[Nonviolenza] Coi piedi per terra. 773



 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Numero 773 del 17 ottobre 2013

 

In questo numero:

1. La redazione di "Coi piedi per terra" si congratula con la dottoressa Antonella Litta

2. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo

3. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"

4. Volare fa male alla salute (2007)

5. Burbanzio Malvolenti: Settanta estratti danteschi (2010)

 

1. RICONOSCIMENTI. LA REDAZIONE DI "COI PIEDI PER TERRA" SI CONGRATULA CON LA DOTTORESSA ANTONELLA LITTA

 

La redazione di "Coi piedi per terra" si congratula con la dottoressa Antonella Litta per il prestigioso riconoscimento che le verra' conferito venerdi' 18 ottobre ad Arezzo in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente" per il suo impegno per la salute e l'ambiente.

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Una breve notizia sulla dottoressa Antonella Litta

Antonella Litta svolge l'attivita' di medico di medicina generale a Nepi (Vt). E' specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attivita' di ricerca scientifica presso l'Universita' di Roma "la Sapienza" e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e piu' importanti studi scientifici italiani sull'interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista "Clinical and Esperimental Rheumatology", n. 11, pp. 41-47, 1993. E' referente locale dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (International Society of Doctors for the Environment - Italia) e per questa associazione e' responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su "Trasporto aereo come fattore d'inquinamento ambientale e danno alla salute". E' referente per l'Ordine dei medici di Viterbo per l'iniziativa congiunta Fnomceo-Isde "Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre". Gia' responsabile dell'associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e' stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attivita' di medico volontario nei paesi africani. E' stata consigliera comunale. E' partecipe e sostenitrice di programmi di solidarieta' locali ed internazionali. E' impegnata nell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) a livello locale e provinciale. Fa parte di un comitato che promuove il diritto allo studio con iniziative di solidarieta' concreta. Presidente del Comitato "Nepi per la pace", e' impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalita', alla nonviolenza e al rispetto dell'ambiente. E' la portavoce del Comitato che si e' opposto vittoriosamente all'insensato ed illegale mega-aeroporto di Viterbo salvando la preziosa area naturalistica, archeologica e termale del Bullicame di dantesca memoria e che s'impegna per la riduzione del trasporto aereo, in difesa della salute, dell'ambiente, della democrazia, dei diritti di tutti. Come rappresentante dell'Associazione italiana medici per l'ambiente (Isde-Italia) ha promosso una rilevante iniziativa per il risanamento delle acque del lago di Vico e in difesa della salute della popolazione dei comuni circumlacuali. E' oggi in Italia figura di riferimento nella denuncia della presenza dell'arsenico nelle acque destinate al consumo umano, e nella proposta di iniziative specifiche e adeguate da parte delle istituzioni per la dearsenificazione delle acque e la difesa della salute della popolazione. Per il suo impegno in difesa di ambiente, salute e diritti alla dottoressa Antonella Litta e' stato recentemente attribuito a Roma il prestigioso "Premio Donne, Pace e Ambiente Wangari Maathai". Tra pochi giorni, il 18 ottobre 2013, le verra' consegnato ad Arezzo un nuovo riconoscimento da parte della "International Society of Doctors for the Environment" in occasione delle settime "Giornate italiane mediche per l'ambiente".

 

2. UN'INIZIATIVA. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO

 

Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.

Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

3. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"

[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]

 

Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".

Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.

Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.

Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.

Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.

Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.

Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.

A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.

Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.

Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.

Ogni vittima ha il volto di Abele.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org

Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it

Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/

 

4. REPETITA IUVANT. VOLARE FA MALE ALLA SALUTE (2007)

 

1. Volare fa male alla salute

E innanzitutto alla salute di chi non vola.

Fa male alla salute dell'intera umanita' che subisce gli effetti del surriscaldamento del clima - la principale emergenza globale odierna - cui il trasporto aereo contribuisce in misura rilevantissima.

Fa male alla salute delle popolazioni che vivono nei pressi degli aeroporti che subiscono il pesantissimo inquinamento atmosferico e il non meno pesante inquinamento acustico.

Fa male alla salute dei cittadini dei Paesi come l'Italia (e come molti altri) che vedono lo Stato regalare immensi capitali alle compagnie aeree (sia elargendo giganteschi contributi diretti, sia concedendo scandalose ed incredibili esenzioni ed agevolazioni fiscali); lo stesso Stato che taglia spietatamente i servizi pubblici e il diritto alla salute e all'assistenza.

E fa male alla salute di chi vola, visto che e' una modalita' di trasporto non coerente con la stessa costituzione psicofisica ed esistenzial-culturale dell'essere umano.

Infine fa male anche alla salute degli altri animali: che anch'essi sono esseri viventi e provano sofferenza. Ma come volete che si preoccupino degli altri animali quei potenti rapinatori che non si preoccupano neppure delle sofferenze che - per arricchirsi e sperperare, per  appropriarsi privatamente ed egoisticamente consumare cio' che e' di tutti, a tutti rubandolo - infliggono tanti e tali danni agli altri esseri umani?

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2. Volare fa male all'ambiente

Il trasporto aereo danneggia enormemente l'ecosistema planetario nella sua globalita'.

Danneggia enormemente gli ecosistemi locali.

Impedisce la realizzazione di modelli di mobilita' coerenti con modelli di sviluppo autocentrati, con tecnologie appropriate, ecologicamente sostenibili, economicamente adeguati ai bisogni e alle culture delle popolazioni, e democraticamente controllabili.

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3. Volare e' antieconomico

Perche' e' estremamente energivoro, mentre l'umanita' ha bisogno di un'economia della sobrieta' e della condivisione che consideri il dato di fatto dei limiti della biosfera e della scarsita' delle risorse.

Perche' e' il modo di trasporto piu' costoso: non ve ne e' una adeguata percezione pubblica perche' i costi vengono esternalizzati: gli Stati sovvenzionano le compagnie aeree con fiumi di denaro ed agevolazioni; i costi ambientali e sociali vengono pagati dalle popolazioni; i lavoratori sono spesso precari e quindi costantemente sotto minaccia. La maggior parte della popolazione e' tenuta del tutto all'oscuro del fatto che ingenti risorse pubbliche che vengono sottratte ai diritti e al benessere delle persone, vengono sperperate a profitto delle compagnie aeree e dei prominenti che ruotano intorno al grande affare.

Perche' danneggia le economie locali, imponendo nocivita', costi, relazioni sociali insostenibili.

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4. Volare e' pericoloso

Il trasporto aereo e' pericoloso per il pianeta.

Il trasporto aereo e' pericoloso per l'ambiente naturale e per i beni storici e culturali.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le persone: danni certi alla salute, estrema pericolosita' degli incidenti, degrado della qualita' della vita.

Il trasporto aereo e' pericoloso per le liberta' civili: specialmente dopo la tragedia dell'11 settembre 2001 esso implica un enorme incremento dei controlli e quindi una crescente militarizzazione degli impianti, sui territori, nei confronti delle comunita' locali e della vita quotidiana delle persone.

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5. Volare e' alienante

Volare fa male alla percezione di se' e del mondo.

Aeroporti ed aerei sono cio' che l'antropologia contemporanea chiama "nonluoghi": in cui  decisive esperienze umane, sia percettive che conoscitive nel senso piu' ampio e profondo, vengono inibite e represse; in cui vige e viene imposto un modello di presenza al mondo, di essere nel mondo (l'in-der-welt-sein di heideggeriana memoria) tendenzialmente dereistico, pesantemente deresponsabilizzante, fortemente eterodiretto.

Quell'esperienza decisiva della cultura umana che e' il viaggio, come iniziazione e scoperta, come ricerca di se' e dialogo con l'altro da se', qui si annienta nel vuoto di ambienti tutti uguali in una logica che si modella su schemi di condotta coatti e tendenzialmente totalitari.

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6. Finanziare il trasporto aereo significa togliere risorse dove sono necessarie

Il trasporto aereo toglie risorse alla mobilita' sostenibile.

Il trasporto aereo toglie risorse al turismo responsabile.

Il trasporto aereo toglie risorse ai servizi pubblici a beneficio delle persone bisognose.

Il trasporto aereo toglie risorse a politiche di giustizia e di solidarieta'.

Il trasporto aereo toglie risorse alle possibilita' di un'occupazione sicura e dignitosa.

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7. Della virtu' del limite

Il volo lasciamolo agli uccelli.

Il cielo lasciamolo alle stelle.

Cessiamo di volere tutto e tutto distruggere.

E' l'unica Terra che abbiamo.

Vi e' una sola umanita'.

 

5. REPETITA IUVANT. BURBANZIO MALVOLENTI: SETTANTA ESTRATTI DANTESCHI (2010)

[Dai "Telegrammi della nonviolenza in cammino" n. 268. Il nostro buon amico Burbanzio Malvolenti, richiesto da Paolo Arena e Marco Graziotti di rispondere a settanta domande sulla nonviolenza oggi in Italia, cosi' ha ritenuto di rispondere, utilizzando versi estratti dalla Comedia di Dante Alighieri]

 

1. Come e' avvenuto il suo accostamento alla nonviolenza?

Quando mi volsi al suo viso ridente.

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2. Quali personalita' della nonviolenza hanno contato di piu' per lei?

Parmenide, Melisso e Brisso e molti.

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3. Quali libri consiglierebbe di leggere a un giovane che si accostasse oggi alla nonviolenza? E quali libri sarebbe opportuno che a tal fine fossero presenti in ogni biblioteca pubblica e scolastica?

Cio' che per l'universo si squaderna.

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4. Quali iniziative nonviolente in corso oggi nel mondo e in Italia le sembrano particolarmente significative e degne di essere sostenute con piu' impegno?

Ma la bonta' infinita ha si' gran braccia.

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5. In quali campi ritiene piu' necessario ed urgente un impegno nonviolento?

A l'uomo non facesse alcuna guerra.

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6. Quali centri, organizzazioni, campagne segnalerebbe a un giovane che volesse entrare in contatto con la nonviolenza organizzata oggi in Italia?

E altro e' da veder che tu non vedi.

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7. Come definirebbe la nonviolenza, e quali sono le sue caratteristiche fondamentali?

Non hai tu spirto di pietade alcuno?

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8. Quali rapporti vede tra nonviolenza e femminismo?

Da quinci innanzi il mio veder fu maggio.

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9. Quali rapporti vede tra nonviolenza ed ecologia?

Sanza danno di pecore o di biade.

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10. Quali rapporti vede tra nonviolenza, impegno antirazzista e lotta per il riconoscimento dei diritti umani di tutti gli esseri umani?

Mi disse, riconoscimi se sai.

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11. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotta antimafia?

Fermar li piedi e tennero il cor saldo.

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12. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte del movimento dei lavoratori e delle classi sociali sfruttate ed oppresse?

Esser non puote il mio che a te si nieghi.

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13. Quali rapporti vede tra nonviolenza e lotte di liberazione dei popoli oppressi?

La buona compagnia che l'uom francheggia.

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14. Quali rapporti vede tra nonviolenza e pacifismo?

Questo vi basti a vostro salvamento.

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15. Quali rapporti vede tra nonviolenza e antimilitarismo?

Quinci si va chi vuole andar per pace.

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16. Quali rapporti vede tra nonviolenza e disarmo?

Ch'e' si lascio' cascar l'uncino a' piedi.

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17. Quali rapporti vede tra nonviolenza e diritto alla salute e all'assistenza?

Che sia or sanator de le tue piage.

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18. Quali rapporti vede tra nonviolenza e psicoterapie?

Non t'incresca restare a parlar meco.

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19. Quali rapporti vede tra nonviolenza e informazione?

La verita' nulla menzogna frodi.

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20. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione filosofica?

Amor che ne la mente mi ragiona.

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21. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione delle e sulle religioni?

Poi cominciai cosi': l'affetto e 'l senno.

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22. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'educazione?

Sopra la quale ogni virtu' si fonda.

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23. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'economia?

Che tu intrasti povero e digiuno.

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24. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sul diritto e le leggi?

Quindi addolcisce la viva giustizia.

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25. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sull'etica e sulla bioetica?

La prima volonta', ch'e' da se' buona.

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26. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione sulla scienza e la tecnologia?

Ahi quanto cauti li uomini esser dienno.

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27. Cosa apporta la nonviolenza alla riflessione storica e alla pratica storiografica?

Molto si mira e poco si discerne.

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28. Tra le tecniche deliberative nonviolente ha una grande importanza il metodo del consenso: come lo caratterizzerebbe?

Cosi' un sol calor di molte brage.

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29. Tra le tecniche operative della nonviolenza nella gestione e risoluzione dei conflitti quali ritiene piu' importanti, e perche'?

Pero' che, giunti, l'un l'altro non teme.

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30. Come caratterizzerebbe la formazione alla nonviolenza?

E frutta sempre e mai non perde foglia.

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31. Come caratterizzerebbe l'addestramento all'azione nonviolenta?

Pero' ch'a le percosse non seconda.

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32. Quali mezzi d'informazione e quali esperienze editoriali le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

Spesse fiate m'intronan li orecchi.

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33. Quali esperienze in ambito scolastico ed universitario le sembra che piu' adeguatamente contribuiscano a far conoscere o a promuovere la nonviolenza?

Che vede e vuol dirittamente e ama.

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34. I movimenti nonviolenti presenti in Italia danno sovente un'impressione di marginalita', ininfluenza, inadeguatezza; e' cosi'? E perche' accade? E come potrebbero migliorare la qualita', la percezione e l'efficacia della loro azione?

Con piu' dolce canzone e piu' profonda.

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35. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di migliori forme di coordinamento? E se si', come?

Memoria, intelligenza e volontade.

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36. I movimenti nonviolenti dovrebbero dotarsi di ulteriori strumenti di comunicazione? E con quali caratteristiche?

Non pur per lo sonar de le parole.

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37. Nonviolenza e movimenti sociali: quali rapporti?

Poca favilla gran fiamma seconda.

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38. Nonviolenza e istituzioni: quali rapporti?

Guardando a la persona che sofferse.

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39. Nonviolenza e cultura: quali rapporti?

Aguzza qui, lettor, ben li occhi al vero.

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40. Nonviolenza e forze politiche: quali rapporti?

Ogne vilta' convien che qui sia morta.

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41. Nonviolenza e organizzazioni sindacali: quali rapporti?

Ivi s'accoglie l'uno e l'altro insieme.

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42. Nonviolenza e agenzie della socializzazione: quali rapporti?

Vassene 'l tempo e l'uom non se n'avvede.

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43. Nonviolenza e pratiche artistiche: quali rapporti?

Non e' se non splendor di quella idea.

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44. Nonviolenza e amicizia: quale relazione? E come concretamente nella sua esperienza essa si e' data?

Amor di vero ben, pien di letizia.

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45. Nonviolenza e percezione dell'unita' dell'umanita': quale relazione e quali implicazioni?

L'altro piangea; si' che di pietade.

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46. Nonviolenza e politica: quale relazione?

Con occhio chiaro e con affetto puro.

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47. Nonviolenza e vita quotidiana: quale relazione?

L'umana probitate; e questo vole.

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48. Nonviolenza e cura del territorio in cui si vive: quale relazione?

Dinanzi a l'acqua che ritorna equale.

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49. Nonviolenza e cura delle persone con cui si vive: quale relazione?

Non so chi sia, ma so ch'e' non e' solo.

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50. La nonviolenza dinanzi alla morte: quali riflessioni?

E se non piangi, di che pianger suoli?

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51. Quali le maggiori esperienze storiche della nonviolenza?

Ipocrate, Avicenna e Galieno.

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52. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi nel mondo?

E come surge e va ed entra in ballo.

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53. Quale e' lo stato della nonviolenza oggi in Italia?

Quivi sospiri, pianti e alti guai.

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54. E' adeguato il rapporto tra movimenti nonviolenti italiani e movimenti di altri paesi? E come migliorarlo?

Poi, con dottrina e con volere insieme.

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55. Quale le sembra che sia la percezione diffusa della nonviolenza oggi in Italia?

Ben te ne puoi accorger per li volti.

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56. Quali iniziative intraprendere perche' vi sia da parte dell'opinione pubblica una percezione corretta e una conoscenza adeguata della nonviolenza?

Se tu li guardi bene e se li ascolti.

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57. Nonviolenza e intercultura: quale relazione?

Pur un linguaggio nel mondo non s'usa.

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58. Nonviolenza e conoscenza di se': quale relazione?

Fatti non foste a viver come bruti.

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59. Nonviolenza e scienze umane: quale relazione?

Un sol che tutte quante l'accendea.

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60. Nonviolenza e linguaggio (ed anche: nonviolenza e semiotica): quale relazione?

Rime d'amor usar dolci e leggiadre.

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61. Nonviolenza e stili di vita: quale relazione?

E venni a te cosi' com'ella volse.

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62. Nonviolenza e critica dell'industrialismo: quali implicazioni e conseguenze?

Onde cessar le sue opere biece.

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63. Nonviolenza e rispetto per i viventi, la biosfera, la "madre terra": quali implicazioni e conseguenze?

Del mondo seppi, e quel valore amai.

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64. Nonviolenza, compresenza, convivenza, scelte di vita comunitarie: quali implicazioni e conseguenze?

Perdoniamo a ciascuno, e tu perdona.

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65. Nonviolenza, riconoscimento dell'altro, principio responsabilita', scelte di giustizia, misericordia: quali implicazioni e conseguenze?

Che, come vedi, ancor non m'abbandona.

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66. Nonviolenza e coscienza del limite: quali implicazioni e conseguenze?

Cio' che par duro ti parrebbe vizzo.

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67. Nonviolenza come cammino: in quale direzione?

Pero' pur va, e in andando ascolta.

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68. Nonviolenza e internet: quale relazione? e quali possibilita'?

Guizza dentro a lo specchio vostra image.

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69. Potrebbe presentare la sua stessa persona (dati biografici, esperienze significative, opere e scritti...) a un lettore che non la conoscesse affatto?

S'io avessi, lettor, piu' lungo spazio.

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70. C'e' qualcosa che vorrebbe aggiungere?

Se tu m'intendi, or fa si' che ti vaglia.

 

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COI PIEDI PER TERRA

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Supplemento de "La nonviolenza e' in cammino"

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com

Numero 773 del 17 ottobre 2013

 

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