[Nonviolenza] Telegrammi. 1500
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- Date: Fri, 27 Dec 2013 22:31:29 +0100 (CET)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1500 del 28 dicembre 2013
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. En passant
2. Associazione "Respirare": Abolire i campi di concentramento
3. La guerra afgana continua
4. Un incontro di riflessione con la dottoressa Antonella Litta a Viterbo
5. La "Carta" del Movimento Nonviolento
6. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. EN PASSANT
Millecinquecento numeri dei "Telegrammi".
Che si aggiungono ai 1487 della prima serie de "La nonviolenza e' in cammino" (dal 2000 al 2006) ed ai 978 delle "Minime" (dal 2007 al 2009).
E ai 780 di "Coi piedi per terra", ai 537 di "Voci e volti della nonviolenza", ai 511 di "Nonviolenza. Femminile plurale", ai 292 de "La domenica della nonviolenza", ai 73 di "Legalita' e' umanita'", ai 65 di "Ogni vittima ha il volto di Abele", per non dire di altre serie di supplementi di cui ci sembra di ricordare di aver realizzato un minor numero.
Dall'estate dei 2000 a questo dicembre del 2013, sono ben oltre seimila manufatti, che hanno avuto nell'insieme qualche circolazione e ci piace ritenere abbiano messo a disposizione degli interlocutori raggiunti qualche utile contributo di informazione, di documentazione, di riflessione.
Chi li ha cucinati o cuciti vi ha dedicato, nell'arco di quattordici anni, piu' di qualche spicciolo della sua vita. Si illude che non sia stata solo vanita' di vanita' e fame di vento.
A tutti i collaboratori e gli interlocutori vivo un ringraziamento.
2. APPELLI. ASSOCIAZIONE "RESPIRARE": ABOLIRE I CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Le terribili vicende degli ultimi mesi, dalle stragi nel Mediterraneo alla condizione imposta ai superstiti, dalla riduzione in schiavitu' alle morti assurde, alla protesta estrema delle persone segregate nei campi di concentramento - giunte fino all'atto di cucirsi le labbra per mettere fine alla sordita' dell'opinione pubblica italiana ed alla violenza delle istituzioni - dovrebbero aver raggiunto la coscienza di ogni persona ragionevole.
E' dinanzi agli occhi di tutti la realta' effettuale di un paese in cui la violenza razzista agita in primo luogo dalle istituzioni (e dai poteri criminali che le istituzioni hanno di fatto favoreggiato in danno dei migranti) provoca gravi lesioni alla vita, alla dignita' e ai diritti di innumerevoli esseri umani.
Questa violenza razzista istituzionale (e questa complicita' istituzionale con i poteri mafiosi) e' in flagrante contrasto con il fondamento legislativo stesso del nostro ordinamento giuridico: la Costituzione della Repubblica Italiana, che invece "riconosce e garantisce i diritti inviolabili" di ogni essere umano ed afferma il dovere di solidarieta', di accoglienza e di assistenza, stabilendo che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".
Occorre tornare alla legalita' costituzionale, alla legalita' della repubblica democratica ed antifascista.
Occorre tornare al rispetto dei diritti umani.
In primo luogo occorre quindi abolire immediatamente i campi di concentramento e restituire pienezza di diritti a tutti gli esseri umani; occorre abolire immediatamente le criminali e criminogene misure razziste imposte nel nostro paese da scellerati governi golpisti nel corso degli ultimi decenni; occorre riconoscere immediatamente a tutti gli esseri umani il diritto di muoversi sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.
Occorre riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta': come affermano tutte le grandi tradizioni di pensiero; come attestano tutte le grandi tavole legislative; come sa la mente e il cuore di ogni persona.
L'associazione "Respirare"
Viterbo, 27 dicembre 2013
L'associazione "Respirare" e' stata promossa a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.
3. MEMENTO. LA GUERRA AFGANA CONTINUA
La guerra afgana continua, e continua la guerra in Siria, e in Libia, ed in troppi altri luoghi del mondo.
Solo la pace salva le vite.
Ma la pace si costruisce solo col disarmo, con la solidarieta', con la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, con la nonviolenza.
Cominci l'Italia a cessare di fare la guerra. Cominci l'Italia a disarmare. Cominci l'Italia a rispettare i diritti umani di tutti gli esseri umani. Cominci l'Italia a scegliere la nonviolenza.
La nonviolenza e' la politica necessaria.
Solo la pace salva le vite.
4. INCONTRI. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA A VITERBO
Si e' svolto nella mattinata di venerdi' 27 dicembre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione con la partecipazione della dottoressa Antonella Litta sul tema: "Dinanzi alla sofferenza e al disagio esistenziale e sociale: reti sociali, percorsi di assistenza, esperienze di solidarieta' concreta e promozione di pratiche di autoaiuto".
*
Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato attribuito il 6 marzo 2013 a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai" con la motivazione: "per l'impegno a tutela della salute dei cittadini e della salubrita' del territorio". Il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" le e' stato conferito il prestigioso riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" con la motivazione: "per la convinta testimonianza, il costante impegno, l'attenzione alla formazione e all'informazione sulle principali problematiche nell'ambito dell'ambiente e della salute". Il 25 novembre 2013 a Salerno le e' stato attribuito il prestigioso Premio "Trotula de Ruggiero".
5. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
6. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1500 del 28 dicembre 2013
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