[Nonviolenza] Telegrammi. 1748



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1748 del 4 settembre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Alcune iniziative per la pace: dal 21 settembre al 2 ottobre, al 19 ottobre, al 4 novembre

2. A Orte un incontro di riflessione sull'educazione alla pace

3. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

4. Mao Valpiana: 50 anni di Marcia Perugia-Assisi, 50 buone ragioni per partecipare (2011)

5. Mao Valpiana: Intervento del Movimento Nonviolento dal palco della Rocca di Assisi alla conclusione della marcia Perugia-Assisi per la pace e la fratellanza dei popoli del 25 settembre 2011

6. Segnalazioni librarie

7. La "Carta" del Movimento Nonviolento

8. Per saperne di piu'

 

1. REPETITA IUVANT. ALCUNE INIZIATIVE PER LA PACE: DAL 21 SETTEMBRE AL 2 OTTOBRE, AL 19 OTTOBRE, AL 4 NOVEMBRE

 

Una manifestazione nazionale a Firenze il 21 settembre; la Giornata internazionale della nonviolenza il 2 ottobre; la marcia Perugia-Assisi il 19 ottobre; l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione nonviolenta di tutte le vittime di tuttte le guerre il 4 novembre.

Sono alcune delle iniziative di pace dei prossimi mesi.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Rispetto della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INCONTRI. A ORTE UN INCONTRO DI RIFLESSIONE SULL'EDUCAZIONE ALLA PACE

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 3 settembre 2014 a Orte un incontro di riflessione sull'educazione alla pace.

L'incontro e' stato promosso dall'associazione di volontariato Auser.

All'incontro ha partecipato il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

 

3. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

4. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA. 50 ANNI DI MARCIA PERUGIA-ASSISI, 50 BUONE RAGIONI PER PARTECIPARE (2011)

[Riproponiamo questo intervento gia' apparso nei "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 688 del 24 settembre 2011.

Mao (Massimo) Valpiana e' una delle figure piu' belle e autorevoli della nonviolenza in Italia; e' nato nel 1955 a Verona dove vive e ha lavorato come assistente sociale e giornalista; fin da giovanissimo si e' impegnato nel Movimento Nonviolento (si e' diplomato con una tesi su "La nonviolenza come metodo innovativo di intervento nel sociale"); attualmente e' presidente del Movimento Nonviolento, responsabile della Casa per la nonviolenza di Verona e direttore della rivista mensile "Azione nonviolenta", fondata nel 1964 da Aldo Capitini. Obiettore di coscienza al servizio e alle spese militari ha partecipato tra l'altro nel 1972 alla campagna per il riconoscimento dell'obiezione di coscienza e alla fondazione della Lega obiettori di coscienza (Loc), di cui e' stato segretario nazionale; durante la prima guerra del Golfo ha partecipato ad un'azione diretta nonviolenta per fermare un treno carico di armi (processato per "blocco ferroviario", e' stato assolto); e' inoltre membro del comitato scientifico e di garanzia della Fondazione Alexander Langer Stiftung; fa parte del Comitato per la difesa civile non armata e nonviolenta istituito presso L'Ufficio nazionale del servizio civile; e' socio onorario del Premio nazionale "Cultura della pace e della nonviolenza" della Citta' di Sansepolcro; ha fatto parte del Consiglio della War Resisters International e del Beoc (Ufficio Europeo dell'Obiezione di Coscienza); e' stato anche tra i promotori del "Verona Forum" (comitato di sostegno alle forze ed iniziative di pace nei Balcani) e della marcia per la pace da Trieste a Belgrado nel 1991; nel giugno 2005 ha promosso il digiuno di solidarieta' con Clementina Cantoni, la volontaria italiana rapita in Afghanistan e poi liberata. Con Michele Boato e Maria G. Di Rienzo ha promosso l'appello "Crisi politica. Cosa possiamo fare come donne e uomini ecologisti e amici della nonviolenza?" da cui e' scaturita l'assemblea di Bologna del 2 marzo 2008 e quindi il manifesto "Una rete di donne e uomini per l'ecologia, il femminismo e la nonviolenza". Un suo profilo autobiografico, scritto con grande gentilezza e generosita' su nostra richiesta, e' nel n. 435 del 4 dicembre 2002 de "La nonviolenza e' in cammino"; una sua ampia intervista e' nelle "Notizie minime della nonviolenza in cammino" n. 255 del 27 ottobre 2007; un'altra recente ampia intervista e' in "Coi piedi per terra" n. 295 del 17 luglio 2010]

 

1. E' impegnativo partecipare alla Marcia Perugia-Assisi. Non per i venticinque chilometri da percorrere, che sono niente al confronto con le distanze affrontate da chi fugge dalla guerra e cerca salvezza, ma per l'assunzione di responsabilita' che cio' comporta. Significa mettersi in cammino "per la pace e la fratellanza dei popoli". E' l'impegno di una vita.

*

2. Se si e' da soli si cammina, o si corre. Solo se lo si fa con altri si puo' marciare. Bisogna prepararsi bene per marciare insieme; e' necessario avere la stessa meta, obiettivi comuni, e spirito di condivisione. Farlo per la pace e la fratellanza dei popoli, significa marciare per il futuro dell'umanita'.

*

3. La Marcia Perugia-Assisi, diceva Aldo Capitini, e' un'assemblea itinerante. Prima di partecipare ad un'assemblea ci si prepara adeguatamente, studiandone bene la lettera di convocazione e l'ordine del giorno. Ogni marciatore che vuole partecipare alla Marcia in piena consapevolezza dovrebbe quindi leggere il documento del Movimento Nonviolento "Mozione del popolo della pace: ripudiare la guerra, non la Costituzione".

*

4. Nello zainetto che ogni partecipante prepara per marciare lungo il percorso della Perugia-Assisi ci metterei, insieme ad un panino ed una bottiglietta d'acqua, il Quaderno di Azione nonviolenta con lo scritto di Aldo Capitini "Teoria della nonviolenza", e poi inviterei tutti i marciatori ad imparare a memoria il primo punto della Carta programmatica del Movimento Nonviolento: "opposizione integrale alla guerra".

*

5. Muoiono nel Mediterraneo i migranti. I loro corpi vengono gettati nel mare, senza degna sepoltura. Sono vittime innocenti della guerra e del razzismo. Quando marceremo da Perugia ad Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" sentiremo la loro compresenza. Sara' la testimonianza piu' vera e piu' dura che la guerra e' un crimine contro l'umanita'.

*

6. Tutti sono invitati a partecipare alla Marcia Perugia-Assisi. La Marcia e' di tutti e per tutti. Nel cammino ideato da Aldo Capitini il plurale di "tu" e' "tutti". Saremo tutti uniti a marciare contro la guerra. Tutti in cammino verso l'orizzonte della nonviolenza, che e' il varco attuale della storia.

*

7. Marciare per la pace, significa marciare contro la guerra.

Marciare contro la guerra, significa marciare per abolire gli eserciti.

Marciare per abolire gli eserciti, significa marciare contro le spese militari.

Marciare contro le spese militari, significa marciare per il disarmo.

Marciare per il disarmo, significa iniziare a disarmare se stessi.

Se vuoi marciare per la pace, prepara il tuo disarmo unilaterale.

*

8. Perugia, simbolo della laicita'. Assisi, simbolo della religiosita'. Il cammino da Perugia ad Assisi unisce laici e religiosi. Li unisce nella ricerca comune della nonviolenza, cosi' come la nonviolenza unisce oriente ed occidente. Storie e culture diverse si incontrano e si mescolano nella strada che dai Giardini del Frontone porta alla Rocca di Assisi. E' accaduto nel 1961, accadra' nuovamente nel 2011.

*

9. La Marcia Perugia-Assisi non e' una semplice manifestazione. Non e' un qualsiasi corteo. Non e' una protesta. Non e' una ricerca di "visibilita'". Non la si fa per "bucare il video". Non e' un fatto "mediatico". Non e' una tradizione, non e' una ritualita'. La Marcia Perugia-Assisi e' un'assemblea itinerante, e' il popolo della pace che si convoca e si mette in cammino, e' un'azione nonviolenta che si rinnova ed ha un valore in se'.

*

10. Approfondire la conoscenza del pensiero, delle iniziative e della figura di Aldo Capitini, e' il modo migliore per prepararsi alla Marcia Perugia-Assisi. Ad un giovane che volesse farlo, consiglierei di iniziare con la lettura di un bel testo autobiografico di Capitini: "Attraverso due terzi di secolo".

*

11. Il cammino non e' solo un susseguirsi di passi. E' anche un orizzonte, un panorama che cambia ad ogni curva, terra sotto i piedi e cielo sopra la testa. Quando Capitini ideo' il percorso da Perugia ad Assisi presto' molta attenzione al paesaggio umbro, lo stesso che vedevano gli occhi di Francesco, il santo della nonviolenza, nel suo peregrinare. Per questo ci accosteremo umilmente, con rispetto e con "sacralita'" al tragitto della marcia Perugia-Assisi.

*

12. La marcia Perugia-Assisi del 1961 fu anche una festa, una celebrazione, una liturgia. Tra i partecipanti c'erano familiarita' e tensione ideale. I contadini e gli operai indossarono "il vestito della festa", con la giacca ed il cappello. Mogli e madri portavano ancora il lutto per il marito o il figlio persi nella guerra terminata da solo sedici anni. Cinquant'anni dopo dobbiamo prepararci a marciare con la stessa compostezza di quegli uomini e quelle donne che ci hanno preceduto sulle strade della Perugia-Assisi.

*

13. La marcia Perugia-Assisi, ideata da Aldo Capitini, si inserisce nella tradizione delle marce nonviolente, a partire dalla "marcia del sale" promossa da Gandhi al culmine della campagna di disobbedienza civile per la liberazione dell'India. Sarebbe bello, e giusto, che ogni partecipante alla marcia del 25 settembre 2011 dedicasse un pensiero, durante il cammino, al Mahatma Gandhi.

*

14. Molte persone, pur desiderandolo, non potranno partecipare alla marcia Perugia-Assisi, perche' malate, perche' anziane, perche' detenute, perche' indigenti, perche' dedite a compiti non rinviabili. Marceremo anche per loro.

*

15. Dalla marcia Perugia-Assisi si levera' una richiesta corale, rivolta al governo e al Parlamento: non tagliate i salari ma le spese militari. Porre al primo punto dell'agenda politica la riduzione del bilancio del Ministero della Difesa, sara' uno dei compiti della marcia.

*

16. Tra le dissennate misure "anti crisi" varate dal governo, vi e' la soppressione delle festivita' civili "non concordatarie" e il loro spostamento alla domenica piu' vicina. Cio' significa cancellare le feste del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno. La marcia Perugia-Assisi dovra' schierarsi a difesa della memoria e rivendicare le tre feste laiche fondamentali: quella antifascista, quella dei lavoratori e quella repubblicana.

*

17. Il popolo della pace si mettera' in cammino, sulle orme di Aldo Capitini. Ci saranno anche bambine e bambini, e pure gli animali accompagneranno questo popolo. La "liberazione" nonviolenta, nel pensiero capitiniano, riguarda adulti e fanciulli, ed ogni essere vivente. Tutti marceranno insieme.

*

18. Il Presidente della Repubblica e' il garante della Costituzione. Quando ha approvato la guerra in Libia, quando ha giustificato l'intervento militare in Afghanistan, quando ha promulgato leggi che prevedono spese belliche, ha tradito il proprio ruolo. L'articolo 11 della Costituzione italiana ripudia la guerra e il Presidente deve vigilare che cosi' sia. Se il Presidente della Repubblica, come gia' in passato e' avvenuto, intende mandare un messaggio ai marciatori della Perugia-Assisi, ne tenga conto.

*

19. Ogni singola persona che decidera' di partecipare alla marcia Perugia-Assisi, sara' un'aggiunta preziosa. La marcia e' un patrimonio collettivo, costituito dai marciatori tutti, che ne sono i responsabili. Ogni singolo cartello, ogni striscione, ogni slogan, ha un'importanza decisiva, perche' andra' a costruire il messaggio complessivo che la marcia offrira' alla pubblica opinione. Per questo tutto deve essere orientato ad un rigoroso spirito nonviolento, come voleva Aldo Capitini.

*

20. La marcia Perugia-Assisi esprime una grande attenzione alla natura e all'ambiente. Sara' buona cosa produrre minor inquinamento possibile per recarsi a Perugia: privilegiare il treno rispetto ai mezzi privati, utilizzare la bicicletta quando possibile, riempire alla massima capienza pullman e automobili. Cercheremo anche di evitare ogni inutile inquinamento acustico e rumori molesti. Ogni singolo marciatore dovra' fare attenzione a non disperdere nessun rifiuto, non lasciar cadere carte e volantini per terra, non utilizzare bottigliette di plastica, ed eventualmente riportarle via con se'. Saremo ospiti della splendida terra umbra, e dovremo lasciare il percorso da Perugia ad Assisi migliore di come lo avremo trovato.

Un semplice accorgimento: portiamoci un sacchetto apposito, e se vediamo qualche rifiuto a terra lasciato da un marciatore distratto, raccogliamolo.

*

21. "Per la pace e la fratellanza dei popoli" (1961), "Mille idee contro la guerra" (1978), "Contro la guerra ad ognuno di fare qualcosa" (1981), "Contro il riarmo blocchiamo le spese militari" (1985), "Mai piu' eserciti e guerra" (2000).  Sono questi i titoli, e gli obiettivi politici, delle precedenti marce che il Movimento Nonviolento vuole rinnovare e riproporre il 25 settembre 2011.

Nel cinquantesimo anniversario della prima marcia di Aldo Capitini, marceremo dunque per la pace e la fratellanza dei popoli, per raccogliere mille idee contro la guerra, per chiedere ad ognuno di fare qualcosa contro la guerra, per ottenere il blocco delle spese militari e per riaffermare che se non vogliamo piu' guerre dobbiamo abolire gli eserciti.

*

22. Sarebbe bello se ogni marciatore che partecipera' alla marcia, portasse appeso al collo un cartello, anche solo un foglio di quaderno, con scritto il proprio personale impegno contro la guerra, firmato con nome e cognome.

*

23. La guerra e' il piu' grande crimine contro l'umanita'. Ogni guerra, per qualsiasi motivo. Sia essa di attacco o di difesa, chirurgica o umanitaria, per il petrolio o per la democrazia, la guerra e' sempre un crimine, in Libia o in Afghanistan. Questo dira' la marcia Perugia-Assisi.

*

24. La nonviolenza e' il varco attuale della storia, diceva Aldo Capitini. Ancor oggi la marcia Perugia-Assisi cammina sui sentieri della storia e cerca il varco.

*

25. La Perugia-Assisi e' democratica. Quando saremo in marcia ognuno di noi sara' il centro dell'iniziativa. Ogni singolo marciatore esprimera' l'idea collettiva. Non ci saranno capi, portavoce, rappresentanti. La marcia e' composta da tutti i marciatori, che hanno un uguale valore in se'.

*

26. La vera marcia iniziera' la sera del 25 settembre, quando dalla Rocca di Assisi sara' proclamata la conclusione. E' da li' che muovera' i primi passi la marcia per la pace, quando ogni marciatore tornera' alla propria casa con l'impegno di realizzare l'obiettivo comune: opporsi integralmente alla guerra.

*

27. La marcia Perugia-Assisi dovra' dire parole chiare sulla politica internazionale e sulla politica interna: non vogliamo piu' partecipare a nessuna guerra, non vogliamo piu' pagare per le spese militari.

*

28. La marcia Perugia-Assisi e' aperta a tutti, ai persuasi e ai perplessi. Raccoglie le idee di tutti, ma deve dare un orientamento preciso verso la nonviolenza. Se questo non avvenisse, sarebbe solo un'inutile marcia.

*

29. Accade spesso che gli abitanti lungo il percorso della marcia offrano acqua e generi di conforto ai marciatori piu' affaticati. E' un gesto di accoglienza, di ospitalita', di condivisione, che commuove.

*

30. La musica e' un'arte che unisce, che crea emozioni, che parla ai sentimenti. La colonna sonora della prima marcia fu affidata ad un giovane cantautore con la chitarra. Chi sa suonare qualche strumento lo porti alla marcia del 25 settembre 2011, e chi sa cantare non abbia timore a farlo in coro con gli altri marciatori. La musica e le canzoni ci accompagneranno da Perugia ad Assisi.

*

31. La marcia Perugia-Assisi condanna le guerre del passato, si dissocia dalle guerre del presente e cerca di prevenire le guerre del futuro.

*

32. Nessuno venga alla marcia per ostentare la propria bandiera di parte, lo striscione della propria organizzazione, il nome di uno specifico movimento. Bandiere, striscioni e movimenti devono contribuire a far prevalere l'obiettivo comune per cui marceremo insieme: il bene supremo della pace.

*

33. Il 25 settembre ripercorreremo la strada indicata da Aldo Capitini; il titolo della marcia sara' lo stesso dato da Capitini "per la pace e la fratellanza dei popoli"; concluderemo alla Rocca di Assisi, la' dove Capitini lesse la "mozione del popolo della pace". Dobbiamo essere consapevoli della grandezza di cio' che faremo insieme.

*

34. Quando si marcia, si guarda in avanti. Il valore profondo della Perugia-Assisi non e' solo nella forza delle sue radici che affondano nel passato, ma soprattutto nella capacita' di indicarci la strada da percorrere da domani.

*

35. Marceremo non per smania di protagonismo, o per sfogare indignazione o rancori, e nemmeno per rivendicare diritti negati o torti subiti; marceremo per dialogare con tutti coloro che marciano insieme a noi e con tutti coloro che ci staranno ad osservare dai bordi della strada, dalle loro case, dalla televisione e tramite i giornali. La marcia e' un metodo nonviolento per comunicare con gli altri. Dobbiamo spiegarci bene e farci capire. Il messaggio e' quello della nonviolenza.

*

36. Con Aldo Capitini, saranno in molti ad accompagnarci e darci forza durante la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre: Lorenzo Milani, Danilo Dolci, Tonino Bello, Ernesto Balducci, Alexander Langer, Davide Melodia, Gaetano Latmiral, Rocco Campanella, Birgitta Pinna Ottoson, Emma Thomas, Gervasia Asioli, Piergiorgio Acquistapace, Marco Baleani, e tantissime altre amiche ed amici della nonviolenza che qui tutti non possiamo nominare, ma che ognuno di noi porta nel cuore. Sara' la marcia della compresenza dei morti e dei viventi.

*

37. C'e' un compito da assolvere per chi si prepara a partecipare alla marcia Perugia-Assisi: chiedere al proprio Comune, al Sindaco, ad un consigliere comunale, al Presidente della Provincia, ad un consigliere provinciale, ad un deputato o un senatore, ad un consigliere di quartiere o di circoscrizione, che si conosce o che si e' votato, di partecipare alla marcia in rappresentanza dell'istituzione di cui fanno parte. Gli enti locali, le istituzioni democratiche rappresentative, sono chiamate a fare la propria parte per la costruzione della pace.

*

38. Camminare per la pace da Perugia ad Assisi e' anche una forma di meditazione. "Ogni passo e' vita, ogni passo e' guarigione, ogni passo e' gioia, ogni passo e' liberta'" dice una preghiera buddhista.

*

39. Sarebbe bello che alcuni tratti della marcia da Perugia ad Assisi fossero percorsi da tutti i marciatori in perfetto silenzio. Un silenzio per concentrarsi sulle vittime delle guerre; un silenzio da opporre al fragore dei bombardamenti.

*

40. Il rovesciamento del motto olimpico pensato da Alexander Langer ("lentius, profundius, suavius" anziche' "citius, altius, fortius") ben si adatta alla marcia Perugia-Assisi: piu' lentamente, piu' profondamente, piu' dolcemente. Questi devono essere i tre caratteri di una marcia per la pace.

*

41. Saremo in tanti alla marcia per la pace. Ma quello che conta di piu' sara' essere in tanti dal giorno dopo a dire di no alla preparazione della prossima guerra.

*

42. Il disarmo. Questo e' l'obiettivo politico di una marcia per la pace. Lo sapeva gia' Francesco d'Assisi che chiedeva l'indulgenza per coloro che prima di entrare alla Porziuncola abbandonavano le armi.

*

43. La marcia Perugia-Assisi e' per la pace e la fratellanza dei popoli, e dunque e' antimilitarista, antifascista, antirazzista.

*

44. La Costituzione italiana ripudia la guerra. Chi partecipa alla marcia Perugia-Assisi mette in atto la Costituzione.

*

45. La guerra e' portatrice di morte. Le donne generano la vita. Il movimento femminista rappresenta l'anima profonda della marcia per la pace.

*

46. La marcia Perugia-Assisi raccoglie il meglio di cio' che ha saputo esprimere l'Italia negli ultimi cinquant'anni. Nonviolenti, obiettori di coscienza, pacifisti, femministe, ecologisti, referendari, scout, parrocchie, comitati, comunita' di base, movimenti per i diritti civili, per i beni comuni, per la giustizia, per la democrazia, si danno obiettivi comuni: la pace e la fratellanza dei popoli.

*

47. La Perugia-Assisi e' la marcia dell'obiezione alla cultura bellica, dell'obiezione alla politica di guerra, dell'obiezione alle spese militari, dell'obiezione di coscienza alle armi e agli eserciti.

*

48. "La marcia non e' fine a se stessa. Crea onde che vanno lontano". Cosi' diceva Aldo Capitini nel 1961. Le onde della nonviolenza sono giunte fino a noi, oggi.

*

49. Ogni passo che i nostri piedi faranno da Perugia ad Assisi, deve corrispondere ad un fucile che le nostri mani spezzano.

*

50. Partecipare alla marcia Perugia-Assisi e' un grande privilegio. Seguiamo le orme del santo Francesco, del mahatma Gandhi, del pastore Martin Luther King, del professor Aldo Capitini. Camminiamo sulle vie della nonviolenza.

 

5. DOCUMENTAZIONE. MAO VALPIANA: INTERVENTO DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO DAL PALCO DELLA ROCCA DI ASSISI ALLA CONCLUSIONE DELLA MARCIA PERUGIA-ASSISI PER LA PACE E LA FRATELLANZA DEI POPOLI DEL 25 SETTEMBRE 2011

 

Oggi i giovani del 1961 hanno camminato con i giovani del 2011.

Abbiamo marciato tutti insieme seguendo due idee fondamentali: pace e fratellanza.

Pace e fratellanza sono il programma politico che Capitini ci ha indicato  nel 1961 e che ancora oggi e' il nostro programma politico.

Pace e fratellanza si raggiungono attraverso una strada maestra che e' quella del disarmo.

Disarmo significa riduzione drastica delle spese militari.

L'articolo 11 della Costituzione italiana dice:  "l'Italia ripudia la guerra". Per ripudiare la guerra noi oggi dobbiamo ripudiare gli strumenti che la rendono possibile: gli eserciti e le armi.

Ringraziamo il presidente della Repubblica del messaggio che ci ha inviato oggi, ma gli diciamo che l'articolo 11 vale sempre, vale anche per la guerra in Libia, e vale per la guerra in Afghanistan!

Non si possono difendere i diritti umani con i bombardamenti.

E solo quando realizzeremo e applicheremo veramente l'articolo 11 della Costituzione avremo la strada aperta per attuare concretamente tutti i dieci articoli precedenti: la pace, la giustizia, l'uguaglianza, il lavoro dignitoso per tutti, si possono ottenere solo attraverso l'abolizione della guerra e della sua preparazione.

La vera marcia, lo sappiamo, comincera' questa sera, quando ognuno di noi tornera' nella propria casa con l'impegno di realizzare il programma politico nonviolento: pace e fratellanza.

Per cominciare, dobbiamo partire da noi stessi, ognuno di noi deve fare il proprio disarmo.

Un disarmo unilaterale, un disarmo culturale. Fare cadere i muri dentro le nostre teste. Spezzare il proprio fucile.

Non aspettiamo che siano gli altri a disarmare, incominciamo noi!

Questa e' la chiave della nonviolenza:  partire dalla propria esperienza, mettere in gioco la propria vita.

Questo e' l'orizzonte che ci ha mostrato Aldo Capitini, questo e' il varco attuale della storia che Capitini ha indicato dalla Rocca di Assisi cinquant'anni fa.

Il Movimento Nonviolento, da lui fondato, prosegue il cammino nella direzione di una politica nonviolenta per l'opposizione integrale alla guerra.

Concludo portandovi il saluto di Pietro Pinna, il primo obiettore di coscienza italiano che ha aperto la strada nel nostro paese all'obiezione di coscienza: obiettiamo alle armi, obiettiamo agli eserciti, obiettiamo alla guerra!

 

6. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Letture

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 9, 2011-2014, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2014, pp. 416, euro 22. Per richieste alla redazione e alla casa editrice: Massari Editore, casella postale 89, 01023 Bolsena (Vt), e-mail: che.guevara at enjoy.it, erre.emme at enjoy.it, sito: www.fondazioneguevara.it, www.massarieditore.it

*

Riletture

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 1, 1998, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 1998, pp. 256, lire 25.000.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 2, 1999, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 1999, pp. 368, lire 28.000.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 3, 2000, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2000, pp. 400, lire 30.000.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 4, 2001, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2001, pp. 400, euro 16.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 5, 2002-2003, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2004, pp. 400, euro 16.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 6, 2004-2006, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2006, pp. 416, euro 18.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 7, 2007-2008, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2008, pp. 416, euro 20.

- Quaderni della Fondazione "Ernesto Che Guevara", n. 8, 2009-2010, Massari Editore, Bolsena (Viterbo) 2010, pp. 400, euro 20.

 

7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

8. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1748 del 4 settembre 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Per ricevere questo foglio e' sufficiente cliccare su:

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=subscribe

 

Per non riceverlo piu':

nonviolenza-request at peacelink.it?subject=unsubscribe

 

In alternativa e' possibile andare sulla pagina web

http://web.peacelink.it/mailing_admin.html

quindi scegliere la lista "nonviolenza" nel menu' a tendina e cliccare su "subscribe" (ed ovviamente "unsubscribe" per la disiscrizione).

 

L'informativa ai sensi del Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 ("Codice in materia di protezione dei dati personali") relativa alla mailing list che diffonde questo notiziario e' disponibile nella rete telematica alla pagina web:

http://italy.peacelink.org/peacelink/indices/index_2074.html

 

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

Gli unici indirizzi di posta elettronica utilizzabili per contattare la redazione sono: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com