[Nonviolenza] Ogni vittima ha il volto di Abele. 81



 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 81 del 3 ottobre 2014

 

In questo numero:

1. Cessino le stragi nel Mediterraneo

2. Celebrata a Viterbo la Giornata della nonviolenza. La citta' ringrazia Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi e don Dante Bernini

3. Sintesi dell'intervento di Valentina Bruno del centro antiviolenza Erinna a nome del "Tavolo per la pace" alla celebrazione della Giornata della nonviolenza a Viterbo

4. Mimmo Di Pietro: L'adesione dell'Associazione Famiglia di Nazareth alla Giornata della nonviolenza

5. A Orte celebrata la Giornata della nonviolenza

6. Il 19 ottobre la marcia della pace Perugia-Assisi

7. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

 

1. EDITORIALE. CESSINO LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Cessino le stragi nel Mediterraneo.

L'Italia puo' farle cessare immediatamente: abolendo le infami misure razziste e consentendo finalmente a tutti gli esseri umani di venire nel nostro paese in modo legale e sicuro.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

L'Italia torni al rispetto della sua stessa Costituzione.

 

2. INIZIATIVE. CELEBRATA A VITERBO LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA. LA CITTA' RINGRAZIA UMBERTINA AMADIO, OSVALDO ERCOLI, ANNA MAGHI E DON DANTE BERNINI

 

Con ampia partecipazione della cittadinanza si e' svolta nel pomeriggio di giovedi' 2 ottobre 2014 a Viterbo, presso la Sala Regia del Comune, la celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza, istituita dall'Onu nel giorno anniversario della nascita di Gandhi.

Iniziativa che si aggiungeva alle altre gia' realizzate la mattina e il giorno precedente dal "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" (la struttura nonviolenta viterbese che dal 2007 tutti gli anni promuove, organizza e svolge le celebrazioni della Giornata della nonviolenza).

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Nel corso della celebrazione il sindaco ha consegnato a nome della citta' intera un riconoscimento a quattro personalita' che hanno contribuito all'impegno per la pace, i diritti umani, la nonviolenza.

Le quattro personalita' cui la citta' di Viterbo ha espresso cosi' la sua gratitudine sono Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi, don Dante Bernini.

E don Dante Bernini, una delle figure a livello internazionale piu' illustri dell'impegno per la pace e la giustizia, ha tenuto l'intervento conclusivo, cuore della manifestazione, espressione del pensiero e della volonta' di tutte le persone partecipanti, celebrando la nonviolenza come impegno concreto e costante di difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani, di solidarieta' che tutto il mondo vivente accomuna, di salvaguardia della biosfera casa comune dell'umanita'.

Riportiamo di seguito ancora una volta le motivazioni dell'attribuzione del riconoscimento alle quattro persone cui la citta' ha espresso la sua gratitudine.

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Alla professoressa Umbertina Amadio,

all'impegno prezioso, alla dignita' con cui ha costruito e trasmesso conoscenza a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante. All'ironia leggera e alla chiarezza della sua visione, alla sua fiducia in un futuro migliore per tutte e tutti noi. Alla riservatezza con cui ha sostenuto sogni e progetti, sempre donando senza che la sua mano sinistra sapesse cosa facesse la sua mano destra. E ricordando altresi' come abbia preso parte all'impegno di pace a Viterbo non solo con l'attivita' educativa, psicagogica, rischiaratrice delle intelligenze e formatrice delle coscienze, ma anche partecipando direttamente in anni dolorosi di generale profondo smarrimento alle limpide iniziative del movimento che si opponeva alle guerre e alle stragi, proponeva la scelta della nonviolenza e si impegnava in modo nitido e intransigente in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani,

la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

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Al professor Osvaldo Ercoli,

gia' professore amatissimo da generazioni di allievi, gia' pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarieta', generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignita' umana di tutti e di ognuno, la civilta' come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanita' intera,

la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

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Ad Anna Maghi,

alla forza delle sue visioni, delle lucide utopie che ha rincorso fino a raggiungerle. All'impegno senza compromessi per la costruzione di un mondo migliore, perche' la voce delle donne, nella loro specifica e preziosa unicita', venisse ascoltata forte, qui come nel resto del mondo. All'opposizione netta alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze. All'amore infinito per la liberta'. Alla capacita' inesausta di intessere relazioni, e di condurre con se' tutte noi. Per aver fatto nascere e per far vivere ogni giorno Erinna, l'associazione di donne contro la violenza alle donne ed il centro antiviolenza, luogo di comunicazione, solidarieta' ed iniziativa tra donne, e preziosa risorsa in questa citta' per l'umanita' intera. Di innumerevoli iniziative cittadine di pace e di solidarieta' e di nonviolenza - dalle Donne in nero a Psichiatria democratica - inesauribile animatrice e cuore chiaroveggente,

la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

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A monsignor Dante Bernini,

vescovo emerito della diocesi di Albano, gia' presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e gia' membro della "Comece'" (Commission des Episcopats de la Communaute' Europeenne), una delle figure piu' illustri dell'impegno di pace, solidarieta', nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente e' stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarieta' con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilita' un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno,

la citta' di Viterbo grata per il suo impegno di pace.

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A Umbertina Amadio, a Osvaldo Ercoli, ad Anna Maghi e a don Dante Bernini esprimiamo anche noi ancora una volta la nostra profonda gratitudine, la nostra sincera riconoscenza per il loro impegno di pace e di solidarieta' che e' anche il nostro.

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E ci piace ricordare una volta ancora come la celebrazione della Giornata della nonviolenza questo significa:

- opposizione a tutte le guerre e a tutte le uccisioni: tutte le guerre sono nemiche dell'umanita' consistendo esse dell'uccisione di esseri umani;

- opposizione al razzismo e a tutte le persecuzioni, e pertanto qui ed ora impegno per l'immediata abolizione di tutte le infami misure razziste che stanno provocando sofferenze inaudite a tante persone innocenti e che sono causa delle stragi nel Mediterraneo;

- opposizione al maschilismo e a tutte le oppressioni, essendo il maschilismo la prima radice di tutte le violenze.

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Dinanzi alla drammatica situazione del mondo attuale scegliere la nonviolenza e' necessario e urgente.

E scegliere la nonviolenza significa:

- pace, disarmo, smilitarizzazione;

- riconoscimento, difesa e promozione del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla solidarieta';

- condivisione dei beni tra tutti gli esseri umani e rispetto e tutela dell'unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera.

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Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

3. RIFLESSIONE. SINTESI DELL'INTERVENTO DI VALENTINA BRUNO DEL CENTRO ANTIVIOLENZA ERINNA A NOME DEL "TAVOLO PER LA PACE" ALLA CELEBRAZIONE DELLA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA A VITERBO IL 2 OTTOBRE 2014

 

Noi di Erinna siamo state invitate a partecipare al Tavolo per la Pace da uno dei componenti del tavolo, dopo le prime riunioni del tavolo stesso; la partecipazione al Tavolo per la pace e' del tutto libera, aperta ad associazioni e persone.

Tre sono sostanzialmente le linee su cui il Tavolo lavora:

- innanzitutto e fondamentalmente l'opposizione alla dominazione e alla violenza  maschilista, che e' la radice e l'espressione prima di tutte le altre violenze;

- la lotta contro l'ingiustizia, il razzismo e tutte le forme di discriminazione, deprivazione, riduzione in schiavitu';

- l'opposizione alla guerra e alle violenze, alle uccisioni e alle persecuzioni.

Fin dal primo incontro e' stata chiara, nella doppia veste di criticita' e punto di forza, la grande eterogeneita' delle persone partecipanti al Tavolo; una realta' fatta di identita' plurime e di differenze. Questa eterogeneita' rappresenta una sfida importante, e la possibilita' di poterla fronteggiare ha a che fare con quanto conta il progetto complessivo.

Tutte le posizioni che il Tavolo esprime sono raggiunte col metodo nonviolento del consenso (che prevede che si prendano solo le decisioni su cui si raggiunge l'unanimita'), ed in una forma rafforzata: ovvero all'unanimita' dei presenti di due successivi incontri (vale a dire che ogni decisione per essere valida deve aver ottenuto l'unanimita' di tutti i partecipanti ad una riunione ed essere poi confermata all'unanimita' nella riunione successiva).

Il metodo del consenso e' una tecnica di decisione nonviolenta che valorizza la capacita' di discernimento e di cooperazione di ogni persona: si prendono solo le decisioni su cui si raggiunge l'unanimita', riconoscendo ad ogni singola persona il potere di bloccare il processo ed impedire la decisione: centrale l'impegno ad accompagnare l'opposizione ad una proposta con la formulazione di un'altra proposta sulla quale si possa raggiungere il consenso, in un percorso di chiarimento reciproco, di approfondimento e di avvicinamento progressivo delle opinioni, di esercizio critico condiviso.

In questa ottica, vedo non solo il metodo del consenso, ma il consenso stesso come uno strumento di lavoro e non un fine da raggiungere ad ogni costo; se dovessi usare una metafora, direi che il consenso e' il viaggio che facciamo insieme, non la destinazione.

Ed e' attraverso questo percorso che e' possibile arrivare ad una risoluzione e ad uno scioglimento delle questioni, fino ad arrivare all'unanimita'.

Rispetto al percorso decisionale, questa modalita' permette e, se vissuta in piena consapevolezza, richiede una forma di "autodisciplina", di confronto con la gestione del potere: la possibilita' di fare proposte si accompagna alla responsabilita' di farle in maniera autorevole, ma non finalizzata alla rottura, ne' per amore di provocazione.

Un esempio luminoso della strada fatta e' stata la contaminazione dei linguaggi avvenuta nella discussione della bozza di proposta per l'attribuzione della cittadinanza onoraria alle bambine e ai bambini migranti: l'acquisizione di un linguaggio capace di riconoscere e di rispettare la differenza di genere e' un primo passo importante nella costruzione di un nuovo orizzonte culturale e di pensiero.

Se dovessi definire il tavolo con un'espressione sola, lo definirei come "tensione verso".

Con l'augurio profondo di poter essere ogni giorno "amore che lotta".

 

4. RIFLESSIONE. MIMMO DI PIETRO: L'ADESIONE DELL'ASSOCIAZIONE FAMIGLIA DI NAZARETH ALLA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA

[Riceviamo e volentieri diffondiamo, scusandoci per il ritardo nella pubblicazione]

 

Cari amici,

siamo arrivati a questo importante appuntamento di oggi 2 ottobre 2014, indetto dal Comune di Viterbo a cui prendono parte le rappresentanti ed i rappresentanti delle varie associazioni che costituiscono il "Tavolo per la Pace".

L'Associazione Famiglia di Nazareth, che mi onoro di rappresentare, ha condiviso fin dal primo incontro le nobili finalita' per l'impegno in difesa della vita, della dignita' di tutte le persone, per la pace, per i diritti umani, per la nonviolenza, ed oggi e' presente per dare il proprio sostegno e contributo a questa celebrazione.

Auspichiamo una presenza numerosa di pubblico e di rappresentanti delle varie associazioni facenti parte del "Tavolo per la Pace"  affinché il messaggio che si vuole proporre venga ampiamente diffuso ed entri nelle coscienze di tutte le persone.

Augurando una piena riuscita di questa significativa iniziativa, celebrata in questa "Giornata internazionale della nonviolenza", do' appuntammento a tutti alle ore 17 presso la Sala Regia del Comune di Viterbo.

Grazie per la partecipazione,

Mimmo Di Pietro, per l'Associazione Famiglia di Nazareth - Viterbo

 

5. INIZIATIVE. A ORTE CELEBRATA LA GIORNATA DELLA NONVIOLENZA

 

Per iniziativa dell'Auser e dell'UniTre di Orte nella prestigiosa cornice della Sala delle Bandiere del Palazzo Comunale si e' svolta la celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza, istituita dall'Onu nel giorno dell'anniversario della nascita di Gandhi.

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Lo svolgimento della celebrazione

Il sindaco Moreno Polo ha recato il saluto dell'amministrazione comunale e con la sua presenza dall'inizio alla fine dell'incontro ha significato l'impegno profondamente sentito dell'istituzione e della cittadinanza a promuovere la pace, i diritti umani, la nonviolenza.

Rita Squarcetti e Giovanna Cavarocchi dell'Auser hanno tenuto le preziose relazioni introduttive all'incontro, ricostruendo anche le iniziative passate e le attivita' in corso e in programma.

La presidente dell'UniTre di Orte, Luisa Gentili, e la direttrice dei corsi, Paola Paolessi, hanno presentato le attivita' didattiche in corso e in programma e svolto rilevanti riflessioni.

Il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo, Peppe Sini, ed Enzo Zangrilli, gia' presidente della Consulta nazionale del volontariato della protezione civile e coordinatore degli interventi di volontariato presso i campi nei nove mesi seguenti il terremoto de L'Aquila del 2009, hanno tenuto i due interventi conclusivi.

Presenti all'incontro autorevoli personalita' della societa' civile ortana, dell'associazionismo come delle istituzioni, e particolarmente del mondo della scuola.

Tutte le persone intervenute hanno espresso vivo apprezzamento per l'iniziativa che ha costituito altresi' l'occasione per presentare il corso su "Pace, diritti umani, nonviolenza e volontariato" che si svolgera' a Orte nell'anno accademico 2014-2015.

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Una minima sintesi dell'intervento di approfondimento sulla nonviolenza

Intervenendo specificamente per illustrare il significato ed i fini della celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza, e le molteplici ed ineludibili implicazioni che la scelta di accostarsi alla nonviolenza comporta, il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini, ha articolato il suo intervento su alcuni temi fondamentali, accompagnando il ragionamento con puntuali esemplificazioni e precisi riferimenti a fonti ed esperienze teoretiche e pratiche.

Di seguito una rastremata sinossi.

I. La virtu' dell'attenzione, il rispetto della dignita' altrui e propria

Per accostarsi degnamente alla nonviolenza occorre prendere sul serio i propri pensieri: pensarli profondamente e valutarne le conseguenze anche implicite; occorre porsi all'ascolto delle altre persone e non mentire mai ad esse: rispettarle nella loro integrale dignita' di persone, e quindi di esseri pensanti, capaci di comprendere e di comunicare, esposti alla sofferenza e bisognosi di verita' e di solidarieta'; occorre usare correttamente il linguaggio: essere consapevoli di cio' che si dice; occorre decidere di impegnarsi per salvare le vite, per recare soccorso a chi soffre, per rispettare la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

II. Cosa e' questa cosa che chiamiamo nonviolenza. Un accostamento

1. La nonviolenza e' l'opposizione alla violenza

Il relatore ha svolto una rigorosa disamina filologica sia del termine italiano "nonviolenza" sia dei termini sanscriti usati da Mohandas K. Gandhi per denominare la sua proposta di lotta contro la violenza, ovvero "ahimsa" e "satyagraha" (che il termine italiano "nonviolenza" coniato da Aldo Capitini traduce e unifica): nonviolenza significa opposizione alla violenza, forza della verita', amore attivo, rispetto per la vita, armonia, ricomposizione, scelta di contrastare il male facendo il bene.

Ha fatto seguito una riflessione sul concetto di nonviolenza e sulle esperienze storiche in cui la nonviolenza si e' concretizzata e messa alla prova.

2. La nonviolenza e' complessa, un insieme di insiemi

In particolare e' stata proposta una nozione complessa  e pluridimensionale della nonviolenza come "insieme di insiemi":

a) un insieme di criteri assiologici (esemplificando con l'esempio per cui "tra i mezzi e i fini vi e' lo stesso rapporto che tra il seme e la pianta": fini buoni non possono essere ottenuti usando mezzi malvagi);

b) un insieme di strumenti ermeneutici (esemplificando con l'analisi sociologica del potere che si regge sempre su due pilastri: la forza e il consenso; cosicche' si puo' contrastare ogni potere ingiusto iniziando col negargli il consenso);

c) un insieme di tecniche deliberative (esemplificando con il "metodo del consenso", che prevede il diritto di veto da parte di ogni singola persona partecipante al processo decisionale, cosicche' si prendono solo le decisioni su cui vi e' l'accordo persuaso di tutte le persone; tutte garantendo del rispetto della loro dignita', e tutte impegnando a costruire insieme la volonta' comune);

d) un insieme di tecniche operative (esemplificando con lo sciopero, il digiuno ed altre forme ancora);

e) una metodologia di trasformazione positiva delle relazioni - interpersonali, sociali, politiche -;

f) una progetto-processo di cambiamento sociale e culturale orientato all'affermazione dell'eguaglianza di diritti e di doveri di tutti gli esseri umani, al reciproco aiuto, alla condivisione dei beni, alla responsabilita' comune per gli altri esseri umani e per l'intero mondo vivente.

III. Hic et nunc, quid agendum

Siamo di fronte a una situazione che giustamente e' stata definita "terza guerra mondiale" condotta "a pezzi" per occultarne la natura globale e totalitaria di aggressione all'intera umanita'.

Siamo di fronte allo scandalo dei 70 milioni al giorno di denaro pubblico sperperato dallo stato italiano per spese militari e riarmo, mentre la popolazione si trova in crescenti difficolta' e servizi pubblici primari subiscono tagli insensati e sciagurati la cui conseguenza e' la negazione del diritto alla salute, all'assistenza, alla casa, allo studio, al lavoro, a un ambiente vivibile.

- Scegliere la nonviolenza significa opporsi alla guerra e a tutte le uccisioni: la guerra uccide gli esseri umani; salvare le vite e' il primo dovere di ogni persona. L'Italia deve cessare di partecipare alle guerre, di finanziare le guerre, di fabbricare e vendere armi assassine.

- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al razzismo ed a tutte le persecuzioni: tutti gli esseri umani sono eguali in diritti, tutti hanno diritto all'aiuto altrui. Occorre abolire immediatamente le scellerate misure razziste europee e italiane responsabili delle innumerevoli morti nel mar Mediterraneo e di violenza abominevoli nei confronti dei migranti (i campi di concentramento, le deportazioni, la riduzione in schiavitu', l'imposizione infame e scellerata di un regime di apartheid).

- Scegliere la nonviolenza significa opporsi al maschilismo ed a tutte le oppressioni: la dominazione maschilista, di cui il femminicidio e' la manifestazione estrema, e' la prima radice di tutte le violenze; se non si sconfigge il maschilismo ogni impegno di pace, di giustizia e di solidarieta' restera' vano.

- Scegliere la nonviolenza significa impegnarsi per i diritti di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera, casa comune dell'umanita'.

IV. Per non concludere

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

La nonviolenza e' pace, disarmo, smilitarizzazione.

La nonviolenza e' accoglienza, assistenza, aiuto a tutti coloro che ne hanno bisogno.

La nonviolenza ti chiede di esser tu il cambiamento che vorresti vedere nel mondo.

La nonviolenza sei tu quando fai la cosa giusta.

 

6. INIZIATIVE. IL 19 OTTOBRE LA MARCIA DELLA PACE PERUGIA-ASSISI

 

Si svolge domenica 19 ottobre la marcia della pace Perugia-Assisi.

E' la piu' importante mobilitazione pacifista in Italia.

Occorre promuovere la piu' ampia partecipazione.

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Contro tutte le guerre e le uccisioni.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it, centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

Numero 81 del 3 ottobre 2014