Nonviolenza. Femminile plurale. 466



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 466 del 15 settembre 2013

 

In questo numero:

1. Verso lo sciopero delle donne il 25 novembre

2. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

3. Segnalazioni librarie

4. Alcuni testi del mese di agosto 2013 (parte seconda)

5. Oggi

6. Via dal governo i manutengoli del condannato Berlusconi

7. Nell'anniversario della strage di Hiroshima

8. Un incontro a Viterbo in memoria delle vittime della bomba di Hiroshima

9. Dopo Hiroshima

10. Con la ministra Cecile Kyenge

11. La situazione politica e sociale italiana attuale ed i compiti della sinistra della nonviolenza

12. Un incontro di riflessione a Viterbo su nuove tecnologie, controllo sociale e diritti umani

13. Nagasaki

14. Con la ministra Cecile Kyenge

15. In memoria delle vittime del bombardamento atomico di Nagasaki. Un incontro a Viterbo

16. Quando ripenso ad Auschwitz, ad Hiroshima e Nagasaki

17. Un incontro a Viterbo in memoria di Pierre Bourdieu

18. I naufraghi e i loro assassini

19. Gli insulti maschilisti e razzisti

20. Chi uccide i migranti annegati nel Mediterraneo

21. Tutti i ladri di stato, tutti i poteri criminali

22. Con la ministra Cecile Kyenge, contro maschilismo e razzismo

23. Per far cessare le morti nel Mediterraneo

24. Con Cecile Kyenge, contro i criminali razzisti

25. Una lettera aperta ai parlamentari italiani per la fine della guerra afgana

26. Con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro la violenza maschilista e razzista

27. Nell'indifferenza generale

28. Con Cecile Kyenge, con Laura Boldrini

29. Un semplice provvedimento che salva le vite

30. Nel centenario della scomparsa di August Bebel

31. Far cessare la guerra

32. Pietro Gori e Bertolt Brecht

 

1. INIZIATIVE. VERSO LO SCIOPERO DELLE DONNE IL 25 NOVEMBRE

[Riproponiamo il seguente intervento delle promotrici della proposta dllo sciopero delle donne contro la violenza femminicida, intervento che abbiamo ricevuto alcuni giorni fa dal centro interculturale "Trama di Terre" (per contatti: info at tramaditerre.org)]

 

Carissime tutte (carissimi tutti),

dopo la pagina fb ora e' attivo e visibile anche il sito http://scioperodonne.wordpress.com/, sul quale troverete l'appello e la lista delle adesioni, i link ai giornali e ai siti che riferiscono dello Sciopero, ma anche riflessioni e contributi che riteniamo interessanti per tutt@.

Per quanto riguarda l'organizzazione dello Sciopero, abbiamo aperto la pagina "Le iniziative, citta' per citta'", file che aggiorneremo via via che arriveranno le info sulle manifestazioni/iniziative organizzate nei territori. Pensiamo che la pagina sia utile anche per mettere in contatto gruppi e singole persone. A questo proposito, l'indirizzo mail cui scrivere e': organizza.scioperodonne at gmail.com

Diffondete, diffondete e fateci sapere cosa si muove nelle vostre citta'.

Sulla homepage c'e' quello che consideriamo il nostro manifesto, "Le parole che vogliamo", che vi riportiamo anche qui di seguito.

A presto,

Barbara, Adriana e Tiziana

*

Le parole che vogliamo

Una donna uccisa ogni due giorni non e' una questione di ordine pubblico, ma una ferita aperta nella societa' civile. Lucia, Antonella, Maria Grazia, tanto per citare le ultime della lista, sono state ammazzate dall'ex fidanzato, dal marito e dal compagno nei giorni successivi al decreto varato dal governo il 9 agosto scorso. La prova che misure soltanto repressive non sono la soluzione del problema perche' il femminicidio non ha natura emergenziale ma sistemica. Per questo occorrono, e con urgenza, iniziative di sensibilizzazione e prevenzione, finanziamenti ai centri antiviolenza, campagne istituzionali e mediatiche che mettano al bando ogni giustificazione e sottovalutazione del fenomeno. E che, soprattutto, favoriscano la percezione delle donne non come vittime e soggetti deboli bisognosi di tutele, ma persone a tutto tondo da sostenere contro antiche imposizioni patriarcali, in grado di autodeterminarsi e scegliere liberamente il proprio modo di vivere.

Per questo rilanciamo con ancora piu' fermezza l'appello allo Sciopero delle donne per il 25 novembre prossimo, convinte che solo un'azione forte possa indurre il nostro Paese a una riflessione seria sulle relazioni tra i generi, sul potere e le sue dinamiche di sopraffazione.

Uno Sciopero generale e generalizzato contro il femminicidio per ridare peso alla politica delle donne, riprendere in mano le pratiche e i percorsi dei femminismi che in questi anni hanno lavorato sulle molteplici forme della violenza e dare un segnale chiaro e inequivocabile riconoscendo che solo una cultura antirazzista, antifascista e non sessista puo' produrre un nuovo modo di pensare e vivere le relazioni fra i sessi.

Uno Sciopero che afferma un nesso imprescindibile fra lavoro/cura/precarieta'/reddito, rivendica la maternita' come una scelta, rifiuta il ricatto delle dimissioni in bianco e afferma che anche la salute del corpo delle donne e' un diritto che non puo' essere in balia di ideologiche e strumentali obiezioni.

Uno Sciopero che chiede che non venga mai meno il rispetto per le differenze, la laicita' dello Stato e la lotta contro tutti i fondamentalismi etici, religiosi e politici e che chiede piena cittadinanza per le donne migranti che vivono nel nostro Paese in nome di una cultura laica dell'accoglienza, della condivisione e della solidarieta'.

Uno Sciopero che pretende dalle istituzioni, dai mass media e dalla societa' tutta che si facciano carico della quotidiana ed inesorabile furia omicida contro le donne che non accenna neanche per un giorno a fermarsi perche' frutto di una cultura violenta e sessista.

Uno Sciopero, infine, come azione profondamente politica, la sola che puo' restituire il diritto alla felicita' che tutt@ ci meritiamo.

Aderisci allo Sciopero delle donne e degli uomini, per un mondo piu' giusto ed eguale da consegnare alle future generazioni.

Manda mail con nome cognome citta' a scioperodonne2013 at gmail.com

 

2. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcuni mesi fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

*

Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

*

Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

3. SEGNALAZIONI LIBRARIE

 

Riletture

- Sylvia Plath, La campana di vetro, Mondadori, Milano 1968, 2002, pp. 238.

- Sylvia Plath, Lady Lazarus e altre poesie, Mondadori, Milano 1976, 1999, pp. 208.

- Sylvia Plath, Diari, Adelphi, Milano 1998, 2004, pp. 438.

- Sylvia Plath, Tutte le poesie, Mondadori, Milano 2013, pp. LXIV + 886, euro 18.

 

4. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI AGOSTO 2013 (PARTE SECONDA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di agosto 2013.

 

5. OGGI

 

Scrivevamo un anno fa - commemorando le vittime della bomba di Hiroshima - e ripetiamo oggi "che l'unico modo rispettoso e adeguato per ricordare le vittime delle guerre e' opporsi alle guerre: solo abolendo le guerre, gli eserciti e le armi, l'umanita' potra' progredire verso giustizia, liberta' e solidarieta'; solo scegliendo la nonviolenza - la lotta nonviolenta contro tutte le violenze, la solidarieta' nonviolenta che tutte le persone raggiunge e soccorre, la responsabilita' nonviolenta per la biosfera casa comune dell'umanita' intera - si rispetta e si promuove la vita e la dignita' umana, si difendono e si inverano i diritti umani di tutti gli esseri umani".

 

6. VIA DAL GOVERNO I MANUTENGOLI DEL CONDANNATO BERLUSCONI

 

Siano immediatamente allontanati dal governo i manutengoli del condannato Berlusconi.

Siano immediatamente allontanati dal governo i luogotenenti della destra golpista e criminale berlusconiana.

*

Cessino le manovre golpiste di Berlusconi e dei suoi famuli.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di un condannato per frode fiscale in via definitiva.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di un condannato in primo grado per concussione e prostituzione minorile.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di un membro dell'organizzazione eversiva P2.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di un prominente collegato a personaggi legati ai poteri criminali.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di chi ha portato fascisti e razzisti al governo del paese.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di chi ha scelleratamente governato per molti anni il paese a vantaggio di se stesso e dei suoi complici e a danno dell'intera popolazione.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di chi pretende impunita'.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di chi ogni giorno insulta, minaccia e aggredisce la magistratura, pretende di punirla per averlo condannato, pretende di asservirla alle sue voglie.

Cessi il servilismo e la complicita' nei confronti di un colossale malfattore e corruttore.

Sia rispettata la legge uguale per tutti.

*

Si dimetta il governo.

Si sciolgano le Camere.

Si vada alle elezioni.

Ed alle elezioni si presenti una coalizione dell'intero fronte antifascista democratico per sconfiggere definitivamente la destra golpista e criminale berlusconiana.

E della coalizione dell'intero fronte antifascista democratico sia promotrice ed anima la sinistra della nonviolenza.

 

7. NELL'ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI HIROSHIMA

 

Dinanzi a quell'orrore assoluto, come dinanzi all'orrore assoluto di Auschwitz, la prima e piu' intima mozione e' il disperato silenzio.

Una simile desolazione sembra estinguere ogni ulteriore voce umana, ogni ulteriore umano pensiero.

Ma proprio su questo contano gli assassini: sul silenzio dei superstiti.

Ed invece i superstiti devono parlare anche a nome degli estinti, devono resuscitare i loro volti e le loro voci, farsene tramite; devono elaborare il lutto, restituire alle vittime almeno l'ascolto che non ebbero, prolungarne la vita nella memoria, impedirne l'annichilimento.

E la voce di tutte le vittime questo grida: mai piu'.

Mai piu' massacri.

Mai piu' guerre.

Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima questo sa l'umanita': che ci salveremo tutti o nessuno. Che o l'umanita' abolira' la guerra o la guerra abolira' l'umanita'.

Dopo Auschwitz e dopo Hiroshima un'alternativa resta all'universale desolazione, una sola: la nonviolenza.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

8. UN INCONTRO A VITERBO IN MEMORIA DELLE VITTIME DELLA BOMBA DI HIROSHIMA

 

Si e' svolto la mattina di martedi' 6 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria delle vittime della bomba atomica sganciata sulla citta' di Hiroshima il 6 agosto 1945.

Il responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini, ha rievocato le principali riflessioni con cui l'umanita' ha cercato di rispondere alla sfida radicale dell'eta' atomica, ovvero al fatto epocale che l'umanita' ha sviluppato e messo in opera tecnologie in grado di portare alla sua estinzione: da queste riflessioni una risposta emerge, quella che Mohandas Gandhi diede subito all'indomani dell'orrore di Hiroshima, ovvero che l'umanita' deve scegliere la nonviolenza, unica risorsa che possa garantire un futuro alla civilta' umana, all'esistenza stessa del genere umano.

Questo implica il ripudio definitivo della guerra e delle uccisioni, degli eserciti e delle armi, e la costruzione di una societa' dell'universale solidarieta', solidarieta' inclusiva di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente; questo implica l'esercizio personale e collettivo del "principio responsabilita'"; questo implica scelte di pace e di giustizia, di solidarieta' e di convivenza, di rispetto e di cura per la biosfera; questo implica comprensione, empatia, condivisione. Questo significa lotta contro tutte le violenze. E' la nonviolenza in cammino, e' la nonviolenza in quanto decisione esistenziale, coscienza condivisa, progetto sociale, azione politica, cammino comune.

Da Guenther Anders a Hannah Arendt, da Bertrand Russell ad Albert Einstein, da Ivan Illich a Vandana Shiva, da Emmanuel Levinas a Ernesto Balducci, da Aldo Capitini a Danilo Dolci, da Maria Montessori a Elinor Ostrom, da Herbert Marcuse ad Agnes Heller, da Rachel Carson a Maria G. Di Rienzo, da Hans Jonas a Enrique Dussel, da Ernst Bloch a Juergen Moltmann, da Gustavo Gutierrez a Luce Irigaray, da Martin Buber ad Andre' Chouraqui, da Simone de Beauvoir a Franca Ongaro Basaglia, da Albert Luthuli a Thich Nhat Hanh, da Martin Luther King a Nelson Mandela, da Margarete Buber Neumann a Christa Wolf, da Linus Pauling a Rigoberta Menchu', da Albert Schweitzer ad Aung San Suu Kyi, da Ingeborg Bachmann ad Adrienne Rich, da Rene' Cassin a Stephane Hessel, da Laura Conti a Hildegard Goss-Mayr, da Primo Levi ad Anna Bravo, da Norberto Bobbio a Rita Levi Montalcini, da Wangari Maathai a Zygmunt Bauman, da Maria Zambrano a Luce Fabbri, da Assia Djebar a Fatema Mernissi, da Germaine Tillion a Shirin Ebadi, da Martha C. Nussbaum a Silvia Vegetti Finzi, a innumerevoli altre pensatrici ed altri pensatori ed operatrici ed operatori di pace postisi all'ascolto e serbando la memoria delle vittime di Hiroshima, e di tutte le vittime di guerre, massacri e genocidi, questo messaggio e questo appello giunge chiaro e netto, nitido e forte: e' necessaria la scelta della nonviolenza.

Nel ricordo delle vittime di Hiroshima e Nagasaki, nel ricordo delle vittime della Shoah, nel ricordo delle vittime di tutte le guerre e di tutte le persecuzioni, sia questo il nostro impegno diuturno: opposizione integrale alla guerra, agli eserciti, alle armi; opposizione integrale a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni; difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e difesa dell'unica biosfera casa comune dell'intera umanita'.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

9. DOPO HIROSHIMA

 

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

10. CON LA MINISTRA CECILE KYENGE

 

Con la ministra Cecile Kyenge per la civilta'.

Con la ministra Cecile Kyenge per l'umanita'.

Con la ministra Cecile Kyenge per rispettare la dignita' di ogni essere umano.

Con la ministra Cecile Kyenge per salvare tutte le vite.

*

Siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti.

Sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Cessi la persecuzione dei migranti.

Sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'".

Siano aboliti i campi di concentramento.

Siano abolite le deportazioni.

Cessi la schiavitu'.

Sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune.

Sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

Cessi la complicita' istituzionale con le mafie schiaviste.

Cessi finalmente anche in Italia il regime dell'apartheid.

*

Con la ministra Cecile Kyenge perche' l'Italia e' una repubblica democratica.

Con la ministra Cecile Kyenge perche' l'Italia e' uno stato di diritto.

Con la ministra Cecile Kyenge perche' l'Italia ha una Costituzione che riconosce e garantisce i diritti inviolabili di tutte le persone.

Con la ministra Cecile Kyenge perche' l'Italia ha una Costituzione che rispetta e promuove la liberta' e la dignita' di ogni persona.

*

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

E' compito di ogni essere umano opporsi a tutte le uccisioni ed a tutte le persecuzioni.

E' compito di ogni essere umano recare aiuto agli altri esseri umani.

Vi e' una sola umanita' e tutti gli esseri umani ne fanno parte.

 

11. LA SITUAZIONE POLITICA E SOCIALE ITALIANA ATTUALE ED I COMPITI DELLA SINISTRA DELLA NONVIOLENZA

 

Si e' svolto la sera di martedi' 6 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione sulla situazione politica e sociale italiana attuale ed i compiti della sinistra della nonviolenza.

Nel corso dell'incontro sono state poste a verifica ed approfondite le analisi e le proposte della struttura nonviolenta viterbese per fronteggiare la situazione presente, caratterizzate dalla necessita' di costruire subito un movimento nonviolento di massa per la democrazia e la legalita', per la pace e i diritti umani, per la difesa della biosfera, affinche' dopo la condanna definitiva di Berlusconi si concluda lo scellerato ventennio dell'eversione, della corruzione e della criminalita' berlusconiana, e la destra golpista e criminale berlusconiana sia immediatamente e definitivamente allontanata dal governo della cosa pubblica.

E gli obiettivi politici piu' necessari e urgenti devono essere: che si dimetta il governo, si sciolgano le Camere, si vada alle elezioni, ed alle elezioni si presenti una coalizione dell'intero fronte antifascista democratico per sconfiggere definitivamente la destra golpista e criminale berlusconiana. E della coalizione dell'intero fronte antifascista democratico deve essere promotrice ed animatrice la sinistra della nonviolenza, che sia anche elaboratrice e garante del programma comune indispensabile per unire tutte le forze democratiche e sconfiggere la destra golpista e criminale berlusconiana.

 

12. UN INCONTRO DI RIFLESSIONE A VITERBO SU NUOVE TECNOLOGIE, CONTROLLO SOCIALE E DIRITTI UMANI

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 7 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di riflessione su "Controllo sociale, nuove tecnologie della comunicazione, violazione dei diritti umani".

Nel corso dell'incontro si sono analizzate alcune delle conseguenze degli sviluppi della tecnologia della comunicazione applicati nel campo del controllo sociale e di come siano utilizzati ai fini di un sempre piu' intenso, dispotico e tendenzialmente totalitario dominio politico ed economico ai danni delle classi sfruttate ed oppresse e di interi popoli, e si e' evidenziata la necessita' di una diffusa presa di coscienza ed approfondita informazione, e di piu' adeguate iniziative e piu' efficaci strumenti sia normativi che operativi in difesa della democrazia e dei diritti di tutti gli esseri umani.

Nella riflessione si e' fatto riferimento agli sviluppi ed alle vicende piu' recenti, e si sono altresi' valorizzate riflessioni ormai classiche come quelle della scuola di Francoforte, di Hannah Arendt, di Michel Foucault, della sociologia critica novecentesca, di Noam Chomsky, di Stefano Rodota', di Zygmunt Bauman.

 

13. NAGASAKI

 

Il 9 agosto del 1945 la bomba atomica su Nagasaki.

Nel ricordo delle vittime cessi ogni guerra.

Pace, disarmo, smilitarizzazione.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

14. CON LA MINISTRA CECILE KYENGE

 

Con la ministra Cecile Kyenge per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Con la ministra Cecile Kyenge per la democrazia, la civilta', la dignita' umana.

*

Il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Le organizzazione razziste sono organizzazioni criminali.

 

15. IN MEMORIA DELLE VITTIME DEL BOMBARDAMENTO ATOMICO DI NAGASAKI. UN INCONTRO A VITERBO

 

Si e' svolto la mattina di venerdi' 9 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria delle vittime della bomba atomica sganciata sulla citta' di Nagasaki il 9 agosto 1945.

Nel nome e nel ricordo delle vittime di Hiroshima e Nagasaki cessino le guerre.

Nel nome e nel ricordo delle vittime di Hiroshima e Nagasaki si attui il disarmo e la smilitarizzazione.

Si cessi di uccidere.

Vi e' una sola umanita'. Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto di non essere ucciso.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

16. QUANDO RIPENSO AD AUSCHWITZ, AD HIROSHIMA E NAGASAKI

 

Quando ripenso ad Auschwitz, ad Hiroshima e Nagasaki, ed invecchiando ci penso sempre di piu', mi chiedo come sia possibile che dopo di allora l'umanita' non abbia deciso una volta per tutte di far cessare tutte le uccisioni e le persecuzioni.

Come sia possibile che dopo di allora l'umanita' non abbia deciso una volta per tutte di abolire le guerre, gli eserciti e le armi.

Come sia possibile che dopo di allora si sia continuato a massacrarci, e si sia giunti al punto in cui siamo: che stiamo palesemente, alacremente distruggendo non solo la civilta' umana, il genere umano, ma la stessa biosfera.

Tanta storia, tanta intelligenza, per arrivare a questo orrore?

No. Non posso accettarlo.

Occorre dedicare tutte le nostre forze ad abolire le guerre, gli eserciti e le armi.

Occorre dedicare tutte le nostre forze a far cessare tutte le uccisioni e le persecuzioni.

Occorre dedicare tutte le nostre forze ad agire per la salvezza della civilta' umana, del genere umano, della stessa biosfera.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

*

Quando ripenso ad Auschwitz, ad Hiroshima e Nagasaki, ed invecchiando ci penso sempre di piu', mi confermo nella persuasione del dovere di dedicare tutte le nostre forze al compito fondamentale dell'ora presente dell'umanita'.

La scelta della nonviolenza e' il compito fondamentale dell'ora presente dell'umanita'.

La scelta della nonviolenza, che sola puo' salvare l'umanita'.

 

17. UN INCONTRO A VITERBO IN MEMORIA DI PIERRE BOURDIEU

 

Si e' svolto la mattina di sabato 10 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Pierre Bourdieu, l'illustre sociologo critico impegnato nel movimento altermondialista, nell'anniversario della nascita avvenuta il 10 agosto 1930.

*

Pierre Bourdieu, prestigioso intellettuale francese; directeur d'etudes all'Ecole pratique des hautes etudes di Parigi, impegnato nel movimento contro la globalizzazione neoliberista e per l'umanita'; e' deceduto il 24 gennaio 2002. Dall'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche riprendiamo la seguente presentazione: "Pierre Bourdieu e' nato a Denguin, il 10 agosto 1930. Dopo aver studiato al liceo di Pau, e poi al liceo Louis-le-Grand a Parigi, entra all'Ecole normale superieure nel 1951. Agrege' di Filosofia nel 1954, insegna l'anno successivo al liceo di Moulins. Tra il 1955 e il 1958 fa il servizio militare in Algeria, allora in guerra. Diventa quindi assistente all'universita' di Algeri. Tornato in Francia nel 1960, come assistente alla Sorbona, nel 1961 e' professore incaricato all'universita' di Lille. Nel 1964 viene nominato direttore di studi all'Ecole pratique des hautes etudes (VI sezione) e nel 1981 e' chiamato alla cattedra di sociologia del College de France. Dirige il Centro di sociologia europea (del College de France e dell'Ecole des hautes etudes en sciences sociales), e le riviste "Actes de la recherche en sciences sociales" (fondata nel 1975) e "Liber". E' dottore honoris causa della Freie Universitat di Berlino (1989), membro dell'Accademia Europea e dell'American Academy of Arts and Sciences, medaglia d'oro del Cnrs (1993), dottore honoris causa dell'Universita' Johann Wolfgang Goethe di Frankfurt (1996). Influenzato contemporaneamente dal marxismo e dallo strutturalismo, Bourdieu si e' dedicato in particolare alla sociologia dei processi culturali, elaborando il concetto originale di "violenza simbolica", connessa secondo lui con i processi educativi. I suoi studi sul ceto studentesco universitario francese ebbero vasta eco negli anni attorno al 1968, in piena agitazione studentesca. Bourdieu ha rinnovato la tradizione francese dell'engagement, prendendo posizione negli eventi piu' significativi del nostro tempo, in difesa di Solidarnosc, al fianco degli studenti nelle lotte del 1986, e con gli intellettuali algerini: interventi sostenuti tutti dalla sua competenza di sociologo". Opere di Pierre Bourdieu: Sociologie de l'Algerie, P. U. F., Paris 1956; The Algerians, Beacon Press, Boston 1962; con A. Darbel, J. P. Rivet e C. Seibel, Travail et travailleurs en Algerie, Mouton, Paris 1963; con A. Sayad, Le deracinement. La crise de l'agriculture traditionnelle en Algerie, Minuit, Paris 1964; con J. C. Passeron, Les heritiers, Minuit, Paris 1964; con J. C. Passeron, Les etudiants et leurs etudes, Mouton, Paris 1964; con L. Boltanski, R. Castel e J.C. Chamboredon, Un art moyen. Essai sur les usages sociaux de la photographie, Minuit, Paris 1965; con J. C. Passeron e M. de Saint-Martin, Rapport pedagogique et communication, Mouton, Paris 1965; con A. Darbel, L'Amour de l'art, Minuit, Paris 1966; con J. C. Passeron e J. C. Chamboredon, Le Metier de sociologue, Mouton-Bordas, Paris 1968; Zur Soziologie der symbolischen Formen, Suhrkamp, Frankfurt 1970; con J.-C. Passeron, La reproduction. Elements pour une theorie du systeme d'enseignement, Minuit, Paris 1970; Esquisse d'une theorie de la pratique, Droz, Geneve 1972; La distinction. Critique sociale du Jugement, Minuit, Paris 1979; Le Sens pratique, Minuit, Paris 1980; Questions de sociologie, Minuit, Paris 1980; Ce que parler veut dire. L'economie des echanges linguistiques, Fayard, Paris 1982; Homo academicus, Minuit, Paris 1984; Choses dites, Minuit, Paris 1987; L'ontologie politique de Martin Heidegger, Minuit, Paris 1988; La noblesse d'etat, Paris 1988; Reponses. Pour une anthropologie reflexive, Paris 1992; Les Regles de l'art. Genese et structure du champ litteraire, Seuil, Paris 1992; La Misere du monde, Paris 1993; Libre-echange, Paris 1994; Raisons pratiques. Sur la theorie de l'action, Seuil, Paris 1994. Tra i testi disponibili in traduzione italiana: La distinzione, Il Mulino, Bologna 1984; Fuehrer della filosofia? L'ontologia politica di Martin Heidegger, Il Mulino, Bologna 1989; La responsabilita' degli intellettuali, Laterza, Roma-Bari 1991; Risposte. Per un'antropologia riflessiva, Bollati Boringhieri, Torino 1992; Ragioni pratiche, Il Mulino, Bologna 1995; Sulla televisione, Feltrinelli, Milano 1997; Meditazioni pascaliane, Feltrinelli, Milano 1998; Il dominio maschile, Feltrinelli, Milano 1999. Tra i libri di intervento militante piu' recenti segnaliamo particolarmente: Contre-feux, Editions Raisons d'agir, Paris 1998; Contre-feux 2, Editions Raisons d'agir, Paris 2001; Questa non e' un'autobiografia, Feltrinelli, Milano 2005. A parziale integrazione (e scusandoci per le inevitabili ripetizioni) riportiamo anche la seguente notizia bibliografica, apparsa sul quotidiano "Il manifesto" del 25 gennaio 2002: "E' quasi impossibile citare tutti i volumi scritti o diretti da Pierre Bourdieu, per non parlare dei suoi oltre 200 saggi e articoli di sociologia. Tra i piu' importanti: Sociologie de l'Algerie (1961), Le deracinement (con A. Sayad, 1964), Les heritiers (con J.-C. Passeron, 1964), Un art moyen: essay sur les usages sociaux de la photographie (con L. Boltanski, R. Castel e J.-L. Chamboredon, 1965); L'amour de l'art (con A. Darbel, 1966); Le metier du sociologue, con J.-C. Passeron e J.-C. Chamboredon, 1968); Pour une sociologie des formes symboliques (1970): La reproduction (con J.-C. Passeron, 1971); Esquisse d'une theorie de la pratique (1972, da poco ristampato da Seuil e di prossima traduzione per Raffaello Cortina Editore con il titolo "La teoria della pratica"); La distintion: critique sociale du jugement (1979, tradotto dalla casa editrice Il Mulino con il titolo La distinzione, e ripubblicato nel 2001); Le sens pratique (1980); Ce que parler veut dire (1982); Lecon sur la lecon (1982); Homo academicus (1984); L'ontologie politique de Martin Heidegger (1989); Reponses: pour une anthropologie reflexive (con L. Wacquant, 1992); La misere du monde (a cura di, 1993); Meditations pascaliennes (1997); La domination masculine 1998 (Il dominio maschile, Feltrinelli); Sulla televisione (Feltrinelli 1997); Meditazioni pascaliane (Feltrinelli 1998); Il mese scorso la Manifestolibri ha pubblicato "Controfuochi 2. Per un nuovo movimento europeo". Oltre che gli "Actes de la recherche en sciences sociales", Bourdieu ha diretto "Liber" e ha fatto il caporedattore della rivista di tendenza "Inrockuptibles" 'per dar voce a chi e' considerato irresponsabile dalla politica ufficiale'". Opere su Pierre Bourdieu: Anna Boschetti, La rivoluzione simbolica di Pierre Bourdieu, Marsilio, Venezia 2003; Gabriella Paolucci, Introduzione a Bourdieu, Laterza, Roma-Bari 2011.

*

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni testi dell'autore.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato il grande valore della testimonianza personale, della ricerca sociologica, dell'opera di studioso e di militante di Pierre Bourdieu, e come il suo lavoro e la sua lotta costituiscano un lascito e una strumentazione di grande utilita' per l'impegno nonviolento contro la guerra e la violenza, per i diritti umani di tutti gli esseri umani e la difesa della biosfera.

*

Le persone partecipanti all'incontro nel ricordo di Pierre Bourdieu hanno espresso pieno sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta' e per i diritti in cui il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' particolarmente impegnato in questo periodo.

 

18. I NAUFRAGHI E I LORO ASSASSINI

 

I migranti che muoiono nel tentativo di giungere in Italia con imbarcazioni di fortuna; sovente in fuga da guerre e dittature, da persecuzioni e fame; sovente dopo esser stati derubati di ogni loro avere da criminali senza scrupoli.

I migranti che muoiono nel tentativo di giungere in Italia con imbarcazioni di fortuna: di queste vittime chi sono gli assassini?

Gli assassini di queste vittime sono innanzitutto coloro che proibiscono loro di venire in Italia in modo legale e senza pericoli.

Gli assassini sono i governanti italiani ed europei.

*

Si aboliscano immediatamente le scellerate misure razziste e assassine che proibiscono la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Si aboliscano immediatamente le scellerate misure razziste e assassine che violano il dettato costituzionale che stabilisce che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Si aboliscano immediatamente le scellerate misure razziste e assassine che violano il primo e fondamentale dei diritti umani: il diritto a non essere uccisi.

Ogni essere umano ha diritto a vivere, ed e' compito dell'umanita' intera rendere effettivo questo diritto.

 

19. GLI INSULTI MASCHILISTI E RAZZISTI

 

Gli insulti maschilisti e razzisti smascherano la violenza e la miseria di chi li pronuncia.

Gli insulti maschilisti e razzisti rivelano il fascismo di chi li pronuncia.

Gli insulti maschilisti e razzisti offendono l'intera umanita'.

Gli insulti maschilisti e razzisti sono gia' istigazione al crimine, complicita' col crimine, crimine essi stessi.

*

Tutte le persone oneste sono solidali con la ministra Cecile Kyenge.

Tutte le persone pensanti sono solidali con la ministra Cecile Kyenge.

Tutte le persone antifasciste sono solidali con la ministra Cecile Kyenge.

Tutte le persone decenti sono solidali con la ministra Cecile Kyenge.

 

20. CHI UCCIDE I MIGRANTI ANNEGATI NEL MEDITERRANEO

 

Chi uccide i migranti annegati nel Mediterraneo sono innanzitutto i governi europei che proibiscono loro di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro, come sarebbe diritto di ogni essere umano.

Vi e' una sola umanita' in un unico pianeta casa comune di tutti gli esseri umani.

Per far cessare immediatamente e del tutto questa strage, questo soltanto e' sufficiente fare: riconoscere ad ogni essere umano il diritto di movimento nell'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

 

21. TUTTI I LADRI DI STATO, TUTTI I POTERI CRIMINALI

 

Da che mondo e' mondo, tutti i ladri di stato, tutti i poteri criminali, temono la caduta dei governi ove siedono i loro favoreggiatori.

Da che mondo e' mondo, tutti gli sfruttatori ed i rapinatori sono intimamente solidali tra loro.

Da che mondo e' mondo, la violenza dei potenti pretende di proclamarsi diritto.

Da che mondo e' mondo, solo la lotta delle oppresse e degli oppressi gli oppressi e le oppresse liberera'.

*

Si dimetta il governo, si sciolgano le Camere, si torni al voto.

Si allontanino i luogotenenti berlusconiani dal governo.

Si sconfigga definitivamente la destra golpista e criminale berlusconiana alle elezioni.

Si rispetti finalmente la legalita', la democrazia, la dignita' umana.

*

Occorre difendere la Costituzione della Repubblica Italiana.

Occorre difendere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

La nonviolenza e' in cammino.

 

22. CON LA MINISTRA CECILE KYENGE, CONTRO MASCHILISMO E RAZZISMO

 

Siamo solidali con la ministra Cecile Kyenge. E siamo grati alla ministra Cecile Kyenge. Per la sua lotta - che e' anche la nostra - in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Crediamo che ogni essere umano ha diritto di essere rispettato nella sua dignita'.

Crediamo che compito di ogni ordinamento giuridico democratico, come di tutte le persone decenti, sia riconoscere, rispettare e promuovere i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Siamo solidali con tutte le persone vittime della violenza maschilista e razzista.

Siamo solidali con tutte le donne e gli uomini di volonta' buona che lottano contro maschilismo e razzismo.

Crediamo che maschilismo e razzismo siano crimini contro l'umanita'.

Occorre contrastare ed abolire la violenza maschilista e patriarcale.

Occorre contrastare ed abolire la violenza razzista.

*

E quindi siamo solidali con la ministra Cecile Kyenge. E siamo grati alla ministra Cecile Kyenge. Per la sua lotta - che e' anche la nostra - in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

23. PER FAR CESSARE LE MORTI NEL MEDITERRANEO

 

Basta consentire a tutte le persone di spostarsi liberamente nel mondo, di poter entrare in modo legale e sicuro nel nostro paese e nel nostro continente.

Sono i governi europei gli assassini dei migranti che muoiono nel Mediterraneo.

 

24. CON CECILE KYENGE, CONTRO I CRIMINALI RAZZISTI

 

Diciamolo una volta ancora: tutte le persone oneste sono solidali con la ministra Cecile Kyenge.

Diciamolo una volta ancora: il razzismo e' un crimine contro l'umanita'.

Diciamolo una volta ancora: le organizzazioni razziste sono associazioni a delinquere.

Diciamolo una volta ancora: i criminali razzisti devono essere allontanati da tutti i pubblici uffici.

Diciamolo una volta ancora: i criminali razzisti devono rispondere nei tribunali della Repubblica dei crimini loro.

Diciamolo una volta ancora: vi e' una sola umanita'.

Diciamolo una volta ancora: tutti gli esseri umani hanno gli stessi diritti, la stessa dignita'.

 

25. UNA LETTERA APERTA AI PARLAMENTARI ITALIANI PER LA FINE DELLA GUERRA AFGANA

 

Gentili senatrici, gentili senatori,

gentili deputate, gentili deputati,

vi chiediamo un impegno per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Vi chiediamo un impegno affinche' l'Italia cessi di essere coinvolta nella guerra e nelle stragi di cui la guerra consiste.

Vi chiediamo un impegno affinche' l'Italia si adoperi per far cessare la guerra.

Vi chiediamo un impegno per salvare le vite.

La guerra consiste di uccisioni.

La guerra e' nemica dell'umanita'.

Distinti saluti,

Il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo

Viterbo, 12 agosto 2013

 

26. CON CECILE KYENGE E LAURA BOLDRINI CONTRO LA VIOLENZA MASCHILISTA E RAZZISTA

 

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro la violenza maschilista e razzista.

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini contro il fascismo.

Ogni persona decente e' solidale con Cecile Kyenge e Laura Boldrini nell'impegno in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

27. NELL'INDIFFERENZA GENERALE

 

Nell'indifferenza generale la guerra in Afghanistan continua.

Continuano le stragi.

Continua la partecipazione italiana.

Ed ogni persona ragionevole sa che nella vicenda afgana e' la radice di tante altre sanguinose vicende.

Ed ogni persona ragionevole sa che la partecipazione italiana a quella guerra e' tre volte criminale: perche' complice della mattanza, perche' in violazione del diritto internazionale, perche' in violazione del dettato costituzionale.

Ma nell'indifferenza generale la guerra in Afghanistan continua.

Continuano le stragi.

Continua la partecipazione italiana.

Di questo orrore siamo testimoni.

 

28. CON CECILE KYENGE, CON LAURA BOLDRINI

 

Gli insulti e le aggressioni dei maschilisti e dei razzisti contro Cecile Kyenge e contro Laura Boldrini dimostrano in primo luogo lo squallore e la barbarie di chi quegli insulti pronuncia, di chi quelle aggressioni commette: dimostrano che i fascisti restano fascisti quale che sia la giubba che indossano.

Ma gli insulti e le aggressioni dei maschilisti e dei razzisti contro Cecile Kyenge e contro Laura Boldrini dimostrano anche quanto sia necessario ed urgente contrastare a tutti i livello la violenza maschilista e razzista.

Ed infine gli insulti e le aggressioni dei maschilisti e dei razzisti contro Cecile Kyenge e contro Laura Boldrini convocano ogni persona decente a prendere posizione: contro il fascismo, contro il maschilismo, contro il razzismo, contro la banalita' del male.

Agli insulti ed alle aggressioni dei maschilisti e dei razzisti contro Cecile Kyenge e contro Laura Boldrini deve rispondere la mobilitazione democratica e nonviolenta dell'intera popolazione civile italiana: nessun spazio politico ed istituzionale, nessuno spazio di propaganda, nessuna udienza nell'opinione pubblica devono essere concessi ai fascisti che vomitano veleno ed allevano squadristi: maschilismo e  razzismo sono crimini contro l'umanita'.

 

29. UN SEMPLICE PROVVEDIMENTO CHE SALVA LE VITE

 

Un semplice provvedimento che salva le vite: permettere a tutte le persone che vogliono venire in Italia di farlo in modo legale e sicuro (e risparmiando le ingenti somme che attualmente sono costrette a farsi rapinare dai trafficanti che gestiscono il florido mercato illegale creato dai governi europei a vantaggio delle mafie).

Tutto qui: basta consentire a tutti gli esseri umani la liberta' di movimento sul pianeta casa comune dell'umanita'.

L'Italia legiferi il diritto di tutti gli esseri umani ad entrare legalmente nel territorio italiano: questo semplice atto amministrativo farebbe cessare di colpo e del tutto l'immane strage dei migranti nel Mediterraneo.

Ogni migrante che muore annegato nel Mediterraneo, e' il nostro governo che lo ha assassinato.

 

30. NEL CENTENARIO DELLA SCOMPARSA DI AUGUST BEBEL

 

Si e' svolto la mattina di martedi' 13 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di August Bebel, nel centenario della scomparsa del grande militante e dirigente del movimento operaio.

*

August Bebel, nato a Deutz, nei pressi di Colonia, il 22 febbraio 1840, e deceduto a Passugg, in Svizzera, il 13 agosto 1913, operaio, tra i fondatori ed i massimi dirigenti del movimento socialdemocratico in Germania, parlamentare, e' stato una delle figure piu' grandi e piu' luminose della storia del movimento operaio: oltre che fondamentale organizzatore della classe operaia ed animatore delle lotte socialiste e democratiche, fu tra le figure piu' impegnate (anche subendo persecuzioni e carcere) nella lotta per la pace, contro l'imperialismo, il colonialismo e il militarismo, nella lotta per i diritti delle donne, nella lotta antirazzista.

Su tutte le questioni cruciali del nostro tempo la lotta di Bebel, la riflessione di Bebel, la testimonianza di Bebel, la lezione di Bebel, a cento anni dalla morte, e' ancora decisiva.

*

Nel nome di August Bebel continua la lotta contro la guerra e le uccisioni.

Nel nome di August Bebel continua la lotta contro lo sfruttamento e l'oppressione.

Nel nome di August Bebel continua la lotta contro la violenza maschilista.

Nel nome di August Bebel continua la lotta contro la violenza razzista.

Nel nome di August Bebel continua la lotta per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa della biosfera.

Nel nome di August Bebel la nonviolenza e' in cammino.

 

31. FAR CESSARE LA GUERRA

 

Far cessare la guerra significa salvare le vite delle persone che la guerra uccide.

 

32. PIETRO GORI E BERTOLT BRECHT

 

Si e' svolto la mattina di mercoledi' 14 agosto 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio in memoria di Pietro Gori, il grande poeta anarchico nato a Messina il 14 agosto 1865 e deceduto a Portoferraio l'8 gennaio 1911, e di Bertolt Brecht, il grande poeta e drammaturgo antifascista nato a Augusta il 10 febbraio 1898 e deceduto a Berlino il 14 agosto 1956.

Nel corso dell'incontro sono state lette e commentate - con viva commozione - alcune delle piu' note poesie e canzoni dei due autori, e sono state ripercorse le loro biografie, riassunte le loro opere principali, presentate alcune loro cruciali riflessioni.

Dalla testimonianza militante e dall'opera letteraria e di pensiero di Pietro Gori come da quella di Bertolt Brecht la nonviolenza in cammino eredita profonda ispirazione morale e politica e decisivi strumenti di interpretazione della realta', eredita l'esortazione al generoso e coraggioso impegno per la giustizia e la dignita' umana, la denuncia della violenza del sistema dello sfruttamento e della disumanizzazione, la proposta di una umanita' responsabile e solidale, la scelta di opporsi a tutte le menzogne ed a tutte le oppressioni, la prospettiva di una societa' egualitaria e libertaria non solo prefigurata ma gia' compresente nella stessa azione liberatrice, nella concreta prassi politica e culturale, nella viva lotta di liberazione dell'umanita' (azione, prassi, lotta che - nell'attrito ineludibile e nelle drammatiche dialettiche della storia effettuale - deve necessariamente vincolarsi alla coerenza tra mezzi e fini, al rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani: nella consapevolezza che il male commesso e' sempre irreversibile e che il movimento di liberazione dell'umanita' e' tale solo se nel suo stesso agire realizza il rispetto e la promozione dei diritti umani di tutti gli esseri umani).

Nel nome e nel ricordo di Pietro Gori e di Bertolt Brecht la nonviolenza e' in cammino.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac at tin.it

Numero 466 del 15 settembre 2013

 

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