[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 595



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Numero 595 del 23 giugno 2014

 

In questo numero:

1. A sostegno della marcia internazionale per la pace in Albania per far cessare le vendette di sangue

2. Urgente un appello

3. "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo: Gratitudine, apprezzamento e sostegno all'"Operazione Colomba" per la Marcia internazionale per la pace in Albania

4. "Viterbo oltre il muro": Sostegno alla marcia internazionale per la pace in Albania promossa dall'Operazione Colomba

5. L'associazione "Respirare" sostiene la marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue"

6. Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" sostiene la marcia contro le vendette di sangue in Albania

7. Il Comitato Nepi per la Pace condivide e sostiene gli obiettivi della Marcia internazionale per la pace in Albania promossa dall'associazione Operazione Colomba

8. La prima, indispensabile scelta

9. La nonviolenza non indossa il frac

10. Il primo dovere

11. Nonviolenza significa...

12. La stessa lotta, una sola umanita'

13. Sosteniamo l'azione nonviolenta in Albania per far cessare le "vendette di sangue"

14. Peppe Sini: Alle amiche ed agli amici che oggi iniziano la marcia nonviolenta in Albania per far cessare le vendette di sangue

15. "Operazione Colomba": Un popolo si muove per la pace. Dal 22 giugno al primo luglio la marcia internazionale per la pace in Albania

16. "Operazione Colomba": Un popolo si muove per la pace. Appello per la marcia internazionale per la pace in Albania

 

1. EDITORIALE. A SOSTEGNO DELLA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE VENDETTE DI SANGUE

 

Riproponiamo alcuni dei messaggi di solidarieta' e degli interventi di riflessione apparsi nei giorni scorsi sul nostro notiziario a sostegno della marcia internazionale per la pace in Albania per far cessare le vendette di sangue.

 

2. REPETITA IUVANT. URGENTE UN APPELLO

 

Dal 22 giugno al primo luglio 2014, promossa dall'Operazione Colomba, si svolgera' la marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue".

L'Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, e' da oltre vent'anni una delle piu' rilevanti esperienze nonviolente di intervento adeguato ed efficace nei luoghi di conflitto.

Questa iniziativa, come le altre che l'Operazione Colomba conduce e condivide in varie parti del mondo, merita la gratitudine, l'apprezzamento e il sostegno di ogni persona di volonta' buona e di ogni associazione, organizzazione, istituzione e movimento impegnato per la pace e i diritti umani, per salvare le vite e promuovere la convivenza responsabile e solidale.

Per quel poco che e' in nostro potere sosteniamo l'esperienza dell'Operazione Colomba e sosteniamo questa luminosa iniziativa della marcia internazionale per la pace in Albania.

A chi ci legge chiediamo di diffondere la notizia, di esprimere sostegno all'iniziativa, di riflettere ed agire.

Vi e' una sola umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

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Per informazioni e contatti: Operazione Colomba, tel. 054129005, cell. 328.5857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

3. REPETITA IUVANT. "CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI" DI VITERBO: GRATITUDINE, APPREZZAMENTO E SOSTEGNO ALL'"OPERAZIONE COLOMBA" PER LA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA

 

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo esprime gratitudine, apprezzamento e sostegno alle amiche e agli amici dell'"Operazione Colomba", il corpo nonviolento di pace della Comunita' Papa Giovanni XXIII, per aver promosso l'iniziativa della "Marcia internazionale per la pace in Albania" che si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio 2014.

Invitiamo a far circolare l'informazione ed a promuovere adesioni e sostegni nelle varie ed articolate forme previste dall'"Operazione Colomba".

Per ulteriori informazioni e per adesioni si veda il sito: www.operazionecolomba.it

 

4. REPETITA IUVANT. "VITERBO OLTRE IL MURO": SOSTEGNO ALLA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA PROMOSSA DALL'OPERAZIONE COLOMBA

 

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" esprime apprezzamento e sostegno all'iniziativa della Marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue", marcia che si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio 2014 promossa dall'Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII.

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Gli obiettivi della marcia sono:

1. ricordare le vittime delle "vendette di sangue" (gjakmarrjes);

2. sensibilizzare la societa' civile albanese ed internazionale sul fenomeno delle "vendette di sangue";

3. creare un movimento popolare dal basso che promuova in Albania il "pajtimi" (la riconciliazione) e lavori per riaffermare il diritto alla vita;

4. portare il fenomeno all'attenzione dei mezzi di informazione locali ed internazionali;

5. fare pressione sullo Stato albanese affinche' provveda immediatamente ad una applicazione reale e concreta della legge n. 9389 del 4/5/2005 in riferimento alla creazione e al funzionamento del Consiglio di coordinamento nella lotta contro la gjakmarrje.

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Per informazioni e contatti: Operazione Colomba, tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

5. REPETITA IUVANT. L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" SOSTIENE LA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA CONTRO LE "VENDETTE DI SANGUE"

 

L'associazione "Respirare" sostiene ed invita a sostenere l'iniziativa nonviolenta della marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue" promossa dall'Operazione Colomba, che si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio 2014 da Bajrami Curri a Tirana.

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L'associazione "Respirare" invita tutte le persone impegnate per la pace e in difesa della vita e della dignita' umana a contattare l'Operazione Colomba: tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

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Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

6. REPETITA IUVANT. IL GRUPPO DI LAVORO SU "LA NONVIOLENZA IN ITALIA OGGI" SOSTIENE LA MARCIA CONTRO LE VENDETTE DI SANGUE IN ALBANIA

 

Il gruppo di lavoro su "La nonviolenza in Italia oggi" sostiene l'iniziativa nonviolenta promossa dall'Operazione Colomba della marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue", marcia che si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio 2014 da Bajrami Curri (nel nord dell'Albania) alla capitale Tirana.

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Riteniamo di grande importanza l'attivita' di pace, di riconoscimento e protezione dei diritti umani, di promozione della democrazia e della convivenza, svolta dall'Operazione Colomba in varie realta' di conflitto, ed apprezziamo le sue specifiche modalita' d'azione nonviolenta.

E riteniamo di grande importanza questa particolare iniziativa in Albania per contrastare il terribile fenomeno delle sanguinose faide familiari che disseminano morte, paura, violenza, lacerano le comunita' e costringono intere famiglie a una vita da reclusi nelle proprie abitazioni per sfuggire alla catena degli omicidi.

Cosi' come riteniamo di grande importanza le ragionevoli proposte di riconciliazione e di affermazione della legalita' che salva le vite, proposte che costituiscono il programma costruttivo della marcia internazionale per la pace in Albania.

E pertanto invitiamo tutti i nostri interlocutori ad esprimere a loro volta attenzione e sostegno, nelle forme che ciascuno riterra' adeguate, all'Operazione Colomba, alla marcia nonviolenta che si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio, alla popolazione vittima delle "vendette di sangue", a quanti in Albania lottano per spezzare la catena delle uccisioni e per realizzare percorsi di riconciliazione e di convivenza, di pace e di solidarieta'.

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Per informazioni, adesioni e contatti: Operazione Colomba, corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

7. REPETITA IUVANT. IL COMITATO NEPI PER LA PACE CONDIVIDE E SOSTIENE GLI OBIETTIVI DELLA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA PROMOSSA DALL'ASSOCIAZIONE OPERAZIONE COLOMBA

 

Il Comitato Nepi per la Pace condivide e sostiene gli obiettivi della Marcia internazionale per la pace in Albania contro le "vendette di sangue".

La marcia si svolgera' dal 22 giugno al primo luglio 2014 ed e' promossa dall'Operazione Colomba, il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII.

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Gli obiettivi della marcia sono:

1. ricordare le vittime delle "vendette di sangue" (gjakmarrjes);

2. sensibilizzare la societa' civile albanese ed internazionale sul fenomeno delle "vendette di sangue";

3. creare un movimento popolare dal basso che promuova in Albania il "pajtimi" (la riconciliazione) e lavori per riaffermare il diritto alla vita;

4. portare il fenomeno all'attenzione dei mezzi di informazione locali ed internazionali;

5. fare pressione sullo Stato albanese affinche' provveda immediatamente ad una applicazione reale e concreta della legge n. 9389 del 4/5/2005 in riferimento alla creazione e al funzionamento del Consiglio di coordinamento nella lotta contro la gjakmarrje.

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Per informazioni e contatti: Operazione Colomba, tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it; operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

8. REPETITA IUVANT. LA PRIMA, INDISPENSABILE SCELTA

 

La prima, indispensabile scelta per costruire la pace e difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani, e' la condivisione.

Condividere i beni di cui si dispone, e di cui si sa di essere non esclusivi proprietari, ma amministratori fiduciari per conto e nell'interesse dell'umanita' tutta.

Condividere la condizione e la lotta delle oppresse e degli oppressi nel cammino della comune liberazione.

Condividere il sapere e la saggezza, costruzione e retaggio comune dell'umanita' intera.

La condivisione e' il fondamento dell'unione di giustizia e liberta': si e' liberi solo insieme; si e' giusti solo nell'eguaglianza di diritti.

La condivisione e' l'estrinsecazione della responsabilita'.

La condivisione e' la conseguenza del riconoscimento dell'unita' dell'umanita', che esiste solo in quanto incarnata nelle singole persone tutte diverse l'una dall'altra e tutte eguali in diritti, tutte legate da un vincolo di fraternita' e sororita' e tutte bisognose dell'aiuto altrui.

La condivisione e' l'inizio della lotta contro la violenza.

La condivisione e' il primo passo della nonviolenza in cammino.

 

9. REPETITA IUVANT. LA NONVIOLENZA NON INDOSSA IL FRAC

 

La nonviolenza non la trovi al ristorante.

Non la incontri al circolo dei nobili.

Non frequenta la scuola di buone maniere.

E' sempre fuori dall'inquadratura delle telecamere delle televisioni.

La nonviolenza non fa spettacolo.

La nonviolenza non vende consolazioni.

La nonviolenza non guarda la partita.

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E' nel conflitto che la nonviolenza agisce.

Dove vi e' chi soffre, li' interviene la nonviolenza.

Dove vi e' ingiustizia, li' interviene la nonviolenza.

Non la trovi nei salotti e nelle aule.

Non la trovi tra chi veste buoni panni.

Non la trovi dove e' lustra l'epidermide e non brontola giammai lo stomaco.

La nonviolenza e' dove c'e' la lotta per far cessare tutte le violenze.

La nonviolenza e' l'umanita' in cammino per abolire ogni sopraffazione.

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Non siede nel consiglio di amministrazione.

Non si abbuffa coi signori eccellentissimi.

Non ha l'automobile, non ha gli occhiali da sole, non ha il costume da bagno.

Condivide la sorte delle oppresse e degli oppressi.

Quando vince rinuncia a ogni potere.

Non esiste nella solitudine.

Sempre pensa alla liberta' del prossimo, sempre pensa al riscatto del vinto, sempre pensa ad abbattere i regimi e di poi a riconciliare gli animi.

Sa che il male e' nella ricchezza, sa che il bene e' la condivisione; sa che si puo' e si deve liberare ogni persona e quindi questo vuole: la liberta' di tutte, la giustizia, la misericordia.

*

La nonviolenza e' l'antibarbarie.

La nonviolenza e' il riconoscimento della dignita' di ogni essere vivente.

La nonviolenza e' questa compassione: sentire insieme, voler essere insieme, dialogo infinito, colloquio corale, miracolo dell'incontro e della nascita; l'intera umanita' unita contro il male e la morte; si', se possiamo dirlo in un soffio e in un sorriso: tutti per uno, uno per tutti.

La nonviolenza e' la lotta che salva.

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Ha volto e voce di donna, sa mettere al mondo il mondo, il suo tocco risana le ferite, i suoi gesti sono limpida acqua, i suoi atti recano luce; sempre lotta per la verita' ed il bene, usa solo mezzi coerenti con il fine della verita' e del bene. Sa che il mondo e' gremito di persone, cosi' fragili, smarrite e sofferenti. Sa che la sua lotta deve esser la piu' ferma; e deve essere la piu' delicata.

Quando la plebe all'opra china si rialza: li' e' la nonviolenza.

Quando lo schiavo dice adesso basta, li' e' la nonviolenza.

Quando le oppresse e gli oppressi cominciano a lottare per un'umanita' di persone tutte libere ed eguali in diritti, li', li' e' la nonviolenza.

Quando ti svegli ed entri nella lotta, la nonviolenza gia' ti viene incontro.

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La nonviolenza e' una buona cosa.

E' questa buona cosa che fai tu quando fai la cosa giusta e necessaria.

 

10. REPETITA IUVANT. IL PRIMO DOVERE

 

Il primo dovere e' non uccidere.

E quindi far cessare le stragi.

Opporsi a tutte le guerre.

Opporsi a tutte le uccisioni.

Opporsi a tutte le vendette.

Opporsi a tutte le sopraffazioni.

Opporsi a tutte le ideologie e le prassi che negano il valore assoluto di ogni singola esistenza umana.

Opporsi a tutti i poteri che considerano le persone come mezzi e non come fini.

Opporsi a tutte le violenze.

Opporsi a tutte le menzogne (essendo la menzogna una violenza a cio' che vi e' di piu' proprio delle persone: la capacita' di capire, la coscienza, l'intelligenza).

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Chiamiamo nonviolenza l'esplicitazione e l'affermazione concreta e coerente di tutte le implicazioni di questo primo dovere: non uccidere.

Chiamiamo nonviolenza il riconoscimento del dovere di salvare le vite.

Chiamiamo nonviolenza la consapevolezza della pluralita' e del limite, e l'impegno ad agire nei confronti degli altri cosi' come vorremmo che gli altri agissero nei nostri confronti.

Chiamiamo nonviolenza la persuasione che occorre rispettare la vita, la dignita' e i diritti di ogni essere umano e di tutto il mondo vivente.

 

11. REPETITA IUVANT. NONVIOLENZA SIGNIFICA...

 

Nonviolenza significa opposizione alla violenza, e' quindi il contrario della violenza e della vilta', e' la lotta contro la violenza.

Nonviolenza significa antimilitarismo, opposizione agli eserciti e alle armi, e quindi significa disarmo, democrazia e responsabilita', libera associazione e cooperazione per il bene comune, uguaglianza nella diversita', aiuto a chi ne ha bisogno.

Nonviolenza significa antibarbarie, opposizione alla barbarie, quindi significa civilta', convivenza, condivisione, solidarieta'.

Nonviolenza significa antirazzismo, opposizione a tutte le ideologie e le prassi del pregiudizio e della discriminazione e dell'oppressione e della denegazione, quindi significa riconoscimento dell'umanita' di tutti gli esseri umani, e riconoscenza per l'esistenza di tutti gli esseri umani e dell'umanita' come cammino, eredita' ed impresa comune. Una sola umanita', incarnata in persone tutte diverse e tutte uguali in diritti, tutte bisognose dell'aiuto altrui e tutte capaci di dono.

Nonviolenza significa antifascismo, antimafia, antimaschilismo. Perche' la nonviolenza e' riconoscimento e lotta per l'affermazione del diritto di ogni essere umano alla vita, alla dignita', alla pace, alla giustizia, alla solidarieta', alla condivisione dei beni e del bene comune.

Nonviolenza significa valore infinito di ogni essere vivente e del mondo vivente tutto.

Nonviolenza significa forza della verita', amore della verita', la verita' che e' amore, l'amore che riconosce e libera, protegge ed unisce.

Infine, nonviolenza significa che tu, come tutte e tutti, sei responsabile di tutto.

 

12. REPETITA IUVANT. LA STESSA LOTTA, UNA SOLA UMANITA'

 

Ovunque occorre opporsi alla guerra e alle uccisioni.

Ed ovunque ti opponi alle uccisioni, ti opponi alla guerra.

Ed ovunque ti opponi alla guerra, ti opponi alle uccisioni.

Ed ovunque ti opponi alla guerra e alle uccisioni, tu lotti per la giustizia e per la solidarieta' ovunque.

Vi e' una sola umanita'.

Vi e' un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Tutto si tiene.

E' la stessa lotta, quella contro la mafia e quella contro il razzismo.

E' la stessa lotta, quella contro la violenza maschilista e patriarcale e quella contro la violenza militarista e riarmista.

E' la stessa lotta, quella contro lo sfruttamento degli esseri umani e quella contro lo sfruttamento della natura.

Ovunque tu ti opponi alla guerra e alle uccisioni, tu ti opponi a tutte le uccisioni ed a tutte le guerre.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

13. REPETITA IUVANT. SOSTENIAMO L'AZIONE NONVIOLENTA IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE "VENDETTE DI SANGUE"

 

Cosi' come la guerra e' la massima violazione dei diritti umani, consistendo nella commissione di omicidi che il fondamentale dei diritti umani negano, il diritto a non essere uccisi, senza del quale tutti gli altri diritti sono annientati; cosi' laddove i diritti umani - e massime il primo e fondamentale di essi - sono negati, cola' non vi e' pace ma un'oppressione che e' gia' guerra.

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Il tremendo fenomeno delle "vendette di sangue", ovvero l'arcaica consuetudine che nell'interazione sociale negando l'autonoma responsabilita' morale e giuridica personale, e tutto riconducendo ai vincoli della famiglia e del clan, coinvolge tutti i familiari nel crimine di una persona e tutti i familiari obbliga a vendicare il crimine da una persona subito, in un'escalation che Gandhi descrisse con l'ineludibile considerazione "Occhio per occhio rende tutti ciechi", ebbene, questo fenomeno va contrastato sul piano culturale, morale, sociale, giuridico, con adeguate prassi di riparazione e riconciliazione che pongano al centro il valore della vita umana, il riconoscimento della responsabilita' personale, il definitivo superamento di arcaici codici di condotta che producono un'illimitata espansione della violenza; con la scelta, in fine e in somma, della nonviolenza come modalita' adeguata di protezione ed inveramento dei diritti di tutti gli esseri umani, di convivenza civile e solidale, di autentica politica del bene comune.

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La pratica delle "vendette di sangue" e' infatti una guerra che un passato violento muove contro le generazioni presenti e venture. A questa guerra, per farla cessare e mai piu' risorgere, occorre opporre la pace che salva le vite, la solidarieta' che comprende e risana, la giustizia che non annienta ma preserva e ricompone ed ha come suo cuore il rispetto per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

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L'iniziativa promossa dall'"Operazione Colomba" (il corpo nonviolento di pace dell'associazione Papa Giovanni XXIII) denominata "marcia internazionale per la pace in Albania" che si svolgera' tra il 22 giugno ed il primo luglio attraversando le zone del paese dove piu' virulento e' il manifestarsi delle "vendette di sangue" fino a giungere alla capitale Tirana, e' un'azione nonviolenta - e un momento di verita' - di grande valore, che merita il piu' ampio e persuaso sostegno di ogni persona di volonta' buona, di tutte le associazioni, le organizzazioni ed i movimenti impegnati per la pace e i diritti umani, di tutte le istituzioni democratiche, dell'opinione pubblica internazionale: ovvero dell'umanita' intera sollecita della vita di ogni essere umano, giacche' consapevole di essere un'unica umanita' in un unico mondo casa comune, un'unica umanita' che effettualmente e solamente si realizza attraverso (ovvero si incarna in, e si compone di) tutti gli esseri umani - passati, presenti e venturi, cosicche' la vita di ogni essere umano chiama in causa e coinvolge l'umanita' intera. Per questo il primo principio di tutte le grandi ed autentiche tradizioni morali e giuridiche dell'umanita' e' nell'assioma "Tu non uccidere", ovvero "Tu tratta le altre persone come vorresti che le altre persone trattassero te; rispetta la loro vita, la loro dignita' ed i loro diritti cosi' come vorresti che le altre persone rispettassero la tua vita, la tua dignita', i tuoi diritti": neminem laedere.

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Nel riaffermare il nostro apprezzamento ed il nostro sostegno per l'azione nonviolenta dell'Operazione Colomba invitiamo ancora una volta tutti gli interlocutori ad esprimere a loro volta sostegno e adesione alla "marcia internazionale per la pace in Albania".

Per informazioni e contatti: Operazione Colomba, tel. 054129005, cell. 3285857263 (chiedere di Agnese o Mingo), e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

 

14. REPETITA IUVANT. PEPPE SINI: ALLE AMICHE ED AGLI AMICI CHE OGGI INIZIANO LA MARCIA NONVIOLENTA IN ALBANIA PER FAR CESSARE LE VENDETTE DI SANGUE

 

Carissime e carissimi,

vorrei dirvi la gratitudine e la solidarieta' mia e del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo per la vostra luminosa azione nonviolenta.

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Conosciamo bene in Italia la fiera violenza e la crudele pressione che antiche e sanguinose consuetudini comunitarie esercitano sulle persone. Ne e' traccia in un luogo della nostra piu' importante opera letteraria, la Divina Commedia, nell'episodio di Geri del Bello nel canto XXIX dell'Inferno in cui e' fatto riferimento esplicito alla cruenta norma consuetudinaria di quei violenti tempi che imponeva agli altri membri della famiglia di vendicare nel sangue la morte di un parente. Ed e' a tutti noto che nel nostro paese le faide familiari e municipali, le vendette di consorteria e di fazione, i cosiddetti "delitti d'onore", hanno provocato una lunga teoria di uccisioni che proseguono atrocemente ancora in recenti efferati episodi di stragi familiari in cui persone obnubilate prigioniere di feroci, arcaici, nichilistici codici di condotta ed ideologie maschiliste, patriarcali e proprietarie abissalmente disumanizzanti riproducono una violenza insensata con esiti mostruosi.

La vostra azione nonviolenta quindi convoca e riguarda noi tutti, convoca e riguarda l'intera umanita': e ci indica un'urgenza e una via; la via della nonviolenza, la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via dell'umanita' responsabile, cosciente, solidale. Ve ne sono, ve ne siamo grati.

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La vostra azione nonviolenta per far cessare le vendette di sangue si colloca sulla frontiera piu' avanzata e nel cuore vivo e palpitante dello svolgimento della civilta' giuridica nell'ambito specifico del diritto penale: che nel corso della storia e' passato dalla faida familiare, di clan, cittadina, alla rinuncia alla vendetta privata delegando i pubblici poteri; e dall'occhio per occhio e' passato alla sostituzione delle punizioni corporali con la detenzione del reo; e dall'eliminazione fisica del colpevole alla sua rieducazione, al suo recupero ed al suo reinserimento sociale; e' passato dall'inflizione della tortura, della mutilazione, della morte, al rispetto dell'integrita' e della dignita' della persona umana, all'impegno a far prevalere la comune umanita'.

Ora l'umanita' e' chiamata a compiere il passo successivo, quello che costituisce un decisivo progresso per l'umanita' intera: la giustizia riparativa nonviolenta.

Lo abbiamo sperimentato con risultati sublimi in Sud Africa con la Commissione per la verita' e la riconciliazione: questa e' la via. Ed e' la via che indica anche la vostra iniziativa.

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Pertanto la vostra azione nonviolenta e' doppiamente importante per l'umanita' intera: in primo luogo perche' si propone di salvare delle vite e di ricostruire i tessuti della civile convivenza liberi dalla paura oggi e domani nei luoghi in cui state camminando insieme, insieme ascoltandovi e riconoscendovi umani tra umani; ed in secondo luogo perche' con essa indicate la via all'intera umanita': la via della riconciliazione, la via della convivenza, la via della riparazione, la via del pentirsi, del redimersi con opere adeguate e del perdonare, la via della nonviolenza che salva le vite, guarisce le ferite, riconosce che siamo un'unica umanita' di persone tutte bisognose dell'aiuto altrui.

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Qui in Italia lungo questo corso di pensiero e di azione hanno avuto svolgimento fecondo negli ultimi decenni esperienze di grande valore: come i movimenti antimafia, come il movimento della psichiatria democratica che ha guidato la lotta per abolire le istituzioni totali, come le esperienze di alternativa alla detenzione fino all'elaborazione del programma di "liberarsi dalla necessita' del carcere" promosso da donne e uomini protagonisti di queste esperienze di liberazione, di solidarieta' e condivisione, di impegno dalla parte delle vittime, di tutte le vittime.

Ed in molte altre parti del mondo esperienze analoghe si sono date e sono in corso: le conoscete bene, di alcune di esse tra voi marciano oggi alcuni dei protagonisti.

Per tutto questo la vostra marcia, questa azione nonviolenta che costituisce autentico un kairos, un prezioso e ineludibile momento di verita', e che di qui al primo luglio convochera' idealmente l'umanita' intera, mi sembra che costituisca un bene comune e segni la via che tutte e tutti percorrere dobbiamo.

Dal profondo del cuore ve ne sono grato, e credo che come me ve ne siano grate tutte le persone di volonta' buona che idealmente oggi si mettono in marcia insieme con voi.

Vale anche per questa azione nonviolenta, per questa marcia internazionale per la pace in Albania per far cessare le vendette di sangue, l'indimenticabile motto di Zola: La verita' e' in marcia, e niente potra' fermarla.

 

15. REPETITA IUVANT. "OPERAZIONE COLOMBA": UN POPOLO SI MUOVE PER LA PACE. DAL 22 GIUGNO AL PRIMO LUGLIO LA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA

[Dalle amiche e dagli amici dell'Operazione Colomba (per contatti: tel. 054129005, cell. 328.5857263, e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania) riceviamo e diffondiamo]

 

Quando? Il periodo di realizzazione della marcia e' dal 22 giugno al primo luglio 2014.

Dove? In Albania, da Bajrami Curri a Tirana.

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Un popolo si muove contro le vendette di sangue

Abbiamo pensato di organizzare una marcia per la pace che percorra l'Albania toccando le localita' piu' significative al fine di sensibilizzare e coinvolgere la societa' civile presente in tutto il territorio nazionale e contare anche sulla partecipazione di realta' (singoli, associazioni...) internazionali.

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Iniziative di sensibilizzazione in Albania

Nel marzo 2013 i volontari di Operazione Colomba hanno promosso una campagna di raccolta di firme contro il perpetrarsi delle vendette di sangue, rivolta a tutti i cittadini, denominata "5.000 firma per Jeten", conclusasi nel settembre 2013, nel corso della quale sono state raccolte e consegnate alle principali autorita' albanesi quasi 6.000 firme affinche' fossero prese misure efficaci per contrastare il fenomeno della gjakmarrje.

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Chi e' Operazione Colomba

Operazione Colomba e' il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII. Fanno parte del progetto tutti coloro che vogliono sperimentare in maniera diretta che la nonviolenza e' la via per ottenere una pace giusta e duratura. I componenti sono volontari che danno una disponibilita' piu' o meno lunga, scegliendo di condividere la vita con le vittime su diversi fronti del conflitto, in maniera disinteressata. Attualmente e' presente e opera in Israele/Palestina, Colombia e Albania, e si sta cercando di aprire una presenza stabile anche in Libano. Dal 2010 Operazione Colomba e' presente in Albania, a Scutari, con una presenza anche a Tropoja, per sostenere il lavoro che la Comunita' Papa Giovanni XXIII svolge dal 2004 sul tema delle "vendette di sangue". I volontari, insieme ai membri della Comunita' e ai volontari del servizio civile internazionale, condividono la quotidianita' con le famiglie in situazioni di vendetta, anche attraverso sostegni nell'assistenza medica e scolastica, con l'obiettivo di giungere a percorsi di riconciliazione (Pajtimi) e perdono fra queste famiglie in primis, ma anche con l'intento di portare all'attenzione dell'opinione pubblica albanese (e non) questo fenomeno drammatico, al fine di contribuire ad avviare percorsi virtuosi tra le genti e con le associazioni, in vista di una riconciliazione a livello nazionale.

 

16. REPETITA IUVANT. "OPERAZIONE COLOMBA": UN POPOLO SI MUOVE PER LA PACE. APPELLO PER LA MARCIA INTERNAZIONALE PER LA PACE IN ALBANIA

[Dalle amiche e dagli amici dell'Operazione Colomba (per contatti: tel. 054129005, cell. 328.5857263, e-mail: albania at operazionecolomba.it, operazione.colomba at apg23.org, web: www.operazionecolomba.it, www.operazionecolomba.com, www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania) riceviamo e diffondiamo]

 

Cambiare? Si puo'. Un popolo si muove per la pace, contro le vendette di sangue.

Marcia internazionale per la pace in Albania, 22 giugno - primo luglio 2014, Bajram Curri - Tirana

La gjakmarrja (vendetta di sangue) e' un fenomeno estremamente lesivo dei diritti fondamentali degli esseri umani, a partire dal piu' importante, quello alla vita. Tale pratica mina, inoltre, l'unita', la stabilita' e il futuro di tutta l'Albania.

Il suo superamento puo' avvenire solo attraverso la promozione di una cultura di pace e nonviolenza che favorisca sia percorsi di riconciliazione tra le famiglie in vendetta, sia percorsi di riconciliazione collettiva: i cittadini albanesi non dovranno mai piu' sentire la necessita' di farsi giustizia da soli, perche' lo Stato sara' presente e in grado di tutelare i loro diritti.

Per fare questo e' indispensabile la mobilitazione della societa' civile nazionale (in primo luogo) ed internazionale, pertanto chiediamo alle Istituzioni albanesi, sottoscrivendo questo appello, di impegnarsi: a dotare il Paese di un sistema giuridico/istituzionale adeguato a sostenere un processo di superamento del fenomeno; ad applicare immediatamente la legge 9389 del 4/5/2005 per la creazione e il funzionamento del Consiglio di coordinamento per la lotta contro le "vendette di sangue", previsto dalla stessa; a rendere certa la pena per quanti si macchieranno di crimini legati alle "vendette di sangue"; a promuovere una cultura di pace e rispetto dei diritti umani, prima di tutto il diritto alla vita.

Come attori della societa' civile (singoli o associati) nazionale ed internazionale, sottoscrivendo questo appello, ci impegniamo: a non usare la violenza in caso di conflitto e a rispettare sempre la vita umana; a promuovere tra i nostri associati/amici/parenti la prassi della risoluzione nonviolenta dei conflitti e della riconciliazione; a ricordare le vittime di ogni violenza, della gjakmarrjes e hakmarrje; a diffondere la storia e le esperienze delle persone che al posto della vendetta hanno scelto di riconciliarsi perdonando; a sostenere la creazione in Albania di un movimento popolare che promuova la cultura della vita, del rispetto dell'altro e della riconciliazione (pajtimi) e che sensibilizzi le istituzioni locali affinche' garantiscano il rispetto e la promulgazione delle norme tese a contrastare il fenomeno delle "vendette di sangue".

Anche chi non puo' partecipare fisicamente alla marcia puo' sottoscrivere questo appello inviando una e-mail a: albania at operazionecolomba.it con scritto: "nome cognome aderisce all'appello per la vita contro le 'vendette di sangue' in Albania".

Per maggiori informazioni (modalita' di partecipazione, percorso, adesioni...): www.operazionecolomba.it/marciapaceinalbania

Operazione Colomba e' il corpo nonviolento di pace dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII. Dal 2010 Operazione Colomba e' presente in Albania, a Scutari e a Tropoja, per sostenere il lavoro che la Comunita' Papa Giovanni XXIII svolge dal 2004 sul tema delle "vendette di sangue".

I volontari, insieme ai membri della Comunita' e ai volontari in servizio civile internazionale, condividono la quotidianita' con le famiglie in situazioni di vendetta, offrendo loro anche assistenza medica e scolastica, ma con l'obiettivo principale di promuovere percorsi di riconciliazione (Pajtimi) e perdono fra queste famiglie.

Operazione Colomba promuove inoltre iniziative di sensibilizzazione dell'opinione pubblica (albanese e non) su questo drammatico fenomeno, affinche' si avviino anche processi virtuosi che portino a percorsi di riconciliazione nazionale.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 595 del 23 giugno 2014

 

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