[Nonviolenza] Telegrammi. 1768
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- Date: Thu, 25 Sep 2014 23:11:39 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1768 del 26 settembre 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Contro tutte le stragi
2. "Cultura come bene comune". Un incontro di riflessione a Viterbo
3. Da una lettera ai partecipanti al "Tavolo per la pace" di Viterbo. Altri materiali di documentazione per il 2 ottobre 2014
4. Segnalazioni librarie
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. CONTRO TUTTE LE STRAGI
Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 25 settembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione e denuncia "contro tutte le stragi, contro tutte le guerre, contro tutte le dittature".
Al termine dell'incontro e' stato promosso l'appello seguente.
*
Contro tutte le stragi, contro tutte le guerre, contro tutte le dittature.
Contro le stragi commesse dai terroristi decapitatori.
Contro le stragi commesse dai terroristi bombardieri.
Per la pace, il disarmo, la smilitarizzazione.
Per il ripristino della legalita' che salva le vite.
Per il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.
In Medio Oriente occorre un urgente massiccio intervento di interposizione e di polizia internazionale dell'Onu.
Occorre recare ingenti soccorsi umanitari alle popolazioni.
Occorre garantire accoglienza ed assistenza a chi ha perso tutto ed e' in fuga dall'orrore.
Occorre stroncare tutte le complicita' economiche e finanziarie con gli assassini, con tutti gli assassini.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.
Il primo dovere di ogni essere umano e di ogni umano istituto e' salvare le vite.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
2. INCONTRI. "CULTURA COME BENE COMUNE". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Si e' svolto la sera di giovedi' 25 settembre 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione su "La cultura come bene comune, responsabilita' e condivisione, difesa e promozione della dignita' umana, forza motrice della liberazione personale e collettiva".
All'incontro ha preso parte Paolo Arena.
*
Paolo Arena, critico e saggista, studioso di cinema, arti visive, weltliteratur, sistemi di pensiero, processi culturali, comunicazioni di massa e nuovi media, e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Marco Graziotti ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Ha tenuto apprezzate conferenze sul cinema di Tarkovskij all'Universita' di Roma "La Sapienza" e presso biblioteche pubbliche. Negli scorsi anni ha animato cicli di incontri di studio su Dante e su Seneca. Negli ultimi due anni ha animato tre cicli di incontri di studio di storia della sociologia, di teoria del diritto, di elementi di economia politica. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta.
3. MATERIALI. DA UNA LETTERA AI PARTECIPANTI AL "TAVOLO PER LA PACE" DI VITERBO. ALTRI MATERIALI DI DOCUMENTAZIONE PER IL 2 OTTOBRE 2014
Carissime e carissimi,
il 2 ottobre si avvicina mentre guerra, razzismo e maschilismo provocano quotidiane stragi.
Adoperiamoci affinché il 2 ottobre sia occasione di coscientizzazione e di impegno contro tutte le guerre, tutte le uccisioni, tutte le persecuzioni, tutte le violenze.
Ed adoperiamoci altresì per preparare adeguatamente la partecipazione alla marcia della pace Perugia-Assisi del 19 ottobre.
Facendo seguito alla lettera di ieri, invio alcuni altri materiali di documentazione forse utili per l'approfondimento della riflessione.
(...)
Ricordo ancora che il prossimo incontro del "Tavolo per la Pace" di Viterbo si terrà mercoledì primo ottobre, con inizio alle ore 17,15, sempre presso il Palazzetto della Creatività in via Carlo Cattaneo 9 (sito nell'area del complesso scolastico degli istituti comprensivi Canevari e Vanni). Sarà anche l'occasione per le ultime verifiche per l'iniziativa pubblica del giorno dopo.
Per ogni comunicazione il punto di riferimento è come sempre Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it
I materiali allegati in calce sono i seguenti:
1. Notizia sull'iniziativa del 2 ottobre 2014 a Viterbo
2. Bozza di lettera agli istituti scolastici
3. Bozza di lettera agli enti locali
4. Bozza di lettera alle associazioni democratiche
5. Bozza di lettera ai mezzi d'informazione
6. La Carta programmatica del Movimento Nonviolento
7. La nonviolenza in sette semplici lezioni
8. Per una definizione critica e pluridimensionale della nonviolenza
9. Dieci criteri utilizzabili per l'attribuzione di un riconoscimento per l'impegno per la pace e i diritti umani
10. Non solo l'8 marzo è l'8 marzo
11. Sommessa un'opinione. Ed un ringraziamento
12. Il mare colore del sangue
(...)
*
1. Notizia sull'iniziativa del 2 ottobre 2014 a Viterbo
Giovedì 2 ottobre 2014, Giornata internazionale della nonviolenza
Sala Regia del Comune di Viterbo, ore 17
- Celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza (istituita dall'Onu nella data dell'anniversario della nascita di Gandhi).
- Presentazione della marcia della pace Perugia-Assisi che si svolgerà il 19 ottobre.
- Presentazione del "Tavolo per la pace" di Viterbo.
- Espressione dell'impegno per la pace del Comune e della città di Viterbo.
- Conferimento da parte del Sindaco di un riconoscimento della città a quattro persone che si sono particolarmente impegnate per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: Umbertina Amadio, Osvaldo Ercoli, Anna Maghi, don Dante Bernini.
* Il programma della giornata
- Saluto del sindaco Leonardo Michelini.
- Intervento dell'assessore Fabrizio Fersini.
- Intervento di Valentina Bruno, a nome del "Tavolo per la pace".
- intervento di Paolo Moricoli, consigliere comunale delegato alle attività per la pace e i diritti umani, sulla Marcia della Pace Perugia-Assisi e sull'impegno del Comune e del "Tavolo per la pace" a sostegno della marcia e delle iniziative ad essa collegate.
- Flavia Barcherini presenta Umbertina Amadio; il sindaco consegna il riconoscimento ad Umbertina Amadio; Umbertina Amadio pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.
- Mario Di Marco presenta Osvaldo Ercoli; il sindaco consegna il riconoscimento ad Osvaldo Ercoli; Osvaldo Ercoli pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.
- Flavia Barcherini presenta Anna Maghi; il sindaco consegna il riconoscimento ad Anna Maghi; Anna Maghi pronuncia alcune parole di accettazione e riflessione.
- Mario Di Marco presenta don Dante Bernini; il sindaco consegna il riconoscimento a don Dante Bernini.
- Monsignor Dante Bernini svolge a nome di tutte le persone presenti impegnate per la pace e i diritti umani una meditazione che costituirà anche il momento culminante della celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza.
- Paolo Moricoli conclude l'incontro.
* Le motivazioni dei riconoscimenti
- Alla professoressa Umbertina Amadio,
all'impegno prezioso, alla dignità con cui ha costruito e trasmesso conoscenza a tutte le persone che hanno avuto la fortuna di averla come insegnante. All'ironia leggera e alla chiarezza della sua visione, alla sua fiducia in un futuro migliore per tutte e tutti noi. Alla riservatezza con cui ha sostenuto sogni e progetti, sempre donando senza che la sua mano sinistra sapesse cosa facesse la sua mano destra. E ricordando altresì come abbia preso parte all'impegno di pace a Viterbo non solo con l'attività educativa, psicagogica, rischiaratrice delle intelligenze e formatrice delle coscienze, ma anche partecipando direttamente in anni dolorosi di generale profondo smarrimento alle limpide iniziative del movimento che si opponeva alle guerre e alle stragi, proponeva la scelta della nonviolenza e si impegnava in modo nitido e intransigente in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani,
la città di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Al professor Osvaldo Ercoli,
già professore amatissimo da generazioni di allievi, già pubblico amministratore di adamantino rigore morale e di strenua dedizione al bene comune, impegnato nel volontariato e nella difesa dell'ambiente e dei diritti di tutti gli esseri umani, animatore di molteplici iniziative di pace e di solidarietà, generoso educatore attraverso la parola e l'esempio al ragionamento logico come al dovere morale e all'impegno civile, di saggezza e mitezza maestro, testimone fedele dell'amore per il vero ed il giusto, amico della nonviolenza, sollecito sempre nel recare aiuto a chiunque ne avesse bisogno come nel contrastare menzogne e violenze, sempre avendo a cuore la dignità umana di tutti e di ognuno, la civiltà come legame comune e comune impegno dell'intero genere umano, la biosfera casa comune dell'umanità intera,
la città di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- Ad Anna Maghi,
alla forza delle sue visioni, delle lucide utopie che ha rincorso fino a raggiungerle. All'impegno senza compromessi per la costruzione di un mondo migliore, perché la voce delle donne, nella loro specifica e preziosa unicità, venisse ascoltata forte, qui come nel resto del mondo. All'opposizione netta alle guerre, alle ingiustizie, alle violenze. All'amore infinito per la libertà. Alla capacità inesausta di intessere relazioni, e di condurre con sé tutte noi. Per aver fatto nascere e per far vivere ogni giorno Erinna, l'associazione di donne contro la violenza alle donne ed il centro antiviolenza, luogo di comunicazione, solidarietà ed iniziativa tra donne, e preziosa risorsa in questa città per l'umanità intera. Di innumerevoli iniziative cittadine di pace e di solidarietà e di nonviolenza - dalle Donne in nero a Psichiatria democratica - inesauribile animatrice e cuore chiaroveggente,
la città di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
- A monsignor Dante Bernini,
vescovo emerito della diocesi di Albano, già presidente della Commissione Giustizia e Pace della Conferenza Episcopale Italiana e già membro della "Comecé" (Commission des Episcopats de la Communauté Européenne), una delle figure più illustri dell'impegno di pace, solidarietà, nonviolenza, che nell'arco dell'intera sua vita come sacerdote e come docente è stato costantemente impegnato per la pace e per la giustizia, nella solidarietà con i sofferenti e gli oppressi, nell'impegno per la salvaguardia del creato, nella promozione della nonviolenza, unendo all'adempimento scrupoloso dei prestigiosi incarichi di grande responsabilità un costante ascolto di tutti coloro che a lui venivano a rivolgersi per consiglio e per aiuto, a tutti sempre offrendo generosamente il suo conforto e sostegno, la sua parola buona e luminosa e l'abbraccio suo saldo e fraterno,
la città di Viterbo grata per il suo impegno di pace.
* Per contattare il "Tavolo per la pace" di Viterbo il punto di riferimento è Pigi Moncelsi: tel. 0761348590, cell. 3384613540, e-mail: pmoncelsi at comune.viterbo.it
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2. Bozza di lettera agli istituti scolastici
Egregio dirigente scolastico,
come già saprà il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente la invitiamo a voler promuovere presso il suo istituto scolastico le iniziative di studio, di riflessione e di testimonianza che riterrà opportune.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
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3. Bozza di lettera agli enti locali
Egregio Sindaco del Comune / Presidente della Provincia / Presidente della Regione,
come già saprà il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente la invitiamo a voler promuovere le iniziative che riterrà opportune per celebrare l'evento.
Voglia gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
*
4. Bozza di lettera alle associazioni democratiche
Cari amici, egregi signori,
come già saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente vi invitiamo a voler promuovere le iniziative di studio, di riflessione, di testimonianza e/o di mobilitazione che riterrete opportune.
Vogliate gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
*
5. Bozza di lettera ai mezzi d'informazione
Egregi signori,
come già saprete il 2 ottobre ricorre la Giornata internazionale della nonviolenza, indetta dall'Onu nell'anniversario della nascita di Mohandas Gandhi.
Con la presente vi invitiamo a darne notizia ed a segnalare le iniziative che istituzioni, scuole, associazioni realizzeranno per l'occasione.
Vogliate gradire distinti saluti,
Firma
Luogo e data
Mittente, recapito postale, telefonico, e-mail
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6. La Carta programmatica del Movimento Nonviolento
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunità mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della libertà di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
*
7. La nonviolenza in sette semplici lezioni
1. La nonviolenza come favola e come battaglia
Chi nulla sa di cosa la nonviolenza sia la scambia per una forma di pazienza, o peggio: di rassegnazione.
Sapesse invece quanto dolore e quanta furia ribolle in essa, ed essa li doma perché vuol essere più forte di ogni altra forza.
Poiché la nonviolenza questo è: lotta. La lotta interiore contro il male che è in te, la lotta politica contro l'ingiustizia sociale.
2. La nonviolenza come rivolta e come specchio
Non si arriva alla nonviolenza in naturalezza e letizia. Vi si arriva passando per lo strazio e per la rivolta.
Poiché essa eminentemente è scandalo e rivolta. E scandaglio nel profondo degli abissi. E nozione del male e della morte. E la scelta di sapere e di combattere.
E nella rivolta preservare la responsabilità dell'io, scoprire la solidarietà del noi, avere per il mondo quell'atto di rivolgimento amoroso che nel tu include tutti, che in tutti vede un tu, che sa la reciprocità per cui ognuno è anche un tu per l'altro io. "Il prossimo tuo come te stesso": è la massima da non dimenticare.
3. La nonviolenza come intreccio e come sentiero
Non è autosufficiente la nonviolenza.
Non è una teoria ma l'incrocio di molte tradizioni.
Non è una pratica, ma una pluralità di esse.
Non esiste di per sé, è solo un orientamento.
Non è una cosa, sei tu che cammini con altre persone e che pensi: ecco, l'umanità è cammino.
E in questo cammino allevia l'altrui dolore, contrasta il male, condividi il pane, mantieni la meraviglia, sappi vedere il cielo stellato e le buche per terra, educati ed educa ad aver rispetto. Di essere vivo sii degno e di tutto ciò che incontri celebra la dignità.
Da ogni persona - e da te stesso per primo - chiedi secondo le sue possibilità; ad ogni persona - e a te stesso al pari degli altri - dona secondo i suoi bisogni.
4. Ex pluribus
Tante persone alla nonviolenza si accostano, tante immagini diverse di essa tu vedi.
La nonviolenza è nemica dell'omologazione.
La nonviolenza è nemica dell'ottundimento.
La nonviolenza è nemica delle tetragone certezze e degli indefettibili comandi.
La nonviolenza non è mai ovvia, non è mai facile.
Ogni persona deve inventarla per sé.
La nonviolenza non è la salvezza: è la via della lotta per la salvezza comune.
La nonviolenza non è mai quel che se ne dice, ma sempre in nuove forme rinasce.
5. La trama e l'ordito
La nonviolenza è attenersi a criteri, che sempre vanno contestualizzati.
E questi criteri possono essere detti in molti modi. Ad esempio così. Alla violenza, all'ingiustizia, alla menzogna, tu opponiti sempre. Abbi a cuore di salvare le vite. Non compiere il male è già l'azione giusta.
O ad esempio così. Coerenza tra i mezzi e i fini. La medesima cura per le ragioni e per gli esiti. Sapere che ogni gesto è sempre anche un esempio.
Preferire per se stessi subire il male anziché compierlo. A chiunque subisce ingiustizia recare soccorso.
O ad esempio così. Cercare la verità. Cercarla nella pietà. Ove verità non vi sia, recarla.
La nonviolenza è attenzione al contesto, e in quel contesto recare una luce, una parola vera. Analisi concreta della situazione concreta.
Misericordia che comprende e che lotta.
6. I compiti dell'ora
Ove è oppressione, e tu combatti.
Ove è rassegnazione, e tu suscita la lotta.
Ove è narcosi, e tu risveglia.
Ove è viltà, e tu scuoti.
Ove è la rotta, e tu forma il caposaldo.
Ove sono rovine, e tu riedifica.
Ove è devastazione, e tu ripristina possibilità di vita.
E' una frusta morale la nonviolenza, è la voce tormentosa e insopprimibile della coscienza della propria e dell'altrui dignità.
7. Timore e tremore
Tutte le scelte sono tragiche.
Tutti i saperi sono imperfetti.
Ogni esistenza è degna.
Ogni esperienza dolorosa.
Nulla è fatale.
Generosa e tremenda è la vita. Tremenda e generosa.
Alla voce che ti chiama rispondi.
*
8. Per una definizione critica e pluridimensionale della nonviolenza
I. Il termine "nonviolenza", distinto dalla locuzione "non violenza"
La parola "nonviolenza" è stata coniata dal filosofo ed educatore italiano Aldo Capitini (1899-1968) e traduce i due termini creati da Mohandas Gandhi (1869-1948) per definire la sua proposta teorico-pratica: "ahimsa" e "satyagraha".
La parola "nonviolenza" designa un concetto del tutto distinto dalla semplice locuzione "non violenza" o "non-violenza"; la locuzione "non violenza" infatti indica la mera astensione dalla violenza (ed in quanto tale può comprendere anche la passività, la fuga, la rassegnazione, la viltà, l'indifferenza, la complicità, l'omissione di soccorso); il concetto di "nonviolenza" afferma invece l'opposizione alla violenza come impegno attivo e affermazione di responsabilità.
Infatti i due termini usati da Gandhi, che il termine capitiniano di "nonviolenza" unifica e traduce, hanno un campo semantico ampio ma molto forte e ben caratterizzato: "ahimsa" significa "contrario della violenza", "negazione assoluta della violenza", quindi "opposizione alla violenza fino alla radice di essa"; "satyagraha" significa "adesione al vero, contatto con il bene, forza della verità, vicinanza all'essere, coesione essenziale".
II. La nonviolenza non è un'ideologia
"Nonviolenza" quindi è un concetto che indica la scelta e l'impegno di un intervento attivo contro la violenza, la sopraffazione, l'ingiustizia (non solo quella dispiegata e flagrante, ma anche quella cristallizzata e camuffata, quella acuta e quella cronica, quella immediata e quella strutturale).
La nonviolenza non è un'ideologia né una fede: ci si può accostare alla nonviolenza a partire da diverse ideologie e da diverse fedi religiose e naturalmente mantenendo quei convincimenti. Ad esempio nel corso dello scorso secolo vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla nonviolenza aderendo a fedi diverse: induista, cristiana, buddhista, islamica, ebraica, altre ancora, o anche non aderendo ad alcuna fede. Ugualmente vi sono stati uomini e donne che si sono accostati alla nonviolenza aderendo a ideologie diverse: liberali, socialiste (nelle varie articolazioni di questo concetto teorico e movimento storico), patriottiche, internazionaliste, democratiche in senso lato.
III. La nonviolenza è una teoria-prassi sperimentale e aperta
La nonviolenza infatti è una teoria-prassi, ovvero un insieme di riflessioni ed esperienze, creativa, sperimentale, aperta. Non dogmatica, non autoritaria, ma che invita alla responsabilità personale nel riflettere e nell'agire.
IV. La nonviolenza è un concetto pluridimensionale
Molti equivoci intorno alla nonviolenza nascono dal fatto che essa è un concetto a molte dimensioni, cosicché talvolta chi si appropria di una sola di queste dimensioni qualifica la sua collocazione e il suo agire come "nonviolenti", in realtà commettendo un errore e una mistificazione, poiché si dà nonviolenza solo nella compresenza delle varie sue dimensioni (ovviamente, è comunque positivo che soggetti diversi conoscano e accolgano anche soltanto alcuni aspetti della nonviolenza, ma questo non li autorizza a dichiarare di praticare la nonviolenza).
Proviamo a indicare alcune delle dimensioni fondamentali della nonviolenza:
- la nonviolenza è un insieme di ragionamenti e valori morali;
- la nonviolenza è un insieme di tecniche comunicative, relazionali, deliberative, organizzative e di azione;
- la nonviolenza è un insieme di strategie di intervento sociale e di gestione dei conflitti;
- la nonviolenza è un progetto sociale di convivenza affermatrice della dignità di tutti gli esseri umani;
- la nonviolenza è un insieme di analisi e proposte logiche, psicologiche, sociologiche, economiche, politiche ed antropologiche.
Come si vede, lo studio della nonviolenza implica la coscienza della pluridimensionalità di essa, delle sue articolazioni, delle sue implicazioni.
Ed anche del fatto che essa implica saldezza sui principi ed insieme un atteggiamento ricettivo, critico, sperimentale, aperto; che non ha soluzioni preconfezionate ma richiede ogni volta nella situazione concreta un riflettere e un agire contestuale, critico e creativo.
*
9. Dieci criteri utilizzabili per l'attribuzione di un riconoscimento per l'impegno per la pace e i diritti umani
1. Pace è opposizione alla guerra e alle violenze, alle uccisioni e alle persecuzioni, alle devastazioni ed alle deprivazioni, alla riduzione in schiavitù e all'abbandono nella solitudine, nella miseria e nella disperazione.
2. Pace è responsabilità per l'altro: riconoscimento, rispetto e difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani; in primo luogo dei più fragili, dei più sofferenti, dei più bisognosi.
3. Pace è condivisione dei beni e dei diritti, impegno per il bene comune; e quindi opposizione ad ogni potere che sottrae ad altri quel che occorre per vivere una vita degna, sobria, solidale; pace è convivenza e dono.
4. Pace è difesa della biosfera, casa comune dell'umanità e mondo vivente di cui l'umanità stessa è parte; e quindi è custodia dell'ecosistema nel rispetto della pluralità e della diversità delle vite, del diritto all'esistenza non solo degli esseri umani ma anche degli altri esseri viventi; è prendersi cura del mondo.
5. Pace è opposizione alla menzogna, che nega la dignità umana in ciò che le è più peculiare: la capacità di comprendere; è quindi anche empatia, capacità di comprensione non solo concettuale ma anche affettiva, riconoscimento e rispetto dell'altro, atteggiamento costantemente dialogico.
6. Pace è lotta contro l'ingiustizia, poiché l'ingiustizia nega l'eguaglianza di diritti di tutti gli esseri umani; pace è riconoscimento ad un tempo dell'eguaglianza di diritti e della peculiare diversità di ogni persona, e pertanto essa afferma ad un tempo la giustizia e la libertà connesse in un sinolo indissolubile; è la compassione che mai nega ascolto ed aiuto.
7. Pace è anche educare alla pace: si educa comunicando sapere e saggezza; nutrendo la consapevolezza, l'autonomia e la responsabilità; dando l'esempio; compiendo l'azione buona.
8. Pace è comunicazione e cooperazione, ascolto reciproco ed agire comune riconoscendo e valorizzando il contributo di ciascuno: da ciascuno ricevendo secondo le sue capacità, a ciascuno donando secondo i suoi bisogni.
9. Pace è innanzitutto e fondamentalmente opposizione alla dominazione maschilista, che è la radice di tutte le altre violenze.
10. Per tutto quanto precede pace è dunque innocenza che agisce, ricerca e adesione alla verità, operare per salvare le vite, costruzione del bene comune, etica e politica della solidarietà che ogni essere umano riconosce, raggiunge, sostiene. Racchiudendo tutti questi significati in un solo concetto, in una parola sola, in un unico impegno, diremo dunque che - nella sua concretezza, nella sua irradiazione, nella sua dinamica, nella sua pienezza - pace è nonviolenza.
*
10. Non solo l'8 marzo è l'8 marzo
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignità e dei diritti di tutti gli esseri umani.
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicità con la violenza e tutte le ideologie della violenza.
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.
Vi è questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne è la prima radice di ogni altra violenza.
Vi è questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne è il primo nemico dell'umanità.
Vi è questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.
La lotta delle donne per la liberazione dell'umanità è la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.
Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanità è il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.
Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno è l'8 marzo.
Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.
*
11. Sommessa un'opinione. Ed un ringraziamento
Se la viva commozione non m'inganna, mi sembra che l'iniziativa One Billion Rising del 14 febbraio 2013 contro la violenza sulle donne sia stata - per estensione planetaria, ma anche per chiarezza di contenuti, adeguatezza delle forme, capacità di favorire la partecipazione più ampia e più consapevole, mobilitando teste e cuori, pensieri e passioni, menti e corpi - la più grande manifestazione nonviolenta globale nel corso dell'intera storia umana.
Ancora una volta il movimento delle donne, la sapienza delle donne, il coraggio delle donne, la lotta delle donne si conferma essere la corrente calda della nonviolenza, si conferma essere l'esperienza storica decisiva nel cammino di liberazione dell'umanità.
Ed ancora una volta si conferma questa cruciale verità: che solo se si riuscirà a contrastare, sconfiggere, abolire la violenza maschile, e l'ideologia e le strutture e le prassi della violenza maschilista e patriarcale, solo allora si riuscirà a difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, a realizzare pace e giustizia, civile convivenza responsabile e solidale tra tutti gli esseri umani e tra gli esseri umani e l'intero mondo vivente.
La nonviolenza è in cammino con volto e con voce di donna, con passo lieve di danza, in profonda schiudente armonia, in una trama relazionale che unisce in piena coerenza mezzi e fini, che avvicina persona a persona e l'umanità intera raggiunge, riconosce, libera.
E che in questa luminosa giornata anche non pochi uomini mettendosi alla scuola e all'ascolto delle donne abbiano saputo cogliere l'occasione per esprimere la volontà di rompere ogni omertà e complicità col femminicidio, col maschilismo, col patriarcato, per esprimere la scelta di opporsi alla violenza maschile, ebbene, anche questo è un dono e un frutto dell'iniziativa delle donne, del pensiero e del movimento delle donne, di cui anche il vecchio che scrive queste righe ad esse è grato con tutto il cuore.
E che dopo il 14 febbraio ogni giorno continui e si estenda ed ovunque si inveri quel che il 14 febbraio è accaduto: il manifestarsi dell'impegno dell'umanità affinché cessi la violenza maschile sulle donne.
*
12. Il mare colore del sangue
La nuova strage di migranti nel Mediterraneo.
Non è una fatalità.
E' possibile farle cessare immediatamente.
E' sufficiente che l'Italia riconosca il diritto di ogni essere umano ad entrare nel nostro paese in modo legale e sicuro.
Di colpo nessuno più si rivolgerebbe alle mafie dei trafficanti, potendo servirsi dei mezzi di trasporto normali in modo legale e sicuro.
Di colpo nessuno più rischierebbe la vita in traversate in condizioni disumane, potendo servirsi dei mezzi di trasporto normali in modo legale e sicuro.
Lo stato italiano ha il potere di salvare innumerevoli vite: lo faccia.
Lo stato italiano ha il potere di annichilire le mafie dei trafficanti: lo faccia.
Lo stato italiano ha il potere di far prevalere la legalità: lo faccia.
Lo stato italiano ha il potere di agire in modo umano, giusto, degno: lo faccia.
Lo stato italiano faccia cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo consentendo a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro.
Siano immediatamente abrogate le infami misure razziste che tante morti e tante sofferenze hanno già provocato.
Vi è una sola umanità.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Salvare le vite è il primo dovere.
4. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- James Boggs, Lotta di classe e razzismo, Laterza, Bari 1968, pp. 184.
- Antonio Massimo Calderazzi, La rivoluzione negra negli Stati Uniti, Dall'Oglio, Milano 1968, pp. 360.
- Stokely Carmichael, Charles V. Hamilton, Strategia del Potere Negro, Laterza, Bari 1968, pp. 248.
- Eldridge Cleaver, Dopo la prigione, Rizzoli, Milano 1971, pp. 192.
- James H. Cone, Teologia nera della liberazione e Black Power, Claudiana, Torino 1973, pp. 224.
- Angela Davis, Autobiografia di una rivoluzionaria, Garzanti, Milano 1975, pp. 416.
- Lewis M. Killian, Una rivoluzione impossibile? Black Power, Il Saggiatore, Milano 1969, pp. 208.
- Etheridge Knight (a cura di), Voci negre dal carcere, raccolte da Etheridge Knight, Laterza, Bari 1968, pp. 208.
- Alessandro Portelli (a cura di), Veleno di piombo sul muro. Le canzoni del Black Power, Laterza, Bari 1969, pp. 296.
- Bobby Seale, Cogliere l'occasione! La storia del Black Panther Party e di Huey P. Newton, Einaudi, Torino 1971, pp. 344.
- Assata Shakur, Assata. Un'autobiografia, Erre emme edizioni, Roma 1992, pp. 448.
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1768 del 26 settembre 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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