[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 620



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 620 del 21 luglio 2014

 

In questo numero:

1. Due massacri. Un comizio a Viterbo

2. Proposta che la Provincia di Viterbo esprima un impegno contro la guerra

 

1. UNA SOLA UMANITA'. DUE MASSACRI. UN COMIZIO A VITERBO

 

Si e' svolta nel pomeriggio di lunedi' 21 luglio 2014 a Viterbo, nel quartiere di S. Barbara, una iniziativa pubblica del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" per la cessazione del massacro di innocenti a Gaza e per la cessazione del massacro di innocenti nel Mediterraneo.

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Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha tenuto un intervento pubblico in cui ha chiesto la cessazione dei due orrori e con essi di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni razziste.

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Per fermare le guerre occorre innanzitutto cessare di parteciparvi: cominci l'Italia col cessare di partecipare alla guerra afgana.

Per fermare le guerre occorre innanzitutto cessare di produrre e commerciare ed usare le armi: cominci l'Italia col cessare di produrre e vendere armi a potenze belligeranti e a regimi violatori dei diritti umani; cominci l'Italia denunciando e chiedendo la disattivazione e lo smantellamento delle bombe atomiche americane site nel suo territorio; cominci l'Italia rinunciando all'acquisto dei famigerati cacciabombardieri F-35 (predisposti per recare anche armamento nucleare).

Per fermare le guerre occorre innanzitutto smilitarizzare i conflitti, i territori, le ideologie, i rapporti sociali; abolire gli eserciti e sostituirli con la protezione civile e con la difesa popolare nonviolenta: cominci l'Italia.

E cominciando l'Italia ad agire in direzione della pace, della giustizia, della solidarieta', allora si' che l'Italia puo' credibilmente chiedere ad altri paesi di fare altrettanto.

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Per fermare il razzismo e salvare la vita dei migranti occorre riconoscere ovunque i diritti umani fondamentali di cui ogni essere umano e' portatore.

Cominci l'Italia abolendo tutte le infami misure razziste tuttora persistenti nel nostro paese.

Cominci l'Italia abolendo l'orrore dei campi di concentramento.

Cominci l'Italia abolendo l'orrore delle deportazioni.

Cominci l'Italia abolendo l'infamia di innumerevoli misure amministrative vessatorie che crudelmente perseguitano le persone immigrate.

Cominci l'Italia riconoscendo il diritto di essere accolti e assistiti a tutti gli esseri umani in fuga dalle guerre, dalle dittature, dalle crisi, dalle devastazioni, dalla fame.

Cominci l'Italia istituendo un servizio di trasporto pubblico e gratuito, legale e sicuro, che consenta a tutti gli esseri umani in fuga dalle guerre, dalle dittature, dalle crisi, dalle devastazioni, dalla fame, di giungere nel nostro paese e in Europa senza rischiare di perder la vita per questo.

*

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

No a tutte le guerre, a tutti gli eserciti, a tutte le armi.

No a tutte le uccisioni e a tutte le persecuzioni.

Si' alla solidarieta' che ogni essere umano riconosce, raggiunge, soccorre.

Solo la pace salva le vite.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Cessi immediatamente il massacro a Gaza.

Cessi immediatamente il massacro nel Mediterraneo.

Salvare le vite e' il primo dovere.

 

2. UNA SOLA UMANITA'. PROPOSTA CHE LA PROVINCIA DI VITERBO ESPRIMA UN IMPEGNO CONTRO LA GUERRA

 

Al Presidente della Provincia di Viterbo

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Provinciale

a tutti i consiglieri del Consiglio Provinciale

alla Segretaria generale della Provincia

Oggetto: Proposta che la Provincia di Viterbo esprima un impegno contro la guerra

Signor Presidente,

quanto sta accadendo in questo momento in Iraq, in Israele e in Palestina, in Siria, in Ucraina, come in tanti altri paesi del mondo in cui innumerevoli esseri umani vengono perseguitati ed uccisi, richiede un impegno corale di tutte le istituzioni democratiche per far cessare i massacri.

Anche la Provincia di Viterbo unisca la sua voce a quelle di quanti chiedono pace, disarmo, rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Le propongo pertanto di esprimere a nome della comunita' altolaziale una netta e coerente opposizione a tutte le guerre, a tutte le uccisioni, a tutte le persecuzioni.

E coerentemente con questo impegno le chiedo che la Provincia di Viterbo richieda al governo italiano di impegnarsi con atti legislativi netti e coerenti affinche':

1. l'Italia non partecipi piu' ad alcuna guerra e chieda la cessazione di tutte le guerre;

2. l'Italia non fornisca piu' armi a nessuna potenza belligerante e a nessun regime violatore dei diritti umani;

3. l'Italia si impegni per la smilitarizzazione dei conflitti, dei territori e delle relazioni internazionali;

4. l'Italia si impegni per il disarmo e per la riconversione a produzioni civili dell'industria bellica;

5. l'Italia si impegni per accogliere ed assistere tutte le vittime in fuga da guerre, dittature, crisi, devastazioni e fame;

6. l'Italia si impegni per fornire aiuti umanitari a tutte le vittime di guerre e violazioni dei diritti umani;

7. l'Italia si impegni come presidente di turno dell'Unione Europea affinche' l'intera Unione Europea si impegni per i medesimi fini.

Il primo dovere di ogni essere umano e' salvare le vite.

Il primo dovere di ogni istituzione democratica e' salvare le vite.

Il pieno rispetto dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana richiede la scelta della nonviolenza.

Il pieno rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani richiede la scelta della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Voglia gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani"

Viterbo, 21 luglio 2014

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 620 del 21 luglio 2014

 

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