[Nonviolenza] Telegrammi. 1854



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1854 del 2 gennaio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

2. Alcune poesie di Ingeborg Bachmann

3. Alcune poesie di Wislawa Szymborska

4. Indice dei "Telegrammi" di dicembre 2014

5. Segnalazioni librarie

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

2. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI INGEBORG BACHMANN

[I seguenti testi - gia' piu' volte ripubblicati nel nostro notiziario - sono estratti da Ingeborg Bachmann, Poesie, Guanda, Parma 1978, Tea, Milano 1996 (traduzioni di Maria Teresa Mandalari) e da Ingeborg Bachmann, Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999 (traduzioni di Luigi Reitani).

Ingeborg Bachmann, scrittrice e poetessa austriaca (Klagenfurt 1926 - Roma 1973) di straordinaria bellezza e profondita', maestra di pace e di verita'. Tra le opere di Ingeborg Bachmann: versi: Il tempo dilazionato; Invocazione all'Orsa Maggiore; Poesie. Racconti: Il trentesimo anno; Tre sentieri per il lago. Romanzi: Malina. Saggi: L'elaborazione critica della filosofia esistenzialista in Martin Heidegger; Ludwig Wittgenstein; Cio' che ho visto e udito a Roma; I passeggeri ciechi; Bizzarria della musica; Musica e poesia; La verita' e' accessibile all'uomo; Il luogo delle donne. Radiodrammi: Un affare di sogni; Le cicale; Il buon Dio di Manhattan. Saggi radiofonici: L'uomo senza qualita'; Il dicibile e l'indicibile. La filosofia di Ludwig Wittgenstein; La sventura e l'amore di Dio. Il cammino di Simone Weil; Il mondo di Marcel Proust. Sguardi in un pandemonio. Libretti: L'idiota; Il principe di Homburg; Il giovane Lord. Discorsi: Luogo eventuale; Letteratura come utopia. Prose liriche: Lettere a Felician. Opere complete: Werke, 4 voll., Piper, Muenchen-Zuerich. Interviste e colloqui: Interview und Gespraeche, Piper, Muenchen-Zuerich. In edizione italiana cfr. almeno: Poesie, Guanda, 1987, Tea, Milano 1996; Invocazione all'Orsa Maggiore, SE, Milano 1994, Mondadori, Milano 1999; Il dicibile e l'indicibile. Saggi radiofonici, Adelphi, Milano 1998; Il buon Dio di Manhattan, Adelphi, Milano 1991; Il trentesimo anno, Adelphi, Milano 1985, Feltrinelli, Milano 1999; Tre sentieri per il lago, Adelphi, Milano 1980, Bompiani, Milano 1989; Malina, Adelphi, Milano 1973; Il caso Franza, Adelphi, Milano 1988; La ricezione critica della filosofia di Martin Heidegger, Guida, Napoli 1992; In cerca di frasi vere, Laterza, Roma-Bari 1989; Letteratura come utopia. Lezioni di Francoforte, Adelphi, Milano 1993. Su Ingeborg Bachmann un'ampia bibliografia di base e' nell'apparato critico dell'edizione italiana di Invocazione all'Orsa Maggiore, cit.]

 

Il tempo dilazionato

 

S'avanzano giorni piu' duri.

Il tempo dilazionato e revocabile

gia' appare all'orizzonte.

Presto dovrai allacciare le scarpe

e ricacciare i cani ai cascinali:

le viscere dei pesci nel vento

si sono fatte fredde.

Brucia a stento la luce dei lupini.

Lo sguardo tuo la nebbia esplora:

il tempo dilazionato e revocabile

gia' appare all'orizzonte.

 

Laggiu' l'amata ti sprofonda nella sabbia,

che le sale ai capelli tesi al vento,

le tronca la parola,

le comanda di tacere

la trova mortale

e proclive all'addio

dopo ogni amplesso.

 

Non ti guardare intorno.

Allacciati le scarpe.

Rimanda indietro i cani.

Getta in mare i pesci.

Spengi i lupini!

 

S'avanzano giorni piu' duri.

 

*

 

Tutti i giorni

 

La guerra non viene piu' dichiarata,

ma proseguita. L'inaudito

e' divenuto quotidiano. L'eroe

resta lontano dai combattimenti. Il debole

e' trasferito nelle zone del fuoco.

La divisa di oggi e' la pazienza,

medaglia la misera stella

della speranza, appuntata sul cuore.

 

Viene conferita

quando non accade piu' nulla,

quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,

quando il nemico e' divenuto invisibile

e l'ombra d'eterno riarmo

ricopre il cielo.

 

Viene conferita

per la diserzione dalle bandiere,

per il valore di fronte all'amico,

per il tradimento di segreti obbrobriosi

e l'inosservanza

di tutti gli ordini.

 

*

 

Nella bufera di rose

 

Ovunque ci volgiamo nella bufera di rose,

la notte e' illuminata di spine, e il rombo

del fogliame, cosi' lieve poc'anzi tra i cespugli,

ora ci segue alle calcagna.

 

*

 

Discorso ed epilogo

 

Non varcare le nostre labbra,

parola che semini il drago.

E' vero, l'aria e' soffocante,

la luce schiuma di acidi e fermenti,

sulla palude nereggia un velo di zanzare.

 

Ama le biccherate la cicuta.

E' in mostra una pelle di gatto:

la serpe s'avventa soffiando,

lo scorpione inizia la danza.

 

Non raggiungere le nostre orecchie,

fama dell'altrui colpa:

parola, muori nella palude

da cui la pozzanghera sgorga.

 

Parola, stai al nostro fianco

tenera di pazienza

e d'impazienza. Bisogna

che questa semina abbia fine!

 

Non domera' la bestia colui che ne imita il verso.

Chi rivela segreti d'alcova, rinunzia per sempre all'amore.

La parola bastarda serve al frizzo per immolare uno stolto.

 

Chi ti richiede un giudizio su questo straniero?

Se non richiesto lo formuli, prosegui tu il suo cammino

da una nottata all'altra con le sue piaghe ai piedi: va'! e non ritornare.

 

Parola, sii nostra,

libera, chiara, bella.

Certo, dovra' avere fine

ogni cautela.

 

(Il gambero si ritrae,

la talpa dorme troppo,

l'acqua dolce dissolve

la calce, che pietre ha filato).

 

Vieni, benevolenza fatta di voci e d'aliti,

questa bocca fortifica

quando la sua fralezza

si inorridisce e inceppa.

 

Vieni e non ti negare,

poiche' in conflitto siamo con tanto male.

Prima che sangue di drago protegga l'avversario

questa mano cadra' dentro il fuoco.

O mia parola, salvami!

 

*

 

Prender paese

 

Nella terra del pascolo giunsi

quand'era gia' notte,

fiutando le cicatrici nei prati

e il vento, prima che si levasse.

L'amore piu' non pascolava,

le campane erano spente

e i cespugli affranti.

 

Un corno piantato nel terreno,

ostinato dalla guidaiola,

confitto nel buio.

 

Dalla terra lo presi,

al cielo lo levai

con piena forza.

 

Per colmare

questo paese con suoni

soffiai nel corno,

volendo nel vento incombente

e tra steli increspati

vivere di ogni origine!

 

*

 

Colle di cocci

 

Giardini in amplessi col gelo -

il pane bruciato nei forni -

fiabesco il serto di messi

e' miccia tra le tue mani.

 

Taci! Conserva i tuoi stracci,

le frasi, sgomente di lacrime,

ai piedi del colle di cocci

che i solchi sempre succinge.

 

Se tutte le brocche s'infrangono,

che resta nella brocca del pianto?

Giu' in basso crepe roventi

e lingue guizzanti di fuoco.

 

Si creano ancora vapori

tra clamori di acqua e di fuoco.

O scala di nubi, di frasi,

affidata al monte dei cocci!

 

*

 

Ombre rose ombre

 

Sotto un cielo straniero

ombre rose

ombre

su una terra straniera

tra rose e ombre

in un'acqua straniera

la mia ombra

 

*

 

Dai Canti lungo la fuga

 

XV.

 

L'amore ha un trionfo e la morte ne ha uno,

il tempo e il tempo che segue.

Noi non ne abbiamo.

 

Solo tramontare intorno a noi di stelle. Riflesso e silenzio.

Ma il canto sulla polvere dopo,

alto si levera' su di noi.

 

3. MAESTRE. ALCUNE POESIE DI WISLAWA SZYMBORSKA

[Riproponiamo ancora una volta le seguenti poesie estratte da Wislawa Szymborska, La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009, a cura di Pietro Marchesani.

Wislawa Szymborska, poetessa, premio Nobel per la letteratura 1996, e' nata a Bnin, in Polonia, il 2 luglio 1923 ed e' deceduta a Cracovia il primo febbraio 2012; ha studiato lettere e sociologia a Cracovia; dal 1953 al 1981 collaboro' alla rivista "Vita letteraria", nel 1980, sotto lo pseudonimo di Stancykowna, alle riviste "Arka" e "Kultura"; oltre al Nobel ha ricevuto per la sua opera poetica altri importanti riconoscimenti: nel 1954 il Premio per la letteratura Citta' di Cracovia, nel 1963 il Premio del ministero della cultura polacco, nel 1991 il Premio Goethe, nel 1995 il Premio Herder e la Laurea ad honorem dell'Universita' di Poznan "Adam Mickiewicz", nel 1996 il Premio "Pen - Book of the Month Club Translation Prize". Tra le opere di Wislawa Szymborska in edizione italiana: La fiera dei miracoli, Scheiwiller, Milano 1994; Gente sul ponte, Scheiwiller, Milano 1996; La fine e l'inizio, Scheiwiller, Milano 1997; Trittico: tre poesie di Wislawa Szymborska, tre collage di Alina Kaczylska, Scheiwiller, Milano 1997; 25 poesie, Mondadori, Milano 1998; Vista con granello di sabbia, Adelphi, Milano 1998; Taccuino d'Amore, Scheiwiller, Milano 2002; Discorso all'Ufficio oggetti smarriti, Adelphi, Milano 2004; La gioia di scrivere. Tutte le poesie (1945-2009), Adelphi, Milano 2009]

 

Vietnam

 

Donna, come ti chiami? - Non lo so.

Quando sei nata, da dove vieni? - Non lo so.

Perche' ti sei scavata una tana sottoterra? - Non lo so.

Da quando ti nascondi qui? - Non lo so.

Perche' mi hai morso la mano? - Non lo so.

Sai che non ti faremo del male? - Non lo so.

Da che parte stai? - Non lo so.

Ora c'e' la guerra, devi scegliere. - Non lo so.

Il tuo villaggio esiste ancora? - Non lo so.

Questi sono i tuoi figli? - Si'.

 

*

 

Discorso all'Ufficio oggetti smarriti

 

Ho perso qualche dea per via dal Sud al Nord,

e anche molti dei per via dall'Est all'Ovest.

Mi si e' spenta per sempre qualche stella, svanita.

Mi e' sprofondata nel mare un'isola, e un'altra.

Non so neanche dove mai ho lasciato gli artigli,

chi gira nella mia pelliccia, chi abita il mio guscio.

Mi morirono i fratelli quando strisciai a riva

e solo un ossicino festeggia in me la ricorrenza.

Non stavo nella pelle, sprecavo vertebre e gambe,

me ne uscivo di senno piu' e piu' volte.

Da tempo ho chiuso su tutto cio' il mio terzo occhio,

ci ho messo una pinna sopra, ho scrollato le fronde.

 

Perduto, smarrito, ai quattro venti se n'e' volato.

Mi stupisco io stessa del poco di me che e' restato:

una persona singola per ora di genere umano,

che ha perso solo ieri l'ombrello sul treno.

 

*

 

Sulla morte senza esagerare

 

Non s'intende di scherzi,

stelle, ponti,

tessiture, miniere, lavoro dei campi,

costruzione di navi e cottura di dolci.

 

Quando conversiamo del domani

intromette la sua ultima parola

a sproposito.

 

Non sa fare neppure cio'

che attiene al suo mestiere:

ne' scavare una fossa,

ne' mettere insieme una bara,

ne' rassettare il disordine che lascia.

 

Occupata a uccidere,

lo fa in modo maldestro,

senza metodo ne' abilita'.

Come se con ognuno di noi stesse imparando.

 

Vada per i trionfi,

ma quante disfatte,

colpi a vuoto

e tentativi ripetuti da capo!

 

A volte le manca la forza

di far cadere una mosca in volo.

Piu' d'un bruco

la batte in velocita'.

 

Tutti quei bulbi, baccelli,

antenne, pinne, trachee,

piumaggi nuziali e pelame invernale

testimoniano i ritardi

del suo ingrato lavoro.

 

La cattiva volonta' non basta

e perfino il nostro aiuto con guerre e rivoluzioni

e', almeno finora, insufficiente.

 

I cuori battono nelle uova.

Crescono gli scheletri dei neonati.

Dai semi spuntano le prime due foglioline,

e spesso anche grandi alberi all'orizzonte.

 

Chi ne afferma l'onnipotenza,

e' lui stesso la prova vivente

che essa onnipotente non e'.

 

Non c'e' vita

che almeno per un attimo

non sia stata immortale.

 

La morte

e' sempre in ritardo di quell'attimo.

 

Invano scuote la maniglia

d'una porta invisibile.

A nessuno puo' sottrarre

il tempo raggiunto.

 

*

 

La fine e l'inizio

 

Dopo ogni guerra

c'e' chi deve ripulire.

In fondo un po' d'ordine

da solo non si fa.

 

C'e' chi deve spingere le macerie

ai bordi delle strade

per far passare

i carri pieni di cadaveri.

 

C'e' chi deve sprofondare

nella melma e nella cenere,

tra le molle dei divani letto,

le schegge di vetro

e gli stracci insanguinati.

 

C'e' chi deve trascinare una trave

per puntellare il muro,

c'e' chi deve mettere i vetri alla finestra

e montare la porta sui cardini.

 

Non e' fotogenico,

e ci vogliono anni.

Tutte le telecamere sono gia' partite

per un'altra guerra.

 

Bisogna ricostruire i ponti

e anche le stazioni.

Le maniche saranno a brandelli

a forza di rimboccarle.

 

C'e' chi, con la scopa in mano,

ricorda ancora com'era.

C'e' chi ascolta

annuendo con la testa non mozzata.

Ma presto li' si aggireranno altri

che troveranno il tutto

un po' noioso.

 

C'e' chi talvolta

dissotterrera' da sotto un cespuglio

argomenti corrosi dalla ruggine

e li trasportera' sul mucchio dei rifiuti.

 

Chi sapeva

di che si trattava,

deve far posto a quelli

che ne sanno poco.

E meno di poco.

E infine assolutamente nulla.

 

Sull'erba che ha ricoperto

le cause e gli effetti,

c'e' chi deve starsene disteso

con una spiga tra i denti,

perso a fissare le nuvole.

 

*

 

L'odio

 

Guardate com'e' sempre efficiente,

come si mantiene in forma

nel nostro secolo l'odio.

Con quanta facilita' supera gli ostacoli.

Come gli e' facile avventarsi, agguantare.

 

Non e' come gli altri sentimenti.

Insieme piu' vecchio e piu' giovane di loro.

Da solo genera le cause

che lo fanno nascere.

Se si addormenta, il suo non e' mai un sonno eterno.

L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.

 

Religione o non religione -

purche' ci si inginocchi per il via.

Patria o no -

purche' si scatti alla partenza.

Anche la giustizi va bene all'inizio.

Poi corre tutto solo.

L'odio. L'odio.

Una smorfia di estasi amorosa

gli deforma il viso.

 

Oh, quegli altri sentimenti -

malaticci e fiacchi.

Da quando la fratellanza

puo' contare sulle folle?

La compassione e' mai

giunta prima al traguardo?

Il dubbio quanti volenterosi trascina?

Lui solo trascina, che sa il fatto suo.

 

Capace, sveglio, molto laborioso.

Occorre dire quante canzoni ha composto?

Quante pagine ha scritto nei libri di storia?

Quanti tappeti umani ha disteso

su quante piazze, stadi?

 

Diciamoci la verita':

sa creare bellezza.

Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.

Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.

Innegabile e' il pathos delle rovine

e l'umorismo grasso

della colonna che vigorosa le sovrasta.

 

E' un maestro del contrasto

tra fracasso e silenzio,

tra sangue rosso e neve bianca.

E soprattutto non lo annoia mai

il motivo del lindo carnefice

sopra la vittima insozzata.

 

In ogni istante e' pronto a nuovi compiti.

Se deve aspettare, aspettera'.

Lo dicono cieco. Cieco?

Ha la vista acuta del cecchino

e guarda risoluto al futuro

- lui solo.

 

*

 

La veglia

 

La veglia non svanisce

come svaniscono i sogni.

Nessun brusio, nessun campanello

la scaccia,

nessun grido ne' fracasso

puo' strapparci da essa.

 

Torbide e ambigue

sono le immagini nei sogni,

il che puo' spiegarsi

in molti modi.

La veglia significa la veglia

ed e' un enigma maggiore.

 

Per i sogni ci sono chiavi.

La veglia si apre da sola

e non si lascia sbarrare.

Da essa si spargono

diplomi e stelle,

cadono giu' farfalle

e anime di vecchi ferri da stiro,

berretti senza teste

e cocci di nuvole.

Ne viene fuori un rebus

irrisolvibile.

 

Senza di noi non ci sarebbero sogni.

Quello senza cui non ci sarebbe veglia

e' ancora sconosciuto,

ma il prodotto della sua insonnia

si comunica a chiunque

si risvegli.

 

Non i sogni sono folli,

folle e' la veglia,

non fosse che per l'ostinazione

con cui si aggrappa

al corso degli eventi.

 

Nei sogni vive ancora

chi ci e' morto da poco,

vi gode perfino di buona salute

e ritrovata giovinezza.

La veglia depone davanti a noi

il suo corpo senza vita.

La veglia non arretra d'un passo.

 

La fugacita' dei sogni fa si'

che la memoria se li scrolli di dosso facilmente.

La veglia non deve temere l'oblio.

E' un osso duro.

Ci sta sul groppone,

ci pesa sul cuore,

sbarra il passo.

 

Non le si puo' sfuggire,

perche' ci accompagna in ogni fuga.

E non c'e' stazione

lungo il nostro viaggio

dove non ci aspetti.

 

*

 

Le tre parole piu' strane

 

Quando pronuncio la parola Futuro,

la prima sillaba gia' va nel passato.

 

Quando pronuncio la parola Silenzio,

lo distruggo.

 

Quando pronuncio la parola Niente,

creo qualche cosa che non entra in alcun nulla.

 

*

 

Contributo alla statistica

 

Su cento persone:

 

che ne sanno sempre piu' degli altri

- cinquantadue;

 

insicuri a ogni passo

- quasi tutti gli altri;

 

pronti ad aiutare,

purche' la cosa non duri molto

- ben quarantanove;

 

buoni sempre,

perche' non sanno fare altrimenti

- quattro, be', forse cinque;

 

propensi ad ammirare senza invidia

- diciotto;

 

viventi con la continua paura

di qualcuno o qualcosa

- settantasette;

 

dotati per la felicita'

- al massimo poco piu' di venti;

 

innocui singolarmente,

che imbarbariscono nella folla

- di sicuro piu' della meta';

 

crudeli,

se costretti dalle circostanze

- e' meglio non saperlo

neppure approssimativamente;

 

quelli col senno di poi

- non molti di piu'

di quelli col senno di prima;

 

che dalla vita prendono solo cose

- quaranta,

anche se vorrei sbagliarmi;

 

ripiegati, dolenti

e senza torcia nel buio

- ottantatre'

prima o poi;

 

degni di compassione

- novantanove;

 

mortali

- cento su cento.

Numero al momento invariato.

 

*

 

Fotografia dell'11 settembre

 

Sono saltati giu' dai piani in fiamme -

uno, due, ancora qualcuno

sopra, sotto.

 

La fotografia li ha fissati vivi,

e ora li conserva

sopra la terra verso la terra.

 

Ognuno e' ancora un tutto

con il proprio viso

e il sangue ben nascosto.

 

C'e' abbastanza tempo

perche' si scompiglino i capelli

e dalle tasche cadano

gli spiccioli, le chiavi.

 

Restano ancora nella sfera dell'aria,

nell'ambito di luoghi

che si sono appena aperti.

 

Solo due cose posso fare per loro -

descrivere quel volo

e non aggiungere l'ultima frase.

 

*

 

Tutto

 

Tutto -

una parola sfrontata e gonfia di boria.

Andrebbe scritta fra virgolette.

Finge di non tralasciare nulla,

di concentrare, includere, contenere e avere.

E invece e' soltanto

un brandello di bufera.

 

*

 

Esempio

 

Una bufera

di notte ha strappato tutte le foglie dell'albero

tranne una fogliolina,

lasciata

a dondolarsi in un a solo sul ramo nudo.

 

Con questo esempio

la Violenza dimostra

che certo -

a volte le piace scherzare un po'.

 

*

 

Vermeer

 

Finche' quella donna del Rijksmuseum

nel silenzio dipinto e in raccoglimento

giorno dopo giorno versa

il latte dalla brocca nella scodella,

il Mondo non merita

la fine del mondo.

 

4. MATERIALI. INDICE DEI "TELEGRAMMI" DI DICEMBRE 2014

 

* "Telegrammi", numero 1834 del primo dicembre 2014: 1. Un incontro di studio a Viterbo su "Pensare l'educazione con Virginia Woolf, Simone Weil, Hannah Arendt"; 2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 3. Il 2 dicembre a Orte un incontro sulla nonviolenza; 4. Il 3 dicembre a Viterbo riunione del "Tavolo per la pace"; 5. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 6. Indice dei "Telegrammi" di novembre 2014; 7. Segnalazioni librarie; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.

* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 539 del primo dicembre 2014: 1. Un convegno a Treviso per la riduzione del trasporto aereo; 2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 3. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo.

* "Telegrammi", numero 1835 del 2 dicembre 2014: 1. Per Christa Wolf, a tre anni dalla scomparsa; 2. "Lev Tolstoj, pensatore e promotore della nonviolenza". Un incontro di studio; 3. Oggi a Orte un incontro sulla nonviolenza; 4. Il 3 dicembre a Viterbo riunione del "Tavolo per la pace"; 5. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 6. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 7. Segnalazioni librarie; 8. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 9. Per saperne di piu'.

* "Nonviolenza. Femminile plurale", numero 540 del 2 dicembre 2014: 1. Oggi a Orte un incontro sulla nonviolenza; 2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 3. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 4. In memoria di Ivan Illich.

* "Telegrammi", numero 1836 del 3 dicembre 2014: 1. Si e' svolto a Orte un incontro di riflessione sulla comunicazione nonviolenta; 2. Oggi a Viterbo riunione del "Tavolo per la pace"; 3. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 4. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 5. Segnalazioni librarie; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1837 del 4 dicembre 2014: 1. Nell'anniversario della morte di Duccio Galimberti; 2. E' stato rinviato al 10 dicembre l'incontro previsto per il 3 dicembre del Tavolo per la pace di Viterbo; 3. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 4. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 5. Segnalazioni librarie; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1838 del 5 dicembre 2014: 1. "Teorie interpretative e fenomenologia concreta del potere". Un incontro di studio a Viterbo; 2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 3. La Carta di Lampedusa; 4. Segnalazioni librarie; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1839 del 6 dicembre 2014: 1. Per Nelson Mandela, un anno dopo; 2. "Il processo di integrazione europea". Un incontro di riflessione a Viterbo; 3. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 4. Segnalazioni librarie; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1840 del 7 dicembre 2014: 1. Felicia Bartolotta Impastato; 2. Oggi a Cinisi; 3. "Regime della corruzione e poteri criminali a Roma e nel Lazio". Un incontro di riflessione a Viterbo; 4. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 5. Segnalazioni librarie; 6. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 7. Per saperne di piu'.

* "La domenica della nonviolenza", numero 315 del 7 dicembre 2014: 1. Una giornata di impegno e di memoria oggi a Cinisi; 2. Anche a Viterbo commemorata Felicia Bartolotta Impastato nel decimo anniversario della scomparsa; 3. Anna Puglisi: Felicia Bartolotta Impastato.

* "Telegrammi", numero 1841 dell'8 dicembre 2014: 1. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 2. Segnalazioni librarie; 3. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 4. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1842 del 9 dicembre 2014: 1. Una lettera aperta a tutti i parlamentari e i ministri italiani; 2. Un modello di lettera ai Comuni per un'iniziativa degli enti locali verso il Parlamento italiano per il riconoscimento dello Stato di Palestina; 3. "Anna Achmatova e Marina Cvetaeva". Un incontro di studio a Viterbo; 4. Segnalazioni librarie; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1843 del 10 dicembre 2014: 1. "Un'altra difesa e' possibile": mobilitazione per il 10 dicembre; 2. Perche' dobbiamo uscire dalla Nato; 3. "Definizioni del potere". Un incontro di studio a Viterbo; 4. Rinviata a martedi' 16 dicembre la riunione del Tavolo per la pace di Viterbo; 5. Il Comune  e la Provincia di Viterbo chiedano al Parlamento e al Governo italiani il riconoscimento dello Stato di Palestina; 6. Segnalazioni librarie; 7. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 8. Per saperne di piu'.

* "Voci e volti della nonviolenza", numero 651 del 10 dicembre 2014: Una richiesta a chi ci legge.

* "Telegrammi", numero 1844 del 23 dicembre 2014: 0. Una comunicazione di servizio; 1. Concluso il ricovero ospedaliero, don Dante Benrini e' tornato a casa; 2. Per la Giornata dei diritti umani. Un incontro a Viterbo; 3. E' giusto e necessario lo sciopero generale; 4. "Altiero Spinelli e l'Europa". Un incontro di riflessione a Viterbo; 5. "Ambiente e salute". Un incontro a Maccarese; 6. Un incontro di studio su Franco Fortini; 7. Rinviata la riunione del "Tavolo per la pace" di Viterbo; 8. "Cultura ed impegno civile". Un incontro di riflessione a Viterbo; 9. Una lettera aperta al governo italiano; 10. Nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti; 11. Una lettera al sindaco di Viterbo nella Giornata internazionale per i diritti dei migranti; 12. Si e' svolto a Orte un incontro sulla comunicazione nonviolenta; 13. Nell'anniversario della nascita di Heinrich Boell; 14. Per Chico Mendes, nell'anniversario della morte; 15. Ricordando Aldo Capitini nell'anniversario della nascita; 16. Segnalazioni librarie; 17. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 18. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1845 del 24 dicembre 2014: 1. Ogni essere umano; 2. La Carta di Lampedusa; 3. Segnalazioni librarie; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1846 del 25 dicembre 2014: 1. Peppe Sini: Alcune amare necessarie parole; 2. Il testo della Convenzione di Istanbul (parte prima); 3. Segnalazioni librarie; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1847 del 26 dicembre 2014: 1. Una lettera aperta al sindaco del Comune di Viterbo per la pace, il disarmo, i diritti umani; 2. Il testo della Convenzione di Istanbul (parte seconda e conclusiva); 3. Segnalazioni librarie; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1848 del 27 dicembre 2014: 1. Rileggendo ancora una volta Primo Levi; 2. Un breve profilo di Primo Levi; 3. Primo Levi: Shema'; 4. Primo Levi: Alzarsi; 5. Primo Levi: Si immagini ora un uomo; 6. Primo Levi: Che appunto perche'... 7. Primo Levi: Verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945; 8. Primo Levi: Hurbinek; 9. Primo Levi: Approdo; 10. Primo Levi: La bambina di Pompei; 11. Primo Levi: Non ci sono demoni... 12. Primo Levi: Partigia; 13. Primo Levi: Il superstite; 14. Primo Levi: Contro il dolore; 15. Primo Levi: Canto dei morti invano; 16. Primo Levi: Agli amici; 17. Primo Levi: La vergogna del mondo; 18. Primo Levi: Il nocciolo di quanto abbiamo da dire; 19. Primo Levi: Al visitatore; 20. Segnalazioni librarie; 21. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 22. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1849 del 28 dicembre 2014: 1. In ricordo dei fratelli Cervi; 2. Rileggiamo le epigrafi di Piero Calamandrei per donne, uomini e citta' della Resistenza; 3. Segnalazioni librarie; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1850 del 29 dicembre 2014: 1. Peppe Sini: Per Eugenio Garin nel decimo anniversario della scomparsa; 2. Venti letture per una cultura della pace (2003); 3. Cento letture per un accostamento alla pace (2005); 4. Segnalazioni librarie; 5. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 6. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1851 del 30 dicembre 2014: 1. Peppe Sini: In memoria di Danilo Dolci; 2. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo; 3. Segnalazioni librarie; 4. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 5. Per saperne di piu'.

* "Telegrammi", numero 1852 del 31 dicembre 2014: 1. Se dalle tragedie si apprende qualcosa. Una lettera al Consiglio dei Ministri; 2. Franco Fortini: Canto degli ultimi partigiani; 3. Franco Fortini: Complicita'; 4. Franco Fortini: Per Serantini; 5. Franco Fortini: Lontano lontano... 6. Franco Fortini: La lampadina fulminata; 7. Franco Fortini: Marxismo; 8. Franco Fortini: Comunismo; 9. Segnalazioni librarie; 10. La "Carta" del Movimento Nonviolento; 11. Per saperne di piu'.

 

5. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Emanuele Colombo, Marina Massimi, In viaggio. Gesuiti italiani candidati alle missioni tra Antica e Nuova Compagnia, Il sole 24 ore, Milano 2014, pp. 204, euro 9,90.

- Lucia Pozzi, I gesuiti e il Novecento. Dall'intransigenza alla terza Compagnia di Pedro Arrupe, Il sole 24 ore, Milano 2014, pp. 186, euro 9,90.

*

Riletture

- Blaise Pascal, Lettere provinciali, Rcs Rizzoli Libri, Milano 1989, pp. 352.

- Voltaire, Dizionario filosofico, Candido, Zadig, Mondadori Milano 2008, pp. VI + 768.

*

Fantascienza

- Arthur C. Clarke, Polvere di Luna, Mondadori, Milano 1962, 2014, pp. 224, euro 5,90.

- Robert A. Heinlein, A noi vivi, Mondadori, Milano 2005, 2014, pp. 238, euro 5,90.

- Frank Herbert, Bill Ransom, Pandora e altri mondi, Mondadori, Milano 2014, pp. 574, euro 7,50.

*

Gialli

- Erle Stanley Gardner, Perry Mason e la nudista, Mondadori, Milano 2014, pp. 182, euro 4,90.

- William P. McGivern, Il poliziotto e' marcio, Mondadori, Milano 2014, pp. 182, euro 4,90.

- Bill Pronzini, Traditori, Mondadori, Milano 2014, pp. 224, euro 4,90.

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1854 del 2 gennaio 2015

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XVI)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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