[Nonviolenza] Telegrammi. 1690



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1690 del 6 luglio 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Una bozza di lettera al governo

2. Una bozza di lettera ai parlamentari

3. Una bozza di lettera ai Comuni

4. "Stampa e lotta politica nell'Italia dell'Ottocento". Un incontro di studio a Viterbo

5. Un incontro di studio sull'Amleto di Shakespeare

6. "Operazione Colomba": Un popolo si muove per la pace, contro le vendette. Comunicato conclusivo della marcia internazionale per la pace in Albania

7. Francesco Gesualdi: Riconvertire e limitare i consumi, ridurre i rifiuti

8. Alcune pubblicazioni di Francuccio Gesualdi e del "Centro nuovo modello di sviluppo"

9. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo

10. La "Carta" del Movimento Nonviolento

11. Per saperne di piu'

 

1. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AL GOVERNO

 

Al/alla Ministro/a ...

Oggetto: proposta di un impegno suo personale, ovvero collegiale nell'ambito del Consiglio dei Ministri di cui fa parte, per la promozione e l'adozione di un atto normativo che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza

Gentile ministro/a ...,

le scrivo per formularle la richiesta di un atto legislativo ovvero regolamentare che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

2. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AI PARLAMENTARI

 

Al/alla senatore/senatrice/onorevole ...

Oggetto: proposta di presentazione di un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia statali e locali siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza

Gentile parlamentare,

le scrivo per formularle una proposta: di voler presentare un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze di polizia siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.

Lei gia' sapra' che un analogo disegno di legge fu gia' presentato nel 2001, dopo la tragedia di Genova, sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici, ma allora non fu poi "calendarizzato" nei lavori parlamentari e quindi non giunse a buon fine.

Non vi e' bisogno di sottolineare la grande utilita' di tale formazione e addestramento, dovendo le forze dell'ordine intervenire anche in situazioni assai critiche, in cui le risorse della nonviolenza possono essere di insostituibile utilita'.

Distinti saluti,

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

3. PROPOSTE D'INIZIATIVA. UNA BOZZA DI LETTERA AI COMUNI

 

Al Sindaco del Comune di ...

e per opportuna conoscenza:

a tutti gli assessori della Giunta Comunale

a tutti i consiglieri del Consiglio Comunale

alla Segretaria generale del Comune

Oggetto: Proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Gentile sindaco,

forse sapra' gia' che in varie realta' territoriali, da Milano a Palermo, da diversi anni si svolgono attivita' di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per gli operatori dei vari Corpi di Polizia.

La nonviolenza appronta infatti strumenti di grande utilita', anche dal punto di vista comunicativo e relazionale, per gli operatori pubblici che nello svolgimento delle loro delicate funzioni possono trovarsi a dover fronteggiare situazioni complesse e critiche.

Con la presente lettera si avanza la proposta che il Comune di ... realizzi un corso di formazione alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza per tutti gli operatori del Corpo di Polizia Locale.

Distinti saluti

FIRMA

LUOGO, DATA

Post scriptum: segnalo che una minima documentazione essenziale e' disponibile nella rete telematica, ad esempio nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html

INDIRIZZO COMPLETO DEL MITTENTE

 

4. INCONTRI. "STAMPA E LOTTA POLITICA NELL'ITALIA DELL'OTTOCENTO". UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di sabato 5 luglio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Stampa e lotta politica nell'Italia dell'Ottocento" con la partecipazione di Marco Ambrosini.

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Marco Ambrosini, con una pluriennale pratica di formatore alla nonviolenza e di impegno in difesa dei diritti umani e della biosfera, operatore culturale, videomaker, cooperante agricolo, e' impegnato nell'esperienza del movimento degli ecovillaggi ed e' uno dei principali collaboratori del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo; fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta", un'esperienza nata dagli incontri di formazione nonviolenta che per anni si sono svolti con cadenza settimanale a Viterbo; tra il 2010 e il 2012 insieme a Paolo Arena e Marco Graziotti e' stato uno degli animatori dell'ampia inchiesta sul tema "La nonviolenza oggi in Italia" con centinaia di interviste a molte delle piu' rappresentative figure dell'impegno nonviolento nel nostro paese (inchiesta che e' restata un esempio unico di ricerca sociologica in questo ambito e costituisce tuttora uno strumento di riflessione cui far riferimento). E' stato tra i principali promotori ed animatori dell'attivita' di accostamento alla nonviolenza svoltasi con cadenza settimanale per alcuni anni a Viterbo e a Blera (Vt) ed ha preso parte come formatore al ciclo di incontri di accostamento alla nonviolenza a Soriano nel Cimino (Vt). Cura il blog "Note minime - Gruppo di informazione nonviolenta" (per contatti: e-mail: noteminime at tiscali.it, sito: noteminime.wordpress.com).

 

5. INCONTRI. UN INCONTRO DI STUDIO SULL'AMLETO DI SHAKESPEARE

 

Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 5 luglio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sull'"Amleto" di William Shakespeare, con la partecipazione di Giselle Dian.

Nel corso dell'incontro e' stato letto e commentato il capolavoro scespiriano.

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Giselle Dian, disegnatrice, pittrice, grafica, studiosa di fenomeni artistici e comunicazione multimediale, collaboratrice del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo, fa parte della redazione di "Viterbo oltre il muro. Spazio di informazione nonviolenta"; nel 2010 ha realizzato un ampio studio su Keith Haring dal titolo "Keith Haring: segno artistico, gesto esistenziale, impegno civile", per il quale ha anche effettuato una serie di interviste a varie personalita' di vari campi del sapere (critici d'arte, filologi, filosofi, psicologi, sociologi, storici, operatori sociali, studiosi dei nuovi linguaggi artistici e dei media...). Ha pubblicato saggi, interviste e recensioni sul quotidiano telematico "La nonviolenza e' in cammino"; ha tenuto conferenze presso biblioteche pubbliche, mostre in spazi di impegno sociale e culturale, e sta realizzando un progetto artistico sui temi della memoria storica e della dignita' umana.

 

6. INIZIATIVE. "OPERAZIONE COLOMBA": UN POPOLO SI MUOVE PER LA PACE, CONTRO LE VENDETTE. COMUNICATO CONCLUSIVO DELLA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA

[Dalle amiche e dagli amici dell'Operazione Colomba (per contatti: tel. 054129005, cell. 328.5857263, e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania) riceviamo e diffondiamo]

 

Si e' concluso stamattina, primo luglio 2014, con una conferenza-stampa nella citta' di Tirana, il cammino di un centinaio di giovani italiani e albanesi che hanno marciato per la pace, il perdono, la riconciliazione e contro le "vendette di sangue".

La marcia e' stata organizzata da Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace della Comunita' Papa Giovanni XXIII.

I volontari di Operazione Colomba condividono la vita delle famiglie sotto "vendetta di sangue": scortano chi ha paura e danno conforto a chi ha subito un lutto, cercano di camminare con queste famiglie per dare segni di speranza e per cambiare la vendetta in percorsi di riconciliazione.

"Con questa marcia abbiamo voluto dare visibilita' alla proposta forte che facciamo: passare dalla gjakmarrje, che letteralmente significa presa del sangue, alla gjakfalje ovvero il perdono del sangue - a parlare e' Giovanni Ramonda, responsabile generale della Comunita' Papa Giovanni XXIII -. Ieri siamo stati accolti a Tirana, citta' che il papa visitera' il 21 settembre, dal vescovo ausiliare cattolico monsignor George Fremdo. In seguito ci siamo recati alla moschea e abbiamo incontrato l'imam Ylli Gurra, in un clima di pace, sentito da tutti.

Riteniamo che questo nostro incontro sia un segno davvero importante, in particolar modo nel contesto che il mondo oggi vive, della guerra e dei fondamentalismi. Bisogna valorizzare l'Islam moderato, che poi rappresenta la maggioranza dell'Islam, che sa davvero dialogare. Ieri, insieme, Islam e Cattolicesimo, abbiamo condiviso un vero cammino di pace".

Oltre 1.253 fra comuni cittadini, opinionisti, politici, enti ed istituzioni hanno dato la propria adesione all'iniziativa. Un'iniziativa che ha alla base l'utilizzo della nonviolenza come strumento di risoluzione dei conflitti, in Albania e nel mondo.

Ilir Meta, presidente del Parlamento Albanese, e Bledi Cuci, ministro albanese per le questioni locali, hanno aderito all'appello della marcia che chiede l'applicazione di una legge gia' esistente per combattere assieme, societa' civile e Stato, questa lotta di giustizia contro la violenza. Un dato importante, proprio mentre l'Unione Europea approva ufficialmente la candidatura dell'Albania a diventare Stato membro.

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Per approfondire

Per chi volesse approfondire, l'8 luglio prossimo alle ore 10 nell'aula magna "Galilei" dell'Universita' di Padova alcuni caschi bianchi (volontari in servizio civile nazionale all'estero) di Operazione Colomba saranno ospiti del "Centro diritti umani" del professor Antonio Papisca, all'interno di un convegno per presentare il libro "Caschi bianchi oltre le vendette. Sperimentare il servizio civile e la difesa non armata e nonviolenta per conoscere e trasformare i conflitti", in cui centrale sara' il dibattito sulla formazione e la sperimentazione dei Corpi civili di pace.

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La marcia della pace

Da nord verso sud, la marcia della pace ha percorso in dieci giorni 130 chilometri fra le colline. "Passo dopo passo seminiamo speranza ovunque camminiamo. Ci accorgiamo che queste persone ci stavano aspettando; nei loro sguardi si puo' scorgere la loro storia personale, ma ancor di piu' la storia che hanno vissuto come popolo - ci racconta una giovane volontaria, Giulia Zurlini -. Decenni di dittatura comunista, quaranta lunghissimi anni di isolazionismo, la pratica dell'ateismo forzato, il ferreo controllo del pensiero, hanno contribuito allo sviluppo di una mentalita' basata sul sospetto. Noi siamo impegnati nel diffondere il meglio di cio' che la cultura albanese ci ha insegnato; rimaniamo sorpresi dalla bellezza dei posti in cui passiamo, dall'accoglienza delle persone, dalle domande dei curiosi".

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Operazione Colomba

Operazione Colomba e' il corpo nonviolento di pace dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII. Dal 2010 Operazione Colomba e' presente in Albania, a Scutari e a Tropoja, per sostenere il lavoro che la Comunita' Papa Giovanni XXIII svolge dal 2004 sul tema delle "vendette di sangue". I volontari, insieme ai membri della Comunita' e ai volontari in servizio civile internazionale, condividono la quotidianita' con le famiglie in situazioni di vendetta.

 

7. TESTI. FRANCESCO GESUALDI: RICONVERTIRE E LIMITARE I CONSUMI, RIDURRE I RIFIUTI

[Ringraziamo di cuore Francuccio Gesualdi (per contatti: tel. 050826354, fax: 050827165, e-mail: coord at cnms.it, sito: www.cnms.it, blog: http://blog.francescogesualdi.eu/) per averci consentito di ripubblicare il seguente estratto dal suo libro Facciamo da soli. Per uscire dalla crisi oltre il mito della crescita: ripartiamo dal lavoro e riprendiamoci l'economia, Altreconomia edizioni, Milano 2012.

Francuccio Gesualdi e' stato allievo di don Lorenzo Milani nell'esperienza della scuola di Barbiana, e' animatore dell'esperienza del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano, insieme a padre Alex Zanotelli ha promosso la nascita della "Rete di Lilliput", e' da sempre impegnato in molte iniziative concrete di solidarieta' e di difesa dei diritti umani e dell'ambiente, ha contribuito in misura decisiva a far nascere e crescere in Italia la consapevolezza, l'azione e le reti del consumo critico ed etico, del commercio equo e solidale, degli stili di vita sobri e responsabili, della solidarieta' dei consumatori del Nord del mondo con i lavoratori del Sud contro la violenza sfruttatrice delle multinazionali, dell'impegno contro la trappola del debito che dopo averli rapinati affama e strozza i popoli, dell'azione per garantire a tutta l'umanita' il diritto al cibo, all'acqua, a un ambiente vivibile, alla dignita']

 

L'ecoefficienza e' un passaggio obbligato della sostenibilita', ma non serve a molto se non si accompagna a una limitazione dei consumi. E' inutile ridurre la quantita' di materiale per singolo prodotto se poi aumenta la quantita' complessiva dei prodotti consumati.

Lo aveva gia' capito William Stanley Jevons, economista inglese di fine Ottocento. Il suo punto di osservazione erano le caldaie a vapore: la tecnologia migliorava, ogni anno se ne producevano di piu' efficienti, il consumo di carbone avrebbe dovuto diminuire e diminuiva infatti a livello di singola caldaia, ma aumentava a livello di paese perche' crescevano le caldaie in circolazione. Il fenomeno e' stato battezzato effetto rimbalzo o paradosso di Jevons, ed e' sotto gli occhi di tutti. Benche' siamo entrati nell'era del computer e dell'economia immateriale, i paesi opulenti continuano ad accrescere il consumo di energia e materiali.

In Italia, fra il 1995 e il 2005 il consumo di energia e' cresciuto del 14% ed anche le emissioni di anidride carbonica sono cresciute del 12%. A livello di Unione Europea, il consumo netto di materiali (minerali, combustibili, biomasse) e' passato da 15,9 tonnellate procapite nel 1980 a 17,5 nel 2000, un aumento del 10%. Eppure nello stesso periodo l'incidenza dei materiali per ogni euro di ricchezza prodotta e' diminuita del 39% (1).

A questo punto il discorso sulla sobrieta' diventa centrale, ma trattandosi di un tema gia' ampiamente dibattuto merita soffermarsi solo sugli aspetti che hanno una forte ricaduta sulla produzione, sottolineando che la sobrieta' non e' il ritorno al lume di candela o ai tempi in cui si moriva di tetano. Piuttosto e' il recupero del senso di sufficienza e la conversione a un nuovo modo di consumare che punta a soddisfare i bisogni utilizzando meno risorse possibile e producendo meno rifiuti possibile. Due i passaggi fondamentali per riuscire nell'impresa: liberarci dalla schiavitu' dell'inutile e dalla schiavitu' del possesso.

La prima schiavitu' e' fin troppo evidente. Mangiamo troppo e buttiamo via troppi avanzi. Accumuliamo troppi vestiti e ne diamo troppi allo straccivendolo. Sprechiamo l'acqua e usiamo l'automobile anche quando potremmo andare a piedi o in bicicletta. Cambiamo telefonino ad ogni novita' tecnologica. E' urgente ritrovare il senso della misura e lo potremo fare se recuperiamo sovranita', ossia capacita' di decidere noi cosa comprare.

Questo sistema si sforza di farci credere che siamo liberi, di fatto ci comportiamo come degli automi, sempre dietro all'ultima moda, all'ultimo ritrovato tecnologico, alle scelte dei divi. Ignoranza, senso di inferiorita', desiderio di gregge, sono le ragioni che ci rendono vittime del superconsumo, ma non saremmo ai livelli attuali se non subissimo l'incessante bombardamento della pubblicita'. Ci raggiunge per radio, in televisione, al cinema, ci tende gli agguati in internet, ci perseguita per strada e nelle stazioni. Il bombardamento e' continuo, non si salva nessuno. Si stima che i bambini americani assorbano 40.000 spot pubblicitari all'anno e mentre le imprese licenziano in nome degli affari che non vanno, la spesa pubblicitaria non crolla mai. 417 sono stati i miliardi di dollari spesi a livello mondiale nel 2010, in Italia 8 miliardi e mezzo di euro.

La pubblicita' e' un'invadenza inaccettabile della nostra vita, del nostro tempo, della nostra volonta'. E' una guerra che deve cessare per rispetto della nostra liberta', della nostra dignita', dell'integrita' del pianeta. Se fossimo intelligenti la vieteremmo, ma se proprio vogliamo tenercela, almeno limitiamola. Variamo delle leggi che proteggano i nostri bambini e la nostra tranquillita'. Ma soprattutto introduciamo delle tasse che ne scoraggino l'uso. Ecco un'imposta che oltre a garantire soldi allo stato renderebbe un favore al pianeta e alla collettivita'.

Venendo alla seconda schiavitu', quella verso il possesso, e' importante liberarsene per evitare lo spreco di materiali in beni sottoutilizzati. Ad esempio le automobili andrebbero piuttosto chiamate "auto immobili" perche' gran parte del tempo se ne stanno ferme per strada intasando la circolazione e trasformando tutti gli spazi pubblici in un grande parcheggio.

Il nostro e' un popolo piuttosto attaccato alla proprieta' delle cose, ma dovremmo capire che il nostro interesse non e' possedere la lavatrice, l'automobile, o i libri, ma soddisfare il bisogno di pulizia, di mobilita', di lettura. Se entrassimo in questa logica scopriremmo altre modalita' di soddisfacimento dei nostri bisogni che consentirebbero un notevole risparmio di materiali.

La prima e' quella della condivisione, l'uso in comune dei beni. Un tipico esempio e' il trasporto pubblico organizzato dagli enti locali. Ma esistono molti altri campi di applicazione, sia di tipo commerciale che gratuito. Puo' essere la lavatrice a gettoni, l'adesione a un gruppo di condivisione dell'auto, l'acquisto di attrezzi in comune a livello di condominio, l'allestimento di biblioteche di quartiere.

La seconda modalita' e' quella dell'affitto. Puo' valere per la lavatrice, la lavastoviglie, la fotocopiatrice. Xerox, ad esempio, e' stato uno dei primi produttori che ha iniziato a non vendere le macchine fotocopiatrici, ma ad affittarle ai clienti. Si paga per la quantita' di fotocopie eseguite, mentre la proprieta' rimane del produttore. Se nel corso del tempo qualcosa non va, un tecnico viene a risolvere gratuitamente il problema. In questo contesto l'interesse di Rank Xerox e' di fare macchine solide, fatte per durare e per essere riparate. Solo le macchine tecnicamente superate e non piu' riparabili sono eliminate. Ma non sono gettate, bensi' ristrutturate. Lo scheletro della macchina viene recuperato e dopo averci messo dentro pezzi tecnicamente piu' avanzati, viene rimessa in circolazione come una fotocopiatrice moderna. A volte alcuni pezzi possono passare a una macchina fax o a una stampante perche' in queste macchine molte funzioni sono comuni. Tutto cio' e' possibile perche' Rank Xerox ha una produzione standardizzata e, come in una costruzione a cubi, i singoli componenti possono venire smontati e rimontati per costruire apparecchi totalmente diversi.

Da questi esempi si capisce che la produzione dovra' essere profondamente ristrutturata non solo rispetto al come, ma anche rispetto al cosa. Di sicuro bisognera' produrre meno beni privati, piu' beni comuni. Come dire meno automobili, piu' autobus e treni, meno lavatrici familiari, piu' lavatrici di condominio, meno autostrade, piu' ferrovie. Ma bisognera' anche produrre meno prodotti usa e getta e piu' prodotti fatti per durare. Da quando, nel 1895, il venditore ambulante King Camp Gilette invento' le lamette monouso e' stato come aprire una diga. Le imprese hanno capito che gli affari non si fanno con oggetti solidi e riparabili, ma con prodotti deboli da gettare al primo guasto. Cosi' hanno inventato l'obsolescenza pianificata, la fabbricazione di beni con durata di funzionamento predefinita. Nel 2003 la Disney ha messo a punto un DVD che si puo' vedere per un massimo di quarantotto ore, poi diventa un pezzo di plastica da buttare nel cestino. Il disco e' ricoperto da una resina che reagisce a contatto con l'aria, quando si apre la confezione comincia il conto alla rovescia, allo scadere delle quarantotto ore il disco diventava inservibile. Ecco un'applicazione concreta del principio "profitti privati, costi pubblici": le imprese incassano i guadagni, la collettivita' sostiene le spese di pulizia.

Il problema e' come promuovere il cambiamento. Una risposta sta nelle tasse e nella spesa pubblica, come strumenti per orientare le scelte di imprese e consumatori.

Si potrebbe immaginare una tassa sull'investimento, per permettere alle autorita' pubbliche di scoraggiare l'avvio di attivita' produttive decisamente in contrasto con l'interesse collettivo, perche' troppo inquinanti o troppo dissipatrici di risorse scarse. Allo stesso modo si potrebbero prevedere sovrattasse sulle materie prime vergini e forme di detassazione per i materiali provenienti da riciclaggio.

Nel contempo andrebbero introdotte norme che responsabilizzano le imprese rispetto ai rifiuti. Se sapessero che gli oggetti venduti tornano a loro quando sono a fine vita, si organizzerebbero per farli durare piu' a lungo. Nel 1991 in Germania passo' un provvedimento che imponeva ai produttori di riprendersi gli scarti degli imballaggi e le confezioni diminuirono sensibilmente. E' di buon auspicio che nel 2002 l'Unione Europea abbia varato una direttiva che obbliga i produttori di apparecchiature elettroniche a riprendersi computer, telefoni cellulari e quant'altro non e' piu' funzionante. Ma il cammino e' solo all'inizio.

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Note

1. Wuppertal Institute, Resource Use in european countries, 2003.

 

8. MATERIALI. ALCUNE PUBBLICAZIONI DI FRANCUCCIO GESUALDI E DEL "CENTRO NUOVO MODELLO DI SVILUPPO"

 

- Franco Gesualdi, Signorno', Guaraldi, Rimini-Firenze 1972.

- Franco Gesualdi, Economia: conoscere per scegliere, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1982.

- Franco Gesualdi e Pierangelo Tambellini del Centro nuovo modello di sviluppo (Vecchiano - Pi), Energia nucleare. Cos'e' e i rischi a cui ci espone, Movimento Nonviolento, Perugia 1987.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Lettera ad un consumatore del Nord, Emi, Bologna 1990, 1994.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Boycott! Scelte di consumo scelte di giustizia. Manuale del consumatore etico, Macro/edizioni, San Martino di Sarsina (Fo) 1992.

- Francuccio Gesualdi, Jose' Luis Corzo Toral, Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele, Torino 1992.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Sulla pelle dei bambini, Emi, Bologna 1994, 1995.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Nord/Sud. Predatori, predati e opportunisti. Guida alla comprensione e al superamento dei meccanismi che impoveriscono il Sud del mondo, Emi, Bologna 1993, 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al consumo critico. Informazioni sul comportamento delle imprese per un consumo consapevole, Emi, Bologna 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Sud-Nord. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro, Emi, Bologna 1996, 1997.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Geografia del supermercato mondiale. Produzione e condizioni di lavoro nel mondo delle multinazionali, Emi, Bologna 1996.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Ai figli del pianeta. Scelte per un futuro vivibile, Emi, Bologna 1998.

- Francesco Gesualdi del Centro nuovo modello di sviluppo, Manuale per un consumo responsabile. Dal boicottaggio al commercio equo e solidale, Feltrinelli, Milano 1999.

- Francesco Gesualdi, Giamila Gesualdi, Paola Costanzo, Te', infusi e tisane dal mondo, Sonda, Torino-Milano 2001.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al risparmio responsabile. Informazioni sui comportamenti delle banche per scelte consapevoli, Emi, Bologna 2002.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al telefono critico. Il mondo della telefonia messo a nudo, Terre di mezzo, Milano 2002.

- Willy Mutunga, Francesco Gesualdi, Stephen Ouma, Consumatori del nord lavoratori del sud. Il successo di una campagna della societa' civile contro la Del Monte in Kenya, Emi, Bologna 2003.

- Francesco Gesualdi, Acquisti trasparenti, Emi, Bologna 2005.

- Francesco Gesualdi, Giamila Gesualdi, Tutti i tipi di te', Sonda, Torino-Milano 2005.

- Francesco Gesualdi, John Pilger, Comprare con giustizia, Emi, Bologna 2005.

- Francesco Gesualdi, Centro nuovo modello di sviluppo, Sobrieta'. Dallo spreco di pochi ai diritti per tutti, Feltrinelli, Milano 2005.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Ai giovani figli del pianeta. Scegliamo insieme un futuro per tutti, Emi, Bologna 2005.

- Centro nuovo modello di sviluppo, Guida al vestire critico, Emi, Bologna 2006.

- Francesco Gesualdi, Acqua con giustizia e sobrieta', Emi, Bologna 2007.

- Francesco Gesualdi, Il mercante d'acqua, Feltrinelli Milano 2007.

- Francesco Gesualdi, Lorenzo Guadagnucci, Dalla parte sbagliata del mondo. Da Barbiana al consumo critico: storia e opinioni di un militante, Terre di mezzo, Milano 2008.

- Francesco Gesualdi, Vito Sammarco, Consumattori. Per un nuovo stile di vita, La Scuola, Brescia 2009.

- Francesco Gesualdi, L'altra via. Dalla crescita al benvivere, programma per un'economia della sazieta', Terre di Mezzo, Milano 2009.

- Francesco Gesualdi, Dario Bossi, Il prezzo del ferro. Come si arricchisce la piu' grande multinazionale del ferro e come resistono le vittime a livello mondiale, Emi, Bologna 2010.

- Francesco Gesualdi, Cercatori del regno. Cammino missionario verso la Pasqua 2011. Una Quaresima per crescere nella spiritualita' dei nuovi stili di vita, Emi, Bologna 2011.

- Francesco Gesualdi, I fuorilega del nordest, Dissensi, 2011.

- Centro nuovo modello di sviluppo, I mercanti della notizia. Guida al controllo dell'informazione in Italia, Emi, Bologna 2011.

- Francesco Gesualdi, Facciamo da soli. Per uscire dalla crisi, oltre il mito della crescita: ripartiamo dal lavoro e riprendiamoci l'economia, Altreconomia, Milano 2012.

- Francesco Gesualdi, Le catene del debito. E come possiamo spezzarle, Feltrinelli, Milano 2013.

- Francesco Gesualdi, L'economia del bene comune, Feltrinelli, Milano 2013.

- Francesco Gesualdi, Cambiare il sistema. La storia e il pensiero del padre del consumo critico, fondatore del "Centro nuovo modello di sviluppo", Altreconomia, Milano 2014.

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Ovviamente cfr. inoltre anche almeno:

- Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze 1967.

- AA. VV., La Rete di Lilliput. Alleanze, obiettivi, strategie, Emi, Bologna 2001.

 

9. REPETITA IUVANT. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO

[Dal sito dell'associazione Erinna (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]

 

L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).

Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.

E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.

Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.

Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.

Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.

Il centro mette a disposizione:

- segreteria attiva 24 ore su 24;

- colloqui;

- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;

- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.

La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.

L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.

 

10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

11. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1690 del 6 luglio 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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