.
3. Per i fini di cui all'Articolo 1 Comma 1 della presente legge, il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" deve prevedere forme di interazione e collaborazione con:
a) il Dipartimento della Protezione Civile come organo di riferimento del Servizio Nazionale di Protezione Civile regolato dalla Legge 12 luglio 2012, n. 100 e successive modifiche ed integrazioni;
b) il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile incardinato presso il Ministero dell'Interno;
c) il Dipartimento della Gioventu' e del Servizio Civile Nazionale regolato dal Dpcm 21 giugno 2012;
in particolare con l'istituzione di un "Consiglio Nazionale per la difesa civile, non armata e nonviolenta" fra i suddetti Dipartimenti con compiti paritetici di indirizzo e di confronto da normare con successivo Regolamento emesso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri di concerto con il Ministero degli Interni.
4. Il "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta" ha i seguenti compiti:
a) difendere la Costituzione, affermando i diritti civili e sociali in essa enunciati, la Repubblica e l'indipendenza e la liberta' delle istituzioni democratiche del Paese;
b) predisporre piani per la difesa civile non armata e nonviolenta, coordinarne la loro attuazione, e curare ricerche e sperimentazioni, nonche' forme di attuazione della difesa civile non armata, ivi compresa la necessaria formazione e l'educazione della popolazione;
c) svolgere attivita' di ricerca per la pace, il disarmo, per la graduale differenziazione produttiva e la conversione a fini civili delle industrie nel settore della difesa e la giusta e duratura risoluzione dei conflitti, e predisporre studi finalizzati alla graduale sostituzione della difesa armata con quella civile nonviolenta, provvedere alla formazione del personale appartenente alle sue strutture;
d) favorire la prevenzione dei conflitti armati, la riconciliazione, la mediazione, la promozione dei diritti umani, la solidarieta' internazionale, l'educazione alla pace nel mondo, il dialogo inter-religioso ed in particolare nelle aree a rischio di conflitto, in conflitto o post-conflitto;
e) organizzare e dirigere le strutture della Difesa civile non armata e nonviolenta e pianificare e coordinare l'impiego dei mezzi e del personale ad essa assegnati;
f) contrastare le situazioni di degrado sociale, culturale ed ambientale e difendere l'integrita' della vita, dei beni, degli insediamenti e dell'ambiente dai danni cagionati dalle calamita' naturali.
5. Le attivita', l'organizzazione ed il funzionamento del Dipartimento di cui al comma 2, e delle sue articolazioni, sono disciplinati con regolamento da emanarsi ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della Legge 23 agosto 1988, n. 400 e successive modificazioni, da parte del Presidente del Consiglio dei ministri, entro sei mesi dalla data di approvazione della presente legge.
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Art. 2 (Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta)
1. Per il funzionamento del Dipartimento di cui al precedente articolo 1, si provvede mediante costituzione presso la Presidenza del Consiglio, nell'ambito del relativo Programma della Missione "Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio", di un apposito Fondo denominato "Fondo nazionale per la Difesa civile non armata e nonviolenta", con una dotazione annua iniziale pari a 100 milioni di euro per l'anno 2015, di cui non oltre il 10% per le spese di funzionamento, ed alimentato, per gli anni successivi, anche dalle risorse derivanti dalla disposizione di cui al successivo articolo 3.
2. Al fine di sostenere per l'anno in corso l'onere finanziario derivante dalla precedente disposizione le spese sostenute dal Ministero della Difesa relative all'acquisto di nuovi sistemi d'arma sono ridotte in misura tale da assicurare risparmi pari ad almeno 100 milioni di euro.
3. Le modalita' di gestione e di rendicontazione delle risorse del Fondo e delle spese di funzionamento del "Dipartimento per la difesa civile non armata e nonviolenta", sono stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze.
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Art. 3 (Scelta di destinazione del sei per mille dell'Irpef)
1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 e' riconosciuta al contribuente la facolta' di destinare una quota pari al sei per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dovuta e liquidata dall'amministrazione finanziaria sulla base della dichiarazione annuale, all'incremento della copertura delle spese di funzionamento del Dipartimento per la Difesa civile non armata e nonviolenta ed al finanziamento delle attivita' dei Corpi Civili di Pace e dell'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo di cui all'articolo 1, comma 2, lettera a) e b) della presente legge. A tal fine, per la destinazione delle relative somme e' necessario che il contribuente, con opzione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi, scelga di sostenere le spese per la Difesa civile non armata e nonviolenta.
2. Il ministro dell'Economia e delle finanze e' delegato a stabilire, con proprio decreto, da emanarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le modalita' di esercizio, in sede di dichiarazione annuale ai fini dell'imposta sul reddito delle persone fisiche, dell'opzione fiscale di cui al comma 1, anche prevedendo a tal fine le dovute modifiche alla modulistica.
3. Il Presidente del Consiglio dei ministri ed il Ministro dell'economia e delle finanze presentano annualmente al Parlamento una dettagliata relazione sull'entita' e sulle modalita' di utilizzazione delle risorse rivenienti dalle opzioni fiscali di cui al precedente comma 1, e sullo stato di attuazione della presente legge.
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Art. 4 (Copertura finanziaria)
1. A decorrere dall'anno d'imposta 2015 l'ammontare delle risorse disposte ai sensi dell'articolo 3 e' compensato da corrispondenti risparmi derivanti dai meccanismi di revisione e di razionalizzazione della spesa pubblica di cui alla missione "Difesa e sicurezza del territorio" del bilancio statale secondo le procedure di cui alla legge 7 agosto 2012, n. 135 nonche' dai risparmi derivanti dalla dismissione di caserme e presidi di pertinenza del demanio militare.
2. Il Ministero dell'economia e delle finanze e' autorizzato ad apportare con propri decreti le occorrenti variazioni di bilancio.
6. REPETITA IUVANT. COS'E' LA DIFESA CIVILE? LA DIFESA CIVILE E'... LE DOMANDE DEI PERPLESSI E LE RISPOSTE DEI PERSUASI
[Da "Azione nonviolenta" n. 605, settembre-ottobre 2014. per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. e fax: 0458009803 da lunedi' a venerdi': ore 9-13 e 15-19, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.azionenonviolenta.it]
Perche' una proposta di Legge di iniziativa popolare?
L'articolo 1 della Costituzione dice che la sovranita' appartiene al popolo. Una delle due forme di democrazia diretta" previste dal nostro ordinamento e' la Legge d'iniziativa popolare (l'altra e' il Referendum). Sono necessarie almeno 50.000 firme autenticate. La raccolta delle firme, che dura 6 mesi, e' un momento importante di dibattito e discussioni sui contenuti della Legge.
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Che cosa s'intende per "difesa civile, non armata e nonviolenta"?
Sul piano normativo la formula e' esplicitata nella legge n.230 del 1998, che richiama precedenti sentenze della Corte costituzionale, e definisce "una modalita' di difesa della Patria alternativa a quella militare" che prevede la preparazione della guerra. La difesa civile, non armata e nonviolenta parte da un concetto di Patria piu' ampio rispetto ai soli confini e interessi nazionali, prevedendo una difesa delle istituzioni democratiche e dei diritti fondamentali dei cittadini, senza l'uso della violenza ma con strumenti nonviolenti, come sperimentato in alcuni contesti storici internazionali (in India con Gandhi, negli Usa con M. L. King, in Sudafrica con Mandela, ecc.).
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Perche' e' necessario uno specifico Dipartimento?
La difesa civile, non armata e nonviolenta, per essere efficace, deve essere preparata, organizzata, sviluppata, finanziata. Non puo' essere lasciata alla sola buona volonta' di gruppi di base che gia' attualmente intervengono con modalita' nonviolente in contesti conflittuali. Il Dipartimento garantirebbe una dignita' istituzionale ed una dimensione strutturale alla "difesa civile", in coerenza con gli artt. 11 e 52 della Costituzione italiana.
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Perche' collocare il Dipartimento alle dirette dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri?
Perche' la difesa civile e' di tipo trasversale, vuole difendere i cittadini dalle reali minacce alle proprie sicurezze e anche fornendo al Paese la possibilita' di intervenire nelle controversie internazionali, con mezzi non armati. La Presidenza del Consiglio dei ministri e' luogo di sintesi delle politiche pubbliche, interne e internazionali.
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Non risponderebbe a criteri di miglior razionalizzazione delle risorse umane ed economiche una collocazione nell'ambito di uno dei dipartimenti gia' istituiti, con una semplice riorganizzazione di dinamiche e competenze?
I dipartimenti gia' istituiti, ai quali la proposta di legge fa riferimento (Servizio civile e Protezione civile), hanno specifiche competenze e strutture organizzative ad esse funzionali che, pur essendo parte integrante della "difesa civile, non armata e nonviolenta", non la ricomprendono nel suo insieme. Con l'istituzione del Dipartimento per la difesa civile s'intende dare fondamento istituzionale e autonomia organizzativa al principio fondante della legge, che vuole il pieno riconoscimento repubblicano di difesa alternativa a quella militare. Il necessario raccordo tra i dipartimenti avverra' all'interno del "Consiglio Nazionale della difesa civile, non armata e nonviolenta", analogo al "Consiglio supremo di difesa" per quanto riguarda la difesa armata.
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Allo scopo di attuare i fini prefissi, quali sono le professionalita' che possono essere inserite nelle strutture?
Nei diversi corsi di scienze della pace delle universita' italiane ed europee sono stati qualificati negli anni molti giovani competenti sui temi della difesa civile; diverse organizzazioni non govarnative hanno personale che ha fatto esperienza diretta in progetti di interposizione, mediazione e riconcializione in luoghi di conflitto; i volontari in servizio civile, infine, rappresentano - per definizione - i "difensori civili della Patria", sia nel loro impegno sociale in Italia che nei progetti di servizio all'estero. Insomma le competenze ci sono gia', ma vanno organizzate e valorizzate in una stretta collaborazione tra dimensione istituzionale e impegno associativo.
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Chi garantisce la formazione del personale?
La formazione del personale sarebbe assicurata dall'Istituto di ricerca sulla Pace e il Disarmo, di cui si chiede l'istituzione con apposita Legge successiva. Inoltre buone competenze formative - alle quali lo stesso Istituto di ricerca potra' attingere - sono presenti nei Centri studi e ricerche che il mondo associativo e quello universitario hanno gia' costituito.
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Quanto costera' il Dipartimento?
La "difesa civile non armata e nonviolenta" avra' una dotazione annua di 100 milioni di euro, di cui solo il 10% (ossia 10 milioni) sara' utilizzabile per le spese di funzionamento interno. Il resto andra' ai servizi e progetti di difesa civile previsti dalla proposta di legge. Non si spendera' un solo euro in piu': la proposta di legge chiede che siano fondi trasferiti dalla riduzione di spese della difesa miliare. Questi fondi saranno poi incrementati dalla scelta dei cittadini che vorranno fare l'opzione del 6 per 1.000 a beneficio della difesa civile, in sede di dichiarazione dei redditi.
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Perche' il 6 x 1.000 dell'Irpef?
Per consentire ai cittadini di contribuire direttamente a questa forma di difesa costituzionale, finora trascurata dai governi che hanno sempre privilegiato la difesa militare. La quota del 6 x 1.000 e' stata indicata perche' non si tratta di una religione (8 x 1000) ne' di una associazione (5 x 1000) ne' di un partito (2 x 1000).
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Cosa accadra' delle firme una volta raccolte?
Saranno consegnate, in via istituzionale, alla Presidente della Camera, con la richiesta che la proposta di legge venga messa al piu' presto in discussione in Aula. Le Reti promotrici ne seguiranno passo dopo passo l'andamento, con l'appoggio dell'Intergruppo dei Parlamentari per la pace, facendo pressione sui partiti affinche' cio' possa avvenire entro la fine di questa legislatura.
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Pare che nella storia della Repubblica nessuna Legge di iniziativa popolare sia mai approdata in Aula e nemmeno discussa nelle Commissioni parlamentari. Che speranza avete?
Non e' proprio cosi'. C'e' un precedente illustre. Il movimento femminista, nel 1980, su iniziativa dell'Udi (Unione donne italiane) presento' con 300.000 firme una Legge di iniziativa popolare contro la violenza sessuale. L'iter fu molto lungo e travagliato, ma alla fine venne approvata la legge n. 66 del 15 febbraio 1996, "Norme contro la violenza sessuale" che afferma il principio per cui lo stupro e' un crimine contro la persona, e non contro la morale pubblica, com'era prima. Dunque con l'impegno e la perseveranza e' possibile che una Legge di iniziativa popolare venga approvata dal Parlamento. E' gia' successo e puo' riaccadere.
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Cosa posso fare personalmente per sostenere la Campagna?
Oltre a firmare e offrire un contributo economico, puoi prendere contatti con il Comitato promotore locale piu' vicino a te (troverai l'elenco sul sito http://www.difesacivilenonviolenta.org). Se non lo trovi costituiscine uno nel tuo Comune, seguendo le indicazioni del Vademecum.
7. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Miguel de Cervantes Saavedra, Tutte le opere, Mursia, Milano 1972, 1978, 2 voll. rispettivamente di pp. XII + 1310 e pp. VI + 1266.
8. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
9. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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