[Nonviolenza] Telegrammi. 1791
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- Date: Sat, 18 Oct 2014 19:55:18 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1791 del 19 ottobre 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Su questa strada
2. "Alimentazione, salute, ambiente". Un incontro a Viterbo con la dottoressa Antonella Litta
3. Su una grave vicenda avvenuta presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Viterbo
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. SU QUESTA STRADA
Su questa strada tra Perugia ed Assisi negli anni della lotta antifascista Aldo Capitini e coloro che con lui resistevano camminarono ragionando, assemblea itinerante di chi non si era arreso al male, preparando la lotta di liberazione, la repubblica democratica, l'internazionale futura umanita'.
Su questa strada tra Perugia ed Assisi nel 1961 per iniziativa di Aldo Capitini i compagni di un tempo ed i giovani s'incontrarono per opporsi alla guerra e per proseguire con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, la lotta per liberare l'umanita' intera.
Su questa strada oggi, 19 ottobre 2014, camminano ancora le persone amiche della nonviolenza.
Pace, disarmo, smilitarizzazione.
Vita, dignita', solidarieta' per tutti gli esseri umani.
Una sola umanita' in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.
Contro la guerra e tutte le uccisioni.
Contro il razzismo e tutte le persecuzioni.
Contro il maschilismo e tutte le oppressioni.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite e' il primo dovere.
La nonviolenza e' in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INCONTRI. "ALIMENTAZIONE, SALUTE, AMBIENTE". UN INCONTRO A VITERBO CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA
Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 18 ottobre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta sul tema: "Alimentazione, salute, ambiente: alcune riflessioni ed alcune iniziative necessarie per un impegno adeguato in difesa dei diritti umani fondamentali".
L'incontro ha approfondito gli aspetti scientifici, morali, politici ed antropologici degli argomenti considerati, in una prospettiva di azione nonviolenta per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
L'incontro e' stato anche parte di un percorso di preparazione ed accostamento alla marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgera' domenica 19 ottobre.
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Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio e il diritto all'abitare con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
3. DOCUMENTAZIONE. SU UNA GRAVE VICENDA AVVENUTA PRESSO IL SERVIZIO PSICHIATRICO DI DIAGNOSI E CURA DI VITERBO
[Dall'Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia - in sigla: Afesopsit - (per contatti: afesopsit at libero.it) riceviamo e diffondiamo.
Vito Ferrante, persona di straordinario rigore morale e di sconfinata generosita', e' il presidente e l'anima dell'"Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia" (Afesopsit), una fondamentale esperienza di solidarieta', di partecipazione, di democrazia, di difesa nitida e intransigente dei diritti umani. Gia' consigliere comunale di Viterbo, apprezzatissimo scultore, presidente della Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo, Vito Ferrante e' una delle personalita' piu' stimate nell'ambito del volontariato e dell'impegno sociale e civile, promotore di innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta, diuturnamente impegnato nel recare aiuto a chi piu' ne ha bisogno; e' a Viterbo un luminoso punto di riferimento per la societa' civile, per le esperienze di solidarieta' e di liberazione, per i movimenti democratici, per i servizi pubblici impegnati nell'assistenza rispettosa e promotrice della dignita' e dei diritti umani]
Al Direttore generale della Asl di Viterbo
al Presidente della Regione Lazio e Commissario regionale alla Sanita'
al Sindaco di Viterbo
al Direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl di Viterbo
al Prefetto di Viterbo
al Questore di Viterbo
al Presidente della Provincia di Viterbo
al Presidente ed ai membri della Commissione Sanita' della Regione Lazio
ai membri della Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo
al Presidente e ai membri della Consulta regionale per la salute mentale del Lazio
e per opportuna conoscenza:
alla Procura della Repubblica di Viterbo
al Ministro della Salute
al Sottosegretario alla Salute
Oggetto: Una segnalazione su una grave vicenda (che vale anche come integrazione della nostra segnalazione del 18 settembre 2013)
Egregi signori,
1. come Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia (in sigla: Afesopsit) vi segnaliamo di essere venuti a conoscenza che presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (in sigla: Spdc) di Viterbo alcune settimane fa, nella notte fra il 13 e il 14 giugno 2014, si e' verificato un episodio che ha provocato gravi lesioni (e un effettivo pericolo per la stessa vita) ad un assistito che era stato legato al letto e lasciato senza una continua adeguata assistenza nonostante le sue richieste.
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2. Quanto sopra esposto segnaliamo altresi' ad integrazione della nostra segnalazione del 18 settembre 2013 con cui vi informavamo di una precedente grave vicenda sulla quale a seguito della nostra segnalazione la magistratura ritenne di dover intervenire.
Lo scorso anno avevamo infatti segnalato a tutte le competenti autorita' la situazione di obiettivo rischio della violazione della dignita' umana e di effettivo pericolo per l'incolumita' personale conseguente alla pratica delle contenzioni degli assistiti presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura di Viterbo.
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3. Nella segnalazione del 18 settembre 2013 richiamavamo peraltro l'attenzione di tutti i destinatari su quanto disposto dalla Costituzione della Repubblica Italiana all'art. 13, comma quarto: "E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'", ed all'art. 32, comma secondo: "Nessuno puo' essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non puo' in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Ed avevamo aggiunto: "Sono parole inequivocabili, e come e' noto tutte le ulteriori disposizioni normative devono obbligatoriamente conformarsi ai criteri costituzionalmente stabiliti".
Pertanto nel settembre dello scorso anno avevamo chiesto a tutte le autorita' competenti "di svolgere le opportune verifiche e di assumere le conseguenti iniziative per quanto di rispettiva competenza", riservandoci ovviamente "ogni ulteriore opportuna iniziativa che si rendesse necessaria a tutela dei diritti umani degli assistiti, del corretto e adeguato funzionamento dei servizi pubblici, della miglior collaborazione tra servizi, operatori, assistiti e loro familiari, e - last, but not least - del pieno rispetto della legalita'", ovviamente restando a disposizione "per ogni opportuno chiarimento, approfondimento, collaborazione, nello spirito di comprensione e di solidarieta'" che ci caratterizza.
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4. Peraltro quella segnalazione non fu l'unica nostra iniziativa.
Precedentemente avevamo gia' tempestivamente informato la Consulta dipartimentale per la salute mentale della Asl di Viterbo e il direttore del Dipartimento di salute mentale della documentazione ricevuta da cui scaturi' la nostra iniziativa; avevamo inoltre incontrato il Direttore generale della Asl di Viterbo ed avevamo informato tutti i membri della Commissione Sanita' della Regione Lazio in occasione dell'audizione svoltasi a Roma il 16 luglio 2013.
Successivamente avevamo avuto un carteggio e un incontro con il Direttore del Dipartimento di salute mentale della Asl di Viterbo, ed altri incontri ancora con altri soggetti istituzionali.
Sull'argomento siamo ripetutamente intervenuti con documenti indirizzati alle autorita' istituzionali competenti ed in numerosi incontri sia informali che ufficiali nelle opportune sedi istituzionali; da ultimo abbiamo segnalato la questione (ed anche l'ultimo drammatico episodio) nel recente incontro ufficiale che abbiamo avuto al Ministero della Salute con il sottosegretario De Filippo in data 30 luglio 2014.
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5. Il recente gravissimo episodio che poteva avere conseguenze fin letali (e fortunatamente cosi' non e' stato) conferma la legittimita' e la giustezza delle nostre preoccupazioni, e la conseguente necessita' che esse siano recepite da tutte le istituzioni competenti al fine di garantire l'incolumita' e i diritti degli assistiti e promuovere le buone pratiche necessarie per garantire assistenza adeguata, pieno rispetto della dignita' umana, efficacia del servizio pubblico, assoluta conformita' alla legge.
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6. A tutti i destinatari della presente segnalazione si chiede di assumere urgentemente tutti gli eventuali provvedimenti di loro competenza; ovviamente come Afesopsit restiamo a disposizione per ogni opportuno chiarimento, approfondimento, collaborazione, nello spirito di comprensione e di solidarieta' che da sempre ci caratterizza.
Vogliate gradire distinti saluti,
per l'Associazione familiari e sostenitori sofferenti psichici della Tuscia (Afesopsit)
il presidente Vito Ferrante
Viterbo, 17 agosto 2014
4. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Jorge Manrique, Obra completa, Espasa Calpe, Madrid 1940, 1981, pp. 144.
- Pier Jacopo Martello, Rime per la morte del figlio, Einaudi, Torino 1972, pp. 78.
- Salvador Espriu, Pelle di toro. Libro di Sinera. Le canzoni di Arianna, Guanda, Parma 1966, pp. XLIV + 216.
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
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