[Nonviolenza] Telegrammi. 1426
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- Date: Mon, 14 Oct 2013 22:05:01 +0200 (CEST)
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TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1426 del 15 ottobre 2013
Telegrammi quotidiani della nonviolenza in cammino proposti dal Centro di ricerca per la pace di Viterbo a tutte le persone amiche della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it , centropacevt at gmail.com
Sommario di questo numero:
1. Scrivere ai parlamentari per una legge che salvi le vite dei migranti
2. Un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo
3. Peppe Sini: Un provvedimento di clemenza, e basta con gli equivoci e le menzogne
4. Nell'anniversario della nascita di Hannah Arendt
5. Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo: Un appello per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"
6. Segnalazioni librarie
7. La "Carta" del Movimento Nonviolento
8. Per saperne di piu'
1. EDITORIALE. SCRIVERE AI PARLAMENTARI PER UNA LEGGE CHE SALVI LE VITE DEI MIGRANTI
Invitiamo chi ci legge a scrivere ai parlamentari italiani per chiedere loro di approvare una legge che faccia cessare le stragi nel Mediterraneo riconoscendo a tutti gli esseri umani il diritto ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
Di seguito riproduciamo il breve testo dell'appello che abbiamo predisposto a tal fine.
Invitiamo chi ci legge a trascriverlo e ad inviarlo ai parlamentari (gli indirizzi di posta elettronica di tutti i deputati sono nel sito della Camera dei Deputati www.camera.it ; quelli dei senatori nel sito del Senato della Repubblica www.senato.it - ma li abbiamo pubblicati anche in "Ogni vittima ha il volto di Abele" n. 42, disponibile dalla pagina web http://lists.peacelink.it/nonviolenza/ ).
2. UN'INIZIATIVA. UN APPELLO AL PARLAMENTO ITALIANO: FACCIA CESSARE LE STRAGI NEL MEDITERRANEO
Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
3. EDITORIALE. PEPPE SINI: UN PROVVEDIMENTO DI CLEMENZA, E BASTA CON GLI EQUIVOCI E LE MENZOGNE
Per l'ennesima volta sta prendendo una brutta, anzi una pessima piega il dibattito pubblico sul provvedimento di clemenza nei confronti della popolazione detenuta, un provvedimento di clemenza che ogni persona ragionevole sa essere necessario ed urgente per molti motivi.
Ed allora sgombriamo il campo da taluni equivoci.
Primo: abolire la Bossi-Fini e la Fini-Giovanardi e' un'ottima cosa, che non e' affatto in contraddizione con ulteriori interventi in materia penale e penitenziaria.
Secondo: indulto ed amnistia non sono una forma di resa al crimine, ma al contrario sono provvedimenti umanitari di un potere legittimo che al crimine si oppone.
Terzo: e' un falso problema quello della sorte di Berlusconi, che comunque in carcere non andra' in nessun caso.
Diciamoci dunque la verita' sul punto cruciale: si oppone a un provvedimento di clemenza chi propugna la vendetta. Ma la vendetta non e' un valore, ne' morale ne' giuridico. La vendetta e' riproduzione del male.
La grandissima parte delle persone detenute nelle carceri e negli altri luoghi di segregazione, tutti lo sanno, non dovrebbe essere li': in molti casi ha solo bisogno di un adeguato aiuto da parte dei servizi sociali e/o sanitari; in moltissimi casi ha subito un crudele accanimento o un'iniqua persecuzione perche' povera e straniera; nella quasi totalita' dei casi la pena detentiva non serve a nulla, vi sono alternative ben puo' efficaci ad inverare i fini stabiliti dalla Costituzione all'articolo 27.
E per la parte restante, se si analizza la questione con onesta' e ragionevolezza si vedra' come per contrastare la criminalita' organizzata bisogna colpirla innanzitutto sul versante degli affari e dei patrimoni: con sequestri e confische che ne azzerino il potere economico, giacche' e' all'acquisizione di ricchezze che quelle attivita' criminose sono finalizzate. E per i colletti bianchi occorrono innanzitutto meccanismi di trasparenza e controllo nelle attivita' imprenditoriali e nell'amministrazione.
Abolire subito la Bossi-Fini: e' bene.
Abolire subito la Fini-Giovanardi: e' bene.
Un provvedimento di clemenza per la popolazione detenuta: e' bene.
Meno carcere e piu' alternative alla detenzione.
Meno carcere e piu' assistenza sociale e sanitaria.
Meno carcere e piu' rispetto dei diritti umani.
Meno carcere e piu' lotta contro i poteri criminali e contro il regime della corruzione.
Meno carcere e piu' confische dei patrimoni illeciti.
Liberarsi dalla necessita' del carcere e' possibile. E' necessario. E' urgente.
4. INCONTRI. NELL'ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI HANNAH ARENDT
Si e' svolto nella mattinata di lunedi' 14 ottobre 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di commemorazione di Hannah Arendt nell'anniversario della nascita della grande pensatrice e testimone della dignita' umana.
Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati vari testi dell'autrice de Le origini del totalitarismo e de La banalita' del male.
L'incontro e' stato altresi' occasione di presentazione pubblica dell'appello al parlamento italiano affinche' faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
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Una breve notizia su Hannah Arendt
Hannah Arendt e' nata ad Hannover da famiglia ebraica il 14 ottobre 1906, fu allieva di Husserl, Heidegger e Jaspers; l'ascesa del nazismo la costringe all'esilio, dapprima e' profuga in Francia, poi esule in America; e' tra le massime pensatrici politiche del Novecento; docente, scrittrice, intervenne ripetutamente sulle questioni di attualita' da un punto di vista rigorosamente libertario e in difesa dei diritti umani; mori' a New York il 4 dicembre 1975. Opere di Hannah Arendt: tra i suoi lavori fondamentali (quasi tutti tradotti in italiano e spesso ristampati, per cui qui di seguito non diamo l'anno di pubblicazione dell'edizione italiana, ma solo l'anno dell'edizione originale) ci sono Le origini del totalitarismo (prima edizione 1951), Comunita', Milano; Vita Activa (1958), Bompiani, Milano; Rahel Varnhagen (1959), Il Saggiatore, Milano; Tra passato e futuro (1961), Garzanti, Milano; La banalita' del male. Eichmann a Gerusalemme (1963), Feltrinelli, Milano; Sulla rivoluzione (1963), Comunita', Milano; postumo e incompiuto e' apparso La vita della mente (1978), Il Mulino, Bologna. Una raccolta di brevi saggi di intervento politico e' Politica e menzogna, Sugarco, Milano, 1985. Molto interessanti i carteggi con Karl Jaspers (Carteggio 1926-1969. Filosofia e politica, Feltrinelli, Milano 1989) e con Mary McCarthy (Tra amiche. La corrispondenza di Hannah Arendt e Mary McCarthy 1949-1975, Sellerio, Palermo 1999). Una recente raccolta di scritti vari e' Archivio Arendt. 1. 1930-1948, Feltrinelli, Milano 2001; Archivio Arendt 2. 1950-1954, Feltrinelli, Milano 2003; cfr. anche la raccolta Responsabilita' e giudizio, Einaudi, Torino 2004; la recente Antologia, Feltrinelli, Milano 2006; i recentemente pubblicati Quaderni e diari, Neri Pozza, 2007. Opere su Hannah Arendt: fondamentale e' la biografia di Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, Torino 1994; tra gli studi critici: Laura Boella, Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano 1995; Roberto Esposito, L'origine della politica: Hannah Arendt o Simone Weil?, Donzelli, Roma 1996; Paolo Flores d'Arcais, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1995; Simona Forti, Vita della mente e tempo della polis, Franco Angeli, Milano 1996; Simona Forti (a cura di), Hannah Arendt, Milano 1999; Augusto Illuminati, Esercizi politici: quattro sguardi su Hannah Arendt, Manifestolibri, Roma 1994; Friedrich G. Friedmann, Hannah Arendt, Giuntina, Firenze 2001; Julia Kristeva, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 2005; Alois Prinz, Io, Hannah Arendt, Donzelli, Roma 1999, 2009. Per chi legge il tedesco due piacevoli monografie divulgative-introduttive (con ricco apparato iconografico) sono: Wolfgang Heuer, Hannah Arendt, Rowohlt, Reinbek bei Hamburg 1987, 1999; Ingeborg Gleichauf, Hannah Arendt, Dtv, Muenchen 2000.
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Il testo dell'appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo
Rivolgiamo un appello al parlamento italiano: faccia cessare le stragi nel Mediterraneo legiferando il diritto per tutti gli esseri umani ad entrare in Italia - ed attraverso l'Italia in Europa - in modo legale e sicuro.
Ogni essere umano ha diritto alla vita. Ogni essere umano ha diritto alla libera circolazione sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera. Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.
5. INIZIATIVE. MOVIMENTO NONVIOLENTO, PEACELINK E CENTRO DI RICERCA PER LA PACE E I DIRITTI UMANI DI VITERBO: UN APPELLO PER IL 4 NOVEMBRE: "OGNI VITTIMA HA IL VOLTO DI ABELE"
[Riproponiamo l'appello promosso gia' negli scorsi anni da Movimento Nonviolento, Peacelink e Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo per il 4 novembre: "Ogni vittima ha il volto di Abele"]
Intendiamo proporre per il 4 novembre l'iniziativa nonviolenta "Ogni vittima ha il volto di Abele".
Proponiamo che il 4 novembre si realizzino in tutte le citta' d'Italia commemorazioni nonviolente delle vittime di tutte le guerre, commemorazioni che siano anche solenne impegno contro tutte le guerre e le violenze.
Affinche' il 4 novembre, anniversario della fine dell'"inutile strage" della prima guerra mondiale, cessi di essere il giorno in cui i poteri assassini irridono gli assassinati, e diventi invece il giorno in cui nel ricordo degli esseri umani defunti vittime delle guerre gli esseri umani viventi esprimono, rinnovano, inverano l'impegno affinche' non ci siano mai piu' guerre, mai piu' uccisioni, mai piu' persecuzioni.
Queste iniziative di commemorazione e di impegno morale e civile devono essere rigorosamente nonviolente. Non devono dar adito ad equivoci o confusioni di sorta; non devono essere in alcun modo ambigue o subalterne; non devono prestare il fianco a fraintendimenti o mistificazioni. Queste iniziative di addolorato omaggio alle vittime della guerra e di azione concreta per promuovere la pace e difendere le vite, devono essere rigorosamente nonviolente.
Occorre quindi che si svolgano in orari distanti e assolutamente distinti dalle ipocrite celebrazioni dei poteri armati, quei poteri che quelle vittime fecero morire.
Ed occorre che si svolgano nel modo piu' austero, severo, solenne: depositando omaggi floreali dinanzi alle lapidi ed ai sacelli delle vittime delle guerre, ed osservando in quel frangente un rigoroso silenzio.
Ovviamente prima e dopo e' possibile ed opportuno effettuare letture e proporre meditazioni adeguate, argomentando ampiamente e rigorosamente perche' le persone amiche della nonviolenza rendono omaggio alle vittime della guerra e perche' convocano ogni persona di retto sentire e di volonta' buona all'impegno contro tutte le guerre, e come questo impegno morale e civile possa concretamente limpidamente darsi. Dimostrando che solo opponendosi a tutte le guerre si onora la memoria delle persone che dalle guerre sono state uccise. Affermando il diritto e il dovere di ogni essere umano e la cogente obbligazione di ogni ordinamento giuridico democratico di adoperarsi per salvare le vite, rispettare la dignita' e difendere i diritti di tutti gli esseri umani.
A tutte le persone amiche della nonviolenza chiediamo di diffondere questa proposta e contribuire a questa iniziativa.
Contro tutte le guerre, contro tutte le uccisioni, contro tutte le persecuzioni.
Per la vita, la dignita' e i diritti di tutti gli esseri umani.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.
Movimento Nonviolento, per contatti: via Spagna 8, 37123 Verona, tel. 0458009803, fax: 0458009212, e-mail: an at nonviolenti.org, sito: www.nonviolenti.org
Peacelink, per contatti: e-mail: info at peacelink.it, sito: www.peacelink.it
Centro di ricerca per la pace e i diritti umani di Viterbo, per contatti: e-mail: nbawac at tin.it e centropacevt at gmail.com, web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
6. SEGNALAZIONI LIBRARIE
Letture
- AA. VV., Le cose cambiano. Coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita, Isbn Edizioni - Rcs, Milano 2013, pp. 320, euro 7,90 (in supplemento al "Corriere della sera").
- AA. VV., L'Iran torna in campo, "Limes. Rivista italiana di geopolitica", n. 9, ottobre 2013, Gruppo Editoriale L'Espresso, Roma 2013, pp. 200 (+ 12 tavole fuori testo), euro 14.
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Riletture
- Poliziano, Le Stanze, L'Orfeo e le Rime, Utet, Torino 1945, pp. 202. A cura di Attilio Momigliano.
- Poliziano, Poesie italiane, Rcs - Rizzoli Libri, Milano 1976, 2010, pp. 288. A cura di Saverio Orlando. Introduzione di Mario Luzi.
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Riedizioni
- Poliziano, Poesie, Utet, Torino 2006, Mondadori, Milano 2013, pp. 792, euro 12,90 (in supplemento a vari periodici Mondadori). A cura di Francesco Bausi.
7. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna, dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione, la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione di organi di governo paralleli.
8. PER SAPERNE DI PIU'
Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: www.nonviolenti.org; per contatti: azionenonviolenta at sis.it
Tutti i fascicoli de "La nonviolenza e' in cammino" dal dicembre 2004 possono essere consultati nella rete telematica alla pagina web: http://lists.peacelink.it/nonviolenza/
TELEGRAMMI DELLA NONVIOLENZA IN CAMMINO
Numero 1426 del 15 ottobre 2013
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