Nonviolenza. Femminile plurale. 460



 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Numero 460 del 14 agosto 2013

 

In questo numero:

1. Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

2. Il conflitto delle interpretazioni. La lezione di Paul Ricoeur, un maestro della nonviolenza

3. Alcuni testi del mese di luglio 2013 (parte sesta)

4. La cosa piu' urgente: fermare il femminicidio

5. La sabbia nella testa

6. Rappresentazioni del mondo e dell'esistenza umana. Il gioco degli scacchi e il "De rerum natura" di Lucrezio

7. Ogni giorno

8. Finisca il regime berlusconiano, cada il governo, elezioni subito

9. Anche se non servisse a nulla

10. Si e' svolto a Viterbo un incontro di studio su Franca Ongaro Basaglia

11. Al crepuscolo del ventennio berlusconiano e' l'ora dell'alternativa nonviolenta

12. "Viterbo oltre il muro" chiede agli enti locali un impegno contro la guerra

13. Nell'anniversario della scomparsa di Rodolfo Morandi

14. Il conto del sangue versato

15. Per il centenario della nascita di Vittorio Sereni

16. Del razzismo, ancora una volta

17. Alla ministra Cecile Kyenge

18. Le vittime della guerra

19. Opporsi a maschilismo e razzismo

 

1. INIZIATIVE. SCIOPERIAMO. PER FERMARE LA CULTURA DELLA VIOLENZA

[Riproponiamo ancora una volta il seguente appello che abbiamo ricevuto alcune settimane fa da Barbara Romagnoli (per contatti: duepunti2 at yahoo.it) e dal centro interculturale "Trama di terre" (per contatti: info at tramaditerre.org). Per contattare le promotrici dell'appello e aderire ad esso: scioperodonne2013 at gmail.com]

 

Scioperiamo. Per fermare la cultura della violenza

*

Alla presidente della Camera, Laura Boldrini

Alla ministra delle Pari Opportunita', Josefa Idem

Alla segretaria della Confederazione Generale del Lavoro, Susanna Camusso

A tutte le donne delle istituzioni, delle arti e dei mestieri

A tutte noi

*

Pensavamo che l'uccisione di Fabiana, bruciata viva dal fidanzato sedicenne, esprimesse un punto di non ritorno. Invece no. L'insulto che e' stato rivolto alla ministra Cecile Kyenge - da un'altra donna - dice molto piu' di quanto non vogliamo ammettere. E di fronte ad una violenza verbale simile, non ci sono scuse o giustificazioni che tengano. Noi non siamo mai state silenziose, abbiamo sempre denunciato questi fatti, le violenze fisiche e quelle verbali. Ma non basta.

Non basta piu' il lavoro dei centri antiviolenza, fondamentale e prezioso. E non bastano le promesse di leggi che neanche arrivano. La ratifica della convenzione di Istanbul? Un passo importante, ma bisogna aspettare e aspettare. E noi non vogliamo piu' limitarci a lanciare appelli che raccolgono migliaia di firme ma restano solo sulla carta; a proclamarci indignate per una violenza che non accenna a smettere; a fare tavole rotonde, dibattiti politici, incontri. Adesso chiediamo di piu'.

Chiediamo di poter vivere in una societa' che vuole realmente cambiare la cultura che alimenta questa mentalita' maschilista, patriarcale, trasversale, acclarata e spesso occulta, che noi riteniamo totalmente responsabile della mancanza di rispetto per le donne, e che non fa nulla per fermare questo inutile e doloroso femminicidio italiano.

Chiediamo che la parola femminicidio non venga piu' sottovalutata, svilita, criticata. Perche' racconta di un fenomeno che ancora in troppi negano, o che sia qualcosa che non li riguarda. O addirittura che molte delle donne uccise o violate, in fondo in fondo, qualche sbaglio lo avevano fatto. Quanta disumanita' nel non voler vedere il nostro immenso lavoro, quello pagato e quello non pagato, il lavoro di cura e riproduttivo, il genio, la creativita', il ruolo multiforme delle donne.

Chiediamo di fermarci. A tutte: madri, sorelle, figlie, nonne, zie, compagne, amanti, mogli, operaie, commesse, maestre, infermiere, badanti, dirigenti, fornaie, dottoresse, farmaciste, studentesse, professoresse, ministre, contadine, sindacaliste, impiegate, scrittrici, attrici, giornaliste, registe, precarie, artiste, atlete, disoccupate, politiche, funzionarie, fisioterapiste, babysitter, veline, parlamentari, prostitute, autiste, cameriere, avvocate, segretarie.

Fermiamoci per 24 ore da tutto quello che normalmente facciamo. Proclamiamo uno sciopero generale delle donne che blocchi questo maledetto paese. Perche' sia chiaro che senza di noi, noi donne, non si va da nessuna parte. Senza il rispetto per la nostra autodeterminazione e il nostro corpo non c'e' societa' che tenga. Perche' la rabbia e il dolore, lo sconforto e l'indignazione, la denuncia e la consapevolezza, hanno bisogno di un gesto forte.

Scioperiamo per noi e per tutte le donne che ogni giorno rischiano la loro vita. Per le donne che verranno, per gli uomini che staranno loro accanto.

Unisciti a noi, firma e diffondi questo appello. Insieme, poi, decideremo una data.

scioperodonne2013 at gmail.com

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Barbara Romagnoli (giornalista freelance)

Adriana Terzo (giornalista freelance)

Tiziana Dal Pra (presidente del centro interculturale Trama di Terre)

 

2. INCONTRI. IL CONFLITTO DELLE INTERPRETAZIONI. LA LEZIONE DI PAUL RICOEUR, UN MAESTRO DELLA NONVIOLENZA

 

Si e' svolto nel pomeriggio di mercoledi' 14 agosto 2013 a Viterbo un incontro di studio su "Il conflitto delle interpretazioni. La lezione di Paul Ricoeur, un maestro della nonviolenza".

All'incontro ha preso parte il responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo.

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Paul Ricoeur, filosofo francese, nato nel 1913 e deceduto nel maggio 2005; amico di Mounier, collaboratore di "Esprit", docente universitario, uno dei pensatori piu' influenti del Novecento, persona buona. Dal sito dell'Enciclopedia multimediale delle scienze filosofiche riprendiamo questa breve scheda: "Paul Ricoeur nasce a Valence (Drome) il 27 febbraio 1913. Compie i suoi studi di filosofia prima all'Universita' di Rennes, poi alla Sorbonne, dove nel 1935, passa l'agregation. Mobilitato nel 1939, viene fatto prigioniero e nel campo comincia a tradurre con Mikel Dufrenne Ideen I di Husserl. Dal 1945 al 1948 insegna al College Cevenol di Chambon-sur-Lignon, e successivamente Filosofia morale all'Universita' di Strasburgo, sulla cattedra che era stata di Jean Hyppolite, e dal 1956 Storia della filosofia alla Sorbona. Amico di Emmanuel Mounier, collabora alla rivista "Esprit". Dal 1966 al 1970 insegna nella nuova Universita' di Nanterre, di cui e' rettore tra il marzo 1969 e il marzo 1970, con il proposito di realizzare le riforme necessarie a fronteggiare la contestazione studentesca e, contemporaneamente, presso la Divinity School dell'Universita' di Chicago. Nel 1978 ha realizzato per conto dell'Unesco una grande inchiesta sulla filosofia nel mondo. Nel giugno 1985 ha ricevuto il premio "Hegel" a Stoccarda. Attualmente [quando questa scheda fu redatta, Ricoeur e' poi scomparso nel 2005 - ndr] e' direttore del Centro di ricerche fenomenologiche ed ermeneutiche". Opere di Paul Ricoeur: segnaliamo i suoi libri Karl Jaspers et la philosophie de l'existence (con Mikel Dufrenne), Seuil; Gabriel Marcel et Karl Jaspers, Le temps present; Filosofia della volonta' I. Il volontario e l'involontario, Marietti; Storia e verita', Marco; Finitudine e colpa I. L'uomo fallibile, Il Mulino; Finitudine e colpa II. La simbolica del male, Il Mulino; Della interpretazione. Saggio su Freud, Jaca Book, poi Il Melangolo; Entretiens Paul Ricoeur - Gabriel Marcel, Aubier; Il conflitto delle interpretazioni, Jaca Book; La metafora viva, Jaca Book; Tempo e racconto I, Jaca Book; Tempo e racconto II. La configurazione nel racconto di finzione, Jaca Book; Tempo e racconto III. Il tempo raccontato, Jaca Book; Dal testo all'azione. Saggi di ermeneutica II, Jaca Book; Il male. Una sfida alla filosofia e alla teologia, Morcelliana; A l'ecole de la fenomenologie, Vrin; Se' come un altro, Jaca Book; Lectures 1. Autour du politique, Seuil; Lectures 2. La contree des philosophes, Seuil; Lectures 3. Aux frontieres de la philosophie, Seuil; Le juste, Esprit; Reflexion faite. Autobiographie intellectuelle, Esprit; La critica e la convinzione (colloqui con Francois Azouvi e Marc de Launay), Jaca Book. Segnaliamo inoltre: Kierkegaard. La filosofia e l'"eccezione", Morcelliana; Tradizione o alternativa, Morcelliana, e l'antologia Persona, comunita' e istituzioni, Edizioni cultura della pace. Opere su Paul Ricoeur: segnaliamo particolarmente alcune recenti monografie: Francesca Brezzi, Ricoeur. Interpretare la fede, Edizioni Messaggero Padova, 1999; Domenico Jervolino, Introduzione a Ricoeur, Morcelliana, Brescia 2003; Francesca Brezzi, Introduzione a Ricoeur, Laterza, Roma-Bari 2006.

 

3. MATERIALI. ALCUNI TESTI DEL MESE DI LUGLIO 2013 (PARTE SESTA)

 

Riproponiamo qui alcuni testi apparsi sul nostro foglio nel mese di luglio 2013.

 

4. LA COSA PIU' URGENTE: FERMARE IL FEMMINICIDIO

 

La cosa piu' urgente e' fermare il femminicidio.

E' fermare la violenza maschilista e patriarcale.

E quindi far cessare la guerra e tutte le uccisioni.

E quindi far cessare il razzismo e tutte le persecuzioni.

E quindi far cessare la schiavitu'.

E quindi far cessare la distruzione della biosfera.

*

La cosa piu' urgente e' fermare il femminicidio.

E' fermare la violenza maschilista e patriarcale.

Tutto il resto ne consegue.

*

La cosa piu' urgente e' fermare il femminicidio.

E' fermare la violenza maschilista e patriarcale.

Solo la nonviolenza puo' salvare l'umanita'.

 

5. LA SABBIA NELLA TESTA

 

E' sorprendente come il ceto politico cerchi di far finta di niente in relazione al fatto che il 30 luglio il signor B. sara' verosimilmente condannato in via definitiva a una dura pena per un grave reato, e all'interdizione dai pubblici uffici.

Il signor B. e' non solo il capo, ma il demiurgo della destra golpista e criminale italiana che negli ultimi venti anni ha portato il paese alla catastrofe.

E senza il signor B. quella destra golpista e criminale che in questi venti anni ha compiuto misfatti indicibili al governo del paese semplicemente non sarebbe esistita se non come fenomeno di malaffare all'ingrosso e al minuto, di criminale follia estremamente marginale, di manovalanza di piccolo cabotaggio nella corruzione della pubblica amministrazione e nel procacciamento di affari illeciti per i poteri criminali, di banda razzista ad alto tasso alcolemico, di sodalizio di prosseneti, di clientelismo e ciarlataneria, di barbarie da caserma, di delirio da osteria.

Invece lungo un ventennio il signor B. ha portato al governo del paese questa destra golpista e criminale, ha fatto dei caporioni e dei caudatari di questa destra golpista e criminale parlamentari e ministri; ha imposto sull'Italia il dominio della destra golpista, razzista, mafiosa, fascista, rapinatrice e corruttrice.

Ora tutto cio' sta per finire.

Ma un ceto politico di manutengoli e di ipnotizzati sembra non avvedersene, o di non avvedersene finge.

*

Ce ne avvediamo invece noi.

E ne deduciamo alcune conseguenze ineludibili.

1. Che occorre che cada subito il governo complice di Berlusconi.

2. Che occorre che subito dopo la caduta del governo sia sciolto il parlamento complice di Berlusconi.

3. Che occorre si vada subito a nuove elezioni.

4. E che in queste nuove elezioni si presenti finalmente la sinistra della nonviolenza, con la sua autonoma proposta di governo ovvero di trasformazione nonviolenta della societa'.

5. E che la sinistra della nonviolenza si presenti come promotrice e parte della coalizione dell'intero fronte antifascista democratico.

6. La coalizione dell'intero fronte antifascista democratico che puo' e deve una volta per tutte sconfiggere nel confronto elettorale la destra golpista, razzista, mafiosa, fascista, rapinatrice e corruttrice berlusconiana.

7. Il fronte antifascista democratico unito dal programma comune della legalita' costituzionale, della democrazia come metodo e come sistema, del rispetto dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della difesa della biosfera.

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Contro la destra golpista e corruttrice: per la legalita' costituzionale.

Contro la destra golpista e corruttrice: per il bene comune.

Contro la destra golpista e corruttrice: per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Per la sinistra della nonviolenza: femminista ed ecologista, socialista e libertaria.

Per la sinistra della nonviolenza: da ciascuno secondo le sue capacita', a ciascuno secondo i suoi bisogni.

Per la sinistra della nonviolenza: vi e' una sola umanita', in un unico mondo vivente casa comune dell'umanita' intera e di cui l'intera umanita' deve prendersi cura.

*

Con un programma essenziale che dica: no alla guerra e alle uccisioni.

Con un programma essenziale che dica: no al razzismo e alle persecuzioni.

Con un programma essenziale che dica: no alla violenza maschilista e patriarcale.

Con un programma essenziale che dica: no alla schiavitu' e alla distruzione dell'ambiente.

Con un programma essenziale che dica: tutti gli esseri umani hanno diritto alla casa, al lavoro, al sapere, alla salute, all'assistenza, a un ambiente vivibile, alla pace, alla liberta' e alla giustizia, alla convivenza e alla solidarieta'.

 

6. RAPPRESENTAZIONI DEL MONDO E DELL'ESISTENZA UMANA. IL GIOCO DEGLI SCACCHI E IL "DE RERUM NATURA" DI LUCREZIO

 

Si e' svolto nella serata di martedi' 23 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su "Rappresentazioni del mondo e dell'esistenza umana. Il gioco degli scacchi e il De rerum natura di Lucrezio".

L'incontro e' stato diviso in due parti.

Nella prima si e' riflettuto sul gioco degli scacchi, le varie articolazioni della sua pratica (gioco dal vivo, gioco per corrispondenza, studi, problemi, scacchi eterodossi, teoria, storia), i rapporti tra gli scacchi e le rappresentazioni artistiche e letterarie, le speculazioni filosofiche e le ricerche scientifiche.

Nella seconda parte dell'incontro e' proseguita l'approfondita ricognizione del capolavoro di Lucrezio.

 

7. OGNI GIORNO

 

Ogni giorno vogliamo continuare a ripeterlo: cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Gia' troppe persone sono state uccise.

Solo la pace salva le vite.

 

8. FINISCA IL REGIME BERLUSCONIANO, CADA IL GOVERNO, ELEZIONI SUBITO

 

Con l'ovvia condanna definitiva il prossimo 30 luglio Berlusconi sara' interdetto dai pubblici uffici.

E poiche' tutta la destra golpista, neofascista e razzista che in questi vent'anni ha lungamente governato e tuttora governa in modo scellerato questo sventurato paese esiste solo in quanto creatura di Berlusconi (senza Berlusconi i razzisti della Lega e i neofascisti variamente denominati probabilmente non arriverebbero neppure a superare la soglia minima per entrare in parlamento), ne consegue che interdetto Berlusconi dai pubblici uffici tutti i suoi famuli non godrebbero piu' di quel vasto consenso che Berlusconi in prima persona calamitava su di se' utilizzando spregiudicatamente le tecniche pubblicitarie di mistificazione e di manipolazione di cui un miliardario padrone di influenti reti televisive e' maestro e donno.

Ed e' quindi semplicemente scandaloso che la destra golpista, neofascista e razzista berlusconiana continui a governare.

Ergo, un percorso lineare ed ineludibile si apre: dopo la condanna di Berlusconi si dimetta il governo; dopo le dimissioni del governo si sciolgano le Camere; dopo lo scioglimento delle Camere si torni alle urne.

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Le dimissioni del governo sono un atto dovuto: come si puo' ammettere che governi il paese un esecutivo che in rilevante misura dipende da un condannato per gravi reati, perdipiu' interdetto dai pubblici uffici? E se il governo non intende dimettersi, che lo faccia cadere il parlamento, togliendogli la fiducia.

Ma non basta: caduto il governo occorre sciogliere il parlamento. Poiche' comunque questo parlamento e' per un terzo nelle mani dei berlusconiani, ed anche tra i parlamentari delle altre forze politiche i longevi manutengoli di Berlusconi sono legione. Prova ne e' che pur essendoci stata dopo il voto di febbraio la possibilita' numerica di fare un governo senza Berlusconi, ed essendosi per questo impegnato quel segretario del Partito Democratico che pure le elezioni aveva vinto, l'occulta alleanza - davvero inquietante e ripugnante - tra altri gruppi e poteri e personaggi antidemocratici ha impedito che questa possibilita' si realizzasse.

Occorre sciogliere il parlamento e andare a nuove elezioni, per liberarsi della destra golpista, razzista, fascista, maschilista, mafiosa, corrotta berlusconiana e della nuova destra "antipolitica", sia tecnocratica che populista, irrazionalista e totalitaria.

Ed occorre andare a nuove elezioni sapendo che Berlusconi tentera' comunque il tutto per tutto, e gettera' nella mischia tutta la potenza delle sue ricchezze frutto di pratiche lecite e illecite, tutta la sua forza di manipolazione dell'opinione pubblica, tutta la sua capacita' di ricatto su quanti in varie forme e varia misura gli sono stati complici in passato.

Cosicche' occorrera' andare a nuove elezioni con una consapevolezza chiara e forte: che occorre coalizzare l'intero fronte antifascista democratico; che questa coalizione dell'intero fronte antifascista democratico potra' e dovra' unirsi su un programma minimo mantenendo molte e profonde differenze su questioni anche fondamentali; che questo programma minimo dovra' avere pochi e netti elementi qualificanti: il rispetto dei principi fondamentali della Costituzione della Repubblica Italiana; la scelta della democrazia come metodo e come sistema; la difesa intransigente dei diritti umani di tutti gli esseri umani; la difesa della biosfera; la pace; una politica di intervento pubblico a sostegno dei poveri e degli impoveriti, ovvero contro la rapina e la violenza dei poteri economici dominanti; una politica del diritto alla casa, al lavoro, al sapere, alla salute, all'assistenza, a un ambiente vivibile, alla pace, alla liberta' e alla giustizia, alla convivenza e alla solidarieta': ovvero una politica dell'autentica legalita' e della concreta responsabilita'.

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Ma perche' questa coalizione dell'intero fronte antifascista democratico possa darsi, occorre che in essa sia presente in modo autonomo e riconoscibile la sinistra che oggi occorre: che e' la sinistra della nonviolenza. La sinistra della nonviolenza: femminista ed ecologista, socialista e libertaria, che negli Statuti della Prima Internazionale, nelle Tre ghinee di Virginia Woolf, nella riflessione attuale di Vandana Shiva trovi alcuni dei suoi fondamentali punti di riferimento. E che si presenti nella coalizione dell'intero fronte antifascista democratico condividendo il programma minimo comune e recando anche il proprio contributo programmatico, il proprio programma nonviolento di governo del paese che abbia come sue direttrici d'azione quelle indicate nella Carta del Movimento Nonviolento: "1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

 

9. ANCHE SE NON SERVISSE A NULLA

 

Anche se ripeterlo non servisse a nulla, continuiamo a scriverlo che la guerra afgana e' una mostruosa carneficina.

Anche se ripeterlo non servisse a nulla, continuiamo a scriverlo che l'Italia deve cessare immediatamente di partecipare a questo crimine.

Anche se ripeterlo non servisse a nulla, continuiamo a scriverlo che l'Italia deve cessare di fare la guerra e deve cominciare ad impegnarsi per fare la pace.

Anche se ripeterlo non servisse a nulla, diciamolo chiaro che e' dovere del popolo italiano far cessare la partecipazione italiana alla guerra assassina.

Anche se ripeterlo non servisse a nulla, tentiamo almeno di opporci all'eccidio.

La guerra uccide gli esseri umani.

La pace salva le vite.

*

A chi ci legge chiediamo di diffondere questa richiesta: che cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

A chi ci legge chiediamo di scrivere al governo, al parlamento, agli enti locali formulando questa richiesta: che cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

A chi ci legge chiediamo di scrivere ai mezzi d'informazione perche' facciano conoscere questa richiesta: che cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

A chi ci legge chiediamo di organizzare iniziative di sostegno a questa richiesta: che cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

La guerra uccide gli esseri umani.

La pace salva le vite.

*

Cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Cessi immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

La guerra uccide gli esseri umani.

La pace salva le vite.

 

10. SI E' SVOLTO A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO SU FRANCA ONGARO BASAGLIA

 

Si e' svolto la mattina di giovedi' 25 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio su Franca Ongaro Basaglia, attivista e pensatrice della dignita' e dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della solidarieta' e della liberazione.

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Franca Ongaro Basaglia, intellettuale italiana di straordinario impegno civile, pensatrice di profondita', finezza e acutezza straordinarie, insieme al marito Franco Basaglia e' stata tra i protagonisti del movimento di psichiatria democratica; e' deceduta nel gennaio 2005. Tra i suoi libri segnaliamo particolarmente: Salute/malattia, Einaudi, Torino 1982; Manicomio perche'?, Emme Edizioni, Milano 1982; Una voce: riflessioni sulla donna, Il Saggiatore, Milano 1982; Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo, Editori Riuniti, Roma 1987; in collaborazione con Franco Basaglia ha scritto La maggioranza deviante, Crimini di pace, Morire di classe, tutti presso Einaudi; ha collaborato anche a L'istituzione negata, Che cos'e' la psichiatria, e a molti altri volumi collettivi. Ha curato l'edizione degli Scritti di Franco Basaglia. Dalla recente antologia di scritti di Franco Basaglia, L'utopia della realta', Einaudi, Torino 2005, da Franca Ongaro Basaglia curata, riprendiamo la seguente notizia biobibliografica, redatta da Maria Grazia Giannichedda, che di entrambi fu collaboratrice: "Franca Ongaro e' nata nel 1928 a Venezia dove ha fatto studi classici. Comincia a scrivere letteratura infantile e i suoi racconti escono sul "Corriere dei Piccoli" tra il 1959 e il 1963 insieme con una riduzione dell'Odissea, Le avventure di Ulisse, illustrata da Hugo Pratt, e del romanzo Piccole donne di Louise May Alcott. Ma sono gli anni di lavoro nell'ospedale psichiatrico di Gorizia, con il gruppo che si sta raccogliendo attorno a suo marito Franco Basaglia, a determinare la direzione dei suoi interessi e del suo impegno. Nella seconda meta' degli anni '60 scrive diversi saggi con Franco Basaglia e con altri componenti del gruppo goriziano e due suoi testi - "Commento a E. Goffman. La carriera morale del malato di mente" e "Rovesciamento istituzionale e finalita' comune" - fanno parte dei primi libri che documentano e analizzano il lavoro di apertura dell'ospedale psichiatrico di Gorizia, Che cos'e' la psichiatria (1967) e L'istituzione negata (1968). E' sua la traduzione italiana dei testi di Erving Goffman Asylums e Il comportamento in pubblico, editi da Einaudi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 con saggi introduttivi di Franco Basaglia e Franca Ongaro, che traduce e introduce anche il lavoro di Gregorio Bermann La salute mentale in Cina (1972). Dagli anni '70 Franca Ongaro e' coautrice di gran parte dei principali testi di Franco Basaglia, da Morire di classe (1969) a La maggioranza deviante (1971), da Crimini di pace (1975) fino alle Condotte perturbate. Nel 1981 e 1982 cura per Einaudi la pubblicazione dei due volumi degli Scritti di Franco Basaglia. Franca Ongaro e' anche autrice di volumi e saggi di carattere filosofico e sociologico sulla medicina moderna e le istituzioni sanitarie, sulla bioetica, la condizione della donna, le pratiche di trasformazione delle istituzioni totali. Tra i suoi testi principali, i volumi Salute/malattia. Le parole della medicina (Einaudi, Torino 1979), raccolta delle voci di sociologia della medicina scritte per l'Enciclopedia Einaudi; Una voce. Riflessioni sulla donna (Il Saggiatore, Milano 1982) che include la voce "Donna" dell'Enciclopedia Einaudi; Manicomio perche'? (Emme Edizioni, Milano 1982); Vita e carriera di Mario Tommasini burocrate scomodo narrate da lui medesimo (Editori Riuniti, Roma 1987). Tra i saggi, Eutanasia, in "Democrazia e Diritto", nn. 4-5 (1988); Epidemiologia dell'istituzione psichiatrica. Sul pensiero di Giulio Maccacaro, in Conoscenze scientifiche, saperi popolari e societa' umana alle soglie del Duemila. Attualita' del pensiero di Giulio Maccacaro, Cooperativa Medicina Democratica, Milano 1997; Eutanasia. Liberta' di scelta e limiti del consenso, in Roberta Dameno e Massimiliano Verga (a cura di), Finzioni e utopie. Diritto e diritti nella societa' contemporanea, Angelo Guerrini, Milano 2001. Dal 1984 al 1991 e' stata, per due legislature, senatrice della sinistra indipendente, e in questa veste e' stata leader della battaglia parlamentare e culturale per l'applicazione dei principi posti dalla riforma psichiatrica, tra l'altro come autrice del disegno di legge di attuazione della "legge 180" che diventera', negli anni successivi, testo base del primo Progetto obiettivo salute mentale (1989) e di diverse disposizioni regionali. Nel luglio 2000 ha ricevuto il premio Ives Pelicier della International Academy of Law and Mental Health, e nell'aprile 2001 l'Universita' di Sassari le ha conferito la laurea honoris causa in Scienze politiche. E' morta nella sua casa di Venezia il 13 gennaio 2005".

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi testi da Salute/malattia. Le parole della medicina (1979), da Una voce. Riflessioni sulla donna (1982), e da varie altre opere pubblicate in collaborazione con Franco Basaglia ed altre ed altri.

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Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha ricordato ancora una volta come Franca Ongaro Basaglia sia stata la piu' importante pensatrice del movimento della psichiatria democratica, con una straordinaria capacita' di cogliere ed enunciare - con sguardo e con voce di donna - gli intrecci cruciali e flagranti (e nondimeno complessi) tra la prassi di liberazione del movimento di lotta contro le istituzioni totali e della concreta presa in carico politica ed esistenziale della solidarieta' con chi soffre, e le altre prese di coscienza, le altre lotte di liberazione: contro il maschilismo, contro il razzismo, contro il colonialismo, contro la violenza delle classi, delle ideologie e degli apparati dominanti.

Ma Franca Ongaro Basaglia e' stata anche una straordinaria traduttrice delle esperienze e delle riflessioni del movimento in attivita' legislativa; la sua azione parlamentare da senatrice della sinistra indipendente e' stata di un concretezza, una coerenza ed un'efficacia esemplari.

Ed e' stata altresi' costruttrice di incontri e sinergie tra culture ed esperienze diverse, tra movimenti di lotta spesso attraversati da contraddizioni (inter ed infra: nelle loro relazioni reciproche ed al loro stesso interno), riuscendo sovente a proporre sintesi chiarificatrici che hanno fortemente contribuito all'illimpidimento e alla crescita dei movimenti, ed alla conquista di decisivi risultati pratici di solidarieta' e di liberazione: risultati sociali, politici, organizzativi e legislativi, ma anche culturali, di consapevolezza e di civilta'.

Franca Ongaro Basaglia e' stata e resta una fondamentale maestra della teoria e della pratica della nonviolenza in cammino.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta pieno sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta' e per i diritti in cui il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' particolarmente impegnato in questo periodo:

a) all'iniziativa contro i cacciabombardieri F-35 e le navi da guerra del programma Fremm; iniziativa che deve proseguire anche dopo lo sciagurato voto del Senato il 16 luglio;

b) all'iniziativa per la cessazione immediata della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan;

c) all'appello allo sciopero delle donne contro il femminicidio, ed alla richiesta che siano immediatamente concretamente realizzate tutte le iniziative adeguate contro la violenza sulle donne previste dalla Convenzione di Istanbul recentemente ratificata all'unanimita' dal parlamento italiano;

d) all'appello per l'asilo ad Edward Snowden;

e) alla richiesta di liberazione di Bradley Manning;

f) all'impegno affinche' siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti: ed in particolare affinche':

- sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica";

- cessi la persecuzione dei migranti;

- sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'";

- siano aboliti i campi di concentramento;

- siano abolite le deportazioni;

- cessi la schiavitu';

- sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera;

- sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune;

- sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso altresi' pieno sostegno:

g) alle iniziative promosse dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" a Viterbo per l'acqua potabile bene comune e diritto umano e per la difesa della biosfera;

h) alle iniziative per il risanamento del lago di Vico;

i) alle iniziative per la riduzione e la riconversione del polo energetico Civitavecchia-Montalto e contro le centrali a combustibili fossili;

l) alle iniziative del movimento contro le centrali a biomasse e biogas.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso inoltre pieno sostegno:

m) all'iniziativa per la formazione delle forze dell'ordine alla conoscenza e all'uso della nonviolenza;

n) alla preparazione della Giornata internazionale della nonviolenza del 2 ottobre;

o) alla preparazione dell'iniziativa "Ogni vittima ha il volto di Abele" del 4 novembre.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno infine espresso profonda gratitudine e persuasa solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge e pieno sostegno al suo impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ugualmente hanno espresso gratitudine e solidarieta' anche alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e formulato l'auspicio che essa possa essere la prossima Presidente della Repubblica.

 

11. AL CREPUSCOLO DEL VENTENNIO BERLUSCONIANO E' L'ORA DELL'ALTERNATIVA NONVIOLENTA

 

Dal 30 luglio la destra golpista, razzista, fascista, maschilista, mafiosa, corruttrice non potra' piu' essere guidata nelle istituzioni dal grande stregone che l'ha creata e condotta alla vittoria e al saccheggio per ben due tragiche decadi: con la prevedibile condanna in via definitiva di Berlusconi per i reati a lui ascritti, e con l'interdizione dai pubblici uffici, finisce il secondo funesto ventennio dell'Italia unificata, e fortunatamente stavolta almeno senza le stragi e le macerie della guerra nel nostro paese (nel nostro paese, poiche' in Afghanistan invece l'Italia e' criminalmente, abominevolmente compartecipe e corresponsabile delle macerie e delle stragi dalla guerra provocate cola').

Il giorno dopo la sentenza della Corte di Cassazione si porra' inevitabilmente l'esigenza dell'allontanamento dal governo dei manutengoli berlusconiani; si porra' inevitabilmente l'esigenza delle dimissioni ovvero della caduta del governo; si porra' inevitabilmente l'esigenza dello scioglimento delle Camere e di nuove elezioni (l'ipotesi di un nuovo governo espresso da questo parlamento, che releghi all'opposizione i complici e i famuli e i casigliani di Berlusconi e' inverosimile essendo i numeri quelli che sono ed il ceto politico quello che e' - si poteva e si doveva fare una coalizione democratica di governo quando subito dopo le elezioni di febbraio la proponeva ragionevolmente Bersani, ma troppi gentiluomini di ventura per loro calcoli infami preferirono che il berlusconismo sconfitto nelle urne tornasse a governare ancora una volta).

E dunque: cada il governo, si sciolga il parlamento e si torni a votare. E' cio' che la situazione richiede.

*

Ma la situazione richiede anche qualcosa di piu': richiede che le prossime elezioni vedano presente e protagonista la sinistra della nonviolenza, che si faccia persuasa promotrice della coalizione piu' ampia possibile dell'area antifascista democratica, cosi' che finalmente si vada a un confronto netto tra campo democratico e campo fascista, e si possa finalmente sconfiggere definitivamente la destra eversiva berlusconiana e le nuove destre che da Berlusconi mutuano pressoche' tutto anche se pretendono di essere ad essolui avversarie (si e' visto flagrante in questi anni il loro effettuale totalitarismo e la loro fin esibita subalternita' alla destra eversiva; e si e' visto in questi mesi quale e' stato il loro ruolo effettuale nella vicenda parlamentare che ha riportato Berlusconi al governo).

*

La situazione richiede la sinistra della nonviolenza per la coalizione dell'intero fronte antifascista e nella coalizione dell'intero fronte antifascista.

La situazione richiede questa coalizione, poiche' senza di essa si rischia di non uscire dallo stallo (ovvero si rischia di continuare a sprofondare nel precipizio) o addirittura di consegnare ancora una volta la vittoria elettorale e quindi il governo del paese alla destra antidemocratica vecchia e nuova.

La situazione richiede che questa coalizione abbia un programma minimo che sia un esplicito accordo limitato, un accordo semplice e limpido su alcuni contenuti definiti con chiarezza tra soggetti diversi che su altre questioni restano su posizioni distinte e prevedibilmente anche distanti.

La situazione richiede soprattutto che la sinistra della nonviolenza si presenti con sue liste e formuli un suo programma sul quale chiedere un consenso popolare forte per divenire egemone nel campo democratico: un programma femminista ed ecologista, socialista e libertario, un programma contro la guerra e contro il razzismo, un programma di lotta nonviolenta delle persone e delle classi oppresse e sfruttate per realizzare gli scopi enunciati nei principi fondamentali della Costituzione repubblicana. Un programma che assuma come criteri le direttrici d'azione della Carta del Movimento Nonviolento fondato da Aldo Capitini: "1. l'opposizione integrale alla guerra; 2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali, l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza geografica, al sesso e alla religione; 3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio comunitario; 4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo".

*

E quando diciamo la sinistra della nonviolenza pensiamo alle persone, ai movimenti, alle organizzazioni, alle esperienze che conducono le lotte sociali contro la violenza del maschilismo; che conducono le lotte sociali contro la violenza del capitale; che conducono le lotte sociali contro la violenza del razzismo; che conducono le lotte sociali contro la violenza del militarismo, del riarmo, della guerra; che conducono le lotte sociali contro la violenza del consumismo; che conducono le lotte sociali contro la violenza dell'oscurantismo e del totalitarismo; che conducono le lotte sociali contro la violenza mafiosa, contro la violenza imperiale, contro la violenza fin microfisica degli apparati del potere.

Quando diciamo la sinistra della nonviolenza pensiamo alle persone, ai movimenti, alle organizzazioni, alle esperienze che nella lotta politica e sociale e culturale ed insieme nella vita quotidiana lottano contro le gerarchie che negano la dignita' umana alla maggioranza dell'umanita'; pensiamo alle persone, ai movimenti, alle organizzazioni, alle esperienze che nella lotta politica e sociale e culturale ed insieme nella vita quotidiana lottano contro la devastazione della biosfera.

La sinistra della nonviolenza e' ora messa alla prova. E il tempo concesso per decidersi, organizzarsi, mobilitarsi ed agire e' poco.

 

12. "VITERBO OLTRE IL MURO" CHIEDE AGLI ENTI LOCALI UN IMPEGNO CONTRO LA GUERRA

 

"Viterbo oltre il muro" condivide e ripropone l'appello agli enti locali affinche' si impegnino per la cessazione della illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

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Ai sindaci dei Comuni

ai Presidenti delle Province

ai Presidenti delle Regioni

Egregi signori,

come si puo' restare indifferenti dinanzi all'orrore dei quotidiani massacri in Afghanistan?

Come si puo' restare indifferenti dinanzi all'illegale ed insensata partecipazione italiana a quella guerra scellerata?

Troppe persone sono gia' state assurdamente uccise.

La guerra consiste di stragi.

Solo la pace salva le vite.

Si adoperi l'Italia per la pace e i diritti umani.

Il primo diritto di ogni essere umano e' il diritto a non essere ucciso.

Cessi subito la partecipazione italiana alla guerra.

Vi chiediamo di chiedere al governo di far cessare immediatamente l'illegale ed insensata partecipazione italiana alla guerra in corso in Afghanistan.

Vi chiediamo di chiedere al governo di cessare immediatamente di sperperare delittuosamente ingentissime risorse pubbliche per far morire degli esseri umani.

Vi chiediamo di chiedere al governo di utilizzare piuttosto quelle ingentissime risorse pubbliche per salvare la vita delle persone: per educazione, sanita', assistenza, infrastrutture civili, tutela e risanamento ambientale, diritto alla casa e al lavoro.

Vi chiediamo di chiedere al governo di rispettare finalmente la Costituzione della Repubblica Italiana a cui tutti i ministri hanno giurato di essere fedeli; la Costituzione troppo a lungo scandalosamente violata; la Costituzione che dichiara che "L'Italia ripudia la guerra".

"Viterbo oltre il muro", gruppo di formazione e informazione nonviolenta

Viterbo, 25 luglio 2013

*

Il gruppo di formazione e informazione nonviolenta "Viterbo oltre il muro" ha realizzato tra il 2009 e il 2011 una intensa attivita' formativa, con una prolungata serie di incontri a cadenza settimanale. Alcuni dei suoi animatori hanno realizzato nel 2010 una rilevante ricerca sulla situazione attuale della nonviolenza in Italia, con centinaia di interviste ai principali studiosi ed attivisti della nonviolenza nel nostro paese. Il gruppo ha sostenuto altre associazioni impegnate in iniziative di difesa dei diritti umani, per la pace, per la difesa della biosfera, sia partecipando ad incontri formativi, di studio e di riflessione, sia contribuendo a mobilitazioni civiche caratterizzate dalla scelta nitida e intransigente della democrazia, della solidarieta', della responsabilita' e della nonviolenza, sia collaborando attivamente col "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo che dagli anni Settanta del secolo scorso e' la memoria storica e il principale punto di riferimento dell'impegno pacifista, antimilitarista, ecologista e nonviolento nell'Alto Lazio e che da quattordici anni pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino".

 

13. NELL'ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI RODOLFO MORANDI

 

Si e' svolto la mattina di venerdi' 26 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro in memoria di Rodolfo Morandi, nell'anniversario della scomparsa, avvenuta a Milano il 27 luglio 1955.

*

Rodolfo Morandi (1903-1955) e' stato un dirigente del movimento operaio, antifascista, esule, rientrato in Italia fu incarcerato dalla dittatura, liberato alla caduta di Mussolini, dirigente della Resistenza, all'indomani della Liberazione fu segretario del partito socialista, costituente, ministro nei primi governi d'unita' antifascista; giurista, economista, saggista. Tra le opere di Rodolfo Morandi: Storia della grande industria moderna, Laterza, Bari 1931; La democrazia del socialismo, Einaudi, Torino 1975; La politica unitaria, Einaudi, Torino 1975; Democrazia diretta e riforme di struttura, Einaudi, Torino 1975.

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Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi testi ed interventi.

Concludendo l'incontro, il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha evidenziato come alcune delle proposte morandiane siano ancora di grande attualita' e possano costituire elementi decisivi di un programma di politica economica socialista e di democrazia consiliare in grado di fronteggiare la crisi presente in alcuni suoi aspetti cruciali.

E' proprio la profondita' della crisi economica ed istituzionale che convoca a una strategia di sinistra alternativa al "disordine costituito", una strategia radicalmente democratica ed esplicitamente socialista, che smascheri le mistificazioni oggi correnti e riproponga le ragioni della giustizia sociale, della solidarieta' e della responsabilita', della difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della biosfera.

Nell'elaborazione di un programma di governo della crisi italiana che proponga misure, metodiche e finalita' nonviolente, il recupero delle tradizioni culturali e politiche del movimento operaio e' necessario ed urgente. Da Clara Zetkin a Rosa Luxemburg, da Rodolfo Morandi a Lelio Basso, da Antonio Gramsci a Jose' Carlos Mariategui, da Rudolf Bahro a Franca Ongaro Basaglia, da Claudio Napoleoni a Lucio Magri, vi e' una ricchezza di ragionamenti e proposte che occorre saper ripensare, valorizzare, adottare nelle forme adeguate per costruire nella verifica della prassi l'alternativa liberatrice alle strutture della violenza.

Rodolfo Morandi, combattente della Resistenza, fondatore della Repubblica, militante del movimento delle oppresse e degli oppressi, apporta ancora un contributo grande alla nostra lotta, e reca doni preziosi di consapevolezza, di chiarificazione e di progettualita' a chiunque voglia ancora accostarsi alla sua voce, alla sua lezione, al suo impegno, alla sua memoria.

*

(...)

 

14. IL CONTO DEL SANGUE VERSATO

 

La partecipazione italiana alla guerra afgana. Le persone che ogni giorno continuano a morire.

La persecuzione dei migranti. Le persone che ogni giorno continuano a morire.

Gli assassini delle vittime non sono solo gli esecutori delle stragi, ma anche i mandanti, e i complici.

Cessi immediatamente la partecipazione italiana alla guerra afgana.

Siano immediatamente abrogate tutte le misure razziste.

E siano per sempre allontanati dal governo della cosa pubblica i responsabili di queste stragi.

 

15. PER IL CENTENARIO DELLA NASCITA DI VITTORIO SERENI

 

Si e' svolto la mattina di sabato 27 luglio 2013 a Viterbo presso il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" un incontro di studio dedicato a Vittorio Sereni, nel centenario della nascita del grande poeta ed organizzatore culturale.

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Vittorio Sereni (Luino, 27 luglio 1913 - Milano, 10 febbraio 1983), poeta e direttore editoriale; gia' autore di due importanti volumi di versi nei primi anni Quaranta - Frontiera, del '41, e Poesie, del '42 -, fu per due anni prigioniero di guerra, e dopo la guerra una figura rilevante dell'organizzazione della cultura in Italia, punto di riferimento ed interlocutore privilegiato per molti intellettuali ed artisti. Con la sua ricerca poetica, la sua pratica di traduttore, la sempre acuta sua pubblicistica, e soprattutto con la sua attivita' editoriale e ancor piu' col suo consiglio nei ragionamenti e la partecipazione ai buoni civili conversari - negli incontri, nelle relazioni epistolari, nelle reti informali delle amicizie - che e' tanta parte della concreta democrazia e dell'onesto condursi ovvero dei buoni costumi che chiamiamo ad un tempo cultura e civile convivenza, e' stato una delle personalita' influenti nello svolgimento della letteratura italiana del secondo Novecento. Tra le opere di Vittorio Sereni: Tutte le poesie, Mondadori, Milano 1986 (che ovviamente recupera le quattro raccolte che scandiscono l'opera in versi di Sereni: Frontiera, Diario d'Algeria, Gli strumenti umani, Stella variabile); ma cfr. anche le scelte antologiche Poesie scelte (1935-1965), Mondadori, Milano 1973 (a cura di Lanfranco Caretti) e Il grande amico (poesie 1935-1981), Rizzoli, Milano 1990 (con introduzione di Gilberto Lonardi e commento di Luca Lenzini); ed Il musicante di Saint-Merry, Einaudi, Torino 1981 (una scelta di traduzioni da testi poetici, ma sarebbero qui da indicare anche almeno interi i volumi dei Fogli d'Ipnos di Rene' Char, e delle Poesie di William Carlos Williams, sempre presso Einaudi). Tra le opere su Vittorio Sereni: per un avvio Alfredo Luzi, Introduzione a Sereni, Laterza, Roma-Bari 1990.

*

Nel corso dell'incontro sono stati letti e commentati alcuni suoi testi in versi e in prosa.

Concludendo l'incontro il responsabile della struttura nonviolenta viterbese ha sottolineato la preziosa densita' della riflessione ad un tempo esistenziale e storica che Sereni ha consegnato alla sua poesia, una riflessione morale e civile che illumina nodi ineludibili della prassi politica della nonviolenza in cammino.

Vi sono poesie di Sereni che nel mettere a tema il rapporto coi morti, il dolore delle mancate occasioni, la travolgente e inavvertita rapina del tempo, lo scarto e lo scacco che insieme rivelano e la solitudine e la solidarieta', ebbene, ad un tempo convocano ai piu' alti doveri, ad una piu' profonda e salda resistenza alla violenza che domina e annienta, a una scelta sobria e severa di lotta per la dignita' di tutti gli esseri umani e del mondo vivente; ai compiti nostri di umani tra umani, al riconoscimento della responsabilita' come modalita' essenziale della relazione al volto dell'altro ed al mondo, al nesso tra fare linguistico e quindi comunicativo, lotta delle oppresse e degli oppressi per la comune liberazione, riconoscimento delle complesse e precarie strutture costitutive e della ineliminabile condizione di finitudine ed esposizione e fragilita' della persona e della biosfera, ed impulso ed afflato ad un tempo ermeneutico e restitutivo del proprio situato ed aperto agire, agire il dovere morale, agire l'incontro che aiuta chi soffre, agire la relazione di cura.

Vi sono poesie di Sereni in cui tu trovi dispiegati e per cosi' dire tradotti in fatti e luoghi ed epifanie, forse ancor piu' che in moti interiori e parole, i nuclei essenziali e le interrogazioni inesorabili di cui consta e da cui scaturisce la scelta teorica e pratica dell'azione nonviolenta, del progetto nonviolento di societa', del movimento nonviolento di liberazione dell'umanita'. Nel limite, nella condivisione, nel dolore: ed insieme in infinita apertura, colloquio corale, risonanza e consentimento.

La poesia di Sereni, strumento di conoscenza, testimonianza di ricerca, meditazione del dolore che ci accomuna, linguaggio e prassi di civilta', ci convoca e ci confronta - come e' proprio di ogni poesia - a un impegno di verita', ad un piu' intenso ascolto della parola e della voce umana e degli umani volti, al dovere di un fare generoso e riconoscente.

Vi e' una sola umanita'. La nonviolenza e' in cammino.

*

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso ancora una volta pieno sostegno a varie iniziative di pace, di solidarieta' e per i diritti in cui il "Centro di ricerca per la pace e i diritti umani" di Viterbo e' particolarmente impegnato: all'iniziativa contro il riarmo; all'iniziativa contro la guerra; all'iniziativa contro il femminicidio; all'iniziativa contro il razzismo; alle iniziative promosse dall'"Associazione italiana medici per l'ambiente" a Viterbo per l'acqua potabile bene comune e diritto umano e per la difesa della biosfera.

Le persone partecipanti all'incontro hanno infine espresso ancora una volta profonda gratitudine e persuasa solidarieta' alla ministra Cecile Kyenge e pieno sostegno al suo impegno per i diritti umani di tutti gli esseri umani.

Ugualmente hanno ancora una volta espresso gratitudine e solidarieta' anche alla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, e formulato l'auspicio che essa possa essere la prossima Presidente della Repubblica.

 

16. DEL RAZZISMO, ANCORA UNA VOLTA

 

Ripetiamole ancora una volta questa cose tante volte gia' dette.

E ripetiamole ancora ed ancora, fino a che nel nostro paese siano rispettati i diritti umani di tutti gli esseri umani.

*

Siano abolite al piu' presto le infami misure razziste imposte da precedenti governi golpisti.

Sia rispettata la Costituzione della Repubblica Italiana che all'articolo 2 afferma che "La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo" e all'articolo 10 afferma che "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica".

Cessi la persecuzione dei migranti.

Sia abolito il cosiddetto "reato di clandestinita'".

Siano aboliti i campi di concentramento.

Siano abolite le deportazioni.

Cessi la schiavitu'.

Sia consentita la libera circolazione di tutti gli esseri umani sull'unico pianeta casa comune dell'umanita' intera.

Sia legiferato subito che ogni persona ha diritto a votare nel luogo in cui vive, lavora, paga le tasse, contribuisce al bene comune.

Sia legiferato subito che ogni persona che e' nata in Italia deve avere i diritti di ogni persona che e' nata in Italia.

Cessi la complicita' istituzionale con le mafie schiaviste.

*

Cessi finalmente anche in Italia il regime dell'apartheid.

Vi e' una sola umanita'.

 

17. ALLA MINISTRA CECILE KYENGE

 

Alla ministra Cecile Kyenge l'apprezzamento e il sostegno di ogni persona decente.

Alla ministra Cecile Kyenge la gratitudine e la solidarieta' dell'intero popolo italiano.

 

18. LE VITTIME DELLA GUERRA

 

Esseri umani che altri esseri umani hanno ucciso.

Cessare di fare la guerra.

Cessare di uccidere.

Salvare le vite.

 

19. OPPORSI A MASCHILISMO E RAZZISMO

 

Solo se ci si oppone a maschilismo e razzismo ci si oppone anche alla guerra.

Solo se ci si oppone a maschilismo e razzismo ci si oppone anche alla mafia.

Solo se ci si oppone a maschilismo e razzismo ci si oppone anche al fascismo.

Solo se ci si oppone a maschilismo e razzismo ci si oppone anche alla schiavitu'.

Solo se ci si oppone a maschilismo e razzismo si difendono i diritti umani di tutti gli esseri umani.

 

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NONVIOLENZA. FEMMINILE PLURALE

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Supplemento del notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino" (anno XIV)

Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100

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Numero 460 del 14 agosto 2013

 

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