[Nonviolenza] Telegrammi. 1694



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1694 del 10 luglio 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. "Donne in Rete contro la violenza": La protesta dei Centri Antiviolenza

2. "Donne in Rete contro la violenza": Una conferenza stampa oggi a Roma

3. Carlo Sansonetti: Siamo in emergenza

4. Le attivita' dell'associazione "Sulla strada" in Guatemala

5. Per Alice Paul, nell'anniversario della scomparsa

6. "Il diritto allo studio come diritto umano". Un incontro di riflessione a Viterbo

7. Una bozza di lettera al governo

8. Una bozza di lettera ai parlamentari

9. Una bozza di lettera ai Comuni

10. L'orrore

11. Segnalazioni librarie

12. La "Carta" del Movimento Nonviolento

13. Per saperne di piu'

 

1. INIZIATIVE. "DONNE IN RETE CONTRO LA VIOLENZA": LA PROTESTA DEI CENTRI ANTIVIOLENZA

[Attraverso l'associazione "Erinna" (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato di "Donne in Rete contro la violenza" (per contatti: Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, 00165 Roma, Italia, cell. 3927200580, tel. 0668892502, fax: 063244992, e-mail: direcontrolaviolenza at women.it, sito: www.direcontrolaviolenza.it)]

 

Ai centri antiviolenza solo le briciole dei finanziamenti stanziati: e il resto dei fondi a chi?

Tremila euro l'anno per due anni: e' quanto il Governo intende assegnare a ognuno degli storici Centri Antiviolenza e alle Case Rifugio che operano con efficacia da decenni e in regime di volontariato.

E' in questa esperienza che si radicano il sapere e il metodo che consentono a tante donne di salvarsi la vita, e di ritrovare autonomia e liberta'.

Ma quei soldi non basteranno nemmeno a pagare le bollette telefoniche.

A chi gran parte degli stanziamenti (circa 15 milioni di euro)?

Alle Regioni, che finanzieranno progetti sulla base di bandi: la scelta è quella di sostenere "centri" e sportelli istituiti last minute, oltre che di istituzionalizzare i percorsi di uscita dalla violenza delle donne.

Apprendiamo dalla stampa - "Il sole 24 ore" del 27 giugno 2014 - le incredibili modalita' di riparto dei fondi - 17 milioni di euro - stanziati dalla L. 119/2013 detta contro il femminicidio per gli anni 2013-14.

Secondo una mappatura in base a criteri illeggibili, di questi 17 milioni ai 352 Centri Antiviolenza e Case Rifugio toccheranno solo 2.260.000 euro, circa 6.000 euro per ciascun centro.

Inoltre tutti i centri, pubblici e privati, saranno finanziati allo stesso modo, senza tenere conto del fatto che diversamente dai privati i centri pubblici hanno sedi, utenze e personale gia' pagati.

Questa scelta del Governo contravviene in modo netto alla Convenzione di Istanbul per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e la violenza domestica, che l'Italia ha ratificato e che entrera' in vigore il prossimo primo agosto, la quale prevede siano destinate "adeguate risorse finanziarie e umane per la corretta applicazione delle politiche integrate, misure e programmi per prevenire e combattere tutte le forme di violenza che rientrano nel campo di applicazione della presente Convenzione, incluse quelle svolte da organizzazioni non governative e dalla societa' civile" (articolo 8).

Nella Convenzione si privilegia il lavoro dei centri di donne indipendenti, mentre il Governo italiano sceglie di destinare la maggior parte dei finanziamenti alle reti di carattere istituzionale.

L'idea e' che la politica non intenda rinunciare a "intercettare" quei fondi, e che si proponga di controllare e ridurre allo stremo i Centri antiviolenza indipendenti, gia' operativi da molti anni e associati nella rete nazionale D.i.Re (Donne in Rete contro la violenza).

Denunciamo questo modo di procedere.

Il Governo non ha sino ad oggi neppure formulato un Piano Nazionale Antiviolenza, e si presenta in Europa senza avere intrapreso un confronto politico serio con tutte coloro che lavorano da oltre venti anni sul territorio, offrendo politiche e servizi di qualita' per prevenire e contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.

D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza

Roma, 28 giugno 2014

Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, 00165 Roma, Italia, cell. 3927200580, tel. 0668892502, fax: 063244992, e-mail: direcontrolaviolenza at women.it, sito: www.direcontrolaviolenza.it

 

2. INCONTRI. "DONNE IN RETE CONTRO LA VIOLENZA": UNA CONFERENZA STAMPA OGGI A ROMA

[Attraverso l'associazione "Erinna" (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo il seguente comunicato di "Donne in Rete contro la violenza" (per contatti: Casa Internazionale delle Donne, Via della Lungara 19, 00165 Roma, Italia, cell. 3927200580, tel. 0668892502, fax: 063244992, e-mail: direcontrolaviolenza at women.it, sito: www.direcontrolaviolenza.it)]

 

I Centri Antiviolenza aderenti a D.i.Re si mobilitano: il riparto dei fondi stabilito nella Conferenza Stato-Regioni non ci piace.

Giovedi' 10 luglio alle ore 14,30 nella Sala Stampa della Camera dei Deputati sita in via della Missione 4, l'associazione nazionale D.i.Re - Donne in Rete terra' una conferenza stampa per spiegare le motivazioni della protesta dei Centri Antiviolenza fortemente penalizzati dalla suddivisione delle risorse finanziarie destinate alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne.

I criteri di distribuzione dei fondi saranno discussi dalla Conferenza Stato-Regioni nel pomeriggio di giovedi' 10 luglio, per questo alle ore 15,30 una delegazione di donne in rappresentanza di 67 centri antiviolenza si riunira' in via della Stamperia 8, davanti alla sede della Conferenza Stato-Regioni.

La distribuzione dei fondi non e' chiara e penalizza i centri "storici" che in Italia hanno avuto il merito di fare emergere il fenomeno della violenza maschile alle donne.

Questa generica ripartizione rischia di incrementare il pericolo di risposte inadeguate per le donne che chiedono aiuto, tralasciando colpevolmente le raccomandazioni europee della Convenzione di Istanbul, dove i governi vengono sollecitati a scegliere le azioni dei centri antiviolenza indipendenti e gestiti da donne.

D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza

Roma, 8 luglio 2014

Casa Internazionale delle Donne, via della Lungara 19, 00165 Roma, cell. 3927200580, tel. 0668892502, fax: 063244992, e-mail: direcontrolaviolenza at women.it, sito: www.direcontrolaviolenza

 

3. REPETITA IUVANT. CARLO SANSONETTI: SIAMO IN EMERGENZA

[Riproponiamo il seguente appello dell'Associazione Sulla Strada onlus (per contatti: via Padre Pio da Pietralcina 15, 05012 Attigliano (Tr), sito: www.sullastradaonlus.it, e-mail: info at sullastradaonlus.it, info at sullastradaonlus.com).

Carlo Sansonetti e' l'amico che tutti vorrebbero avere per amico nell'ora del bisogno, una delle persone che illuminano il mondo con la loro bonta']

 

Per favore, leggete e condividete questo appello.

Cari amici,

abbiamo bisogno di condividere con voi il dramma che stiamo vivendo in questi giorni: questo mese non sappiamo ancora se riusciremo a garantire ai 300 bambini della scuola in Guatemala il cibo e l'assistenza di cui hanno bisogno.

Lo stesso vale per i bambini della casa-famiglia in Italia: non abbiamo piu' la possibilita' di sostenere le spese per il loro mantenimento, costi che dovrebbero essere sostenuti dalle istituzioni Italiane che, come ben sapete, ci hanno abbandonato ormai da tempo.

Abbiamo bisogno di un aiuto urgente.

E' venuto dunque il tempo della notte. E' un tempo naturale che ha certamente il suo termine ("ogni notte e' promessa di una nuova aurora"). Ma noi siamo "figli della luce" e, quando arriva, lottiamo con tutte le nostre forze contro il buio.

Si sa che in tempo di crisi i primi a soccombere sono sempre i piu' deboli e noi percio' vi lanciamo un "help", un'accorata richiesta di aiuto, perche' questo non sia vero per noi: nelle famiglie sane si convogliano tutte le risorse sui figli piu' gracili. E insieme, tutti noi, siamo una meravigliosa famiglia sana che vuole vita e forza per i suoi figli piu' a rischio.

Se ciascuno di noi in questo mese di luglio fara' un bonifico di soli 10 euro a favore dell'Associazione Sulla Strada, io sono certo che bastera' per farci superare indenni questo pericoloso momento, perche' "la somma di tanti pochi fa il molto".

Sono sicuro che sentirete e penserete come me e insieme con voi abbraccio i nostri bambini con la forza dell'amore e della solidarieta',

Carlo Sansonetti, fondatore dell'Associazione Sulla Strada

*

Come aiutare:

c/c postale: n. 12055059

c/c bancario: BANCA POPOLARE ETICA IBAN: IT 56 F 05018 03200 000000 114501

Se vuoi fare una donazione per aiutare i bambini della Casa Famiglia in Italia, le coordinate sono:

BANCA PROSSIMA: IT57W 03359 01600 1000 000 7172 8

*

Associazione Sulla Strada onlus, via Padre Pio da Pietralcina 15, 05012 Attigliano (Tr), sito: www.sullastradaonlus.it, e-mail: info at sullastradaonlus.it

 

4. REPETITA IUVANT. LE ATTIVITA' DELL'ASSOCIAZIONE "SULLA STRADA" IN GUATEMALA

[Riproponiamo la seguente scheda di presentazione estratta dal sito dell'associazione "Sulla strada" (www.sullastradaonlus.com)]

 

I nostri valori

Siamo un'associazione senza scopo di lucro, fatta di persone che vogliono dedicare la loro vita o parte di essa per difendere e promuovere i diritti dei bambini, in tutto il mondo.

Siamo nati nel 2000 come associazione onlus, e nel 2006 siamo stati riconosciuti come ong (organizzazione non governativa) dal Ministero degli Affari Esteri.

I nostri progetti in Guatemala e in Italia sono sostenuti per il 90% da donazioni private, e soprattutto dall'impegno di tanti volontari sparsi in tutta Italia che si impegnano per la costruzione di un mondo a misura di bambino.

In Italia e in Guatemala i nostri progetti sono destinati a migliorare le condizioni dei bambini. Poveri non sono solo quei bambini che sono privi di mezzi di sostentamento, ma anche i bambini soli, senza famiglia, che non possono andare a scuola o che hanno subito terribili violenze. Per tutti questi bambini ci impegniamo cercando di fare la nostra parte. Perche' i bambini sono anche la speranza piu' grande per il cambiamento.

Crediamo che un mondo migliore non solo e' possibile, ma e' gia' in costruzione.

*

Il Guatemala

Il Guatemala e' un paese dell'America Centrale.

Martoriato dalle conquiste occidentali, dalle dittature e dalle guerre civili fino al 1996, oggi conta una popolazione di 11 milioni di abitanti, meta' della quale vive con meno di due dollari al giorno.

Il nostro progetto in Guatemala e' cominciato nel 2001, e si trova all'interno del villaggio maya

La Granadilla, a 100 km dalla capitale Guatemala City.

Qui, dove la piaga del lavoro minorile e' altamente diffusa, i bambini dai quattro anni in su sono costretti dalla poverta' a lavorare in quella che e' l'occupazione principale del posto: la costruzione di fuochi d'artificio.

*

I nostri progetti in Guatemala

1. Guatemala: Progetto scuola e alimentazione

In un villaggio del Guatemala dove mancava tutto: acqua, luce, salute, strade, servizi igenici,abbiamo cominciato tredici anni fa, con la scuola. Abbiamo scelto di seguire la via dell'istruzione perche' i bambini del villaggio (come quelli di tutta la regione dove siamo presenti) sono impegnati in un lavoro violento, schiavo e pericoloso: la costruzione dei fuochi d'artificio.

I bambini infatti, con le loro piccole mani, sono ideali per poter assemblare quelle che in gergo si chiamano "mitragliatrici".

E' un lavoro alienante e pericoloso, che costringe i bambini a 12-14 ore di fila chini sulle tavole da lavoro, e che li espone al rischio di esplosioni e bruciature a volte anche mortali.

Il progetto scuola e alimentazione in sintesi

- Borse di studio per permettere ai bambini schiavi di abbandonare il lavoro e iscriversi a scuola;

- Sostegno ai ragazzi che vogliono specializzarsi anche dopo la scuola dell'obbligo e imparare un mestiere;

- Diritto a un'alimentazione sicura: due pasti completi al giorno (colazione e pranzo o merenda e cena, dipende dal turno scolastico) per i nostri bambini;

- Educazione, promozione e diffusione della lingua maya: la nostra e' una scuola bilingue in cui si insegna in spagnolo e in Katchiquel (una delle ventidue lingue indigene del Guatemala);

- Monitoraggio periodico dello stato di salute dei bambini e programmi di educazione all'igiene.

Come aiutare

- Con un adozione a distanza (non nominativa) di 30 euro al mese, oppure con una donazione occasionale. La tua donazione ti da' diritto a benefici fiscali (e' detraibile).

- Inoltre, ricorda che puoi sostenerci senza spendere nulla, donando il 5 per 1000 dell'Imposta sui redditi (tramite 730, Unico e Cud).

Un po' di storia

I primi bambini a venire a scuola, nel 2002, sono stati solo 22, abbiamo ingaggiato un maestro locale e costruito una capanna con teli e pali di legno.

Eravamo emozionati e contenti, era solo l'inizio di quello che e' successo dopo.

Nel 2003 abbiamo inaugurato la prima aula di mattoni, i bambini questa volta sono aumentati di molto, e sono diventati piu' di cinquanta.

L'anno dopo aggiungiamo all'aula un ambulatorio medico per poter monitorare lo stato di salute dei bambini: molti di loro soffrono di forme gravi di malnutrizione e hanno bisogno urgente di medicine, vitamine e cure mediche.

Lo stesso anno avviene una piccola rivoluzione al villaggio La Granadilla: costruiamo una mensa scolastica e coinvolgiamo le mamme del villaggio per poter cucinare a turno per tutti i bimbi presenti. Questo da' una spinta vitale al nostro progetto, aumenta la fiducia della popolazione e sono sempre di piu' i bambini che si iscrivono alla nostra scuola per poter studiare, essere curati e mangiare.

Nel 2005 otteniamo il riconoscimento come scuola pubblica da parte del Ministero dell'Istruzione guatemalteco: i bambini sono diventati piu' di cento.

Tre anni dopo, poiche' i primi iscritti diventavano grandi e sempre nuovi bimbi e ragazzi facevano domanda per frequentare la scuola, abbiamo aperto anche le scuole medie e un asilo. Inoltre, sosteniamo i ragazzi anche nella formazione professionale.

Nel 2012 abbiamo avuto la soddisfazione di vedere diplomati i primi ragazzi che hanno cominciato a studiare con noi, e molti stanno gia' lavorando: si tratta di un lavoro vero, non un lavoro schiavo.

*

2. Guatemala: Progetto salute

Il Progetto Salute in Guatemala nasce con l'obiettivo di fornire assistenza medica gratuita a tutta la popolazione, e in particolare ai bambini.

In questo paese, dove oltre la meta' della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, la salute non e' un diritto riconosciuto.

Sono rarissime le strutture pubbliche dove poter essere curati, e le prime cause di morte tra i bambini sono la diarrea e le infezioni respiratorie. Un semplice antibiotico unito a condizioni igieniche adeguate puo' salvare la vita di un bambino.

Il progetto in sintesi

- Assistenza medica gratuita alla popolazione, presso l'Ospedale Llano de La Virgen (gestito dalla nostra associazione in collaborazione con altri partner locali e altre ong internazionali) e presso il poliambulatorio rurale Yatinto'. Qui operano gratuitamente, per quattro settimane l'anno, circa 70 nostri volontari tra medici, infermieri e personale di supporto.

- Monitoraggio di salute e cure mediche durante tutto l'anno per i bambini della scuola e la popolazione del villaggio La Granadilla, presso il poliambulatorio rurale Yatinto'.

- Formazione e tirocini per giovani studenti guatemaltechi di medicina e infermeria.

Come aiutare

- Con una donazione;

- Come volontario;

- Se vuoi aiutarci donando farmaci, presidi medici o attrezzature per l'attività dell'ospedale e del poliambulatorio, contattaci scrivendo a info at sullastradaonlus.it

Un po' di storia

2003: Un chirurgo italiano viene in missione con noi in Guatemala. Subito capisce che nelle aree rurali, cosi' come nelle citta', manca il diritto alla salute. Dopo alcune visite eseguite casa per casa, nasce l'idea di un piccolo ambulatorio medico per garantire alla popolazione del villaggio La Granadilla, le cure mediche di base.

2004: Inauguriamo il Centro para la Salud, un piccolo ambulatorio adiacente alla scuola elementare del villaggio. Contattiamo un'infermiera locale, che parla sia lo spagnolo che la lingua maya, per poter prestare assistenza alla popolazione e monitorare lo stato di salute dei bambini.

2005: Organizziamo la prima missione medica di Sulla Strada: una equipe di medici, infermieri e personale di supporto parte dall'Italia per poter operare presso l'Ospedale Llano de la Virgen. Tantissime persone affluiscono da ogni parte del paese per partecipare alla nostra "settimana medica". Capiamo che c'e' un'emergenza salute e che il nostro lavoro puo' fare davvero la differenza. Torniamo a casa con la consapevolezza e la voglia di fare di piu'.

Dal 2006 ad oggi il progetto delle settimane mediche e' cresciuto.

Ogni anno partono con noi circa 70 volontari tra medici, infermieri e personale di supporto per prestare servizio presso le strutture gestite dalla nostra associazione.

Svolgiamo anche interventi chirurgici, e oltre alla chirurgia generale ci occupiamo di chirurgia plastica per la ricostruzione delle parti del corpo ustionate dall'esplosione da polvere da sparo (Il lavoro con i fuochi d'artificio e' la principale occupazione della zona). La missione vive grazie alle persone che tutto l'anno ci aiutano donando farmaci, materiale igienico e attrezzature mediche, che spediamo annualmente con un container diretto in Guatemala.

Insieme all'Ospedale Llano de la Virgen abbiamo aperto nel 2012 anche un poliambulatorio: il Poliambulatorio Ya tin to' ("mi prendo cura di te", in lingua maya). Si tratta di uno dei rarissimi poliambulatori rurali presenti in Guatemala, dove viene garantita assistenza medica specialistica sia grazie ai nostri volontari, che grazie alla presenza costante di personale sanitario locale.

Inoltre, abbiamo cominciato ad investire sulla formazione dei ragazzi: le nuove leve del Guatemala. Grazie ad una collaborazione con l'Universidad de Guatemala e alle scuole per infermieri del Guatemala, facciamo svolgere ai ragazzi un tirocinio presso il nostro ospedale, e siamo anche in grado di assumere i ragazzi piu' meritevoli presso le nostre strutture mediche.

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3. Guatemala: Progetto agricolo

In Guatemala l'80% della terra e' in mano al 2% della popolazione.

Pur essendo un paese pieno di risorse naturali, queste ricchezze non servono per sfamare la popolazione, ma per arricchire le industrie internazionali, che investono in Guatemala grazie ai prezzi bassissimi della manodopera.

Nel villaggio La Granadilla, dove siamo presenti dal 2001, molte famiglie non possiedono neanche il piccolo fazzoletto di terra dove si trova la loro capanna: spesso pagano un affitto anche per quella, magari indebitandosi con gli aguzzini e trasmettendo quel debito per generazioni e generazioni.

Nasce allora l'idea di restituire la terra alla popolazione, incentivando anche forme di lavoro alternative a quello pericoloso sulla polvere da sparo.

Il progetto in sintesi

- Creazione di una cooperativa agricola autogestita dalla popolazione del villaggio La Granadilla;

- Formazione dei ragazzi e degli adulti che vogliono lavorare come agricoltori o che vogliono prendere il diploma di Agraria;

- Coltivazione e raccolto di frutta e verdura, che vengono poi venduti al mercato locale (generando una fonte di reddito alternativa al lavoro pericoloso sui fuochi d'artificio) e utilizzate in parte anche per la mensa scolastica del villaggio.

Come aiutare

- Con una donazione.

Un po' di storia

Nel 2006 lanciamo la campagna "Madre Tierra". Con 60 euro diamo la possibilita' ad ogni nostro sostenitore di "comprare" 60 metri quadrati di terra, da restituire alla popolazione indigena del villaggio La Granadilla.

In pochi mesi riusciamo a compare oltre 14 ettari di terreno. Si tratta di terra scoscesa, per lo piu' impoverita dalla coltivazione intensiva di mais.

2007: dopo aver lasciato riposare il terreno per due anni, proponiamo alla popolazione locale di gestire la terra in modo comunitario. Alcuni uomini e ragazzi del villaggio si propongono per cominciare a coltivare il terreno, anche con prodotti diversi dal mais, nel rispetto della biodiversita'. Su una parte di terra adiacente alla scuola i maestri decidono di creare un piccolo orto, da far gestire e coltivare ai bambini.

Nel 2009 lanciamo la campagna "Semi di vita" e parte attivamente il progetto, per aiutare le famiglie che hanno aderito al nostro progetto, a coltivare la terra e metterla a frutto.

Stiamo formando giovani agricoltori e aiutiamo i gruppi di contadini a costituirsi in cooperative per la coltivazione di diverse specie naturali (fragole, mais e fagiolini), nel rispetto della biodiversita'.

Questo progetto e' ancora in corso.

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4. Guatemala: Progetto Casa Maria Alicia

In tredici anni di presenza in Guatemala ci siamo spesso imbattuti, purtroppo, in episodi di violenza.

La nostra e' una piccola realta', ma e' lo specchio di un problema nazionale i cui numeri sono enormi: in Guatemala, ogni ora un bambino/a e' vittima di aggressione sessuale, il 30% delle morti dei bambini e' causato da colpi d'arma da fuoco e, durante i primi tre mesi del 2013, sono scomparsi 122 bambini e 841 sono stati aggrediti sessualmente.

Fino ad oggi abbiamo fatto fronte a ciascun episodio di violenza trattandolo come un'emergenza e un caso singolo.

Ora sentiamo il dovere di combattere attivamente la violenza, che ha tante facce: tratta sessuale, violenza domestica, abuso. Ad accomunare queste terribili realta' c'e' sempre una cosa: la solitudine delle vittime, l'abbandono e l'indifferenza.

Il progetto in sintesi

- Supporto (insieme ad altre ong internazionali) ad una casa di protezione per le ragazze vittime di tratta sessuale ("El refugio") che ospita 70 ragazze;

- Sostegno psicologico, sanitario, legale ed economico per le ragazze madri e i bambini;

- Corsi di formazione (pasticceria, taglio e cucito, artigianato) per donne che vogliono imparare un mestiere alternativo alla costruzione di fuochi d'artificio, e sostegno per l'apertura di un'attivita' economica;

- Corsi di formazione taglio e cucito (dal gennaio 2014);

- Corsi di formazione pasticceria (dal gennaio 2014).

Come aiutare

- Donando materiale igienico-sanitario e indumenti intimi (nuovi) per le ragazze del Refugio. Per informazioni sui centri di raccolta, scrivete a info at sullastradaonlus.it

- Con una donazione in denaro aiuti le ragazze e le donne ad imparare un mestiere.

 

5. MEMORIA. PER ALICE PAUL, NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Ricorre oggi, 9 luglio, l'anniversario della scomparsa nel 1977 di Alice Paul, una delle nostre maestre piu' grandi.

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Alice Paul (1885-1977) e' stata una grande militante femminista nonviolenta. Nata l'11 gennaio 1885 da una famiglia quacchera nel New Jersey, militante femminista, pacifista, nonviolenta, dedico' la vita alla lotta per l'uguaglianza di diritti tra gli uomini e le donne, per la pace e la giustizia. Guido' fino alla vittoria la lotta per il riconoscimento del diritto di voto delle donne negli Stati Uniti, fu lei l'autrice dell'Equal Rights Amendment. Promosse movimenti e manifestazioni in America e in Inghilterra, sperimentando varie tecniche nonviolente; fu la principale organizzatrice della marcia delle donne del 3 marzo 1913 a Washington; per le sue lotte nonviolente fu piu' volte detenuta. E' deceduta il 9 luglio 1977.

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Poiche' l'oppressione maschilista e patriarcale e' la radice di tutte le altre forme di oppressione, il primo modello e la causa prima della guerra e dello schiavismo, il piu' longevo, vasto ed atroce dispiegarsi della violenza in forma strutturale ed onnipervasiva, la piu' gigantesca violenza contro l'umanita' intera, ebbene, ne consegue ineludibilmente che il primo compito di ogni persona decente e sollecita del pubblico bene e' lottare contro la violenza maschilista e patriarcale.

Molte volte e' stato ripetuto, ed occorre ancora ripeterlo: "La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale".

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E quindi e' del tutto evidente che il femminismo e' la corrente calda della nonviolenza, e' la tradizione di pensiero e il movimento storico che guida tutte - tutte - le lotte per la dignita' umana e per la liberazione dell'umanita'; lo ripetiamo una volta ancora con le stesse parole che tante volte abbiamo ripetuto, "Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto".

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C'e' un solo modo per ricordare degnamente Alice Paul, ed e' continuando la sua lotta, che e' la lotta dell'umanita' contro tutte le guerre, contro tutti i razzismi, contro tutte le menzogne, contro tutte le violenze; e' la lotta dell'umanita' per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente.

All'ascolto di Alice Paul, alla scuola di Alice Paul, fedele ad Alice Paul, la nonviolenza e' in cammino. Con voce e con volto di donna.

Nell'anniversario della sua scomparsa la ricordiamo con profonda gratitudine.

 

6. INCONTRI. "IL DIRITTO ALLO STUDIO COME DIRITTO UMANO". UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 9 luglio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione su "Il diritto allo studio come diritto umano. Esperienze di solidarieta' e di riconoscimento e promozione della dignita' umana".

All'incontro hanno preso parte Marco Graziotti e Paola Pisterzi.

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Marco Graziotti e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; nel 2010 insieme a Marco Ambrosini e Paolo Arena ha condotto un'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese. Laureato in Scienze della comunicazione, e' autore di una apprezzata tesi su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon"; recentemente ha realizzato una rilevante ricerca su "Riflessi nella letteratura e nel cinema della boxe come realta' complessa e specchio della societa' della solitudine di massa e della sopraffazione e mercificazione universale", interpretando con adeguate categorie desunte dalle scienze umane e filologiche numerose opere letterarie e cinematografiche.

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Paola Pisterzi ha conseguito all'Universita' di Roma "La Sapienza" la laurea triennale e la successiva laurea specialistica in scienze biologiche, ed ha preso parte ad importanti attivita' di ricerca; e' una collaboratrice del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta" ed ha pubblicato alcuni contributi su argomenti storici, filosofici e letterari, cosi' come afferenti alla piu' alte testimonianza della dignita' umana e alla difesa nitida e intransigente dei diritti umani, sul notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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Nel corso dell'incontro sono state svolte riflessioni metodologiche generali e sono stati analizzati casi concreti di impegno solidale per garantire a tutte le persone il diritto allo studio sancito e piu' volte ribadito dalla Costituzione della Repubblica Italiana; cfr. ad esempio l'art. 2 ("La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo..."), l'art. 9 ("La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica..."), l'art. 33 ("L'arte e la scienza sono libere e libero ne e' l'insegnamento..."), l'art. 34 ("La scuola e' aperta a tutti...") e passim.

 

7. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AL GOVERNO

 

Al/alla Ministro/a ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale, ovvero collegiale nell'ambito del Consiglio dei Ministri di cui fa parte, per la promozione e l'adozione di un atto normativo che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza

Gentile ministro/a ...,

le scrivo per formularle la richiesta di un atto legislativo ovvero regolamentare che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

8. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AI PARLAMENTARI

 

Al/alla senatore/senatrice/onorevole ...

Oggetto: proposta di presentazione di un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia statali e locali siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

Gentile parlamentare,

le scrivo per formularle una proposta: di voler presentare un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

Lei gia' sapra' che un analogo disegno di legge fu gia' presentato nel 2001, dopo la tragedia di Genova, sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici, ma allora non fu poi "calendarizzato" nei lavori parlamentari e quindi non giunse a buon fine.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

9. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AI COMUNI

 

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Gentile sindaco,

forse sapra' gia' che in varie realta' territoriali, da Milano a Palermo, da diversi anni si svolgono attivita' di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per gli operatori dei vari Corpi di Polizia.

La nonviolenza appronta infatti strumenti di grande utilita', anche dal punto di vista comunicativo e relazionale, per gli operatori pubblici che nello svolgimento delle loro delicate funzioni possono trovarsi a dover fronteggiare situazioni complesse e critiche.

Con la presente lettera si avanza la proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Distinti saluti

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

10. EDITORIALE. L'ORRORE

 

Ovunque la guerra uccide, uccide degli esseri umani.

Salvare le vite e' il primo dovere.

L'umanita' e' sull'orlo di un baratro.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Abolire gli eserciti e le armi.

Far cessare tutte le uccisioni.

Riconoscere che vi e' una sola umanita'.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

 

11. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Franca Basaglia Ongaro, Una voce. Riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982, pp. X + 150.

- Franca Ongaro Basaglia, Salute/malattia. Le parole della medicina, Einaudi, Torino 1982, pp. VI + 272.

- Franco Basaglia e Franca Basaglia Ongaro (a cura di), Crimini di pace. Ricerche sugli intellettuali e sui tecnici come addetti all'oppressione, Einaudi, Torino 1975, pp. X + 480.

 

12. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

13. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1694 del 10 luglio 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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