[Nonviolenza] - Per la Giornata dei diritti umani. Un incontro a Viterbo
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- Date: Wed, 10 Dec 2014 17:22:34 +0100 (CET)
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PER LA GIORNATA DEI DIRITTI UMANI. UN INCONTRO A VITERBO
Nella ricorrenza della Giornata mondiale dei diritti umani, si e' svolto il 10 dicembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sulla Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, e di impegno affinche' questi diritti siano riconosciuti, rispettati e difesi ovunque.
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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha proposto le seguenti tesi.
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I. La piu' grave violazione dei diritti umani e' l'uccisione delle persone: e la guerra, che dell'uccisione delle persone consiste, va quindi abolita.
Per abolire la guerra occorre abolire altresi' gli eserciti e le armi.
Il primo impegno di chi vuole essere fedele alla Dichiarazione universale dei diritti umani e' quindi quello di opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni.
Occorre operare per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, e innanzitutto per realizzare qui e adesso la Difesa popolare nonviolenta e i Corpi civili di pace.
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II. La piu' grave violazione dei diritti umani e' la negazione della dignita' umana degli esseri umani: e il razzismo, che e' la forma piu' flagrante di questo crimine contro l'umanita', va quindi contrastato, sconfitto, abolito.
Per abolire il razzismo occorre in primo luogo abolire il razzismo degli stati, come quello italiano, che fa strage di migranti, che li sfrutta e li perseguita in forme mafiose e naziste, che favoreggia la schiavitu'.
Il primo impegno di chi vuole essere fedele alla Dichiarazione universale dei diritti umani e' quindi quello di opporsi al razzismo ed a tutte le persecuzioni.
Occorre operare per un'umanita' di persone tutte libere e tutte eguali in diritti, tutte responsabili e tutte solidali, e innanzitutto per realizzare qui e adesso tutte le iniziative enunciate nella Carta di Lampedusa.
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III. La piu' grave violazione dei diritti umani e' il maschilismo, l'ideologia e la prassi dell'oppressione delle donne da parte degli uomini, oppressione che priva di diritti, liberta' e felicita' meta' del genere umano e trasforma l'altra meta' in carnefici ovvero complici del sistema di potere dei carnefici, cosi' disumanizzando anche coloro che col loro pensare ed agire pretendono disumanizzare gli altri esseri umani. Il maschilismo e' la prima radice di tutte le altre violenze, di tutte le altre oppressioni, di tutte le altre ingiustizie.
Per abolire il maschilismo, di cui il femminicidio e' la punta estrema e la piu' nuda e feroce manifestazione, occorre abolire tutte le strutture culturali, sociali e politiche della violenza patriarcale e misogina, e quindi tutte le ideologie totalitarie e tutte istituzioni totali, tutte le organizzazioni militari, tutti i regimi gerarchici, oppressivi e sfruttatori che negano la qualita' umana e l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani.
Il primo impegno di chi vuole essere fedele alla Dichiarazione universale dei diritti umani e' quindi quello di opporsi al maschilismo ed a tutte le oppressioni.
Occorre operare per abolire il maschilismo e il patriarcato, e innanzitutto per applicare qui e adesso integralmente la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne, convenzione che e' anche gia' legge dello stato italiano.
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IV. La piu' grave violazione dei diritti umani e' la devastazione della biosfera che oltre a negare i diritti umani di tanta parte dell'umanita' oggi vivente compromette i diritti umani delle generazioni future e finanche minaccia la prosecuzione dell'esistenza stessa dell'umanita'.
Per fermare la distruzione della biosfera occorre avviare subito a tutti i livelli buone pratiche responsabili e sostenibili di difesa dei beni comuni e del bene comune, di tutela degli ecosistemi e della biodiversita', una politica ecologica, equa, solidale e nonviolenta.
Il primo impegno di chi vuole essere fedele alla Dichiarazione universale dei diritti umani e' quindi quello di opporsi a tutte le forme di avvelenamento, devastazione e distruzione della biosfera.
Occorre operare per realizzare subito una cultura, un'economia, una societa' e una politica rispettose del mondo vivente, coscienti che l'umanita' stessa e' parte della natura e distruggendo la natura si distrugge l'umanita'.
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Ogni vittima ha il volto di Abele.
Tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
Vi e' una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Il Centro di ricerca per la pace e i diritti umani
Viterbo, 10 dicembre 2014
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