[Nonviolenza] Telegrammi. 1429



 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1429 del 18 ottobre 2013

Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

 

Sommario di questo numero:

1. Prima che cali la mannaia del silenzio

2. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

3. Per Antonella Litta, con gratitudine

4. Per Raymond Aron, nel trentesimo anniversario della scomparsa

5. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

6. La "Carta" del Movimento Nonviolento

7. Per saperne di piu'

 

1. EDITORIALE. PRIMA CHE CALI LA MANNAIA DEL SILENZIO

 

Prima che la mannaia del silenzio, della distrazione, dell'indifferenza cali sulla tragedia dei morti nel Mediterraneo, dobbiamo premere nonviolentemente ora per ottenere il provvedimento legislativo indispensabile per fermare le stragi: il provvedimento legislativo semplice e necessario che riconosca a tutti gli esseri umani il diritto di giungere in Italia e in Europa in modo legale e sicuro.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora, perche' se non si riuscira' ad ottenere che si aprano gli occhi dopo una strage di centinaia di vittime, certo quegli occhi non si apriranno dinanzi allo stillicidio quotidiano, che "non buca" l'epa croia dei mass-media e non tocca la mente e il cuore di un ceto politico cosi' deumanizzato che prima guarda ai sondaggi e poi decide se commuoversi e indignarsi dinanzi ai massacri o sputare sulle tombe delle vittime.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far cessare il razzismo di stato, per far cessare il regime di apartheid in Italia e in Europa, per far cessare la persecuzione hitleriana dei migranti, per far cessare lo schiavismo, per far cessare il business delle mafie dei trafficanti, per far cessare le stragi nel Mediterraneo.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far prevalere un principio di civilta': il dovere di soccorrere chi sta rischiando la propria vita.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far applicare quanto dispone la Costituzione della Repubblica Italiana: che difende i diritti umani e obbliga ad accogliere chi fugge dall'orrore.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora per far rispettare la Dichiarazione universale dei diritti umani.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora per salvare le vite. Solo chi salva le vite altrui puo' sperare che nell'ora del bisogno altri esseri umani salveranno la sua vita. Vi e' una sola umanita', tutti ne facciamo parte.

Dobbiamo premere nonviolentemente ora perche' il parlamento italiano legiferi il riconoscimento del diritto di tutti gli esseri umani a venire in Italia in modo legale e sicuro, legiferi il diritto di tutti gli esseri umani alla vita, legiferi il diritto alla libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

A chi ci legge chiediamo di gridarlo dai tetti, di scriverlo ai parlamentari.

Ogni essere umano ha diritto a vivere.

Il parlamento italiano deliberi una legge semplice e chiara che dica che ogni essere umano ha diritto di ingresso in Italia in modo legale e sicuro.

Vi e' una sola umanita'.

 

2. INIZIATIVE. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

3. AMICIZIE. PER ANTONELLA LITTA, CON GRATITUDINE

 

Oggi, 18 ottobre 2013, alla dottoressa Antonella Litta, nostra compagna di lotte, amica e collaboratrice, verra' attribuito un prestigioso riconoscimento dall'"International Society of Doctors for the Environment" per il suo impegno in difesa della salute e dell'ambiente. La cerimonia si svolgera' in serata ad Arezzo nell'ambito delle autorevoli "Giornate italiane mediche per l'ambiente" cui prendono parte illustri medici e scienziati da tutta Italia.

Ne siamo felici.

E vorremmo ricordare anche come Antonella non sia solo un medico di grande valore, una ferma e fiera difenditrice dell'ambiente e del diritto di tutti alla salute, ma anche una persona amica della nonviolenza, da sempre impegnata per la pace, la solidarieta', la giustizia sociale, contro il razzismo e il maschilismo, per i diritti umani di tutti gli esseri umani, per la legalita' e la democrazia, ed in innumerevoli iniziative di solidarieta' concreta con persone sofferenti e bisognose, iniziative che non giungono alla ribalta delle cronache ma che chi conosce Antonella sa bene quanto siano importanti ed impegnative e ne prova per lei una riconoscenza profonda.

Il riconoscimento che le verra' consegnato questa sera ad Arezzo fa seguito a quello che le e' stato attribuito qualche mese fa a Roma, il "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai", e conferma l'apprezzamento crescente a livello nazionale ed internazionale per l'attivita' che Antonella svolge con coraggio e generosita', con competenza e concretezza, con passione e rigore.

In questa circostanza ci e' grato testimoniarle una volta di piu' la nostra stima e il nostro affetto, la nostra vicinanza e la nostra gratitudine.

 

4. INCONTRI. PER RAYMOND ARON, NEL TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA

 

Si e' svolto nel pomeriggio di giovedi' 17 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Raymond Aron (Parigi, 1905-1983), il grande sociologo, politologo, pensatore e pubblicista francese che fu impegnato nella Resistenza e fu sempre fiero oppositore del totalitarismo. Di Raymond Aron ricorreva oggi il trentesimo anniversario della scomparsa.

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni brani estratti dalle sue opere principali.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ribadito che "molte cose abbiamo imparato leggendo Raymond Aron: ed innanzitutto l'amore per la verita' e l'impegno costante e intransigente in difesa dei diritti umani, che e' cio' che piu' conta. I suoi libri sono strumenti di studio e di lavoro sovente imprescindibili. Ed anche quando leggendo i suoi interventi pubblicistici si dissentiva dalle suo opinioni, esse sempre costringevano a pensare, aiutavano a veder chiaro, a sentire la responsabilita'. Questo liberale probo e rigoroso e' anch'egli uno dei maestri della nonviolenza in cammino".

Nel ricordo dell'impegno e dell'insegnamento antitotalitario di Raymond Aron le persone partecipanti all'incontro commemorativo hanno espresso adesione all'appello al parlamento italiano affinche' "faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro. Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte".

 

5. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

6. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO

 

Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.

Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:

1. l'opposizione integrale alla guerra;

2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;

3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;

4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.

Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.

Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.

 

7. PER SAPERNE DI PIU'

 

Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it

Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO

Numero 1429 del 18 ottobre 2013

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