[Nonviolenza] Telegrammi. 1606
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- Date: Sun, 13 Apr 2014 00:46:09 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1606 del 13 aprile 2014
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: Una quarantennale spina nella carne
2. Commemorato a Viterbo Primo Mazzolari, luminosa figura della Resistenza e della nonviolenza
3. Un incontro di riflessione a partire dal libro "Il demone della paura" di Zygmunt Bauman
4. Arena di pace e disarmo il 25 aprile a Verona: per informazioni, adesioni e contatti
5. L'appello che promuove l'iniziativa "Arena di pace e disarmo"
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. PEPPE SINI: UNA QUARANTENNALE SPINA NELLA CARNE
Sul finire degli anni Settanta e all'inizio degli anni Ottanta del secolo scorso sono stato tra gli animatori del movimento per l'abolizione dei manicomi criminali (attualmente denominati Ospedali Psichiatrici Giudiziari; in sigla: Opg).
Ho scritto a quei tempi volantini, appelli, articoli, opuscoli, bollettini e bibliografie che ebbero una certa circolazione, ho contribuito ad organizzare manifestazioni, occupazioni, convegni, concerti, ed a far nascere alcuni "Comitati democratici contro l'emarginazione" che svolsero un impegno non irrilevante.
Nel corso dei tanti anni passati da allora ho sempre sentito la spina nella carne di non essere riusciti ad ottenere la necessaria abolizione di quell'istituzione totale che cumula e moltiplica gli orrori e le vergogne del manicomio e del carcere e che proprio per questo suo status "doppio" era riuscita a sfuggire sia alla riforma penitenziaria sia a quella psichiatrica; piu' volte nel corso del tempo mi sono ripromesso di riprendere quell'impegno, ma sempre premevano anche altre urgenze cui non potevo sottrarmi e che non mi lasciavano tempo, risorse, energie sufficienti per contribuire significativamente alla lotta che pur proseguiva.
Cosi' quando finalmente il parlamento legifero' di abolire gli opg, mi e' sembrato di poter tirare un sospiro di sollievo. E invece no, poiche' la chiusura degli opg, gia' prevista per il 2013, poi rinviata al 2014, e' stato ancora una volta rinviata per decreto al prossimo anno.
Scrivo queste righe con amarezza e indignazione, per chiedere a me stesso ormai vecchio di riuscire a trovare le forze per tornare a contribuire per quanto possibile a quella lotta che gia' quarant'anni fa (fu proprio quarant'anni fa che per la prima volta lessi una testimonianza sui manicomi giudiziari) mi sembrava indispensabile e urgente.
E' necessario abolire subito i manicomi criminali, come e' necessario abolire tutte le istituzioni totali, per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
2. INCONTRI. COMMEMORATO A VITERBO PRIMO MAZZOLARI, LUMINOSA FIGURA DELLA RESISTENZA E DELLA NONVIOLENZA
La mattina di sabato 12 aprile 2014 a Viterbo si e' svolta una commemorazione di Primo Mazzolari, uomo della Resistenza e uomo di pace, nell'anniversario della morte avvenuta il 12 aprile 1959.
La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", Peppe Sini.
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Primo Mazzolari, nato nel 1890 a S. Maria di Boschetto (Cremona), ordinato sacerdote nel 1912, partecipo' alla prima guerra mondiale; parroco tra i poveri, antifascista e uomo della Resistenza, precursore del Concilio Vaticano II; nel 1949 fondo' la rivista "Adesso", svolse un'intensa attivita' di pubblicista e scrittore; e' morto a Cremona nel 1959. E' una delle figure piu' vive della nonviolenza in cammino.
Tra le opere di Primo Mazzolari: naturalmente nell'ambito che particolarmente ci interessa e' fondamentale Tu non uccidere, La Lucusta, Vicenza 1955, ora anche Edizioni Paoline, Cinisello Balsamo 1991; si veda anche La chiesa, il fascismo e la guerra, Vallecchi, Firenze 1966. Presso La Locusta di Vicenza sono state pubblicate decine di opere di Mazzolari. Vari volumi sono stati pubblicati dalle Edizioni Dehoniane di Bologna. Viaggio in Sicilia e' stato ripubblicato nel 1992 da Sellerio.
Tra le opere su Primo Mazzolari: A. Bergamaschi, Mazzolari, un contestatore per tutte le stagioni, Bologna 1969; L. Bedeschi, L'ultima battaglia di don Mazzolari, Morcelliana, Brescia; AA. VV., Don Primo Mazzolari, Servitium, Sotto il Monte (Bg) 1999.
Per una piu' ampia nota biografica cfr. il n. 901 de "La nonviolenza e' in cammino"; per una bibliografia piu' ampia, il n. 898; molti utilissimi materiali sono reperibili naturalmente nel sito www.fondazionemazzolari.it
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Nel ricordo e alla scuola di don Primo Mazzolari le persone partecipanti alla commemorazione hanno espresso ancora una volta il loro impegno contro il fascismo e contro la guerra, contro le uccisioni e contro le persecuzioni, contro il razzismo e contro la schiavitu', contro la devastazione e la distruzione del mondo vivente.
E svolgendo l'impegno contro la guerra, contro gli eserciti e contro le armi, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per l'immediata cessazione dell'illegale e sciagurata partecipazione italiana alla guerra in Afghanistan ed alle altre illegali e criminali missioni militari all'estero che gia' hanno provocato uccisioni di esseri umani; hanno espresso ancora una volta il loro impegno per la smilitarizzazione e la sostituzione dell'apparato militare con i Corpi civili di pace e la Difesa popolare nonviolenta; hanno espresso ancora una volta il loro impegno per il disarmo e la riconversione dell'industria bellica a produzioni esclusivamente civili che non provochino alcun pericolo all'integrita' e alla vita degli esseri umani e degli altri animali; e quindi hanno espresso ancora una volta il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona, iniziativa il cui appello di convocazione si apre col motto: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo".
E svolgendo l'impegno contro il razzismo, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per difendere la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani; e quindi per l'immediata abolizione di tutte le scellerate misure razziste, persecutorie e assassine che governi disumani e golpisti hanno imposto in Italia provocando una mole immensa di sofferenze e di morti: impegnandosi in primo luogo per abolire i campi di concentramento, per abolire le deportazioni, per abolire il favoreggiamento della schiavitu' da parte dello stato italiano; e per consentire a tutti gli esseri umani di entrare in Italia in modo legale e sicuro, cosi' sconfiggendo le mafie schiaviste dei trafficanti e facendo cessare le stragi nel Mediterraneo.
E svolgendo l'impegno contro il fascismo, le persone partecipanti alla commemorazione di don Primo Mazzolari hanno espresso ancora una volta il loro impegno per la scelta della nonviolenza: solo la nonviolenza si oppone radicalmente al fascismo e ad ogni violazione della dignita' umana; solo la nonviolenza si oppone radicalmente a tutte le uccisioni e le persecuzioni; solo la nonviolenza si prende cura adeguatamente della biosfera, bene e valore intrinseco ed imprescindibile, e casa comune dell'umanita'.
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La nonviolenza e' la lotta piu' nitida e piu' intransigente contro tutte le violenze e le menzogne, contro tutte le oppressioni e le vilta'.
La nonviolenza e' l'antifascismo vivente.
La nonviolenza e' l'antibarbarie.
La nonviolenza e' il rispetto per la vita.
La nonviolenza e' la forza dell'amore.
La nonviolenza e' colloquio corale e riconoscimento di valore dell'altro.
La nonviolenza e' sinolo di giustizia e liberta', e' responsabilita' che salva le vite.
La nonviolenza e' pace operante.
La nonviolenza e' la degnificazione delle persone e la civilta' umana in cammino.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
3. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A PARTIRE DAL LIBRO "IL DEMONE DELLA PAURA" DI ZYGMUNT BAUMAN
Si e' svolto nel pomeriggio di sabato 12 aprile 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione a partire dal recente libro dell'illustre sociologo e coraggioso attivista per i diritti umani di tutti gli esseri umani Zygmunt Bauman, Il demone della paura, Laterza - Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma-Bari 2014.
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Zygmunt Bauman, nato a Poznan in Polonia nel 1925, combatte' contro il nazismo, nel '68 perseguitato dal regime fu costretto a lasciare il suo paese; illustre sociologo, intellettuale democratico, ha insegnato a Varsavia, a Tel Aviv e Haifa, a Leeds; marito di Janina Bauman; e' il filosofo e sociologo noto per le profonde, cruciali riflessioni sulla "modernita' liquida"; e' oggi uno dei principali punti di riferimenti della ricerca sociologica e della riflessione morale e civile; le sue analisi e proposte costituiscono una fondamentale risorsa per l'impegno politico nonviolento per la pace, i diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera. Tra le opere di Zygmunt Bauman: segnaliamo almeno Cultura come prassi, Il Mulino, Bologna 1976; Modernita' e Olocausto, Il Mulino, Bologna 1992, 1999; La decadenza degli intellettuali, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Il teatro dell'immortalita', Il Mulino, Bologna 1995 (poi in seconda edizione col titolo Mortalita', immortalita' e altre strategie di vita, Il Mulino, Bologna 2012); Le sfide dell'etica, Feltrinelli, Milano 1996; La societa' dell'incertezza, Il Mulino, Bologna; Dentro la globalizzazione, Laterza, Roma-Bari 1999; La solitudine del cittadino globale, Feltrinelli, Milano 2000, 2008; Voglia di comunita', Laterza, Roma-Bari 2001; Modernita' liquida, Laterza, Roma-Bari 2002; La societa' individualizzata, Il Mulino, Bologna 2002, 2010; Intervista sull'identita', Laterza, Roma-Bari 2003; La societa' sotto assedio, Laterza, Roma-Bari 2003; Vite di scarto, Laterza, Roma-Bari 2005; Vita liquida, Laterza, Roma-Bari 2006; L'Europa e' un'avventura, Laterza, Roma-Bari 2006; Amore liquido, Laterza, Roma-Bari 2006, 2011; Lavoro, consumismo e nuove poverta', Citta' aperta, Troina (Enna) 2007; Homo consumens, Erickson, Trento 2007; Modus vivendi, Laterza, Roma-Bari 2007; Paura liquida, Laterza, Roma-Bari 2008; Consumo, dunque sono, Laterza, Roma-Bari 2008; L'arte della vita, Laterza, Roma-Bari 2009; Capitalismo parassitario, Laterza, Roma-Bari 2009, 2011; L'etica in un mondo di consumatori, Laterza, Roma-Bari 2010; Modernita' e ambivalenza, Bollati Boringhieri, Torino 2010; Vite che non possiamo permetterci, Laterza, Roma-Bari 2011; Il buio del postmoderno, Aliberti, Roma 2011; Cose che abbiamo in comune, Laterza, Roma-Bari 2012; "La ricchezza di pochi avvantaggia tutti" Falso!, Laterza, Roma-Bari 2013; Communitas, Aliberti, Roma 2013; Le sorgenti del male, Erickson, Trento 2013; Danni collaterali, Laterza, Roma-Bari 2013; (con David Lyon), Sesto potere, Laterza, Roma-Bari 2014; Il demone della paura, Laterza - Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma-Bari 2014.
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Le persone partecipanti all'incontro, condividendo l'impegno di Zygmunt Bauman contro la guerra e contro il razzismo, contro le uccisioni e contro le persecuzioni, contro la violenza e contro la devastazione della biosfera, hanno espresso il loro sostegno all'iniziativa nonviolenta "Arena di pace e disarmo" che si svolgera' il 25 aprile all'arena di Verona: "La resistenza oggi si chiama nonviolenza. La liberazione oggi si chiama disarmo". Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.
4. INIZIATIVE. ARENA DI PACE E DISARMO IL 25 APRILE A VERONA: PER INFORMAZIONI, ADESIONI E CONTATTI
Si svolgera' a Verona il 25 aprile l'iniziativa "Arena di pace e disarmo".
Per informazioni, adesioni e contatti: e-mail: segreteria at arenapacedisarmo.org, sito: http://arenapacedisarmo.org
5. APPELLI. L'APPELLO CHE PROMUOVE L'INIZIATIVA "ARENA DI PACE E DISARMO"
La guerra e' il suicidio dell'umanita' (Papa Francesco)
Solo la nonviolenza ci salvera' (Mahatma Gandhi)
25 aprile 2014, all'Arena di Verona, una giornata di resistenza e liberazione
La resistenza oggi si chiama nonviolenza
La liberazione oggi si chiama disarmo
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Premessa
L'Italia ripudia la guerra, ma noi continuiamo ad armarci.
Crescono le spese militari, si costruiscono nuovi strumenti bellici.
Il nostro Paese, in piena crisi economica e sociale, cade a picco in tutti gli indicatori europei e internazionali di benessere e di civilta', ma continua ad essere tra le prime dieci potenze militari del pianeta, nella corsa agli armamenti piu' dispendiosa della storia.
Ne sono un esempio i nuovi 90 cacciabombardieri F35, il cui costo di acquisto si attesta sui 14 miliardi di euro, mentre l'intero progetto Joint Strike Fighter superera' i 50 miliardi di euro; il nostro paese, inoltre, "ospita" 70 bombe atomiche statunitensi B-61 (20 nella base di Ghedi a Brescia e 50 nella base di Aviano a Pordenone) che si stanno ammodernando, al costo di 10 miliardi di dollari, in testate nucleari adatte al trasporto sugli F-35.
Gli armamenti sono distruttivi quando vengono utilizzati e anche quando sono prodotti, venduti, comprati e accumulati, perche' sottraggono enormi risorse al futuro dell'umanita', alla realizzazione dei diritti sociali e civili, garanzia di vera sicurezza per tutti.
Gli armamenti non sono una difesa da cio' che mette a rischio le basi della nostra sopravvivenza e non saranno mai una garanzia per i diritti essenziali della nostra vita - il diritto al lavoro, alla casa e all'istruzione, le protezioni sociali e sanitarie, l'ambiente, l'aria, l'acqua, la legalita' e la partecipazione, la convivenza civile e la pace; e inoltre generano fame, impoverimento, miseria, insicurezza perche' sempre alla ricerca di nuovi teatri e pretesti di guerra; impediscono la realizzazione di forme civili e nonviolente di prevenzione e gestione dei conflitti che salverebbero vite umane e risorse economiche.
Per immaginare e costruire gia' oggi un futuro migliore e' indispensabile, urgente, una politica di disarmo, partendo da uno stile di vita disarmante.
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Proposta
Per questo proponiamo la convocazione di una iniziativa nonviolenta nazionale: un grande raduno, di tutte le persone, le associazioni, i movimenti della pace, della solidarieta', del volontariato, dell'impegno civile, che faccia appello non solo ai politici ma innanzitutto a noi stessi, chiedendo a chi vi partecipera' di assumersi la responsabilita' di essere parte del cambiamento che vogliamo vedere nel mondo.
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Obiettivo
Scrollarsi dalle spalle illusioni e paure, rimettersi in piedi con il coraggio della responsabilita' e della partecipazione per disarmarci e disarmare l'economia, la politica, l'esercito.
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- Carlo Chiurco (a cura di), Sant'Agostino, Rcs, Milano 2014, pp. 168, euro 5,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
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Riletture
- Claudio Magris, Microcosmi, Garzanti, Milano 1997, 2001, Rcs, Milano 2003, pp. 288.
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Riedizioni
- Fredric Brown, Il vagabondo dello spazio, Mondadori, Milano 1958, 2014, pp. 196, euro 5,90. Nuova traduzione, edizione integrale.
*
Strumenti di lavoro
- Susanna Granello (et alii), Agenda della scuola. Terzo trimestre a. s. 2013/2014, "Esperienze amministrative", anno XXXI, n. 2/2014, Tecnodid, Napoli 2014, pp. 224, euro 40.
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1606 del 13 aprile 2014
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