[Nonviolenza] Telegrammi. 1634
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- Date: Sun, 11 May 2014 00:48:34 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1634 dell'11 maggio 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. "Associazione italiana medici per l'ambiente": I dati dello studio Sepias impongono anche nel viterbese misure urgenti per la protezione delle popolazioni esposte da oltre un decennio a valori fuorilegge di arsenico
2. Eredita' della scuola di Barbiana. Un incontro di riflessione a Viterbo
3. Peppe Sini: Una buona idea per le elezioni europee del 25 maggio
4. Al Presidente del Consiglio dei Ministri: richiesta di un atto normativo per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza
5. Una lettera ai parlamentari
6. Il Consiglio Provinciale di Viterbo per la formazione delle forze dell'ordine alla nonviolenza (2001)
7. Il 5 per mille a Erinna
8. Una scheda di presentazione dell'associazione Erinna - centro antiviolenza di Viterbo
9. Segnalazioni librarie
10. La "Carta" del Movimento Nonviolento
11. Per saperne di piu'
1. INCONTRI. "ASSOCIAZIONE ITALIANA MEDICI PER L'AMBIENTE": I DATI DELLO STUDIO SEPIAS IMPONGONO ANCHE NL VITERBESE MISURE URGENTI PER LA PROTEZIONE DELLE POPOLAZIONI ESPOSTE DA OLTRE UN DECENNIO A VALORI FUORILEGGE DI ARSENICO
[Dall'Associazione italiana medici per l'ambiente (per contatti: isde.viterbo at gmail.com) riceviamo e diffondiamo.
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero"]
Venerdi' 9 maggio 2014 presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) a Roma e' stata presentata la pubblicazione scientifica che raccoglie i risultati del Progetto "Sepias - Sorveglianza epidemiologica in aree interessate da inquinamento ambientale da arsenico di origine naturale o antropica".
Lo studio Sepias e' stato realizzato dall'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio nazionale delle ricerche, finanziato dal programma Ccm (Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie) del Ministero della Salute.
La ricerca ha coinvolto 282 persone residenti in aree del Monte Amiata, nei comuni viterbesi di Ronciglione e Civita Castellana e nelle citta' di Taranto e Gela.
I partecipanti allo studio sono stati sottoposti ad un biomonitoraggio con la ricerca nelle urine di diverse specie organiche e inorganiche di arsenico, con la misura di parametri di rischio cardiovascolare mediante ecodoppler carotideo e cardiaco e, nel sangue, con l'analisi di numerosi biomarcatori di suscettibilita' genetica, di danno del Dna, segni di effetto precoce da esposizione ad arsenico.
Lo studio Sepias per l'area viterbese ha concluso che "I risultati dell'indagine indicano plausibili effetti sulla salute della popolazione residente nei comuni della provincia di Viterbo esposta a livelli di arsenico superiori a 10 microgrammi per litro", ed ha fornito indicazioni importanti per la definizione di sistemi di sorveglianza nelle aree studiate che includono interventi di prevenzione sulle fonti inquinanti conosciute e la valutazione della suscettibilita' individuale all'arsenico (http://www.epiprev.it/pubblicazione/epidemiol-prev-2014-38-3-4-suppl-SEPIAS).
La dottoressa Antonella Litta, referente dell'Associazione italiana medici per l'ambiente - Isde (International Society of Doctors for the Environment), e' intervenuta alla presentazione osservando che purtroppo il nuovo studio conferma ed amplia, con lo studio degli effetti precoci, quanto gia' evidenziato da studi precedenti effettuati anche nell'Alto Lazio.
Infatti lo studio "Valutazione epidemiologica degli effetti sulla salute in relazione alla contaminazione da Arsenico nelle acque potabili nelle popolazioni residenti nei comuni del Lazio" realizzato nel 2012 dal Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Regionale della Regione Lazio ha concluso che: "l'indagine evidenzia eccessi di incidenza e mortalita' nei Comuni con livelli stimati per il periodo 2005-2010 per patologie associabili ad esposizione ad arsenico (tumori del polmone e della vescica, ipertensione, patologie ischemiche, patologie respiratorie, diabete)"; e lo studio piu' recente su "Arsenico urinario speciato quale biomarcatore dell'esposizione alimentare all'arsenico inorganico in popolazioni residenti in aree ricche di arsenico nel Lazio" ha riscontrato che "Valori eccedenti i 15 microgrammi per litro per iAs (arsenico inorganico) e metaboliti sono stati trovati nel 41% dei campioni, evidenziando esposizioni alimentari all'arsenico inorganico superiori alla media della popolazione generale".
La dottoressa Litta, dopo aver ancora una volta denunciato un diffuso disinteresse e un'altrettanto diffusa incapacita' degli Enti preposti di realizzare, soprattutto nel viterbese, interventi risolutivi a tutela della salute, e dopo aver esposto ancora una volta quanto emerso da decenni dalla letteratura internazionale e dai citati studi, ha concluso con un appello alle istituzioni presenti: "Anche alla luce dei risultati dello studio Sepias si impongono con maggiore forza e determinazione immediati atti ed interventi per la protezione delle popolazione esposte da oltre un decennio e spesso in forma inconsapevole a questa sostanza tossica e cancerogena presente nelle acque ad uso umano e negli alimenti. E' necessario quindi che si avviino subito programmi di prevenzione relativi alle patologie correlate all'esposizione cronica all'arsenico, studi di tipo osservazionale dello stato di salute delle popolazioni e in particolare dello stato di salute dei bambini, anche per i noti effetti tossici e cancerogeni dell'arsenico sullo sviluppo neurocerebrale fetale e pediatrico. Il Decreto Legislativo 31/2001 in recepimento della Direttiva europea 98/83 fissava infatti gia' nel 2001 per l'arsenico il limite massimo in 10 microgrammi/litro per le acque destinate ad uso potabile e per il loro utilizzo nelle preparazioni alimentari, ed e' sempre per queste stesse ragioni che l'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) raccomanda valori di arsenico il piu' possibile prossimi allo zero".
2. INCONTRI. EREDITA' DELLA SCUOLA DI BARBIANA. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO
Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 10 maggio 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio sul tema: "Eredita' della scuola di Barbiana".
Nel corso dell'incontro e' stata ricostruita l'esperienza di don Milani e della sua scuola (anche leggendo e commentando alcune pagine da Esperienze pastorali, da L'Obbedienza non e' piu' una virtu' e da Lettera a una professoressa), e sono state analizzate alcune delle esperienze successive che in vari ambiti ne hanno proseguito e sviluppato le proposte sia in ambito educativo sia nel piu' ampio impegno per la liberazione degli oppressi, la pratica della solidarieta' e la difesa della dignita' umana e della biosfera.
In particolare si e' messa in rilievo l'esperienza del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano, animata da uno dei principali allievi e prosecutori dell'opera di don Milani, Francuccio Gesualdi.
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Una breve notizia su Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana
Lorenzo Milani nacque a Firenze nel 1923, proveniente da una famiglia della borghesia intellettuale, ordinato prete nel 1947. Opera dapprima a S. Donato a Calenzano, ove realizza una scuola serale aperta a tutti i giovani di estrazione popolare e proletaria, senza discriminazioni politiche. Viene poi trasferito punitivamente a Barbiana nel 1954. Qui realizza l'esperienza della sua scuola. Nel 1958 pubblica Esperienze pastorali, di cui la gerarchia ecclesiastica ordinera' il ritiro dal commercio. Nel 1965 scrive la lettera ai cappellani militari da cui derivera' il processo i cui atti sono pubblicati ne L'obbedienza non e' piu' una virtu'. Muore dopo una lunga malattia nel 1967; era appena uscita la Lettera a una professoressa della scuola di Barbiana. L'educazione come pratica di liberazione, la scelta di classe dalla parte degli oppressi, l'opposizione alla guerra, la denuncia della scuola classista che discrimina i poveri: sono alcuni dei temi su cui la lezione di don Milani resta di grande valore. Opere di Lorenzo Milani e della scuola di Barbiana: Esperienze pastorali, L'obbedienza non e' piu' una virtu', Lettera a una professoressa, pubblicate tutte presso la Libreria Editrice Fiorentina (Lef). Postume sono state pubblicate le raccolte di Lettere di don Lorenzo Milani priore di Barbiana, Mondadori; le Lettere alla mamma, Mondadori; e sempre delle lettere alla madre l'edizione critica, integrale e annotata, Alla mamma. Lettere 1943-1967, Marietti. Altri testi sono apparsi sparsamente in volumi di diversi autori. La casa editrice Stampa Alternativa ha meritoriamente effettuato nell'ultimo decennio la ripubblicazione di vari testi milaniani in edizioni ultraeconomiche e criticamente curate. La Emi ha recentemente pubblicato, a cura di Giorgio Pecorini, lettere, appunti e carte varie inedite di don Lorenzo Milani nel volume I care ancora. Altri testi ha pubblicato ancora la Lef. Opere su Lorenzo Milani: sono ormai numerose; fondamentali sono: Neera Fallaci, Vita del prete Lorenzo Milani. Dalla parte dell'ultimo, Rizzoli, Milano 1993; Giorgio Pecorini, Don Milani! Chi era costui?, Baldini & Castoldi, Milano 1996; Mario Lancisi (a cura di), Don Lorenzo Milani: dibattito aperto, Borla, Roma 1979; Ernesto Balducci, L'insegnamento di don Lorenzo Milani, Laterza, Roma-Bari 1995; Gianfranco Riccioni, La stampa e don Milani, Lef, Firenze 1974; Antonio Schina (a cura di), Don Milani, Centro di documentazione di Pistoia, 1993. Segnaliamo anche l'interessante fascicolo monografico di "Azione nonviolenta" del giugno 1997. Segnaliamo anche il fascicolo Don Lorenzo Milani, maestro di liberta', supplemento a "Conquiste del lavoro", n. 50 del 1987. Tra i testi apparsi di recente: il testo su don Milani di Michele Ranchetti nel suo libro Gli ultimi preti, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1997; David Maria Turoldo, Il mio amico don Milani, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1997; Liana Fiorani, Don Milani tra storia e attualita', Lef, Firenze 1997, poi Centro don Milani, Firenze 1999; AA. VV., Rileggiamo don Lorenzo Milani a trenta anni dalla sua morte, Comune di Rubano 1998; Centro documentazione don Lorenzo Milani e scuola di Barbiana, Progetto Lorenzo Milani: il maestro, Firenze 1998; Liana Fiorani, Dediche a don Milani, Qualevita, Torre dei Nolfi (Aq) 2001; Edoardo Martinelli, Pedagogia dell'aderenza, Polaris, Vicchio di Mugello (Fi) 2002; Marco Moraccini (a cura di), Scritti su Lorenzo Milani. Una antologia critica, Il Grandevetro - Jaca Book, Santa Croce sull'Arno (Pi) - Milano 2002; Jose' Luis Corzo Toral, Lorenzo Milani. Analisi spirituale e interpretazione pedagogica, Servitium, Sotto il Monte (Bergamo) 2008.
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Una breve notizia su Francuccio Gesualdi e il Centro nuovo modello di sviluppo
Francesco Gesualdi e' nato nel 1949, allievo della scuola di Barbiana (e' il Francuccio di don Milani), tra altre rilevanti esperienze ha trascorso due anni in Bangladesh per un servizio di volontariato, e' uno degli animatori del "Centro nuovo modello di sviluppo" di Vecchiano, che affronta con rigore ed efficacia i temi del disagio economico, sociale, fisico, psichico e ambientale sia a livello locale che internazionale, con particolar attenzione al Sud del mondo. Il Centro ha promosso e sta portando avanti importanti campagne per i diritti umani e la difesa della biosfera. E' tra i promotori della Rete di Lilliput. Tra le opere di Francesco Gesualdi e del Centro nuovo modello di sviluppo: Signorno', Guaraldi; Economia: conoscere per scegliere, Lef; Energia nucleare: cos'e' e i rischi a cui ci espone, Movimento Nonviolento; (con Jose' Luis Corzo Toral), Don Milani nella scrittura collettiva, Edizioni Gruppo Abele; Manuale per un consumo responsabile, Feltrinelli (N.B.: Questa nota bibliografica risale a oltre dieci anni fa, per un necessario aggiornamento cfr. le segnalazioni bibliografiche delle due schede estratte dalla Wikipedia e dal sito del Centro nuovo modello di sviluppo che riportiamo sotto). Tra le pubblicazioni del Centro nuovo modello di sviluppo: Boycott, Macroedizioni; Lettera ad un consumatore del Nord; Nord/Sud. Predatori, predati e opportunisti; Sulla pelle dei bambini; Geografia del supermercato mondiale; Guida al consumo critico; Sud/Nord. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro; Ai figli del pianeta; tutti presso l'Emi (N.B.: per il necessario aggiornamento cfr. le segnalazioni bibliografiche che riportiamo sotto). Sull'esperienza della Rete Lilliput: AA. VV., La Rete di Lilliput. Alleanze, obiettivi, strategie, Emi, Bologna 2001. Dal sito de "L'altra Europa con Tsipras" (www.listatsipras.eu) riprendiamo la seguente breve scheda: "Francesco Gesualdi detto Francuccio: attivista e saggista, allievo in gioventu' di don Milani presso la scuola di Barbiana, ha fondato nel 1985 il Centro Nuovo Modello di Sviluppo. Si tratta di un gruppo di base, con sede a Vecchiano (Pisa), attivo nella ricerca sulle cause di impoverimento a livello globale con l'obiettivo di individuare tutte le iniziative di contrasto. Il Centro (www.cnms.it) promuove anche stili di vita sobri e si interroga sui cambiamenti da introdurre, a livello di sistema, per coniugare sobrieta', piena occupazione e bisogni fondamentali per tutti. Impegnato dal 2011 sul tema del debito pubblico, per cercare soluzioni che salvaguardino la parte piu' debole della cittadinanza, ha lanciato la campagna 'Debito pubblico decido anch'io'". Dalla Wikipedia, edizione italiana, riprendiamo la seguente scheda: "Francesco Gesualdi e' un attivista e saggista italiano. In gioventu' fu allievo di don Milani alla Scuola di Barbiana. Ormai pensionato, utilizza tutto il suo tempo per coordinare e svolgere le attivita' del Centro Nuovo Modello di Sviluppo di Vecchiano (Pisa), un centro di documentazione che si occupa di squilibri sociali e ambientali a livello internazionale, con l'obiettivo di indicare le iniziative concrete che ciascuno puo' assumere, a partire dalla propria quotidianita', per opporsi ai meccanismi che generano ingiustizia e malsviluppo. Una sezione del Centro svolge attivita' di ricerca sul comportamento sociale ed ambientale delle imprese con l'obiettivo di fornire informazioni ai consumatori tramite guide cartacee e siti internet. Particolarmente sviluppata anche la riflessione su temi come la decrescita e l'economia stazionaria. Francesco Gesualdi ha pubblicato vari libri e articoli riguardanti la negazione dei diritti umani, lo sfruttamento del lavoro minorile, il potere delle multinazionali, la crisi dell'occupazione, l'impoverimento a livello globale, il problema energetico, il debito del Terzo Mondo, l'inquinamento e la distruzione dell'ecosistema. Promuove l'uso di strumenti come il consumo critico, la "noncollaborazione", il boicottaggio, il commercio alternativo, l'obiezione fiscale, la finanza sostenibile, le reti locali, la banca del tempo, lo sviluppo sostenibile, cercando in questo modo di favorire una rivoluzione degli stili di vita, della produzione e dell'economia. Ha coordinato numerose campagne di pressione nei confronti del potere politico e di multinazionali quali: Nike, Chicco/Artsana, Chiquita, Del Monte. Collabora con la rivista "Altreconomia" e ha fondato insieme ad Alex Zanotelli la rete Lilliput. Nel libro "Dalla parte sbagliata del mondo" Gesualdi racconta a Lorenzo Guadagnucci la sua vita e le sue battaglie. Nel settembre 2009 ha dato inizio alla campagna "Cerca la rotta", un coordinamento fra gruppi sparsi in varie parte d'Italia che assieme riflettono su un nuovo modo di fare funzionare l'economia e la societa' che pur disponendo di meno garantisce a tutti il soddisfacimento dei bisogni fondamentali. Nel 2010 pubblica "Il prezzo del ferro" (scritto insieme al missionario comboniano Dario Bossi) dove vengono raccontati i misfatti di una multinazionale del ferro e la risposta della rete di resistenza popolare che vi si oppone. Nel marzo 2011 ha pubblicato il romanzo "I fuorilega del nordest" dove affronta, tra gli altri temi, quello della xenofobia. Sempre nel 2011 ha pubblicato "I mercanti della notizia", che contiene un elenco ed un'analisi delle famiglie e delle istituzioni che di fatto detengono il potere economico e politico in Italia; inoltre aiuta a riconoscere giornali ed emittenti televisive in base ai loro proprietari. Nel 2013 pubblica con Feltrinelli "Le catene del debito e come possiamo spezzarle", un testo per indicare vie d'uscita dal debito pubblico dalla parte dei cittadini. Pubblicazioni: Le catene del debito; Facciamo da soli; I mercanti della notizia. Guida al controllo dell'informazione in Italia; I fuorilega del Nordest; Cercatori del Regno. Cammino missionario verso la Pasqua 2011. Una Quaresima per crescere nella spiritualita' dei nuovi stili di vita; Il prezzo del ferro; ConsumaTTori - Intervista a Francesco Gesualdi; L'altra via - dalla crescita al benvivere, programma per un'economia della sazieta'; Dalla parte sbagliata del mondo - Intervista a Francesco Gesualdi; Guida al risparmio responsabile; Guida al telefono critico. Il mondo della telefonia messo a nudo; Lettera ad un consumatore del Nord; Guida al consumo critico; Sulla pelle dei bambini; Il mercante d'acqua; Acqua con giustizia e sobrieta'; Guida al vestire critico; Nord-Sud. Predatori, predati e opportunisti; Sobrieta'; Ai figli del pianeta. Scelte per un futuro vivibile; Geografia del supermercato mondiale. Produzione e condizioni di lavoro nel mondo delle multinazionali; Nord-Sud. Nuove alleanze per la dignita' del lavoro". Dal sito del "Centro nuovo modello di sviluppo" (www.cnms.it) riprendiamo la seguente scheda: "Chi siamo: Ci chiamiamo Centro Nuovo Modello di Sviluppo, ma siamo tre famiglie. Viviamo insieme da venti anni, ma non siamo una comunita'. Naturalmente crediamo nel valore della vita in comune, ma non siamo pronti per questa scelta. Del resto, quando siamo partiti, alla fine degli anni '70, eravamo animati essenzialmente da ragioni di efficacia sociale e politica. Eravamo gia' famiglie impegnate sul fronte sociale tramite l'affido familiare, e sul fronte politico tramite l'attivita' sindacale, la cooperazione internazionale, il volontariato. Ma ci eravamo resi conto che a fronte dei nostri sforzi ottenevamo risultati scarsi. Sul fronte sociale le difficolta' provenivano dal vivere in quartieri mal disposti ad accettare presenze scomode. Sul fronte politico provenivano dalla frammentazione del tempo, dalla mancanza di una sede e di mezzi per divulgare le nostre idee e le nostre proposte. Concludemmo che se avessimo potuto vivere in uno stesso caseggiato, in cui condividere spazi, progetti e momenti comuni, avremmo potuto fare di piu'. Cosi' ci mettemmo in cerca di un casale sufficientemente grande da accogliere tre o quattro nuclei familiari e gia' predisposto per tirarci fuori degli spazi familiari autonomi e altri spazi comuni. Questa casa l'abbiamo trovata a Vecchiano, nei pressi di Pisa, e dopo cinque anni di duro lavoro, per rimetterla a posto, siamo entrati nel vivo del nostro progetto. Sul piano della convivenza ogni nucleo familiare ha un proprio spazio. Da questo punto di vista assomigliamo molto a un condominio, con la differenza che non siamo vicini per caso, ma per scelta. Nel contempo condividiamo un progetto e vari momenti della giornata. Il che ci fa assomigliare a una comunita'. Oltre alle iniziative sociali e politiche condividiamo la manutenzione della casa e vari servizi comuni come il pollaio, l'uliveto, la gestione della caldaia a legna. In piu' tutte le sere ceniamo insieme facendo a turno per la preparazione del pasto e la rigovernatura. Sul piano economico varie esperienze ci hanno mostrato che la gestione comunitaria dei soldi presenta piu' complicazioni che vantaggi. Cosi' abbiamo preferito che ogni famiglia avesse la propria autonomia finanziaria, con un membro che lavora fuori per riportare uno stipendio. Cio' non di meno, per ogni servizio comune abbiamo una cassa comune a cui ogni famiglia contribuisce con un metodo di calcolo particolare a seconda del servizio in questione. Ad esempio per la cassa cucina abbiamo fissato una quota a pasto, mentre per la cassa a cui attingiamo per le spese generali abbiamo allestito un complesso sistema di tassazione interna che tiene conto del reddito e del carico familiare. In conclusione la gestione dei soldi non ci ha mai creato problemi. Abbiamo una buona intesa anche rispetto allo stile di vita che noi consideriamo benestante, ma che i nostri amici considerano sobrio. In effetti cerchiamo di non buttare via nulla, facciamo la scelta differenziata dei rifiuti e cerchiamo di usare l'energia con parsimonia. Viviamo in campagna ed abbiamo un'automobile a famiglia, ma privilegiamo l'autobus per andare in citta', mentre per le lunghe distanze utilizziamo il treno. Per raggiungere l'autobus utilizziamo la bicicletta e se dobbiamo muoverci da soli su distanze medie, mal servite dai servizi pubblici, utilizziamo lo scooter. Sul piano dell'impegno sociale, noi pensiamo che di fronte al disagio e all'emarginazione bisogna dare sempre due risposte: la solidarieta' diretta e la politica. La prima per tamponare, la seconda per risolvere. E' chiaro che all'affamato, al senza famiglia, all'analfabeta, non si puo' chiedere di soddisfare i suoi bisogni dopo la rivoluzione. Bisogna dargli subito la possibilita' di nutrirsi, di avere una casa, di istruirsi. Per questo la solidarieta' immediata e' fondamentale. A questo proposito noi ci siamo dedicati prevalentemente all'affido familiare perche' e' il gesto piu' naturale che possiamo compiere come famiglie. Nello stesso tempo sappiamo che se limitiamo il nostro impegno all'assistenza rischiamo di condannare chi si trova in stato di bisogno a rimanerci per sempre. Ecco la necessita' della politica per rimuovere le cause profonde che generano disagio ed emarginazione. Per questo nella nostra casa abbiamo una sorta di centro studi e dedichiamo molto tempo alla formazione, all'informazione, alle campagne. Abbiamo cominciato la nostra attivita' ponendoci una domanda angosciante: come mai un mondo tanto ricco produce tanta poverta'. Che il mondo sia ricco lo sperimentiamo tutti i giorni. Basta che guardiamo come ci vestiamo, come viaggiamo, cosa mettiamo nei nostri piatti. Ci sfugge, invece, che questa condizione e' riservata a pochi. Solo il 20% della popolazione mondiale vive secondo il nostro standard di vita. L'altro 80% vive in condizioni di miseria. Un 50% vive addirittura in condizione di poverta' assoluta, una situazione che non consente di soddisfare neanche i bisogni fondamentali come il cibo, l'acqua potabile, la medicina di base, l'istruzione minima. Per capire le ragioni di tanta ingiustizia ci siamo buttati a capofitto nello studio dell'economia mondiale ed abbiamo capito che la poverta' non e' una fatalita', ma il risultato di un'economia assurda organizzata per servire esclusivamente l'interesse dei mercanti. Piu' in particolare e' il frutto dello scambio ineguale, del debito, dello sfruttamento del lavoro. Ma aver capito non ci e' bastato, perche' noi non siamo un centro di ricerca fine a se stesso. Noi siamo militanti e facciamo ricerca per indicare a noi e agli altri come possiamo opporci ai meccanismi ingiusti a partire dalla quotidianita'. In altre parole concepiamo il sapere solo se e' orientato all'azione. Per questo abbiamo cercato di sciogliere un altro nodo. Abbiamo voluto capire che ruolo giochiamo all'interno della macchina oppressiva perche' solo cosi' possiamo intervenire la' dove siamo piu' determinanti. Per trovare la risposta ci e' bastato mettere la testa dentro all'armadio e constatare che la nostra dispensa e' ricolma di prodotti che vengono dal Sud del mondo. Oggi che siamo nell'epoca della globalizzazione perfino i nostri guardaroba traboccano di camicie, canottiere, scarpe provenienti dall'Asia, dall'America latina, dall'Africa del nord. Cosi' abbiamo capito l'importanza strategica del consumo ed abbiamo cominciato a chiederci come potevamo trasformare questo momento da strumento di complicita' con gli oppressori a strumento di liberazione per gli oppressi. E' stata la scintilla che ha fatto partire tutto il ragionamento attorno agli stili di vita. Ad un tratto e' apparso chiaro che la politica non si fa solo nella cabina elettorale o nelle manifestazioni di piazza. La politica si fa ogni momento della vita: al supermercato, in banca, sul posto di lavoro, all'edicola, in cucina, nel tempo libero, quando ci si sposa. Scegliendo cosa leggere, come, cosa e quanto consumare, da chi comprare, come viaggiare, a chi affidare i nostri risparmi, rafforziamo un modello economico sostenibile o di saccheggio, sosteniamo imprese responsabili o vampiresche, contribuiamo a costruire la democrazia o a demolirla, sosteniamo un'economia solidale e dei diritti o un'economia animalesca di sopraffazione reciproca. In effetti la societa' e' il risultato di regole e di comportamenti e se tutti ci comportassimo in maniera consapevole, responsabile, equa, solidale, sobria, non solo daremmo un altro volto al nostro mondo, ma obbligheremmo il sistema a cambiare anche le sue regole perche' nessun potere riesce a sopravvivere di fronte ad una massa che pensa e che fa trionfare la coerenza sopra la codardia, il quieto vivere, le piccole avidita' del momento. Cio' spiega perche' la nostra attivita' si concretizza nella stesura di guide per informare i consumatori sul comportamento delle imprese, nell'organizzazione di campagne, in suggerimenti sugli stili di vita. Un piccolo contributo per un grande cambiamento. Le nostre pubblicazioni: Cambiare il sistema; Le catene del debito; Facciamo da soli; Guida al consumo critico - nuova edizione; I mercanti della notizia; I fuorilega del Nordest; Il prezzo del ferro; ConsumaTTori - Per un nuovo stile di vita; Dalla parte sbagliata del mondo - Da Barbiana al consumo critico: storia e opinioni di un militante; Il mercante d'acqua; Guida al telefono critico; Acqua con giustizia e sobrieta'; Guida al vestire critico; Sobrieta'; Ai giovani figli del pianeta - Scegliamo insieme un futuro per tutti; Nord-Sud: predatori, predati e opportunisti; Consumatori del Nord, lavoratori del Sud; Manuale per un consumo responsabile; Guida al risparmio responsabile; Lettera ad un consumatore del Nord; Geografia del supermercato mondiale; Sud Nord - nuove alleanze per la dignita' del lavoro; Sulla pelle dei bambini". Per contattare il Centro nuovo modello di sviluppo: via della Barra 32, 56019 Vecchiano (Pisa), tel. 050826354, fax: 050827165, e-mail: coord at cnms.it, sito: www.cnms.it
3. EDITORIALE. PEPPE SINI: UNA BUONA IDEA PER LE ELEZIONI EUROPEE DEL 25 MAGGIO
Nella circoscrizione dell'Italia centrale votare Francuccio Gesualdi, candidato nella lista "L'altra Europa con Tsipras".
Per portare la nonviolenza nel parlamento europeo.
Per dare rappresentanza istituzionale a livello continentale alle lotte nonviolente per la pace e il disarmo, la giustizia sociale, i diritti umani, la difesa della biosfera.
Per la coerenza tra etica e politica.
Per rendere piu' forte l'opposizione alla guerra e al razzismo, alle mafie e alla corruzione, allo schiavismo, al maschilismo e all'ecocidio.
Per l'alternativa ecoequosolidale della responsabilita' e della sobrieta'.
Per un progetto femminista ed ecologista, socialista e libertario, ugualitario e nonviolento.
Nella circoscrizione dell'Italia centrale votare Francuccio Gesualdi, candidato nella lista "L'altra Europa con Tsipras".
4. REPETITA IUVANT. AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI: RICHIESTA DI UN ATTO NORMATIVO PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA NONVIOLENZA
Al Presidente del Consiglio dei Ministri
e per opportuna conoscenza:
al Ministro dell'Interno
al Ministro della Giustizia
al Presidente del Senato della Repubblica
alla Presidente della Camera dei Deputati
a tutte e tutti i Parlamentari della Repubblica
Oggetto: richiesta di urgente emanazione di un atto legislativo ovvero regolamentare che disponga la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
nel 2001, dopo la tragedia delle violenze con esiti anche letali in occasione del G8 di Genova, accogliendo una proposta del "Centro di ricerca per la pace" numerosi parlamentari di tutte le forze politiche presentarono un disegno di legge, primo firmatario il senatore Achille Occhetto, che proponeva la formazione di tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine alla conoscenza e all'addestramento all'uso delle risorse teoriche e pratiche della nonviolenza.
Quella proposta non fu mai calendarizzata, e sebbene nel corso degli anni in varie realta' locali d'Italia - da Milano a Palermo - si siano sperimentate nelle polizie locali e nazionali attivita' di formazione alla nonviolenza, l'esigenza di un atto normativo nazionale che promuova ovvero istituisca per le forze dell'ordine l'acquisizione di una specifica conoscenza teorica e di uno specifico addestramento pratico alla nonviolenza si pone ancor oggi come una ineludibile urgenza.
In altri paesi questa formazione degli operatori di polizia alla nonviolenza e' una realta' dal secolo scorso. In Italia e' una necessita' da realizzare al piu' presto.
Valuti il Governo quale sia la forma piu' adeguata per introdurre questa attivita' formativa nei percorsi di studio, di formazione e di aggiornamento delle cinque polizie nazionali e delle varie polizie locali; se sia preferibile una legge o un regolamento, se l'atto debba essere promosso con un decreto o con un disegno di legge o sia sufficiente una mera circolare ministeriale; valuti il governo la forma adeguata, ma proceda al piu' presto: formare le forza dell'ordine alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza e' un bisogno non piu' rinviabile.
Distinti saluti,
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 5 maggio 2014
5. REPETITA IUVANT. UNA LETTERA AI PARLAMENTARI
Una lettera a tutti i parlamentari
e per opportuna conoscenza a tutti i ministri
Oggetto: per la presentazione di un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza
Egregi signori,
vi scriviamo per proporvi di presentare un disegno di legge affinche' tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine siano formati alla conoscenza e all'uso delle risorse della nonviolenza.
Gia' nel 2001 fu presentato, sottoscritto da parlamentari di tutti gli schieramenti politici (primo firmatario il senatore Achille Occhetto), un disegno di legge a tal fine, ma l'iniziativa non ebbe allora adeguato seguito.
Rinnovando la richiesta di un impegno a tal fine, vi segnaliamo anche come una documentazione essenziale in merito sia disponibile ad esempio da ultimo nel fascicolo n. 1627 del 4 maggio 2014 dei "Telegrammi della nonviolenza in cammino", url: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/2014/05/msg00003.html
Restando a disposizione per ulteriori informazioni, relativa documentazione ed eventualmente fornire uno schema di riferimento per la predisposizione del disegno di legge, vogliate gradire distinti saluti.
Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo
Viterbo, 7 maggio 2014
6. DOCUMENTAZIONE. IL CONSIGLIO PROVINCIALE DI VITERBO PER LA FORMAZIONE DELLE FORZE DELL'ORDINE ALLA NONVIOLENZA (2001)
[Nella seduta del 14 novembre 2001 il Consiglio Provinciale di Viterbo ha approvato un ordine del giorno a sostegno della proposta di legge per la formazione e l'addestramento delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso dei valori, delle tecniche e delle strategie della nonviolenza. Il merito principale di questo pronunciamento e' del professor Luciano Dottarelli, docente e saggista, allora capogruppo Ds presso il Consiglio Provinciale di Viterbo, e promotore dell'ordine del giorno. Riproponiamo il testo dell'ordine del giorno approvato]
Il Consiglio Provinciale di Viterbo
vista l'iniziativa del "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo per l'elaborazione di una proposta di legge nella quale si preveda che nel curricolo formativo e nell'addestramento degli operatori della sicurezza pubblica venga compresa la conoscenza dei valori teoretici, delle strategie d'intervento e delle tecniche operative della nonviolenza e quindi l'educazione e l'addestramento ad esse;
considerata la delicatezza del servizio pubblico prestato dalle forze dell'ordine, sulle quali incombe il gravoso ed importantissimo impegno di difendere la sicurezza pubblica, l'incolumita' delle persone, la legalita', e dato che esse per funzione istituzionale si trovano sovente ad agire in situazioni fortemente critiche e d'emergenza;
ritenendo di condividere le motivazioni e le finalita' dell'iniziativa che mira a:
- mettere a disposizione delle forze dell'ordine strumenti interpretativi ed operativi adeguati per agire in modo costantemente legale, efficace e rispettoso della dignita' umana nello svolgimento delle proprie mansioni;
- fornire agli operatori addetti al controllo del territorio ed alla protezione dei diritti, un quadro di riferimento categoriale ed applicativo coerente con la Costituzione, e quindi con la fonte stessa della legalita' nel nostro paese; e con la Dichiarazione universale dei diritti umani, che costituisce un comune orizzonte di riferimento per le codificazioni giuridiche e le prassi amministrative dei paesi democratici;
- offrire un'occasione di riflessione sulle dinamiche relazionali e sulle strategie operative e cooperative nel rapporto interpersonale e particolarmente nel conflitto con la persona o le persone nei cui confronti si interviene e con cui quindi si interagisce;
- mettere a disposizione indicazioni utili ad un approfondimento delle problematiche non solo giuridiche, procedurali, amministrative e tecniche, ma anche psicologiche, sociologiche, comunicative e antropologico-culturali connesse ed implicate dall'attivita' che si svolge;
esprime
adesione e sostegno all'iniziativa del "Centro di ricerca per la pace"
e si impegna
a contribuire attivamente all'elaborazione e alla presentazione dell'articolato di legge.
7. REPETITA IUVANT. IL 5 PER MILLE A ERINNA
[Dall'Associazione Erinna - centro antiviolenza (per contatti: "Associazione onlus Erinna - donne contro la violenza alle donne", tel. 0761342056, e-mail: onebillionrisingviterbo at gmail.com, e.rinna at yahoo.it, sito: http://erinna.it) riceviamo e diffondiamo]
Dare il 5 per mille a Erinna vuol dire dare sostegno alle donne che vogliono uscire dalla violenza.
Vuol dire sostenere Erinna nel progetto di apertura della casa-rifugio per le donne e i loro figli che fuggono dalla violenza.
Grazie per la vostra sensibilita' nel volerci sostenere; ecco il nostro codice fiscale: 90058120560.
*
Erinna e' una piccola associazione di donne che risiede a Viterbo e, con caparbieta' e tenacia, si occupa di violenza alle donne dal 1997. E' riuscita negli anni ad ottenere un luogo fisico a cui le donne si possono rivolgere. I proventi del 5x1000 sono sempre stati destinati ad azioni di sensibilizzazione rivolte alle scuole e alla cittadinanza. Il progetto "Tana libera tutte" che ha consentito l'apertura della casa-rifugio ha bisogno di essere sostenuto per evitare la chiusura della casa. Il vostro aiuto e' prezioso.
8. RIFERIMENTI. UNA SCHEDA DI PRESENTAZIONE DELL'ASSOCIAZIONE "ERINNA" - CENTRO ANTIVIOLENZA DI VITERBO
[Dal sito dell'associazione Erinna (http://erinna.it) riprendiamo e diffondiamo la seguente breve scheda di autopresentazione]
L'associazione "Erinna" e' un luogo di comunicazione, solidarieta' e iniziativa tra donne per far emergere, conoscere, combattere, prevenire e superare la violenza fisica e psichica e lo stupro, reati specifici contro la persona perche' ledono l'inviolabilita' del corpo femminile (art. 1 dello Statuto).
Fa progettazione e realizzazione di percorsi formativi ed informativi delle operatrici e di quanti/e, per ruolo professionale e/o istituzionale, vengono a contatto con il fenomeno della violenza.
E' un luogo di elaborazione culturale sul genere femminile, di organizzazione di seminari, gruppi di studio, eventi e di interventi nelle scuole.
Offre una struttura di riferimento alle donne in stato di disagio per cause di violenze e/o maltrattamenti in famiglia.
Erinna e' un'associazione di donne contro la violenza alle donne.
Ha come scopo principale la lotta alla violenza di genere per costruire cultura e spazi di liberta' per le donne.
Il centro mette a disposizione:
- segreteria attiva 24 ore su 24;
- colloqui;
- consulenza legale e possibilita' di assistenza legale in gratuito patrocinio;
- attivita' culturali, formazione e percorsi di autodeterminazione.
La violenza contro le donne e' ancora oggi un problema sociale di proporzioni mondiali e le donne che si impegnano perche' in Italia e in ogni Paese la violenza venga sconfitta lo fanno nella convinzione che le donne rappresentano una grande risorsa sociale allorquando vengono rispettati i loro diritti e la loro dignita': solo i Paesi che combattono la violenza contro le donne figurano di diritto tra le societa' piu' avanzate.
L'intento e' di fare di ogni donna una persona valorizzata, autorevole, economicamente indipendente, ricca di dignita' e saggezza. Una donna che conosca il valore della differenza di genere e operi in solidarieta' con altre donne. La solidarieta' fra donne e' fondamentale per contrastare la violenza.
9. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Riletture
- Jose' Lezama Lima, Cartas a Eloisa y otra correspondencia, Editorial Verbum, Madrid 1998, pp. 448 (con un inserto fotografico di 16 pp.).
10. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
11. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1634 dell'11 maggio 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com , sito: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
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