[Nonviolenza] Nonviolenza. Femminile plurale. 503



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 503 dell'11 novembre 2013

 

In questo numero:

1. Verso lo sciopero delle donne il 25 novembre

2. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

3. Alcuni testi del mese di ottobre 2013 (parte quarta)

4. La soluzione per far cessare immediatamente le morti nel Mediteraneo

5. Si' a un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta

6. Nel quarantesimo anniversario della scomparsa di Gabriel Marcel

7. Subito un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta

8. Il primo dovere e' salvare le vite. L'unica cosa da fare per far cessare le stragi nel Mediterraneo e' che il parlamento italiano legiferi il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare in Italia in modo legale e sicuro

9. L'ipocrisia che mangia il cuore. E cio' che invece e' necessario e urgente fare

10. Le nostre vivissime congratulazioni a Marco Graziotti

11. "Viterbo oltre il muro": Le nostre congratulazioni alla dottoressa Antonella Litta per il prestigioso riconoscimento

12. In meno di cinquanta parole

13. Tartufo

14. L'argomento del prefisso

15. Il primo dovere di ogni persona decente

16. Abolire finalmente la mostruosita' giuridica del "reato di immigrazione clandestina" e riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di libera circolazione sul pianeta casa comune dell'umanita' intera. Legiferare cio' che e' indispensabile per salvare le vite e far cessare le stragi nel Mediterraneo. Vi e' una sola umanita'

17. Nella Giornata mondiale contro la pena di morte

18. Del carcere, e dell'umanita'

19. Il Premio Sakharov a Malala Yousafzai

20. "Viterbo oltre il muro": A Marco Graziotti le nostre congratulazioni

21. Una questione che occorre porsi, e una proposta

22. La domanda

23. Per la manifestazione del 12 ottobre in difesa della Costituzione

24. Difendere ed attuare la Costituzione della Repubblica Italiana

25. In poche semplici parole

 

1. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE IL 25 NOVEMBRE

[Riproponiamo il seguente intervento delle promotrici della proposta dello sciopero delle donne contro la violenza femminicida, intervento che abbiamo ricevuto alcune settimane fa dal centro interculturale "Trama di Terre" (per contatti: info at tramaditerre.org)]

 

Carissime tutte (carissimi tutti),

dopo la pagina fb ora e' attivo e visibile anche il sito http://scioperodonne.wordpress.com/, sul quale troverete l'appello e la lista delle adesioni, i link ai giornali e ai siti che riferiscono dello Sciopero, ma anche riflessioni e contributi che riteniamo interessanti per tutt@.

Per quanto riguarda l'organizzazione dello Sciopero, abbiamo aperto la pagina "Le iniziative, citta' per citta'", file che aggiorneremo via via che arriveranno le info sulle manifestazioni/iniziative organizzate nei territori. Pensiamo che la pagina sia utile anche per mettere in contatto gruppi e singole persone. A questo proposito, l'indirizzo mail cui scrivere e': organizza.scioperodonne at gmail.com

Diffondete, diffondete e fateci sapere cosa si muove nelle vostre citta'.

Sulla homepage c'e' quello che consideriamo il nostro manifesto, "Le parole che vogliamo", che vi riportiamo anche qui di seguito.

A presto,

Barbara, Adriana e Tiziana

*

Le parole che vogliamo

Una donna uccisa ogni due giorni non e' una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella societa' civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall'ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perche' il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.

Per questo rilanciamo con ancora piu' fermezza l'appello allo Sciopero delle donne per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un'azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni tra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione.

Uno Sciopero generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne, riprendere in mano le pratiche e i percorsi dei femminismi che in questi anni hanno lavorato sulle molteplici forme della violenza e dare un segnale chiaro e inequivocabile riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista puo' produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi.

Uno Sciopero che afferma un nesso imprescindibile fra lavoro/cura/precarieta'/reddito, rivendica la maternita' come una scelta, rifiuta il ricatto delle dimissioni in bianco e afferma che anche la salute del corpo delle donne e' un diritto che non puo' essere in balia di ideologiche e strumentali obiezioni.

Uno Sciopero che chiede che non venga mai meno il rispetto per le differenze, la laicita' dello Stato e la lotta contro tutti i fondamentalismi etici, religiosi e politici e che chiede piena cittadinanza per le donne migranti che vivono nel nostro Paese in nome di una cultura laica dell'accoglienza, della condivisione e della solidarieta'.

Uno Sciopero che pretende dalle istituzioni, dai mass media e dalla societa' tutta che si facciano carico della quotidiana ed inesorabile furia omicida contro le donne che non accenna neanche per un giorno a fermarsi perche' frutto di una cultura violenta e sessista.

Uno Sciopero, infine, come azione profondamente politica, la sola che puo' restituire il diritto alla felicita' che tutt@ ci meritiamo.

Aderisci allo Sciopero delle donne e degli uomini, per un mondo piu' giusto ed eguale da consegnare alle future generazioni.

Manda mail con nome cognome citta' a scioperodonne2013 at gmail.com

 

2. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcuni mesi fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

*

Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI OTTOBRE 2013 (PARTE QUARTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di ottobre 2013.

 

4. LA SOLUZIONE PER FAR CESSARE IMMEDIATAMENTE LE MORTI NEL MEDITERRANEO

 

Ripetiamolo ancora una volta: la soluzione per far cessare immediatamente le morti nel Mediterraneo e' che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera; legiferi di consentire subito a tutti i migranti di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro.

Cosi' e solo cosi' si salveranno innumerevoli vite umane.

Cosi' e solo cosi' si aprira' la via a una politica della solidarieta' concreta che tutti gli esseri umani riconosce e raggiunge.

Cosi' e solo cosi' la civilta' sconfiggera' la barbarie, la vita prevarra' sulla morte.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

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Ripetiamolo ancora una volta: la soluzione per far cessare immediatamente le morti nel Mediterraneo e' che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera; legiferi di consentire subito a tutti i migranti di entrare in Europa attraverso l'Italia in modo legale e sicuro.

 

5. SI' A UN PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA PER LA POPOLAZIONE DETENUTA

 

Si' a un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta.

Per cogenti ragioni giuridiche, e per cogenti ragioni morali: la condizione attualmente fatta alla popolazione detenuta e' inumana, e la Costituzione della Repubblica Italiana giustamente stabilisce che "E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'" (art. 13, comma quarto), e che "Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'  e devono tendere alla rieducazione del condannato" (art. 27, comma terzo).

Si' a un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta.

 

6. NEL QUARANTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI GABRIEL MARCEL

 

Si e' svolto la mattina di martedi' 8 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione dell'illustre filosofo Gabriel Marcel nel quarantesimo anniversario della scomparsa.

Nel corso dell'incontro e' stata ripercorsa la sua riflessione in alcuni dei luoghi e dei temi cruciali (l'esistenza come concreta corporeita' ed apertura-partecipazione, la distinzione tra problema e mistero, l'opposizione tra avere ed essere, il rapporto tra l'io e l'altro, il nesso tra metafisica e relazionalita'...), e sono stati letti e commentati alcuni brani dalle sue opere ponendoli anche a confronto e in rapporto con le grandi filosofie del dialogo e della responsabilita' novecentesche (da Buber a Levinas) e con le piu' vive esperienze teoretiche e pratiche della nonviolenza in cammino.

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Gabriel Marcel (Parigi, 7 dicembre 1889 - 8 ottobre 1973) fu filosofo, drammaturgo, musicologo, critico letterario. Per molti versi la riflessione di Marcel apporta rilevanti contributi alla teoria e alla prassi della nonviolenza.

Tra le opere di Gabriel Marcel: Giornale metafisico (1927), Abete, Roma 1966, 1980; Essere e avere (1935), Guanda 1943, poi in traduzione integrale Edizioni scientifiche italiane, 1999; Dal rifiuto all'invocazione (1940), Citta' Nuova, Roma 1976; Filosofia della vita, Bocca, Milano 1943; Diario e scritti religiosi, Guanda, 1943; Homo viator (1944), Borla, Torino 1967, Roma 1980; Il mistero dell'essere (1951), Borla, Torino 1970-1971, 1987; Gli uomini contro l'umano (1951), Volpe, Roma 1963; Il declino della saggezza (1951); L'uomo problematico (1955), Borla, Torino 1964, Roma 1992; Presenza e immortalita' (1959); La dignita' umana e le sue matrici esistenziali (1964); Pour une sagesse tragique et son au-dela' (1968); (con Paul Ricoeur), Per un'etica dell'alterita'. Sei colloqui (1968), Edizioni Lavoro, 1998; En chemin vers quel eveil? (1971); Percees vers une ailleurs (1973); Manifesti metodologici di una filosofia concreta, Minerva Italica, 1973; La dignita' umana e le sue matrici esistenziali, Elledici, 1983; (con Louis Lavelle e Rene' Le Senne), Lo spiritualismo esistenziale, Ferraro, 1990; (con Emmanuel Levinas e Paul Ricoeur), Il pensiero dell'altro, Edizioni Lavoro, 1999; Tu non morirai, Casini, 2005.

Tra le opere su Gabriel Marcel: Pietro Prini, Gabriel Marcel e la metodologia dell'inverificabile, Edizioni Studium, Roma 1950, 1977; Marco Lancellotti, Marcel. Antinomie e metafisica, Edizioni Studium, Roma 2003.

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L'incontro si e' aperto con un minuto di silenzio per le vittime della strage di Lampedusa e si e' concluso con la lettura dell'appello per l'iniziativa nonviolenta del prossimo 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele".

 

7. SUBITO UN PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA PER LA POPOLAZIONE DETENUTA

 

Ho preso parte dagli anni '70 al movimento per l'abolizione delle istituzioni totali.

Sono persuaso del dovere di difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Sostengo di tutto cuore e con piena cognizione di causa la proposta di un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta.

 

8. IL PRIMO DOVERE E' SALVARE LE VITE. L'UNICA COSA DA FARE PER FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO E' CHE IL PARLAMENTO ITALIANO LEGIFERI IL DIRITTO DI TUTTI GLI ESSERI UMANI AD ENTRARE IN ITALIA IN MODO LEGALE E SICURO

 

Per salvare le vite dei migranti in fuga da guerre e fame, dittature e catastrofi, poverta' e rapine, violenze inaudite, e' dovere di tutti gli ordinamenti giuridici democratici consentire a tutti gli esseri umani la libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Deliberi immediatamente il parlamento italiano il riconoscimento di tale diritto che solo salva le vite, che solo fa cessare le stragi nel Mediterraneo, che solo restituisce autentica speranza e piena dignita' ed attesta concreta solidarieta' e veritiera accoglienza a innumerevoli esseri umani di tutto innocenti.

Deliberi immediatamente il parlamento italiano che tutti gli esseri umani possono entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese, ed attraverso il nostro paese in Europa.

Sia effettualmente legiferato il concreto adempiere il primo dovere di ogni essere umano, di ogni stato di diritto, di ogni comunita' democratica: il primo dovere, salvare le vite.

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Lo ripetiamo una volta di piu': per far cessare immediatamente le morti nel Mediterraneo occorre che il Parlamento italiano legiferi il riconoscimento immediato del diritto di tutti gli esseri umani alla libera circolazione sull'unico pianeta che e' la casa comune dell'umanita' intera; legiferi di consentire subito a tutti i migranti di entrare in Italia, e attraverso l'Italia in Europa, in modo legale e sicuro.

Vi e' una sola umanita'.

 

9. L'IPOCRISIA CHE MANGIA IL CUORE. E CIO' CHE INVECE E' NECESSARIO E URGENTE FARE

 

A che vale inginocchiarsi dinanzi alle bare per poi continuare a consentire, anzi: a provocare, le stragi nel Mediterraneo?

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Vi e' una sola cosa da fare, subito, indispensabile: che il parlamento italiano riconosca a tutti - a tutti - gli esseri umani il diritto di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese, ed attraverso il nostro paese in Europa.

Che il parlamento italiano legiferi subito - subito - che per quanto e' in potere del nostro paese ad ogni essere umano e' riconosciuto il diritto a circolare liberamente sul pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Che il parlamento italiano affermi concretamente - concretamente - il dovere di salvare le vite umane con un atto legislativo esatto, nitido, necessario, urgente.

Un atto legislativo che d'un sol colpo spazzi via l'orrore delle infami misure razziste italiane ed europee responsabili delle stragi nel Mediterraneo; un atto legislativo che chiarisca che su questo pianeta nessun essere umano e' "clandestino" ma tutti appartengono alla medesima umanita' con gli stessi diritti; un atto legislativo che affermando l'unita' del genere umano impegni tutti gli ordinamenti giuridici democratici a comprendere che l'umanita' ha un unico destino di vita o di morte, e che solo una politica internazionale che affermi ovunque i diritti umani di tutti gli esseri umani e' atta ad affrontare la tragica distretta ed ineludibile il compito dell'ora presente.

Accogliere tutti gli esseri umani in fuga dalle guerre e dalla fame, dalle dittature e dalla schiavitu', dalla miseria e dalla violenza; ed agire quindi a livello globale perche' non ci siano piu' guerre, non ci sia piu' fame, non ci siano piu' dittature, non ci sia piu' schiavitu', non ci sia piu' miseria, non ci sia piu' violenza.

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Riconoscendo a tutti - a tutti - gli esseri umani il diritto di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese, ed attraverso il nostro paese in Europa, il parlamento italiano compirebbe un passo di civilta' pari a quello dell'abolizione della pena di morte, pari a quello dell'abolizione della guerra, pari a quello dell'abolizione delle armi.

Riconoscendo a tutti - a tutti - gli esseri umani il diritto di entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese, ed attraverso il nostro paese in Europa, il parlamento italiano indicherebbe a tutti gli Stati e all'umanita' intera di aver compreso quello che ogni essere umano in cuor suo gia' sa perfettamente: che ogni essere umano ha diritto alla vita, che ogni essere umano ha diritto all'aiuto degli altri esseri umani, che vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte con pari diritti, che solo la legge dell'amore puo' salvare l'umanita' dalla catastrofe.

 

10. LE NOSTRE VIVISSIME CONGRATULAZIONI A MARCO GRAZIOTTI

 

Mercoledi' 9 ottobre 2013 presso l'Universita' di Viterbo Marco Graziotti si e' laureato in Scienze della comunicazione con la votazione di 110 e lode sostenendo una tesi su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon", avendo come relatore il professor Giovanni Fiorentino.

La commissione si e' vivamente congratulata con il neodottore per il lavoro svolto ed ha auspicato la pubblicazione della sua tesi.

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A Marco Graziotti, da anni collaboratore del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" (alcuni anni fa condusse con Marco Ambrosini e Paolo Arena la serie di approfondite interviste su "La nonviolenza in Italia oggi", inchiesta che coinvolse centinaia delle piu' autorevoli figure della nonviolenza ed e' restata un esempio unico di ricerca sociologica in questo ambito e costituisce tuttora uno strumento di riflessione cui far riferimento), esprimiamo anche noi le nostre vivissime congratulazioni.

 

11. "VITERBO OLTRE IL MURO": LE NOSTRE CONGRATULAZIONI ALLA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA PER Il PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO

 

Esprimiamo le nostre congratulazioni alla dottoressa Antonella Litta per il prestigioso riconoscimento che le verra' attribuito il 18 ottobre 2013 ad Arezzo in occasione delle VII "Giornate mediche dell'ambiente" cui prendono parte illustri medici, scienziati e cattedratici universitari con il patrocinio delle piu' autorevoli istituzioni sanitarie, ambientali, mediche e scientifiche.

Ad insignire la dottoressa Litta e' l'"International Society of Doctors for the Environment", la famosa organizzazione professionale di riferimento nell'ambito della medicina attiva nella prevenzione attraverso la difesa dell'ambiente.

Come tutti coloro che conoscono l'attivita' della dottoressa Litta ed hanno avuto modo di apprezzarne le grandi qualita' professionali ed umane, crediamo che questo riconoscimento onori una persona ben degna di esso, e crediamo che tale attribuzione sia motivo di orgoglio per l'intera comunita' altolaziale nel cui territorio la dottoressa Litta vive ed opera.

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 10 ottobre 2013

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza, sia collaborando attivamente col "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che dagli anni Settanta del secolo scorso e' la memoria storica e il principale punto di riferimento dell'impegno pacifista, antimilitarista, ecologista e nonviolento nell'Alto Lazio e che da quattordici anni pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

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Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato recentemente attribuito a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai". Tra pochi giorni, il 18 ottobre 2013, le verra' consegnato ad Arezzo un nuovo riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente".

 

12. IN MENO DI CINQUANTA PAROLE

 

Per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e' necessario che il parlamento italiano legiferi il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare in Italia in modo legale e sicuro, riconosca il diritto di ogni essere umano a circolare liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

 

13. TARTUFO

 

Sua signoria l'Unione Europea si ripromette di rafforzare il "Frontex", ovvero la sorveglianza armata per impedire ai migranti in fuga da guerre e fame, da dittature e schiavitu', da miseria e violenze, di lasciare i loro paesi e trovare scampo in Europa.

Che muoiano sotto le macerie e nei lager, conclude serafica sua signoria l'Unione Europea.

Sua signoria l'Unione Europea si' che la sa lunga, e sa anche di latino: mors tua vita mea, si vis pacem para bellum, e via solfeggiando. In un mare di sangue.

Anche noi compitiamo un po' di latino, e ne memoriamo qualche lacerto, come il seguente: "Ubi solitudinem faciunt, appellant pacem" (Tacito, Agricola, 30).

 

14. L'ARGOMENTO DEL PREFISSO

 

Il padre-padrone di un partito ad personam (non il cavalier B., quell'altro che e' restato) ed il signore che gli adepti infervorati chiamano "il guru", si esprimono contro l'impegno all'abolizione del "reato di immigrazione clandestina", cosi' esprimendo il loro sostegno ad una scellerata politica effettuale. La politica effettuale della persecuzione razzista dei migranti, la politica effettuale delle stragi nel Mediterraneo e dello schiavismo. E' interessante leggere sulle agenzie di stampa le motivazioni del loro atteggiamento, che a quanto pare sono due: a) "questo emendamento e' un invito agli emigranti a imbarcarsi per l'Italia"; b) "se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinita' l'M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico". Congratulazioni vivissime.

 

15. IL PRIMO DOVERE DI OGNI PERSONA DECENTE

 

Salvare le vite.

Opporsi a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni.

Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte con gli stessi diritti.

Vi e' una sola umanita', in un unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani hanno diritto alla vita e alla solidarieta'.

 

16. ABOLIRE FINALMENTE LA MOSTRUOSITA' GIURIDICA DEL "REATO DI IMMIGRAZIONE CLANDESTINA" E RICONOSCERE A TUTTI GLI ESSERI UMANI IL DIRITTO DI LIBERA CIRCOLAZIONE SUL PIANETA CASA COMUNE DELL'UMANITA' INTERA. LEGIFERARE CIO' CHE E' INDISPENSABILE PER SALVARE LE VITE E FAR CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO. VI E' UNA SOLA UMANITA'

 

Quando un titolo dice tutto l'essenziale, basta ripeterlo e l'articolo e' scritto.

Abolire finalmente la mostruosita' giuridica del "reato di immigrazione clandestina" e riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di libera circolazione sul pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Legiferare cio' che e' indispensabile per salvare le vite e far cessare le stragi nel Mediterraneo.

Vi e' una sola umanita'.

 

17. NELLA GIORNATA MONDIALE CONTRO LA PENA DI MORTE

 

Nella giornata mondiale contro la pena di morte il nostro primo pensiero e' per quanti di morte sono ancora minacciati.

Quale immane stoltezza che degli esseri umani uccidano ancora o ancora lascino uccidere altri esseri umani, dimentichi di essere un'unica famiglia.

Quale insensato crimine togliere la vita.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Cessino tutte le uccisioni. Cessino tutte le guerre.

Finisca la storia della violenza e cominci la storia della solidarieta'.

 

18. DEL CARCERE, E DELL'UMANITA'

 

Merita la piu' tempestiva trasformazione in legge la proposta di un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta.

Il carcere, istituzione storica e quindi transeunte, sara' superato dal progresso civile, e un'umanita' migliore lo trovera' un istituto barbaro cosi' come tutte le persone sensate da almeno due secoli trovano barbare la pena di morte, la tortura, le punizioni corporali.

Il carcere e' una di quelle istituzioni totali che gia' oggi potrebbe e dovrebbe essere abolita e sostituita con alternative alla detenzione adeguate ed efficaci, muovendo verso una giustizia riparativa anziche' meramente afflittiva, dando finalmente concreta e piena attuazione a quanto stabilito dalla Costituzione della Repubblica Italiana agli articoli 13, comma quarto ("E' punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di liberta'") e 27, comma terzo ("Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanita'  e devono tendere alla rieducazione del condannato").

Questo occorre: meno carcere possibile, piu' responsabilita', dignita' umana, rieducazione del reo.

E muovere nella direzione indicata dall'appello promosso molti anni fa da alcune strardinarie personalita' della cultura e dell'impegno civile (Franca Ongaro Basaglia, Mario Tommasini) per "Liberarsi dalla necessita' del carcere".

L'umanita' soffre gia' fin troppo: gli interventi istituzionali promuovano la solidarieta', la responsabilita', il rispetto della vita, della dignita' e dei diritti; e lo facciano in modo concreto e coerente.

Merita la piu' tempestiva trasformazione in legge la proposta di un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta.

E merita l'impegno di ogni persona decente l'iniziativa per rafforzare ed ampliare subito le alternative alla detenzione e per liberarsi dalla necessita' del carcere al piu' presto.

 

19. IL PREMIO SAKHAROV A MALALA YOUSAFZAI

 

Per molti motivi e' una bella notizia l'attribuzione del prestigioso riconoscimento alla giovane impegnata per il diritto allo studio che per questo suo impegno subi' un tentativo di uccisione.

La nonviolenza e' in cammino.

 

20. "VITERBO OLTRE IL MURO": A MARCO GRAZIOTTI LE NOSTRE CONGRATULAZIONI

 

Esprimiamo le nostre congratulazioni a Marco Graziotti per il conseguimento presso l'Universita' di Viterbo della laurea in Scienze della comunicazione con il massimo dei voti, la lode e l'auspicio da parte della commissione della pubblicazione della sua tesi su "Nuove tecnologie e controllo sociale nella ricerca di David Lyon".

Conoscendo e apprezzando Marco Graziotti da molti anni come persona generosa, studioso rigoroso, di forte e limpido impegno morale e civile, condividiamo con lui la gioia per il riconoscimento conseguito e siamo certi che proseguira' nell'impegno accademico - e parimenti nell'impegno morale e civile - con l'intelligenza e la passione che lo contraddistinguono.

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 11 ottobre 2013

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza, sia collaborando attivamente col "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che dagli anni Settanta del secolo scorso e' la memoria storica e il principale punto di riferimento dell'impegno pacifista, antimilitarista, ecologista e nonviolento nell'Alto Lazio e che da quattordici anni pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

 

21. UNA QUESTIONE CHE OCCORRE PORSI, E UNA PROPOSTA

 

Una questione che occorre porsi e' quella della Presidenza della Repubblica: la condotta dell'attuale presidente si e' via via venuta configurando come sempre piu' divergente da quanto la Costituzione prevede, e di fatto e' andata ponendosi come sempre piu' palese complicita' con l'attacco alla Costituzione, con le antidemocratiche mene presidenzialiste, con il favoreggiamento del capo della destra golpista e criminale Silvio Berlusconi.

Occorre porsi il problema del successore di Napolitano, e che tale successione avvenga il prima possibile.

Ed occorre porsi questo problema in modo concreto: ovvero sapendo che il Presidente della Repubblica lo eleggono i membri di Camera e Senato integrati da alcuni rappresentanti delle Regioni. E sapendo altresi' che alla prima carica dello Stato sarebbe irragionevole proporre persone del tutto digiune di esperienze istituzionali svolte in ruoli qualificati.

*

Laura Boldrini e' la terza carica dello stato, e vi e' stata eletta dalla maggioranza degli attuali deputati. Ha una storia personale di rilevante impegno umanitario istituzionale svolto nell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Puo' quindi essere la persona su cui far convergere il piu' ampio consenso dell'intera area antifascista, democratica, sollecita della legalita' costituzionale, dello stato di diritto, dei diritti umani.

Non si tratta di condividerne ogni singolo gesto ovvero ogni singola dichiarazione, si tratta di cogliere il dato complessivo: ed il dato complessivo e' che hic et nunc Laura Boldrini a me sembra essere l'unica possibile candidata alla Presidenza della Repubblica che abbia gia' avuto un incarico istituzionale di primaria rilevanza come la presidenza di una delle Camere, che abbia dato prova di consapevole e concreto impegno per i diritti umani e per la pace, contro il razzismo e contro il femminicidio, e non sia stata complice di poteri corrotti e criminali.

Certo, anche altre persone hanno qualita' analoghe, ma ben difficilmente potrebbero ottenere tra i cosiddetti "grandi elettori" (ovvero coloro che realmente eleggono col loro voto una persona al colle piu' alto) quell'ampio consenso necessario, ovvero il sostegno dell'intera area non golpista.

Perche' questa ipotesi possa divenire realistica occorre iniziare ad avanzarla e a discuterla adesso. Senza il timore che essa sia intempestiva, senza il timore che cio' significhi "bruciarla". Mi sono permesso di formularla, mi piacerebbe venisse discussa nel merito.

 

22. LA DOMANDA

 

La domanda che tocca i precordi.

Vivessi tu in un paese in guerra, vivessi tu sotto una dittatura, vivessi tu ove e' solo fame e rovina, vivessi tu ove solo violenza regna, ebbene, non rivendicheresti il tuo diritto a lottare per la tua vita? Non rivendicheresti il tuo diritto ad essere riconosciuto come essere umano? Non rivendicheresti il tuo diritto alla solidarieta' degli altri esseri umani? Non rivendicheresti il tuo diritto a sfuggire alla morte che tutto divora?

Prova a guardarti mentre attraversi il deserto.

Prova a guardarti da sopra il barcone.

Prova a guardarti tra le onde del mare.

*

Vi e' una sola umanita'.

Tutti gli esseri umani ne fanno parte.

Ogni essere umano ha diritto alla vita.

Ogni essere umano ha diritto alla solidarieta'.

*

Vi e' un modo semplice per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo, ripetiamolo una volta di piu': che il parlamento italiano legiferi il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare in Italia in modo legale e sicuro, che il parlamento italiano riconosca cosi' il diritto di ogni essere umano a circolare liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera, che il parlamento italiano faccia cosi' valere il diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, il diritto di ogni essere umano a una vita degna.

Su questo pianeta, unica casa comune dell'umanita' intera, non esistono "clandestini", tutti gli esseri umani costituiscono un'unica famiglia. E' di tua sorella, e' di tuo fratello che parliamo.

Su questo pianeta, unica casa comune dell'umanita' intera, non puo' essere "reato" voler vivere, e' un crimine negare solidarieta' a chi soffre. E' di tua sorella, e' di tuo fratello che parliamo.

*

Afferma la Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 10, comma terzo: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge".

Afferma la Costituzione della Repubblica Italiana all'articolo 2: "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita', e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta' politica, economica e sociale".

 

23. PER LA MANIFESTAZIONE DEL 12 OTTOBRE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

 

La manifestazione nazionale in difesa e per l'attuazione della Costituzione della Repubblica Italiana che si svolgera' a Roma il 12 ottobre e' giusta e necessaria.

Sarebbe folle e scellerato che si consentisse di fare strame della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista a un governo-ircocervo in cui siedono ministri della destra golpista e criminale la cui preminente caratteristica e' di essere manutengoli e luogotenenti di un messere condannato con sentenza passata in giudicato per un grave reato e ad una maggioranza parlamentare fortemente condizionata dalla sua parte neofascista e razzista, illegalitaria e filomafiosa, corrotta e corruttrice, golpista e criminale.

La difesa e l'attuazione della Costituzione della Repubblica Italiana e' un dovere morale e civile per ogni persona decente cosi' come e' un dovere giuridico ed amministrativo per ogni articolazione dell'ordinamento democratico del nostro paese.

 

24. DIFENDERE ED ATTUARE LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

 

La Costituzione della Repubblica Italiana e' un bene comune del popolo italiano.

Occorre opporsi al tentativo berlusconiano di stravolgerla ed annichilirla.

Occorre opporsi alla prostituzione del governo e del parlamento a questo disegno eversivo: e' a dir poco paradossale che dopo che Berlusconi ha perso le elezioni, che dopo che Berlusconi e' stato condannato con sentenza definitiva per un grave reato, costui ed i suoi luogotenenti ed i suoi manutengoli possano ancora tramare per fare strame della Costituzione nata dalla Resistenza antifascista.

Occorre opporsi alle trame della destra golpista e criminale.

Occorre difendere ed attuare la Costituzione della Repubblica Italiana.

 

25. IN POCHE SEMPLICI PAROLE

 

Ha diritto o no un essere umano a cercar di salvare la propria vita fuggendo da guerre e fame, da dittature e catastrofi, da miseria e violenze inaudite?

Se ne ha diritto cio' implica che gli altri esseri umani hanno il dovere di accoglierlo e di aiutarlo, altrimenti quel diritto resterebbe ineffettivo, ovvero sarebbe negato de facto sebbene affermato de jure, ovvero semplicemente non sussisterebbe.

Ma ogni essere umano ha diritto di cercar di salvare la sua vita, ergo: l'umanita' ha il dovere di recare soccorso.

*

Lo ripetiamo una volta ancora, si': per far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e' sufficiente che il parlamento italiano legiferi il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - e quindi in Europa - in modo legale e sicuro, ovvero riconosca concretamente il diritto di ogni essere umano a circolare liberamente sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Far cessare immediatamente le stragi nel Mediterraneo e' la cosa piu' semplice del mondo: basta una legge del parlamento italiano che affermi che e' consentito a tutti gli esseri umani l'ingresso in Italia in modo legale e sicuro.

Una legge cosi' semplice e cosi' necessaria farebbe cessare ipso facto l'attuale criminale politica razzista che perseguita e assassina i migranti.

Una legge cosi' semplice e cosi' necessaria restituirebbe dignita' al nostro paese, e salverebbe innumerevoli vite.

Vi e' una sola umanita', e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 503 dell'11 novembre 2013

 

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