[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 520



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 520 del 21 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Due settimane di tempo per organizzare in tutte le citta' italiane l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele"

2. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

3. Il primo punto del programma dell'alternativa (2011)

4. Pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera (2011)

5. Che sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre (2011)

6. La nonviolenza alla prova: dalla subalternita' all'egemonia. Alcune considerazioni per una prima valutazione dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre 2011. I compiti dell'ora (2011)

7. Oggi, fra un anno ed oltre (2011)

8. Nel viterbese (2011)

9. Dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" (2011)

10. Dal 4 al 25 novembre (2011)

11. Con "Ogni vittima ha il volto di Abele" l'uscita dalla subalternita' (2011)

12. Un programma politico nonviolento (2011)

13. Tutto si tiene (2011)

14. Omero Dellistorti: Domande senza specchio (2011)

15. Osvaldo Caffianchi: All'amico suo Omero Dellistorti (2011)

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: DUE SETTIMANE DI TEMPO PER ORGANIZZARE IN TUTTE LE CITTA' ITALIANE L'INIZIATIVA NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

 

Oggi e' lunedi' 21 ottobre, e al 4 novembre mancano due settimane esatte.

Il 4 novembre vorremmo che si realizzasse nel maggior numero possibile di citta' italiane l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele", le cui caratteristiche sono descritte nell'appello che segue immediatamente queste parole.

Chiediamo a tutte le persone di volonta' buona di impegnarsi affinche' questa iniziativa possa realizzarsi ovunque possibile.

In questo stesso foglio ripubblichiamo anche alcuni ulteriori materiali di riflessione.

 

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

3. MATERIALI. IL PRIMO PUNTO DEL PROGRAMMA DELL'ALTERNATIVA (2011)

 

Il primo punto del programma dell'alternativa - che sara' tale solo se sara' nonviolenta - e' l'opposizione alla guerra e al razzismo, ovvero il ripristino della legalita' costituzionale.

Ovvero il disarmo (unilaterale e integrale, comprensivo della cessazione di ogni produzione di armi, con connessa riconversione a produzioni civili dell'industria bellica), la drastica riduzione delle spese militari (fino all'integrale smilitarizzazione e sostituzione con la Difesa popolare nonviolenta ed i Corpi civili di pace), e l'abrogazione di tutte le misure naziste attraverso cui si e' realizzato il colpo di stato razzista in Italia.

Senza l'opposizione alla guerra e al razzismo non si costruisce un'alternativa al regime delle stragi e della corruzione.

Solo con l'opposizione alla guerra e al razzismo si ricostruisce la legalita' e la democrazia in Italia.

*

E quindi fulcro dell'alternativa nonviolenta necessaria ed urgente sia:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. MATERIALI. PACE, DISARMO, SMILITARIZZAZIONE, DIFESA DEI DIRITTI UMANI DI TUTTI GLI ESSERI UMANI E DELLA BIOSFERA (2011)

 

Questo e' il programma politico necessario ed urgente: pace, disarmo, smilitarizzazione, difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera.

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Questi i piu' urgenti obiettivi politici:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;

- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

L'unica politica ragionevole e decente qui ed ora, in Italia ed ovunque, e' la scelta della nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. MATERIALI. CHE SIA FINALMENTE PER TUTTI GIORNO DI IMPEGNO COMUNE PER LA FINE DI TUTTE LE GUERRE (2011)

 

La commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" a Viterbo si svolge ogni 4 novembre dal 2002, nel corso del tempo si e' estesa a varie altre citta': dapprima in poche, ora sono gia' varie decine su tutto il territorio nazionale.

Particolarmente quest'anno "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha infatti avuto una espansione notevole. Sia perche' c'e' stato un piu' intenso e specifico lavoro di coscientizzazione e di documentazione, informativo ed organizzativo. Sia perche' e' stata esplicitamente fatta propria anche da altri movimenti e associazioni: infatti al Centro di ricerca per la pace di Viterbo si sono aggiunti il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink che hanno copromosso l'appello a livello nazionale, ed a livello locale molte associazioni ancora si sono aggiunte. Sia perche' poche settimane prima vi era stata la straordinaria marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, cui aveva fatto seguito una sola settimana dopo - il 2 ottobre - la Giornata della nonviolenza indetta dal'Onu: questa sequenza di eventi ha consentito una efficace sinergia. Sia infine perche' l'orribile, scellerata guerra libica ha definitivamente aperto gli occhi ad ogni persona onesta persuadendola a fare qualcosa per esprimere la propria opposizione alle stragi di cui ogni guerra consiste. Tutto cio' ha dato all'iniziativa della commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra "Ogni vittima ha il volto di Abele" una crescente visibilita' e una capillare diffusione in tutte le regioni d'Italia.

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E la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra ha avuto un significato di impegno concreto di opposizione alle guerre in corso, di opposizione alle armi e agli eserciti; un significato concreto di lotta nonviolenta per la pace e i diritti umani, per il disarmo e la smilitarizzazione; un significato concreto di opposizione a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni.

Un significato contenuto nella esplicita formulazione piu' volte espressa: "che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

*

La prospettiva a cui occorre adesso lavorare e' che il prossimo anno almeno in tutti i capoluoghi di provincia il 4 settembre vi siano commemorazioni nonviolente delle vittime in alternativa alla grottesca e abominevole "festa" degli apparati della guerra assassina.

E che nel giro di alcuni anni si raggiunga una massa critica tale che il 4 novembre cambi di segno e di senso, che le celebrazioni militari siano finalmente percepite per quello che sono: un'oscena adorazione della guerra assassina da definitivamente ripudiare; e che le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre - e l'impegno contro la guerra e le stragi che esse esprimono - divengano punto di riferimento per tutta la popolazione e per tutte le istituzioni democratiche.

Ed il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, sia finalmente per tutti giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre, nel ricordo e nel nome di tutte le vittime. Vi e' una sola umanita'.

 

6. MATERIALI. LA NONVIOLENZA ALLA PROVA: DALLA SUBALTERNITA' ALL'EGEMONIA. ALCUNE CONSIDERAZIONI PER UNA PRIMA VALUTAZIONE DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" DEL 4 NOVEMBRE 2011. I COMPITI DELL'ORA (2011)

 

Ha avuto quest'anno una notevole diffusione a livello nazionale l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra che da anni si svolge in sempre piu' numerose citta' ogni 4 novembre nell'anniversario della fine della "inutile strage" della prima guerra mondiale ed in nitida opposizione e costruttiva alternativa alle oscene "feste" del nazionalismo sciovinista e degli apparati servitori della guerra assassina.

Dai riscontri che abbiamo fin qui ricevuto, quest'anno il 4 novembre e nei giorni immediatamente precedenti o successivi si sono svolte commemorazioni nonviolente come proposto dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" in tutte le regioni italiane ed in gran parte delle province, sia nei capoluoghi che in altre citta'.

Non solo: su molti mezzi d'informazione l'iniziativa ha avuto finalmente una crescente attenzione.

E soprattutto: e' cresciuto l'apprezzamento e il sostegno ad essa particolarmente tra i pubblici amministratori degli enti locali: Comuni, Province, Regioni. Passaggio decisivo per far si' che le commemorazioni nonviolente in prospettiva sostituiscano tout court quelle scelleratamente e stoltamente belliciste allo stato attuale ancora insensatamente "ufficiali".

Un ruolo fondamentale nell'espansione dell'iniziativa noviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" lo ha avuto quest'anno anche il fatto che l'appello che l'ha proposta sia stato copromosso da alcune rilevanti realta' del pacifismo e della nonviolenza in Italia: al Centro di ricerca per la pace di Viterbo - ideatore e primo realizzatore dell'iniziativa nel 2002 - si sono infatti aggiunti a livello nazionale il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace e Peacelink; e ad essi anche molte altre realta' ecopacifiste, nonviolente, della solidarieta' e di servizio civile a livello locale.

Dopo la marcia Perugia-Assisi "per la pace e la fratellanza dei popoli" del 25 settembre 2011, e dopo la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, la commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 novembre ha dato sviluppo ed espressione ad un sempre piu' diffuso bisogno popolare di opporsi alla criminale azione guerrafondaia e razzista del governo italiano, al bisogno popolare di opporsi alle uccisioni e alle persecuzioni, al bisogno popolare di opporsi al criminale sperpero delle pubbliche risorse a fini di morte, al bisogno popolare di impegnarsi per la pace, il disarmo e la smilitarizzazione; per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; per la democrazia che ogni essere umano riconosce e rispetta, per la legalita' che salva le vite.

E rispetto a talune ambiguita' della gestione organizzativa della marcia Perugia-Assisi del 25 settembre e ad una certa astrattezza burocratica o liturgica ipocrisia dell'appello dell'Onu per il 2 ottobre (Onu che abdicando al suo originario mandato nei mesi precedenti si era resa scellerata complice della guerra libica), il 4 novembre di "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' stato caratterizzato dalla chiarezza della scelta della nonviolenza come lotta nitida e intransigente contro tutte le guerre e tutti i poteri e gli apparati assassini.

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"Ogni vittima ha il volto di Abele" non e' stata infatti un'iniziativa "celebrativa", o astrattamente "simbolica": essa ha proposto un impegno attuale, immediato, concreto: un impegno civile, un impegno politico. Proprio nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre, "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha proposto alle persone amiche della nonviolenza, ai movimenti della societa' civile ed alle istituzioni democratiche un programma di lavoro per la pace e la dignita' umana, ovvero di lotta contro le uccisioni e le persecuzioni, articolato in alcuni punti precisi ed irrinunciabili:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E' il programma immediato e non negoziabile che deve guidare l'agire quotidiano, l'azione civile, l'impegno politico di tutte le persone, le esperienze associative e le istituzioni democratiche oggi impegnate a fronteggiare la crisi italiana assumendo il punto di vista della giustizia e della solidarieta', della legalita' che salva le vite, dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Tutti gli esseri umani hanno uguale diritto alla vita, alla dignita', alla solidarieta'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

7. MATERIALI. OGGI, FRA UN ANNO ED OLTRE (2011)

 

Ieri

L'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" ha avuto quest'anno un esito notevole, con una straordinaria espansione in tutta Italia; frutto certo anche dell'orrore infine sempre piu' diffuso nella parte cosciente della popolazione italiana per la guerra e il razzismo, per le stragi e le persecuzioni, guerre stragiste e persecuzioni razziste che hanno caratterizzato la politica del governo italiano dell'eversione dall'alto (peraltro con la complicita' della quasi totalita' del parlamento).

Rispetto ad altre precedenti iniziative che in passato restavano subalterne alle celebrazioni militariste del 4 novembre, l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" si e' caratterizzata per aver rotto con quella subalternita' ed essersi posta come nitidamente alternativa, per essersi proposta come progressivamente egemone, per aver realizzato autonome commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre mirando ad integralmente sostituirsi come punto di riferimento per il popolo italiano alle oscene "feste" degli apparati assassini.

E per questo nell'appello che ha promosso l'iniziativa si e' giustamente insistito sul fatto che "Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni... Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio. Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani".

Ed ancora a ridosso del 4 novembre su questo foglio si e' opportunamente ribadito "di evitare nel modo piu' assoluto di prestarsi a provocazioni o di inscenare pagliacciate. Sconsigliamo nel modo piu' assoluto di presentarsi alle scandalose celebrazioni militari, e soprattutto sconsigliamo di farlo con atteggiamenti che possono dar luogo a fraintendimenti e gazzarre. E sconsigliamo altresi' nel modo piu' assoluto di dar vita a manifestazioni chiassose e istrioniche. Il 4 novembre sia giorno di memoria delle vittime delle guerre, e quindi giorno di lutto per gli assassinati e di lotta perche' cessino gli omicidi - omicidi di cui le guerre consistono. Atteggiamenti esibizionisti non sono ammissibili. Atteggiamenti che possono essere interpretati come provocatori non sono ammissibili. Atteggiamenti frivoli e buffoneschi non sono ammissibili. Proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere subalterne alle indecenti celebrazioni militari, ed assumessero su di se' la memoria delle vittime, la solidarieta' con le vittime, e quindi la rivendicazione del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, e quindi l'impegno ad opporsi con la scelta della nonviolenza a tutte le guerre - ed agli strumenti ed apparati delle guerre: le armi e gli eserciti. Proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere marginali ma si percepissero rappresentative dell'intero popolo italiano e quindi assumessero su di se' il dovere civile della memoria delle vittime, il dovere morale e politico di suscitare e condurre l'opposizione alla guerra assassina, il diritto e il dovere di strappare la giornata del 4 novembre - anniversario della fine dell''inutile strage' della prima guerra mondiale - dalle grinfie dei poteri assassini per farne un momento di verita', un kairos, in cui nella memoria e nel nome delle vittime delle guerre si esprime l'impegno a far cessare le guerre, ad attuare il disarmo, a smilitarizzare i conflitti".

La qualita' delle commemorazioni nonviolente del 4 novembre realizzate secondo la proposta di "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' stata riconosciuta ed apprezzata senza eccezioni: dalle istituzioni come dall'opinione pubblica. Ed e' significativo che rilevanti figure istituzionali abbiano espresso il loro apprezzamento e sostegno all'iniziativa nonviolenta di contro alle militarizzate cerimonie "ufficiali". In questa direzione occorre proseguire: affinche' il 4 novembre in Italia si realizzino solo le iniziative nonviolente di commemorazione di tutti gli esseri umani assassinati e di opposizione a tutte le guerre; e le laide adorazioni della guerra e dei suoi apparati divengano solo un lontano ricordo di un'epoca barbara.

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Oggi

Caratteristica saliente delle commemorazioni nonviolente del 4 novembre in cui e' consistita l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' stata quella di aver formulato nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre un programma di azione politica esplicita ed inequivocabile, concreta ed urgente; lo riproponiamo una volta ancora: "che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

Questo programma deve trovare prosecuzione ed attuazione nelle lotte da condurre ora, affinche' con la caduta del governo bellicista, razzista e golpista berlusconiano non si dia luogo a una sorta di "berlusconismo dopo Berlusconi", ma si costruisca un'alternativa politica fondata sulla pace, il disarmo, la smilitarizzazione, la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la difesa della biosfera, la realizzazione della democrazia progressiva cosi' come formulata nella Costituzione della Repubblica Italiana.

Un'alternativa nonviolenta.

Per questo e' fondamentale sostenere le lotte del movimento delle donne contro la violenza maschilista e patriarcale che e' il nucleo del sistema di potere onnidistruttivo; sostenere le lotte in difesa della biosfera, in difesa dei beni comuni; le lotte per il disarmo e la smilitarizzazione; le lotte antirazziste; le lotte per il diritto al lavoro, alla casa, al sapere, alla salute, all'assistenza; le lotte delle classi sfruttate ed oppresse contro la violenza strutturale del "disordine costituito".

E solo la scelta teorica e pratica della nonviolenza puo' guidare queste lotte alla vittoria contro la barbarie. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

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Il prossimo anno

L'obiettivo da darci per il prossimo anno e' realizzare una sinergia tra la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre e "Ogni vittima ha il volto di Abele" il 4 novembre: in particolare riuscire ad ottenere che sia il 2 ottobre che il 4 novembre si realizzino iniziative nonviolente almeno in tutti i capoluoghi di provincia d'Italia, con le caratteristiche costruttive, di immediato impegno civile e politico nonviolento, che sono state proprie di "Ogni vittima ha il volto di Abele" cosi' come si e' realizzata quest'anno.

*

La prospettiva

Ed in una piu' ampia prospettiva l'obiettivo a cui lavorare e' che nel giro di alcuni anni - come e' stato gia' scritto su questo foglio - "si raggiunga una massa critica tale che il 4 novembre cambi di segno e di senso, che le celebrazioni militari siano finalmente percepite per quello che sono: un'oscena adorazione della guerra assassina, e che le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre - e l'impegno contro la guerra e le stragi che esse esprimono - divengano il punto di riferimento per tutta la popolazione e per le istituzioni democratiche. Ed il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale sia giorno di impegno comune per la fine di tutte le guerre".

Detto in termini ancor piu' sintetici: che sia abolita la "festa" della vittoriosa carneficina, della guerra sola igiene del mondo, degli apparati assassini, del nazionalismo fascista; e che il 4 novembre sia finalmente memoria autentica e addolorata delle vittime della guerra ed impegno sincero e rigoroso per la cessazione delle guerre tutte.

Nell'anniversario della fine della prima guerra mondiale, la testimonianza della volonta' di far finire tutte le guerre. Volonta' che puo' realizzarsi solo con il disarmo e la smilitarizzazione, solo con l'affermazione dei diritti umani di tutti gli esseri umani, solo con la scelta della nonviolenza.

La nonviolenza e' in cammino.

 

8. MATERIALI. NEL VITERBESE (2011)

 

Nel viterbese quest'anno l'iniziativa delle commemorazioni nonviolente "Ogni vittima ha il volto di Abele", tradizione qui iniziata nel 2002, ha avuto un notevole incremento rispetto agli anni passati.

L'impegno a promuovere l'iniziativa a livello nazionale non solo non ha indebolito l'azione locale, ma l'ha notevolmente corroborata; cosi' come l'ha corroborata la prossimita' temporale con la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, in relazione alla quale nel viterbese vi era stato un vivace lavoro di preparazione e di chiarificazione con diversi incontri promossi dal "Centro di ricerca per la pace" o con la partecipazione di esso.

Nella citta' capoluogo all'abituale commemorazione nonviolenta in piazza del Sacrario del 4 novembre si e' aggiunta quest'anno quella altrettanto intensa presso il cimitero monumentale cittadino il 2 novembre.

Ma soprattutto si e' aggiunta la realizzazione di una intera settimana di iniziative di sensibilizzazione e di approfondimento da domenica 30 ottobre a domenica 6 novembre, con l'alternarsi di incontri di studio e di iniziative pubbliche nei quartieri del centro storico, dell'Ellera, di San Pellegrino, di Santa Barbara.

Ed incontri, iniziative, appelli pubblici sono stati realizzati anche in altri centri della provincia: iniziative di dimensioni volutamente limitate, perche' concentrate, essenziali, rigorose.

Peraltro nell'intero mese che ha preceduto il 4 novembre, a cominciare dalla celebrazione della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, vi e' stato a Viterbo un quotidiano lavoro di preparazione dell'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele", di cui questo foglio e' stato puntuale testimonianza. Tutti gli enti locali del viterbese sono stati ripetutamente contattati; tutti i mass-media costantemente informati del progredire dell'iniziativa; centinaia di persone direttamente coinvolte in una presa di parola e partecipazione autentica ed appassionata.

Ed il prossimo anno vogliamo fare ancora meglio. Ma soprattutto vogliamo che ogni giorno l'impegno contro la guerra e contro le uccisioni continui e si rafforzi: ve ne e' grande, urgente bisogno.

La nonviolenza e' in cammino. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. MATERIALI. DELL'INIZIATIVA NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" (2011)

 

Dell'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" queste mi sembrano essere state le cose in assoluto piu' apprezzabili.

1. Che in questa occasione la nonviolenza e' uscita dalla subalternita' e dalla marginalita': ovvero che le persone amiche della nonviolenza hanno cessato di rassegnatamente, ambiguamente o provocatoriamente presenziare alle oscene manifestazioni egemonizzate dai poteri militari assassini ed hanno organizzato proprie commemorazioni nonviolente delle vittime della guerra: commemorazioni nonviolente che sono state anche testimonianze di impegno attuale contro la guerra, gli eserciti, le armi; commemorazioni nonviolente che hanno costituito una alternativa ricostruttiva della memoria e coerente con il dettato costituzionale; commemorazioni nonviolente che devono nel tempo divenire le sole ammesse, con l'abolizione delle scellerate celebrazioni degli apparati assassini.

Nel ricordo e nel nome delle vittime della guerra, nel rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che "ripudia la guerra come strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", il 4 novembre divenga il giorno in cui, nell'anniversario della conclusione della prima guerra mondiale, si affermi il diritto di ogni essere umano di opporsi a tutte le guerre e a tutte le uccisioni; si affermi il dovere di ogni istituzione democratica di rispettare e difendere il diritto alla vita di ogni essere umano.

Con l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" la nonviolenza si e' posta e proposta come punto di riferimento per l'intera popolazione italiana e per tutte le istituzioni democratiche.

*

2. Che si e' esplicitato un programma nonviolento di azione con obiettivi chiari e immediati:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

*

3. Che intorno a questa iniziativa e a questo programma immediato si sia cominciato a concretamente riaggregare una capacita' di iniziativa per la pace, una capacita' che il 4 novembre 2011 si e' manifestata in molte citta' d'Italia in modo nitido e intransigente. Una capacita' di azione nonviolenta libera finalmente da ingenuita', puerilita', subalternita'. Una capacita' di azione nonviolenta che vuole suscitare e guidare la lotta di liberazione da condurre nel nostro paese per la pace che salva le vite, per la legalita' che salva le vite, per la democrazia che salva le vite.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Tutti i diritti umani per tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' in cammino.

 

10. MATERIALI. DAL 4 AL 25 NOVEMBRE (2011)

 

Dopo l'esperienza delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele", un altro cruciale appuntamente e' la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne del 25 novembre.

Per tutte le persone amiche della nonviolenza la lotta contro la violenza maschilista e patriarcale e' il primo impegno.

Perche' essa e' la radice e il paradigma di tutte le altre forme di violenza: e se non si sconfigge la violenza maschilista e patriarcale non vi e' speranza alcuna di liberare l'umanita' da tutte le altre forme di oppressione, tutte ad essa connesse, tutte su essa fondate.

 

11. MATERIALI. CON "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" L'USCITA DALLA SUBALTERNITA' (2011)

 

Una cosa fondamentale delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre - l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" svoltasi il 4 novembre in molte citta' italiane (ed in alcune, come Viterbo, e' ormai una tradizione decennale) - e' stata la fine della subalternita' alle oscene celebrazioni militari della guerra assassina.

Le persone amiche della nonviolenza hanno finalmente deciso di non sentirsi piu' in stato di minorita' rispetto ai poteri armati, ma di esserne alternativa cosciente ed autorevole, ed hanno deciso di assumere su di se' la commemorazione delle vittime della guerra - cosi' smascherando e denunciando gli scellerati festeggiamenti degli apparati assassini - nel giorno anniversario della fine della prima guerra mondiale, l'inutile strage" che ha infaustamente condizionato l'intera storia novecentesca e lo stato attuale del mondo.

Le persone amiche della nonviolenza che hanno aderito all'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" hanno deciso di porsi come suscitatrici di un impegno e una crescita morale e civile che porti l'intero popolo italiano, nella fedelta' alla sua legge fondamentale e nella memoria e nel nome delle vittime, ad opporsi concretamente alla guerra, e quindi a procedere al disarmo e alla smilitarizzazione. Ed hanno deciso di essere fin d'ora un esplicito e nitido punto di riferimento anche il 4 novembre, soprattutto il 4 novembre.

*

Per questo, come era detto chiaramente nell'appello di promozione dell'iniziativa, "queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente. Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire. Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne".

E per questo, come e' stato piu' volte rilevato in vari interventi (da uno dei quali citiamo testualmente), "proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere subalterne alle indecenti celebrazioni militari, ed assumessero su di se' la memoria delle vittime, la solidarieta' con le vittime, e quindi la rivendicazione del diritto di ogni essere umano a non essere ucciso, e quindi l'impegno ad opporsi con la scelta della nonviolenza a tutte le guerre - ed agli strumenti ed apparati delle guerre: le armi e gli eserciti. Proponendo l'iniziativa 'Ogni vittima ha il volto di Abele' abbiamo voluto che le persone amiche della nonviolenza cessassero di essere marginali ma si percepissero rappresentative dell'intero popolo italiano e quindi assumessero su di se' il dovere civile della memoria delle vittime, il dovere morale e politico di suscitare e condurre l'opposizione alla guerra assassina, il diritto e il dovere di strappare la giornata del 4 novembre - anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale - dalle grinfie dei poteri assassini per farne un momento di verita', un kairos, in cui nella memoria e nel nome delle vittime delle guerre si esprime l'impegno a far cessare le guerre, ad attuare il disarmo, a smilitarizzare i conflitti... queste commemorazioni siano caratterizzate dal rigore, dal dolore, dalla severita', dalla solennita', dalla compassione. E proprio nel porsi all'ascolto delle vittime la cui vita fu troncata - e con essa la possibilita' di parola -, siano tali commemorazioni nonviolente caratterizzate dal silenzio. E nel silenzio si affermi l'immenso valore civile della memoria. Poiche' le commemorazioni nonviolente del 4 novembre sono gia', in se stesse, un gesto di opposizione alla guerra... un programma politico di costruzione della pace... un'azione diretta di coscientizzazione e di mobilitazione popolare. Facendo memoria delle vittime della guerra, dando concreta espressione al monito delle vittime della guerra, in nome delle vittime della guerra, le commemorazioni nonviolente del 4 novembre diranno con chiarezza quali siano i compiti dell'ora, quali siano gli obiettivi immediati per cui il popolo italiano deve lottare affinche' finalmente prevalga la vita e la dignita' di ogni singolo essere umano e quindi dell'umanita' intera. E cosi' e' stato in varie citta' d'Italia, ed e' ragionevole pensare che il prossimo anno l'iniziativa possa estendersi ancora di piu'".

*

Con questa fuoriuscita dalla subalternita' si avvia il percorso che deve portare non solo all'abolizione di ogni festeggiamento della guerra, dei suoi strumenti e dei suoi apparati; ma anzi e soprattutto deve portare all'abolizione tout court della guerra, dei suoi strumenti e dei suoi apparati, costruendo subito passo dopo passo l'alternativa del disarmo unilaterale, della smilitarizzazione, della riconversione a produzione civili dell'indusria bellica, della difesa popolare nonviolenta, dei corpi civili di pace.

Il percorso che dalla memoria delle vittime della guerra impegna l'umanita' intera, e quindi ogni suo ordinamento giuridico, ad opporsi alla guerra assassina fino alla sua abolizione; ad operare sempre e solo per salvare le vite e difendere e promuovere la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. MATERIALI. UN PROGRAMMA POLITICO NONVIOLENTO (2011)

 

L'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" di commemorazione delle vittime di tutte le guerre e di opposizione a tutte le guerre, iniziativa nonviolenta che quest'anno in tutta Italia ha avuto una straordinaria diffusione e un crescente radicamento, ha costituito la differenza specifica di questo 4 novembre 2011, strappadone il monopolio alle scellerate celebrazioni delle macchine belliche e facendone visibilmente un giorno di lutto e di lotta: di lutto per tutte le vittime della guerra, e di lotta contro tutte le guerre, le uccisioni e le persecuzioni.

Con cio' le persone amiche della nonviolenza hanno voluto assumere un ruolo non piu' subalterno ma consapevolmente, concretamente alternativo e tendenzialmente egemone; un ruolo rappresentativo dell'intero popolo italiano e della sua legge fondamentale, la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia e condanna la guerra, le uccisioni e le persecuzioni.

Ed a questa presa di coscienza e assunzione di responsabilita' ha fatto riscontro non piu' solo l'esprimere un generico ed effettualmente inane sdegno, ma anche e anzitutto il proporre un concreto programma politico nonviolento con proposte tanto immediate quanto di prospettiva.

Nell'immediato:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi e gli eserciti, per le guerre e le stragi;

- che cessi immediatamente la devastazione della biosfera;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana, al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Nella prospettiva:

- disarmo unilaterale;

- smilitarizzazione;

- abolizione della produzione e del commercio delle armi e riconversione dell'industria bellica a produzioni civili;

- realizzazione della Difesa popolare nonviolenta e dei Corpi civili di pace;

- politica internazionale di cooperazione e di solidarieta' nella consapevolezza che vi e' una sola umanita' di esseri umani tutti uguali in diritti e tutti responsabili per l'intera biosfera.

Su questo programma che ha caratterizzato nel ricordo e nel nome delle vittime delle guerre le commemorazioni nonviolente del 4 novembre proposte dall'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" puo' ora incontrarsi, riflettere e lavorare ogni persona ed esperienza che in Italia alla nonviolenza faccia riferimento.

 

13. MATERIALI. TUTTO SI TIENE (2011)

 

Opporsi alla guerra e opporsi alle dittature.

Opporsi ai poteri assassini e alle pratiche del terrore.

Sostenere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Ed insieme giustizia, rispetto della vita e della dignita' delle persone, difesa della biosfera.

*

Una e la stessa e' la lotta contro l'imperialismo e contro il razzismo, la lotta contro le dittature comunque travestive. La lotta per affermare giustizia e liberta', solidarieta' e  responsabilita', compassione e sollecitudine per ogni persona, per l'unica umanita', per il vivente tutto.

Nella coerenza tra i mezzi e i fini. Nella scelta della verita'. Nel rispetto per le vite.

*

Tutto si tiene.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. MATERIALI. OMERO DELLISTORTI: DOMANDE SENZA SPECCHIO (2011)

 

Con chi sta giocando a scacchi l'autore del Tom Jones?

Prima di venir pietrificati chi erano gli avventori di quel bar di Hopper?

La voce che ti dice che ha sbagliato numero ha veramente sbagliato numero?

 

L'idiota che solleva la mannaia

l'ubriaco che sorpassa a cento all'ora

il collezionista di vere menzogne

quello che vuol leggere il suo nome sul giornale

lo schiavo che agita la frusta sugli schiavi

il conducente a cui parlare e' proibito

 

Chi ha piantato l'albero del bene e del male?

Chi ha inventato la lente d'ingrandimento?

A chi venne in mente di saltare nel cerchio di fuoco?

 

La morte che ti mangia un pezzo al giorno

la grotta del monocolo ubriaco

il gran teatro del mondo

la paura che ha paura di se stessa

la ressa dinanzi al supermercato

il diavolo zoppo che ti sta sempre un passo avanti

 

Chi scrive queste righe e perche'?

Quanto bisogna esser ebbri o vuoti per assassinare un uomo?

Cosa c'e' oltre questo vetro incorniciato?

 

15. MATERIALI. OSVALDO CAFFIANCHI: ALL'AMICO SUO OMERO DELLISTORTI (2011)

 

Doppi pensieri. Buffoni e ladri.

Torri, muraglie, deserti infiniti.

 

Tu non arrenderti al male.

Tu opponiti alle guerre e alle uccisioni.

Tu opponiti a tutte le persecuzioni.

Tu salva le vite, mantienila salda

la dignita' tua e di tutti.

 

Parole nel vento e nel vento la storia.

Pensieri doppi, deserti infiniti.

Tu non arrenderti al male.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 520 del 21 ottobre 2013

 

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