[Nonviolenza] Telegrammi. 1570



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1570 dell'8 marzo 2014

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza (anno XV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Tre minime meditazioni per l'8 marzo, giornata internazionale di lotta per la liberazione delle donne

2. Alla scuola di Clara Zetkin. Un incontro a Viterbo

3. Segnalazioni librarie

4. La "Carta" del Movimento Nonviolento

5. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. TRE MINIME MEDITAZIONI PER L'8 MARZO, GIORNATA INTERNAZIONALE DI LOTTA PER LA LIBERAZIONE DELLE DONNE

 

In memoria di Clara Zetkin, con gratitudine che non si estingue

*

Un giorno di lotta, non di festa

L'8 marzo non e' la festa consumista e narcotica cui pretende ridurlo la societa' dello spettacolo.

L'8 marzo e' la giornata internazionale che convoca l'umanita' alla lotta per la liberazione delle donne.

L'8 marzo e' la giornata internazionale che convoca l'umanita' alla lotta contro la violenza maschilista e patriarcale.

E quindi l'8 marzo non e' il piccolo carnevale che per un giorno all'anno rovescia i rapporti di forza del mondo capovolto e conferma che tutti gli altri giorni vige ancora la violenza dei poteri dominanti, la violenza maschilista e patriarcale, la violenza del potere autoritario, gerarchico, militarista, sfruttatore, segregatore, assassino. No. L'8 marzo e' la giornata internazionale che convoca l'umanita' alla lotta per la liberazione delle donne.

E quindi l'8 marzo non e' il momentaneo sollievo ed il falso risarcimento che il potere maschile concede tra uno stupro e un femminicidio, il giorno di vacanza dei carnefici. No. L'8 marzo e' la giornata internazionale che convoca l'umanita' alla lotta contro la violenza maschilista e patriarcale.

Senza la liberazione delle donne in tutto il mondo, l'intera umanita' resta schiava.

*

1. La prima radice

La prima radice di ogni altra violenza e oppressione e' la dominazione maschilista e patriarcale che spezza l'umanita' in due e nega piena dignita' e uguaglianza di diritti a meta' del genere umano e cosi' disumanizza l'umanita' intera.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale si puo' sconfiggere la violenza che opprime, dilania, denega l'umanita'.

Solo abolendo la dominazione maschilista e patriarcale l'umanita' puo' essere libera e solidale.

*

2. Non solo l'8 marzo e' l'8 marzo (una meditazione del 2013)

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il femminicidio e la violenza sessuale.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro il maschilismo e il patriarcato.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre lottare contro tutte le violenze e tutte le complicita' con la violenza e tutte le ideologie della violenza.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' la prima radice di ogni altra violenza.

Vi e' questa ineludibile evidenza: che la violenza maschile contro le donne e' il primo nemico dell'umanita'.

Vi e' questa ineludibile evidenza: ne discende il tuo primo dovere.

La lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' la corrente calda della nonviolenza in cammino. Questo significa l'8 marzo.

Sostenere la lotta delle donne per la liberazione dell'umanita' e' il primo dovere di ogni persona decente. Questo significa l'8 marzo.

Ogni volta che fai la cosa giusta per contrastare la violenza maschilista, quel giorno e' l'8 marzo.

Non solo l'8 marzo, ma tutti i giorni dell'anno occorre che siano l'8 marzo.

*

3. Dal femminismo molti doni (una meditazione del 2011)

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che vi e' una sola umanita', composta di persone tutte differenti le une dalle altre e tutte eguali in diritti.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che sfera personale e sfera politica non sono separate da un abisso: sempre siamo esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza del partire da se'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza dell'incontro con l'altro.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che e' la nascita, l'esperienza e la categoria che fonda l'umana convivenza, l'umano sapere.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la pluralita', e quindi la relazione, e' la modalita' di esistenza propria dell'umanita'.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che i corpi contano, che noi siamo i nostro corpi.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che ogni forma di autoritarismo, ogni forma di militarismo, ogni forma di dogmatismo reca gia' la negazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che la prima radice dell'organizzazione sociale e della trama relazionale violenta e' nel maschilismo e nel patriarcato.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo la nonviolenza contrasta la violenza, che solo il bene vince il male, che solo l'amore si oppone alla morte, che solo l'ascolto consente la parola.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' generare e proteggere la vita, prendersi cura delle persone e del mondo per amore delle persone e del mondo.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che compito comune e' opporsi ad ogni oppressione, ad ogni sfruttamento, ad ogni ingiustizia, ad ogni umiliazione, ad ogni denegazione di umanita', ad ogni devastazione della biosfera.

Dal femminismo tutte e tutti ricevemmo la coscienza che solo l'arte della compassione fonda la lotta di liberazione.

Il femminismo che e' il massimo inveramento storico della nonviolenza.

Il femminismo che e' la corrente calda della nonviolenza.

Il femminismo che e' il cuore pulsante del movimento di autocoscienza e di liberazione dell'umanita'.

E diciamo femminismo e sappiamo che dovremmo dire femminismi, che dovremmo dire pensiero delle donne e movimenti delle donne.

Ma diciamo femminismo e pensiamo a una tradizione che lega infinite donne che hanno praticato l'etica della responsabilita' e della liberazione, da Saffo a Vandana Shiva, da Simone Weil a Virginia Woolf, da Edith Stein a Milena Jesenska, da Etty Hillesum a Ginetta Sagan, da Rosa Luxemburg ad Hannah Arendt, da Germaine Tillion ad Anna Politkovskaja, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Olympe de Gouges a Luce Fabbri.

Dal femminismo molti doni tutte e tutti abbiamo ricevuto.

In questo otto marzo di ascolto, di memoria, di lotta, diciamo anche la nostra gratitudine.

*

E quindi

Occorre opporsi al maschilismo e al patriarcato, ed opponendosi al maschilismo e al patriarcato ci si oppone anche al razzismo, alla guerra, alla devastazione dell'ecosistema, a tutti i poteri criminali, a tutte le forme di sfruttamento ed oppressione.

Occorre riconoscere, difendere e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

E quindi: occorre sostenere i centri antiviolenza e le case delle donne.

E quindi: occorre la parita' di rappresentanza di genere ovunque si decide cio' che tutte e tutti riguarda.

E quindi: occorre applicare subito pienamente la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Vi e' una sola umanita'.

 

2. INCONTRI. ALLA SCUOLA DI CLARA ZETKIN. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto nel pomeriggio di venerdi' 7 marzo 2014 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su Clara Zetkin.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi di e su Clara Zetkin.

L'incontro era parte di un ciclo di incontri di riflessione sul pensiero e sulle lotte delle donne in preparazione dell'8 marzo, giornata internazionale di lotta per la liberazione delle donne.

*

Clara Zetkin (nata in Germania il 5 luglio 1857 e deceduta in Urss il 20 giugno del 1933) e' stata una delle piu' grandi figure della storia del movimento operaio, del movimento di liberazione delle donne, del movimento pacifista. Protagonista tanto della seconda quanto della terza Internazionale, direttrice del piu' importante giornale impegnato per i diritti delle donne tra Ottocento e Novecento, ideatrice della Giornata internazionale di lotta delle donne dell'8 marzo, alla guida della lotta per il diritto di voto, animatrice dell'opposizione alla prima guerra mondiale e al fascismo. Tra le opere di Clara Zetkin: Lenin, Samona' e Savelli, Roma 1968; La questione femminile e la lotta al riformismo, Mazzotta, Milano 1972. Tra le opere su Clara Zetkin: Gilbert Badia, Clara Zetkin, femminista senza frontiere, Erre Emme, Roma 1994 (libro che cita importanti lettere di Clara Zetkin precedentemente inaccessibili e finalmente rese disponibili agli studiosi dopo l'apertura degli archivi della ex-Ddr, lettere da cui emerge con chiarezza come ancora negli ultimi anni la grande intellettuale e militante pur gravemente malata e nei limiti delle sue concrete possibilita' continuasse la lotta contro tutte le menzogne e le violenze).

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno ribadito una volta ancora un persuaso impegno contro la violenza maschilista e patriarcale, contro il razzismo e tutte le persecuzioni, contro la guerra e le uccisioni, contro la devastazione della biosfera, per la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' in cammino.

*

Allegato: Da una commemorazione del 2013

... i principali campi in cui Clara Zetkin ha dato un contributo fondamentale: la lotta contro l'oppressione di classe; la lotta contro l'oppressione maschilista e patriarcale; la lotta contro la guerra; la lotta contro il fascismo.

Clara Zetkin, che oggi commemoriamo con profonda gratitudine, e' la persona che aveva interloquito con Engels, che era stata unita da profonda amicizia a Rosa Luxemburg, che era ascoltata e rispettata da Lenin, che si era opposta a Stalin; e' la donna che lungo l'intera sua vita si era opposta allo sfruttamento, all'oppressione, alla guerra, ad ogni violazione della dignita' umana; la donna che per milioni di oppresse e di oppressi di tutto il mondo era divenuta il simbolo della loro speranza e della loro lotta; una delle figure piu' prestigiose del movimento operaio, del movimento di liberazione delle donne, del movimento che si oppone alla guerra, del movimento antifascista.

Clara Zetkin e' una delle maestre della nonviolenza in cammino, che anche da lei eredita riflessioni ed esperienza, che di lei prosegue la lotta che ancora e ancor piu' oggi e' da condurre per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera; la lotta che ancora e ancor piu' oggi e' da condurre contro la violenza maschilista e patriarcale, contro il modo di produzione fondato sullo sfruttamento e la devastazione. La nostra lotta trova ancora nella figura, nell'opera, nel pensiero vivente di Clara Zetkin - cosi' come in Rosa Luxemburg e nelle altre grandi protagoniste del movimento operaio tra Ottocento e Novecento - una fonte e un'ispirazione, un  modello e un esempio.

 

3. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Adriana Cavarero, Franco Restaino, Le filosofie femministe, Paravia, Torino 1999, Bruno Mondadori, Milano 2002, 2009, pp. VI + 266.

- Giancarla Codrignani, Ecuba e le altre. Le donne, il genere, la guerra, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi) 1994, pp. 256.

- Pieranna Garavaso, Nicla Vassallo, Filosofia delle donne, Laterza, Roma-Bari 2007, pp. VIII + 170.

- Monica Lanfranco, Maria G. Di Rienzo (a cura di), Donne disarmanti, Edizioni Intra Moenia, Napoli 2003, pp. 290.

- Giovanna Providenti (a cura di), La nonviolenza delle donne, Quaderni Satyagraha - Libreria Editrice Fiorentina, Pisa-Firenze 2006, pp. 288.

- Wanda Tommasi, I filosofi e le donne, Tre Lune Edizioni, Mantova 2001, pp. 272.

- Chiara Zamboni, La filosofia donna, Demetra, Colognola ai colli (Verona) 1997, pp. 160.

 

4. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

5. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

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