[Nonviolenza] Telegrammi. 1811



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1811 dell'8 novembre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Ricordato Albert Camus a Viterbo nell'anniversario della nascita

2. Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

3. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

4. Un estratto da una lettera con due bibliografie

5. La "Carta" del Movimento Nonviolento

6. Per saperne di piu'

 

1. INCONTRI. RICORDATO ALBERT CAMUS A VITERBO NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA

 

Si e' svolto venerdi' 7 novembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Albert Camus nel centounesimo anniversario della nascita del grande resistente antifascista e testimone della dignita' umana.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani dall'opera teatrale Caligola, dal romanzo La peste, dal saggio L'uomo in rivolta.

La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

Al termine della commemorazione, nel ricordo di Albert Camus, le persone partecipanti hanno confermato il loro impegno a sostegno dell'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" contro tutte le guerre e le uccisioni; il loro impegno per la realizzazione dei principi contenuti nella "Carta di Lampedusa" per i diritti delle e dei migranti; il loro impegno per la piena applicazione della "Convenzione di Istanbul" (che e' legge dello Stato italiano dal 19 giugno 2013) contro la violenza sulle donne.

Contro la guerra e tutte le uccisioni.

Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.

Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Una breve notizia su Albert Camus

Albert Camus, nato a Mondovi (Algeria) nel 1913, nel 1940 a Parigi, impegnato nella Resistenza con il movimento "Combat" (dopo la liberazione sara' redattore-capo del quotidiano con lo stesso titolo), premio Nobel per la letteratura nel 1957, muore nel 1960 per un incidente automobilistico. Lo caratterizzo' un costante impegno contro il totalitarismo e per i diritti umani, che espresse sia nell'opera letteraria e saggistica, sia nel giornalismo e nelle lotte civili (oltre che nella partecipazione alla Resistenza). In un articolo a lui dedicato ha scritto Giovanni Macchia (citiamo da "Camus e la letteratura del dissenso", in Giovanni Macchia, Il mito di Parigi, Einaudi): "L'assurdo fu per Camus un punto di partenza... Poiche' non si puo' immaginare una vita senza scelta, e tutto ha un significato nel mondo, anche il silenzio, e vivere 'en quelque maniere' significa pur riconoscere l'impossibilita' della negazione assoluta, la prima cosa che noi non possiamo negare e' la vita degli altri. Nell'interno dell'esperienza assurda nasce come prima evidenza (credere al proprio grido) la rivolta: slancio irragionevole contro una condizione incomprensibile e ingiusta, e che pur rivendica l'ordine nel caos. E ricordo la gioiosa impressione che provoco' la formula cartesiana di Camus, con la sua aria di limpido giuoco, quando la leggemmo la prima volta. Non 'je me revolte, donc je suis': ma 'je me revolte, donc nous sommes'. Risollevare gli uomini dalla loro solitudine, dare una ragione ai loro atti; mettersi non dalla parte degli uomini che fanno la storia ma di coloro che la subiscono... Rivolta come fraternita'". Opere di Albert Camus: tra le opere di Camus particolarmente significative dal nostro punto di vista ci sembrano Il mito di Sisifo, Caligola, La peste, L'uomo in rivolta, tutti piu' volte ristampati da Bompiani. Utile anche la lettura dei Taccuini (sempre presso Bompiani) e delle corrispondenze per "Combat" 1944-1947 raccolte col titolo Questa lotta vi riguarda (ancora Bompiani). Si veda anche (con Arthur Koestler), La pena di morte, Newton Compton, Roma 1981. Opere su Albert Camus: numerose sono le monografie su Camus; si vedano almeno la testimonianza di Jean Grenier, Albert Camus, souvenirs, Gallimard, e per una sommaria introduzione: Pol Gaillard, Camus, Bordas; Roger Grenier, Albert Camus, soleil et ombre, Gallimard; Francois Livi, Camus, La Nuova Italia; una recente vasta biografia e' quella di Olivier Todd, Albert Camus, una vita, Bompiani.

*

Tre riflessioni da una commemorazione del 2013

1. Albert Camus non e' solo un grande scrittore e drammaturgo, non e' solo un grande attivista per i diritti umani: e' uno dei piu' grandi pensatori politici del XX secolo, e lo e' per due motivi.

Il primo: perche' e' uno dei grandi pensatori morali, che mai le scelte morali prostitui' alla contingenza tattica dell'agire politico, ne' al tornaconto personale o del gruppo dei prossimi ai danni di altri esseri umani. Che mai le scelte morali - e quindi altresi' quelle politiche - disgiunse dall'ascolto della voce delle vittime, dalla visione del volto muto e sofferente delle vittime. Che sempre senti' che a quella richiesta di aiuto che i sofferenti e gli estinti lanciano occorre rispondere con la propria responsabilita'. Recare aiuto a chi soffre oppressione, paura, bisogno: e' il primo dovere.

Il secondo: perche' mentre pensava agiva, e cosi' non solo ha protestato, ma ha coerentemente e concretamente combattuto contro il colonialismo, ha combattuto contro il fascismo, ha combattuto contro il totalitarismo, ha combattuto contro le guerre e le dittature, contro le ingiustizie e le violenze. Ha sempre combattuto contro tutte le ideologie e le prassi assassine. Ed ha lottato sempre senza perdere la consapevolezza del rispetto della vita, della dignita' e dei diritti altrui, anche nelle situazioni piu' tragiche.

2. Chi ha letto La peste - a nostro avviso uno dei capolavori di sapienza umana della letteratura universale - sa cosa e' la Resistenza. Chi ha letto La peste sa cosa e' la nonviolenza.

Chi ha letto Lo straniero, Caligola, Il malinteso, La caduta, Il mito di Sisifo, sa cosa e' l'assurdita' della nostra condizione esistenziale e quale sia la radice della rivolta contro ogni egoismo, contro ogni sopraffazione, contro ogni menzogna.

Chi ha letto L'uomo in rivolta - uno dei libri di riflessione morale e politica piu' illuminanti - e gli editoriali di "Combat", sa cosa e' il dovere morale, il dovere politico, vi apprende cosa sia fraternita'.

Ma tutto Camus va letto. Dai Taccuini ad Actuelles, da tutto il teatro a tutta la pubblicistica militante, all'intera opera narrativa, lirica e descrittiva, saggistica. Leggere Camus ti nutre sempre.

3. E' l'artista e il pensatore della bellezza del mondo e del dovere di amare, del senso del limite e della responsabilita', della coscienza della solitudine e del dovere della solidarieta' in inscindibile compresenza, dell'intreccio della giustizia e della liberta', dell'io e del noi, del riconoscimento di umanita' e della riconoscenza per l'umanita', della pieta' che opera contro il male.

Ed e' il lottatore fermo e costante in difesa della civilta' umana che nel dialogo e nella condivisione, nell'ascolto e nell'aiuto reciproco consiste; l'oppositore intransigente che si batte contro tutti i fascismi, contro la guerra, contro la pena di morte, contro ogni persecuzione ed uccisione.

Il filosofo e il militante della nonviolenza in cammino.

 

2. INIZIATIVE. PER LA GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, a Viterbo si svolgeranno due iniziative.

- il 25 novembre la celebrazione istituzionale promossa dalla Prefettura;

- il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune di Viterbo con inizio alle ore 16,30 un incontro pubblico promossa dall'"associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo", incontro che avra' come tema centrale la presentazione della "Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica", nota come "Convenzione di Istanbul", approvata dal Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa il 7 aprile 2011 e ratificata all'unanimita' dal Parlamento italiano nel giugno 2013 (e quindi legge dello Stato italiano dal 19 giugno 2013).

 

3. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

4. MATERIALI. UN ESTRATTO DA UNA LETTERA CON DUE BIBLIOGRAFIE

[Riportiamo il seguente estratto da una lettera diffusa attraverso la mailing list del "Tavolo per la pace" di Viterbo; non abbiamo qui riprodotto la "Convenzione di Istanbul" (che stiamo pubblicando in questi giorni in due parti sul supplemento "Nonviolenza. Femminile plurale") ne' la "Carta di Lampedusa" (che abbiamo gia' piu' volte ripubblicata sul nostro notiziario)]

 

Carissime e carissimi partecipanti al Tavolo per la pace di Viterbo,

sperando di far cosa utile e non sgradita, ed in vista dei prossimi incontri e delle prossime iniziative, in particolare in vista del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e della relativa iniziativa dell'"associazione Erinna - centro antiviolenza" a Viterbo il 26 novembre presso la Sala Regia del Comune con inizio alle ore 16,30 (iniziativa cui abbiamo dato la nostra adesione e il nostro sostegno come Tavolo per la pace), così come in vista del nostro prossimo incontro del 3 dicembre, ed ovviamente anche in riferimento alle iniziative in corso per l'istituzione della Consulta comunale per l'immigrazione così come per la delibera "per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine ed ai bambini non cittadine e cittadini italiani con cui la comunità viterbese ha una relazione significativa e quindi impegnativa", vi invio per opportuna documentazione i seguenti testi (scusandomi fin d'ora con chi già li avesse e li conoscesse a menadito):

a) la Convenzione di Istanbul;

b) la Carta di Lampedusa.

*

Segnalo anche, per chi già non li conoscesse, i seguenti siti istituzionali:

- Dipartimento per le pari opportunità: www.pariopportunita.gov.it

- Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali: www.unar.it

- Unicef: www.unicef.it

*

Segnalo anche, per chi già non li conoscesse ed avesse interesse a leggerli, alcuni dei testi a mio modesto avviso più utili per una conoscenza introduttiva:

a) del pensiero filosofico delle donne nel XX secolo (che ha liberato l'umanità tutta da catene millenarie ed aperto prospettive teoriche e pratiche di incontro e riconoscimento, di rispetto e di solidarietà, di verità e di giustizia, di convivenza e di felicità per tutte e tutti);

b) del pensiero e dell'azione del movimento antirazzista (poiché è necessario studiare seriamente il razzismo nelle sue scaturigini e nelle sue interazioni come nella sua fenomenologia e nelle sue implicazioni, sia ideologiche che effettuali; vale per la lotta antirazzista quello che vale per la lotta nonviolenta: occorre studiare la violenza - nelle sue manifestazioni come nelle sue teorizzazioni - per poterla adeguatamente contrastare).

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a) Una minima bibliografia sul pensiero filosofico delle donne nel XX secolo

a.1. Sette testi panoramici e introduttivi

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.

- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.

- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.

- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.

- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.

- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.

- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.

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a.2. Sette testi classici

- Hannah Arendt, Vita activa, Bompiani, Milano 1964, 1994, pp. XXXIV + 286.

- Simone de Beauvoir, Le deuxième sexe, Gallimard, Paris 1949, 1976, 1989, 2 voll. per complessive pp. 416 + 672.

- Assia Djebar, Donne d'Algeri nei loro appartamenti, Giunti, Firenze 1988, 2000, pp. 192; Eadem, La donna senza sepoltura, Il Saggiatore, Milano 2002, pp. 192.

- Luce Irigaray, Speculum. L'altra donna, Feltrinelli, Milano 1975, 1989, pp. 352.

- Rosa Luxemburg, Scritti politici, Editori Riuniti, Roma 1967, 1976, pp. 708; Eadem, Scritti scelti, Edizioni Avanti!, 1963, Einaudi, Torino 1975, 1976, pp. CVIII + 760.

- Simone Weil, La condizione operaia, Edizioni di Comunità, Milano 1952, Mondadori, Milano 1990, pp. 318; Eadem, Quaderni, Adelphi, Milano 1982-1993, quattro volumi per complessive pp. 1846.

- Virginia Woolf, Le tre ghinee, La Tartaruga, Milano 1975, Feltrinelli, Milano 1987, pp. 256.

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a.3. Sette strumenti di lavoro

- Joanna Bourke, Paura. Una storia culturale, Laterza, Roma-Bari 2007, Il sole 24 ore, Milano 2010, pp. XII + 476; Eadem, Stupro. Storia della violenza sessuale dal 1860 a oggi, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011, pp. VI + 602.

- Anna Bravo, A colpi di cuore. Storie del sessantotto, Laterza, Roma-Bari 2008, pp. IV + 322; Eadem, La conta dei salvati. Dalla Grande Guerra al Tibet: storie di sangue risparmiato, Laterza, Roma-Bari 2013, pp. VI + 246.

- Fatema Mernissi, Islam e democrazia. La paura della modernità, Giunti, Firenze 2002, pp. 222; Eadem, La terrazza proibita. Vita nell'harem, Giunti, Firenze 1996, 2001, pp. 236; Eadem, L'harem e l'Occidente, Giunti, Firenze 2000, pp. 192.

- Robin Morgan, Sessualità, violenza e terrorismo, La Tartaruga, Milano 1998, 2003, pp. 250.

- Adrienne Rich, Nato di donna, Garzanti, Milano 1977, 1996, 2000, pp. 422.

- Sheila Rowbotham, Donne, resistenza e rivoluzione, Einaudi, Torino 1976, 1977, pp. VIII + 336; Eadem, Esclusa dalla storia, Editori Riuniti, Roma 1977, pp. 272.

- Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, 1996, pp. VI + 282.

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a.4. Sette testimonianze

- Bianca Guidetti Serra, Compagne, Einaudi, Torino 1977, 2 volumi, pp. XX + 662.

- Etty Hillesum, Diario 1941-1943, Adelphi, Milano 1985, 1996, pp. 268; Eadem, Lettere 1942-1943, Adelphi, Milano 1990, 2001, pp. 158.

- Franca Ongaro Basaglia, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150; Eadem, Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 290.

- Elisabeth Burgos (a cura di), Mi chiamo Rigoberta Menchù, Giunti, Firenze 1987, pp. XXIV + 304.

- Elena Gianini Belotti, Dalla parte delle bambine, Feltrinelli, Milano 1973, 1982, pp. 200.

- Giuliana Morandini, ... E allora mi hanno rinchiusa, Bompiani, Milano 1977, 1985, pp. XVIII + 242.

- Daniela Padoan, Le pazze. Un incontro con le madri di Plaza de Mayo, Bompiani, Milano 2005, pp. 432.

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a.5. Un'opera di riferimento

- Georges Duby, Michelle Perrot (a cura di), Storia delle donne in Occidente, Laterza, Roma-Bari, 1990-1992, 1994-1996, 5 voll. (vol. I. L'Antichità, a cura di Pauline Schmitt Pantel, pp. XVIII + 606; vol. II. Il Medioevo, a cura di Christiane Klapisch-Zuber, pp. VIII + 600; vol. III. Dal Rinascimento all'età moderna, a cura di Natalie Zemon Davis e Arlette Farge, pp. VI + 568; vol. IV. L'Ottocento, a cura di Genevieve Fraisse e Michelle Perrot, pp. VI + 618; vol. V. Il Novecento, a cura di Françoise Thebaud, pp. VI + 714).

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b) Una minima bibliografia per l'analisi critica e il contrasto efficace del razzismo

b.1. Sette testi panoramici e introduttivi

- Laura Balbo, Luigi Manconi, Razzismi. Un vocabolario, Feltrinelli, Milano 1993, pp. 136.

- Alessandro Dal Lago, Non-persone. L'esclusione dei migranti in una società globale, Feltrinelli, Milano 1999, pp. 272.

- Albert Memmi, Il razzismo. Paura dell'altro e diritti della differenza, Costa & Nolan, Genova 1989, pp. 174.

- Annamaria Rivera, Estranei e nemici. Discriminazione e violenza razzista in Italia, Deriveapprodi, Roma 2003, pp. 160.

- Renate Siebert, Il razzismo. Il riconoscimento negato, Carocci, Roma 2003, pp. 172.

- Pierre-André Taguieff, Il razzismo. Pregiudizi, teorie, comportamenti, Raffaello Cortina Editore, Milano 1999, pp. VI + 128.

- Michel Wieviorka, Il razzismo, Laterza, Roma-Bari 2000, pp. VIII + 152.

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b.2. Sette testi classici

- Hannah Arendt, Le origini del totalitarismo, Edizioni di Comunità, Milano 1967, 1996, pp. LVI + 712.

- Zygmunt Bauman, Modernità e olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999, pp. 284.

- Primo Levi, I sommersi e i salvati, Einaudi, Torino 1986, pp. VI + 170.

- Claude Lévi-Strauss, Razza e storia. Razza e cultura, Einaudi, Torino 2002, pp. XVIII + 118.

- Nelson Mandela, Lungo cammino verso la libertà. Autobiografia, Feltrinelli, Milano 1995, pp. 606.

- George L. Mosse, Il razzismo in Europa. Dalle origini all'Olocausto, Laterza, Roma-Bari 1985, Mondadori, Milano 1992, 1993.

- Tzvetan Todorov, Memoria del male, tentazione del bene, Garzanti, Milano 2001, pp. 406.

*

b.3. Sette strumenti di lavoro

- Tahar Ben Jelloun, Il razzismo spiegato a mia figlia, Bompiani, Milano 1998, 1999, pp. 96.

- Marcella Delle Donne, Convivenza civile e xenofobia, Feltrinelli, Milano 2000, pp. 156.

- Teun van Dijk, Il discorso razzista, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994, pp. 102.

- Julia Kristeva, Etrangers à nous-memes, Fayard, Paris 1988, Gallimard, Paris 1991, pp. 314.

- Françoise Sironi, Persecutori e vittime. Strategie di violenza, Feltrinelli, Milano 2001.

- Edward W. Said, Orientalismo, Bollati Boringhieri, Torino 1991, Feltrinelli, Milano 1999, Gruppo editoriale L'Espresso, Roma 2007, pp. VIII + 448.

- Vandana Shiva, Terra madre, Utet, Torino 2002 (edizione riveduta di Sopravvivere allo sviluppo, Isedi, Torino 1990), pp. VI + 232; Il bene comune della terra, Feltrinelli, Milano 2006, pp. 216.

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b.4. Sette testimonianze

- Tahar Ben Jelloun, L'estrema solitudine, Milvia, Torino 1988, Bompiani, Milano 1999, pp. 224.

- Angela Davis, Autobiografia di una rivoluzionaria, Garzanti, Milano 1975, pp. 416.

- Frantz Fanon, Il negro e l'altro, Il Saggiatore, Milano 1965, 1972, pp. 288; Idem, I dannati della terra, Einaudi, Torino 1962, 1976, pp. XXX + 250.

- Fabrizio Gatti, Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini, Rcs, Milano 2007, 2009, pp. 500.

- Antonello Mangano, Gli africani salveranno l'Italia, Rcs, Milano 2010, pp. 176.

- Marco Rovelli, Lager italiani, Rcs, Milano 2006, pp. 288.

- Gian Antonio Stella, L'orda, Rcs, Milano 2002, 2003, R. L. Libri, Milano 2005, pp. 320.

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b.5. Un'opera di riferimento

- Centro studi e ricerche Idos (a cura di), Dossier statistico immigrazione, Roma; rapporto annuale che da molti anni è uno strumento fondamentale, cfr. anche il sito www.dossierimmigrazione.it

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c) Sette più sette testi integrativi

- Adriana Cavarero, Orrorismo ovvero della violenza sull'inerme, Feltrinelli, Milano 2007, pp. 174.

- Shulamith Firestone, La dialettica dei sessi, Guaraldi, Firenze-Rimini 1971, 1976, pp. 250.

- bell hooks, Elogio del margine, Feltrinelli, Milano 1998, pp. 160.

- Lea Melandri, Le passioni del corpo. La vicenda dei sessi tra origine e storia, Bollati Boringhieri, Torino 2001, pp. 192; Eadem, Amore e violenza. Il fattore molesto della civiltà, Bollati Boringhieri, Torino 2011, pp. 166.

- Azar Nafisi, Leggere Lolita a Teheran, Adelphi, Milano 2004, 2009, pp. 384.

- Martha C. Nussbaum, La fragilità del bene, Il Mulino, Bologna 1996, 2004, 2011, pp. VI + 832; Eadem, Diventare persone, Il Mulino, Bologna 2001, 2011, pp. 362.

- Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438.; Eadem, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886.

- Elena Pulcini, La cura del mondo. Paura e responsabilità nell'età globale, Bollati Boringhieri, Torino 2009, pp. 298.

- Nawal al Sa'dawi, Firdaus storia di una donna egiziana, Giunti, Firenze 2001, pp. 128.

- Marianella Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili, Bruno Mondadori, Milano 2003, pp. 352.

- Giuliana Sgrena (a cura di), La schiavitù del velo. Voci di donne contro l'integralismo islamico, Manifestolibri, Roma 1995, 1999, pp. 128; Eadem, Alla scuola dei taleban, Manifestolibri, Roma 2002, pp. 176; Eadem, Il fronte Iraq, Manifestolibri, Milano 2004, pp. 184; Eadem, Fuoco amico, Feltrinelli, Milano 2005, pp. 160; Eadem, Il prezzo del velo, Feltrineli, Milano 2008, pp. 160.

- Edith Stein, L'empatia, Franco Angeli, Milano 1986, 2002, pp. 208.

- Christa Wolf, Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 160; Eadem, Premesse a Cassandra, Edizioni e/o, Roma 1984, pp. 176.

- Maria Zambrano, Chiari del bosco, Feltrinelli, Milano 1991, pp. 184; Eadem, L'agonia dell'Europa, Marsilio, Venezia 1999, 2009, pp. 102; Eadem, Verso un sapere dell'anima, Cortina, Milano 1996, pp. XXIV + 192.

 

5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

6. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1811 dell'8 novembre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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