[Nonviolenza] Voci e volti della nonviolenza. 519



 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 519 del 20 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. Peppe Sini: Il 4 novembre contro tutte le guerre e le stragi

2. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

3. Se non m'inganno (2011)

4. Dopo il 4 novembre (2011)

5. Il prossimo anno, ogni giorno, adesso (2011)

6. Il 5 novembre si e' svolto a Viterbo un incontro di riflessione sulla commemorazione nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" (2011)

7. Aprire gli occhi, scegliere la nonviolenza, lottare contro le uccisioni e le persecuzioni (2011)

8. Il 6 novembre si e' svolta a Viterbo una iniziativa pubblica contro la guerra e contro il razzismo (2011)

9. Ed ora (2011)

10. A Viterbo da dieci anni (2011)

11. Dieci anni e una settimana di "Ogni vittima ha il volto di Abele" (2011)

12. Consiste la guerra di questo: uccisioni (2011)

13. La guerra e' un crimine (2011)

14. Ora e fra un anno (2011)

15. Sotto la pioggia la statua di pietra (2011)

 

1. EDITORIALE. PEPPE SINI: IL 4 NOVEMBRE CONTRO TUTTE LE GUERRE E LE STRAGI

 

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo ancora una volta un impegno: di adoperarsi anche quest'anno per fare del 4 novembre un giorno di lutto e memoria di tutte le vittime di tutte le guerre e le stragi; per fare del 4 novembre un giorno di testimonianza nonviolenta contro la guerra e le uccisioni.

Ancora una volta chiediamo di organizzare in tutte le citta' italiane iniziative nonviolente rispondendo all'appello "Ogni vittima ha il volto di Abele" che di seguito ripubblichiamo.

In questo foglio ripubblichiamo altresi' alcuni ulteriori materiali di riflessione.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

2. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

3. MATERIALI. SE NON M'INGANNO (2011)

 

Se non m'inganno, il 4 novembre 2011 e' stata una giornata in cui alle sempre piu' grottesche e scandalose parate militari che festeggiavano follemente la guerra "sola igiene del mondo", si e' contrapposta in tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, che hanno strappato dalle grinfie dei poteri assassini la commemorazione delle vittime della guerra, smascherando con cio' stesso quanto di scellerato e di delirante vi e' nel "festeggiare" le forze armate e il loro disumano mestiere: la guerra.

In tutta Italia la presenza delle persone amiche della nonviolenza, nell'anniversario della fine per l'Italia dell'immane carneficina della prima guerra mondiale, ha reso omaggio alle vittime della guerra nell'unico modo in cui cio' e' possibile: con l'impegno ad impedire che altre vittime vi siano.

E per impedire che altre vittime della guerra vi siano, occorre far cessare le guerre. E per far cessare le guerre occorre altresi' il disarmo e la smilitarizzazione. E per far prevalere la pace, il disarmo, la smilitarizzazione, e quindi la difesa del diritto alla vita di ogni essere umano, occorre questo e non altro che questo: la scelta della nonviolenza.

E' di una evidenza solare.

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L'iniziativa delle commemorazioni nonviolente delle vittime della guerra, di tutte le vittime di tutte le guerre, ha segnato un passaggio decisivo e vorremmo che fosse altresi' un punto di non ritorno: la nonviolenza esce dalla subalternita' e si propone come rappresentativa del popolo italiano e dell'umanita', si propone come giuriscostituente, si propone come l'etica pubblica e quindi la politica e l'amministrazione necessarie per affrontare la distretta presente, per offrire un futuro degno a un'umanita' piagata e  minacciata.

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E questa iniziativa - che abbiamo denominato "Ogni vittima ha il volto di Abele" per restituire concretezza ed esattezza alla percezione della verita' effettuale, poiche' la verita' effettuale e' che la politica bellica e razzista del governo italiano sta uccidendo dei concreti esseri umani -, questa iniziativa e' in se stessa anche un programma politico essenziale ed ineludibile.

Le commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre il 4 novembre hanno infatti posto questioni fondamentali, hanno definito un campo d'azione, un programma d'intervento. Nel ricordo e nel nome delle vittime, per farla finita con la criminale follia delle guerre, degli eserciti e delle armi; per farla finita con tutte le uccisioni e le persecuzioni; per affermare finamente il rispetto rigoroso della legalita' che salva le vite; per affermare finalmente il rispetto rigoroso della vita, della dignita' e dei diritti di tutti gli esseri umani nell'unica casa comune dell'umanita' intera.

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E questo programma politico di pace e di solidarieta', del volto dell'altro e del principio responsabilita', dell'amore agente che si prende cura dell'umanita' e della biosfera, esprime alcun impegni immediati su cui convocare l'intero popolo italiano alla lotta per la verita', per la legalita', per la giustizia, per la fraternita':

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

4. MATERIALI. DOPO IL 4 NOVEMBRE (2011)

 

Ha avuto quest'anno molte prestigiose adesioni (anche di rilevanti personalita' rappresentative delle istituzioni democratiche) ed e' stata realizzata in molte citta' d'Italia l'iniziativa nonviolenta tenutasi il 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele", di commemorazione delle vittime delle guerre - in nitida alternativa ai grotteschi "festeggiamenti" dei decisori politici e degli apparati bellici che di quelle vittime la morte hanno provocato.

Iniziativa nonviolenta che nella sua assoluta compostezza ed addolorata austerita' ha costituito altresi', nel ricordo e nel nome delle vittime, un esplicito appello all'impegno per la cessazione delle guerre, per il disarmo e la smilitarizzazione dei conflitti; per la pace, la democrazia, la legalita' che salva le vite; per la difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Si tratta ora di valorizzare questa esperienza: sia rinnovandola il prossimo anno estendendola ancor piu'; sia e soprattutto proseguendo nel concreto impegno nonviolento quotidiano.

 

5. MATERIALI. IL PROSSIMO ANNO, OGNI GIORNO, ADESSO (2011)

 

Sara' opportuno cominciare fin d'ora a preparare per il prossimo anno le iniziative nonviolente del 2 ottobre per la Giornata internazionale della nonviolenza e del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele".

E prepararle come si deve: ovvero lottando oggi affinche' tra un anno nel nostro paese la nonviolenza sia effettivamente progredita in estensione ed in profondita'.

Ovvero occorre in questi mesi suscitare e guidare - con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, con l'affermazione della legalita' che salva le vite e della democrazia che ogni essere umano riconosce e raggiunge - movimenti di impegno civile per ottenere esiti di pace e di solidarieta' necessari ed urgenti.

E tra i principali immediati obiettivi vi sono i seguenti: la cessazione della partecipazione italiana alla guerra; la cessazione della persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; l'abrogazione delle misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; la cessazione del colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; le dimissioni del governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; il ritorno al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Pace, disarmo, smilitarizzazione, rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani e difesa della biosfera, riconversione nonviolenta della gestione della produzione e riproduzione sociale e dell'amministrazione della cosa pubblica come delle relazioni internazionali.

Questo lavoro che attende ogni persona amica della nonviolenza richiede altresi' la fuoriuscita da ogni subalternita', ambiguita', marginalita', infantilismo e confusione. Richiede il passo della politica: ovvero che la nonviolenza si proponga come soggetto politico, programma politico, azione politica, ed anche amministrazione pubblica.

Richiede la scelta della ricostruzione della sinistra italiana facendo perno sulla nonviolenza, e quindi sul femminismo e sull'ambientalismo, sul socialismo antitotalitario e il libertarismo solidale della responsabilita' per il mondo.

Richiede farsi carico non solo dell'opposizione al disordine costituito, ma anche della costruzione della salvezza comune dell'umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

La nonviolenza e' in cammino.

 

6. MATERIALI. IL 5 NOVEMBRE SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI RIFLESSIONE SULLA COMMEMORAZIONE NONVIOLENTA "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" (2011)

 

Sabato 5 novembre 2011 si e' svolto a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace" un incontro di riflessione sulla commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte le guerre "Ogni vittima ha il volto di Abele" tenutasi il 4 novembre.

E' stato espresso grande apprezzamento per l'efficacia e la diffusione dell'iniziativa, che quest'anno ha raggiunto decine di citta' italiane in ogni regione del paese. Ed e' stato espresso l'impegno a promuovere anche il prossimo anno le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre.

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Il responsabile della struttura pacifista viterbese ha evidenziato che "e' dovere primario di ogni persona opporsi alla commissione di omicidi, e poiche' le guerre esattamente della commissione di omicidi consistono, e' dovere di ogni persona opporsi alle guerre. Analogamente e' dovere di ogni ordinamento giuridico democratico opporsi alla commissione di omicidi, e quindi alle guerre. Le guerre sono sempre nemiche dell'umanita'. E quindi l'unico modo adeguato di commemorare le vittime delle guerre e' impegnarsi, come persone e come istituzioni democratiche, per far cessare le guerre e le uccisioni. Dal ricordo sincero e addolorato delle vittime della guerra scaturisce il dovere morale e civile di far cessare le guerre, e quindi il dovere morale e civile del disarmo e della smilitarizzazione dei conflitti, il dovere morale e civile dell'umana solidarieta', della difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano. Vi e' una sola umanita', ogni vittima ha il volto di Abele".

 

7. MATERIALI. APRIRE GLI OCCHI, SCEGLIERE LA NONVIOLENZA, LOTTARE CONTRO LE UCCISIONI E LE PERSECUZIONI (2011)

 

Il 2011 in Italia e' stato soprattutto l'anno orribile della guerra libica che si e' aggiunta col suo carico di ulteriori massacri alla perdurante partecipazione italiana alla guerra afgana e al perdurante colpo di stato razzista.

Ma negli ultimi mesi vi sono tuttavia state in Italia alcune iniziative che potrebbero avviare una ripresa dell'opposizione alla guerra, una ripresa dell'opposizione al colpo di stato razzista, una ripresa della lotta per salvare le vite; e quindi una ripresa di dignita', di legalita' e democrazia.

Queste iniziative sono state la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre (che in verita' e' stata piuttosto schiacciata dal necessario concentrarsi dell'impegno sulla marcia Perugia-Assisi che la precedeva di appena una settimana) e l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre.

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Particolarmente l'enorme ed appassionata partecipazione alla marcia Perugia-Assisi prima, e poi la diffusa, persuasa e corale adesione alla commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 novembre in nitida opposizione all'oscena "festa" dei poteri assassini, hanno avuto un impatto notevole, anche perche' queste due iniziative sono state valorizzate altresi' per promuovere lungo alcuni mesi una riflessione, una presa di parola, che ha visto partecipi non solo molte e molti militanti dei movimenti ecopacifisti, femministi e nonviolenti, della sinistra socialista e libertaria, delle esperienze sia laiche che religiose impegnate per la pace, la giustizia e la salvaguardia della biosfera, ma anche studiose e studiosi con rilevanti ruoli pubblici, e pubbliche amministratrici e pubblici amministratori di molte Regioni, e Province e Comuni, ed alcuni - pochi, in verita' - parlamentari (essendo purtroppo oggi il parlamento il luogo pubblico in cui e' piu' ampia la complicita' con l'eversione dall'alto bellicista e razzista praticata dal governo corruttore e golpista).

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Si tratta ora di valorizzare quanto queste iniziative hanno suscitato, promosso, unificato: dando continuita' all'azione contro la guerra e contro il razzismo, ma anche facendo quel salto di qualita' indispensabile per uscire dalla subalternita' e dalla marginalita', e per liberarsi da tante ambiguita', ingenuita', stupidaggini, infantilismi e peggio che purtroppo sovente in passato hanno maculato il dibattito e l'operato di molte persone ed esperienze organizzate che pur si dicono amiche della nonviolenza.

Si tratta ora di premere fortemente perche' vi sia la piu' vasta mobilitazione nonviolenta del popolo italiano per ottenere la cessazione dei crimini piu' scellerati, per ottenere il ritorno del nostro paese al rispetto della legalita' che salva le vite, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ed in particolare - ripetiamolo ancora una volta - affinche':

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni immediatamente al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' la politica necessaria.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. MATERIALI. IL 6 NOVEMBRE SI E' SVOLTA A VITERBO UNA INIZIATIVA PUBBLICA CONTRO LA GUERRA E CONTRO IL RAZZISMO (2011)

 

Domenica 6 novembre 2011 si e' svolta a Viterbo, promossa dal "Centro di ricerca per la pace", una iniziativa pubblica contro la guerra e contro il razzismo.

L'incontro ha concluso la settimana di iniziative al cui centro vi e' stata la commemorazione nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre.

Nel corso dell'incontro sono stati diffusi materiali di documentazione ed il responsabile della struttura pacifista viterbese ha tenuto un discorso commemorativo delle vittime delle guerre e delle persecuzioni razziste.

Il discorso si e' concluso con una esortazione all'impegno comune in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano; all'impegno comune per la pace e il disarmo; all'impegno comune per la legalita' che salva le vite; all'impegno comune contro la guerra e contro il razzismo, contro le uccisioni e le persecuzioni: "Il Centro di ricerca per la pace di Viterbo rinnova l'invito a tutti i cittadini all'impegno civile nonviolento affinche' cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine; cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti; siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista; cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi; si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni; si torni immediatamente al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani. Ogni vittima ha il volto di Abele. Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'".

 

9. MATERIALI. ED ORA (2011)

 

In molte citta' italiane il 4 novembre si sono realizzate commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che sono state altresi' azioni dirette nonviolente contro la guerra assassina, convocazione del popolo italiano a difendere la legge fondamentale del proprio ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e difende i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Con le parole di Heinrich Boell, "Ogni vittima ha il volto di Abele", si e' smascherato e denunciato l'orrore delle guerre e delle uccisioni - e degli eserciti e delle armi che all'esecuzione di guerre e uccisioni sono intesi -; e si e' convocata ogni persona di volonta' buona e di retto sentire al primo impegno di ogni essere umano: salvare le vite, essere a tutti di aiuto.

Dopo la marcia Perugia-Assisi del 25 settembre, dopo la Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre, le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre del 4 novembre hanno proseguito, approfondito, esteso a tutta Italia l'impegno della nonviolenza in cammino a contrastare tutte le uccisioni e le persecuzioni, ad opporsi alla guerra e al razzismo assassini.

Ed ora deve continuare questo impegno ineludibile. Nella memoria e nel nome delle vittime, per impedire che altri esseri umani vengano uccisi.

E quindi diciamolo una volta ancora quali siano i compiti dell'ora:

- che cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- che cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- che siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- che cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- che si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- che si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. MATERIALI. A VITERBO DA DIECI ANNI (2011)

 

Da dieci anni a Viterbo il 4 novembre - l'anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale - le persone amiche della nonviolenza realizzano commemorazioni delle vittime delle guerre. Ed in questi dieci anni e' cresciuta una consapevolezza ed una tradizione.

La consapevolezza che e' abominevole che nel giorno del ricordo delle vittime delle guerre vi sia chi festeggi i poteri e le macchine che le guerre decidono ed eseguono, e che quelle vittime hanno ucciso.

La consapevolezza che solo chi si oppone alle guerre e' degno di commemorare le vittime della guerra, e proprio nel loro ricordo e nel loro nome deve impegnarsi affinche' non vi siano altre vittime, affinche' non vi siano altre guerre, affinche' cessi la criminale follia delle uccisioni.

E una tradizione: la tradizione ormai decennale della nonviolenza in cammino che strappa dalle grinfie dei poteri assassini il giorno della memoria delle vittime. La tradizione ormai decennale della nonviolenza in cammino che raccoglie su di se' l'impegno della memoria e dell'omaggio agli estinti, l'impegno dell'azione incivilitrice che salva le vite umane, che difende la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

E cosi' come a Viterbo, da anni anche in altre citta' italiane si e' iniziato a realizzare il 4 novembre le commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre con il motto "Ogni vittima ha il volto di Abele".

E che in pochi anni possa avvenire il miracolo che queste commemorazioni nonviolente divengano le sole commemorazioni ammesse il 4 novembre in tutta Italia, poiche' le sole fedeli alla memoria degli uccisi dalla guerra, poiche' le sole fedeli alla Costituzione della Repubblica Italiana, poiche' le sole fedeli all'umanita' che e' una.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Cessino tutte le guerre, cessino tutte le uccisioni.

Solo la pace salva le vite.

 

11. MATERIALI. DIECI ANNI E UNA SETTIMANA DI "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE" (2011)

 

Sono dieci anni che a Viterbo nella ricorrenza del 4 novembre si realizza la commemorazione nonviolenta delle vittime di tutte le guerre "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Cominciammo nel 2002, e scrivevamo allora quanto segue.

"'Ogni vittima ha il volto di Abele' (Heinrich Boell).

1. Il 4 novembre e' un giorno di lutto, e nelle vicende umane anche l'elaborazione del lutto per coloro che non sono piu' conta. E conta altresi' il ricordo di coloro cui e' stata tolta la vita con la violenza. Non ricordarli sarebbe come volerli cancellare, quasi ucciderli una seconda volta.

Chi defini' la prima guerra mondiale con la formula lapidaria 'inutile strage' colse un punto decisivo: fu una orribile strage; e - di contro alle retoriche dei potenti che mandarono al macello tanta povera gente - non ebbe alcuna ammissibile utilita', poiche' le stragi non sono mai utili (se non al trionfo del male ed alla sofferenza dell'umanita'), sono stragi e basta, e tutti quelli che pensano che si possa costruire qualcosa dando ad altri la morte commettono uno sciaguratissimo e infame errore di ragionamento, oltre che un abominio morale, che li rende promotori o complici del piu' orrendo dei crimini.

La memoria delle vittime e' uno degli elementi su cui e con cui costruire l'impegno per la difesa e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani (sulla memoria delle vittime ed anche sui possibili rischi di un uso distorto e strumentale di essa ha scritto pagine indimenticabili Tzvetan Todorov, ad esempio in Memoria del male, tentazione del bene).

2. Ebbene, la ricorrenza del 4 novembre, fine della prima guerra mondiale (per l'Italia), e' stata fin qui strumentalizzata proprio dai poteri militari, che in questa giornata, loro si', "festeggiano" le forze armate, cioe' scherniscono quei poveri morti che loro stessi comandi militari hanno fatto morire. Lo troviamo ripugnante.

3. Sic stantibus rebus, non convincono le iniziative subalterne, e non convince il lasciar stare, il far finta di niente. Cosicche' abbiamo pensato (anche sulla base di esperienze del passato) che il 4 novembre non debba essere lasciato come irridente e iniquo monopolio delle gerarchie militari e di quella retorica pseudopatriottica che il dottor Johnson qualche secolo fa definiva "l'ultimo rifugio delle canaglie"; non debba essere lasciato alle loro menzogne ed alla loro propaganda necrofila.

4. Di qui la proposta: in quella data le persone e le istituzioni amanti della pace e fedeli al diritto internazionale e alla legalita' costituzionale non permettano che prevalga la sciagurata finzione che la guerra sia bella e che le vittime debbano essere contente di essere state trucidate, ma oppongano alla menzogna la verita', e all'ipocrisia la pieta'. In quella data si ricordino le vittime per affermare che la guerra, del cui orrore la loro morte testimonia, ebbene, la guerra e' un crimine che mai piu' deve darsi.

'Ogni vittima ha il volto di Abele' (Heinrich Boell)".

Cosi' scrivevamo nel 2002.

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Nel corso degli anni alla commemorazione nonviolenta delle vittime della guerra il 4 settembre col motto "Ogni vittima ha il volto di Abele" si sono aggiunte altre citta' in numero crescente.

Quest'anno l'iniziativa e' stata promossa a livello nazionale da un appello sottoscritto da alcune realta' rilevanti dell'impegno pacifista e nonviolento in Italia: il Movimento Nonviolento, l'Associazione per la pace, Peacelink. Ed e' stata realizzata in molte citta' italiane, in grandi e piccoli centri.

A Viterbo, in particolare, quest'anno intorno alla commemorazione del 4 novembre abbiamo realizzato, attraverso un'adeguata, meditata preparazione, un'intera settimana di variegate iniziative.

Innanzitutto abbiamo preparato l'evento con una serie di incontri specifici iniziati subito dopo la marcia Perugia-Assisi.

Poi da domenica 30 ottobre a domenica 6 novembre abbiamo realizzato ogni giorno incontri di riflessione ed iniziative pubbliche in vari luoghi della citta': nei quartieri del centro storico, di San Pellegrino, dell'Ellera, di Santa Barbara; e particolarmente significative sono state ovviamente le commemorazioni il 2 ottobre al cimitero monumentale cittadino San Lazzaro e il 4 ottobre in piazza del Sacrario.

E non solo a Viterbo: abbiamo tenuto incontri anche in altri comuni della provincia coinvolgendo quindi anche altri centri, altri gruppi, altre persone. E confidiamo che quanto seminato in questi incontri dara' luogo il 4 novembre del prossimo anno a commemorazioni nonviolente delle vittime delle guerre non solo a Viterbo citta', ma anche in vari altri comuni del viterbese.

Insieme a cio', abbiamo ospitato sul nostro notiziario telematico quotidiano numerosi interventi che hanno ampiamente documentato come in tutta Italia l'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" trovi attenzione e sostegno, e come sia nella societa' civile che nelle istituzioni si apra la via la convinzione che occorre strappare il 4 novembre dalle grinfie dei poteri assassini e farne una giornata di impegno contro la guerra nel ricordo e nel nome di tutte le vittime.

Se dovessimo trarre un bilancio per quanto riguarda Viterbo ci sembra di poter dire che in un decennio l'iniziativa nonviolenta del 4 novembre "Ogni vittima ha il volto di Abele" e' lentamente ma solidamente divenuta una tradizione e un punto di riferimento, ed il suo appello all'impegno per la pace che salva le vite e' sempre piu' ascoltato e condiviso.

E questo appello nel ricordo e nel nome di tutte le vittime della guerra, delle uccisioni e delle persecuzioni convoca tutta la popolazione ad opporsi alla barbarie assassina, ad opporsi alla violenza nemica dell'umanita'; convoca tutta la popolazione all'impegno in difesa della vita, della dignita' e dei diritti di ogni essere umano.

E qui ed ora convoca - non stanchiamoci di ripeterlo - l'intero popolo italiano all'azione nonviolenta affinche':

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

12. MATERIALI. CONSISTE LA GUERRA DI QUESTO: UCCISIONI (2011)

 

Consiste la guerra di questo: uccisioni.

E servono a questo le armi: ad uccidere.

Per uccidere si addestrano gli eserciti.

Ogni impero vuole avere schiavi o morti.

 

Tu che sei essere umano esposto a morte

tu che sai che ogni altro e' altro all'altro

e ciascuno e' se' per se', e tutti insieme

una stessa sola siamo umanita'

 

tu contrasta la guerra e le uccisioni

tu contrasta gli eserciti e le armi

tu contrasta gli imperi assassini

tu difendi la vita di tutti.

 

13. MATERIALI. LA GUERRA E' UN CRIMINE (2011)

 

Il fatto che non se ne parli non significa che i massacri in Libia siano finiti.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che sia finita la guerra in Afghanistan.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che la produzione e il commercio di armi non abbiano come esito l'uso di quelle armi, che ha come conseguenza la morte di esseri umani.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che l'immane sperpero delle risorse pubbliche per le folli e criminali spese militari non provochi ipso facto la sottrazione di ingentissime risorse che potrebbero e dovrebbero invece essere usate per il benessere della popolazione.

Ed il fatto che non se ne parli non significa che il colpo di stato razzista abbia cessato di perseguitare e far morire innumerevoli innocenti.

*

A questi crimini tu devi opporti.

A queste follie tu devi opporti.

A questi orrori tu devi opporti.

*

Ed e' necessario qui ed ora che il popolo italiano insorga, con la forza della verita', con la scelta della nonviolenza, in difesa della legalita' che salva le vite, in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani; contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

E' necessario qui ed ora che:

- cessi immediatamente la partecipazione dello stato italiano alle guerre assassine;

- cessi immediatamente la persecuzione razzista dello stato italiano nei confronti di migranti e viaggianti;

- siano abrogate immediatamente le misure legislative ed amministrative anomiche e disumane in cui si e' concretizzato il colpo di stato razzista;

- cessi immediatamente il colossale infame sperpero dei pubblici denari per le armi, gli armigeri, le guerre e le stragi;

- si dimetta immediatamente il governo della guerra e del razzismo, delle uccisioni e delle persecuzioni;

- si torni al rispetto della Costituzione della Repubblica Italiana che ripudia la guerra e riconosce e sostiene la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. MATERIALI. ORA E FRA UN ANNO (2011)

 

Fra un anno il 2 ottobre, Giornata internazionale della nonviolenza, sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.

Cominciamo a lavorarci fin d'ora.

*

Fra un anno il 4 novembre, mai piu' giorno di "festa" dei poteri assassini ma giornata nazionale delle commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre poiche' "ogni vittima ha il volto di Abele", sia una giornata di capillare mobilitazione nonviolenta per la pace e i diritti umani di tutti gli esseri umani, per il disarmo e la smilitarizzazione, per la gestione nonviolenta dei conflitti, per la promozione della legalita' che salva le vite.

Cominciamo a lavorarci fin d'ora.

*

Ed ogni giorno, incessantemente, opponiamoci alla guerra assassina, opponiamoci al colpo di stato razzista, opponiamoci alle spese militari, opponiamoci al militarismo e alla militarizzazione, opponiamoci a tutte le uccisioni e a tutte le persecuzioni.

Vi e' una sola umanita'.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

15. MATERIALI. SOTTO LA PIOGGIA LA STATUA DI PIETRA (2011)

 

Sotto la pioggia la statua di pietra

pare quasi che pianga in silenzio

senti ancora il belato del gregge

che ha offerto la gola alla lama

vedi ancora nel buio sangue e fiele.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

In questo forno non si cuoce pane

queste macchie non sono di vino

questa mensa non puoi nominarla

denso un fumo ti toglie il respiro

sullo scoglio non scorre latte e miele.

 

E ogni vittima ha il volto di Abele.

 

Qui venuto di molto lontano

reca uova che danno tumori

reca olio che brucia le carni

lunghe ali di ferro e di tuono

lunghe braccia finiscono in chele.

 

E ogni vittima ha il volto di Abele.

 

Nel buio livido

nel gorgo torbido

un fiato tossico di greve fumo

nel fango immenso ribollente un grumo

seme di fiamma, frutto crudele.

 

Ogni vittima ha il volto di Abele.

 

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VOCI E VOLTI DELLA NONVIOLENZA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 519 del 20 ottobre 2013

 

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